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Mantova - Wikipedia

Mantova

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Piazza delle Erbe
Piazza delle Erbe


Mantova
Panorama di Mantova
Mantova - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Lombardia
Provincia: stemma Mantova
Coordinate: 45°10′0″N 10°48′0″E / 45.16667, 10.8
Altitudine: 19 m s.l.m.
Superficie: 63,97 km²
Abitanti:
47.542 31-08-2007
Densità: 743 ab./km²
Frazioni: Castelletto Borgo, Formigosa, Cittadella, Lunetta, Frassino, Gambarara, Virgiliana 
Comuni contigui: Bagnolo San Vito, Curtatone, Porto Mantovano, Roncoferraro, San Giorgio di Mantova, Virgilio
CAP: 46100
Pref. tel: 0376
Codice ISTAT: 020030
Codice catasto: E897 
Nome abitanti: mantovani 
Santo patrono: Sant'Anselmo da Baggio 
Giorno festivo: 18 marzo 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Mantova (Mantua in latino, probabile latinizzazione dell'originale toponimo etrusco, mantenuto anche in mantovano e in numerose lingue straniere) è un comune di 47.542 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia.

Indice

[modifica] Profilo di Mantova

« La città più romantica del mondo »

Ad affascinare Huxley, narratore e saggista inglese, sono stati i monumenti, i canneti lungo il Mincio, i fiori di loto, la nebbia, la surreale patina del tempo che avvolge ogni strada e piazza, la storia, la semplicità dei cittadini di Mantova, ed è la sua, questa, la definizione che più si addice alla città.

In questa chiave Mantova è stata cantata anche dal più discusso dei poeti francesi, Charles Baudelaire, il quale vi scoprì un mondo addormentato in una calda luce. Colpiti dal suo languore decadente furono poi anche Charles Dickens - che cantò gli irreali laghi di canne e di giunchi) - e Giovanni Comisso (per il quale forte è la suggestione dei tozzi salici spogli biancheggianti tra la palude e il cielo).

Mantova nel suo tessuto urbano ha incantato scrittori e poeti di ogni tempo e luogo.

Per restare soltanto ai più recenti: Michele Saponaro, che vi ha colto un senso religioso sospeso tra i solchi e il cielo; Alfredo Panzini che la trovò piena di un'apparente provinciale lietezza; il poeta Guido Piovene - ammirato dalla sua bellezza orchestrata nel sogno; per Corrado Alvaro questa città è un paradiso di malinconia; mentre Orio Vergani la vide «fasciata da una solitudine come destin».

[modifica] Geografia

Mantova si trova nella regione Lombardia nel Nord Italia.

[modifica] Evoluzione orografica

Mantova: visione autunnale del lago

Nel XII secolo l'architetto ed ingegnere idraulico Alberto Pitentino, su incarico del Comune di Mantova, organizzò un sistema di difesa della città curando la sistemazione del fiume Mincio in modo da circondare completamente il centro abitato con quattro specchi d'acqua, così da formare quattro laghi: Superiore, di Mezzo, Inferiore e Paiolo; vista in lontananza, Mantova sembrava un'isola. Alla campagna si accedeva attraverso ponti, due dei quali - il Ponte dei Molini e il Ponte di San Giorgio - al giorno d'oggi sono ancora esistenti.

In età comunale venne tracciato il Rio, un canale che taglia in due la città, collegando il lago Inferiore a quello Superiore. Altre dighe e chiuse consentirono una adeguata difesa dalle acque.

Nel XVII secolo una forte inondazione diede inizio ad una rapida decadenza: il Mincio, trasportando i materiali solidi, trasformò i laghi in paludi malsane che condizionarono ogni ulteriore sviluppo; fu prosciugato, allora, il lago Paiolo a sud, in modo che la città restò bagnata dall'acqua solo su tre lati - come una penisola - ed oggi ancora si presenta così.

Sono, quindi, tre gli specchi d'acqua, non d'origine naturale, ricavati nell'ansa del fiume Mincio che danno a Mantova una caratteristica del tutto particolare, che ad alcuni sembra quasi magica in quanto compare come una città nata dall'acqua. Nel 1984 è stato istituito il Parco del Mincio di cui il territorio del Comune di Mantova fa parte.

[modifica] Clima

Per approfondire, vedi la voce Stazione meteorologica di Mantova.


MANTOVA Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Anno
Temp. max. media (°C) 4.0 7.2 12.7 17.4 22.5 26.9 29.6 28.6 24.1 17.6 10.6 5.5 17.2
Temp. min. media (°C) -1.3 0.3 4.5 8.5 13.0 16.8 19.0 18.5 15.4 10.3 5.1 0.6 9.2
Piogge (mm) 43 41 47 56 62 58 44 47 54 68 63 51 634
Giorni di pioggia (≥ 1 mm) 6 6 7 8 9 7 5 5 6 7 8 7 81
Venti (dir.-nodi) W
3.0
W
3.3
E
3.4
E
3.5
E
3.1
E
3.0
E
3.0
E
2.8
E
2.8
E
3.0
W
3.3
W
3.2
2.9


