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Bologna - Wikipedia

Bologna

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Bologna
Panorama di Bologna
Bologna - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia: stemma Bologna
Coordinate: 44°30′27″N 11°21′5″E / 44.5075, 11.35139
Altitudine: 54 m s.l.m.
Superficie: 140,73 km²
Abitanti:
373.170 31-05-2007
Densità: 2.651,67 ab./km²
Frazioni: Frabazza, Monte Donato, Paderno, Rigosa
Il comune è suddiviso in nove quartieri
Comuni contigui: Anzola dell'Emilia, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell'Emilia, Pianoro, San Lazzaro di Savena, Sasso Marconi, Zola Predosa
CAP: 40100
Pref. tel: 051
Codice ISTAT: 037006
Codice catasto: A944 
Nome abitanti: bolognesi 
Santo patrono: san Petronio 
Giorno festivo: 4 ottobre 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia
« La Grassa, la Dotta, la Turrita »
(I tre aggettivi con i quali si è soliti qualificare Bologna)

Bologna (Bulåggna in dialetto bolognese) è una città di 373.170 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia e della regione Emilia-Romagna.

Antichissima città universitaria (per convenzione dal 1088), ospita numerosissimi studenti che le conferiscono ricchezza e animano la sua vita culturale e sociale. Nota per le sue torri ed i suoi lunghi portici, possiede un ben conservato centro storico (fra i più estesi d'Italia), in virtù di un'attenta politica di restauro e conservazione avviata dalla fine degli anni '60 del secolo scorso, a dispetto dei gravi danni, causati dagli sventramenti urbanistici della fine del XIX secolo e dalle distruzioni belliche.

La città, le cui origini risalgono ad almeno un millennio prima di Cristo, è sempre stata un importante centro urbano prima sotto i Celti e gli Etruschi (Felsina), poi sotto i Romani (Bononia), poi ancora nel Medioevo, come libero comune (per un secolo è stata la quinta città europea per popolazione). Importante centro culturale ed artistico, questo ruolo fatica talvolta ad esserle riconosciuto, mancando un "capolavoro" di rinomanza mondiale che possa attirare in massa i turisti: tuttavia, la sua importanza artistica e monumentale è basata su un insieme omogeneo di monumenti ed emergenze architettoniche (le torri medievali, i palazzi d'epoca, le chiese, la struttura del centro storico) ed opere d'arte frutto di una storia architettonica ed artistica di prim'ordine.

Bologna è un importante nodo di comunicazioni stradali e ferroviarie del nord Italia, rilevante polo fieristico e area in cui risiedono importanti industrie meccaniche, elettroniche e alimentari. È sede d'importanti istituzioni culturali, economiche e politiche.

Indice

[modifica] Geografia

« Bologna è una vecchia signora coi fianchi un po' molli
col seno sul piano padano ed il culo sui colli »

Bologna è situata nella Pianura Padana, a ridosso dei colli appenninici, fra lo sbocco della valle del Reno e quella del Savena.
Il territorio provinciale si estende dai margini meridionali della Pianura Padana confinante con Ferrara ai monti dell'Appennino tosco-emiliano, spaziando dai 54 m s.l.m. del centro città, ai 300 m s.l.m. di Sabbiuno e del Colle della Guardia (sempre in territorio comunale) ai 1945 m s.l.m. del Corno alle Scale (in territorio provinciale).

Il comune si suddivide amministrativamente in nove circoscrizioni di decentramento, a cui lo statuto attribuisce il nome di "quartieri": Borgo Panigale, San Donato, San Vitale, Savena, Navile, Porto, Saragozza, Santo Stefano, Reno.


[modifica] Territorio

Per approfondire, vedi la voce Quartieri di Bologna.
Complesso fieristico di Bologna
Complesso fieristico di Bologna

Centro commerciale di primaria importanza (Centergross nell'area metropolitana, per un lungo periodo è stato dalla fondazione nel 1977 il maggior centro commerciale all'ingrosso d'Europa, Interporto). È un importante centro fieristico che con la Fiera di Bologna è sede di numerose fiere di caratura europea (Saie, Cersaie, Cosmoprof, Motor Show, Lineapelle, SANA e la La Fiera del Libro per Ragazzi).

L'area metropolitana comprende numerosi comuni della provincia, per un totale di oltre 750.000 abitanti, area che se riferita alla popolazione "presente" giornalmente sfiora, tuttavia, il milione di persone.[citazione necessaria]

La sua influenza economica, culturale e come polo d'attrazione supera ampiamente l'area urbana propriamente detta, estendendosi da Parma fino alle Marche lungo l'asse della via Emilia; si tratta di una sorta di "nebulosa urbana" con oltre 3,5 milioni di abitanti, la cui essenza è stata colta dallo scrittore Carlo Lucarelli, nel suo romanzo Almost Blue, quando fa dire ad uno dei personaggi "Quella che lei chiama Bologna, è un cosa grande, che va da Parma fino a Cattolica ... dove davvero la gente vive a Modena, lavora a Bologna e la sera va a ballare a Rimini ... è una strana metropoli ... che s'allarga a macchia d'olio tra il mare e gli Appennini".

Inoltre, ormai si va profilando la fusione con l'area urbana di Modena (dalla quale la separano solo pochissimi chilometri lungo gli assi della via Emilia e della via Bazzanese); lo stesso Aeroporto di Bologna è al servizio diretto dell'intera provincia modenese e dei suoi poli produttivi tessile (Carpi), delle ceramiche (Sassuolo) e del biomedicale (Mirandola).

La città e la sua area metropolitana, parametrate anche su scala economica, culturale, commerciale, industriale, congressuale, fieristica, finanziaria e sociale, rivestono quindi un'importanza, in ambito nazionale ed europeo, assai superiore a quanto espresso dal semplice parametro demografico (men che meno a quello della popolazione ufficialmente residente nel ristretto ambito comunale). La conferma di questo arriva da un interessante studio francese condotto nel 1989 dal gruppo Reclus di Montpellier e commissionato della DATAR (Délégation à l'Amenagement du Territoire et à l'Action Régionale), studio nel quale si formula una classificazione per grado d'importanza delle città con più di 200.000 abitanti di 14 Stati dell'Europa Occidentale e mediterranea: Bologna, invero con Firenze e Venezia (dai centri storici più piccoli, ma entrambe poli artistici e culturali di rinomanza mondiale), si situa allo stesso livello assieme a metropoli assai più popolose (ad esempio Glasgow, Edimburgo, Birmingham, Oslo, Helsinki, L'Aia, Dusseldorf, Colonia, Vienna, Lisbona, Marsiglia, Siviglia, Valencia, le stesse Napoli, Genova e la conurbazione Firenze - Prato, in Italia, ecc.); addirittura ad un rango superiore a quello in cui sono collocate altre città più popolose, quali Dublino, Leeds, Liverpool, Lilla, Norimberga, Essen, Dortmund, Brema, Hannover, Saragozza, Malaga, Bilbao, Salonicco, in Italia la stessa Palermo, ecc.[1]

Nonostante l'esigua popolazione comunale Bologna è stata anche inserita, dal gruppo di studio GaWC, tra il centinaio di Città globali (o Città del Mondo), in virtù della sua importanza culturale ed economica (invero in categoria D, cioè città globali in formazione, con scarsa evidenza) [2].

