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Ravenna - Wikipedia

Ravenna

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Ravenna
Panorama di Ravenna
Ravenna - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: stemma Ravenna
Coordinate: 44°25′4″N 12°11′58″E / 44.41778, 12.19944
Altitudine: m s.l.m.
Superficie: 652,83 km²
Abitanti:
153.551 2007
Densità: 232,82 ab./km²
Frazioni: Vedi elenco 
Comuni contigui: Alfonsine, Argenta (FE), Bagnacavallo, Bertinoro (FC), Cervia, Cesena (FC), Comacchio (FE), Forlì (FC), Russi
CAP: 48100
Pref. tel: 0544
Codice ISTAT: 039014
Codice catasto: H199 
Nome abitanti: ravennati 
Santo patrono: Sant'Apollinare 
Giorno festivo: 23 luglio 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia
« Ravenna, glauca notte rutilante d'oro, / sepolcro di violenti custodito / da terribili sguardi, / cupa carena grave d'un incarco / imperiale, ferrea, construtta / di quel ferro onde il Fato / è invincibile, spinta dal naufragio / ai confini del mondo, / sopra la riva estrema! / Ti loderò pel funebre tesoro / ove ogni orgoglio lascia un diadema. / Ti loderò pel mistico presagio / che è nella tua selva quando trema, / che è nella selvaggia febbre in che tu ardi. »
(Gabriele d'Annunzio, Le città del silenzio)

Ravenna (Ravêna in romagnolo) è una città dell'Emilia-Romagna di 153.551 abitanti, capoluogo della provincia omonima, città più grande e storicamente più importante della Romagna. Il suo territorio comunale è per estensione il secondo in Italia, superato solo da quello di Roma. Gli abitanti del capoluogo sono meno di 100.000, infatti la densità, la più bassa tra i capoluoghi di provincia della penisola, è dovuta al territorio molto esteso che comprende zone per lo più rurali.

La città è situata nell'entroterra ma è collegata al Mare Adriatico dal canale navigabile Candiano. I collegamenti sono garantiti, oltre che dal porto, dalla ferrovia e dall'autostrada; in località Punta Marina Terme, è ubicata la stazione meteorologica di Ravenna Punta Marina, ufficialmente riconosciuta dall'organizzazione meteorologica mondiale e punto di riferimento per lo studio del clima che caratterizza la città e la sua fascia costiera.

Lo scalo aereo commerciale più vicino alla città è l'aeroporto di Forlì, alla periferia della città di Ravenna si trova un piccolo aeroporto sede di un club di paracadutisti, date le ridotte dimensioni della pista di atterraggio, la struttura è dedicata quasi esclusivamente a voli turistici.

Ravenna è la città che fu capitale tre volte: prima dell'Impero Romano d'Occidente, successivamente del Regno degli Ostrogoti e dell'Esarcato bizantino. Attualmente è il capoluogo dell'omonima provincia.

Insediamento di epoca remota, il toponimo si ritiene derivi da un prelatino "*rava", che in origine designava un "dirupo prodotto da acqua che scorre" e successivamente "canale, palude, bassura, fanghiglia", unito ad un suffisso "-enna", di origine etrusca.

Indice

[modifica] Storia

Per approfondire, vedi la voce Storia di Ravenna.

Fin dalla preistoria il tratto della pianura padana su cui sorse Ravenna fu caratterizzato dalle fequenti esondazioni dei brevi fiumi ad andamento torrentizio che scendono dall'Appennino verso il Mare adriatico. Ciò portò alla formazione di ampie zone lagunari, che da Ravenna si estendevano fino a lambire il Po (che sfociava più a sud rispetto al corso attuale), creando un vasto agglomerato lagunare chiamato Valle Padusa.

