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Nome pontificale dei papi - Wikipedia

Nome pontificale dei papi

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All'uscita dal conclave, quando il nome del nuovo papa è proclamato al popolo di Roma, il cardinale protodiacono cui spetta tale compito annuncia in latino:

(LA)
« Annuntio vobis gaudium magnum : habemus papam, eminentissimum ac reverendissimum dominum, dominum XXX, sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem XXX, qui sibi nomen imposuit XXX»
(IT)
« Vi annuncio una grande gioia; abbiamo un Papa: l'eminentissimo e reverendissimo signore, signore [Nome dell'eletto], Cardinale della Santa Romana Chiesa [Cognome dell'eletto], che si è dato il nome di [Nome pontificale»

Da questo momento in poi il nome pontificale è il solo nome con cui sarà designato il nuovo papa per tutta la durata del suo pontificato, vale a dire, normalmente, fino alla fine della sua vita. L'usanza di cambiare nome quando si sale al trono pontificale non risale alle origini della funzione pontificale, ma, accordando i nomi dei papi moderni ed antichi, rispettando un'uniformità di stile nella nomenclatura di tutti i papi a partire dalle origini, essa contribuisce a suo modo a perpetuare tale istituzione.

In latino : l'elenco dei papi sepolti sotto la basilica di San Pietro a Roma
In latino : l'elenco dei papi sepolti sotto la basilica di San Pietro a Roma

Indice

[modifica] Forme e varianti dei nomi dei papi

Innanzi tutto, bisogna sottolineare che i nomi dei papi cambiano a seconda della lingua, al pari dei nomi comuni. È consuetudine «tradurre», quando possibile, questi nomi con i loro equivalenti nelle lingue vernacolari. Così, un papa chiamato Ioannes in latino o Ιωάννης (Ioánnis) in greco si chiama Jean in francese, John in inglese, Giovanni in italiano, János in ungherese, etc. Naturalmente i nomi citati in questo articolo, salvo indicazioni contrarie, sono i nomi italiani.

[modifica] Nomi e lingue

«Traduzioni» di questo genere, che sono piuttosto delle deformazioni e degli adattamenti fonetici e grammaticali avvenuti nel corso dei secoli, non sono sempre possibili. Alcuni nomi rari conservano, ad esempio in francese, la loro forma latina o greca, per mancanza degli equivalenti in quella lingua: Lucius, Hormisdas, Honorius, Donus, Sisinnius; tuttavia i nomi latini hanno tutti il loro equivalente in italiano, come Lucio, Ormisda, Onorio, Dono, Sisinnio.

Nelle lingue di culture non cattoliche i nomi utilizzati per designare i papi sono sempre presi in prestito da altre lingue. In turco, si usa designare i papi con il loro nome francese preceduto dal numero, in tal modo Giovanni Paolo II et Benedetto XVI sono chiamati generalmente ikinci Jean Paul e onaltıncı Benoit; tuttavia la lingua inglese sta guadagnando terreno, e sempre più frequentemente si incontrano le forme ikinci John Paul e onaltıncı Benedict. Si possono anche incontrare delle forme in latino e in italiano. Inoltre queste forme sono scritte a volte mantenendo l'ortografia originaria, altre volte secondo regole di trascrizione fonetica: Jan Pol, Benedikt.

La dominazione di uno Stato, della sua cultura, della sua lingua, su un altro Stato, influisce necessariamente sui nomi utilizzati nel paese dominato, tra gli altri anche sui nomi dei papi. In azero, lingua parlata in Azerbaijan e vicinissima al turco, si usano i nomi russi e Giovanni Paolo II è chiamato ikinci İoann Pavel, cf. la forma russa Иоанн Павел второй (Ioann Pavel vtoroï). In tagalog, lingua ufficiale delle Filippine, i nomi dei papi sono identici a quelli spagnoli. Nei paesi del nord Europa di tradizione protestante, vengono spessissimo ripresi i nomi latini dei papi, anche se esistono degli equivalenti nella lingua locale. Possono esserci delle eccezioni per i nomi propri più comuni (Pietro, Alessandro,...) e l'ortografia di altri nomi può essere modificata per rispettare l'ortografia della lingua (ad esempio può avvenire il cambiamento da c a k)[1]. Al contrario, le lingue di paesi ortodossi hanno degli equivalenti per i nomi dei santi della Chiesa cristiana antica e possono tradurre la maggior parte dei nomi dei papi.

Allo stesso modo, essendo il Cristianesimo presente da lunga data in alcuni paesi arabi, in arabo esistono i nomi dei santi cattolici, e quindi dei papi. Questi nomi a volte sono diversi dai loro esatti corrispondenti nella tradizione musulmana : Giovanni in arabo si traduce يوحنّا (yūḥannā) se è il nome di un papa cattolico, ma i musulmani chiameranno يحيی (yaḥyā) il profeta san Giovanni Battista.

[modifica] Ambiguità di alcuni nomi

Anche nelle liste «ufficiali» in latino può capitare che dei nomi diversi ma assonanti, o di significato simile, siano stati confusi a posteriori, causando delle semplificazioni o degli errori. Così, sembra che i primi tre papi Sisto dell'antichità abbiano portato il nome greco Xystos che etimologicamente significa liscio, levigato, o forse il prænomen (nome latino) Sextus che significa il sesto (nato). I due sono stati confusi in un unico nome, Sixtus, e questo nome è stato poi ripreso durante il Rinascimento da altri papi.

Lo stesso «miscuglio» è avvenuto per ragioni di assonanza per i papi chiamati Martino e Marino (vedi oltre). Tuttavia oggi questa confusione è riconosciuta come un errore e i due nomi sono ora considerati come distinti.

Dal 615 al 618 fu pontefice un papa chiamato, in latino, Deusdedit, che significa letteralmente Dio ha donato. Dal 672 al 675 fu pontefice un altro papa il cui nome latino, Adeodatus, significa sostanzialmente la stessa cosa. In seguito si è presa l'abitudine di considerare queste come due varianti dello stesso nome, e di chiamare i due papi nelle liste in latino Adeodatus primus e Adeodatus secundus. Questi nomi sono spesso italianizzati come Adeodato I e Adeodato II, ma in alcune liste il primo a volte è chiamato Diodato e il secondo Adeodato, così come a volte si incontrano le forme Diodato I e Diodato II.