Nel periodo compreso tra novembre 2007 e gennaio 2008 Urban Center Bologna ha ospitato un ciclo di incontri pubblici in cui cittadini, associazioni, rappresentanti del mondo economico e sociale hanno discusso con il Comune di Bologna le strategie di trasformazione urbanistica per il futuro della città previste all’interno del Piano Strutturale Comunale (nuovo strumento di pianificazione territoriale in corso di approvazione). Tali strategie sono state rappresentate metaforicamente come Sette Città che comporranno Bologna, sette orientamenti per lo sviluppo omogeneo di altrettante grandi aree, ciascuna della quali identificata da caratteristiche territoriali e sociali specifiche: la Città della Ferrovia, la Città della Tangenziale, la Città della Collina, la Città della Via Emilia Levante, la Città della Via Emilia Ponente, la Città del Reno, la Città del Savena. Il percorso di partecipazione con i cittadini, denominato Bologna si fa in Sette, é stato accompagnato da modalità di comunicazione innovative come l’utilizzo dei film del regista Filippo Porcelli che, attraverso accurate scelte di montaggio, ha raccontato l’immaginario legato a ciascuna delle sette città.


[modifica] Clima

Per approfondire, vedi le voci Stazione meteorologica di Bologna Borgo Panigale e Stazione meteorologica di Bologna Centro.

Bologna presenta un clima continentale, non risentendo dell'influenza del mare; la Classificazione climatica è "zona E, 2259 GR/G".

Gli inverni possono essere anche assai rigidi (la minima temperatura invernale storicamente registrata nella zona, più precisamente a Molinella, fu di -23 °C) e non mancano le precipitazioni nevose, talvolta anche assai abbondanti per una zona di pianura: è rimasta negli annali meteorologici, e nella memoria storica di molti bolognesi, quasi mitizzata, quella del febbraio 1929, con circa 130 cm di neve e con la città interamente bloccata per giorni da veri e propri "muri di neve" che arrivavano fino ai primi piani degli edifici, anche a causa della neve che apposite squadre di spalatori scaricavano dai tetti a rischio di crollo. Altre cospicue precipitazioni, quasi sempre nei mesi di gennaio e febbraio, si sono avute, in epoche più recenti, nel 1977 (con crolli di tetti), nel 1985, in gennaio (che causò tre giorni di completo black out a causa delle rottura di linee elettriche), nel 2004 (oltre 70 cm di neve in una sola volta fra la fine di febbraio e l'inizio di marzo); ma si ricordano anche nevicate di qualche decimetro addirittura in mesi primaverili (come quella del 21 aprile 1974 o del 26 aprile 1990).
Le estati sono calde e particolarmente afose a causa dell'umidità dell'aria e possono essere assai lunghe e siccitose (come nel 2003); in luglio e agosto è abituale il superamento dei +37 °C e la temperatura massima registrata, seppure per un giorno solo, è stata di circa +43 °C. I mesi più caldi sono luglio ed agosto anche se si ricordano anni con mesi di giugno e settembre sistematicamente sopra i 30 °C di massima; si rammentano anche mesi di maggio con temperature assai elevate, oltre i 30° per buona parte del mese.

Le mezze stagioni sono, in genere, miti e piovose e hanno breve durata. Il sopraggiungere della stagione calda, di fatto, spesso trasforma la primavera in estate già dai primi di maggio, e così il rigido inverno padano si presenta, sempre in termini empirici, già in alcune giornate di fine ottobre.

Le precipitazioni medie in città oscillano, a seconda degli anni, da 500 mm ad oltre 1.000 mm (le misurazioni si effettuano all'Aeroporto Guglielmo Marconi, mentre un tempo erano effettuate, per il centro storico, nella torretta della Specola dell'Università) e si concentrano solitamente in primavera ed autunno per almeno il 70%. Non di meno si sono avute anche estati assai piovose.

La ventosità modesta contribuisce alla formazione di nebbie e foschie ed alla permanenza di un elevato inquinamento atmosferico conseguente sia al traffico locale e di transito, sia alle esalazioni dei prodotti della combustione degli impianti di riscaldamento (peraltro ormai convertiti per la maggior parte a gas metano) e degli impianti industriali. Occasionalmente, tuttavia, si sono avute giornate con raffiche anche a 120 km/ora (ad esempio il 26 dicembre 1996) per effetto di venti di tramontana (talvolta il buran delle steppe siberiane arriva fino ai piedi dell'Appennino); durante il mese di agosto, specialmente, forti raffiche, anche superiori a 100 km/ora, si possono registrare in occasione di nubifragi ed altri eventi temporaleschi a carattere locale.

[modifica] Storia

Per approfondire, vedi le voci Storia di Bologna e Personalità legate a Bologna.

[modifica] Storia antica

Raffigurazione medievale della città
Raffigurazione medievale della città

La zona di Bologna risulta abitata fin dal IX secolo a.C., come risulta dagli scavi effettuati a partire da metà '800 nella vicina Villanova, frazione di Castenaso. In questo periodo, e fino al VI secolo a.C., l'insediamento appartiene alla fase indicata appunto come villanoviana ed è sparso in vari nuclei. Nel VII-VI secolo a.C. abbiamo testimonianze di un'apertura ai modelli artistici della vicina Etruria: anche la composizione etnica della popolazione cambia, passando dagli Umbri agli Etruschi che la battezzarono Felsina.

Successivamente (V-IV secolo a.C.), con la discesa dei Galli nella penisola gli Etruschi vengono progressivamente messi in minoranza, e il dominio gallico sulla zona durerà fino al 196 a.C., anno in cui i Galli Boi vengono scacciati dai Romani. Nel 189 a.C. questi ultimi fondarono sul sito una colonia di diritto latino a cui diedero il nome di Bononia.

Dopo la caduta dell'Impero, fu soggetta ad Odoacre, a Teodorico il Grande (493-526), a Bisanzio e infine, nel 727, ai Longobardi, nella cui ottica era solo un centro militare. Nel 774 la città capitola davanti a Carlo Magno, che la consegna al papa Adriano I.

Ripopolatasi nel X secolo, Bologna inizia a nutrire aspirazioni comunali, che riuscirà ad affermare alla morte di Mathilde di Canossa, nel 1115, ottenendo l'anno successivo una serie di concessioni giurisdizionali ed economiche dall'imperatore Enrico V. Il comune partecipò alla lotta contro il Barbarossa, conclusasi con la pace di Costanza nel 1183, dopo la quale conobbe una forte espansione, anche edilizia (periodo delle case-torri): fu uno dei principali centri di scambio commerciale grazie a canali che permettevano il transito di grandi quantità di merci. Basti considerare che alla fine del XIII secolo, con i suoi 50.000, forse 60.000 abitanti era la quinta città europea per popolazione (dopo Cordoba, Parigi, Venezia e Firenze), al pari con Milano ed era il maggior centro industriale tessile d'Italia.

