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Papa - Wikipedia

Papa

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

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Papa (dal greco πάππας, padre) è il titolo detenuto dal vescovo di Roma e capo della Chiesa cattolica, oltre che dai patriarchi ortodossi di Alessandria d'Egitto e dai papi copti. I papi hanno sempre mantenuto tale denominazione, anche se non è scorretto parlare di arcivescovo di Roma, in virtù del primato territoriale della città, o anche di patriarca di Roma, perché sede di un apostolo.

Il primo papa della storia fu - secondo la Chiesa cattolica romana, non da un punto di vista storiografico - San Pietro (Simone figlio di Giona); avrebbe svolto questo ministero su incarico diretto di Gesù Cristo (secondo l'interpretazione cattolica di Mt16,17-19;Lc21,31-32;Gv21,15-18. Non si sa quale pontefice ebbe per primo il titolo di papa: qualche storico suppone che ad assumere per primo il titolo sia stato Papa Lino nel 67, quindi agli inizi del Cristianesimo[citazione necessaria].

Che il papa dovesse essere vescovo proprio di Roma e non di altre città o regioni, deriva dal fatto che (secondo tradizioni non documentate, ma accettate da tutti gli storici cristiani del I, II e III secolo) Pietro, negli ultimi venticinque anni di vita, sarebbe stato vescovo di Roma, la cui comunità fu enormemente rafforzata e resa illustre dalla predicazione e dal martirio suo e dell'apostolo Paolo.

Ma la prima menzione a noi nota del titolo di papa è del III sec. d.C. in un'epigrafe nelle tombe di San Callisto a Roma, nella quale un tal diacono Severo, avendo scavato un cubicolo doppio per sé e la sua famiglia, poiché gli era morta la figlia di dieci anni, dice di essere stato autorizzato da "papae sui Marcellini", ossia papa Marcellino (296-304).

Attualmente il soglio pontificio è occupato dal già cardinale Joseph Alois Ratzinger, che dopo la sua elezione ha scelto il nome di Papa Benedetto XVI.

Lo stemma del papato.
Lo stemma del papato.

Indice

[modifica] Titoli ed insegne papali

Nel 2008 i titoli ufficiali del Papa, come riportati nell'Annuario Pontificio, sono:

Il titolo di Patriarca dell'Occidente è stato soppresso per volere di papa Benedetto XVI nel 2006. Il Papa ha così deciso sia per tentare un riavvicinameto con le Chiese separate che non hanno mai riconosciuto come valido questo titolo sia perchè l'Occidente a cui il titolo fa riferimento si è esteso anche all'America, uscendo così dal significato originario che esso aveva in riferimento alla sola Europa.

[modifica] Nella Chiesa antica

Vi sono diverse ipotesi sull'esistenza di una forma di primato papale anche nella Chiesa antica.

Sant'Ireneo di Lione nell'Adversus haereses stila una lista di quelli che furono i successori della Chiesa «somma ed antichissima ed a tutti nota, fondata e costituita in Roma dai gloriosissimi Apostoli Pietro e Paolo. A questa Chiesa, per la sua peculiare principalità (propter potiorem principalitatem), è necessario che convenga ogni Chiesa, cioè i fedeli dovunque sparsi, poiché in essa la tradizione degli Apostoli è stata sempre conservata» (Adversus haereses, III, 3, 2: PG 7,848).

Inoltre, tale primazia è indicata, per l'Occidente, già nei primissimi Concili della Chiesa: al Primo concilio di Nicea (19 giugno 325) venne riconosciuta la preminenza di alcune sedi patriarcali in modo canonico: «In Egitto, nella Libia e nella Pentapoli siano mantenute le antiche consuetudini per cui il vescovo di Alessandria abbia autorità su tutte queste province; anche al vescovo di Roma infatti è riconosciuta una simile autorità. Ugualmente ad Antiochia e nelle altre province siano conservati alle chiese gli antichi privilegi.»