Data la natura del luogo, mancano testimonianze archeologiche della fondazione di Ravenna. Le origini sono incerte. I primi insediamenti della zona furono opera di Tessali, Umbri o Etruschi. L'abitato consisteva di palafitte distribuite su una serie di piccole isole situate all'interno della Valle Padusa, una situazione simile alla Venezia di secoli dopo.

La caratteristica fondamentale di Ravenna per tutta l'antichità fu proprio quella di essere circondata dalle acque ed accessibile solo dal mare. Tale peculiarità non passò inosservata ai Romani. L'imperatore Cesare Ottaviano Augusto dislocò la flotta militare dell'alto Adriatico. Per questo fine l'imperatore fece eseguire importanti lavori di sistemazione idraulica: fece scavare la Fossa Augustea, un canale che collegava il Po con l'ampio specchio di acqua a sud di Ravenna e qui fondò il porto di Classe. Il porto fu realizzato con in criteri di una poderosa macchina militare. Secondo Plinio il Vecchio, poteva contenere fino a 250 triremi e 10000 marinai o classari destinati al controllo di tutto il Mediterraneo orientale (la base destinata al controllo del Mediterraneo occidentale era invece il porto di Miseno sulla costa tirrenica).

Ai tempi dell'Impero romano la città crebbe di importanza: il porto miltare divenne anche porto commerciale con traffici mercantili verso tutto il Mediterraneo.

Nel 402 l'imperatore dell'Impero Romano d'Occidente Onorio trasferì a Ravenna la residenza imperiale da Milano, per sfuggire alle minacce di Alarico. A Ravenna si giocarono le sorti dell'Impero d'Occidente allorché nel 476 venne deposto l'ultimo imperatore, Romolo Augusto, per mano di Odoacre, re degli Eruli.

Il regno di Odoacre ebbe vita brevissima e il re dei Goti Teodorico, nel 493, rivendicò il controllo della città, dopo un lungo assedio. Il sovrano goto, che morì nel 526, si distinse per una politica di distensione soprattutto dal punto di vista religioso.

Divenuto imperatore d'Oriente Giustiniano, egli avviò un programma politico mirato alla riconquista di quei territori dell'Impero Romano d'Occidente occupati da regni barbarici (Ostrogoti in Italia, Visigoti in Africa e Spagna). Per fare ciò diede l'avvio ad una offensiva militare nota come Guerra Greco-Gotica. Anche l'Italia rientrò ben presto sotto il controllo dell'impero d'Oriente. Giustiniano stabilì nella penisola un protettorato che ebbe sede a Ravenna, successivamente controllato da esarchi. Giustiniano, inoltre, si preoccupò di fare occupare il soglio vescovile ravennate da Massimiano, suo uomo di fiducia, che assunse, per volontà dell'imperatore e per la prima volta nella storia della chiesa, il ruolo di arcivescovo. Nel 751 l'Esarcato cadde sotto l'offesiva dei Longobardi. Per volontà del re dei Franchi Pipino il Breve, la città nel 754 con il patto di Quierzy passò sotto il controllo del papa dando origine in tal modo al potere temporale della chiesa. Il patto di fatto non fu mai operativo in quanto i Longobardi rimasero in città fino al 756 e successivamente a tale data il potere fu esercitato dagli arcivescovi locali con l'appoggio dell'aristocrazia locale ed in forza di antichi privilegi che riconoscevano alla chiesa ravennate l'autocefalia e, quindi, l'indipendenza dal papato di Roma. I privilegi che gli arcivescovi godevano unitamente al potere e al prestigio portarono questi ultimi a posizioni di aperto scontro con i papi romani e appoggiarono gli imperatori, dagli Ottoni agli Svevi.

Ravenna ebbe un ordinamento comunale, prima sotto il controllo degli arcivescovi e successivamente fra le famiglie nobiliari che ambivano alla signoria. La prima cronologicamente fu la famiglia dei Traversari che resse Ravenna fino al 1275 a cui subentrò la famiglia dei Da Polenta. Fu in questi anni che Dante Alighieri trovò ospitalità a Ravenna e quivi morì per la malaria contratta durante un'ambasceria a Venezia per conto proprio della famiglia Da Polenta.