Il complesso sistema di approvvigionamento idrico di cui era dotata la città, mediante una sviluppata rete di canali tra le più avanzate in Europa, si riforniva d'acqua dai torrenti Savena e Aposa e dal fiume Reno (come il Canale Navile ed il Canale di Savena). Questa energia idraulica serviva ad alimentare numerosi mulini per la fiorentissima industria tessile serica e per il trasporto di merci. Dei canali di Bologna (ora quasi tutti interrati) rimangono oggi tracce nella toponomastica.

Nel 1088 fu fondata a Bologna quella che è riconosciuta come la prima università del mondo occidentale (Alma mater studiorum).

Nel XIII secolo, Bologna fu coinvolta nelle lotte tra guelfi e ghibellini, con alterne fortune. Ad esempio: se, nel 1249, i bolognesi riuscirono addirittura a catturare Re Enzo di Sardegna, figlio di Federico II del Sacro Romano Impero ed a tenerlo imprigionato fino alla sua morte (1272) malgrado le minacce del potente padre; nel 1275, invece, dopo un tentativo, fallito, della guelfa Bologna di attaccare la ghibellina Forlì, le truppe ghibelline di Guido da Montefeltro, di Maghinardo Pagani e di Teodorico degli Ordelaffi, misero in fuga i bolognesi presso il fiume Senio, al ponte di San Procolo. La rotta fu tanto grave che il carroccio dei bolognesi venne portato in trionfo a Forlì.

Nel 1256 il Primo Capitano del Popolo (Giordano Lucino) promulga la "Legge del Paradiso" che riscatta i servi della gleba.

Nel 1337 ha inizio la signoria dei Pepoli, definita da alcuni studiosi una "criptosignoria" perché la famiglia cerca di governare ponendosi come primi tra pari piuttosto che come veri e propri signori della città.[citazione necessaria] La signoria presenta forti elementi di continuità col passato, e resisterà fino al 28 marzo 1401 quando diventeranno signori di Bologna i Bentivoglio.

Nel 1507 passa allo Stato Pontificio fino al 1796 quando con Napoleone arrivano a Bologna le truppe francesi ma, dopo il Congresso di Vienna (1815) la città ritorna alla Chiesa. Vi si stabiliranno gli Austriaci, per essere poi annessa al Regno d'Italia nel 1860.

Bologna festeggia la Liberazione il 21 aprile 1945
Bologna festeggia la Liberazione il 21 aprile 1945

[modifica] Seconda guerra mondiale

La città di Bologna fu esposta a numerose azioni di bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale. L'importanza della città come grande centro urbano di raccordo tra nord e centro ed in particolare il valore strategico del suo nodo ferroviario la resero obiettivo primario da parte dei comandi Alleati. A tal fine il 16 luglio 1943 ebbe inizio una serie di bombardamenti i cui obiettivi erano essenzialmente stategici, ma con un raggio d'azione talmente vasto da coinvolgere gran parte del tessuto urbano e della popolazione.

L'attacco ebbe sulla città effetti devastanti tra i quali, lo sconvolgimento della fisionomia di quartieri del centro storico di Bologna e danni ingenti al principale scalo ferroviario. Al termine del conflitto il 44% del patrimonio edilizio della città era stato distrutto o gravemente danneggiato.

Il 25 settembre 1943, Bologna fu nuovamente oggetto di attacchi e incursioni aeree, si contano 936 morti, e migliaia di feriti, a differenza del 16 luglio vengono bombardati i quartieri periferici oltre al centro.

Bologna è stata protagonista nella resistenza, dal dopoguerra la città è stata sempre un baluardo e fiore all'occhiello delle amministrazioni di sinistra. La città ha avuto ininterrottamente sindaci di sinistra dal 1945 al 1999, il più famoso dei quali è stato Giuseppe Dozza. Nel 1999 tale tradizione si è interrotta con la storica affermazione di Giorgio Guazzaloca.

[modifica] Storia recente

Immagine dall'alto della stazione di Bologna poco dopo l'esplosione
Immagine dall'alto della stazione di Bologna poco dopo l'esplosione

Durante l'amministrazione di Renato Zangheri, il 2 agosto 1980 alle ore 10.25 una bomba esplose alla stazione centrale di Bologna causando 85 morti, per quella che passerà alla storia come la Strage di Bologna per la quale furono condannati, come esecutori dell'attentato, i neofascisti dei NAR Valerio Fioravanti e Francesca Mambro.

Nel 1999 il centro-sinistra perse le elezioni comunali, e gli elettori votarono in maggioranza a favore della coalizione di centro-destra guidata da Giorgio Guazzaloca. L'esperienza del centro-destra terminò nel 2004 quando l'ex sindacalista Sergio Cofferati venne eletto Sindaco della città, grazie alla partecipazione determinante della cittadinanza attiva (85 movimenti e associazioni, molte delle quali diedero vita nel 2005 alla rete Unirsi) insieme ai partiti de L'Ulivo e de L'Italia dei Valori.

[modifica] Evoluzione demografica

L'età media dei cittadini bolognesi è in crescita, ma dalla fine degli anni '90 aumenta anche il numero delle nascite.

Dopo la diminuzione di residenti avvenuta negli anni '80 (in genere a beneficio dei comuni della cosiddetta area metropolitana, alcuni dei quali hanno anche raddoppiato la loro popolazione), negli ultimi anni Bologna sta avendo un leggero saldo migratorio positivo, tant'è che si stima che nel 2007 si possa tornare a superare stabilmente la soglia dei 375.000 abitanti residenti nel territorio comunale. Cresce il numero di immigrati extracomunitari: a fine 2006 [3], le comunità più numerose residenti in città risultano essere cittadini provenienti da:

Abitanti censiti


[modifica] Trasporti e vie di comunicazione

La città e la sua area metropolitana sono poste al centro dei traffici dell'Italia produttiva. In linea generale si può affermare che questa funzione di crocevia è resa possibile dalla particolare posizione geografica che, pur collocandola al margine meridionale della Pianura Padana, la pone, quasi come punto di passaggio obbligato, al centro delle vie di comunicazione che collegano il Nord dell'Italia col Mezzogiorno, sia attraverso la direttrice "adriatica" da Torino, Milano, il Veneto fino alla Puglia, assai più rilevante per traffico di quella "tirrenica" da Genova a Roma, sia attraverso la cosiddetta "dorsale appenninica" per Firenze e Roma (che sfrutta, almeno nel primo tratto, la storica ed importante via di penetrazione appenninica rappresentata dalla valle del fiume Reno): infatti proprio queste due direttrici s'incontrano a Bologna, generando un ganglio di comunicazioni stradale, autostradale e ferroviario il cui primato, in termini di traffico, in Italia, può essere insidiato solo dall'area metropolitana milanese.

