Acquedotto Carolino
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Bene protetto dall'UNESCO | |
Patrimonio dell'umanità | |
Palazzo Reale di Caserta con il Parco, Acquedotto di Vanvitelli e complesso di San Leucio 18th-Century Royal Palace at Caserta with the Park, the Aqueduct of Vanvitelli, and the San Leucio Complex |
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Tipologia | Culturali |
Criterio | (i) (ii) (iii) (iv) |
Pericolo | Bene non in pericolo |
Anno | 1997 |
Scheda UNESCO | inglese francese |
Patrimoni dell'umanità in Italia |
L'Acquedotto Carolino (noto anche come acquedotto di Vanvitelli) è l'acquedotto che forniva l'apporto idrico alla Reggia di Caserta, prelevando l'acqua alle falde del monte Taburno, dalle sorgenti del Fizzo, nel territorio di Bucciano (BN), e trasportandola lungo un tracciato che si snoda, per lo più interrato, per una lunghezza di 38 km e che alimenta anche il complesso di San Leucio (Caserta).
I lavori dell'acquedotto, progettato da Luigi Vanvitelli su commissione di re Carlo di Borbone (da cui l'appellativo di Carolino), presero il via nel marzo del 1753 e si conclusero con l'inaugurazione del 7 maggio 1762.
Di particolare pregio architettonico e dal 1997 patrimonio mondiale dell'UNESCO è il ponte, a tutt'oggi perfettamente conservato, che attraversando la Valle di Maddaloni congiunge il monte Logano (ad est) con il monte Garzano (ad ovest), esso si innalza con una possente struttura a tre ordini di arcate per una lunghezza di 529 m e con un'altezza massima di 55,80m, sul modello degli acquedotti romani, ed è costruito in pietra di tufo.
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