Il caso del terzo papa, chiamato Cleto o Anacleto a seconda delle fonti, è dettagliato nella voce Papa Anacleto I.

[modifica] Un po' di storia...

[modifica] Nomi dei primi papi

Simon Pietro, apostolo e primo papa, dipinto da Rubens
Simon Pietro, apostolo e primo papa, dipinto da Rubens

Non si sa molto riguardo i primi papi, e le poche notizie che se ne hanno si riducono molto spesso al loro nome.

Generalmente si pensa che i primi papi ci siano noti sotto il loro vero nome, e nulla ci permette di affermarlo con certezza, vista la scarsità delle fonti. Secondo il Vangelo secondo Matteo, l'apostolo Pietro si chiamava Simone figlio di Giona prima che il Cristo lo rinominasse mediante quella frase che, per i cattolici, costituisce allo stesso tempo l'istituzione del pontificato che gli viene affidato:

(LA)
« Tu es Petrus, et super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam. »
(IT)
« Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa. »

Dei suoi immediati successori non si sa gran che. C'è una certa imprecisione nella lista dei primi papi, a seconda delle fonti, in particolare sulle date del loro pontificato e sul nome e la collocazione cronologica di papa Anacleto che altri chiamano Cleto.

I primi papi potevano essere di origine giudea, latina, greca o originari del Medio Oriente, dell'Africa del Nord o di qualsiasi altra parte dell'Impero Romano; ciononostante, i loro nomi giunti fino a noi sono praticamente sempre latini o greci, le lingue ufficiali dell'Impero. Si può pensare che tali nomi siano traduzioni dei loro nomi originali, o anche che essendo dei cittadini romani, senza essere di etnia latina, avessero un nome comune nella loro lingua ed uno ufficiale in greco o in latino. Forse qualcuno di loro aveva già avuto occasione di cambiare il proprio nome entrando nella religione molto prima di diventare papa. I nomi latini che ci sono rimasti sono indifferentemente dei prænomina (nomi romani), dei nomina o dei cognomina ovvero dei cognomi, nomi di famiglia o dei soprannomi, senza che se ne sappiamo la ragione.

Solamente due nomi di papi sono di origine ebraica, ma sono tratti dal Nuovo Testamento e compaiono molto tardivamente, in un'epoca in cui il Cristianesimo è ormai del tutto separato dal giudaismo. Questi nomi sono Giovanni (nel 523, dal profeta San Giovanni Battista) e Zaccaria (nel 741, da san Zaccaria, padre del precedente). Infine, solamente un papa sembra aver portato un nome di origine germanica: Lando. Si tratta dell'ultimo papa (se si esclude Giovanni Paolo I) a scegliere un nome inedito; dopo di lui, i papi porteranno sempre un nome già portato da almeno uno dei propri predecessori e ben presto inizierà l'abitudine del cambiamento sistematico del nome.

I primi papi furono quasi tutti considerati santi fino al VI secolo. Per questo i nomi con cui essi sono conosciuti divennero in seguito dei nomi di battesimo per le generazioni seguenti, e molti di essi sono ancora usati ai nostri giorni.

[modifica] Origine del cambio di nome dei papi

Il primo caso di cambiamento di nome di una persona eletta papa è quello di uno chiamato Mercurio che, nel 533, per non portare il nome di un dio pagano, ha scelto il nome di Giovanni II. Questo caso si è verificato di nuovo quando veniva eletto un uomo che aveva il nome di un dio o di un imperatore pagano: nel 955, un certo Ottaviano è divenuto papa sotto il nome di Giovanni XII.

Nel 983, Pietro Campanora divenne papa con il nome di Giovanni XIV; la ragione questa volta era che non voleva che vi fosse un altro papa di nome Pietro se non Pietro l'apostolo e primo papa; da questo momento qualsiasi altra persona chiamata Pietro che accederà al papato cambierà nome per questo motivo.

Poco dopo, dal 996, fu eletto il primo papa di origine germanica, Bruno di Carinzia, cui succedette nel 999 il primo papa francese, Gerberto di Aurillac. Entrambi avevano nomi germanici totalmente estranei alla tradizione papale (malgrado un precedente, Lando, che aveva un nome germanico nonostante fosse originario dell'Italia). Essi, quindi, cambiarono nome e divennero rispettivamente Gregorio V e Silvestro II. A quell'epoca, i nomi di origine germanica erano molto diffusi, e non soltanto in paesi germanici; ormai, chiunque ne portasse uno lo cambiava appena eletto papa. Le uniche eccezioni riguardano degli antipapi del XI secolo che hanno conservato il proprio nome di nascita germanico: Teodorico e Alberto.

Per tutte queste ragioni, alla fine del X secolo la necessità di cambiare nome riguardava già la maggior parte dei papi, ma questo costume si è stabilito a partire da allora per tutti i pontefici, qualunque fosse il loro nome di nascita. Si trovò allora una giustificazione simbolica: il nuovo papa non è più lo stesso uomo che era prima dell'ascesa al trono papale, e il suo nome non saprebbe essere lo stesso. Era un modo per dare una nuova importanza a questa ascesa, nonostante non sia mai stata riconosciuta come sacramento al pari dell'ordinazione di un prete.

Approssimativamente, fino alla fine del XII secolo si considerava l'eletto come papa non dal momento dell'elezione, come avviene oggi, ma a partire dall'intronizzazione (chiamata in seguito «incoronazione»). Questa era indispensabile per diverse ragioni, in particolare perché bisognava aspettare il consenso dell'imperatore, ma anche perché molti eletti non erano vescovi, e neppure preti e perciò dovevano essere ordinati e consacrati prima di assumere le funzioni del pontefice. Papa Gregorio VII, eletto nel 1073, insisteva ancora sul fatto che è l'intronizzazione che fa il papa: a causa di situazioni politiche spesso caotiche, molti papi eletti attendevano molto tempo prima di essere intronizzati, a volte più di un anno. Il vescovo Guiberto di Ravenna, designato papa (ed oggi considerato antipapa) dall'imperatore nel 1080, non poté essere intronizzato a Roma prima del 1084: durante questi quattro anni fu considerato soltanto un «papa eletto» e non come un papa nell'esercizio delle proprie funzioni. Egli scelse il suo nome pontificale di Clemente III solo al momento della sua intronizzazione. Si può dunque considerare che se i suoi due successori immediati, gli antipapi Teodorico e Alberto, non abbiano cambiato il proprio nome solo perché non furono intronizzati, o meglio che la loro intronizzazione clandestina non abbia lasciato tracce storiche del nome che scelsero.