Dati meteorologici di Mantova - media trentennale di riferimento 1961-1990

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Storia

[modifica] Il mito della fondazione

Il mito della fondazione della città è legato a doppio filo con la storia della profetessa Manto, che la tradizione greca vuole figlia dell'indovino tebano Tiresia. Le vicende narrate nel mito vedono una dicotomia di questo personaggio (come anche accadde per quello di Longino): fonti greche narrano che Manto, fuggita da Tebe, si fermò nell'attuale Turchia; altre invece descrivono il suo arrivo, dopo lungo errare, nel territorio, allora completamente palustre, che oggi ospita la città. In questo luogo creò un lago con le sue lacrime; secondo la leggenda queste acque avevano la magica proprietà di conferire capacità profetiche a chi le beveva. Manto avrebbe incontrato e sposato la divinità fluviale Tybris (il Tevere) re dei Toscani, e il loro figlio Ocno (detto anche Bianore) avrebbe fondato una città sulle sponde del fiume Mincio chiamandola, in onore della madre, Mantua. La consonanza tra Manto e il nome della città virgiliana avvalora la seconda versione del mito. Secondo un'altra teoria, Mantova trae l'origine del suo nome da Mantu, dio etrusco, signore dei morti del pantheon tirreno.

[modifica] Dalle origini etrusche al Comune medievale

Il primo villaggio risale a circa il 2000 a.C. in seguito, come ci dice Servio, l'area venne abitata dal popolo degli Umbri. Nel VI secolo a.C. si sviluppò la città etrusca. Dopo la dominazione della tribù dei Galli Cenomani vi fu la conquista dei Romani. Il territorio mantovano fu colonizzato dai soldati veterani di Augusto. Il 15 ottobre del 70 a.C. ad Andes, piccolo villaggio nei pressi di Mantova, identificabile con l'odierna Pietole, nacque Publio Virgilio Marone (Mantua me genuit). Come già nella capitale dell'Impero Romano anche a Mantova giunse il messaggio cristiano. Vi giunse infatti attraverso Longino, il soldato che trafisse il costato di Cristo sul Golgota. Portava con sé la preziosissima reliqua della terra intrisa del sangue del Figlio di Dio. Nel 37 d.C. fu martizzato e successivamente dichiarato santo dalla Chiesa cattolica.

Recenti scavi archeologici nella centralissima Piazza Sordello potrebbero riscrivere la storia antica di Mantova. A poche decine di centimetri di profondità, sotto la pavimentazione d'epoca medievale, è stato rintracciato un mosaico di epoca imperiale romana, probabilmente parte di una splendida domus. Nell'attesa di una più estesa attigua ricerca archeologica, alla luce di tale scoperta verrebbe rivalutata l'importanza della Mantova romana.

Caduto l'Impero Romano, Mantova fu invasa da Goti, Bizantini, Longobardi e Franchi. Intorno all'anno mille, Mantova entrò a far parte per lungo tempo dei possedimenti dei Canossa. Ne fu elevata a capitale da Bonifacio III senza averne in cambio la fedeltà sperata. All'assasinio di quest'ultimo ci fu la successione con la figlia nata a Mantova nel 1046, la contessa Matilde, alla cui morte, avvenuta nel 1115, la città si costituì in libero Comune.

[modifica] I Gonzaga

Palazzo Bonacolsi
Palazzo Bonacolsi
Domenico Morone, La cacciata dei Bonacolsi (Mantova, Palazzo Ducale)
Domenico Morone, La cacciata dei Bonacolsi (Mantova, Palazzo Ducale)

Nel 1273 Pinamonte Bonacolsi iniziò il periodo in cui Mantova fu sotto la guida di una Signoria. Il 16 agosto 1328 Rinaldo, detto il Passerino, l'ultimo dei Bonacolsi, fu ucciso durante una rivolta popolare che portò i Corradi da Gonzaga, inizialmente contadini che si arricchirono grazie al loro commercio dei prodotti ricavati dai campi, ad acquisire il potere. Essendo originari di Gonzaga, furono ben presto identificati con l'appellativo del solo toponimo di provenienza, divenendo una delle più celebri e longeve famiglie del Rinascimento italiano.

Inizialmente Capitani del Popolo, nel 1433 Gianfrancesco Gonzaga, dopo il matrimonio del figlio Ludovico con Barbara di Brandeburgo nipote dell'Imperatore germanico Sigismondo, ottenne il titolo di Marchese. La politica gonzaghesca era una tenace difesa di un continuo equilibrio tra le potenze confinanti: Repubblica di Venezia, Milano, Ferrara e i possedimenti pontifici. Nel 1459 Papa Pio II convocò una grande Dieta in Mantova nel corso della quale proclamò una crociata contro i Turchi. Per lunghi decenni tra le massime entrate nei bilanci gonzagheschi erano le condotte militari, proventi derivanti dal capitanato degli eserciti di stati alleati. Il culmine del prestigio per i Gonzaga si ebbe con Federico II, figlio di Isabella d'Este, che dal 1530 divenne Duca di Mantova, titolo concesso dall'Imperatore Carlo V dopo aver ricevuto un ingente somma. Nel 1536 in seguito al matrimonio tra Federico II e Margherita Paleologo ci fu l'annessione del lontano Marchesato (poi Ducato) del Monferrato.