Infine, durante il Primo concilio di Costantinopoli (tenutosi dal maggio al luglio del 381) si decise che: «Il vescovo di Costantinopoli avrà il primato d'onore dopo il vescovo di Roma, perché tale città è la nuova Roma.» Questo canone non fu, però, accettato dai papi Damaso e Gregorio Magno.

Mentre la sede di Roma è stata fondata dall'apostolo Pietro e da San Paolo, quella di Alessandria risalirebbe all'evangelista Marco. Infine, Antiochia sarebbe una chiesa fondata anch'essa dall'apostolo Pietro e il Patriarcato di Costantinopoli, per tradizione, si fa discendere da Sant'Andrea, fratello di San Pietro.

[modifica] Il ruolo del papa nella Chiesa cattolica

La basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, la sede del papa quale Vescovo dell'Urbe
La basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, la sede del papa quale Vescovo dell'Urbe
Gesù dona a Pietro le chiavi sacre
Gesù dona a Pietro le chiavi sacre

Nella Chiesa cattolica il papa ha compiti, ed autorità, sia a livello locale che universale:

  • Alla base il papa è il vescovo della diocesi di Roma. Questo ufficio determina tutti gli altri, cioè il papa è tale in quanto vescovo di Roma e non viceversa.
  • Il papa è, inoltre, vescovo metropolita della provincia ecclesiastica romana, una delle antiche sedi apostoliche.
  • Il papa è anche il primate d'Italia.
  • Nella tradizione, è anche il patriarca della Chiesa latina, la più estesa fra le chiese cattoliche particolari. Questo ruolo viene riconosciuto anche dalle Chiese ortodosse separate da Roma, ma che hanno mantenuto la disciplina canonica della Chiesa antica. Da questo ruolo patriarcale derivano i titoli condivisi con altri patriarchi di «sua santità» o «santo padre»[1]
  • Nella Chiesa cattolica, al papa viene assegnato un ruolo universale, non accettato dalle altre Chiese. Poiché san Pietro fu a capo della Chiesa di Roma, dove fu martirizzato, il papa viene anche detto successore di Pietro, il principe degli apostoli. I cattolici ritengono che il primato che san Pietro avrebbe esercitato sugli apostoli si sia trasmesso anche ai suoi successori. Egli è pertanto il capo del collegio episcopale ed è una fonte del magistero ecclesiastico che può esercitare da solo o con i vescovi nel Concilio ecumenico; in particolare, egli è infallibile quando definisce ex cathedra verità essenziali circa la fede e la morale. Nell'esercizio del suo potere il papa è coadiuvato dal collegio dei cardinali e dalla Curia romana.
  • Fra gli altri titoli usati dal papa, che in realtà non sono specifici del papato ma comuni a tutti i vescovi, vi è quello di "pontefice" (termine derivato dal latino che indica il ruolo di sacerdote) e "vicario di Cristo", che indica il compito di governo della Chiesa proprio di ogni vescovo.
  • Il Codice di diritto canonico definisce il papa «Organo supremo della potestà di giurisdizione» e in lui si assommano i poteri legislativo, esecutivo e amministrativo; oggetto della sua giurisdizione sono: la fede, i costumi e la disciplina ecclesiastica; la sua giurisdizione si estende a tutte le singole chiese, a tutta la gerarchia ecclesiastica e a tutti i fedeli. In questa veste viene anche chiamato "Sommo Pontefice della Chiesa Universale" e "Servo dei servi di Dio".
  • Il papa riveste anche un ruolo "secolare" in quanto sovrano dello Stato della Città del Vaticano e della Santa Sede; quest'ultima è un soggetto della diplomazia e del diritto internazionale.

[modifica] Caratteristiche del papato

[modifica] Il primato papale

Per approfondire, vedi la voce primato papale.

Il primato papale è l'autorità apostolica del vescovo della diocesi di Roma su tutte le chiese particolari della Chiesa cattolica, sia di rito latino che di riti orientali.