Dopo il 996, soltanto due papi hanno mantenuto il proprio nome originario: Adrian Florensz Dedal è divenuto papa Adriano VI nel 1522 e Marcello Cervini è divenuto papa Marcello II nel 1555. Giuliano della Rovere avrebbe forse desiderato fare altrettanto nel 1503, ma il nome di Giuliano non era mai stato portato da nessun papa prima di lui. Egli si accontentò dunque di Giulio, nome già portato una volta, e divenne così papa Giulio II. In effetti dopo Lando nel 913 e fino a Giovanni Paolo I nel 1978, nessun altro papa ha mai portato un nome inedito: al tempo di Lando, il papato era confiscato da alcune famiglie romane, tra le quali quella dei Teofilatti, ed i nomi che ne uscivano erano estremamente poco vari. Poco dopo, quando il cambio del nome divenne un'usanza, tutti i papi rispettarono il principio di riprendere un nome che fosse stato già portato da almeno un papa prima di loro.

[modifica] Significato del nome pontificale

Il nome pontificale scelto da un papa può avere mille significati, e la ragione della scelta di molti papi è sconosciuta. Il nuovo papa può scegliere di rendere omaggio a un santo in particolare, ad un parente o a un predecessore, oppure a una chiesa dove ha officiato, o ancora a più persone contemporaneamente che avevano lo stesso nome.

Quando Gerberto di Aurillac divenne papa nell'anno 1000, scelse il nome di Silvestro II in riferimento a Silvestro I, papa sotto l'imperatore Costantino I che riconobbe il Cristianesimo come religione dell'Impero Romano. Numerosi papi scelsero come riferimento un predecessore lontano e glorioso, ad esempio Gregorio I o Leone I, a sfavore dei nomi dei predecessori più recenti, a volte con il preciso intento di ridonare prestigio alla funzione papale, vittima dei precedenti pontificati. In particolare, al periodo di grande decadenza del papato dal X alla prima metà dell'XI secolo, in cui i nomi più frequenti erano stati Giovanni, Benedetto, Leone e Stefano, seguì un periodo di riforma, chiamato generalmente riforma gregoriana con riferimento a Gregorio VII (nonostante avesse preso l'avvio prima del suo pontificato). In contrapposizione ai papi del periodo precedente, furono ripresi molti nomi di papi antichi e l'elenco dei papi da 1046 al 1145 mostra un numero impressionante di nomi seguiti dal numerale II! Questi nomi (come quello di Gregorio) furono impiegati di nuovo nel secolo successivo, da cui una nuova serie di nomi seguiti dal numero III, poi dal IV, prima che tale sistema si disgregasse da solo alla «generazione V». Le turpi azioni del periodo dei Teofilatti erano state dimenticate, i nomi Giovanni e Benedetto tornarono di moda. Al contrario si è dovuto attendere ancora qualche secolo prima che ritornasse il nome Leone, e Stefano non fu più riutilizzato, forse a causa del problema di numerazione legato a questo nome.

Durante il periodo del grande scisma d'occidente, i papi di Roma, Avignone e Pisa scelsero dei nomi ben distinti. Dopo la riunificazione del papato, i papi scelsero di escludere i nomi dei papi delle tre antiche linee di successione, e riesumarono dei nomi caduti in disuso, il primo di essi nel 1417 scelse il proprio nome facendo riferimento solo al santo del giorno della sua elezione, (l'11 novembre): san Martino di Tours. Divenne papa Martino V.

Durante il periodo del rinascimento furono utilizzati numerosi nomi differenti, alcuni usuali altri caduti in disuso, senza nessun altro vincolo se non quello di scegliere nomi già portati almeno una volta. Alcuni arrivarono anche a conservare il proprio nome di battesimo: Adriano VI, Marcello II e, con una modifica minima Giulio II. Il cardinale Enea Silvio Piccolomini divenne papa Pio II, con riferimento al Pius Aeneas di Virgilio. Rodrigo Borgia scelse di chiamarsi Alessandro VI, confessando di far riferimento ad Alessandro Magno, dato che il Rinascimento consentiva il riferimento all'antichità pagana.

Alcuni eletti ripresero semplicemente il nome di un precedente papa della propria famiglia; Pio III era il nipote di Pio II, Onorio IV il pronipote di Onorio III e Leone XI il pronipote di Leone X.

[modifica] La pietas

Da quando i papi cambiano il proprio nome al momento dell'accesso al pontificato, il motivo più frequente per il cambio del nome è un riferimento ad un predecessore non troppo lontano, verso il quale il nuovo eletto intende esprimere la propria gratitudine per motivi personali. Questa usanza viene chiamata col termine latino pietas, che in questo caso si può tradurre con venerazione o gratitudine.

Sempre più spesso, dei nuovi papi scelsero il nome del papa che li aveva creati cardinali, o grazie al quale erano saliti in grado nella gerarchia. Così Clemente XIV era stato nominato cardinale da Clemente XIII, a sua volta creato cardinale da Clemente XII, che a sua volta era stato fatto cardinale da Clemente XI. Già Clemente X era stato creato cardinale dal suo predecessore Clemente IX.

Altri omaggi sono più sottili, alcuni eletti volevano onorare la memoria di un papa che aveva aiutato la loro famiglia, o in senso opposto, la cui famiglia aveva permesso la loro elezione. Per l'elezione di Alessandro VIII fu determinante l'influenza del cardinale Flavio Chigi, nipote di Alessandro VII (i due papi 'Alessandro', per altro, erano stati nominati cardinali lo stesso giorno). La sistematizzazione di questo metodo a partire dal XVI secolo, portò ad un grande impoverimento dei nomi dei papi, di fatto i quattordici papi che si sono succeduti dal 1614 al 1774 hanno portato solo quattro nomi diversi.

