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Padova - Wikipedia

Padova

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Padova
Panorama di Padova
Padova - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Veneto
Provincia: stemma Padova
Coordinate: 45°24′23″N 11°52′40″E / 45.40639, 11.87778
Altitudine: 12 m s.l.m.
Superficie: 92,85 km²
Abitanti:
212.500 2008
Densità: 2264,65 ab./km²
Frazioni: Altichiero, Arcella, Bassanello, Brusegana, Camin, Chiesanuova, Forcellini, Guizza, Madonna Pellegrina, Mandria, Montà, Mortise, Paltana, Ponte di Brenta, Ponterotto, Pontevigodarzere, Sacra Famiglia, Salboro, Santa Croce-Città Giardino, Stanga, Terranegra, Torre, Voltabarozzo, Voltabrusegana. 
Comuni contigui: Abano Terme, Albignasego, Cadoneghe, Legnaro, Limena, Noventa Padovana, Ponte San Nicolò, Rubano, Saonara, Selvazzano Dentro, Vigodarzere, Vigonovo (VE), Vigonza, Villafranca Padovana
CAP: 35100
Pref. tel: 049
Codice ISTAT: 028060
Codice catasto: G224 
Nome abitanti: padovani o patavini 
Santo patrono: sant'Antonio di Padova, san Prosdocimo, santa Giustina e san Daniele 
Giorno festivo: 13 giugno 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia
« Non alla solitudine scrovegna,
o Padova, in quel bianco april felice
venni cercando l'arte beatrice
di Giotto che gli spiriti disegna;

né la maschia virtù d'Andrea Mantegna,
che la Lupa di bronzo ebbe a nutrice,
mi scosse; né la forza imperatrice
del Condottier che il santo luogo regna.

Ma nel tuo prato molle, ombrato d'olmi
e di marmi, che cinge la riviera
e le rondini rigano di strida,

tutti i pensieri miei furono colmi
d'amore e i sensi miei di primavera,
come in un lembo del giardin d'Armida. »
(Gabriele D'Annunzio, Padova, "Le Città del silenzio")

Padova (veneto: Pàdoa) è una città di 212.500 abitanti, 440.023 con l'area metropolitana[1][2], dell'Italia nord-orientale, capoluogo dell'omonima provincia della regione Veneto.

Sede di una prestigiosa Università, Padova vanta numerosissime testimonianze di un glorioso passato culturale ed artistico, che la rendono meta di turisti da ogni parte del mondo. È oggi un importante centro economico e uno dei più importanti e grandi centri intermodali, anche fluviale, di tutta Europa,[3] e rappresenta attualmente il più grande interporto nel nord Italia.[4]

Padova è, tra l'altro, universalmente nota come la città di sant'Antonio, il famoso francescano portoghese, nato a Lisbona nel 1195, che a Padova visse per alcuni anni e vi morì (13 giugno[5] 1231).

Indice

[modifica] Geografia fisica

[modifica] Territorio

Per approfondire, vedi la voce Area metropolitana di Padova.
Mappa di Padova e dei suoi quartieri


Padova è collocata all'estremità orientale della Pianura Padana circa 10 km a nord dei Colli Euganei e circa 20 km a ovest della Laguna Veneta. Il territorio comunale si sviluppa su 92 km2, interamente pianeggianti e solcati da vari corsi d'acqua, che hanno dato nei secoli la forma e la protezione alla città.

La città poggia su un terreno composto di materiali fini limoso-sabbiosi, mentre i sedimenti ghiaiosi sono rari. La distribuzione dei vari livelli stratigrafici è molto irregolare a causa delle frequenti divagazioni e variazioni del corso dei fiumi che hanno subito durante l'ultima era geologica (si veda per esempio la rotta della Cucca).

A ovest della città nelle aree rurali del quartiere Montà sono ben visibili vari paleoalvei del fiume Brenta.

Confina:

Per quanto riguarda il rischio sismico Padova è classificata nella zona 4 (sismicità irrilevante) dall'Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003.[6]

[modifica] Le vie d'acqua

Veduta dal Ponte delle Torreselle
Veduta dal Ponte delle Torreselle

La città è nata e si è sviluppata all'interno dei bacini idrografici dei fiumi Brenta e Bacchiglione che di conseguenza hanno fortemente condizionato il tessuto urbano (che donano a molti angoli della città scorci suggestivi [7]).

In passato, tali corsi d'acqua erano fondamentali per l'economia cittadina, in particolar modo per la presenza di numerosi mulini e per la loro evidente funzione commerciale, segnatamente per congiungere la città con la vicina Venezia e gli altri centri della provincia di Padova. Inoltre, i canali hanno rappresentato a lungo un valido complemento delle opere di fortificazione della città. Le opere di ingegneria fluviale che si sono susseguite nel corso dei secoli, soprattutto per impulso del Magistrato alle Acque della Repubblica di Venezia, hanno permesso di ridurre il rischio di esondazioni che potessero interessare il tessuto urbano della città; gli ultimi grandi lavori risalgono però all'800. L'attuale, complesso, sistema di collegamenti e chiuse tra i canali cittadini è in grado di gestire e far defluire onde di piena anche significative, senza troppi rischi per la città. L'unica area che potrebbe eventualmente essere a rischio, e solo in presenza di piene di dimensioni eccezionali, è la zona sud-orientale di Terranegra (il cui nome è indicativo del fatto che anche nei secoli passati veniva spesso coinvolta dalle esondazioni).

Canale in riviera San Benedetto
Canale in riviera San Benedetto

I corsi d'acqua cittadini principali sono:

  • Brenta, che origina dai laghi di Levico e Caldonazzo, e percorre il confine nord di Padova delimitando il quartiere Nord dai comuni limitrofi.
  • Bacchiglione dopo aver ricevuto a Tencarola le acque del Brenta tramite il canale Brentella, entra in città al Bassanello da ovest dove si divide in tre tronchi:
  • Canale di Battaglia, antico canale artificiale (XII secolo) che si distacca dal fiume Bacchiglione in località Bassanello, ora nella periferia meridionale della città, per dirigersi quindi verso i centri a sud della provincia, ricongiungendosi poi attraverso la rete dei canali con il tratto finale del fiume.
  • Canale Scaricatore, che volge verso ovest costruito dal governo Austriaco nel 1830 per regolamentare le piene del fiume e rimaneggiato negli anni 1920. Convoglia all'esterno della città la maggior parte delle acque del fiume.
  • Tronco Maestro che volge verso nord e che osteggia il centro storico ad ovest e a nord, fino alle Porte Contarine; fungeva da canale difensivo per il lato nord-ovest delle mura duecentesche. Era utilizzato soprattutto per la navigazione.
  • Naviglio Interno, che si dirama dal Tronco Maestro, attraversa il centro storico a sud e ad est, seguendo quello che era il percorso del Medoacus e si ricongiunge con il ramo principale alle Porte Contarine. Era utilizzato soprattutto per alimentare i molini e se ne distaccano diversi canali secondari, tra i quali il canale di Santa Chiara che esce dalla città verso sud-est per ricongiungersi poco oltre con il canale Piovego.
  • Canale Piovego, si origina dalla confluenza del Tronco Maestro e del Naviglio Interno presso le Porte Contarine e quindi prosegue verso il Brenta e quindi Venezia, delimitando a nord le mura cinquecentesche;
Le Porte Contarine
Le Porte Contarine
Naviglio Interno
Naviglio Interno

Le opere di interramento dei canali cittadini, in particolar modo del Naviglio Interno (via Riviera Ponti Romani) a partire dagli anni cinquanta, ne hanno decretato un lungo periodo di abbandono, oltre naturalmente ad aver alterato irreparabilmente lo stretto connubio tra Padova e le sue acque. È solo negli anni novanta che si è assistito ad un recupero delle vie d'acqua cittadine, ora percorse nuovamente da imbarcazioni, e su cui nei primi anni di questo secolo si è provato anche ad investire in direzione del turismo fluviale.

[modifica] Le aree verdi

Per approfondire, vedi la voce Aree verdi di Padova.

La città di Padova può vantare 2.512.945 m2 di aree verdi, 1.680.939 m2 di verde attrezzato (verde nei quartieri con giochi per bambini, piste ciclabili, campi polivalenti...), 11,91 m2 di verde per abitante, 2,69% di superificie verde rispetto alla superficie totale (dati del 2005). [8]

Nel 2006 Padova ha vinto il primo premio La città per il verde, assegnato a Genova in occasione della manifestazione Euroflora 2006 [9].

L'orto Botanico patrimonio dell'UNESCO
L'orto Botanico patrimonio dell'UNESCO

Alcuni esempi di aree verdi padovane:

  • L'Orto Botanico di Padova, il più antico orto botanico universitario ancora esistente al mondo e patrimonio dell'UNESCO, custodisce (tra innumerevoli altre piante) la cosiddetta palma di S. Pietro[10], cui Goethe dedicò alcuni scritti;
  • l'Isola Memmia al centro del Prato della Valle;
  • il parco Treves de' Bonfili;
  • i Giardini della Rotonda;
  • il "Lungargine Scaricatore, Codotto e Maronese, Terranegra": un percorso ciclopedonale di circa 8 km collega il ponte Scaricatore (Bassanello) col ponte di San Gregorio (Terranegra) e offre nel primo tratto anche un "percorso vita" (percorso ginnico attrezzato);
  • il Giardino Venturini e Natale, situato lungo il canale Piovego vicino alla Stanga, dal 2003 ospita una copia del leone di San Marco (XV secolo) recuperato al Portello nel fossato lungo le mura.

[modifica] Clima

Per approfondire, vedi la voce Stazione meteorologica di Padova.

Padova ha un clima continentale con inverni rigidi ed estati calde, con un elevato grado di umidità che favorisce la formazione di fitte nebbie durante le stagioni autunnali ed invernali e la presenza di afa durante il periodo estivo. Le precipitazioni sono distribuite abbastanza uniformemente durante l'anno con un minimo non troppo pronunciato durante la stagione invernale. Durante l'estate le precipitazioni sono sovente di carattere temporalesco e spesso sono accompagnate da grandine. Le stagioni primaverili ed autunnali sono normalmente caratterizzate da perturbazioni di origine atlantica. [11]

Nel 1725 Giovanni Poleni iniziò a Padova la misurazione sistematica di numerosi parametri meteorologici che tuttora proseguono, rendendo difatti questa serie temporale una delle più lunghe ed omogenee attualmente disponibili, il che la rende molto adatta allo studio delle variazioni climatiche nelle città.

Dal punto di vista legislativo, il comune di Padova ricade nella Fascia Climatica E con 2383 gradi giorno,[12] dunque il limite massimo consentito per l'accensione dei riscaldamenti è di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile.