[modifica] Autostrade

Principale snodo autostradale d'Italia, confluiscono nel nodo di Bologna: la A1 "Autostrada del Sole" Milano-Firenze-Roma; l'asse adriatico A14 Bologna-Ancona-Taranto; la A13 Bologna-Padova. Il raccordo autostradale che circonda la città ad ovest, nord ed est è affiancato per circa 22 km dalla tangenziale. La situazione del traffico stradale ed autostradale di Bologna è critica. La densità di traffico è una delle più elevate d'Italia ed anche l'ambiente e la qualità dell'aria ne risentono fortemente: all'inquinamento proprio del traffico di un agglomerato urbano di un milione di abitanti si aggiunge, nel caso di Bologna, quello di un traffico "di transito" che non ha eguali in Italia, specie in rapporto alla grandezza dell'agglomerato. Sono allo studio (ed alcuni già in atto) progetti che mirano alla decongestione e al potenziamento del raccordo autostradale e della tangenziale (costruzione della terza corsia dinamica sulla A14 e ammodernamento degli svincoli della tangenziale tramite la sostituzione dei semafori con rotatorie nell'innesto con le strade urbane), in modo da rendere il traffico più fluido e ridurre l'inquinamento. Già l'apertura (dicembre 2006) del nuovo casello autostradale "Fiera", che dall'autostrada immette direttamente dentro il quartiere fieristico, ha portato consistenti ed innegabili benefici in termini di decongestionamento della tangenziale urbana, soprattutto in occasione delle grandi manifestazioni fieristiche.

È allo studio, inoltre, la realizzazione del cosiddetto Passante Nord che, staccandosi dalla A14 nella zona di Castel San Pietro Terme, dovrebbe collegarsi alla A1 prima di Castelfranco Emilia, transitando, a nord della città, vicino all'Interporto ed al Centergross, in modo da allontanare dall'agglomerato urbano il traffico di solo transito (ed anzi, avvicinarlo a taluni nodi generatori di traffico, quali, ad esempio, proprio i due citati); in tal modo il semianello tangenziale alla città verrebbe lasciato interamente a disposizione del traffico urbano.

[modifica] Ferrovie

Stazione di Bologna
Stazione di Bologna

Grande nodo ferroviario, con la linea di cintura e con le due stazioni principali seguenti:

  • Bologna Centrale (stazione viaggiatori di passaggio) è fra le più grandi stazioni italiane per traffico passeggeri (circa 58 milioni all'anno) e per numero di treni giornalieri in transito.
Per approfondire, vedi la voce Stazione di Bologna Centrale.
  • Bologna San Donato (scalo di smistamento, situato nel nord-est della città alla cintura ferroviaria merci), è uno dei maggiori scali ferroviari merci d'Europa, per lungo tempo il primo in assoluto, con decine di binari che s'allungano paralleli formando, planimetricamente e nel suo complesso, una caratteristica struttura a goccia, allungata per circa 4 km dal Quartiere San Donato fino alla località di Villanova di Castenaso, e con una larghezza anche di mezzo chilometro.

Altre stazioni:

  • Bologna Corticella
  • Bologna San Ruffillo
  • Bologna Borgo Panigale

Sono inoltre in costruzione nuove stazioni per servizi di tipo metropolitano.

A livello strategico, lo snodo ferroviario di Bologna è il crocevia tra Nord e Sud, potendo stimare che da esso transiti oltre l'85% del traffico nazionale, appunto, fra Nord e Mezzogiorno, restando esclusa solo l'aliquota che transita via La Spezia-Parma (e La Spezia-Fidenza) e via Genova (per Milano e la Francia). Per pignoleria bisogna aggiungere che qualche treno (viaggiatori e merci) viene instradato da Rimini via Ravenna - Ferrara e da lì instradato verso Padova. A Ferrara è previsto anche l'instradamento di alcuni treni merci sulla linea Ferrara - Suzzara - Parma che permette di sottrarre traffico lento alla saturata linea Milano-Bologna.

Le ferrovie offrono, oltre al servizio di collegamento regionale, nazionale e internazionale, anche alcuni servizi di tipo metropolitano.

Le linee ferroviarie della RFI più importanti sono:

Altre linee servite da Trenitalia:

  • la Bologna-Porretta Terme-Pistoia (detta "Porrettana"), che, fino alla costruzione, nel 1934, della "Direttissima", era la linea principale di collegamento fra Nord e Sud, realizzata nel 1864, quasi tutta lungo la valle del fiume Reno (da Casalecchio di Reno fino a Pracchia), con opere d'ingegneria ferroviaria assolutamente all'avanguardia per l'epoca, specie nel tratto fra Porretta Terme e Pistoia: gallerie lunghe anche 3 Km, talvolta addirittura a tornanti in forte pendenza dentro le montagne, imponenti muraglioni di sostegno, viadotti in forte pendenza ed in curva, opere di regimazione idraulica e di salvaguardia dall'azione erosiva del fiume, ecc. La linea oggi è ridotta al rango d'importanza locale;
  • la Bologna-Castelbolognese-Ravenna.

Altre linee minori sono:

  • la Bologna-Budrio-Portomaggiore (servita da F.E.R. Ferrovie dell'Emila-Romagna), non elettrificata e servita da motrici diesel;
  • la suburbana Bologna-Vignola (servita dalla società F.B.V., collaborazione tra F.E.R. e ATCbo).

[modifica] Aeroporti

Per approfondire, vedi la voce Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna.

L'Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna è un'infrastruttura di crescente importanza, dopo l'allungamento della pista a 2,8 km nell'estate del 2004. Nel 2006, con 4.001.436 passeggeri, è risultato essere il 10º aeroporto nazionale per numero complessivo di passeggeri, il 6º per voli internazionali ed il 3º per voli intercontinentali.[4]

L'importanza dell'aeroporto (il cui bacino d'utenza è stimato in almeno 10 milioni di persone) è data, in buona misura, dalla posizione come "baricentro produttivo" d'Italia. Se ora la sua funzione è al servizio dell'intera zona produttiva emiliana e marchigiana (gli altri aeroporti emiliani, Parma, Forlì e Rimini, ancorché quest'ultimo possieda una pista assai più lunga di quella del Marconi, non possono competere in termini di traffico con lo scalo bolognese), la realizzazione della linea ad Alta Velocità per Firenze (città nella quale ci si potrà recare in appena mezz'ora di treno da Bologna), ne farà verosimilmente l'aeroporto anche di Firenze (il cui circondario, sia per ragioni di densità urbana, sia per ragioni orografiche, non ha sufficienti spazi per dotarsi di un grande aeroporto intercontinentale adeguato all'importanza della città ed ai suoi flussi turistici), incrementandone sensibilmente il traffico.

[modifica] Trasporti pubblici urbani e metropolitana

Filobus di Bologna
Filobus di Bologna

I trasporti pubblici urbani sono assicurati dall'ATC, che offre un servizio di autobus e filobus, con linee urbane e suburbane.

