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Rinascimento - Wikipedia

Rinascimento

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Mappa politica dell'Italia alla vigilia del secolo XVI
Mappa politica dell'Italia alla vigilia del secolo XVI

Il Rinascimento è un periodo artistico e culturale della storia d'Europa, che si sviluppò tra la fine del medioevo e l'inizio dell'età moderna. In quel periodo si instaurò un nuovo ideale di vita che portò al rifiorire degli studi umanistici e delle Belle Arti. Il rinnovamento culturale e scientifico iniziò negli ultimi decenni XIV secolo e nei primi del XV secolo in Italia, dove uno dei centri principali fu Firenze, per poi diffondersi nel resto d'Italia (soprattutto a Venezia e Roma), poi, nel corso del XVI secolo, in tutta Europa. Nella scienza, teologia, letteratura nell'arte, il Rinascimento iniziò con la riscoperta di classici latini, conservati nei monasteri e nelle biblioteche degli eruditi, e di quelli greci diffusi nell'Impero Bizantino. Tale riscoperta dette impulso a tutta una serie di nuovi studi ed invenzioni che si materializzeranno nei due secoli successivi. Altri importanti centri rinascimentali in Italia, oltre alle già citate Venezia e Roma, furono Ferrara, Urbino, Siena, Pisa, Perugia, Vicenza, Verona, Mantova, Milano e Napoli. In quest'ultima città, capitale, sotto Alfonso il magnanimo, di un regno forte e prospero, i legami culturali ed artistici con Firenze diedero luogo, attorno alla metà del Quattrocento, a forme rinascentiste peculiari, che successivamente vennero esportate nella penisola iberica.

Bertrand Russel e alcuni studiosi pongono la data della fine del Rinascimento al 6 maggio 1527, quando le truppe spagnole e tedesche saccheggiarono Roma. Per la maggior parte degli storici dell'arte e della letteratura il passaggio dal rinascimento al manierismo avviene in Italia attorno alla metà del XVI secolo mentre nella storia della musica la conclusione si situerebbe più avanti, attorno al 1600.

Indice

[modifica] Origine del termine

Il termine "Rinascita" viene coniato da Giorgio Vasari nel suo trattato "Vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino à tempi nostri" per indicare un ciclo, da lui individuato, che partendo da Giotto e affermandosi con Masaccio, Donatello e Brunelleschi si libera dalle forme greco-bizantine per tornare a quelle latine, culminando nella figura di Michelangelo, capace di superare gli antichi stessi.

La paternità della definizione Rinascimento può essere attribuita allo storico francese Jules Michelet che ne fece uso nel 1855 per definire la "scoperta del mondo e dell'uomo" che ebbe luogo nel XVI secolo. Nel 1860 lo storico svizzero Jacob Burckhardt ampliò il concetto espresso da Michelet, descrivendo l'epoca come quella in cui vennero alla luce l'umanità e la coscienza moderne dopo un lungo periodo di decadimento. Il termine è da considerare in opposizione a quello di Medioevo, coniato da Flavio Biondo (e identificato con un periodo "buio"), in quanto denoterebbe la ripresa degli studi sulla letteratura e cultura della Grecia e di Roma antica.

Nell'ultimo quarto del XX secolo, però, si diffuse la convinzione dell'esistenza di un insieme di movimenti di "rinascita" tra loro simili un po' in tutto il Medioevo, invece di un'unica realtà limitata al XV-XVI secc., grazie al lavoro di storici come Charles H. Haskins. Sono nati, quindi, concetti come Rinascimento del XII secolo, Rinascita del Mille, Rinascimento carolingio, Rinascimento italiano, Rinascimento inglese, Rinascimento macedonico ecc. Questa terminologia è particolarmente utile per evitare la necessità di inserire il Rinascimento in una cronologia che lo vede preceduto dal Medioevo e seguito dalla Riforma protestante, il che è ormai considerato assai discutibile. L'intero periodo è a volte indicato come Premoderno.