[modifica] Storia di Pio...

Nel 1775, a Clemente XIV succedette papa Pio VI; la storia di questo nome, dagli inizi insignificanti ma promessa di un grande avvenire, merita di essere illustrata nei sui passi principali.

  • Pio (I): Del primo papa chiamato Pio, non si sa praticamente nulla, se non che il suo pontificato durò quindici anni, tra il 140-155 al tempo della Roma pagana. Come tutti i papi dell'epoca è considerato un santo e un martire. Al contrario di Gregorio Magno o di Leone Magno, il successo di questo nome tra i papi moderni non può dunque spiegarsi con l'esemplarità di questo papa. Il nome di Pio restò a lungo dimenticato, sfuggendo perfino ai Papi della riforma gregoriana, che ne ripresero molti altri.
  • Pio II: Fino a quel giorno del 1405 in cui fu eletto Enea Silvio Piccolomini, contemporaneamente uomo di Chiesa, poeta ed erudito che, forse per umorismo, divenne Pio II. «Piccolomini» era già un diminutivo di «piccolo» ; «Pio» può dunque sembrare un ulteriore diminutivo: giochi di parole di questo tipo non erano rari, se ne trovano spesso nei blasoni. Ma attendibile appare anche l'ipotesi che l'umanista Piccolomini abbia mutuato il nome dal "pio" Enea di virgiliana memoria.
  • Pio III: Il figlio della sorella di Pio II divenne papa nel 1503 e riprese il nome di suo zio, al quale doveva tutto: dal suo nome di famiglia Piccolomini, che non era suo per nascita, al suo blasone e al cappello cardinalizio. Ma questo Pio III morì solo ventisei giorni dopo la sua elezione, senza aver lasciato il segno nelle generazioni seguenti.
  • Pio IV: L'individuazione dei motivi che portarono alla scelta del nome di Pio IV eletto nel 1559, un Medici senza nessun legame di parentela con l'illustre omonima famiglia, pone maggiori problemi: forse volle portare un nome che si opponesse a quello del suo predecessore papa Paolo IV, del quale fece condannare a morte i nipoti e imprigionare i parenti più stretti. D'altro canto in questo periodo si osserva una sorta di parallelismo tra le serie di Pio e Paolo. È possibile che il nome Pio, fosse visto allora come un'alternativa al nome Pietro (che era tabù); i santi Pietro e Paolo erano considerati i fondatori del cristianesimo a Roma e del papato.
  • Pio V: Il suo successore immediato, Michele Ghisleri, eletto nel 1566 riprese lo stesso nome, divenendo Pio V, questo può sembrare sorprendente sapendo che era un protetto della famiglia di Paolo IV ed ha vissuto in disgrazia durante il pontificato di Pio IV. Tuttavia fu il nipote di quest'ultimo, san Carlo Borromeo che lo fece eleggere; questa scelta, dunque, rientra a pieno titolo nella categoria della pietas. Egli proseguì strenuamente l'opera di riforma e riconquista cattolica decisa dal Concilio di Trento, sia nei confronti dei protestanti che dei musulmani: finanziò delle flotte alleate cattoliche che sconfissero i Turchi nella battaglia di Lepanto, prima importante vittoria dei Cristiani sugli Ottomani. Per questo e per la pietà ed il suo rigore, sarà canonizzato, divenendo esempio morale per i papi successivi, ma nessun papa gli farà il personale omaggio della pietas, e per duecento anni il nome Pio fu abbandonato.
  • Pio VI: Nel 1775 fu eletto Giovanni Angelo Braschi che, dopo una serie di quattordici papi distribuiti in centotrenta anni, tutti chiamati Innocenzo, Alessandro, Clemente o Benedetto, scelse di chiamarsi Pio VI. Prendendo a modello i risultati di Pio V, intendeva restituire al papato il suo conservatorismo combattivo facendolo uscire dalla modernizzazione verso le idee dell'Illuminismo e di quello che si sarebbe ben presto chiamato modernismo. Ma il suo lunghissimo pontificato terminò, paradossalmente, con la Rivoluzione francese, l'invasione dei suoi Stati e la proclamazione della Repubblica romana. Egli fu deportato in esilio a Valence, in Francia, nel 1799. I rivoluzionari pensavano, e speravano, che fosse l'ultimo papa della storia. Si narra che uno dei suoi carcerieri alla sua morte abbia affermato: "Pio Sesto & Ultimo!".
  • Pio VII: I rivoluzionari, invece, si sbagliavano. Il suo conservatorismo e la sua fine tragica ne fecero quasi un martire per i Cattolici. In modo assolutamente normale, dunque, il suo successore, eletto nel 1800 a Venezia occupata dalle truppe austriache, scelse di diventare papa Pio VII. Questo fu anche dovuto al fatto che sia Pio VI che Pio VII fossero entrambi originari della città di Cesena, e che fu proprio Pio VI ad elevare Pio VII agli onori vescovili (prima) ed alla porpora cardinalizia (poi). Anche quest'ultimo doveva essere portato via da Roma dai Francesi. Egli dovette incoronare imperatore Napoleone (che in quella occasione pronunciò la celeberrima frase: "Dio me l'ha data, guai a chi me la toglie!", riferendosi alla Corona Ferrea), poi gli si oppose. Una volta sconfitto l'Impero e sepolta la Rivoluzione, poté ritornare a Roma dove regnò ancora numerosi anni.
  • ... fino a Pio XII: La grandissima longevità di questi due pontificati e gli avvenimento che li segnarono — visti come la lotta dell'ordine universale cristiano contro la "rivoluzione atea" e le "idee moderne" — fecero sì che questo nome rimanesse di moda tra i papi, così dal 1774 al 1958, su undici papi sette hanno adottato il nome di Pio. Si tratta della frequenza più alta di un nome su un periodo così lungo in tutta la storia del papato. La seconda è quella del periodo che va dal 955 al 1033 in cui, su quindici papi, sette si chiamavano Giovanni.

