Papa Paolo IV
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Paolo IV Papa della Chiesa cattolica |
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Al secolo: | Giovanni Pietro Carafa |
Nato | Capriglia Irpina, 28 giugno 1476 |
Elezione al pontificato |
23 maggio 1555 |
Consacrazione: | 26 maggio 1555 |
Fine del pontificato: |
18 agosto 1559 |
Deceduto | |
Segretario personale: |
{{{segretario}}} |
Predecessore: | papa Marcello II |
Successore: | papa Pio IV |
Cardinali creati: | vedi categoria |
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Progetti Cattolicesimo e Storia · uso tabella |
Paolo IV, nato Giovanni Pietro Carafa (in latino: Paulus IV; Capriglia Irpina, 28 giugno 1476 – Roma, 18 agosto 1559), fu papa della Chiesa cattolica dal 1555 alla morte.
Indice |
[modifica] Biografia
Nacque da una nobile famiglia napoletana, i conti Carafa di Montorio; suo mentore fu un parente, il potente Cardinale Oliviero Carafa, che lo introdusse nella Curia Romana e che gli ottenne l'elezione a vescovo di Chieti nel 1505. Sotto il pontificato di Leone X fu ambasciatore in Inghilterra e in Spagna e nel 1518 venne trasferito alla sede arcivescovile di Brindisi.
Nel 1524, Clemente VII permise a Carafa di rinunciare ai suoi benefici e di entrare nell'Oratorio del Divino Amore, a Roma: qui conobbe Gaetano di Thiene, con cui decise di fondare l'ordine dei Chierici Regolari Teatini (dal nome latino della città di Chieti, Teate). Dopo il sacco di Roma del 1527, l'ordine si trasferì a Venezia. Carafa però venne richiamato a Roma da Paolo III per sedere nel comitato di riforma della Corte Papale, che, nel 1537, produsse un importante ed inattuato documento, il Consilium de Emendanda Ecclesia.
Nel dicembre 1536 venne creato cardinale e nel 1537 gli venne nuovamente affidato il governo della Chiesa di Chieti, che nel frattempo era stata elevata a sede metropolitana: nel 1549 venne trasferito alla sede di Napoli. Affidò il governo delle sue diocesi a degli ausiliari e rimase prevalentemente presso la Curia Romana, dove si distinse per la sua intransigenza sia nei confronti delle dilaganti idee protestanti che delle istanze delle correnti riformiste interne alla Chiesa. Si dedicò alla riorganizzazione i tribunali dell'Inquisizione, prima gestiti dalle singole diocesi, creando la Congregazione del Sant'Uffizio col compito di coordinarne l'azione; fu anche promotore dell'Indice dei libri proibiti, promulgato il 30 dicembre 1558, pubblicato all'inizio del 1559.
Il 30 aprile 1555, dopo soli ventuno giorni di pontificato, morì a Roma Marcello II, il 15 maggio successivo i cinquantasei cardinali del Sacro Collegio si riunirono per eleggere il successore.
[modifica] Conclave dal 15 al 23 maggio 1555
- Gian Pietro Carafa, vescovo di Ostia e Velletri
- Jean du Bellay, vescovo di Porto-Santa Rufina
- Louis de Bourbon de Vendôme, vescovo di Palestrina
- François de Tournon, vescovo di Sabina
- Juan Álvarez de Toledo, O.P., vescovo di Albano
- Rodolfo Pio di Carpi, vescovo di Frascati
- Francesco Pisani, vescovo di Padova
- Ercole Gonzaga, vescovo di Mantova
- Girolamo Doria, amministratore apostolico di Tarragona
- Claude de Longuy de Givry, vescovo di Langres
- Odet de Coligny de Châtillon, amministratore apostolico di Beauvais
- Alessandro Farnese, amministratore apostolico di Monreale
- Guido Ascanio Sforza, amministratore apostolico di Parma
- Reginald Pole, arcivescovo di Canterbury
- Niccolò Caetani di Sermoneta, amministratore apostolico di Quimper
- Robert de Lenoncourt, amministratore apostolico di Metz
- Ippolito II d'Este, amministratore apostolico di Auch
- Antoine Sanguin de Meudon, amministratore apostolico di Tolosa
- Giacomo Savelli
- Miguel de Silva, vescovo di Massa Marittima
- Giovanni Girolamo Morone, vescovo di Novara
- Cristoforo Madruzzo, vescovo di Trento
- Francisco Mendoza de Bobadilla, vescovo di Burgos
- Bartolomé de la Cueva de Albuquerque
- Georges d'Armagnac, vescovo di Rodez
- Jacques d'Annebaut, vescovo di Lisieux
- Otto Truchess von Waldburg, vescovo di Augusta
- Federico Cesi, vescovo di Cremona
- Durante de Duranti, vescovo di Brescia
- Girolamo Capodiferro, vescovo di Saint-Jean de Maurienne
- Tiberio Crispi, amministratore apostolico di Sessa Aurunca e Amalfi
- Pedro Pacheco de Villena, vescovo di Jaén
- Enrico di Portogallo, arcivescovo di Évora
- Ranuccio Farnese, arcivescovo di Bologna
- Carlo di Lorena, arcivescovo di Reims
- Giulio Feltre della Rovere
- Charles de Bourbon de Vandôme, arcivescovo di Rouen
- Girolamo Veralli
- Bernardino Maffei
- Innocenzo del Monte
- Cristoforo Ciocchi del Monte, arcivescovo di Marsiglia
- Fulvio della Corgna, O.S.Hier., amministratore apostolico di Spoleto
- Giovanni Michele Saraceni Girifalco, arcivescovo di Acerenza e Matera
- Giovanni Ricci
- Giovanni Andrea Mercurio, arcivescovo di Messina
- Giacomo Púteo, arcivescovo di Bari
- Pietro Bertani, O.P., vescovo di Fano
- Fabio Mignanelli
- Giovanni Poggi, vescovo di Tropea
- Giovanni Battista Cicada
- Girolamo Dandini
- Luigi Cornaro
- Pietro Tagliavia d'Aragona, arcivescovo di Palermo
- Louis de Lorraine de Guise, vescovo di Albi
- Roberto de' Nobili
- Girolamo Simoncelli
[modifica] Il pontificato
Fu una scelta a sorpresa la sua elezione a successore di Marcello II: il suo carattere rigido, severo e inflessibile, combinato con la sua età e il suo patriottismo facevano pensare infatti che avrebbe declinato l'offerta. Accettò invece, forse anche perché l'Imperatore Carlo V si era opposto alla sua ascesa.