Il 29 luglio 2005 è stato approvato dal CIPE il progetto preliminare per il cosiddetto Metrò di Bologna, per un valore complessivo di 587 milioni di euro e ha approvato la tratta Fiera - Ospedale Maggiore con uno stanziamento di 3 milioni per la redazione del progetto definitivo [5]. Vi sono tuttavia problemi e polemiche riguardo ai finanziamenti e al progetto. Al 2007 sono stati stanziati solo 92 milioni di euro per la realizzazione di una prima parte dei lavori. I progetti sono oggetto di scontri politici, tra partiti del Consiglio comunale, tra le Giunte Regionali e Provinciali e il Governo nazionale, e il destino dell'opera è tuttora incerto. Se da una parte il progetto è sostenuto da DS, Margherita e da una forte lobby vicina al centro-destra cittadino e alla Lega delle Cooperative, dall'altra è avversato dai Verdi e da vaste aree della sinistra bolognese.

La nuova metropolitana dovrebbe essere integrata al servizio ferroviario metropolitano, un sistema di trasporti ferroviari dell'area provinciale e cittadina bolognese. È stata, inoltre, progettata una monorotaia sospesa che dovrebbe collegare la Stazione Centrale FS (con le sue nuove strutture a seguito del completamento dei lavori TAV) all'Aeroporto Marconi [6]. Tale progetto ha provocato alcune critiche in quanto ritenuto eccessivamente dispendioso e non sufficientemente integrato con il sistema di trasporti pubblici provinciale e regionale [7].

Nel settembre 2007 sono stati avviati i cantieri del progetto CIVIS, per collegare San Lazzaro di Savena al Centro Storico e alla Stazione Centrale di Bologna. Il progetto consiste nell'elettrificazione dell'intera tratta, la ripavimentazione di tutte le strade e nella creazione di una rete per un tram su gomma, per un periodo di 180 giorni ed un costo totale e 182 milioni di euro [8] [9] [10].

A Bologna sono attivi inoltre un servizio di car sharing e uno di bike sharing.

[modifica] Monumenti e luoghi di interesse

« ...nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino... »
(Da Disperato Erotico Stomp, Lucio Dalla)

[modifica] I portici, le mura e l'architettura

Antichi portici - Casa Isolani (XIII secolo)
Antichi portici - Casa Isolani (XIII secolo)
Portici rinascimentali
Portici rinascimentali

Bologna è la città dei portici: oltre 38 Km nel solo centro storico [11]. Li si trova in quasi tutte le vie del centro e la loro origine è in parte da attribuirsi alla forte espansione che ebbe la città nel tardo medioevo, quando la città e la fiorente università divennero un polo ambito per studiosi e letterati di tutta l'Europa, ma anche per la popolazione proveniente dalla campagna.

Di qui la necessità di sfruttare al meglio gli spazi e aumentare la capienza delle case espandendo i piani superiori al piano terra, dapprima con la creazione di sporti in legno sorretti da travature, e successivamente da portici sorretti da colonne. Peraltro i portici, come anche in altre città vicinanti, costituirono anche un sistema pressoché spontaneo di camminamenti coperti, consentendo perciò di percorrere buona parte delle strade al riparo da pioggia e neve. Esse furono anche un mezzo per l'espansione di attività commerciali e artigiane. Ritenere che la nascita del portico sia solo una diretta conseguenza delle necessità espansionistiche del tessuto urbano è però fare torto ai principi di saggia amministrazione urbanistica che hanno dimostrato gli allora rettori della città. Anzi dobbiamo rilevare la loro lungimiranza e la loro capacità di predisporre dei servizi per tutti, richiedendo un sacrificio alla proprietà privata (i portici sono eretti su suolo privato e la loro manutenzione è di pertinenza del proprietario della casa annessa alla struttura portilizia) obbligandola alla costruzione delle case coi portici e al loro uso pubblico. Un curioso editto del 1288, secondo il quale nessun nuovo edificio doveva essere privo di portico, specificava che questi dovevano essere alti almeno 7 piedi bolognesi (2,66 metri), questo per permettere il transito di un uomo a cavallo. Identica anche la larghezza minima. A queste misure non si attenne scrupolosamente la popolazione più indigente che in alcuni casi riservava 1 o 2 piedi alla propria dimora obbligando i cavalieri transitanti a chinare il capo.

La struttura romana della città non è più visibile dato che la fisionomia attuale del vasto centro storico si è sviluppata nel XI e XII secolo. Bologna ebbe tre cerchie di mura: la più antica era costruita in selenite e risale all'epoca di Teodorico. Queste furono distrutte per ordine di Federico Barbarossa e al loro posto vennero costruite le più ampie mura dei Torresotti (XII secolo).

La terza e ultima più grande cerchia di mura risale al XIII e XIV secolo: e non ebbe mai una efficacia difensiva. Di essa - dopo il discutibile abbattimento avvenuto all'inizio del XX secolo - sono rimaste dieci delle dodici porte e alcuni piccoli tratti.

Entro il tracciato di queste mura il tessuto urbano della città è rimasto in gran parte intatto: questo lo rende uno dei centri storici più estesi d'Italia, e i suoi 38 chilometri di portici lo rendono particolare.

[modifica] Le torri

Per approfondire, vedi la voce Torri di Bologna.
Le due torri
Le due torri

Le torri gentilizie di Bologna di origine medioevale, sono uno dei tratti più caratteristici della città. Secondo il conteggio effettuato da Giovanni Gozzadini nel XIX secolo, le torri nel medioevo sarebbero state addirittura più di 180 (una enormità rispetto all'estensione della città di allora). Stime condotte con metodi più moderni riducono questo numero a 90-100 tra torri e case-torri, un valore comunque considerevole considerando il notevole sforzo necessario all'epoca per edificare costruzioni simili.

Di esse purtroppo se ne sono salvate solo diciassette. Fra le torri superstiti si possono citare la Torre Altabella (61 metri di altezza), la Torre Prendiparte (60 m), e le ben più note Torre degli Asinelli e Garisenda.

Le due torri sono i monumenti simbolo della città: la Torre degli Asinelli (alta 97 metri) e la Torre della Garisenda (in origine alta 60 metri, ora 48) edificate per volere di nobili ghibellini nel XII secolo. La più pendente delle due, la Garisenda, fu citata più volte da Dante Alighieri, nella Divina Commedia (Inferno, XXXI, 136-140) e nelle Rime, a riprova del suo soggiorno a Bologna.