Ci furono dunque Pio VI nel 1775, Pio VII nel 1800, Pio VIII nel 1829, Pio IX nel 1846, Pio X nel 1903, Pio XI nel 1922 e Pio XII nel 1939. Il riferimento al combattimento e alla filosofia di Pio V e Pio VI non è, ovviamente la sola ragione di questa stupefacente serie, uno dei cui motori è ancora una volta la pietas. Bisogna d'altra parte osservare che Pio VII, Pio VIII e Pio IX, all'inizio del proprio pontificato, erano molto meno conservatori dei due papi di quest'epoca che non si chiamarono Pio: Leone XII e Gregorio XVI. Al contrario, la fine del pontificato di Pio IX, poi quelli di Pio X, e Pio XII lo sono forse di più di quelli di Leone XIII e Benedetto XV, ma questo è difficile da valutare e piuttosto soggettivo.

La controversia circa il comportamento di Pio XII durante la Seconda Guerra Mondiale e la rottura con il passato causata dal Concilio Vaticano II durante il pontificato del suo successore hanno subito fatto sì che il nome Pio fosse associato, oltre che all'idea di un papa conservatore e passatista, anche a tutto il periodo di lotta della Chiesa contro la secolarizzazione del mondo moderno. Lo stesso Pio XII, che credeva nella Profezia di Malachia[citazione necessaria], diceva che sarebbe stato l'ultimo papa di nome Pio. D'altra parte non è casuale che il nome di «Pio XIII» sia stato ripreso ai nostri giorni da uno pseudo-papa sedevacantista. Albino Luciani, dopo l'elezione, confido' al fratello che avrebbe voluto scegliere il nome di Pio XII, in onore ai Papi di nome Pio che, egli disse, avevano sofferto tanto. Desistette dalla scelta per timore di strumentalizzazioni.

[modifica] I papi contemporanei

Il suo successore, Giovanni XXIII, scelse di riesumare un nome che non era stato più portato da secoli, e non esitò nemmeno nel riprendere nome e numero portati da un antipapa la cui illegittimità è oggi fuor di dubbio. Egli mise dunque il suo pontificato sotto il segno di san Giovanni, il meno sinottico degli Evangelisti, facendo riferimento non a un suo predecessore, ma direttamente ad un santo dei primi tempi della cristianità. Ma tale nome era anche quello di suo padre Giovanni, al quale volle rendere omaggio.

Anche il suo successore si rifarà ad un apostolo, scegliendo il nome di Paolo VI, riferito a Paolo di Tarso. Alcuni commentatori hanno preteso che non avrebbe potuto chiamarsi Giovanni XXIV, proseguendo l'opera del suo predecessore, perché Giovanni era già il suo nome di battesimo.

I papi seguenti hanno ripreso l'abitudine di rendere omaggio ai loro recenti predecessori: Giovanni Paolo I fa rifermento esplicitamente ai papi che l'hanno preceduto, ma si è potuto vedere nella sua scelta un possibile omaggio alla città di Venezia, di cui fu vescovo, dove una basilica porta il nome di "Santi-Giovanni-e-Paolo" (San Zanipolo). Il suo brevissimo pontificato non gli permise che di abbozzare un nuovo stile. Dopo la sua morte repentina ed inattesa, si attendeva un plausibile successore ed il giornale francese Le Monde titolava già il 10 ottobre 1978 «alla ricerca di Giovanni Paolo II». E di fatto il 16 ottobre, il cardinale Wojtyła fu eletto e scelse proprio questo nome, suggeritogli dal Cardinale e amico di Wojtyla Stephan Wishinsky dato che era ormai grande era la stima e l'affetto degli italiani verso Giovanni Paolo I.

Quanto a Benedetto XVI, egli stesso ha dichiarato che il suo nome è un doppio riferimento a san Benedetto da Norcia, patrono ed evangelizzatore d'Europa, e al papa Benedetto XV che esortò alla pace durante la Prima Guerra Mondiale. Sono state proposte numerose altre possibili motivazioni per la scelta di questo nome.

[modifica] Numerazione dei papi

[modifica] Origine

Quando ogni papa aveva un nome diverso, non c'era alcun problema negli elenchi. Nel 257, Sisto, che oggi chiamiamo Sisto II, fu il primo papa a portare un nome già utilizzato. Questa situazione divenne sempre più frequente, finché nel 913, Lando fu l'ultimo papa a portare un nome inedito.

A cominciare da Pelagio II (579-590), per distinguere due papi con lo stesso nome e di pontificati consecutivi, si aggiunse la parola junior al secondo. Poi, quando vi furono tre papi consecutivi con lo stesso nome si aggiunse secundus junior... Per evitare le confusioni originate da questo sistema complesso, da papa Gregorio III (731-741), si cominciò ad aggiungere occasionalmente un numero al nome del papa, ma tale costume divenne regola nei documenti ufficiali solo a partire dal X secolo. Questa usanza è quindi all'incirca contemporanea al cambio di nome sistematico dei papi. A cominciare da Leone IX (1049-1054), il numero comparve anche sulle bolle pontificali (sigilli) e sull'anello del pescatore.

I papi che avevano regnato prima dell'adozione di questo sistema di numerazione furono numerati a posteriori per comodità. I papi il cui nome non è mai stato riutilizzato non sono stati numerati, poiché è inutile; tuttavia, quando nel 1978 Albino Luciani, divenuto papa, ha scelto di portare un nome inedito, primo dopo Lando (913-914), ha portato il numero I, seguendo l'uso moderno dei regnanti europei (si vedano ad esempio Luigi Filippo I, Baldovino I o Juan Carlos I): è diventato papa Giovanni Paolo I, prima che vi fosse un papa Giovanni Paolo II. C'è chi sostiene che Luciani fece questa scelta perché consapevole che ben presto avrebbe avuto un successore con lo stesso nome.