Dati meteo Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Anno
Temp. max. media (°C) 6 9 13 18 22 26 28 28 25 19 12 7 17.8
Temp. min. media (°C) -1 1 4 7 12 15 18 17 14 9 4 0 8.3
Piogge (mm) 70 57 67 68 79 88 64 80 58 66 87 62 846
Umidità relativa (%) 80 73 69 70 69 70 68 69 71 74 77 81 72.6
Eliofania assoluta (ore) 2 4 5 5 7 8 10 9 6 4 3 2 5.4


Le temperature negli ultimi anni tuttavia sono state ben più elevate, in particolare le massime nei mesi estivi a partire dagli anni 2000. Ormai è consuetudine avere già a maggio numerose giornate che superano i 30 gradi e sfiorano i 35, mentre le medie di giugno luglio e agosto sono ben più elevate, quasi ogni anno la media delle massime in giugno luglio e agosto supera i 30 gradi, con ripetute ondate di calore che possono portare le temperature quasi fino a 40 gradi. Celebre è stata l'estate del 2003 nella quale da fine maggio fino a fine agosto le massime sono state quasi costantemente sopra i 30 gradi con numerose giornate over 35, e tale ondata di calore ebbe il suo apice l'11 agosto con una massima di 39.9 gradi registrata all'orto botanico.

[modifica] Storia

Per approfondire, vedi la voce Storia di Padova.
Le origini del nome
L'etimologia del toponimo è incerta, ma è evidente l'assonanza con l'antico nome del Po (Padus). Vi si potrebbe riconoscere la radice indoeuropea pat-, in riferimento forse ad un luogo pianeggiante ed aperto, contrapposto alle vicine zone collinari (in latino da questa radice deriva la parola "patera" che sta appunto per "piatto"), a cui si deve aggiungere un ulteriore suffisso "-av" (come nel fiume Timavo), di antica origine venetica, indicante appunto la presenza di un fiume, appunto il Brenta-Medoacus. Inoltre la terminazione "-ium", nel nome romano Patavium, indica la presenza di più villaggi poi unificatisi. (R. Mambella)
La cosiddetta "Tomba di Antenore"
La cosiddetta "Tomba di Antenore"

Insediamenti preistorici sono stati accertati dall'archeologia, già a partire dall'XI secolo a.C. - X secolo a.C.,[13] topograficamente in corrispondenza dell'odierno centro di Padova. La leggenda narra che la fondazione di Padova sia avvenuta per opera di Antenore, un principe troiano scampato alla distruzione di Troia, ma è ampiamente noto come tale "romantica" diceria tragga origine da un deliberato falso storico, confezionato ad arte dal dotto Lovato Lovati.

Foto di Padova con indicato il corso del Medoacus, le vie romane e le mura cittadine
Foto di Padova con indicato il corso del Medoacus, le vie romane e le mura cittadine

Rappresentando uno dei principali centri della cultura paleoveneta, l'antica Padova sorse all'interno di un'ansa del fiume Brenta (durante l'antichità chiamato Medoacus Major) che allora (probabilmente fino al 589) scorreva nell'alveo dell'odierno Bacchiglione (al tempo denominato Medoacus Minor o Edrone), entrando in città nei pressi della attuale Specola.

Già a partire dal 226 a.C. gli antichi patavini strinsero un'alleanza con Roma contro i Galli Cisalpini, alleanza poi confermata più volte, in particolare al tempo della Battaglia di Canne (216 a.C.) e della guerra sociale (91 a.C.), quando Padova e altre città transpadane combatterono al fianco dei romani. Dal 49 a.C. divenne un municipium romano, e in età augustea entrò a far parte della X Regio, della quale costituiva uno dei centri più importanti. Durante l'epoca imperiale la città divenne molto ricca grazie alla lavorazione delle lane provenienti dai pascoli dell'altipiano di Asiago. Dalla città passavano (o partivano) numerose strade che la congiungevano con i principali centri romani dell'epoca: la via Annia che la congiungeva con Adria e Aquileia, la via Medoaci che portava alla Valsugana e all'altipiano di Asiago, la via Astacus che la congiungeva con Vicentia, la via Aurelia che portava ad Asolo, la via Aponense che la collegava ai centri termali dei Colli Euganei. Sia a nord che a sud della città vi erano estese centuriazioni. In epoca romana, Padova [14] fu patria di Tito Livio, insigne storico romano (nello stesso periodo, diede pure i natali ai letterati: Gaio Valerio Flacco, Quinto Asconio Pediano, Trasea Peto[15], di cui vi è ancora ricordo nella toponomastica cittadina).

Nel periodo delle invasioni barbariche fu più volte devastata, prima dagli Unni nel 452-453, poi nel 601 dai Longobardi di Agilulfo, e infine dagli Ungari nell'899.

Nel Basso Medioevo Padova si distinse come libero comune, partecipando alla Lega Veronese e alla Lega Lombarda contro l'imperatore Federico Barbarossa. A questo periodo risale la fondazione dell'Università (1222), una delle più antiche d'Italia. Fu poi dominata, a partire dal 1318, dalla signoria dei Carraresi, fino alla conquista, avvenuta nel 1405, da parte della Repubblica di Venezia.

Porta Altinate vista dall'omonima Contrada
Porta Altinate vista dall'omonima Contrada

Nei successivi quattro secoli Padova, pur perdendo importanza politica, poté godere della pace e della prosperità assicurata dalla signoria veneziana e della libertà che venne assicurata alla sua Università, che richiamò studenti ed insegnanti da tutta Europa, divenendo uno dei maggiori centri dell'aristotelismo e attirando numerosi ed illustri intellettuali, come Galileo Galilei. Nel 1509, durante la guerra della Lega di Cambrai, Padova dovette subire un terribile assedio, che fu però respinto. Dopo lo scampato pericolo, la Serenissima procedette ad opere di fortificazione, dando alla cinta muraria l'aspetto attuale.

Caduta la Serenissima (1797), la città fu ceduta da Napoleone Bonaparte all'Austria. Dopo una breve parentesi all'interno del Regno d'Italia napoleonico, entrò a far parte nel 1815 del Regno Lombardo-Veneto asbugico. L'8 febbraio 1848 vide un'insurrezione contro il dominio austriaco, guidata in particolare dagli studenti universitari. Padova entrò a far parte del Regno d'Italia solo nel 1866, in seguito alla terza guerra di indipendenza.

Nel corso della prima guerra mondiale, la città era il quartier generale delle forze militari italiane. Merita un cenno il fatto che l'ardimentosa (e pacifica) impresa del Volo su Vienna, di dannunziana memoria, prese le mosse dalle vicinanze di Padova (Castello di San Pelagio in comune di Due Carrare, 9 agosto 1918). Nei pressi della città, a Battaglia Terme il castello di Lispida fu adibito a residenza del re Vittorio Emanuele III. A Villa Giusti (in località Mandria di Padova) fu firmato l'armistizio che pose termine al conflitto.

Nella seconda guerra mondiale Padova fu un importante centro della resistenza contro il nazifascismo. Numerosi studenti e insegnanti universitari parteciparono alla lotta partigiana, a cominciare dallo stesso rettore Concetto Marchesi. Per questo motivo l'Università degli Studi di Padova fu premiata (unica università italiana a ricevere tale onorificenza) con la medaglia d'oro al Valor Militare.

Gli anni dal dopoguerra ad oggi furono per Padova di continuo sviluppo economico, grazie alla favorevole collocazione geografica al centro di importanti vie di comunicazioni favorevoli per industrie e servizi. La crisi sociale e politica degli anni settanta vide però il polarizzarsi delle tensioni a Padova, in vicende spesso collegate alla crescente politicizzazione dell'ampia comunità studentesca ed universitaria della città.

La città oggi sta vivendo importanti cambiamenti urbanistici, con la costruzione di nuovi moderni edifici direzionali e residenziali e con un profondo rinnovo della viabilità cittadina, articolatasi negli ultimi anni intorno alla complessa realizzazione del metrotram, tuttora in corso.

[modifica] Monumenti e luoghi d'interesse

Per approfondire, vedi la voce Monumenti di Padova.
Una suggestiva veduta notturna da Piazza dei Signori verso il Palazzo del Capitanio
Una suggestiva veduta notturna da Piazza dei Signori verso il Palazzo del Capitanio

L'apparato monumentale (nella più vasta accezione) del contesto urbano, quale oggi si offre all'osservazione del visitatore, testimonia largamente le varie fasi della vicenda storica patavina.

Monumento di Daniel Libeskind
Monumento di Daniel Libeskind

Se, difatti, malauguratamente non è più presente alcuna traccia delle (supposte) origini preistorico-leggendarie, ogni altra fase cronologica ha lasciato tangibili manifestazioni in altrettanti luoghi salienti e caratteristici, a partire dall'Arena romana, passando per le varie cinte murarie, torri medievali, palazzi di età signorile, chiese ed altri luoghi di culto (cristiani e non), edifici simbolici del potere civile, templi della cultura (il , l'Orto botanico…), fino ad espressioni di architettura d'avanguardia (quali, ad esempio, il monumento di Daniel Libeskind ai caduti delle Torri Gemelle di New York, o la Torre Net): tutti capisaldi urbanistici che verranno analizzati e descritti in prosieguo e/o nella voce specifica testé richiamata, oltre che nella voce Storia di Padova.

[modifica] Città murata

« Urbs ipsa moenia. »
Per approfondire, vedi la voce Mura di Padova.
Mappa di Padova del 1700
Mappa di Padova del 1700

Tra le più significative vestigia dell'illustre passato di Padova, merita una particolare menzione la doppia cinta muraria tuttora - almeno in parte - apprezzabile.

Testimonia la struttura medievale la cinta trecentesca, di cui sfortunatamente sono oggi chiaramente ravvisabili solo quasi la porta Altinate e quella su ponte Molino. Si tratta di un complesso difensivo risalente in per lo più alla signoria dei carraresi.

Molto migliore è lo stato di conservazione della cinta cinquecentesca, splendido esempio di architettura militare veneziana[16].

Attorno a tali mura - che avvicinano esteticamente Padova a Treviso - si snoda un tracciato viario che fino a qualche anno fa i padovani usavano definire "circonvallazione", ma che ormai può chiamarsi tale solo sotto un profilo strettamente etimologico (circum + vallum - "attorno alle mura"), poiché in realtà è attualmente fagocitato dalla congestione complessiva del traffico urbano.