La Chiesa ortodossa riconosce un primato di onore al vescovo di Roma ma ritiene che non sia valido finché continua la suddivisione tra chiesa orientale ed occidentale successiva allo scisma d'Oriente-Occidente.

Le Chiese protestanti non riconoscono alcuna autorità superiore al vescovo di Roma poiché la ritengono non conforme alle Sacre Scritture. Al giorno d'oggi molte Chiese mantengono questa opinione, mentre altre non escludono una forma di ministero papale, in prospettiva ecumenica, sostanzialmente diversa dal primato papale attuale. La chiesa anglicana ritiene che "Entro il suo più ampio ministero, il vescovo di Roma offre un ministero specifico riguardante il discernimento della verità, come un'espressione del primato universale." Tuttavia "Questo servizio particolare è stato fonte di difficoltà e di fraintendimenti tra le chiese." [2]

[modifica] L'infallibilità papale

Per approfondire, vedi la voce infallibilità papale.

Il dogma dell'infallibilità papale, contenuto nella costituzione dogmatica della Chiesa Pastor Aeternus approvato dal Concilio Vaticano Primo il 18 luglio 1870, nell'imminenza della fine del potere temporale, afferma che il magistero del papa deve essere considerato infallibile quando viene espresso ex cathedra, cioè quando il papa esercita il «suo supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani» [...] e «definisce una dottrina circa la fede e i costumi». Pertanto, quanto da lui stabilito «vincola tutta la Chiesa». Tale prerogativa è considerata inaccettabile da tutte le altre confessioni cristiane e incontra talora resistenze più o meno esplicite in parti della comunità cattolica.

[modifica] L'elezione del papa

Per approfondire, vedi la voce Conclave.
Foto del 264º Papa (1978-2005), Giovanni Paolo II
Foto del 264º Papa (1978-2005), Giovanni Paolo II

Le modalità di elezione del papa hanno subìto numerose trasformazioni nel corso dei secoli. Inizialmente veniva eletto dal popolo e dal clero romano. Alcuni vennero nominati dall'imperatore del Sacro Romano Impero, che si arrogava questa facoltà attraverso il Privilegium Othonis, un documento stipulato il 1º febbraio del 962 dall'imperatore Ottone I e del quale si avvalsero anche i suoi successori, fino a Enrico III. Nel caso di Papa Fabiano, l'elazione avvenne allorchè una colomba si posò sul suo capo. Questo venne considerato come un ineqivocabile segno della designazione divina.

Attualmente l'elezione del papa viene decisa dai cardinali riuniti in conclave (diritto risalente al 1059, stabilito con un Concilio in Laterano voluto da papa Niccolò II) tramite votazione segreta che richiede la maggioranza dei due terzi. Il conclave si riunisce non prima di quindici giorni e non oltre i ventidue dalla morte del precedente Pontefice. I cardinali durante tutta la durata del conclave non possono avere alcun contatto con l'esterno. Per gli scrutini si tengono quattro votazioni al giorno e il loro esito è segnalato ai fedeli all'esterno con una fumata, nera se negativo, bianca se positivo. Qualsiasi maschio battezzato celibe può essere eletto papa (sebbene l'elezione di un non vescovo sia avvenuta raramente) e se non ha ancora ricevuto gli ordini sacri gli vengono subito conferiti e viene consacrato vescovo. Le norme in vigore per la sede vacante, per lo svolgimento del conclave e per l'elezione del nuovo papa sono state promulgate nella costituzione apostolica Universi Dominici Gregis da papa Giovanni Paolo II nel 1996.

Benedetto XVI con un motu proprio del 26 giugno 2007 ha stabilito che la maggioranza necessaria all'elezione del papa sarà di due terzi dei votanti per tutti gli scrutini e che a partire dal tredicesimo giorno di conclave si debba procedere al ballottaggio, sempre mantenendo la maggioranza dei due terzi per la validità dell'elezione, tra i due cardinali più votati nell'ultimo scrutinio. Questi ultimi perdono il diritto di voto: è stata così abolita la norma stabilita da Giovanni Paolo II, che prevedeva una riduzione del quorum alla maggioranza assoluta dei votanti a partire dal trentaquattresimo scrutinio (o trentacinquesimo se si era votato anche il giorno di apertura del Conclave).