« Qual pare a riguardar la Garisenda
'sotto 'l chinato, quando un nuvol vada
sovr'essa sí, che ella incontro penda
tal parve Anteo a me che stava a bada
di vederlo chinare ... »
(Dante Alighieri - Inferno, XXXI, 136-140)

[modifica] Le chiese

La fontana del Nettuno
La fontana del Nettuno
Vista del complesso di Santo Stefano
Vista del complesso di Santo Stefano
Palazzo del Podestà
Palazzo del Podestà

In Piazza Maggiore si trova la gotica e imponente (è la quinta chiesa più grande del mondo) basilica di San Petronio costruita per volere del Comune (e infatti le abitazioni presenti sul terreno in cui edificare furono acquistate con soldi pubblici) fra il 1390 ed il 1659. Presenta un portale decorato da bassorilievi di Jacopo della Quercia, mentre all'interno si trovano alcune cappelle notevolmente decorate. Nella navata sinistra, sul pavimento, è visibile la meridiana più grande del mondo, progettata dal matematico Giovanni Domenico Cassini e realizzata nel 1655. Nella Piazza Maggiore si trovano la fontana del Nettuno, opera del Giambologna; il Palazzo Comunale (XIII e XV secolo) e il Palazzo del Podestà, riedificato nel 1845 accanto al duecentesco Palazzo Re Enzo.

Di notevole interesse la chiesa di San Francesco del XIII secolo (anche se ha subito notevoli interventi nel XIX secolo e nel secondo dopoguerra), primo esempio di gotico francese in Italia, e gli adiacenti i monumenti funebri dei glossatori, e la chiesa di San Domenico del XIII secolo, con l'arca in cui sono conservate le spoglie del santo: il sarcofago fu realizzato nel 1264-1267 da Nicola Pisano e bottega, mentre la cimasa è opera di Niccolò dell'Arca, fu iniziata nel 1469 e, essendo rimasta incompiuta dopo la sua morte nel 1494, è completata da alcune piccole statue di Michelangelo; all'interno della basilica, da notare anche il Sepolcro Tartagni di Francesco di Simone Ferrucci.

In piazza Santo Stefano spicca il complesso di Santo Stefano, noto anche come "le Sette Chiese" a causa della sua notevole articolazione in numerose chiese e cappelle collegate da un cortile e da un chiostro. Il nucleo originale fu edificato nel VIII secolo su un tempio pagano del II secolo dedicato alla dea egizia Iside, del quale resta un architrave con dedica alla dea, murato all'esterno, e alcune colonne di granito africano, all'interno. L'impianto architettonico principale è marcatamente romanico, nonostante alcune modifiche successive. Qui erano conservate fino al 2000 le spoglie di San Petronio, ora traslate nella omonima basilica; alcune cappelle del complesso sono dedicate ai caduti italiani nei conflitti mondiali.

Notevoli anche la cattedrale di San Pietro (ricostruita al XVII secolo); San Giacomo Maggiore (1263), in stile gotico e con elegante portico rinascimentale; la Basilica di Santa Maria dei Servi (eretta tra il XIV ed il XVI secolo), con una Maestà di Cimabue e un suggestivo quadriportico; Santa Maria della Vita (è la chiesa del primo ospedale di Bologna, fondato nel 1260), al cui interno si trovano le preziosissime terracotte delle Marie Piangenti, note come Compianto sul Cristo morto e realizzate da Niccolò dell'Arca tra il 1463 e il 1490.

Sul Colle della Guardia a circa 300 m s.l.m. e a sud-ovest del centro storico si trova il caratteristico santuario della Madonna di San Luca (1723), che si raggiunge per una lunghissima e suggestiva via porticata del XVII e XVIII secolo (lunga ben 3,7 km e dotata di 666 archi).

Su un colle adiacente al Colle della Guardia, sorge l'Eremo di Ronzano, tipico convento di campagna costruito nel 1140 e riconsacrato ai frati Servi di Maria dal 1921. Oggi ospita il nuovo centro di genetica d'eccellenza dell'Università di Bologna

[modifica] L'Archiginnasio

L'Archiginnasio di Bologna è uno dei palazzi più significativi della città: fu sede dell'antica Università, dal 1563 al 1803. Il palazzo fu costruito nel 1562 su progetto di Antonio Morandi (detto il Terribilia), ed è ricchissimo di storia e opere d'arte. Citiamo il complesso araldico murale (che si compone di più di 6000 stemmi studenteschi), ed il teatro anatomico (che risale al 1637, sala dedicata allo studio dell'anatomia a forma di anfiteatro, costruita in legno d'abete, soffitto a cassettoni, e decorata con statue di illustri medici del passato e di modelli anatomici dell'artista Lelli). Dal 1838 è sede della Biblioteca Comunale.

[modifica] Ville e palazzi storici

La maggior parte dei palazzi di Bologna risalgono principalmente all'epoca in cui la città era inglobata nello Stato della Chiesa tra il XVI e il XVIII secolo ed appartenevano alle famiglie senatorie che governavano Bologna a quei tempi. Alcuni furono costruiti altri, già presenti, solo ammodernati. I Bentivoglio precedentemente furono tra le prime famiglie a costruirsi un loro palazzo che però fu distrutto e le macerie si trovano ai Giardini del Guasto dei Bentivoglio, dietro il Teatro Comunale.

Per quanto riguarda le ville, in molti casi si tratta di antichi conventi o luoghi di culto che, in età napoleonica, vennero venduti a privati e in qualche occasione trasformati appunto in ville.

  • Villa Aldini
  • Villa Aldrovandi Mazzacorati
  • Villa Cassarini
  • Villa Gandolfi (o Pallavicini)
  • Villa Impero
  • Villa delle Rose
  • Villa Spada

[modifica] Cultura

Nel 2000 Bologna è stata Capitale europea della cultura, mentre nel 2006 è stato conferito alla città il riconoscimento da parte dell'UNESCO di Città creativa della musica, la prima in Italia, la seconda in Europa dopo Siviglia.

I telamoni di palazzo Davia Bargellini dove ha sede il Museo Civico d'Arte Industriale Davia Bargellini
I telamoni di palazzo Davia Bargellini dove ha sede il Museo Civico d'Arte Industriale Davia Bargellini

[modifica] Musei e biblioteche

Bologna è una città dal sistema museale molto attivo ed espanso, costituito da ben 43 musei (per lo più Comunali e Universitari) sempre curati ed aggiornati e nei quali, accanto alle ricche collezioni permanenti, stazionano spesso importanti e interessanti mostre.
I principali musei sono: le Collezioni Comunali d'Arte, il Museo Civico Archeologico (con collezioni di epoca romana, etrusca e preistorica), il Museo Civico Medievale, la Pinacoteca Nazionale di Bologna (con opere dei Carracci, Giotto, Vitale da Bologna, Raffaello, Guido Reni, Parmigianino), il Museo Morandi, il Museo Civico d'Arte Industriale Davia Bargellini, il Museo del Patrimonio Industriale alla Fornace Galotti, la Galleria d'Arte Moderna di Bologna. L'Università ha un numero elevatissimo di propri musei e biblioteche, quasi uno per ogni facoltà, a cui si aggiungono i musei religiosi.
Fra le biblioteche si segnalano la Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio e la moderna Biblioteca Sala Borsa (inaugurata nel 2001). Mentre la più fornita (oltre 1.300.000 libri) è la Biblioteca Universitaria di Bologna dell'Alma Mater Studiorum.
Di notevole interesse, e di capitale importanza in ambito nazionale ed europeo, è anche la Cineteca di Bologna, istituzione comunale dedicata al cinema ed alla filmografia.

