Motu proprio
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Motu proprio è una locuzione latina (tradotta letteralmente significa di propria iniziativa) che indica un documento, una nomina o in generale una decisione presa di "propria iniziativa" da chi ne ha il potere o la facoltà. Per antonomasia si intende un documento (decisione) del Papa che non è stato proposto da alcun organismo della Curia Romana.
Secondo il Codice di diritto canonico, infatti, il Pontefice è dotato di tutti i poteri per esercitare sovranità immediata su tutta la Chiesa universale, su ciascuna chiesa particolare (ad esempio le diocesi) e in materia di dottrina. In base alle decisioni del Concilio Vaticano I, inoltre, il magistero del papa gode dell'infallibilità in materia di fede e di morale quando viene espresso ex cathedra, cioè nel rispetto di alcune condizioni.
Un motu proprio di Papa Benedetto XVI ha riguardato la liberalizzazione della Messa secondo l'antico rito di San Pio V, successivamente emendato da svariati Pontefici, fino a Giovanni XXIII (da molti chiamata, in maniera tanto sbrigativa quanto erronea, la Messa in latino). Dopo la riforma liturgica introdotta dal Concilio Vaticano II era necessaria una speciale dispensa del Vescovo per celebrare la Messa secondo il rito precedente, in vigore fino agli anni '60. Con il motu proprio non è più necessaria la richiesta al vescovo e il sacerdote è autorizzato a celebrare la Messa secondo il rito preconciliare a seguito di una richiesta di un gruppo di fedeli.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Risorse lessicologiche
• Argomenti trattati • • Vedi anche • • Elenchi • • Per Pontefice • |
||
Progetto Documenta Ecclesiae (Biblioteca Vaticana · vedi categoria) sottoprogetto Progetto Cattolicesimo |
- Portale Lingua latina: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di lingua latina