[modifica] Luoghi di culto [17]

Battistero del Duomo
Battistero del Duomo
Ingresso della Sinagoga di Padova
Ingresso della Sinagoga di Padova

[modifica] Palazzi

Caffè Pedrocchi
Caffè Pedrocchi

[modifica] Altri monumenti

[modifica] Musei

Chiostro dei Musei Civici
Chiostro dei Musei Civici
Cappella degli Scrovegni
Cappella degli Scrovegni
  • Museo archeologico ambientale delle acque del padovano[24]
  • Museo del Risorgimento e dell'età contemporanea
  • Museo Diocesano di Arte Sacra
  • Museo dell'internato ignoto (presso l'omonimo tempio)[25]
  • Museo della terza Armata
  • Museo delle antiche strumentazioni, istituto Tecnico Belzoni-Boaga
  • Museo al Santo
  • Oratorio di San Michele (vedi alla voce Monumenti di Padova, Seconda sezione)
  • Ponte di San Lorenzo
  • Museo delle macchine "Enrico Bernardi"
  • Museo di storia della medicina e della salute nell'ospedale di San Francesco Grande
  • Museo del Marinaio d'Italia
  • Museo di Zoologia
  • Museo di Storia della Fisica
  • Museo di mineralogia e petrografia e paleontologia
  • La Specola - Castello di Ezzelino e Torlonga
  • Palazzo Zabarella
  • Museo di Scienze Archeologiche e d'Arte
  • Piano Nobile del Caffè Pedrocchi

[modifica] Teatri

Padova ha sempre avuto la fortuna di ospitare figure teatrali di livello internazionale. Le sale teatrali sono numerose e ogni anno vengono messi in scena centinaia di spettacoli. I teatri padovani sono sparsi per tutta la città; quelli principali sono:

  • Teatro Verdi
  • Teatro del Seminario Vescovile (da poco restaurato)
  • Teatro Antonianum
  • Teatro Don Bosco
  • Teatro Ai Colli
  • Teatro Maddalene
  • Piccolo Teatro
  • Teatro Abano Terme, nel comune omonimo.

[modifica] Società

[modifica] Evoluzione demografica

Per approfondire, vedi la voce Area metropolitana di Padova.

Abitanti censiti


Nel 2006 i nati sono stati 1.893 (9,0‰), i morti 2.339 (11,1‰) con un incremento naturale di -446 unità rispetto al 2005 (-2,1‰). Il 31 dicembre 2006, su una popolazione di 210.301 abitanti, si contavano 19.661 stranieri (9,3%). Le famiglie contano in media 2,1 componenti.

A Padova è stata istituita una "Commissione speciale Città metropolitana", con lo scopo di coordinare le politiche del comune di Padova e dei comuni limitrofi su tematiche di importanza sovracomunale[26].

[modifica] Etnie

Secondo l'Annuario statistico comunale 2006, pubblicato a cura del Settore Programmazione Controllo e Statistica il 19 dicembre 2007, la popolazione del Comune di Padova al 31 dicembre 2006 era di 210.301 abitanti, di cui 103.600 nativi di Padova, ed il rimanente immigrato da altre località. I nati all'estero risultano 22.102, di cui 19.661 sono anche cittadini stranieri. L'etnia straniera più rappresentata è la rumena, con 4.197 residenti.

[modifica] Tradizioni, leggende e cultura popolare

[modifica] I "tre senza"

Padova è nota per essere la città dei "tre senza"[27] [28]:

  • "Santo senza nome", perché Sant'Antonio, di cui è tradizionalmente popolare la devozione, è comunemente chiamato "il Santo" per antonomasia, con speciale riferimento alla Basilica omonima;
  • "Caffé senza porte", perché il monumentale "Caffè Pedrocchi", storico locale cittadino, anticamente era aperto ad ogni ora del giorno;
  • "Prato senza erba", perché il "Prato della Valle", spettacolare "piazza", la più grande d'Europa secondo alcuni, [29] era in realtà fino alla fine del XVIII secolo, periodo in cui assunse la sistemazione attuale grazie ad Andrea Memmo, una superficie paludosa[30] dove si svolgeva la famosa "Fiera del Santo", trasformata in Fiera Campionaria nel 1919.

[modifica] Le "due gatte"

Non sono molti, invece, a conoscere la storia delle "due gatte", che pure figurano tra le più curiose icone della città:

Per approfondire, vedi la voce Restaurazione.
Per approfondire, vedi la voce Lega di Cambrai.

[modifica] Universa universis patavina libertas

Per approfondire, vedi la voce Storia di Venezia.

È il motto dell'Università degli studi di Padova; in lingua latina significa "La libertà di Padova [è] totale per tutti".
Ci si riferisce alla libertà d'insegnamento, che oggi riteniamo un valore acquisito, sia come principio di democrazia liberale, sia come diritto costituzionalmente garantito. Ma non è sempre stato così, e la patavina libertas in passato era soprattutto dovuta alla politica della Repubblica Serenissima, di cui Padova fece parte dal 1405 al 1797.

Venezia ha sempre mantenuto una posizione di sostanziale antagonismo nei confronti dello Stato della Chiesa, e ciò, fra l'altro, si rifletteva anche nell'impedire un'eccessiva ingerenza delle autorità ecclesiastiche (e dell'Inquisizione) nel lavoro dei professori.

D'altronde, Venezia si avvantaggiò spesso del progresso scientifico che derivava dalla produzione culturale ed accademica patavina: sono documentati storicamente casi in cui gli apparati di spionaggio della Serenissima si rivolsero ad esperti dell'Orto botanico di Padova per ottenerne la confezione di veleni a scopo di assassinio politico (il che, del resto, era prassi piuttosto diffusa nella diplomazia clandestina rinascimentale).

Nel corso dei secoli, l'Università di Padova è diventata una delle principali Università italiane, e conta attualmente 13 Facoltà, oltre 65.000 studenti e 5.000 tra docenti e personale tecnico-amministrativo.

[modifica] Il Canton del Gallo

È l'incrocio tra le vie: Roma, San Francesco, Otto Febbraio e San Canziano (praticamente, l'angolo destro, guardando il portone principale, del Palazzo del Bò).

È tradizionalmente considerato il punto più centrale della città, e pare si chiami così dal nome di una locanda o osteria che ivi sorgeva. Anche se oggi la circolazione veicolare è praticamente abolita in loco, fu proprio al Canton del Gallo che venne installata la prima pedana per il "vigile" che doveva disciplinare il traffico [36].

[modifica] Il toponimo Stanga

Per approfondire, vedi la voce Ordalia.

A tutti i padovani è nota la località detta "Stanga" (per i non padovani: si tratta di un ampio spiazzo circolare, che si apre in prossimità della più nota Via Anelli). Pochi, forse, conoscono l'origine del toponimo.
Pare che nell'Alto Medioevo in questo luogo si tenessero i duelli di campioni e bravi (due categorie di "spadaccini" mercenari che - in sostituzione degli effettivi portatori degli interessi controversi - si affrontavano con armi rudimentali in una sorta di ordalia o giudizio di Dio, ossia il surrogato, secondo le usanze barbariche, del processo come mezzo di appianamento delle liti giudiziarie). I sanguinosi scontri attiravano folle di curiosi, che dovevano accomodarsi oltre i paletti (le stanghe, appunto) delimitanti l'agone.

Risulta che il fenomeno fosse disciplinato da una legge locale, in vigore dal 1236 al 1275. Essa, peraltro, oltre a stabilire i compensi dovuti a campioni o bravi, disponeva che questa "professione" fosse appannaggio dei soli padovani, o quanto meno di chi risiedesse nelle vicinanze della città.[37]

[modifica] Cultura

(EN)
« For the great desire I had to see
fair Padua, nursery of arts, I am arrived…
and am to Padua come, as he that leaves
a shallow plash to plunge in the deep, and
with satiety seeks to quench his thirst. »
(IT)
« Per il grande desiderio che avevo
di vedere la Bella Padova, culla delle arti sono arrivato…
ed a Padova sono venuto, come chi lascia uno stagno
per tuffarsi nel mare, ed a sazietà cerca di placare la sua sete.. »
L'ateneo patavino
L'Università degli Studi di Padova è fra le più note università in Italia e nel mondo, e fra le più antiche al mondo (la terza in Italia, la settima al mondo), risalendo al 1222.

Nel 2007 contava circa 63.000 studenti e 2.350 docenti[38].
L'Università venne fondata, secondo la tradizione, nel 1222 quando un gruppo di studenti e professori migrarono dall'Università di Bologna alla ricerca di una maggiore libertà accademica, anche se è certo che scuole di diritto e medicina esistevano a Padova prima del 1222. In realtà il 1222 è l'anno nel quale per la prima volta in un atto notarile della città si nomina con precisione lo Studio Patavino (quindi già esistente) ed è così convenzionalmente ritenuto essere l'anno di fondazione.
Nel corso della sua lunga storia, l'Università di Padova fu luogo d'incontro di alcune tra le più importanti personalità europee ed italiane, tra le cui fila si annoverano personaggi del calibro di Leon Battista Alberti, Nicolò Copernico [39] [40] e Melchiorre Cesarotti. Dal 1592 per 18 anni consecutivi (definiti dall'interessato i migliori della sua vita), Galileo Galilei[41] resse la cattedra di matematica presso l'ateneo patavino. Nel medesimo, per la prima volta al mondo (1678) si laureò una donna: Elena Lucrezia Cornaro Piscopia.

Anche l'Orto Botanico è un'istituzione legata all'Università
Anche l'Orto Botanico è un'istituzione legata all'Università

William Harvey, l'illustre medico inglese cui si deve la prima descrizione scientifica del sistema circolatorio (1628), fu allievo a Padova di Girolamo Fabrici. Va peraltro ricordato che in questa città sorse il primo teatro anatomico (1594), ed il fondatore della Scuola Clinica Padovana, Giovanni Battista del Monte, fu il primo medico a tenere le lezioni nelle corsie di un ospedale.
Nel 2004 è stata istituita la Scuola Galileiana di Studi Superiori, con la collaborazione e sul modello della Scuola Normale Superiore di Pisa. Alla scuola si accede tramite un concorso molto selettivo; gli studenti ammessi si iscrivono ai corsi dell'Università di Padova, ma in più hanno alcuni benefici (ad esempio vitto e alloggio presso un collegio universitario), devono avere una media di esami particolarmente alta (almeno 27), e in più devono frequantare obbligatoriamente alcuni corsi specifici.
L'Ateneo gestisce anche nove Musei scientifici, fra cui il Museo di Storia della Fisica, ed è tra i membri fondatori del consorzio interuniversitario Cineca.
Fra i molti laureati celebri (viventi) del , ricordiamo lo psichiatra veronese Vittorino Andreoli.
L'Università offre una larga gamma di lauree in tredici Facoltà.

Leggi la voce

[modifica] Personalità legate a Padova

Per approfondire, vedi la voce Personalità legate all'Università degli Studi di Padova.

[modifica] Personalità storiche

[modifica] Personalità contemporanee

[modifica] Personalità native di Padova

[modifica] Personalità morte a Padova

A Padova sono venuti a mancare alcuni "non-padovani" celebri del nostro tempo: Claudio Villa, Enrico Berlinguer, Giorgio Perlasca, Egidio Meneghetti.