[modifica] Il nome dei papi

Per approfondire, vedi la voce Nome pontificale dei papi.

È tradizione che il nuovo papa scelga per sé un nuovo nome. Il primo a cambiare il suo nome di battesimo fu, nel 533, Giovanni II che in realtà si chiamava Mercurio e ritenne perciò inappropriato che il vescovo di Roma avesse il nome di una divinità pagana. Dopo di lui anche altri Papi scelsero un nuovo nome, o perché avevano nomi sgradevoli o perché non italiani. Nessuno di nome Pietro volle poi chiamarsi Pietro II in segno di rispetto verso san Pietro. Il cambio del nome divenne una regola, la quale ebbe tuttavia qualche eccezione. Ad esempio Adriaan Florenszoon Boeyens fu Adriano VI, Marcello Cervini fu Marcello II.

[modifica] Durata dei pontificati

[modifica] I pontificati più lunghi

Secondo i dati della Chiesa cattolica di Roma (in ordine decrescente di durata):

  1. san Pietro (dal 33 al 64/67): 31 o 34 anni
  2. papa Pio IX (dal 1846 al 1878): 31 anni, 7 mesi e 23 giorni (11.560 giorni)
  3. papa Giovanni Paolo II (dal 1978 al 2005): 26 anni, 5 mesi e 17 giorni (9.665 giorni)
  4. papa Leone XIII (dal 1878 al 1903): 25 anni, 4 mesi e 29 giorni (9.280 giorni)
  5. papa Pio VI (dal 1775 al 1799): 24 anni, 6 mesi e 14 giorni (8.962 giorni)
  6. papa Adriano I (dal 772 al 795): 23 anni, 10 mesi e 25 giorni (8.738 giorni)
  7. papa Pio VII (dal 1800 al 1823): 23 anni, 5 mesi e 6 giorni (8.559)
  8. papa Alessandro III (dal 1159 al 1181): 21 anni, 11 mesi, e 2 giorni (8.001 giorni)
  9. papa Silvestro I (dal 314 al 335): 21 anni e 11 mesi
  10. papa Leone I (dal 440 al 461): 21 anni e 1 mese

La Chiesa cattolica appunto considera san Pietro il primo Papa; i protestanti rifiutano questa che considerano un'"estensione retroattiva" dell'elenco dei Papi, come storicamente infondata. Occorre anche considerare il fatto che, siccome è chiamato Papa il vescovo di Roma, secondo alcuni studiosi il pontificato di Pietro non iniziò subito dopo l'Ascensione di Gesù al cielo, ma solo da quando Pietro si stabilì a Roma, e divenne subito il capo dei cristiani. In questo caso il periodo di papato si riduce a circa venticinque anni (il periodo che, come detto all'inizio, si presume sia stato quello della permanenza di san Pietro nell'Urbe). Pertanto la classifica dei pontificati più lunghi inizia da Pio IX e prosegue con Giovanni Paolo II al secondo posto. San Pietro si porterebbe al quarto posto, dopo papa Leone XIII

Per approfondire, vedi le voci Pietro apostolo e Elenco dei papi.