Gli antipapi precedenti all'adozione di questo sistema, non sono stati, in generale, numerati a posteriori, ad eccezione di antipapa Felice II (benché non era considerato un papa legittimo, è stato a lungo considerato, erroneamente, un santo e per questo rimase a lungo nelle liste dei papi) e degli antipapi Bonifacio VII e Giovanni XVI, il che ha causato degli errori nella numerazione dei papi successivi che avevano lo stesso nome... a meno che la loro numerazione a posteriori non sia stata fatta per giustificare tali errori. Gli antipapi successivi all'adozione della numerazione hanno adottato questo sistema, poiché si ritenevano dei papi legittimi, ma non essendo riconosciuti dalla Chiesa, il loro nome e numero sono stati considerati come ancora disponibili, così quando un papa legittimo più recente riprendeva lo stesso nome, riprendeva con esso anche il numero. Durante il Grande Scisma d'Occidente, ad esempio, regnarono gli antipapi chiamati Clemente VII, Benedetto XIII, Giovanni XXIII, Clemente VIII, questo non ha impedito, più tardi, che i papi legittimi Clemente VII, Benedetto XIII e Giovanni XXIII portassero a loro volta gli stessi nomi e numeri.

[modifica] Errori di numerazione

Se si osserva la lista dei papi più accettata, si riscontrano delle anomalie nella numerazione di alcuni nomi. La maggior parte sono dovute a degli antipapi che un tempo erano considerati legittimi, ma altre sono semplici errori.

  • Bonifacio VII, Benedetto X e Alessandro V : Come abbiamo appena visto, la Chiesa cattolica romana considera nullo il regno degli antipapi. quindi il numero di un antipapa è, in linea di principio, ripreso se un papa sceglie lo stesso nome pontificale. I nomi e i numeri di tre antipapi, tuttavia, non sono stati ripresi: Bonifacio VII, Benedetto X e Alessandro V. Dopo di loro, i papi legittimi che avevano lo stesso nome si chiamarono Bonifacio VIII, Benedetto XI e Alessandro VI. Si noterà che Alessandro V era un papa di Pisa durante il Grande Scisma d'Occidente e l'illegittimità dei papi di Pisa era ancora dibattuta all'epoca di Alessandro VI. Il nome dell'altro papa di Pisa, Giovanni XXIII (1410-1415) è stato ripreso da Giovanni XXIII (1958-1963) proprio per confermare l'illegittimità dei papi di Pisa.
  • Felice II : Allo stesso modo, Felice II è oggi considerato un antipapa. Felice III e Felice IV non ebbero un numero durante la loro vita, poiché l'abitudine di numerare i papi venne dopo il loro regno, e il loro numero fu attribuito loro in seguito. Sarebbe preferibile chiamarli Felice II e Felice III, come avviene in alcune liste, ma l'esistenza di un antipapa che più tardi si chiamò Felice V ha spinto molti commentatori a mantenere i nomi di Felice III e Felice IV. A motivo di ciò, nelle liste ufficiose, per Felice III e Felice IV v'è la doppia numerazione.
  • Giovanni XVI e Giovanni XX : Il primo è il nome di un antipapa, ma non ci fu né un papa né un antipapa di nome Giovanni XX. Giovanni Siccone (1003), Giovanni Fasano (1003-1009) e Romano dei Conti di Tuscolo (1024-1032) quando scelsero per sé il nome papale Ioannes, si chiamarono giustamente Giovanni XVI, XVII e XVIII, perché sapevano che Giovanni Filagato, l'antipapa Giovanni XVI, fu pontefice illegittimo. Ma anni dopo nella letteratura storica si credette erroneamente che Filagato fu papa tra Gregorio V e Silvestro II, così gli ordinali dei papi Siccone, Fasano e Tuscolano furono corretti, ma in modo erroneo. Quando nel 1276, Pedro Julião divenne papa e scelse il nome di Giovanni, i suoi predecessori con lo stesso nome erano già molti, e mal numerati secondo diverse liste divergenti pubblicate all'epoca. Alcune contavano come validi degli antipapi, tra i quali quello che oggi chiamiamo Giovanni XVI, errore che portò alla sbagliata correzione dell'ordinale degli ultimi tre papi Giovanni, un'altra contava due volte Giovanni XIV come due persone distinte. Così Pedro Julião divenne, per errore, Giovanni XXI invece di Giovanni XIX, il nome corretto, o Giovanni XX.
  • Martino II e Martino III : Non vi furono papi, né antipapi, di nome Martino II e Martino III. Nel 1281, quando Simone di Brion divenuto papa, scelse il nome di Martino, fu commesso l'errore: si considerò, a torto, che il nome Marino fosse una variante di Martino e si elencarono i papi Marino I e Marino II rispettivamente come Martino II e Martino III. Simone di Brion è così divenuto Martino IV. L'errore fu rettificato in seguito per i due Marino, ma la cattiva numerazione di Martino IV, e poi di Martino V, è rimasta.
  • Stefano IX o Stefano X? Stefano, eletto nel 752 morì tre giorni dopo l'elezione, prima di essere consacrato. Poiché a quell'epoca era l'intronizzazione e non l'elezione che faceva il papa, fu subito escluso dalle liste. I suoi primi sette successori con lo stesso nome non ebbero un numero durante la propria vita, ma furono considerati, retroattivamente, come papi da Stefano II a Stefano VIII. Quando un nuovo Stefano fu eletto nel 1057, in seguito all'adozione della numerazione, si chiamò naturalmente Stefano IX. A partire dal XVI secolo, si cominciò a considerare legittimo il primo Stefano II, e bisognò rinumerare gli Stefano successivi da Stefano III a Stefano X... benché quest'ultimo, in vita, si chiamasse Stefano IX. Ma a contare dall'edizione del 1961 dell'Annuario pontificio che serve de facto da lista ufficiale, il primo Stefano II è stato escluso un'altra volta, e gli Stefano seguenti sono stati nuovamente numerati da II a IX. Nelle liste ufficiose, si possono trovare le due numerazioni, perciò regna l'incertezza. Eppure nella tabella dei papi sepolti a San Pietro, i papi Stefano lì sepolti hanno il nome scritto con la numerazione avanzata, ossia come se Stefano II fosse considerato papa. Sempre più confusione. Lo stesso problema si sarebbe potuto presentare con un altro papa effimero, Celestino II, Teobaldo Buccapecus,per motivi assai simili, ma la sua esclusione dalle liste non ha mai causato dibattiti, poiché rifiutò egli stesso l'incarico dopo averlo accettato lo stesso giorno, il 15 dicembre 1126, prima ancora d'essere consacrato ed intronizzato, costretto a cedere dalla famiglia Frangipani che avrebbe poi fatto eleggere Onorio II (1124-1130). Se, giustamente, non si può considerarlo tra i papi (l'accettazione della carica dev'essere definitiva), è erroneo anche il classificarlo abusivamente come antipapa, e poiché la numerazione di papi era già corrente al suo tempo, il successivo papa Celestino, Guido da Città di Castello, si chiamò anch'egli, in modo del tutto naturale, Celestino II (1143-1144). Vi fu un altro papa effimero, Gregorio XI. Probabilmente tutta questa vicenda è solo una leggenda, ma si dice che alla morte di Adriano V, il 5 settembre 1276, sia stato eletto il cardinale Vicedomino de' Vicedomini, nipote di Gregorio X (1271-1276). Vicedomini, però, morì la notte del 6. Sembra che non accettò il suo incarico, ma chiese un giorno per pensarci su, anticipando però, che se avesse accettato, avrebbe ripreso il nome dello zio, divenendo papa Gregorio XI. Quell'indecisione fu determinante, dato che morì prima di accettare l'ufficio apostolico (allora, come oggi, bastava la validità dell'elezione per essere considerati papi, ma si doveva accettare definitivamente), perciò, giustamente, non fu inserito nell'elenco dei papi e il suo numero, ovviamente, è stato ripreso da Pierre Roger de Beaufort, papa Gregorio XI (1370-1378) legittimo. Probabilmente tutta la storia è solo una leggenda, per diverse ragioni: non risulta alcun cardinale Vicedomini nella storia della chiesa ma un tal Visdomini; Visdomini morì nel 1273, tre anni prima del conclave che lo avrebbe eletto; Visdomini non risulta nipote di Gregorio X e Gregorio X non risulta avesse un nipote cardinale di nome Visdomini (forse tutto nasce dalla confusione Vicedomini - Visdomini - Visconti, cognome del papa); non vi fu l'annuncio di nessuna elezione il 5 settembre 1276.