Nel 1627, estinta la linea primogenita, il ducato passerà ad un ramo cadetto della famiglia, i Gonzaga-Nevers, francesi. La successione di un "francese", Carlo I, in un feudo imperiale, tra l'altro di enorme importanza strategica non poté che originare una forte reazione dell'Imperatore germanico. Nel 1630 l'Imperatore nel corso della seconda guerra di successione del Monferrato (1627-1631) inviò un esercito di 36.000 Lanzichenecchi, i quali presero d'assalto la città, devastandola e diffondendoci la peste. Gli abitanti si ridussero a solo 6.000 e Mantova ne uscì profondamente cambiata: i fasti di un tempo e il prestigio resteranno solo un vago ricordo.

L'ultimo dei Gonzaga-Nevers, Ferdinando Carlo, si dimostrò politicamente inetto e inadeguato al ruolo. Si alleò con i francesi, al tempo della guerra di successione spagnola. Per paura del castigo imperiale, si rifugiò a Venezia, portando con sé quadri, gioielli, monili e denaro. Alla sua morte, nel 1708, venne dichiarato decaduto per fellonia e la sua famiglia perse tutti i diritti sul Ducato di Mantova che passò alla casa d'Austria e nel 1745 fu unito allo Stato di Milano.

[modifica] Periodo austriaco e Risorgimento italiano

Gli austriaci tennero Mantova per quasi un secolo, dal 1707 al 1797, periodo durante il quale principalmente su impulso dell'imperatrice Maria Teresa, si impegnarono a ridare dignità alla città. Questa prima fase di dominazione austriaca si concluse con l'avvento delle truppe di Napoleone Bonaparte, a seguito di un lunghissimo assedio, durato dal 4 giugno 1796 al 2 marzo 1797. Durante la dominazione francese il 20 febbraio 1810 l'eroe della lotta armata tirolese contro gli invasori Andreas Hofer venne fucilato a Mantova, evento tanto tragico e significativo che L'inno del Tirolo è una canzone che parla di Hofer martire a Mantova.

Con il Congresso di Vienna del 1815 gli Austriaci ripresero possesso di Mantova e ne fecero uno dei capisaldi del famoso quadrilatero difensivo costituito dalle altre tre piazzaforti di Peschiera, Verona, Legnago. La città, di fatto, divenne un'enorme caserma dove erano acquartierati ben 10.000 soldati provenienti dalle diverse nazioni inglobate nell'impero d'Austria. Le angherie dei regnanti generarono moti liberali e cominciarono a diffondersi le idee d'indipendenza ed unità d'Italia. In questa atmosfera, negli anni successivi la sconfitta subita nella Prima Guerra d'Indipendenza (1848/1849), tra il 1851 e il 1853, avvennero le esecuzioni dei Martiri di Belfiore, da molti ritenuta una delle pagine più tristi, ma al tempo stesso più gloriose del Risorgimento italiano, che d'altronde interessò il territorio della Provincia di Mantova anche durante la Seconda Guerra di Indipendenza (1859).

Nel 1866 Mantova, assieme al Veneto e al Friuli, entra a far parte del Regno d'Italia.

[modifica] Simboli

Stranamente la città è catalogata come città ghibellina, ma lo stemma è tipicamente guelfo (anti-imperiale come quello di Milano o di Genova).

[modifica] Onorificenze conferite alla città

La città di Mantova è la 26^ tra le 27 città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale" per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del Risorgimento. Periodo, definito dalla Casa Savoia, compreso tra i motti insurrezionali del 1848 e la fine della prima Guerra Mondiale nel 1918.

Una ulteriore onorificenza, la medaglia di bronzo al merito civile, è stata concessa alla città virgiliana il 31 marzo 2005 per l'azione meritoria svolta dalla popolazione in favore dei soldati italiani e alleati reclusi nei campi di concentramento tedeschi nel periodo 1943-45.

[modifica] Monumenti e luoghi d'interesse artistico

Piazza Sordello
Piazza Sordello

Antico fulcro della vita artistica e politica di Mantova, di dimensioni eccezionali (150x60m) accoglie tra i principali edifici monumentali della città, come il Palazzo Ducale (Palazzo del Capitano e Magnus Domus), il palazzo Acerbi sovrastato dalla torre della Gabbia, il palazzo Bonacolsi (ora Castiglioni), il palazzo Vescovile (detto anche palazzo Bianchi dal nome della famiglia che lo edificò nel '700) e il Duomo.

Palazzo Ducale
Palazzo Ducale

Per il Palazzo Ducale di Mantova è forse più giusto parlare di città-palazzo, in quanto il complesso architettonico è costituito da numerosi edifici collegati tra loro da corridoi e gallerie, ed arricchito da cortili interni, alcuni pensili, e vasti giardini. Già prima dell'avvento al potere dei Gonzaga erano stati edificati i primi nuclei del Palazzo, ma la storia del complesso si identifica soprattutto con quella della famiglia che governò la città fino al 1707. Tra le altre, celeberrima è la cosiddetta Camera degli Sposi (Camera picta) nel castello di San Giorgio, parte della "città-palazzo", affrescata da Andrea Mantegna e dedicata a Ludovico Gonzaga e a sua moglie Barbara di Brandeburgo. Diventata Mantova austriaca, le ristrutturazioni sono proseguite fino alla seconda metà del XVIII secolo per opera dei governatori inviati dall'Imperatore.