[modifica] Distacco dal Medioevo

Rispetto al Medioevo, il Rinascimento presenta alcuni sostanziali cambiamenti negli ambiti politico, economico-sociale e religioso.

In ambito politico distinguiamo due diverse realtà: una orientale, segnata dalla espansione dell'Impero Ottomano (il quale, dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453 giunge a minacciare l'Ungheria e il territorio austriaco); l'altra occidentale, caratterizzata dalla nascita dello Stato moderno, tra cui le monarchie nazionali di Francia, Inghilterra e Spagna, così come l'impero di Carlo V - che, a differenza degli imperi medievali, presenta un progetto di accentramento del potere, tipico delle istituzioni politiche moderne.

In ambito economico e sociale, con la scoperta del Nuovo Mondo, avvengono espansioni coloniali. Iniziano enormi trasformazioni in Europa, accompagnate da squilibri e contraddizioni: se da una parte si fa spazio l'economia mercantile su scala mondiale, dall'altra le campagne restano legate a realtà tipiche dell'economia feudale. Il fulcro del commercio si sposta inoltre dal Mar Mediterraneo verso il Nord Europa e l'Oceano Atlantico.

In ambito religioso, si assiste alla cosiddetta "Riforma protestante", ovvero allo scisma fra Chiesa cattolica e Chiesa protestante. La riforma intendeva rinnovare la Chiesa romana, stigmatizzandone le rilassatezze e le corruzioni, ma finì per costituire una realtà indipendente anche a causa delle posizioni conservatrici assunte dai cattolici nel Concilio di Trento.


[modifica] Medioevo e Rinascimento

Nel Rinascimento, la prospettiva rientra nell’ambito della cultura umanistica perché è ritrovata negli antichi trattati e vuol fare rinascere la sapienza antica. “La prospettiva è una rappresentazione dello spazio, ma di uno spazio pensato come dimensione della relazione e quindi dell’azione umana. È il rapporto dell’uomo con il mondo” (Giulio Carlo Argan – Il Rinascimento, p. 6)

[modifica] Continuità o discontinuità?

Quando si parla di Rinascimento risulta piuttosto difficile stabilirne una data di inizio, essa infatti, varia rispetto alle materie. La data convenzionale è il 1492 la scoperta del Nuovo Mondo che segna l’avvio di una nuova epoca; nei manuali di storia dell’arte è più facile trovare che nell’anno 1302 Giotto dà inizio al Rinascimento grazie alla sua tecnica artistica innovativa e secondo una visione scientifica invece, Copernico nel 1517 ipotizzando un sistema eliocentrico ribalta la visione del mondo dell’uomo medioevale e ne fa crollare secolari certezze e valori. Aumentano le difficoltà se consideriamo il Rinascimento o meglio l’Umanesimo (che ne costituisce la prima fase) come una rottura o un proseguimento rispetto al Medioevo. A questo proposito gli storici hanno a lungo dibattuto e ne sono emerse due tesi principali: la prima, della discontinuità sostenuta da Jacob Burckhardt e la seconda, della continuità il cui massimo esponente è Konrad Burdach.