La signoria dei Da Polenta durò fino al 1441 anno in cui il controllo della città passò sotto il dominio veneziano. I veneziani governarono Ravenna fino al 1509.

Nel 1512, in occasione della guerra della Lega Santa, Ravenna fu teatro di scempio e sangue per la prima grande guerra con armeria moderna mai subita prima.

Successivamente passò sotto il controllo dello stato pontificio a cui rimarrà legata per i successivi 350 anni.

Dopo il momentaneo dominio napoleonico Ravenna torna nuovamente allo Stato Pontificio finché, nel 1859, in seguito ad un plebiscito, viene annessa al Regno di Sardegna, che diventerà dal 1861 Regno d'Italia.


Ravenna è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione in quanto insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

Nel dopoguerra Ravenna ha vissuto di un intenso sviluppo industriale con la creazione di una raffineria di petrolio, di uno stabilimento petrolchimico e dello sviluppo delle attività di estrazione del gas naturale scoperto nell'entroterra e nel vicino off-shore.

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Fabrizio Matteucci (centrosinistra) dal 06/06/2006
Centralino del comune: 0544 482111
Email del comune: urp@comune.ra.it

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


censimento del 2001 a Ravenna

[modifica] Monumenti

Per approfondire, vedi la voce Arte ravennate.
Bene protetto dall'UNESCO
Patrimonio dell'umanità
Primi monumenti cristiani di Ravenna
Early Christian Monuments of Ravenna
Tipologia Culturali
Criterio (i) (ii) (iii) (iv)
Pericolo Bene non in pericolo
Anno 1996
Scheda UNESCO inglese
francese
Patrimoni dell'umanità in Italia

Otto monumenti di Ravenna sono presenti all'interno della lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO:

Altri capolavori sono:

La tomba di Dante presso la Basilica di San Francesco
La tomba di Dante presso la Basilica di San Francesco
  • La basilica di San Francesco, ricostruita nel X-XI secolo sopra ad un precedente edificio dedicato agli Apostoli e poi a San Pietro. Dietro l'umile facciata di mattoni, sono presenti una navata centrale e due navate laterali. Sono visibili frammenti di mosaico della chiesa primitiva sul pavimento. In questa chiesa fu svolta la cerimonia funebre di Dante Alighieri nel 1321; il poeta è sepolto in una tomba a fianco della chiesa.
  • La chiesa barocca di Santa Maria Maggiore (525-532, ricostruita nel 1671), che ospita un quadro di Luca Longhi e la tomba dell'architetto Camillo Morigia. Uno stile barocco è anche presenta nella chiesa di San Giovanni Battista, che presenta anche un campanile medievale.
  • La basilica di Santa Maria in Porto (XVI secolo), con una ricca facciata del XVIII secolo. Ha una navata centrale, due navate laterali e un'alta cupola. Ospita l'immagine della famosa Madonna Greca, che fu portata a Ravenna da Costantinopoli. La vicina Galleria Comunale possiede diverse opere di pittori romagnoli.
  • La Rocca Brancaleone, costruita dalla Repubblica di Venezia nel 1457. Precedentemente parte delle mura della città, ora è un parco pubblico. È divisa in due parti: il castello vero e proprio e la cittadella, per un estensione totale di 14.000 m².
  • Il cosiddetto Palazzo di Teodorico, di fatto l'entrata della precedente chiesa di San Salvatore. Al suo interno sono presenti mosaici dal vero palazzo del re ostrogoto.
  • La chiesa di Santa Eufemia XVIII secolo, è l'accesso alla cosiddetta Domus dei Tappeti di Pietra (VI-VII secolo), che possiede all'interno splendidi mosaici provenienti da un palazzo bizantino.
  • Il Museo Nazionale.
  • Il Duomo.