Duomo
Duomo

Dedicato a San Pietro, l'attuale Duomo in stile romanico con aggiunte gotiche, fu costruito tra il 1395 e il 1401 dopo che un incendio, secoli prima, aveva distrutto un precedente tempio paleocristiano. Fu ristrutturato nel 1545 da Giulio Romano, che lasciò intatta la facciata ma modificò le forme, ispirandosi alle basiliche paleocristiane. L'attuale facciata, in marmo di Carrara risale al 1761. Il fianco presenta inserti gotici come rosoni, cuspidi e pinnacoli, resti dell'antica facciata. All'interno si può ammirare il soffitto a cassettoni che sovrasta le tre navate: la principale è ornata di statue di sibille e profeti risalenti al Cinquecento. Sotto l'altare maggiore è conservato il corpo incorrotto di Sant'Anselmo da Baggio patrono della città.

Palazzo Te: Sala dei Giganti
Palazzo Te: Sala dei Giganti

Palazzo Te è opera di Giulio Romano che nel 1525 lo ideò su commissione del marchese Federico II Gonzaga che lo utilizzò per i suoi svaghi. Vi fece dimorare l'amante "ufficiale" Isabella Boschetti. Il "Palazzo dei lucidi inganni" sorgeva al centro di un'isola ricca di boschi e circondata dalle acque di un lago, ora prosciugato: misterioso, ricco di simboli e di miti che risaltano nelle sale stupendamente affrescate anche dallo stesso Giulio Romano, come la celeberrima sala dei giganti e quella di Amore e Psiche e, non ultima, la sala dei cavalli che celebra le scuderie gonzaghesche all'epoca famose in tutta Europa.

Sant'Andrea
Sant'Andrea

Progettata da Leon Battista Alberti, fu edificata a partire dal 1472 e conclusa 328 anni dopo con la costruzione della cupola su disegni di Filippo Juvarra. Nella cripta è custodita all'interno dei Sacri Vasi la reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo portato a Mantova dal centurione romano Longino. In una delle cappelle è conservato il monumento funebre di Andrea Mantegna, sovrastato dall'effigie in bronzo del pittore della corte dei Gonzaga.

  • Piazza delle Erbe
Piazza delle Erbe: Rotonda di San Lorenzo e Torre dell'orologio
Piazza delle Erbe: Rotonda di San Lorenzo e Torre dell'orologio

Da sempre luogo di scambi commerciali, si apre a sud con la Casa di Giovan Boniforte da Concorezzo (o Casa del Mercante) del 1455, continua con la romanica Rotonda di San Lorenzo, la Torre dell'Orologio, il Palazzo della Ragione e si chiude con Palazzo Broletto (o del Podestà) edificato nel XII secolo che la separa e dà il nome all'adiacente piazza.

È la chiesa più antica della città, costruita nell'XI secolo durante la dominazione dei Canossa. A pianta centrale rotonda, è posta ad un livello più basso di Piazza delle Erbe e conserva al suo interno un matroneo e tracce di affreschi di scuola bizantina risalenti ai secoli XI-XII. Nel corso dei secoli subì trasformazioni radicali; sconsacrata, divenne magazzino tanto che all'inizio del 1900 risultava inglobata in edifici successivi alla sua costruzione. Solo dall'inizio del XX secolo la rotonda di San Lorenzo è stata restaurata e riconsegnata alla sua destinazione religiosa originaria.

  • Torre dell'Orologio

La Torre, a pianta rettangolare, fu eretta nel 1472 su progetto di Luca Fancelli e l'orologio a funzionamento meccanico progettato da Bartolomeo Manfredi vi fu collocato l'anno successivo. Nella nicchia sottostante, ricavata nel 1639, è stata collocata una statua della Madonna Immacolata.

  • Palazzo della Ragione

Fu edificato intorno al 1250.Al piano terreno il palazzo ospitava, come ora, numerose botteghe, mentre nell'ampio salone al piano superiore, si amministrava la giustizia. Vi si accede tramite una ripida scala posta sotto la Torre dell'Orologio. Nel salone sono visibili i resti di affreschi di grande interesse storico recentemente restaurati.

  • Palazzo del Podestà

Il Palazzo del Podestà fu costruito nel XII secolo unitamente alla torre civica ed era il centro amministrativo del comune di Mantova. Ha subito rifacimenti e modifiche architettoniche anche a causa dei numerosi incendi accaduti nel corso dei secoli. Unito al palazzo degli ex Magazzini Generali in piazza Broletto con la costruzione dell'Arengario e successivamente al palazzo della Ragione, verso piazza Erbe. Negli ultimi tre secoli è stato destinato a svariati usi tra cui anche quale carcere. Al piano terra, il Palazzo del Podestà ospita il museo dedicato a Tazio Nuvolari e a Learco Guerra.