[modifica] Città "omonime" (altre città del mondo denominate "Padova", in altre lingue)

Alcune altre città del mondo sono state "battezzate" con un nome chiaramente ispirato a Padova:

[modifica] Eventi

Padova è da sempre meta di molti visitatori che si recano nella città del Santo per i numerosi avvenimenti che si susseguono tutto l'anno. Tra i più rilevanti si annoverano:

  • La "Settimana della cultura scientifica e tecnologica", che si svolge da marzo ad aprile.
  • La "Maratona di Sant'Antonio" [62], in aprile. Essa ripercorre negli ultimi 18 km la strada che S. Antonio morente, a bordo di un carro trainato da buoi, fece il 13 giugno 1231, partendo da Camposampiero per arrivare all'Arcella.
  • Auto Expo e Bike Expo, quest'ultima è la seconda manifestazione più importante al mondo e la prima e più visitata in Europa, riguardante le moto.[63]
  • Fiera campionaria, in maggio: è la più grande rassegna intersettoriale del Nord Est, raggiunta da più di duecentocinquantamila visitatori. Sono presenti mille espositori raggruppati in cinque settori: arredamento, enogastronomico, turismo, tempo libero, artigianato.
  • Rievocazione del transito di S. Antonio, sera del 12 giugno. La rievocazione storica in costume vuole celebrare l'ultimo viaggio di S. Antonio: egli infatti dimorava a Camposampiero quando percepì che la sua vita terrena volgeva al termine, chiese dunque di essere trasportato verso l'amata Padova per esalare l'ultimo respiro. Steso su un carretto trainato dai buoi, non riuscì però a raggiungere le porte della città e venne ricoverato presso l'allora convento francescano di S. Maria de' Cella (la leggenda vuole che sia stato fondato S. Francesco in persona), dove morì (il luogo dove spirò il Santo si trova oggi all'interno del Santuario di S. Antonio d'Arcella). La rievocazione storica del transito parte da Piazza Azzurri d'Italia, prosegue lungo via Tiziano Aspetti, viale Arcella e termina presso il Santuario di S. Antonio d'Arcella; un concerto di campane di tutte le chiese di Padova precede la S. Messa.
  • Fiera di S. Antonio, 13 giugno. Dopo una solenne messa celebrata dal Vescovo nella basilica, l'arca con le reliquie del Santo è portata in processione per le vie del centro città. Un tempo seguiva una sfilata delle confraternite con i rispettivi gonfaloni, ora c'è una sfilata dei volontari cittadini della Croce Rossa.
  • "Sherwood Festival", in giugno-luglio; Radio Sherwood, una radio indipendente padovana [64] , dà vita allo Sherwood Festival, importante evento cittadino della durata di un mese. Sul palco si avvicendano importanti gruppi musicali della scena alternativa italiana ed internazionale.
  • la Notte bianca in giugno e dicembre: sono i due eventi più attesi che segnano rispettivamente l'inizio dell'estate e del Natale padovani.
  • "Villeggiando" in luglio e agosto; eventi e spettacoli nella più suggestive ville e piazze padovane.
  • "Padova grand prix" e "World country roller marathon" in settembre. La competizione mondiale di pattinaggio a rotelle.
  • Rievocazioni storiche, in settembre: rievocazioni storiche in costume nelle cittadine murate di Montagnana, Monselice, Montegrotto Terme e Cittadella.

[modifica] Stampa

Sono due i quotidiani storici che si occupano attualmente della cronaca locale della città: il Gazzettino e il Mattino di Padova. Dal 12 novembre 2002 viene venduto in abbinamento al Corriere della Sera anche il Corriere del Veneto, che ha sede a Padova e che dedica alla città due pagine al giorno di cronaca locale, in abbinamento con la cronaca di Rovigo. Da diverso tempo è presente anche Il Padova, quotidiano che riassume notizie di attualità e politica patavina e dedica diverse pagine anche alla cronaca nazionale ed estera. Sono presenti anche alcuni giornali a distribuzione gratuita quali Leggo, che ha una sua redazione in città e ha pagine di cronaca e sport locali, e Metro, City.

Nel passato la città ha avuto un'altra testata di cronaca locale: L'Eco di Padova, nato nel 1977, edito dalla Rizzoli e chiuso nel 1980.

Nella città e in tutta la diocesi viene anche stampato e diffuso il settimanale diocesano La Difesa del popolo.

[modifica] Televisioni

A Padova hanno sede oltre venti emittenti televisive, tra le quali:


Tuttavia è sede anche di redazioni di emittenti televisive a livello nazionale, tra le quali:

[modifica] Radio

A Padova (o nelle immediate vicinanze) hanno sede più di 40 emittenti radio, tra le quali:

[modifica] Padova nella letteratura

[modifica] Geografia antropica

[modifica] Quartieri

Amministrativamente parlando, la ripartizione dei quartieri della città è la seguente[65]:

Le Scalette del Portello viste da Porta Ognissanti
Le Scalette del Portello viste da Porta Ognissanti
  • Quartiere 1 Centro: si estende per 5,2 km², pressoché totalmente entro le mura cinquecentesche. Il cuore del quartiere Centro è idealmente identificabile con le famose Piazze (dei Signori, delle Erbe e della Frutta) ravvivate quotidianamente dai tradizionali mercati. Il territorio è solcato dal Piovego, navigabile dalle Porte Contarine fino al casello autostradale di Padova Est. L'area in parola può suddividersi in cinque zone abitative: zona Portello, zona Ospedali, zona Santo-Prato della Valle, zona Piazza Castello-Riviere, zona Savonarola-Piazza Mazzini-Stazione Ferroviaria. Nel 2005 contava 27047 residenti, di cui il 14% aveva compiuto i 75 anni, ed il 9,32% era composto da stranieri.
  • Quartiere 2 Nord
(comprende[66] Arcella - S. Carlo - Pontevigodarzere): superficie 6,71 km², e racchiude i rioni di Arcella, San Bellino, San Carlo e Pontevigodarzere. Il confine settentrionale corrisponde in pratica con il tracciato locale del Brenta, a sud è delimitato dalla ferrovia Milano-Venezia, ad est dall'asse viario Plebiscito-Bigolo-Manca, ad ovest dai binari della Padova-Castelfranco Veneto. Abitanti al 2005: 38118, di cui l'11% sopra i 75 anni. Stranieri: 12,03%.
  • Quartiere 3 Est
(comprende Brenta-Venezia, Forcellini-Camin): superficie 28,02 km². Rioni: Ponte di Brenta, San Lazzaro, Mortise, Torre, Pio X, Stanga, Forcellini, Terranegra, San Gregorio, Camin, Granze. Confini: nord, comune di Cadoneghe; est, comuni di Vigonza e Noventa Padovana; sud, Quartiere 4, comune di Saonara, Legnaro e Ponte San Nicolò; ovest, Quartieri 2, 1 e 4. Annovera ben tre canali: il Piovego, il San Gregorio, lo Scaricatore. Ospita pure la famosa Via Anelli, su cui ci siamo già ampiamente intrattenuti. Popolazione al 2005: 38992, di cui 10% sopra i 75 anni, e 15% al di sotto dei 18. Stranieri 9,23%.
  • Quartiere 4 Sud-Est
(comprende S. Croce-S. Osvaldo, Bassanello-Voltabarozzo, Guizza): superficie 17,58 km². Rioni: Santa Rita, Sant’Osvaldo, Madonna Pellegrina, Città Giardino, Santa Croce, San Paolo, Guizza. Popolazione al 2005: 47300, di cui 11% sopra i 75 anni, 19% oltre i 60. Stranieri 7,17%.
  • Quartiere 5 Sud-Ovest
(comprende Armistizio-Savonarola): superficie 14,05 km². Rioni: Porta Trento Nord, Porta Trento Sud, San Giuseppe, Sacra Famiglia, Mandria. Abitanti al 2005: 28428, di cui 13% oltre i 75 anni, 31% oltre i 60. Stranieri 5,94%.
  • Quartiere 6 Ovest
(comprende Brentella-Valsugana): superficie 21,88 km². Confini: nord, comune di Limena; ovest comuni di Villafranca Padovana, Rubano, Selvazzano Dentro. Abitanti al 2005: 31047, di cui 10% ultrasettantacinquenni, 26% infratrentenni. Stranieri: 7,9%.

[modifica] Arcella

Per approfondire, vedi la voce Arcella.

Arcella (Quartiere 2 Nord) è la zona nord della città di Padova. Il suo confine è ben delineato dalla ferrovia Venezia-Milano a Sud e dal fiume Brenta a Nord (comprendendo il rione di Pontevigodarzere). Nota per essere il luogo della morte di Sant'Antonio (l'evento è ricordato dal santuario di Sant'Antonino) e per essere stata la periferia agricola di Padova fino alla seconda guerra mondiale, l'Arcella ha conosciuto nel dopoguerra un impetuoso sviluppo urbanistico, fino al raggiungimento degli attuali 50 mila abitanti. Il futuro metrotram la collegherà in maniera migliore con il centro cittadino. Arcella è anche il nome del Vicariato della Diocesi di Padova che comprende le parrocchie di S. Antonio ("Sant'Antonino"), S. Carlo Borromeo, S. Gregorio Barbarigo, S. Giovanni Battista, S. Lorenzo da Brindisi, S. Bellino, S. Filippo Neri, Santissima Trinità e Gesù Buon Pastore.

[modifica] Centro

Il Listón a Natale 2007; a sinistra, il Bò, a destra il Municipio
Il Listón a Natale 2007; a sinistra, il Bò, a destra il Municipio

Il Centro (Quartiere 1 Centro) nell'ottica dei Padovani si estende grosso modo all'interno delle mura cinquecentesche. È caratterizzato da molte zone pavimentate con il tipico ciottolato romano o con i sanpietrini in porfido (come il Liston), perché corrisponde tendenzialmente all'area più antica della città.

Non si identifica affatto con la zona limitata delle Piazze, come molti non-Padovani credono, anche se queste ultime ne costituiscono, per così dire, il cuore economico e culturale.

Via San Fermo, nel tratto pedonalizzato, ospita i negozi per lo shopping più lussuoso.
Via San Fermo, nel tratto pedonalizzato, ospita i negozi per lo shopping più lussuoso.

Nella circoscrizione Centro è compreso anche il Portello, corrispondente alla parte orientale del centro, così detto perché nelle vicinanze di Porta Ognissanti (spesso chiamata anch'essa col nome di Portello) si trovava un porto fluviale sul Piovego. Nella percezione dei Padovani è un sottoquartiere a parte, tanto che i suoi abitanti un tempo avevano diritto ad essere identificati con un nome a sè: porteàti, ossia abitanti del Portello. Oggi questa distinzione è poco sentita e non ha più molto significato, ma una volta questa zona della città aveva caratteristiche proprie che la distinguevano dalle altre: era, infatti, un'area particolarmente popolare e povera. Oggi questa zona ospita una parte degli Istituti Universitari.