Se si esclude san Pietro dalla lista, il decimo pontificato più lungo è quello di:

  1. Papa Urbano VIII (dal 1623 al 1644): 20 anni, 11 mesi e 23 giorni (7.663 giorni)

[modifica] I pontificati più brevi

Secondo i dati della Chiesa cattolica di Roma (in ordine crescente di durata):

  1. papa Urbano VII (15 settembre - 27 settembre 1590): 13 giorni
  2. papa Bonifacio VI (aprile 896): 16 giorni
  3. papa Celestino IV (25 ottobre - 10 novembre 1241): 17 giorni
  4. papa Sisinnio (15 gennaio - 4 febbraio 708): 21 giorni
  5. papa Teodoro II (dicembre 897): 21 giorni
  6. papa Marcello II (10 aprile - 1 maggio 1555): 22 giorni
  7. papa Damaso II (17 luglio - 9 agosto 1048): 24 giorni
  8. papa Pio III (22 settembre - 18 ottobre 1503): 27 giorni
  9. papa Leone XI (1 aprile - 27 aprile 1605): 27 giorni
  10. papa Benedetto V (22 maggio - 23 giugno 964): 33 giorni
  11. papa Giovanni Paolo I (26 agosto - 28 settembre 1978): 33 giorni

Per alcuni il pontificato più breve in assoluto è stato quello di Stefano II (22 marzo - 26 marzo 752), che morì di apoplessia tre giorni dopo la sua elezione e prima dell'inizio solenne del suo pontificato. Fu escluso dalla lista dei papi per secoli, ma ora è stato reinserito, provocando un'incongruenza nella numerazione dei papi di nome Stefano che lo hanno seguito.

Tra i pontificati più brevi è da ricordare anche quello di Celestino V, l'unico papa ad aver rinunciato al proprio incarico (dopo appena 100 giorni), imprigionato dal successore Bonifacio VIII, e probabilmente da lui messo a morte - lo stesso Bonifacio cui è predetta la pena eterna da Dante nella Divina Commedia, per la sua sete di dominio e la sua corruzione, e contro cui si scagliarono le invettive di gran parte degli intellettuali e spirituali del tempo. La credenza popolare indica in Celestino V il personaggio del gran rifiuto, identificazione rifiutata dalla maggioranza dei critici danteschi.

Si narra pure che il nipote di papa Gregorio X, il cardinale Vicedomino de' Vicedomini, fosse stato eletto papa il 5 settembre, nel terzo conclave susseguente alla morte dello zio (dopo Innocenzo V e Adriano V eletti e morti lo stesso anno), ma che non avesse accettato subito il suo ministero, chiedendo un giorno per decidere ma manifestando a priori l'intenzione di voler prendere il nome di Gregorio XI. La notte stessa, però, morì. Giustamente non è annoverato nella storiografia ufficiale dei Pontefici della Chiesa Cattolica, non avendo egli ancora accettato l'ufficio apostolico prima di morire, anche se il decesso subito dopo l'elezione è stato fino ad ora un fatto unico nella storia del papato.[3].

Adriano V, papa per 39 giorni nel 1276, morì prima di poter essere ordinato sacerdote.

[modifica] Onorificenze pontificie

Il papa concede varie onorificenze, tra cui:

[modifica] Note

  1. ^ Sulla recente rinuncia al titolo di «patriarca»
  2. ^ http://www.anglicancommunion.org/ecumenical/dialogues/rc/authority/authorityitalian.html Articolo in italiano su "il dono dell'autorità" commissione cattolico anglicana
  3. ^ Se fosse vissuto almeno un giorno in più forse avrebbe accettato, e, in tal caso, il 1276 avrebbe visto ben cinque papi in successione. Coloro che ci narrano questa vicenda parlano - forse riferendosi alla stessa fonte - per sentito dire, ma non portano documentazione storica, ed è difficile credere che in due giorni - dal 6 all'8 settembre - si sia potuto eleggere un altro papa, Pedro "Ispano" Iuliani, Giovanni XXI (1276-1277). Ciò avvalora la tesi che il Vicedomini sia in effetti morto durante il conclave e che la sua avvenuta elezione sia solo leggenda. La notizia della sua elezione e della sua subitanea morte può essere reperita nel "Dizionario di erudizione storico-ecclesastica" di G. Moroni ed nelle "Vitae et res gestae Pontificum Romanorum et S. R. E. Cardinalium" del Chacon

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

  • Lista dei Papi
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