  • Torre della Gabbia

La torre venne costruita dai Bonacolsi nei primi anni del ‘300 ma acquisì il suo nome quando, nel XVI secolo, il duca Guglielmo Gonzaga fece edificare la grande gabbia in ferro come "carcere all'aperto". Nella gabbia venivano esposti alla pubblica piazza i condannati e a volte vi rimanevano anche per lungo tempo, famoso è il caso di un borsaiolo dell'epoca, un tal Marchino Ziganti, che vi fu lasciato per ben tre mesi.

Tempio di San Sebastiano
Tempio di San Sebastiano

Iniziato nel 1460 su progetto di Leon Battista Alberti, fu completato nel 1529 sconsacrato nel XVIII secolo adibito a diversi usi fino al 1925 quando, dopo un discutibile restauro che ha aggiunto le due scalinate d'ingresso, è stato trasformato in famedio dei caduti mantovani di tutte le guerre.

Costruito tra il 1506 e il 1508 per volere di Francesco II che lo abitò e vi morì nel 1519. Abbandonato e spogliato dai successivi duchi, nel salone principale del palazzo vi erano le nove tele del Mantegna raffiguranti I Trionfi di Cesare vendute alla corona inglese ed oggi a Hampton Court, ha subito molteplici trasformazioni fino al 1998 quando sono iniziati i restauri. Dal 2005 è adibito a Museo della Città, nelle sale che conservano ancora tracce del glorioso passato sono esposti dipinti, statue, busti, fregi e altri reperti architettonici.

  • Casa del Mantegna (situata in via Acerbi n.47).

Dimora del pittore Andrea Mantegna, sorse su un terreno donato dal marchese Ludovico Gonzaga che lo nominò pittore di corte nel 1457. È un edificio quadrato di mattoni rossi con al centro un cortile cilindrico spalancato su un tondo di cielo, riproposto nella celeberrima Camera degli sposi in Palazzo Ducale.

  • Palazzo D'Arco

Fu costruito nel 1784 su un preesistente palazzo del XV secolo dall'architetto Antonio Colonna per la famiglia di origini trentine dei D'Arco. Caratterizzato dall'ampia facciata neoclassica ispirata all'arte del Palladio, il Palazzo è sede museale per i tesori d'arte che contiene: tuttora arredato con i mobili della casata ospita importanti collezioni artistiche tra cui spiccano le tele settecentesche di Giuseppe Bazzani, una biblioteca di oltre seimila volumi e una collezione di strumenti scientifici. Vi si celebrò nel 1810 il processo a Andreas Hofer eroe tirolese.

Il Teatro Scientifico dell'Accademia, capolavoro di Antonio Bibiena (1697-1774) fu inaugurato il 3 dicembre 1769. Poche settimane dopo, il 16 gennaio 1770, ospitò un concerto del giovane Mozart, non ancora quattordicenne. L'austera facciata neoclassica, opera del Piermarini, sembra celare la fantasiosa espressione tardobarocca del teatro che tanto entusiasmo suscitò in Mozart padre. Nello stesso edificio ha sede l'Accademia Nazionale Virgiliana fondata nel 1768.

  • Casa di Rigoletto

Giuseppe Verdi ne musicò la storia e i mantovani gli diedero la residenza; verso la fine di Piazza Sordello si trova la casa del "Rigoletto", il buffone di corte Gonzaga. Il personaggio ha in realtà poco di mantovano, l'omonima opera di Verdi infatti venne tratta da un dramma di Victor Hugo e riadattata in territorio mantovano, trasformando il re di Francia nel duca di Mantova, e cambiando il nome del protagonista da Triboulet a Rigoletto. La struttura quattrocentesca accoglie la scultura del Rigoletto, opera di Aldo Falchi, sistemata nel piccolo cortile interno.

  • Palazzo Valenti Gonzaga

Il Palazzo edificato nel diciassettesimo secolo, costituisce un impianto architettonico gigantesco, fastoso all'esterno e ricco d'affreschi e statue d'autore all'interno. Rappresenta anche uno degli esempi più importanti di architettura e decorazioni del periodo barocco a Mantova.

  • Casa della beata Osanna Andreasi

Si tratta di un esempio unico di dimora mantovana costruita nel XV secolo, completamente affrescata e rimasta pressoché intatta sino ai nostri giorni.


[modifica] Musei e gallerie

  • Palazzo Ducale - Piazza Sordello, 40
  • Palazzo Te - Viale Te, 19
  • Museo della Città - Palazzo di San Sebastiano - Largo XXIV maggio,12
  • Museo Archeologico Nazionale- Piazza Castello
  • Museo Diocesano di Arte Sacra "F. Gonzaga" - Piazza Virgiliana, 55
  • Palazzo d'Arco - Piazza Carlo d'Arco, 4
  • Accademia nazionale Virgiliana di Scienze, Lettere e Arti - via Accademia, 47
  • Rotonda di San Lorenzo - Piazza Erbe
  • Casa del Mantegna - via G. Acerbi, 47
  • Sinagoga ebraica "Norsa Torrazzo" - via Gilberto Govi, 13
  • Collezione numismatica Banca Agricola Mantovana - Corso V. Emanuele II, 13
  • Galleria "Arte e Arti" Il patrimonio artistico della Camera di Commercio - via Pier Fortunato Calvi, 28
  • Galleria Museo di Palazzo Valenti Gonzaga - Via Pietro Frattini, 7
  • Casa della Beata Osanna Andreasi - via Pietro Frattini, 9
  • Museo Tazio Nuvolari e Learco Guerra - Piazza Broletto, 9
  • Galleria Storica del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco - Largo Vigili del Fuoco, 1