Di recente costituzione è anche l'interessante Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, che, insieme al Conservatorio Giovanni Battista Martini detiene un notevole insieme di collezioni musicali (libri, strumenti musicali, quadri).

[modifica] Altri musei

  • Casa Carducci
  • Collezioni dell'Accademia Clementina e Belle Arti
  • Donazione Putti e Raccolta Rizzoli Codivilla
  • Galleria d'Arte Moderna Raccolta Lercaro
  • Museo Apistico
  • Museo "Aldovrandi"
  • Museo "C. Taruffi"
  • Museo Civico del Risorgimento
  • Museo degli Studenti e della Goliardia
  • Museo dell'Istituto di Anatomia Umana Normale
  • Museo delle Navi e delle Antiche Carte Geografiche
  • Museo di Anatomia Comparata
  • Museo di antropologia
  • Museo di Fisica
  • Museo di Mineralogia e Petrogradia "L. Bombicci"
  • Museo di S. Domenico
  • Museo di S. Giuseppe
  • Museo di S. Petronio
  • Museo di S. Stefano
  • Museo di Zoologia
  • Museo Marsilianot
  • Museo Mille Voci e Mille Suoni
  • Museo Missionario d'Arte Cinese
  • Museo Paleontologico e Geologico "G. Cappellini"
  • Museo Storico del Soldatino "M. Massacesi"
  • Museo Storico Didattico della Tappezzeria
  • Specola e Museo di Astronomia

[modifica] Teatri

Il teatro è stata una forma di intrattenimento molto diffusa a Bologna fino dal Cinquecento. Il primo teatro pubblico fu il Teatro della Sala, attivo a partire dal 1547 nel Palazzo del Podestà.

Una figura molto importante del teatro bolognese e italiano fu Alfredo Testoni, il commediografo autore del "Cardinale Lambertini", grande successo teatrale sin dal 1905, riproposto poi sullo schermo dall'attore bolognese Gino Cervi.

Nel 1998 il Comune di Bologna ha dato vita al progetto "Bologna dei Teatri", un'associazione che riunisce le principali strutture teatrali della città. Si tratta di un circuito di teatri dall'offerta culturale variegata, che spazia dalla commedia dialettale bolognese alla danza contemporanea, ma con una strategia di comunicazione e promozione unitaria. In concreto, gli spettacoli in cartellone nei vari teatri aderenti al progetto vengono pubblicizzati settimanalmente attraverso una locandina unica.

I principali teatri di Bologna sono:

Altri teatri o luoghi di spettacolo:

[modifica] Università

Per approfondire, vedi la voce Università di Bologna.
Il teatro anatomico dell'Archiginnasio, antica sede dell'Ateneo
Il teatro anatomico dell'Archiginnasio, antica sede dell'Ateneo

L'Alma mater studiorum - Università di Bologna è considerata la più antica università del mondo occidentale.

La data della sua fondazione è stata fissata convenzionalmente nell'anno 1088 da una commissione composta, tra gli altri, da Giosuè Carducci[12].

Attualmente circa 80.000 studenti (che su meno di 400.000 abitanti sono un numero considerevole) e 23 facoltà. La vita della città e quelle dall'Università sono intimamente connesse fin dal medioevo, facendole meritare l'appellativo di Bologna la dotta.

Questa massa di studenti, provenienti da ogni parte d'Italia e del mondo (in particolare dal Progetto Erasmus) ha un notevole impatto sulla vita della città. Se da una parte questo afflusso contribuisce a vivacizzare in maniera significativa un centro storico in cui l'età media dei residenti sarebbe molto alta, d'altro canto tutte le amministrazioni degli ultimi anni hanno dovuto confrontarsi con problemi di ordine pubblico e di sporcizia legati all'animata vita notturna della zona universitaria.

Oltre alla celebre Università sono presenti diversi licei e istituti superiori. Fra questi il Liceo Ginnasio Luigi Galvani in via Castiglione, che ha annoverato tra i propri studenti i politici Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini e l'autore letterario e regista Pier Paolo Pasolini.

[modifica] Sport

Lo sport di vertice a Bologna è la pallacanestro. Negli anni Novanta la città si è guadagnata l'appellativo di Basket City ("la città della pallacanestro") grazie alla contemporanea militanza ai vertici della Serie A1 delle due squadre bolognesi Virtus e Fortitudo.

Anche il calcio, come in tutte le città italiane, è molto popolare. Il Bologna Football Club 1909, la principale squadra della città, nel corso della sua storia ha vinto 7 scudetti (1925, 1929, 1936, 1937, 1939, 1941, 1964), due Coppe Italia (1970, 1974) ed ha raggiunto due volte la semifinale di Coppa UEFA.

Bologna ha, e ha avuto in passato, squadre di vertice in altri sport. La Fortitudo Baseball ha vinto sette campionati italiani (l'ultimo nel 2005), quattro Coppe Italia e due Coppe dei Campioni. La Zinella Volley ha vinto il campionato italiano nel 1984/85, la Coppa Italia nel 1983/84, la Coppa delle Coppe nel 1986/87 e una Coppa di Lega nel 1985/86.

Fra gli altri sport di buon livello figurano la pallanuoto (Rari Nantes Bologna e Waterpolo Bologna), il cricket (Pianoro Cricket Club e Bologna Cricket Club), la pallamano (Bologna United Handball), il rugby (Rugby Bologna, recentemente fallito, e la Reno Rugby Bologna che milita nel campionato di serie C con buoni risultati, importante realtà cittadina e provinciale anche per i ben organizzati settori giovanili), l'hockey su prato (HT Bologna) e l'hockey su ghiaccio (Wizards Bologna Hockey Club).

Nel football americano, Bologna si impose, negli anni '80, tra le realtà del campionato della massima serie di quello sport, allora emergente, conquistando il superbowl nel 1985 e nel 1986, rispettivamente con i Doves e con i Warriors. Nel 1989 le due società si unirono e i Warriors, rifondati ufficialmente nel 2003, hanno raggiunto il superbowl nel 2005 e conquistato nel 2006 lo Youngbowl, Campionato italiano Under 21.

Tra le personalità bolognesi dello sport, si ricordano la velocista Ondina Valla (la prima donna italiana a vincere un oro olimpico), il calciatore Giacomo Bulgarelli (considerato dai tifosi di ogni età come la bandiera del club rossoblu), lo sciatore Alberto Tomba, l'arbitro di calcio Pierluigi Collina, il pilota automobilistico Alex Zanardi.

Nel panorama sportivo bolognese spicca, inoltre, la Ducati, storica azienda di Borgo Panigale fondata nel 1926 che, nell'immediato dopoguerra, ha iniziato la produzione di motoveicoli. In particolar modo, negli ultimi vent'anni, l'azienda ha conquistato un invidiabile palmarés di vittorie nel campionato Superbike (moto da corsa derivate dalla produzione di serie - 14 titoli mondiali Costruttori e 12 titoli mondiali Piloti), e dal 2003 è diventata una delle protagoniste del Campionato del Mondo della classe MotoGP, vincendo il titolo mondiale nel 2007 con Casey Stoner.