[modifica] Tavola sinottica dei nomi utilizzati dai papi

Da Pietro a Benedetto XVI, la lista dell' Annuario pontificio conta 265 papi. Bisogna tuttavia considerare che tale lista conta tre volte Benedetto IX il quale fu eletto una prima volta all'età di 12 anni (o 20 a seconda delle fonti), poi fu deposto, ridivenne papa, vendette la carica a Gregorio VI, ridivenne ancora papa, fu nuovamente cacciato e infine scomunicato e si sarebbe fatto monaco per espiare le proprie colpe, ma questa non è che una leggenda. I papi sembrano essere comunque 265, se si contano Dioscoro (530) legittimamente eletto e consacrato, morto dopo soli 22 giorni, e Stefano II (752), morto appena il 4° giorno di pontificato, prima della consacrazione. Il primo fu subito tolto dalla lista dei papi ed ingiustamente considerato antipapa solo per volere del successore Bonifacio II, che covava rancore per non essere stato eletto subito. Stefano invece fu tolto perché, fino al XI sec., non era l'elezione, ma la consacrazione che faceva il papa. Dall'XI secolo basta la validità dell'elezione, per questo, dal XVI sec. Stefano II fu inserito nell'Annuario, ma dal 1961 è stato omesso di nuovo. Se Benedetto IX si contasse come un solo pontefice, pur rimarcando tre distinti pontificati intervallati da altri papi (come per Giovanni XII e Leone VIII, che ebbero ambedue due distinti pontificati, alternandosi), e si inserissero Dioscoro e Stefano II, si osserverebbe come, in effetti, i pontefici siano proprio 265.

Inoltre la lista conta come legittimi sia Leone VIII che Benedetto V che, tuttavia, hanno regnato contemporaneamente, essendo rivali; in effetti, ciò si può conciliare ricordando che Leone VIII fu papa due volte, prima del secondo pontificato di Giovanni XII e dopo Benedetto V, il quale fu papa nel breve periodo in cui Leone non lo era più. Osservando questo, si può dire che furono entrambi papi. La lista, al contrario, esclude i papi di Avignone e quelli di Pisa che, durante il Grande scisma d'Occidente erano rivali dei papi di Roma.

Tenendo in conto queste bizzarrie ci sono dunque 263 nomi di papi legittimi (Dioscoro non è ancora riconosciuto e manca uno Stefano in più), ripartiti nel modo seguente:

Giovanni I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII XIV XV XVII XVIII XIX XXI XXII XXIII
Gregorio I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII XIV XV XVI
Benedetto I II III IV V VI VII VIII IX XI XII XIII XIV XV XVI
Clemente I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII XIV
Innocenzo I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII
Leone I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII
Pio I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII
Stefano I II III IV V VI VII VIII IX
Bonifacio I II III IV V VI VIII IX
Urbano I II III IV V VI VII VIII
Alessandro I II III IV VI VII VIII
Adriano I II III IV V VI
Paolo I II III IV V VI
Celestino I II III IV V
Martino I IV V
Nicola I II III IV V
Sisto I II III IV V
Felice I III IV
Sergio I II III IV
Anastasio I II III IV
Onorio I II III IV
Eugenio I II III IV
Silvestro I II III
Vittorio I II III
Lucio I II III
Callisto I II III
Giulio I II III
Pelagio I II
Adeodato I II
Teodoro I II
Marino I II
Agapito I II
Damaso I II
Pasquale I II
Gelasio I II
Marcello I II
Giovanni Paolo I II
Pietro I
Lino I
Anacleto I
Evaristo I
Telesforo I
Igino I
Aniceto I
Sotero I
Eleuterio I
Zefferino I
Ponziano I
Antero I
Fabiano I
Cornelio I
Dionisio I
Eutichiano I
Caio I
Marcellino I
Eusebio I
Milziade I
Marco I
Liberio I
Siricio I
Zosimo I
Ilairo I
Simplicio I
Simmaco I
Ormisda I
Silverio I
Vigilio I
Sabiniano I
Severino I
Vitaliano I
Dono I
Agatone I
Conone I
Sisinnio I
Costantino I
Zaccaria I
Valentino I
Formoso I
Romano I
Lando I    



[modifica] Quale sarà il nome del prossimo papa?