[modifica] Flora e Fauna

Flora e fauna del territorio ruotano inevitabilmente attorno all'imponente presenza a Mantova dei laghi e delle acque che la cingono. Sorprendentemente nei laghi mantovani sono presenti i fiori di loto (nelumbium nucifera), originari del Sud Est asiatico. Dalle sponde del parco pubblico di Belfiore, sul lago Superiore, è ben visibile l'isola galleggiante dei fiori di loto con la spettacolare fioritura in luglio-agosto-settembre. La loro bellezza è indubbia ma dal punto di vista ambientale l'introduzione del fior di loto è stata un'operazione discutibile data la loro forte capacità infestante che fa si che siano oggetto di massicci interventi periodici di sfalcio per preservare l'integrità dei laghi. La loro introduzione in Italia è opera nel 1914 dei padri Saveriani di Parma che decisero di utilizzare la fecola ottenuta dai rizomi a scopo alimentare, come da secoli facevano i cinesi. Anna Maria Pellegreffi, giovane laureata in Scienze Naturali si occupò del trapianto dei rizomi nel Lago Superiore di Mantova nel 1921. La farina non ebbe successo nella cucina mantovana ma il fiore colonizzò i laghi. Il paesaggio emozionante e surreale che la distesa di fiori di loto concorre a creare ha dato vita anche a una leggenda sulla loro nascita in territorio. Si racconta che un giovane viaggiando per l'oriente conobbe una ragazza dagli occhi a mandorla e con la pelle profumata come i petali del fior di loto. Venuta a Mantova, la povera ragazza, nello specchiarsi nel lago, vi cadde, perdendo la vita. Il ragazzo allora gettò dei semi del fiore nel lago in modo che, fiorendo ogni estate, potessero ricordare con il loro profumo e la loro delicata bellezza la sua sposa e sconfitto dal dolore si tolse la vita sparendo anch'egli nelle acque del lago. Oltre al re incontrastato del lago, è facile vedere le specie autoctone come la castagna d'acqua (Trapa natane), detta anche Trigol, particolarmente sviluppata sul lago di Mezzo con i suoi frutti forma di piramide e commestibili, le isolette di ranuncolo d'acqua (Nuphar luteum) con i loro fiori di colore giallo dorato, che aprendosi solo in parte mantengono la particolare forma rotondeggiante e le ninfee bianche con uno splendido fiore profumato che forma raggruppamenti vegetali assieme alle altre ninfee ed erbe galleggianti (morso di rana, salvinia, cheratofillo etc). Sul margine, assieme alle canne palustri, salici piangenti e cariceti (la famosa "carésa" utilizzata per impagliare sedie e confezionare cappelli e altri prodotti artigianali), cresce l'ibisco di palude, autoctono e molto raro, che si trova oltre che nelle Valli del Mincio solo in Toscana, Friuli e Veneto. Ormai scomparsa in questi territori, come in quasi in tutta Italia, l'Aloe d'acqua (Stratiotes aloides). Gli uccelli trovano nei canneti e nelle acque del territorio palustre il luogo ideale per deporre le uova e trovare cibo. È la fauna aviare quindi quella più rappresentativa della zona anche più limitrofa alla città. L'airone rosso, le gallinelle d'acqua, le folaghe con tipico piumaggio nero in contrasto con il bianco che si estende sulla regione frontale, e altri anseriformi utilizzano il lago per "fabbricare" nidi galleggianti al limitare del canneto sulla riva o su accumuli vegetali mai troppo a largo, l'airone cenerino invece, nidifica sugli alberi vicini ai numerosi corsi d'acqua per l'irrigazione che si ramificano per i campi della provincia, luoghi di nidificazione e di caccia anche delle poiane dei tarabusi e delle più "riservate" civette. La famiglia degli aironi presenti nelle acque del Parco del Mincio, oltre al rosso e al cenerino comprende anche le garzette, svassi, sgarze ciuffetto e le nitticore. Solitamente questi uccelli si osservavano solo nei mesi tra aprile e settembre perché specie migratorie, ma negli ultimi anni hanno preferito sostare anche d'inverno. Tra le canne si nascondono i nidi della cannaiola e del basettino. Ma le dolci acque del lago e delle paludi del Mincio e del Po sono popolate anche dal pesce gatto, tinca, carpa, persico, anguilla e dal vorace e forte luccio. Lepri, fagiani e volpi possono essere i protagonisti di qualche incontro notturno nelle campagne mantovane. Rimpinzate dalle generose mani dei visitatori anche anatre e cigni sono da annoverare tra le specie presenti in "suolo" virgiliano, popolando, ormai senza troppi timori della presenza umana, le sponde dei laghi e regalando un forse inatteso contatto con la natura al turista della città d'arte.