[modifica] Guizza

La Guizza (Quartiere 4 Sud-Est) è uno dei quartieri più meridionali della città, estendendosi dalla zona del Bassanello sino al confine settentrionale del comune di Albignasego. Quartiere residenziale, con una forte densità abitativa, è stato interessato dalla costruzione del principali asse del Metrotram cittadino, che ha il capolinea in questo quartiere. Rappresenta il principale punto di accesso alla città per il traffico proveniente dalla parte meridionale della provincia.

[modifica] Madonna Pellegrina

Quartiere anticamente nobile di Padova situato tra il Ponte del Bassanello ed il Ponte Quattro Martiri, gode di efficientissimi servizi di trasporto iniziando dal mezzo tramviario posto al centro del quartiere passando agli autobus 8, 11, 22 e 24. Il quartiere della Madonna Pellegrina, posto al centro di Via Acquapendente gode di amplissimi spazi verdi, iniziando dal lungargine Bassanello e Quattro Martiri, dove si ricordano con una statua due militari dell'Arma dei Carabinieri, che adempiendo al loro dovere nel 1986 sono stati uccisi da due tossicodipendenti ed hanno ricevuto la medaglia d'oro al valor miltare; tutta la città li ricorda ogni anno il 5 maggio con una manifestazione ufficiale.
E' presente un'importante caserma della Polizia di Stato.

[modifica] Mandria

Villa Molin nel quartiere Mandria
Villa Molin nel quartiere Mandria

Mandria (Quartiere 5 Sud-Ovest) confina con i comuni di Abano Terme ed Albignasego, divisa da quest'ultimo dal Canale di Battaglia.

Sorta attorno all'antica strada romana Annia che conduceva da Padova ad Adria, ospita sul proprio territorio Villa Giusti del Giardino, in cui venne firmato il 4 novembre del 1918 l'armistizio tra Italia, Impero Austro-Ungarico e Germania che poneva fine alla prima guerra mondiale; affacciata sul Canale di Battaglia sorge invece Villa Molin, progettata dall'architetto Vincenzo Scamozzi nel 1597 (e che erroneamente viene collocata spesso a Mandriola, che sorge sull'altra sponda del Canale di Battaglia).

[modifica] Montà

Della vecchia Montà (Quartiere 6 Ovest), situata sulla strada Padova-Ponterotto a circa 4km dal centro della città, rimane oggi solo l'antico fonte battesimale della chiesa di San Bartolomeo, risalente al XVI sec. Recentemente il territorio della frazione è stato soggetto a forti trasformazioni insediative ed è stato di fatto inglobato nel capoluogo. Nel 2004 è stato completato il cavalcavia di Corso Australia che ha nel contempo eliminato l'unico semaforo ancora esistente sulla tangenziale e contribuito a rompere l'isolamento della frazione con il resto della città.

[modifica] Ponte di Brenta

Ponte di Brenta (Quartiere 3 Est) è un antico borgo sulla via di Venezia, parte del Comune di Padova prima della Prima guerra mondiale, confina con il comune di Vigonza, dal quale è separato dal fiume Brenta.

Nato attorno ai traffici di barcaroli e viaggiatori, il borgo è caratterizzato dalla presenza di alcune notevoli ville patrizie veneziane, tra le quali spicca Villa Breda con il suo parco, oggi di proprietà della Fondazione "Vincenzo Stefano Breda", voluta dall'omonimo senatore del Regno e a lui intitolata. La villa, oggi sede museale, si affaccia sul fiume, dal quale avveniva l'accesso fino alla costruzione verso la fine del XIX secolo della ferrovia Padova-Venezia, ad opera sempre del senatore Breda, che con l'occasione creò una fermata esattamente in asse con il viale di accesso alla villa, dal lato del parco. Al senatore Breda sono tra l'altro intitolati l'ospizio per anziani e l'ippodromo di Padova, situati anch'essi nella frazione, l'asilo infantile, situato nella piazza principale e la modernissima struttura per persone affette da sclerosi multipla Casa Breda, di recente costruzione, nel quartiere Brentelle.

Il parco della villa ospita una pista per cavalli, primo ippodromo cittadino, e delle scuderie ottocentesche, retaggio della passione del patrizio per l'ippica.

Nella piazza principale di Ponte di Brenta si affacciano l'antica chiesa parrocchiale di San Marco e San Michele, di aspetto settecentesco. All'interno, opere di Luca Giordano e un pregevole organo dell'epoca.

Una piccola località di Ponte di Brenta è Torre, che secondo la storia in epoca medievale raggruppava le attuali frazioni di Mortise, Ponte di Brenta, Arcella e Altichiero. C'è chi afferma che Sant'Antonio sia morto a Torre invece che all'Arcella, in quanto quest'ultima all'epoca non sarebbe neppure esistita.

[modifica] Pontevigodarzere

Pontevigodarzere (Quartiere 2 Nord) è situata in corrispondenza dei due ponti che collegano la zona a nord di Padova con la città stessa, deve il nome al primo comune limitrofo, Vigodarzere appunto. Inizialmente zona rurale, si è velocemente espansa nel periodo della ricostruzione dopo essere stata quasi rasa al suolo dai bombardamenti degli alleati nel tentativo di fermare la ritirata tedesca. Dista circa 1,5 km dal centro cittadino, è una zona in fase di riqualificazione grazie al completamento della tangenziale nord che permette al traffico di raggiungere la nuova strada "del Santo" senza passare per via Pontevigodarzere. Fa parte del quartiere 2-Nord che comprende anche Arcella e San Carlo. È sede della principale moschea di Padova, che sorge proprio a fianco della parrocchia di S. Giovanni Battista.

[modifica] Economia

La zona industriale di Padova[67] è nata nel 1946 nell'area orientale della città, e da allora si è continuamente espansa ed articolata. Si tratta di una delle più grandi zone industriali d'Europa, con una superficie di 10 milioni e 500 mila mq. All'interno di essa si trovano oltre 1.300 imprese, con una notevole diversificazione produttiva ed industriale, e vi operano più di 50.000 persone provenienti da tutto il Veneto. Al suo interno si trova anche il più grande Interporto multimodale d'Italia e uno dei più importanti in Europa, infatti, quasi tutte le merci da e per l'Europa transitano per Padova dove vengono smistate in tutto il mondo, attraverso cui transitano ogni giorno enormi quantità di materiali. L'area in questione è servita da diverse infrastrutture, ma soprattutto, è collegata tramite una linea ferroviaria dedicata (Padova Interporto - Padova) alla stazione Centrale di Padova.

[modifica] Progetti Futuri

Nell'immediato futuro prenderanno vita alcuni progetti determinanti per lo sviluppo della città, alcuni dei quali sono già in fase di attuazione, mentre per altri si sta per iniziare la fase di costruzione.

  • Nuovo Ospedale: verrà costruito in zona Ovest, nei pressi dello Stadio Euganeo, vicino alle linee ferroviarie per Milano e Bassano del Grappa. Il progetto prevede di realizzare un nuovo polo di eccellenza per varie discipline. Verranno realizzate anche due fermate della metropolitana regionale. Per questo progetto è stata superata la fase di finanziamento ed è in corso la fase di progettazione.
  • Torre della Ricerca: progetto approvato il 10 Febbraio, prevede una torre che si rivelerà essere un punto di riferimento europeo per la ricerca in vari campi. Sarà alta più di 137 metri con più di 40 piani.
  • Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale. Verranno realizzate molte stazioni all'interno della città di Padova e si prevede la costruzione di una nuova linea ferroviaria da Padova a Chioggia, via Piove di Sacco.
  • Tram. Verrano costruite le altre tre linee previste nel progetto iniziale, ossia quelle per Sarmeola e Ponte di Brenta, quella per Voltabarozzo e quella per lo Stadio Euganeo, oltre ad un estensione della linea 1 fino a Cadoneghe ed Albignasego. Le linee 2 e 3 sono già state finanziate si attende il completamento di opere complementari per poter iniziare la costruzione delle stesse.

[modifica] Infrastrutture e trasporti

Padova è sita all'incrocio di due autostrade importanti:

In tutto a Padova sono presenti 4 uscite:

  • Padova Est;
  • Padova Ovest;
  • Padova Sud;
  • Padova Zona Industriale.

Inoltre Padova è circondata da un anello di tangenziali (Grande Raccordo Anulare di Padova). Per l'80 per cento del percorso è composta da quattro corsie principali più due corsia di emergenza, in prossimità di Padova Est le corsie diventano sei più due. Il progetto già approvato prevede ora di dare in gestione l'intero sistema di tangenziali cittadino all'Autostrada Brescia-Padova. La lunghezza dell'anello è di più di 30 km.


[modifica] Trasporto pubblico

Il sistema del trasporto pubblico della città è in continua evoluzione ed espansione; è in corso di studio un sistema che prevede il biglietto unico per tutti questi sistemi [68]. Attualmente la tariffazione prevede la divisione in cinque zone tariffarie: due urbane e tre suburbane per le tratte che terminano nella zona termale.

[modifica] Ferrovie

La stazione ferroviaria
La stazione ferroviaria

Padova è dotata di varie stazioni ferroviarie, che servono soprattutto l'area metropolitana. La più importante è la stazione di Padova, 12 binari), che è la più grande della città e la quattordicesima stazione per numero di passeggeri in Italia[69].Ha un traffico di circa 450 treni al giorno con un incremento di 150 treni previsto per il 2010.[70] Altre stazioni interne alla città sono Ponte di Brenta, Padova Campo di Marte e Padova Interporto. Le altre stazioni sono relativamente piccole, ma servono quartieri e centri abitati di altri comuni che ormai, con l'espansione urbana, si sono fusi alla città creando una vera e propria conurbazione, come "Abano", "Terme Euganee-Abano-Montegrotto" e "Vigodarzere".

La stazione ferroviaria
La stazione ferroviaria

È in fase di costruzione una nuova fermata "Padova San Lazzaro" che servirà, appunto, il quartiere di San Lazzaro, in forte espansione dato che verrà realizzato un nuovo quartiere (Quadrante est) in prossimità della Torre Net. Contestualmente verrà chiusa la stazione di "Ponte di Brenta" che verrà spostata più ad Est ed avrà una nuova denominazione. Padova dispone anche di un centro intermodale delle Ferrovie Federali Svizzere "SBB-CFF-FFS" presso la stazione di Padova Interporto È in fase di progetto anche la realizzazione di una linea ferroviaria fino a Piove di Sacco, e un'altra linea ferroviaria "circolare", che percorrerà i territori di Ponte San Nicolò ed Albignasego. È in progettazione la nuova stazione di Padova AV che verrà realizzata sotto la stazione esistente e la stazione di Padova SFMR per il servizio ferroviario metropolitano, accanto alla stazione Centrale.[71]

Tra le altre cose, Padova è dotata di un collegamento ad alta velocità/alta capacità fino a Mestre che segue la vecchia linea storica Padova-Mestre. Un treno veloce, facente parte degli Eurostar Italia in servizio sulla ferrovia Milano-Venezia, serve la città fino a Milano non effettuando nessuna fermata intermedia, cioè collegando la città veneta con il capoluogo lombardo in 1 ora e 51 minuti. Inoltre dal 18 Febbraio 2008 è attivo un altro collegamento AV, effettuato con un Eurostar AV per Napoli Centrale.