Bologna possiede anche dal 1932 un ippodromo comunale, l'Arcoveggio, che ospita corse al trotto tutto l'anno esclusa la pausa estiva di luglio e agosto. La città è un po' la patria del trotto nazionale, sia per la sua centenaria e gloriosa storia ippica, sia per aver espresso personaggi che hanno contribuito a fondare la moderna ippica italiana. Il campionissimo indigeno Varenne detiene tuttora il record della pista con il tempo di 1.13.1 sui 2060 metri, segnato il 19 settembre 1999 correndo il Gran Premio Continentale.

Bologna è stata sede delle due semitappe della 1ª tappa del Giro d'Italia 1994 (22 maggio), una prova in linea vinta da Endrio Leoni ed una cronometro individuale vinta dal francese Armand De Las Cuevas.

[modifica] Gastronomia

Una vetrina di specialità gastronomiche a Bologna
Una vetrina di specialità gastronomiche a Bologna
« Quando sentite parlare della cucina bolognese fate una riverenza, ché se la merita. È un modo di cucinare un po’ grave, se vogliamo, perché il clima così richiede; ma succulento, di buon gusto e salubre, tanto è vero che colà le longevità di ottanta e novant’anni sono più comuni che altrove. »

La fama gastronomica di Bologna risale al medioevo: erano presenti in città potenti famiglie signorili, presso le cui corti servivano i cuochi più celebrati. Ma la tradizione gastronomica bolognese è strettamente legata all'Università: la mescolanza di numerosissimi studenti e professori di nazionalità diverse arricchì la cultura gastronomica, e rese necessaria una buona organizzazione dell'approvvigionamento alimentare. Nel trecento si contavano in città ben 150 osterie e 50 alberghi, che venivano riforniti dalle fertili campagne circostanti ma anche da lontano, per vie d'acqua (tramite i canali della città, che erano collegati al Po e di qui al mare).
Il detto Bologna la grassa va quindi a braccetto con il detto Bologna la dotta.
La cucina Bolognese (così come la cucina emiliana in genere) è nota per la sua varietà ed opulenza: i piatti tipici sono a base di carne (in particolare maiale) e pasta all'uovo. Sono particolarmente famosi i saporiti la mortadella, i tortellini, le lasagne, il ragù (tipicamente usato per condire le tagliatelle).
La leggenda racconta che i tortellini siano stati modellati sulla forma dall'ombelico di Venere. Le tagliatelle, sempre secondo la leggenda, furono create a somiglianza dei lunghi capelli biondi di Lucrezia Borgia in occasione delle sue nozze con il Duca di Ferrara, Alfonso I d'Este.

L'Accademia Italiana della Cucina e l'associazione Confraternita del Tortellino hanno depositato a partire dagli anni '70 le ricette ufficiali di alcuni piatti tipici presso la Camera di Commercio di Bologna. Si tratta di:

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Sergio Gaetano Cofferati (PD) dal 14/06/2004 (1º mandato)
Centralino del comune: 051 2193111
Email del comune: Sindaco@comune.bologna.it

Per approfondire, vedi la voce Sindaci di Bologna.

[modifica] Città gemellate

Bologna è gemellata con 13 città del mondo:

Inoltre sono stati sottoscritti vari protocolli di cooperazione con le città di:

[modifica] Onorificenze conferite alla città

La città di Bologna è:


immagine del nastrino non ancora presente

Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale

«In ricompensa del valore dimostrato dalla cittadinanza nell'episodio militare dell'8 agosto 1848. Nell'estate del 1848, gli Austriaci invadono il territorio emiliano ed entrano in Bologna il 4 agosto. Provocati dai soldati, i bolognesi insorgono quattro giorni dopo, espugnano la Montagnola, prospiciente la Piazza d'Armi, e costringono il nemico a lasciare la città. Il 7 maggio 1849, gli austriaci assediano nuovamente Bologna, bombardandola e privandola del rifornimento idrico sino alla capitolazione, il 15 dello stesso mese.»


Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria

Medaglia d'oro al valor militare

«Città partigiana, fedele alle antiche tradizioni, non volle soggiacere alla prepotenza del tedesco invasore, e col sangue purissimo di migliaia dei suoi figli migliori, con le sue case distrutte ed in epici, diuturni combattimenti sostenuti con le armi strappate al nemico, fu all'avanguardia nell'impari lotta e nell'insurrezione che, nell'alba radiosa, dell'aprile 1945, portò la Patria alla riconquista della sua libertà.»
— settembre 1943 - aprile 1945


Medaglia d'oro al valor civile - nastrino per uniforme ordinaria

Medaglia d'oro al valor civile

«A seguito del criminale attentato terroristico che sconvolse duramente la Città, l'intera popolazione, pur emotivamente coinvolta, dava eccezionale prova di democratica fermezza e di civile coraggio. In una gara spontanea di solidarietà collaborava attivamente con gli Organi dello Stato, prodigandosi con esemplare slancio nelle operazioni di soccorso. Contribuiva così per la tempestività e l'efficienza a salvare dalla morte numerose vite umane, suscitando il plauso e l'incondizionata ammirazione della Nazione tutta.»
— agosto 1980


[modifica] Note

[modifica] Bibliografia

[modifica] Sulla città

  • Bologna in Catholic Encyclopedia. (in inglese) Encyclopedia Press, 1917.
  • Le torri di Bologna: Quando, come e perché. Banca Popolare di Milano, 1989.
  • Matteo Marchesini, Perdersi a Bologna, Edizioni Interculturali, 2006, Roma
  • Renato Zangheri. Bologna. Laterza, 1986. ISBN 8842027375

[modifica] Sulla pinacoteca

  • Pinacoteca nazionale. La Pinacoteca Nazionale Di Bologna. Alfa, 1967.
  • E. Fiori. La Pinacoteca Nazionale di Bologna. Nardini, 1990. ISBN 8840411453
  • Andrea Emiliani. La Pinacoteca nazionale di Bologna: notizie storiche e itinerario servizi .... Alfa, 1979.
  • Gian Piero Cammarota. Le origini della Pinacoteca nazionale di Bologna: una raccolta di fonti. Pinacoteca nazionale di Bologna, 2004. ISBN 8873811132

[modifica] Sui teatri

  • Corrado Ricci. I teatri di Bologna nei secoli XVII e XVIII. Successori Monti, 1888.
  • Corrado Ricci. I teatri di Bologna nei secoli XVII e XVIII: storia aneddotica. A. Forni, 1965.

[modifica] Sulle chiese

  • Mauro Fanti. Le Chiese di Bologna. L'inchiostroblu, 1992.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

Bologna su DMoz (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Bologna")

[modifica] Informazioni e turismo

[modifica] Trasporti

[modifica] Cultura e università

[modifica] Economia

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