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Sant'Agata sul Santerno - Wikipedia

Sant'Agata sul Santerno

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Sant'Agata sul Santerno
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Sant'Agata sul Santerno]]
Sant'Agata sul Santerno - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: stemma Ravenna
Coordinate: 44°26′0″N 11°52′0″E / 44.43333, 11.86667
Altitudine:  m s.l.m.
Superficie: 9 km²
Abitanti:
2.515 31-05-2007 (fonte Istat)
Densità: 279 ab./km²
Frazioni:  
Comuni contigui: Lugo, Massa Lombarda
CAP: 48020
Pref. tel: 0545
Codice ISTAT: 039017
Codice catasto: I196 
Nome abitanti: santagatesi 
Santo patrono: Sant'Agata 
Giorno festivo: 5 febbraio 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Sant'Agata sul Santerno (Sant'Êgta in romagnolo) è un comune di 2.515 abitanti della provincia di Ravenna. È il secondo comune più piccolo della provincia per popolazione (dopo Bagnara di Romagna) e il più piccolo quanto a superficie. Nonostante ciò, tuttavia, è un paese di antiche tradizioni. Sant'Agata, inoltre, sorge su un'importante via di comunicazione, la via San Vitale, che collega Bologna con Ravenna, nel punto in cui questa attraversa il fiume Santerno.

Indice

[modifica] Cenni storici

[modifica] Dal Medioevo all'Unità d'Italia

L'antica pieve di Sancta Agatha viene fatta risalire al 740; eretta sopra un tempio pagano, compare in diversi documenti di epoche successive. Il paese sorse attorno alla chiesa ed ha sempre portato il nome della santa martire di Catania.

Per tutto il medioevo Sant'Agata fu disputata dai signori locali, trovandosi, suo malgrado, teatro di scontri tra truppe avverse. Una delle date più significative della storia del paese è il 1440. Il 23 settembre di quell'anno Papa Eugenio IV cedette in feudo alcune terre della Bassa Romagna, tra cui Sant'Agata, agli Estensi di Ferrara per 11.000 ducati d’oro. Il castello assunse quindi il nome di S. Agata Ferrarese, che conservò fino all'Unità d'Italia.

Poi Sant'Agata subì la sorte di molti altri paesi della Bassa Romagna: il ritorno nello Stato della Chiesa dopo l'estinzione della dinastia estense nel 1598, la sottomissione all'esercito napoleonico nel 1796, il ritorno sotto lo Stato Pontificio nel 1815 e, infine, i plebisciti del 1859 con l'annessione al Regno d’Italia.

Nel 1863, per Regio Decreto, il paese assunse l'attuale denominazione di Sant'Agata sul Santerno.


Nel gonfalone del Comune compaiono: Sant'Agata, la torre civica e l'aquila degli Estensi.

[modifica] Il Novecento

All'inizio del secolo la popolazione viveva in condizioni modeste. Delle circa 400 famiglie che costituivano il Comune, pochissime erano definibili ricche.

Quanto al tipo di lavoro, la fetta più grossa della popolazione era dedita all'agricoltura. I piccoli proprietari, in tutto qualche decina di famiglie, possedevano in media dai 3 ai 4 ettari di terra. Nonostante la loro vita faticosa, erano considerati benestanti: infatti non dovevano dividere con nessun altro il frutto del loro lavoro, come invece accadeva ai coloni mezzadri e agli affittuari (che dovevano corrispondere al proprietario del terreno una quota fissa tutti gli anni). A Sant'Agata, come del resto in tutta la Bassa Romagna, mezzadri e affittuari rappresentavano la stragrande maggioranza dei lavoratori.

La categoria più disagiata era senza dubbio quella degli operai e dei braccianti: lavoravano solo d'estate, nella mietitura, nella trebbiatura e nella vendemmia, e rimanevano disoccupati in inverno; molti di essi, inoltre, non erano nemmeno proprietari della casa in cui vivevano.

Alcune tappe dello sviluppo civico di Sant'Agata sono scandite dagli avvenimenti che seguono: - 1901 viene fondata la Cassa Rurale da 14 soci, tra cui don Antonio Randi; - 1905 viene inaugurato il nuovo ponte sul Santerno; - 1924 viene aperta la prima agenzia della Cassa di Risparmio di Ravenna; - 1925 giunge in paese la luce elettrica. La linea ferroviaria esisteva invece fin dal 1888; - 1926 viene inaugurato l'asilo infantile fondato da Giovanna Azzaroli; - 1929 vengono costruite le attuali Scuole elementari.