La sua dedizione all'autonomia dello Stato della Chiesa fu una forza trascinante, usò l'Ufficio per preservare alcune libertà dello Stato pontificio di fronte ad una quadrupla occupazione straniera. Gli Asburgo non amavano Paolo IV ed egli si alleò con la Francia, forse contro gli interessi stessi del papato. Si alienò inoltre l'Inghilterra e rigettò la pretesa alla Corona inglese da parte di Elisabetta I. Il rafforzamento dell'Inquisizione continuò e la dirittura di Paolo IV implicò che pochi potessero ritenersi al sicuro, in virtù della sua spinta a riformare la Chiesa; anche i Cardinali che gli erano invisi potevano venire imprigionati.
Il 12 luglio del 1555 emise una bolla, la Cum nimis absurdum, che istituiva la creazione del Ghetto di Roma; gli ebrei vennero quindi costretti a vivere reclusi in una specifica zona del rione Sant'Angelo. Si fece promotore di un radicale antigiudaismo imponendo conversioni forzate, in alternativa all'espulsione, battesimi di bimbi ebrei sottratti ai loro genitori e altri metodi. Fu anche tra i promotori del primo Indice dei libri proibiti. Il Papa successivo avrebbe rafforzato la creazione di altri ghetti in molte città italiane. Come altri Papi rinascimentali, Paolo IV non mostrò ritrosia nel promuovere e preferire i suoi parenti: un suo nipote fu nominato Cardinale e consigliere capo, altri parenti ricevettero favori e tenute, spesso sottratte a chi sosteneva gli spagnoli. Ad ogni modo, alla fine della disastrosa guerra contro Filippo II, nell'agosto 1557, il Papa svergognò in pubblico il nipote e lo bandì dalla Corte.
Fu seppellito a San Pietro, ma le sue spoglie furono in seguito traslate a Santa Maria sopra Minerva. Aveva sviluppato molto l'Inquisizione e per questo fu odiato dai romani, che, dopo la sua morte, ne decapitarono la statua in Campidoglio e gli dedicarono questa pasquinata:
- Carafa in odio al diavolo e al cielo è qui sepolto
- col putrido cadavere; lo spirito Erebo ha accolto.
- Odiò la pace in terra, la prece ci contese,
- ruinò la chiesa e il popolo, uomini e e cielo offese;
- infido amico, supplice ver l'oste a lui nefasta.
- Di più vuoi tu saperne? Fu papa e tanto basta.
[modifica] Cardinali creati da Paolo IV
[modifica] Concistoro del 7 giugno 1555
- Carlo Carafa, nipote di Sua Santità, Chierico Romano
[modifica] Concistoro del 20 dicembre 1555
- Juan Martínez Silíceo, arcivescovo di Toledo
- Gianbernardino Scotti, Theat., arcivescovo di Trani
- Diomede Carafa, vescovo di Ariano
- Scipione Rebiba, vescovo di Motula e governatore di Roma
- Jean Suau, vescovo di Mirepoix
- Johann Gropper, decano della cattedrale di Colonia
- Gianantonio Capizzuchi, auditore della sacra Rota
[modifica] Concistoro del 15 marzo 1557
- Taddeo Gaddi, arcivescovo di Cosenza
- Antonio Trivulzio, vescovo di Toulon
- Lorenzo Strozzi, vescovo di Béziers
- Virgilio Rosario, vescovo di Ischia, vicario di Roma
- Jean Bertrand, arcivescovo di Sens
- Michele Ghislieri, O.P., vescovo di Nepi (Eletto papa Pio V il 1566)
- Clemente d'Olera, O.F.M., superiore generale del suo ordine
- Alfonso Carafa, pronipote di Sua Santità, Chierico di Napoli
- Vitellozzo Vitelli, vescovo eletto di Città di Castello
- Giovanni Battista Consiglieri, Chierico Romano
[modifica] Concistoro del 14 giugno 1557
- William Peto, O.F.M.Obs., vescovo di Salisbury
[modifica] Voci correlate
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