Ogni papa, in teoria, è assolutamente libero di scegliere qualsiasi nome pontificale. Ma, dal 913, solo un papa ha optato per un nome inedito. Un aneddoto narra che il giorno della sua elezione, Karol Wojtyła avrebbe voluto scegliere il nome di Stanislao I in ricordo del santo patrono della Polonia, ma i cardinali lo dissuasero perché il nome era inedito ed estraneo alla tradizione dei nomi pontificali (http://www.cardinalrating.com/cardinal_55__article_1576.htm Wojtyla voleva chiamarsi Stanislao I). Non si sa se fu verità o una semplice leggenda. Un altro anneddoto narra che Giovanni Paolo I, Albino Luciani, confidò al fratello Edoardo che in un primo momento avrebbe voluto chiamarsi Pio XIII, ma rinunziò al nome perché temeva che sarebbe stato strumentalizzato, così, pensò a Giovanni Paolo in onore dei due predecessori che avevano per lui stima e lo avevano fatto crescere nella gerarchia ecclesiale (vedi Stefania Falasca, La Speranza è aspettare qualcosa di bello dal Signore, articolo pubblicato su 30Giorni, agosto 2002). Un altro aneddoto ancora dice che al momento dell'elezione, Pietro Barbo (1464-1471) avrebbe voluto chiamarsi Formoso II, da "formosus", bello, perché era uomo prestante e gradevole, mai Cardinali lo dissuasreo perchè il nome rievocava pagine oscure della storia della Chiesa. Barbo pare che abbia scelto allora quello di Marco II in onore alla sua Venezia, ma anche in questo caso i Porporati avrebbero opposto resistenza perchè "viva San Marco"era il grido di battaglia dei ribelli veneziani. Solo allora Pietro Barbo assunse il nome di Paolo II. Da quando i papi hanno preso l'abitudine di cambiare nome, in occasione della loro elezione, solo Giovanni Paolo I ha osato innovare; ma ha pur sempre scelto un nome composto da nomi già utilizzati in precedenza. Tuttavia il prossimo papa ovviamente avrebbe tutto il diritto di scegliere un nome mai portato da nessun papa. In caso contrario, dovrebbe necessariamente scegliere uno dei nomi seguenti, elencati in ordine alfabetico:

  1. Adeodato III, Adriano VII[2], Agapito III, Agatone II, Alessandro IX, Anacleto II [3] (o Cleto II), Anastasio V, Aniceto II, Antero II
  2. Benedetto XVII, Bonifacio X
  3. Caio II (o Gaio II), Callisto IV, Celestino VI, Clemente XV[2], Cleto II (o Anacleto II[3]), Conone II, Cornelio II, Costantino II[3]
  4. Damaso III, Dionisio II, Dono II
  5. Eleuterio II, Eugenio V, Eusebio II, Eutichiano II, Evaristo II
  6. Fabiano II, Felice V[3] (o IV), Formoso II
  7. Gelasio III, Giovanni XXIV, Giovanni Paolo III, Giulio IV, Gregorio XVII[2]
  8. Igino II, Ilario II, Innocenzo XIV
  9. Lando II, Leone XIV, Liberio II, Lino II[2], Lucio IV
  10. Marcellino II, Marcello III, Marco II, Marino III, Martino VI, Milziade II
  11. Nicola VI
  12. Onorio V, Ormisda II
  13. Paolo VII, Pasquale III[3], Pelagio III, Pietro II[2], Pio XIII[2], Ponziano II
  14. Romano II
  15. Sabiniano II, Sergio V, Severino II, Silverio II, Silvestro IV[3], Simmaco II, Simplicio II, Siricio II, Sisinio II, Sisto VI, Sotero II, Stefano X (o XI),
  16. Telesforo II, Teodoro III
  17. Urbano IX
  18. Valentino II, Vigilio II, Vitaliano II, Vittorio IV[3][4]
  19. Zaccaria II, Zefferino II, Zosimo II

[modifica] Note

  1. ^ Per approfondire si vedano le liste in neerlandese, danese e estone
  2. ^ a b c d e f Questi nomi sono attualmente portati, o lo sono stati recentemente, da varie persone che si sono autoproclamate papa (detti papi sedevacantisti). Non essendo riconosciuti da nessuno Stato e avendo un seguito insignificante, non sono stati neppure considerati come dei veri antipapi, ma solo come capi di sette; sono qui menzionati, a puro titolo informativo, solo in quanto diversi siti internet li presentano come capi della Chiesa cattolica romana.
  3. ^ a b c d e f g Questi nomi, in passato, furono già portati da degli antipapi. La Chiesa cattolica li considera pertanto ancora utilizzabili. A questi vanno aggiunti i nomi degli antipapi Alberto, Cristoforo, Dioscuro, Eulalio, Ippolito, Laurenzio, Novaziano, Filippo, Teodorico e Ursino, ciascuno portato una sola volta. Nomi e numeri degli altri antipapi sono stati riutilizzati da papi legittimi, ad eccezione di quelli di Felice II, Giovanni XVI, Bonifacio VII, Benedetto X e Alessandro V dei quali si è discusso sopra.
  4. ^ Due antipapi distinti si soni chiamati Vittorio IV. Allo stesso modo ci sono stati due antipapi Benedetto XIV, prima del papa Benedetto XIV legittimo.

[modifica] Bibliografia

  • Philippe Levillain (sous la direction de), Dictionnaire historique de la Papauté, Fayard, 2003, 1776 p. (ISBN 2-21361-857-7) (in lingua francese)
  • Jean-Anne Chalet, Le dernier pape, Pygmalion, 1977 (in lingua francese)

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

  • (FR) Papocryphes sito sarcastico ma molto documentato sui nomi dei degli antipapi moderni, dei papi immaginari o dei papi di opere di fantasia.


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