Le due guerre mondiali portrono lutti e privazioni anche ai Santagatesi: nella guerra 1915-1918 si contarono 16 caduti in battaglia, 19 deceduti per malattie contratte al fronte e 5 dispersi. I danni causati dal secondo conflitto mondiale furono ancora più gravi: il paese venne quasi completamente distrutto dai bombardamenti (terribile l'ultimo del 9 aprile) e si ebbero 77 civili deceduti per fatti di guerra e 6 militari morti o dispersi sui vari fronti. Sant'Agata fu liberata il 10 aprile 1945; i primi ad entrare furono i soldati inglesi e neozelandesi.

Al referendum istituzionale del 1946 la Repubblica ottenne 1.169 voti, la monarchia 108.[citazione necessaria]

Alle elezioni politiche del 1948, ottennero voti per il Senato: Fronte Popolare 604, Democrazia Cristiana 277, PRI 239. Per la Camera: Fronte Popolare 674, Democrazia Cristiana 425, P.R.I. 259.[citazione necessaria]

Il 5 dicembre 1959 il fiume Santerno ruppe l'argine in due punti e l'acqua invase il paese. Questa è stata, comunque, l'ultima alluvione registrata.

Nel 1960 Primo Mazzari fondò l'omonima distilleria, che rimane ancora oggi la fabbrica più conosciuta di Sant'Agata. Il secondo marchio più conosciuto, il Mobilificio Pirazzoli, sorse nel 1966. L'edificio, a tre piani, spicca in un paese di tutte case basse. Per la sua altezza e la grande insegna luminosa posta sul tetto, lo si nota anche a qualche chilometro di distanza percorrendo la San Vitale, soprattutto perché svetta più in alto del ponte sul Santerno.

Tra gli anni '50 e gli anni '60 si assistette in Italia ad una straordinaria trasformazione degli stili di vita, che coinvolse anche i piccoli centri abitati, e quinti anche Sant'Agata. Tra i mezzi di trasporto, la bicicletta finì in secondo piano. Si passò ai ciclomotori (Vespa su tutti) e poi alle automobili (Fiat 600 e 500 Fiat).

Nel 1967 venne costruito il primo acquedotto cittadino. Al censimento del 1971 i santagatesi risultarono occupati come segue: il 27,2% nell'agricoltura; il 32,5% nell'industria ed il 40,3% nel terziario. Si può notare un progressivo inurbamento della popolazione: tra il 1951 e il 1971 la quota degli abitanti residenti nel centro urbano è passata dalla metà ai due terzi.

Al referendum sul divorzio del 1974, il fronte del no vinse con 1.024 voti contro 462 sì. Alle elezioni politiche del 1976 il primo partito a Sant'Agata fu il PCI con il 48% dei voti (alla Camera), seguito dalla DC con il 29,2% e, staccati, dal PRI con il 10,7% e dal PSI con il 5,2%. [citazione necessaria]

Il 10 giugno 2003 è stato inaugurato il nuovo ponte sul Santerno, dotato di piste ciclabili e posto più in alto rispetto al precedente.

Nelle ultime due consultazioni amministrative, Sant'Agata sul Santerno si è distinta per essere l'unico Comune della Provincia di Ravenna non amministrato dal centro-sinistra.