Il piazzale della stazione: il Tram di Padova alla fermata, e sullo sfondo il Tempio della Pace
Il piazzale della stazione: il Tram di Padova alla fermata, e sullo sfondo il Tempio della Pace

Dalla città veneta partono collegamenti per Milano ogni mezz'ora circa, per Roma ogni ora e mezza, per Napoli ogni 2 ore, la stazione Centrale riceve treni internazionali che collegano Zurigo, Basilea, Ginevra, Schaffhausen, Monaco di Baviera, Amburgo, Bruxelles, Vienna, Parigi, Nizza. Altri treni diretti vanno da Padova in tutto il veneto, a Lecco, Palermo, Siracusa, Lecce, Pescara, Bari, Trieste, Udine, Genova, Firenze, Torino.

[modifica] Metrotram

Per approfondire, vedi la voce Tram di Padova.

Padova dispone di una linea tramviaria translohr in esercizio che serve il centro storico della città ed i suoi principali monumenti. La linea "Sir 1" è stata inaugurata il 24 Marzo 2007, dopo una progettazione lunga 15 anni. Attualmente il servizio viene svolto tra le 6 e l'1, con 9 mezzi in servizio ed una frequenza a pieno regime di 5 minuti.

[modifica] Autobus

City Sightseeing
City Sightseeing
  • Aps Holding. Il deposito degli autobus si trova in via Rismondo dietro alla Fiera[72], quello dei tram si trova presso la Guizza. L'Aps mobilità dispone di una flotta di circa 300 veicoli ed è la prima città in Italia per modernità dei mezzi di trasporto pubblico, nonché la città con un maggior numero di mezzi alimentati a biodiesel e metano[73]. Padova disponde in totale di 32 linee con servizio compreso tra le 5 di mattina e l'1 di notte, l'autobus più fequente passa ogni dieci minuti, quello meno frequente ogni venti. Nei giorni prefestivi le corse sono meno frequenti e nei giorni festivi il servizio è sensibilmente ridotto. Sono istituiti servizi speciali in caso di concerti, manifestazioni e partite di calcio, che portanto il totale delle linee a circa 40. Il servizio è completamente sospeso nei giorni 25 dicembre e 1 maggio. La flotta di APS Holding è una delle più giovani in Italia, infatti vi è solo una linea su 40 che adotta autobus di circa 25 anni di età, il resto adotta bus di età media 5 anni. Le linee servite con autobus a metano di circa 1 anno sono circa 20, tra cui quelle con alta frequenza di passaggio. [74]
  • City Sightseeing [75]. Società privata di trasporto turistico. Autobus Hop on - Hop Off con biglietto valido per ventiquattr'ore
  • Sita. Il deposito si trova in via Trieste. Si occupa del servizio extraurbano della città di Padova
  • Actv. Con sede a Venezia, gestisce il trasporto terrestre tra Padova e Venezia
  • La Marca. Con sede a Treviso, gestisce i collegamenti da e per Treviso e Noale
  • CTM. Con sede a Castelfranco Veneto, gestisce i collegamenti da e per Castelfranco, Montebelluna e Preganziol.
  • FTV. Con sede a Vicenza, gestisce una sola linea di collegamento tra Padova e Vicenza via Grisignano.

[modifica] Monorotaia

  • Il comune sta progettando anche un sistema di monorotaia sopraelevata, (people mover), che collegherà la stazione ferroviaria centrale con il tribunale, la fiera e il quadrante est della città. [76]

[modifica] Servizio metropolitano del SFMR

Per approfondire, vedi la voce Servizio ferroviario suburbano di Padova.

Sono in corso di realizzazione in tutta la regione Veneto i lavori di adeguamento delle ferrovie regionali per l'implementazione del SFMR, che fornirà anche un servizio metropolitano urbano alla città di Padova e al suo hinterland. In particolare è prevista la realizzazione delle seguenti fermate :

Futuro treno della metropolitana di Padova
Futuro treno della metropolitana di Padova

Le prime stazioni ad essere realizzate saranno quelle di San Lazzaro e di Busa di Vigonza, le altre di seguito a seconda dei finanziamenti della regione per il SFMR. Presso la stazione centrale verranno realizzati quattro nuovi binari di testa per il servizio metropolitano regionale (che interessa anche parte delle province di Treviso e Venezia).[77]

Tutte le stazioni dell'ambito urbano di Padova potranno entrare in funzione dal 2009/2010, anche se molte stazioni verranno aperte molto prima.

[modifica] Piste ciclabili[78]

L'amministrazione del comune di Padova ha predisposto un ufficio apposito per la mobilità ciclabile con gli obiettivi di migliorare la viabilità, ridurre l'inquinamento e migliorare la salute dei cittadini. [79]

A questo scopo negli ultimi anni sono stati realizzati 40 km di nuovi percorsi ciclabili, per arrivare ad una rete di circa 115 km. [80] Lo sviluppo di questa rete permette ai cittadini di raggiungere punti strategici della città e rendono possibile l'utilizzo della bicicletta per percorsi estesi, e dunque anche per recarsi a scuola o al lavoro.

[modifica] Navigazione

All'interno della città, più precisamente alle Porte Contarine sono state realizzate tre banchine per l'ormeggio di piccole imbarcazioni ad uso privato/turistico. Fino a poco tempo fa, l'Aps Azienda Padova Servizi gestiva una linea di trasporto pubblico fluviale dalle Porte Contarine alla zona degli ospedali, tuttavia era sottoutilizzata e quindi venne soppressa dopo una breve attività. Persistono tuttora delle linee di navigazione turistiche che ogni sera espletano servizio all'interno della cerchia dei canali. [81]

[modifica] Aeroporti

La città di Padova possiede anche un aeroporto: il Gino Allegri, che attualmente non è servito da voli di linea regolari, come fu un tempo. È principalmente utilizzato dall'aviazione generale e, soprattutto, per i voli sanitari a supporto dell'attività del policlinico cittadino. Alcuni progetti di potenziamento dello scalo sono stati contrastati dagli abitanti delle zone circostanti, in quanto la struttura si trova pienamente integrata nel centro urbano, e l'implementazione di voli creerebbe non pochi problemi per la vivibilità dei quartieri interessati; anzi, vi sono dei comitati che si battono per la chiusura completa dello scalo e la sua riconversione in parco. Esisterebbero alcuni progetti per l'istituzione di voli di linea dallo scalo, ma un analogo esperimento effettuato all'aeroporto Dal Molin di Vicenza non ha sortito il successo sperato, dato che gli aeroporti dedicati al traffico commerciale nella zona soddisfano ampiamente la domanda: in primis i vicini aeroporti di Venezia e Treviso per le linee low cost ma anche gli aeroporti di Verona Villafranca e di Bologna più lontani ma facilmente raggiungibili, sono utilizzati dagli abitanti della città.

[modifica] Padova ACC

Nei pressi di Padova (per l'esattezza ad Abano Terme) opera uno dei più grandi e importanti Area Control Center[82] d'Italia. [83] Quello di Padova è deputato al controllo delle seguenti regioni: Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana settentrionale, Marche settentrionali, Lombardia Orientale, nonché al controllo del Mar Adriatico nella zona di competenza. L' ACC di Padova confina con quelli di Zurigo, Milano, Monaco di Baviera, Brindisi, Zagabria, Roma, Vienna e Ljubljana. [84].

Questo centro di controllo si occupa di raccogliere i voli in partenza/arrivo da e per gli aeroporti di Verona Villafranca, Bologna Marconi, Brescia Montichiari, Treviso Sant'Angelo, Forlì, Trieste Ronchi dei Legionari, Rimini Fellini, Ancona Falconara, Venezia Marco Polo e Bolzano, Padova Allegri oltre che agli aeroporti minori di Trento e Asiago.[85]

Sempre all'interno dell' ACC di Padova è presente anche l'SCC/AM Padova [86] ovvero il Servizio Coordinamento e Controllo dell'Aeronautica Militare deputato al controllo del traffico aereo militare nelle zone controllate dall'ACC di Padova.

[modifica] Porto fluviale

É inserito nel contesto dell'idrovia Padova-Venezia progettata all'inizio degli anni '60. Essa parte dall'interporto, attraversa il fiume Brenta e quindi il Novissimo, per arrivare alla conca Gusso, l' unica di tutto il canale; quindi, dopo un ulteriore breve tratto in terraferma supera l' argine di conterminazione lagunare e raggiunge il canale di grande navigazione Malamocco Marghera. Il percorso totale è di 27,575 km.

Attualmente il porto non è ancora in attività, anche se sono già state realizzate 400 metri di banchine e un terminal container di RFI per il trasbordo dei container da nave a treno. [87]

[modifica] Amministrazione

La sede comunale si trova a Palazzo Moroni, in via del Municipio, 1

Sindaco: Flavio Zanonato (Partito Democratico) dal 13/06/2004
Centralino del comune: 049 8205200 - 8205201 - Fax: 049 8205265
Email del comune: urp@comune.padova.it

Il Corpo di Polizia Municipale di Padova è l'organo amministrativo che svolge il servizio di Polizia municipale nell'ambito del Comune di Padova. È stato fondato il 21 novembre 1868.

[modifica] Consolati esteri

A Padova sono presenti i consolati di:

Di prossima apertura sono i consolati di Cina e Tunisia.

[modifica] Gemellaggi

Padova è gemellata con:

[modifica] Sport

Il Calcio Padova è la storica compagine calcistica di Padova. La squadra, fondata nel 1910, ha militato per 16 stagioni in serie A (di cui 14 tra 1929 e 1962 e le ultime due tra il 1993 e il 1995) annoverando tra le sue file giocatori come Kurt Hamrin e allenatori come Nereo Rocco. Il miglior risultato di questa formazione è stato il terzo posto in serie A nella stagione 1957/58. Molto importante per il Padova è anche il Derby che si disputa contro l'altra squadra di Padova (in senso ampio), il Cittadella[88].

Attiva negli anni anni dieci e anni venti a Padova c'era un altra compagine calcistica il Petrarca Padova F.B.C., squadra che nei primissimi anni venti addirittura rubò ai biancoscudati lo scettro di regina cittadina. Nel campionato del 1922 arrivò persino vicino a vincere lo scudetto. Fu infatti eliminato dalla Novese che aggiudicandosi il primato nel Girone A di semifinale disputò la finale sconfiggendo la Sampierdarenese e laureandosi così Campione d'Italia.