Dai documenti d'epoca, sappiamo che Ravenna fu dotata nei secoli VI e VII e nell'Alto e Basso Medioevo di molti edifici di culto. Quanto resta a noi è solo una minima parte di ciò. Molti edifici sono andati distrutti, altri sono stati ristrutturati e hanno perso la loro originaria struttura. Anche l'edilizia privata e di rappresentanza, soprattutto nei secoli VI e VII, fu di rilevante qualità, ma difficilmente documentabile, visto che ne sopravvivono scarsissime tracce. In particolare poco sappiamo della residenza imperiale, costruita per volontà dell'imperatore Onorio, e poi successivamente rimaneggiata sino a raggiungere l'entità di un quartiere interamente occupato da strutture legate alla presenza a Ravenna della corte imperiale.

Sono degni di nozione anche altri edifici non di culto quali il Palazzo dei Rasponi del Sale, attuale sede della banca Unicredit in Piazza del Popolo, di recente ristrutturazione la facciata è stata riportata al nuovo riqualificando notevolmente l'estetica della piazza. Nella medesima piazza è inoltre presente il Palazzo Merlato, residenza del Comune di Ravenna. Si tratta del rifacimento di un antico palazzo attribuito all'imperatore Teodorico durante la dominazione dei veneziani. Del palazzo originale restano le colonne mentre sotto le volte è possibile ammirare degli affreschi di notevole pregio risalenti alla prima metà del sedicesimo secolo. Sempre in Piazza del Popolo è presente il palazzo ex sede della Banca Nazionale del Lavoro, costruito dall'architetto Camillo Morigia il quale è collegato al palazzo della prefettura da un voltone dal quale è possibile scorgere la tomba di Dante, opera dello stesso architetto.

Sono interessanti anche gli edifici siti in piazza Andrea Costa quali la casa di Francesca da Polenta (meglio nota come Francesca da Rimini) attuale sede dell'albergo Cappello nonché i resti della chiesa di S.Michele in Africisco, una chiesa con la tipica struttura ravennate risalente all'anno 1000 circa, di cui restano solamente l'abside (all'interno di un negozio di abbigliamento) e il campanile (postumo) che si può ancora vedere dalla piazza.

Della cinta muraria rimangono quasi tutte le porte costruite in epoche diverse e i resti di qualche torre. Ricordiamo di queste la più antica Port'aurea, realizzata inizialmente in epoca romana di cui oggi rimangono solo le fondamenta, porta San Mamante, porta Sisi, Porta Gaza, Porta Pamphilia meglio nota come Porta Nuova, Port'aurea nuova meglio nota come Porta Adriana, Porta Anastasia meglio nota come porta Serrata nonché l'ultima costruita di fronte a Porta Sisi detta "il portonaccio", eretta dall'architetto Morigia nel 1785 a seguito dell'annessione del borgo S.Rocco alla città.

Resti della cinta muraria sono visibili partendo da Porta Gaza; proseguendo verso Port'aurea si può arrivare fino alla Madonna del Torrione, torre demolita durante la seconda guerra mondiale sui cui resti è attualmente edificata l'omonima chiesa. Proseguendo lungo le mura è possibile seguire l'antico percorso dietro lo stabilimento Callegari recentemente demolito per poi interrompersi nei pressi di via Oberdan. La cinta muraria riprende tuttavia a Porta Adriana e prosegue dietro alla basilica di San Vitale per qualche decina di metri per poi interrompersi. Altri resti sono ancora visibili più avanti percorrendo via Sabbionara fino al piazzale di Torre Umbratica dove le mura si ricongiungono a Porta Serrata. Del tratto tra porta serrata e la Rocca Brancaleone rimane solo qualche pietra visibile lungo via Rocca Brancaleone. Saltando la stazione FS i resti visibili rimangono in tutto il tratto lungo la linea ferroviaria che conduce a Rimini seguendo il viale dei giardini giungendo fino a Porta Nuova. Infine, partendo da Porta Sisi rimane qualche resto verso Porta Nuova mentre tra Porta Sisi, Porta San Mamante e Porta Gaza non si trovano ulteriori resti visibili.

