Nuclei Armati Rivoluzionari
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I Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR) furono un gruppo terroristico d'ispirazione neofascista attivo in Italia dal 1977 al novembre del 1981, nato a Roma nel Quartiere Trieste e poi diramatosi in altre città italiane.
In quattro anni il gruppo fu responsabile di 33 omicidi, senza contare i morti della Strage di Bologna per la quale Giuseppe Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini sono stati definitivamente condannati come responsabili.
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[modifica] Organigramma sommario dei NAR
I dirigenti dei NAR furono: Valerio Fioravanti , suo fratello minore Cristiano Fioravanti, Francesca Mambro (poi moglie di Valerio Fioravanti), Dario Pedretti, Alessandro Alibrandi.
Altri membri importanti del gruppo furono: Luigi Ciavardini, Gilberto Cavallini, Stefano Soderini, Franco Anselmi, Giorgio Vale, Massimo Carminati, Claudio Bracci, Stefano Bracci, Mario Corsi detto "Marione", Stefano Tiraboschi, Lino Lai, Paolo Pizzonia, Patrizio Trochei, Walter Sordi, Marco Mario Massimi, Pasquale Belsito, Fiorenzo Trincanato, Andrea Vian, Pasquale Guaglianone.
La sentenza del primo processo contro i NAR del 2 maggio 1985 ha condannato un totale di 53 persone per le attività terroristiche dei Nuclei Armati.
I NAR nascono come un gruppo di estrema destra formato dai soli membri "storici": i fratelli Fioravanti, Franco Anselmi e Alessandro Alibrandi, al cui in seguito si aggiungeranno gli altri esponenti. Lo stesso Valerio Fioravanti ha spiegato che, in origine, la sigla NAR stava solo ad indicare la matrice neofascista delle azioni di danneggiamento compiute dai membri dell'ambiente in cui si muovevano i "fondatori" del gruppo. Proprio per questo motivo l'elaborazione di un organigramma definito dei NAR si rivela difficoltosa, anche riferendosi al solo periodo di maggiore attività terroristica del gruppo. Molti individui, infatti, risultano collegati solo temporaneamente, o in misura secondaria, ai Nuclei Armati Rivoluzionari.
I NAR possono essere sommariamente divisi in tre gruppi principali, ognuno facente capo ad un differente quartiere di Roma: il gruppo del quartiere Monteverde (facente capo ai fratelli Fioravanti), il gruppo del quartiere EUR (facente capo a Carminati e ai fratelli Bracci) e il gruppo del quartiere Prati (facente capo a Pedretti e Corsi). Si ritiene che Valerio Fioravanti rappresentasse la figura carismatica dei NAR, Dario Pedretti ne fosse l'espressione "politica", mentre Massimo Carminati sarebbe stato il principale elemento di tramite tra i NAR e la malavita.
Esponenti di estrema destra associati ai NAR furono, tra gli altri: Franco Giomo, Paolo Lucci Chiarissi, Livio Lai, Giuseppe Dimitri.
[modifica] Legami tra i NAR e la criminalita' organizzata romana
Attraverso Massimo Carminati, uno dei loro componenti, i NAR presero contatto con membri della Banda della Magliana, la piu' grande organizzazione di crimine organizzato operante negli anni 70 a Roma.
La banda principalmente riciclava il denaro sporco proveniente dalle rapine con cui i NAR si finanziavano. In cambio i NAR effettuavano per la banda lavori di manovalanza come riscuotere i crediti dell'usura o il trasporto di droga.
[modifica] Legami tra i NAR e i funzionari pubblici
Il NAR Gilberto Cavallini (omicida più tardi del sostituto procuratore di Roma Mario Amato) può vantare un legame personale con il neofascista Carlo Digilio, un individuo dai molti legami con i servizi segreti americani. Digilio vendeva armi ai NAR tramite Carlo Maria Maggi, un militante di Ordine Nuovo, che a sua volta riusciva a procurarsele tramite contatti compiacenti tra i militari di stanza tra i Lagunari. Tra i vari pseudonimi di Digilio c'è quello del famigerato "Zio Otto" con cui Cavallini e, forse, anche Mambro e Fioravanti, avrebbe dovuto incontrarsi il giorno della strage alla stazione di Bologna. Manca la prova che questo incontro sia realmente avvenuto.
Particolarmente significativo è il contatto dei NAR all'interno dell'edificio del Ministero della Sanità, utilizzato come deposito segreto di armi assieme ai malviventi della Magliana. Il deposito si trovava negli scantinati dei Servizi di Igiene Pubblica del Ministero; la sua scoperta (25 novembre 1981) portò all'arresto dei due dipendenti ministeriali Alvaro Pompili e Biagio Alesse. Secondo le dichiarazioni del pentito della Magliana Maurizio Abbatino, l'unico membro dei NAR che poteva accedere liberamente all'armeria era Massimo Carminati.
Massimo Carminati, oltre ad essere bene inserito negli ambienti della malavita della Magliana, era in contatto con alcuni agenti deviati del Sismi, in particolare con due alti ufficiali dei servizi segreti: il generale Pietro Musumeci e il colonnello Giuseppe Belmonte, membri della loggia massonica P2. Carminati e i due ufficiali vennero in seguito condannati per il depistaggio operato nei giorni successivi alla strage di Bologna. Secondo la ricostruzione condotta dagli inquirenti il 13 gennaio 1981 i tre lasciarono sul treno Taranto-Milano una valigia contenente armi, munizioni, esplosivo, passamontagna e biglietti aerei, nel tentativo di sviare le indagini successive alla strage. In particolare, si scoprì che un mitragliatore trovato nella valigia apparteneva all'armeria nascosta nel Ministero della Sanità.