Un ruolo importante ricopre la squadra di rugby del Petrarca, squadra vincitrice di 11 scudetti nazionali fra il 1970 ed il 1987, e 2 coppe Italia; altri 5 scudetti, fra 1958 e 1968, e 4 coppe Italia, furono vinti dalle Fiamme Oro Padova, oggi non più presenti in città. Altre squadre cittadine, iscritte alla serie B, sono il CUS Padova Rugby (con trascorsi nella massima serie) ed il Valsugana, nonché la seconda squadra del Petrarca; nella medesima serie giocano anche squadre della provincia, l'U.S. Roccia Rugby Rubano e l'Ercole Monselice.

La città di Padova ha anche una squadra di football americano che si chiama Saints Padova vincitrice di un Silverbowl nel 1992 e che attualmente milita nella Serie B del campionato italiano di football americano.

Nella stagione sportiva 2005-06 la città di Padova è l'unica a essere rappresentata nel massimo campionato, quello di A1, nel volley maschile e femminile, dal Sempre Volley e dal Volley Club Padova. In particolare nella squadra femminile giocano elementi di primissimo livello (di cui ben 3 campionesse del mondo nel 2002, Manuela Leggeri, Darina Mifkova e Rachele Sangiuliano) oltre a giocatrici provenienti da tutta Europa, la tedesca Hanka Pachale, la serba Jelena Nikolic e la ceca Katerina Buckova.

Nella pallanuoto, Padova è rappresentata dalla squadra maschile Baxi-Bozzola Plebiscito in Serie A-1 e dalla squadra femminile Beauty Star Plebiscito PD sempre in serie A1.

Tra gli avvenimenti sportivi annuali più rilevanti c'è la celebre Maratona di Sant'Antonio, un evento che si tiene solitamente in aprile, con partenza da Vedelago (TV) ed arrivo in Prato della Valle.

Nell'ambito dello sport a Padova va ricordata la scherma. L'antica Accademia Comini, il Petrarca Scherma e il Cus Padova hanno formato atleti capaci di vincere Olimpiadi e Campionati del Mondo. La squadra italiana di sciabola giunta seconda alle Olimpiadi di Londra 1948 era interamente composta da atleti padovani, allenati dal grande Maestro Guido Comini. In tempi più recenti la fiorettista padovana Francesca Bortolozzi ha conquistato ori olimpici e mondiali (Barcellona 1992 ed Essen 1993), gli sciabolatori Marco Marin e Gianfranco dalla Barba hanno conquistato titoli olimpici e mondiali (Los Angeles 1984, L'Aia 1995) e la sciabolatrice Anna Ferraro è stata campionessa del mondo a squadre (Seoul 1999). Il Trofeo Luxardo, che nel 2007 vedrà la sua 50a edizione, è l'unica prova di Coppa del Mondo di sciabola che si disputa in Italia.

Tra le glorie dello sport patavino è giusto ricordare Riccardo Patrese, nato nel 1954, che ha appena ceduto a Rubens Barrichello il primato del maggior numero di gare (il suo era di 256) da pilota di Formula 1. Nella sua lunga carriera, il pilota risultò vincitore di sei Gran Premi.

Importante è anche il canottaggio, con le due società cittadine del Padovacanottaggio (nata nel 1993 dalle ceneri del CUS Padova) e della Canottieri Padova; a quest'ultima appartiene il pluridecorato canottiere Rossano Galtarossa.

Il 23 maggio 2000 la 10^ tappa del Giro d'Italia 2000 si è conclusa a Padova con la vittoria di Ivan Quaranta.

[modifica] Stadi

Lo Stadio "Euganeo"
Lo Stadio "Euganeo"

Lo Stadio Euganeo per calcio e atletica leggera, con circa 32,000 posti; lo Stadio Plebiscito per il rugby, 9,000; il PalaNet, già San Lazzaro, palazzetto per pallavolo e pallacanestro da circa 5,000 posti; l'ippodromo Breda - Le Padovanelle per le corse dei cavalli; l'impianto per l'atletica Colbachini, in cui nel 1992 Sergej Bubka realizzò uno dei suoi record del mondo di salto con l'asta. Il vecchio e glorioso Stadio Appiani, già teatro del Padova di Nereo Rocco, la cui capienza era già stata ridotta vent'anni fa da 25,000 a 10,000 spettatori per motivi di sicurezza, è oggi usato solo da squadre dei campionati regionali. Nel corso del 2007, dovrebbe essere costruito uno stadio del ghiaccio, per il pattinaggio e l'hockey; entro il 2008-2009, un nuovo palazzetto dello sport da 10,000 posti.

[modifica] Ospedali e sanità

Padova si contraddistingue in Italia per l'efficienza del polo ospedaliero, che è da sempre famoso per i suoi reparti di Cardiologia, Oculistica e per la cura delle seguenti patologie, secondo una recente ricerca del Corriere della Sera[89]:

Classifica sanità nazionale Corriere della Sera
Specialità medica Posizione in classifica
Ipertensione 2° in Italia
Asma 1° in Italia
Epatiti 3°in Italia
Diabete 1° in Italia
Malattie reumatiche 4° in Italia
Malattie del rene 7° in Italia

A Padova giungono persone da tutta Italia ed Europa per motivi sanitari.

Attualmente Padova dispone di 7 ospedali:

  • Policlinico e monoblocco: facenti parte del Complesso ospedale Centrale in via Giustiniani, linee bus 4/19/24/41/43, in futuro linea tram Sir 3
  • Divisione di ostetricia e ginecologia: anche questa sita in via Giustiniani, linee bus 4/19/24/41/41, in futuro linea tram Sir 3
  • Ospedale Sant'Antonio: ex CTO / Centro Traumatologico Ortopedico in via Facciolati, linee bus 19/16/41, in futuro linea tram Sir 3
  • Ospedale Busonera: ora IOV - Istituto Oncologico Veneto, linee bus 4,13
  • Complesso ospedaliero dei Colli: ex Ospedale Psichiatrico ora Poliambulatorio, sito in zona Aeroporto, linee bus 12/A/M/T/AT
  • Ospedale Militare: ora CMML (Centro Militare di Medicina Legale) in Piazza Mazzini, linee bus 4,6,11,13,15,16,19,22,24,41,42,43,DP
  • Ospedale Geriatrico.

Il Comune e la Provincia stanno progettando un nuovo ospedale in zona Padova Ovest.

Alcuni numeri riferiti all'Azienda Ospedaliera per il solo ospedale Centrale:

  • 5200 addetti ai lavori: medici, infermieri, manutenzione
  • 98 reparti di ricovero con 2000 posti letto
  • 453 miliardi di lire di fatturato annuo (1996)
  • 91.000 ricoveri in un anno
  • 655.000 giornate di degenza
  • Day Hospital con un accesso di 47.000 utenti/anno
  • 2.368.000 prestazioni erogate[90]

Il "Centro Gallucci" presso il Policlinico di Padova occupa un posto rilevante in Italia per i trapianti e la cura delle malattie cardiache; presso questo centro sono stati stabiliti record a livello mondiale. A Padova, ad esempio, è stato eseguito il primo impianto di cuore artificiale in Italia (10 dicembre 2007, dall' equipe del Professor Gino Gerosa [91]).

[modifica] Galleria fotografica

[modifica] Note

  1. ^ http://www.padovanet.it/allegati/C_1_Allegati_5729_Allegato.pdf
  2. ^ Dati OCSE
  3. ^ Zip Padova.it
  4. ^ http://www.zip.padova.it/zip1.htm
  5. ^ È la data tuttora celebrata come festa del Santo dai padovani.
  6. ^ Tratto da zonasismica.it URL consultato il 15-02-2008.
  7. ^ Padova città d'acque, pubblicazione in PDF del comune
  8. ^ Dati pubblicati nel libretto Naturalmente Padova... Tre percorsi per scoprire una città che allarga i suoi confini verdi (maggio 2007, edito dal Comune di Padova).
  9. ^ Fonte: pubblicazione Naturalmente Padova, distribuita alla cittadinanza dal Comune di Padova.
  10. ^ Nome scientifico: Chamaerops humilis.
  11. ^ Bollettino meteo dell' ARPAV
  12. ^ Dati Confedilizia. URL consultato il 15-02-2008.
  13. ^ Pertanto, parliamo di emergenze della cosiddetta civiltà villanoviana.
  14. ^ Altri personaggi che in qualche modo rendono famosa Padova sono Stendhal per aver sostenuto che il caffè Pedrocchi è (era) il migliore d'Italia, ed Oscar Wilde per il suo dramma intitolato La duchessa di Padova (1883 circa).
  15. ^ Quest'ultimo è anche riprodotto in una statua di Prato della Valle.
  16. ^ Vedi Pianta di Padova di Giovanni Valle eseguita tra il 1779 e il 1784, prima dell'arrivo dell'esercito francese nella città.
  17. ^ Questa pagina web contiene un elenco di organi di Padova, e di conseguenza un elenco delle sue chiese (anche sconsacrate).
  18. ^ Il battistero (dal latino baptisterium) è l'edificio annesso alla chiesa, dove si svolge il rito del battesimo. La separazione dei due luoghi ha origine nei primi secoli dell'era cristiana, quando i neofiti, non ancora battezzati, non erano ammessi alle celebrazioni liturgiche che si svolgevano all'interno dei luoghi di culto consacrati.
    Il battistero, nei casi più rappresentativi, è separato dal corpo della chiesa ed è collocato generalmente al suo fianco o di fronte al prospetto principale. L'edificio in genere si presenta a pianta poligonale o circolare con una copertura a cupola e al suo interno contiene il fonte battesimale, che in genere è costituito da una vasca in marmo, giacché doveva permettere la parziale immersione del battesimando, secondo la tradizione rituale paleocristiana.
  19. ^ In realtà intitolata ai santi Filippo e Giacomo.
  20. ^ Nella tradizione veneta, per scuola si intende sia un'antica istituzione di carattere associativo-corporativo sia l'edificio che ne costituisce la sede.
    Le Scuole erano confraternite laiche (a Venezia le prime associazioni di lavoratori risalgono all'XI secolo) che eleggevano un Santo Protettore e alle quali aderivano cittadini di ceto medio. I patrizi aderivano solo alle Scuole Grandi.
  21. ^ Scheda "Padova ebraica" su Turismo Padova (pubblicazione della Provincia PD)
  22. ^ PadovaCultura -Musei Civici
  23. ^ Tutti gli enti culturali del circuito "Musei Civici" sorgono nel comprensorio Scrovegni-Eremitani-Arena Romana, a pochi passi dalla Stazione Ferroviaria e dal centro storico propriamente detto.
  24. ^ Sito ufficiale Museo delle Acque; è ospitato nell'ex chiesetta settecentesca di Sant'Eufemia, antica parrocchiale di Altichiero (Quartiere 6 Ovest).
  25. ^ Sito del tempio-museo dell'internato ignoto
  26. ^ http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?tassid=1071&id=5368 Pagina del sito ufficiale dell'Amministrazione comunale riguardante la comunità metropolitana di Padova
  27. ^ Sito del turismo di Padova - Brochure sul Caffè Pedrocchi
  28. ^ Esistono poi altri "senza" (probabilmente di origine goliardica-universitaria) che però non sono ben conosciuti nella cultura degli abitanti padovani:
    • "Cavallo senza cavaliere", in riferimento al monumento di Donatello al condottiero Erasmo da Narni, detto il Gattamelata, e che è conservato nel Palazzo della ragione;
    • "Chiesa senza facciata", perché la Basilica di Santa Giustina in Padova, progettata con la facciata in marmo, ne è rimasta priva, con soli mattoni a vista;
    • "Bo senza stalla": si tratta del Palazzo centrale dell'Università, chiamato il "Bò" (che in dialetto significa "bue") perché sorge sull'area dove anticamente esisteva un'osteria con l'insegna del Bucranio (il cranio del bue), frequentata non solo da commercianti di bestiame, ma poi anche dai primi studenti e professori universitari;
    • "Gatta senza coda", con riferimento al condottiero Erasmo da Narni, detto il Gattamelata, il cui monumento equestre, opera di Donatello, sorge sulla Piazza del Santo;
    • "Cavour senza occhiali": è il monumento bronzeo a Camillo Benso Conte di Cavour, che sorge sull'omonima piazza centrale, il cui viso (contrariamente alla ben nota iconografia) è privo dei caratteristici occhiali. Ciò perché il viso stesso è stato ricavato dal calco della maschera funebre di Cavour, con la sola correzione degli occhi da parte dello scultore (l'informazione è stata fornita dal compianto scultore padovano Luigi Strazzabosco, possessore del calco funebre suddetto).
  29. ^ Lionello Puppi, Giuseppe Toffanin. Guida di Padova. Arte e storia tra vie e piazze. Trieste, 1983. p. 163.
  30. ^ http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?tasstipo=C&tassidpadre=284&tassid=1565&id=9261
  31. ^ Cenni biografici sullo scultore
  32. ^ Giuseppe Toffanin, Le strade di Padova, cit., pag. 45
  33. ^ Articolo di Padovacultura, in cui, peraltro, si accenna ad un successivo abbattimento della sfortunata scultura nel 1910, cui fece seguito un ulteriore rifacimento, opera di Antonio Penello, nel 1914.
  34. ^ Passa quasi inosservata un'altra statuetta, sommariamente riproducente una gatta seduta in posa antropomorfica, con un "topo" tra le grinfie. Il piccolo manufatto è posto a pochi metri dalla "gatta principale".
  35. ^ Giuseppe Toffanin, Le strade di Padova, cit., voce "Citolo da Perugia", pag. 127, ove è ricordata la lunga canzone dileggiatoria che iniziava così:

    Su, su, su, chi vol la gatta,
    venga innanti del bastione,
    dove in cima de un lanzone
    la vedrete star legata,
    su, su, su, chi vol la gatta?

    … e così via per una buona dozzina di strofe.
  36. ^ Toffanin, Le strade di Padova cit., pag. 205
  37. ^ Alessandro Baldan, "Studio storico ambientale artistico", cit., pagg. 167-169
  38. ^ Università di Padova: dati statistici
  39. ^ In realtà, Copernico era una sorta di "dilettante" di lusso dell'astronomia, poiché traeva i mezzi del proprio sostentamento dalla carica di canonico, affidatagli da un suo zio vescovo di Frombork, nella Warmia.
  40. ^ Strano a dirsi, ma a Padova Copernico studiò medicina (tra il 1500 ed il 1503), peraltro senza laurearsi; questo abbandono non gli impedì di essere considerato un medico di successo, oltre che un professionista del diritto amministrativo in relazione all'incarico di canonico già rammentato.
  41. ^ Ed a Padova Galileo perfezionò il cannocchiale, con cui, dalla sua casa in Padova, avrebbe successivamente scoperto i 4 satelliti di Giove.
  42. ^ La notizia è stata riferita dal Quotidiano "Il Padova", gruppo "E polis", in occasione di una visita presidenziale alla città, ed è stata pure confermata da un successivo articolo su Il Mattino di Padova in data 24 settembre 2007, con la precisazione che il fatto si sarebbe verificato "durante il periodo bellico".
  43. ^ Pagina web da "hermescuole.it"
  44. ^ Articolo de La Repubblica
  45. ^ Peraltro pronipote di Tiziano Vecellio
  46. ^ Répertoire des municipalités du Québec
  47. ^ Absolute United States: Padua, Minnesota
  48. ^ Absolute United States: Padua, Illinois
  49. ^ Absolute United States: Padua, Ohio
  50. ^ Absolute United States: Padua, California
  51. ^ es.wiki: Padua, provincia di Buenos Aires
  52. ^ http://www.geolocalizador.com/ciudad-padua-X3673401.html
  53. ^ http://www.geolocalizador.com/ciudad-padua-X3673401.html
  54. ^ http://www.geolocalizador.com/ciudad-padua-X3673401.html
  55. ^ http://www.geolocalizador.com/ciudad-padua-X3673401.html
  56. ^ http://www.geolocalizador.com/ciudad-padua-X3673401.html
  57. ^ http://www.geolocalizador.com/ciudad-padua-X3673401.html
  58. ^ http://www.geolocalizador.com/ciudad-padua-X3673401.html
  59. ^ http://www.geolocalizador.com/ciudad-padua-X3673401.html
  60. ^ http://www.geolocalizador.com/ciudad-padua-X3673401.html
  61. ^ http://www.geolocalizador.com/ciudad-padua-X3673401.html
  62. ^ Maratona del Santo
  63. ^ http://http://www.ultramotard.com/articoli/796.html
  64. ^ Radio Sherwood
  65. ^ Le notizie ed i dati su ciascun "quartiere amministrativo" sono desunti dal bilancio sociale di ciascuna circoscrizione omonima.
  66. ^ Con la dicitura "comprende" si fa riferimento al fatto che gli attuali "quartieri amministrativi" sono il risultato della fusione di precedenti, analoghe entità, la cui denominazione è riportata tra parentesi, eminentemente per ragioni storico-descrittive, e per amor di esattezza.
  67. ^ Zona Industriale Padova
  68. ^ www.legambientepadova.it/files/dossier_TPL_padovano.pdf
  69. ^ [1]
  70. ^ www.fondazionenordest.net/uploads/media/documento_integrale_01.pdf
  71. ^ Vedi PUM Padova
  72. ^ Sito della Fiera di Padova.
  73. ^ Indagine Il Sole 24 ore Novembre 2007 e indagine Legambiente Febbraio 2007
  74. ^ http://www.apsholding.it attenzione il prospetto non è aggiornato attendere il bilancio di sostenibilità 2008
  75. ^ City Sightseeing
  76. ^ progetto in via di studio. Articolo comparso ne "Il Mattino" 12 Dicembre 2005
  77. ^ Vedi PUM Padova
  78. ^ Per una guida dettagliata con mappa vedere questo sito
  79. ^ Ufficio mobilità ciclabile
  80. ^ Rete piste ciclabili
  81. ^ http://www.padovanavigazione.it/it/mappafiumi.htm
  82. ^ Sito dedicato all'ACC di Padova
  83. ^ Gli altri sono a Milano, Roma e Brindisi).
  84. ^ http://www.venicevirtual.org/lippfir/home/info.htm
  85. ^ http://www.venicevirtual.org/lippfir/home/aeroporti.htm
  86. ^ Sito dell'SCC/AM di Padova
  87. ^ http://www.legambientepadova.it/files/PIEG_IDROVIA_4_ANTE.pdf
  88. ^ Il Cittadella nelle stagioni 1999/2000 e 2000/2001 mentre militava in serie B, giocò nello stadio "Euganeo" di Padova e mutò il nome in Cittadella Padova
  89. ^ http://www.corriere.it/Rubriche/Salute/Speciali/Ospedali_eccellenze/indice.shtml
  90. ^ [2]
  91. ^ Nota biografica su Gino Gerosa

[modifica] Bibliografia

  • Giuseppe Toffanin jr. Le strade di Padova . Padova, Newton & Compton, 1999 . ISBN 88-828-9024-4
  • Giuseppe Toffanin jr. Padova fra Ottocento e Novecento . Milano, 1981 .
  • Giuseppe Toffanin jr. Guida di Padova (con L. Puppi) . Trieste, 1983 .
  • Giuseppe Toffanin jr. Cento chiese scomparse . , 1988 .
  • Giuseppe Toffanin jr. Il Santo magico . Verona, 1990 .
  • Attilio Simioni. Storia di Padova: dalle origini alla fine del secolo 18° . Padova, Randi, 1968 .
  • Maria Beatrice Rigobello Autizi. Storia di Padova citta d'Europa: dalle origini alle soglie del Duemila . Bologna, Atesa, 1991 .
  • Elio Franzin. Luigi Piccinato e l'antiurbanistica a Padova 1927-1974. Con alcuni scritti padovani di Luigi Piccinato . Saonara, Il prato, 2005 .
  • Elio Franzin. Padova e le sue mura. Padova, Signum, 1982.
  • Maria Beatrice Rigobello Autizi. Storia di Padova: arte, cultura. Padova, Il prato, 2003.
  • Leopoldo Saracini. Padova nord. Storia di un quartiere. Padova, Ass. Cult. Amici dell'Arcella, 2001.
  • Lorenzo Tomasin. Testi padovani del Trecento. Padova, Esedra, 2004.
  • Giuliana Mazzi; Adriano Verdi; Vittorio Dal Piaz. Le mura di Padova. Padova, Il Poligrafo, 2002. ISBN 88-7115-135-6
  • Paolo Preto. I servizi segreti di Venezia. Milano, Il Saggiatore, 1994. ISBN 88-428-0833-4
  • Alessandro Baldan. Studio storico ambientale artistico della Riviera del Brenta (da Fusina al Portello di Padova). Villa del Conte, Edizioni Bertato, 1995.
  • Autori Vari. L'Italia - Veneto. Milano, Touring Club Italiano, 2005.
  • Paolo Rossi. La nascita della scienza moderna in Europa. Roma - Bari, Laterza, 2004. ISBN 88-420-6120-4
  • Ernst Peter Fischer. Aristotele, Einstein e gli altri. Raffaello Cortina, 1997. ISBN 88-7078-455-X
  • Raffaele Mambella. Padova e il suo territorio nell'antichità. Guida con itinerari. Padova, Zielo Editore, 1991.

[modifica] Voci correlate


[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

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