Secondo Burckhardt il Rinascimento costituisce una vera e propria frattura rispetto al Medioevo, un’età completamente autonoma dalla precedente in quanto segnata dalla scoperta dell’uomo e del mondo. Nel suo libro La civiltà del Rinascimento in Italia egli sottolinea come nel Medioevo l’uomo non aveva nessun valore se non come membro di una collettività ed apparteneva ad un ordine o ad un ceto. Solo nel Rinascimento in Italia prenderà avvio un atteggiamento, segnato dalla nascita delle signorie e dei principati, più libero e individualistico da parte dell’uomo nei confronti della politica e della vita in generale. Per questo motivo gli italiani meritano di essere definiti primogeniti dell’Europa, proprio perché si trasformarono prima di tutti in uomini moderni. Per argomentare la sua tesi Burckhardt attribuisce ai due periodi rispettivamente tre aggettivi, secondo lui il Medioevo era: - Trascendentista, perché qualsiasi evento aveva una spiegazione divina e veniva ricollegato a Dio. - Teocentrico, perché Dio era al centro dell’universo e la risposta ad ogni domanda era in Dio. - Universalista, perché era l’esaltazione dei due grandi centri di potere: il Papato e l’Impero. Il Rinascimento era invece: - Umanentista, perché l’uomo viene rivalutato così come viene attribuito un certo valore alla condizione del sensibile e della natura. - Antropocentrico, perché l’uomo viene quasi posto al centro dell’universo e con esso viene anche rivalutato l’amore per la vita (nascono la moda e i luoghi d’incontro); egli è un microcosmo all’interno di un macrocosmo e ciò si risente molto in arte la quale, riscopre il realismo. - Particolarista, perché il potere si frammenta e nascono le tirannie: le signorie e i principati.

Burdach invece, sostiene che non vi è nessuna rottura fra Medioevo e Rinascimento ma che entrambi siano un’unica e grande epoca. Secondo lui non c’è nessuna svolta e si vuole proprio parlare di rinascita bisogna addirittura risalire all’anno 1000; egli si accorge che i temi della riforma luterana erano già contenuti nelle eresie medioevali e che sia Medioevo che Rinascimento hanno una fonte in comune: il mondo classico. Burdach dice persino che il Rinascimento è un’invenzione italiana che dovrebbe essere ampliamente rivalutata; non esiste alcun Medioevo oscurantista l’idea di Rinascimento è da retrodatare. Questa tesi viene continuata da alcuni studiosi francesi della scuola degli Annales.

[modifica] Origini e rinascimento italiano

Per approfondire, vedi la voce Rinascimento italiano.

Le origini del rinascimento sul piano architettonico possono essere identificate negli studi del Brunelleschi, artista che non a caso è definito "di transizione", mentre sul piano della letteratura possiamo parlare di protoumanesimo con le esperienze letterarie di Petrarca e Boccaccio, in quanto ponevano l'uomo, e non più Dio, al centro delle loro produzioni (il Canzoniere (Petrarca) e il Decameron del Boccaccio ne sono un chiaro esempio). É quindi lecito affermare che le radici del nuovo movimento artistico affondano nell'umanocentrismo, caratteristica chiave del rinascimento, ma anche primo tratto che compare a livello artistico, indicatore di un cambiamento dei tempi e della mentalità.

[modifica] Diffusione in Europa

[modifica] Inghilterra

Per approfondire, vedi la voce Rinascimento inglese.

[modifica] Arte e architettura rinascimentale

Per approfondire, vedi le voci Arte del Rinascimento e Architettura del Rinascimento.

L'arte del rinascimento vede lo studio e la riscoperta dei modelli antichi, sia in architettura che in scultura. Vengono riscoperti e riutilizzati elementi architettonici dell'arte classica, e lo studio architettonico si concentra prevalentemente sull'organizzazione armonica dei volumi, degli spazi, della luce all'interno dell'edificio. L'architettura diventa armonia, proporzione, simmetria, e riflette la nuova dimensione armonica e sinergica che l'uomo ha trovato nel rapporto con la natura e con Dio, un rapporto ormai non più caratterizzato dal timor dei medievale (che veniva tradotto in architettura nella vertiginosa altezza della chiesa gotica, che faceva sentire il fedele che vi entrava piccolo di fronte all'immensità dell'Onnipotente). La prima fase dell'arte rinascimentale è incentrata su Firenze, città che diventa uno dei centri di diffusione ed elaborazione della nuova cultura umanistico-rinascimentale. Fervida è qui l'attività di grandi artisti e letterati, in tutti i campi artistici, e proprio questo fervore artistico rende la signoria medicea principale polo culturale italiano in questo periodo. In seguito, a partire dal primo Cinquecento, Roma, capitale della controriforma, diventerà il centro indiscusso dell'arte, che acquisirà un linguaggio maturo grazie particolarmente a Michelangelo e Raffaello, che avviano il manierismo con la ricerca di un canone perfetto, che diventi modello da riprodurre (la Pietà Vaticana di Michelangelo può essere vista, in questo senso, come conclusione di questo percorso artistico). Nell'Italia settentrionale la frammentazione politica e la presenza di numerose corti, intente a primeggiare le une sulle altre anche in campo artistico, sarà uno sprone per la promozione dell'arte, in Toscana, Lombardia, Emilia e nel Veneto.