Altri edifici appartenuti alla famiglia Rasponi da segnalare sono il Palazzo dei Rasponi dalle Teste, attuale sede dell'università in piazza J.F.Kennedy e il palazzo sede della Provincia di Ravenna attiguo alla Basilica di San Francesco di cui è fortemente consigliata una visita ai bellissimi giardini.

Della Ravenna più antica rimangono invece il campanile della Chiesa di San Giovanni Battista, il più antico campanile di pianta circolare della città, nonché i mosaici pavimentali di recente ritrovamento che è possibile ammirare visitando la Domus dei Tappeti di Pietra. Durante lo scavo per costruire delle autorimesse sotterranee sono stati trovati i resti della città come si presentava in epoca romana e sono stati riportati alla luce i mosaici pavimentali di una casa di epoca romana ed è ben visibile la strada che prosegue sotto gli edifici attigui.

[modifica] Musei

  • Museo Arcivescovile di Ravenna
  • Museo Dantesco
  • Museo degli Strumenti Musicali Meccanici "Marini"
  • Museo Nazionale di Ravenna
  • Museo Ornitologico e di Scienze Naturali
  • Pinacoteca Comunale di Ravenna (MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna)

[modifica] Sport

[modifica] Personaggi illustri

[modifica] Cittadini famosi

[modifica] Personaggi deceduti a Ravenna

[modifica] Frazioni

  • Ammonite
  • Borgo Masotti
  • Borgo Montone
  • Borgo Faina
  • Camerlona
  • Campiano
  • Carraie
  • Casal Borsetti-Primaro
  • Casemurate
  • Castiglione di Ravenna
  • Classe
  • Coccolia
  • Conventello
  • Filetto
  • Fornace Zarattini
  • Fosso Ghiaia
  • Gambellara
  • Ghibullo
  • Grattacoppa
  • La Bottega della Guarniera
  • Lido di Magnavacca
  • Lido Adriano
  • Lido di Classe
  • Lido di Dante
  • Lido di Savio
  • Longana
  • Madonna dell'Albero
  • Mandriole
  • Marina di Ravenna

[modifica] Città gemellate

Ravenna è gemellata con:

[modifica] Onorificenze

Il 19 maggio 1951, la città di è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:[1]

« Antica e fiera città onusta di storia gloriosa, alla liberazione d'Italia dall'invasione tedesca, diede entusiastico, sanguinoso e valoroso contributo. Bombardamenti e rappresaglie sconvolsero la vecchia Capitale e la sua provincia; ricordate per efferatezza le stragi di Piangipane, di San Pancrazio - Ragone e di Villa dell'Albero. Centinaia di partigiani di molte formazioni caddero nella lotta e, particolarmente per la liberazione di Porto Corsini, di Sant'Alberto e delle zone vallive al nord della Città. Sei mesi permase il fronte di guerra nel territorio del Comune ed i cittadini diedero mirabile esempio nel sostenere i combattenti delle forze regolari. La Brigata partigiana ravennate "Mario Gordini", decorata della medaglia d'argento al valor militare, s'impose per il suo contegno all'ammirato apprezzamento dei Comandi alleati e continuò a combattere valorosamente al fianco ed alle dipendenze del Gruppo di Combattimento «Cremona»sino al termine vittorioso della guerra. Memore delle lotte per l'unità e per l'indipendenza e delle glorie garibaldine, la Città di Ravenna scrisse nella storia del Risorgimento italiano pagine mirabili e da ricordare ad esempio per le venture generazioni. »
(Ravenna, settembre 1943 - aprile 1945)

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

Ravenna su DMoz (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Ravenna")
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