[modifica] Cultura

[modifica] Scuole

[modifica] Scuole secondarie

Mantova è dotata di molti istituti di istruzione secondaria superiore di ogni ordine e grado:

[modifica] Università

La Fondazione Università di Mantova (sostenuta dalla Provincia di Mantova, il Comune di Mantova, la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Mantova e l'Associazione degli Industriali della Provincia di Mantova) è stata costituita il 20 dicembre 2001 ed è riconosciuta dalla Regione Lombardia. La Fondazione Università di Mantova ha sostituito il Consorzio Universitario Mantovano, attivo dal 1992 al 2001.

Facoltà attive:

  • Facoltà di Architettura e Società [1] (corso di laurea in Architettura e produzione edilizia, corso di laurea in Scienze dell'Architettura, corso di laurea Magistrale in Architettura )
  • Facoltà di Ingegneria (corso di laurea in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio, corso di laurea in Ingegneria Informatica, corso di laurea specialistica in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio, corso di laurea specialistica in Ingegneria Informatica)
  • Facoltà di Medicina e Chirurgia (corso di Laurea in Fisioterapia, corso di Laurea in Infermieristica, corso di Laurea in Tecniche di Radiologia medica, corso di laurea in Educazione Professionale)

[modifica] Istituzioni culturali

  • Accademia Nazionale Virgiliana di Scienza Lettere ed Arti - via Accademia, 47
  • Società per il Palazzo Ducale di Mantova, fondata nel 1902 - Via Certosa, 7
  • Centro Internazionale d'Arte e Cultura di Palazzo Te - Viale Te, 19
  • Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo - Largo XXIV maggio, 13
  • Fondazione Centro Studi Leon Battista Alberti - Largo XXIV maggio, 13
  • Istituto Franchetti - via Pescheria, 22
  • Accademia Teatrale "Francesco Campogalliani" - Teatrino di Palazzo d'Arco

[modifica] Festival e manifestazioni

  • Festivaletteratura, dal 1997 si svolgono incontri con autori, reading, spettacoli, concerti, laboratori per adulti e bambini.
  • Ludicamente, rassegna ospitata dal 2003 nelle piazze di Mantova, dedicata interamente al gioco non tecnologico. Un appuntamento imperdibile per giocatori e curiosi che vogliano avvicinarsi all'universo ludico senza tecnologia nel modo più diretto e coinvolgente: giocando. Il suo successo ha aperto la strada per la nascita, nel 2006, di altre manifestazioni ludiche più settoriali come Mantova Comics & Games, salone del fumetto e del gioco che si tiene al PalaBAM.
  • Mantova Musica Festival, nato nel 2004, sulle orme del consolidato e più noto festival letterario mantovano, è una rassegna di musica interessata alle nuove tendenze e frontiere: l'elettronica, il jazz e la musica contemporanea. Con spazi per dibattiti, presentazioni di libri, bande musicali, satira e l'incontro tra la musica e il teatro.
  • Concorso Madonnari dal 1973, ogni anno nel piazzale del Santuario delle Grazie nel comune di Curtatone, decine i pittori, provenienti da tutto il mondo, dipingono coi gessetti sull'asfalto del piazzale del Santuario durante la Fiera di Ferragosto.

Tra il settembre 2006 ed il gennaio 2007, la città - assieme a Verona e Padova - ha organizzato un percorso culturale sull'arte di Andrea Mantegna, in occasione del quinto centenario della morte, avvenuta proprio a Mantova.

Nel 2002 presso le Fruttiere di Palazzo Te e a Palazzo Ducale è stata allestita la Celeste Galleria, Il museo dei Duchi di Mantova. 5 anni di studi scientifici, 60 studiosi coinvolti nelle ricerche, 519.000 visitatori, con una media giornaliera di 3923 biglietti per la mostra che ha riportato nella sua cornice ideale, da tutto il mondo, parte della prestigiosa e imponente collezione dei Gonzaga della seconda metà del Seicento.

[modifica] Sport

La squadra di calcio della città è tornata in serie B durante la stagione 2004/2005, dopo ben 32 anni di assenza. La cadetteria è stata conquistata al termine dei play-off, giocati e vinti contro Frosinone e Pavia. La stagione 2005/2006 ha visto il Mantova mancare di poco l'immediata promozione alla serie A nella finale dei play-off con il Torino, vittoria per 4-2 a Mantova e sconfitta a Torino per 3-1 dopo i tempi supplementari. L'Associazione Calcio Mantova, nella sua lunga storia, ha disputato 7 campionati di Serie A e 9 campionati di Serie B. Il calcio virgiliano ha raggiunto l'apice nell'arco di tempo che va dal campionato 1958/1959 a quello del 1961/1962, grazie ad una superformazione passata alla storia con l'appellativo di Piccolo Brasile, tanto giocava a memoria e in maniera divina. Quella squadra passò in quattro anni dalla quarta serie all'Olimpo del calcio. Da allora, i biancorossi (questi i colori sociali dell' Associazione Calcio Mantova) hanno vivacchiato per anni in Serie C, subendo l'onta di due fallimenti e risollevandosi solo in questi anni, grazie all'arrivo di Alberto Castagnaro e Fabrizio Lori. Al primo si deve il ritorno in C1 (2003/2004), al secondo il passaggio dalla C1 alla B (Castagnaro in questo caso era Vice Presidente). Doveroso ricordare anche Romano Freddi, che seppur poco amato dalla piazza fu l'artefice della salvaguardia del calcio a Mantova, quando nell'estate del 1994 la società fallì.