[modifica] La fine dei NAR e l'arresto dei principali leader e fiancheggiatori
- Franco Anselmi fu ucciso a Roma il 6 marzo 1978 dal fuoco di risposta del proprietario dell'armeria Centofanti durante una rapina commessa assieme con Alibrandi, Valerio e Cristiano Fioravanti. L'anniversario della sua morte fu più volte "celebrato" dai NAR con rapine e omicidi negli anni successivi.
- Peppe Dimitri (vero nome: Giuseppe) fu arrestato il 14 dicembre 1979. Tornato in libertà, morì in un incidente stradale il 30 marzo 2006 nella zona EUR di Roma.
Ai suoi funerali, celebrati il successivo 1 aprile, ha partecipato anche l'allora Ministro Gianni Alemanno (attualmente deputato di Alleanza Nazionale), suo amico di vecchia data.
- Luigi Ciavardini fu arrestato il 4 ottobre 1980, latitante dopo essere stato ferito durante un'azione dei NAR compiuta nel maggio dello stesso anno.
Successivamente rimesso in libertà venne nuovamente arrestato a Roma il 9 ottobre 2006, con l'accusa di aver partecipato ad una rapina a Roma. In seguito è stato scagionato da quest'ultima accusa.
- Valerio Fioravanti fu arrestato il 5 febbraio 1981 dopo un conflitto a fuoco con le forze dell'ordine nei pressi del Canale Scaricatore di Padova dove, assieme alla Mambro e ad Alibrandi, stava recuperando delle armi nascoste nel canale. Ferito alle gambe, venne abbandonato dai compagni in un appartamento della città e fu arrestato dalle forze dell'ordine dopo aver chiamato un'ambulanza.
L'arresto di Fioravanti avvenne in un momento difficile per la banda terroristica, perché molti dei loro rifugi erano già stati scoperti. Pare che, dopo questo arresto, i membri di altre organizzazioni terroristiche nere proposero ai NAR più esposti di lasciare a loro le armi e di trasferirsi in Bolivia ma i NAR superstiti rifiutarono.
- Cristiano Fioravanti fu arrestato l'8 aprile 1981. Il suo pentimento portò ad ottenere numerose informazioni sui NAR e sui loro legami esterni, e dopo meno di un anno fu rimesso in libertà.
- Massimo Sparti fu arrestato il 9 aprile del 1981. Fu rilasciato nel maggio del 1982 per motivi di salute e tornò alle sue attività criminali, per le quali fu arrestato nuovamente nel 1986 e nel 1992.
Sparti fu il principale accusatore di Giusva Fioravanti e Francesca Mambro per quanto concerne la strage di Bologna e, proprio a seguito di questa collaborazione, fu momentaneamente scagionato dalle accuse.
- Massimo Carminati fu arrestato il 22 aprile 1981 vicino al confine svizzero. Successivamente rilasciato, venne nuovamente arrestato per rapina e condannato ad una pesante pena detentiva.
- Alessandro Alibrandi morì il 5 dicembre 1981 in uno scontro a fuoco con le forze dell'ordine.
- Fausto de Vecchi, un falsario compagno di Sparti e collaboratore dei NAR, fu arrestato l'8 dicembre 1981. Tornato in libertà fu arrestato nuovamente assieme a Sparti nell'albergo "Due Spade" di Fidenza il 21 dicembre 1986.
- Francesca Mambro fu arrestata il 5 marzo 1982 dopo essere stata ferita all'inguine da un proiettile sparato dalle forze dell'ordine durante un assalto ad una banca di Roma.
- Mario Corsi, già arrestato e rilasciato per la strage di Bologna nel 1981, e indiziato per l'omicidio di Fausto e Iaio a Milano il 18 marzo 1978, venne condannato il 20 aprile 1982 per un assalto contro una scuola compiuto nel 1979. Per Corsi iniziò una lunga serie di processi, condanne e assoluzioni per vari reati compiuti fuori e dentro ai NAR che si protrasse fino al 2000.
- Giorgio Vale morì il 5 maggio 1982 durante un'irruzione delle forze dell'ordine nell'appartamento in cui si era asserragliato, mentre erano in corso trattative da parte della famiglia e del suo avvocato per farlo costituire. La morte di Vale avvenne in circostanze misteriose: nell'appartamento nel quale si trovava furono sparati centinaia di colpi da parte dei poliziotti, e a tutt'oggi non si sa bene come sia morto.
- Gilberto Cavallini e Stefano Soderini furono arrestati insieme il 12 settembre 1983 in un bar di Milano.
- Pasquale Belsito, condannato in contumacia a cinque ergastoli fu arrestato a Madrid il 30 giugno del 2001, dopo 20 anni di latitanza.
Pasquale Guaglianone e Peppe Dimitri diventeranno poi membri di Alleanza nazionale, il primo candidato alle elezioni regionali in Lombardia, il secondo consigliere di Gianni Alemanno.
[modifica] Bibliografia
- Boschetti A., Ciammitti A. La strage di Bologna Edizioni BeccoGiallo, 2006
[modifica] Collegamenti esterni
- La scheda dell'organizzazione sul sito del CEDOST: Centro di documentazione storico politica su stragismo, terrorismo e violenza politica
- [http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=286 Puntata curata da Giovanni Minoli sul terrorismo di destra negli anni'70 a Roma