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Monumenti

  • L'attuale chiesa arcipretale fu costruita nel 1881 per volere di mons. Ercole Rambelli, arciprete dal 1874 al 1916. Il progetto fu affidato all'architetto Pritelli di Faenza che si ispirò, per la realizzazione dell'opera, allo stile neoclassico, in voga nel sec. XIX. La pianta è a croce latina, con abside semicircolare. La facciata, in pietra a vista, si sviluppa in verticale, terminando con un frontone triangolare. L'interno è a navata unica con nicchie laterali. Nella chiesa vi sono sette altari; il maggiore è dedicato a Sant'Agata Vergine e Martire, raffigurata nella pala d'altare opera del pittore massese Orfeo Orfei. Un altro pittore di Massa Lombarda, Umberto Folli, dipinse la volta del presbiterio nel 1944. Nel 1883, sempre per volere di mons. Rambelli, fu edificato il campanile, ancora su progetto del Pritelli.
  • La torre civica, detta anche Torre dell'orologio, fu costruita sull'antica porta di accesso al castello medievale. Il castello sorse nei primi secoli dopo il Mille. La costruzione era cinta da solide mura che formavano un quadrilatero circondato da un grande fossato. La chiesa arcipretale venne costruita nel recinto del castello. Lo spazio circondato dall'antica Fossa costituisce oggi la piazza principale del paese, Piazza Umberto I. Sovrasta la torre, fin da tempi remoti, la campana dell'orologio. Certamente era già stata costruita prima del 1487, data a cui risale il primo Statuto cittadino. La campana, detta della ragione, serviva per chiamare a raccolta i cittadini che governavano il paese e si è conservata fino ai giorni nostri.
  • Il municipio si trova in piazza Garibaldi, un tempo piazza Maggiore, entro la cerchia delle mura. In origine faceva parte del fabbricato del castello: i muri perimetrali recano ancora tracce dei suoi contrafforti obliqui. L'edificio ha sempre avuto un prevalente utilizzo pubblico. Presso il municipio sono conservati gli Statuti: due antichi e preziosi codici, uno dei quali in pergamena con pregevoli miniature; contengono in 4 libri le leggi che il duca di Ferrara Ercole II emanò per S. Agata nel 1487.

[modifica] La San Vitale e la Bastia

Sono le due strade storiche che si incrociano a Sant'Agata.
La Via San Vitale è una delle prime strade della Bassa Romagna di cui si abbia notizia nei documenti storici. Anticamente si chiamava via Salara, la sua funzione era infatti collegare i porti con l'entroterra e permettere il trasporto dei carichi di sale che dal mare Adriatico venivano destinati ai paesi dell'interno. Il tracciato medievale della San Vitale non seguiva il percorso odierno se non approssimativamente. Ancora nel 1801 sul fiume Santerno non esisteva il ponte, infatti la strada era nominata "Via Pubblica che va al passo della Barca".
Secondo l'opinione prevalente, la San Vitale ha raggiunto l'attuale configurazione dopo l'Unità.
Anche la Via Bastia è una delle strade più antiche della Bassa Romagna. Le sue origini si perdono infatti nel tempo. La strada, che parte dalla via San Vitale, procede verso nord costeggiando il fiume Santerno fino alla sua immissione nel Reno. Nel 1395, quando il Santerno spagliava ancora nelle valli, i soldati di Nicolò III d’Este avevano costruito una bastia, cioè un baluardo difensivo, nel punto di confluenza tra Reno (all'epoca Po di Primaro) e Zanniolo, ad ovest del Santerno. Nel 1460 il Santerno venne deviato fino a condurlo nel Po di Primaro e la Bastia assunse l'attuale importanza, data dal fatto che si trovò a fiancheggiare il fiume.

[modifica] Cittadini illustri

  • Carlo Gieri (m. 1872)
  • Giovanni Battista Ricci Bitti
  • Custode Marcucci, liutaio (1864-1951)
  • Giovanna Azzaroli, educatrice
  • Giuseppe Zanzani, medico (1921-1998)

[modifica] Sagre, feste religiose e popolari

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Franca Proni (lista civica) dal 15/06/2004
Centralino del comune: 0545 919900
Email del comune: sindaco@comune.santagatasulsanterno.ra.it

[modifica] Bibliografia

  • Statuto della terra di Sant'Agata, Libri IV, 1487, traduzione a cura di Armanda Capucci;
  • Giovanni Baldini, Armanda Capucci, Ti racconto il Novecento, Walberti, Lugo, 2005;
  • Armanda Capucci, Antonio Taglioni, Nello specchio dei ricordi, Comune di S. Agata s/S, 1995
  • Armanda Capucci, Antonio Taglioni, Un ponte fra passato e futuro, Walberti, Lugo, 2004;
  • (a cura della Comunità parrocchiale), Un prete e la sua gente. Mons. Giovanni Ceroni, Walberti, Lugo, 1991;
  • "Arte e fede nelle icone della Pieve di S. Agata sul Santerno" (opuscolo), 2006


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