Oltre all'Associazione Calcio Mantova, e sempre in ambito calcistico Roberto Boninsegna che è arrivato fino alla Nazionale di calcio italiana, militando in grandi squadre di Serie A come Cagliari, Inter, Juventus, la città vanta altre importanti figure distintesi in ambito sportivo. Il più famoso è senz'altro Tazio Nuvolari, conosciuto anche come il Mantovano volante. Nel 1931 Learco Guerra vinse il Campionato del mondo di ciclismo, a Copenaghen (Danimarca). Nello stesso anno viene istituita la maglia rosa quale simbolo del primato in classifica ed è proprio Learco Guerra ad indossarla per primo risultando vincitore della tappa inaugurale del 19°Giro d'Italia, partita da Milano e conclusasi nella natia Mantova. Più volte il "Giro" farà tappa a Mantova, l'ultima volta il 31 maggio 1989. L'11ª tappa del Giro d'Italia 1989 si è conclusa a Mantova con la vittoria dello svizzero Urs Freuler. Ai due "campioni", Nuvolari e Guerra, è dedicato un museo, sito in Piazza Broletto n° 9 a Mantova.

Buona anche la tradizione sportiva per quanto riguarda la pallavolo maschile: per un breve periodo, sul finire degli anni ottanta, la città ebbe anche due formazioni nella massima serie, anche se entrambe si trovarono invischiate sul fondo della classifica. Tra alti e bassi arriviamo alla stagione 2006/07, culminata con la vittoria del Top Team Volley dei play-off promozione e l'approdo della compagine al campionato di Serie A2. Lo stesso Top Team volley ha vinto la Coppa Italia di serie B nel 2006 e nel 2007.

La serie A2 fu conquistata per due volte, a cavallo dell'anno 2000, anche dal Circolo Scacchistico Mantovano che, rinato nel 1995, è stato in grado di organizzare a Mantova nel 1996 la finale del 56° Campionato Italiano Assoluto di scacchi e la finale del 28° Campionato italiano Femminile.

Buona anche la tradizione nel rugby, grazie al Rugby Mantova. La compagine biancorossa, pur non arrivando mai oltre la serie B, vanta un buon seguito ed una storia iniziata nel 1974.

[modifica] Personaggi famosi

[modifica] Personaggi sportivi famosi

[modifica] Economia

Ricoprono un ruolo importante nell'economia cittadina il commercio al dettaglio e i servizi del terziario. Tra quest'ultimi risaltano la testata giornalistica locale "Gazzetta di Mantova", considerato il più antico quotidiano d'Italia, e la Banca Agricola Mantovana fondata nel 1871 che, in seguito ad un'Offerta Pubblica d'Acquisto del 1999, è entrata a far parte del gruppo bancario MPS. Rilevanti sono anche le attività connesse all'allevamento e all'agricoltura e alle industrie trasformatrici delle loro produzioni: si parla soprattutto della produzione di burro, formaggio e di salumi (tra cui spicca il Salame Mantovano). Tale importanza è confermata dalla presenza a Mantova di una delle più importanti Borsa Merci agricole della ricca e fertile pianura Padana. Molto attivi anche il settore dell'abbigliamento, con importanti insediamenti presenti nel territorio comunale della città, Lubiam e Corneliani, in particolare specializzati nella moda per uomo, e il settore meccanico dove spiccano la Belleli, passata attarverso una grave crisi negli anni passati, e la SOGEFI, ormai multinazionale attiva nella componentistica per autoveicoli quotata presso la Borsa di Milano fin dal 1986 . Impossibile non citare la Cartiera Burgo e le industrie chimiche e petrolchimiche, installatesi nel dopoguerra e ancora oggi ubicate nel territorio della città, tra le quali spicca la sociètà di raffinamento del petrolio IES Italiana Energia e Servizi s.p.a. acquisita nell'anno 2007 dal gruppo ungherese MOL.

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Fiorenza Brioni (centrosinistra) dal 19/04/2005
Centralino del comune: 0376 3381
Email del comune: sportellounico@domino.comune.mantova.it

[modifica] Gemellaggi

[modifica] Galleria fotografica

[modifica] Voci correlate

[modifica] Curiosità

  • La città di Mantova è stata la prima città italiana ad avere la sua controparte fedele in Second Life (http://slurl.com/secondlife/Mitcom%20Experience/127/72/136). Riproduce quanto più fedelmente possibile la Mantova reale, utilizzando misure, foto e disposizione degli edifici come dal vero. Attualmente su tre livelli , centro storico, Palazzo Te e Castello di San Giorgio, si estende su due Sim.Ricostruito il museo Tazio Nuvolari, il Teatro Bibiena , la Basilica di S.Andrea. La Sim è teatro di eventi culturali e di aggregazione avendo la possibilità di proporre manifestazioni reali e virtuali. Lo staff mette a disposizione un servizio gratuito di guide per visitare la città, possibilità per le Università di organizzare visite per i gruppi di studio.http://www.mn3d.org

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