[modifica] Musica del Rinascimento

Per approfondire, vedi la voce Musica rinascimentale.

[modifica] Filosofia del Rinascimento

Per approfondire, vedi la voce Filosofia rinascimentale.

In filosofia assistiamo alla rinascita del neoplatonismo, al quale si devono quel rinnovato interesse per il bello e quella fioritura di espressioni artistiche che videro l'Italia protagonista. L'amore per il bello e per l'armonia del cosmo, significati dal concetto neoplatonico di anima del mondo, originò infatti le innumerevoli opere d'arte di questo tempo. Risulta esemplare in proposito una frase di Pietro Bembo, che nel Cinquecento scriveva: «Perciò che è verissima openione, a noi dalle più approvate scuole de gli antichi diffinitori lasciata, nulla altro essere il buono amore che di bellezza disio».

[modifica] Rinascimento americano

L'espressione "Rinascimento americano", coniata dal critico letterario Francis Otto Matthiessen, fa riferimento al movimento del trascendentalismo e al più generale movimento letterario e culturale fiorito intorno a esso alla vigilia della seconda rivoluzione industriale. I principali rappresentanti del "Rinascimento americano" sono Ralph Waldo Emerson, Walt Whitman e Henry David Thoreau.

[modifica] Protagonisti del Rinascimento

[modifica] Artisti

Leonardo da Vinci, Dama con ermellino, Czartoryski Museum, Cracovia
Leonardo da Vinci, Dama con ermellino, Czartoryski Museum, Cracovia

[modifica] Autori


[modifica] Danzatori

[modifica] Filosofi

[modifica] Politici

Rinascimento italiano
Rinascimento europeo



[modifica] Religiosi

[modifica] Matematici


[modifica] Scienziati

[modifica] Esploratori e navigatori

[modifica] Bibliografia

  • Berenson, Bernard, The italian painters of the Renaissance London - 1962
  • Burckhardt, Jacob - Le Cicerone : guide de l'art antique et de l'art moderne en Italie traduit par Auguste Gerard sur la cinquieme edition, Paris - 1885-1892
  • Burckhardt, Jacob - Das papstliche Rom, Bern c1941
  • Burckhardt, Jacob - Die Cultur der Renaissance i Italien,Basel - 1860
  • Croce Benedetto, Gli dei antichi nella tradizione mitologica del Medio Evo e del Rinascimento, in La parola del passato, I, 1964 pp. 273-85
  • Garin E. L'umanesimo italiano. Filosofia e vita civile nel Rinascimento, Bari 1954
  • Ragghianti, Carlo Ludovico - Firenze,1470-1480, 'Disegni dal modello. Pollaiolo, Leonardo, Botticelli, Filippino',Pisa 1975
  • Saltini Antonio, L'assedio della Mirandola. Vita, guerra e amore al tempo di Pico e di papa Giulio, Diabasis, Reggio E., ISBN 88-8103-280-5
  • Sframeli Maria, Saltini Antonio, L'agricoltura e il paesaggio italiano nella pittura dal Trecento all'Ottocento, Prefazione di Antonio Paolucci, Firenze 1995, ISBN 88-8030-005-9
  • Warburg A., La rinascita del paganesimo antico, Firenze 1966

[modifica] Collegamenti esterni

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