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Federazione dei Verdi - Wikipedia

Federazione dei Verdi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Federazione dei Verdi

Partito politico italiano
Segretario Alfonso Pecoraro Scanio
Fondazione 9 dicembre 1990
Sede Via Salandra 6, Roma
Coalizione La Sinistra - l'Arcobaleno
Ideologia ambientalismo, pacifismo
Partito europeo Partito Verde Europeo
Gruppo parlamentare europeo Verdi-ALE
Deputati 0
Senatori 0
Europarlamentari 2
Organo ufficiale Notizie verdi
Sito web www.verdi.it

La Federazione dei Verdi è un partito politico italiano (noto anche semplicemente come i Verdi), appartenente all'area della sinistra italiana, che porta avanti istanze ecopacifiste.

La fondazione ufficiale avvenne il 16 novembre 1986 a Finale Ligure, raggruppando in un unico soggetto politico tutte le Liste Verdi esistenti fino ad allora sul territorio nazionale. I Verdi si danno, per la prima volta, un'organizzazione nazionale con uno statuto comune, un regolamento e organi nazionali esecutivi. Il simbolo che viene adottato è il Sole che Ride, già presentato alle elezioni amministrative del 1985 in 8 regioni, e mutuato direttamente dal Movimento antinuclearista danese.

I Verdi hanno contribuito a formare la Sinistra l'Arcobaleno unendosi in un'unica lista con la Sinistra Democratica, il Partito dei Comunisti Italiani e il Partito della Rifondazione Comunista, proponendo come candidato alla Presidenza del Consiglio, Fausto Bertinotti.

Il presidente nazionale dei Verdi (dimissionario) è Alfonso Pecoraro Scanio.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Dalle Liste Verdi al partito

Le prime formazioni ambientaliste fanno la loro comparsa alle elezioni regionali del 1985, in cui, pur prive di organizzazione comune, si presentano in 11 regioni con lo stesso simbolo del "Sole Che Ride" e la denominazione di "Lista Verde". Questo progetto sfocia, l'anno seguente, nel raggruppamento di tali movimenti ambientalisti ed ecologisti in un unico soggetto politico, che vede la nascita il 16 novembre 1986 a Finale Ligure, noto come Federazione delle Liste Verdi.

I Verdi si presentano per la prima volta ad una competizione politica nazionale in occasione delle elezioni politiche italiane del 1987, ottenendo il 2,5% alla Camera (dove eleggono 13 deputati) e il 2% al Senato (dove eleggono 1 senatore). Il primo capogruppo dei Verdi alla Camera diventa Gianni Mattioli, leader delle battaglie antinucleariste.

I Verdi cominciano a radicarsi sul territorio, a svolgere la loro azione parlamentare e si ripresentano agli elettori in occasione delle elezioni europee del 1989, come "Lista Verde - Verdi Europa": il risultato è in ascesa, la federazione ottiene il 3,8% eleggendo tre europarlamentari (Alexander Langer, Gianfranco Amendola ed Enrico Falqui). Nel frattempo, tuttavia, si coordina un nuovo movimento verde, i Verdi Arcobaleno, che alle medesime elezioni del 1989, conquista il 2,4% eleggendo Adelaide Aglietta e Virginio Bettini al Parlamento europeo.

[modifica] Ripa di Meana - sinistra riformista

La Federazione dei Verdi, così come conosciuta attualmente, nasce il 9 dicembre 1990 con l'unificazione tra la Federazione delle Liste Verdi e i Verdi Arcobaleno, avvenuta nel corso di un'assemblea nazionale tenuta a Castrocaro. Il simbolo che si dà il nuovo partito è sempre il "sole che ride" e il nuovo soggetto politico si chiama "Federazione dei Verdi" o, semplicemente, "Verdi".

In una prima fase il partito è diretto da un organo collegiale, un gruppo di coordinamento composto da 11 persone. A giugno del 1991 esce il primo numero di Notizie Verdi, settimanale del partito che, dal 1993, diventerà quindicinale.

Il primo banco di prova nazionale sono le elezioni politiche del 1992, dove i Verdi ottengono il 2,8% alla Camera e il 3,1% al Senato, eleggendo 16 deputati e 4 senatori.

Nel marzo 1993, Carlo Ripa di Meana viene eletto portavoce nazionale dei Verdi, proprio nei giorni in cui i governi italiani fondati sui partiti tradizionali cominciavano ad andare in crisi e il sistema politico si avviava a dichiarare conclusa l'esperienza della cosiddetta "Prima Repubblica".

Infatti, nel 1994, si torna alle urne con l'introduzione del sistema maggioritario e la predisposizione dei partiti ad aggregarsi in coalizioni: i Verdi si schierano a sinistra aderendo all'Alleanza dei Progressisti insieme al PDS, a Rifondazione Comunista e ad altri movimenti minori, tra cui La Rete e Alleanza Democratica. Il partito ottiene il 2,7% elegge soltanto 11 deputati e 7 senatori in sede maggioritaria, in quanto non supera lo sbarramento del 4% previsto dalla nuova legge elettorale.

La coalizione di sinistra, in ogni caso, esce sconfitta. A prevalere è il nascente centrodestra guidato da Silvio Berlusconi.

Pochi mesi più tardi, alle elezioni europee, i Verdi conquistano il 3,2% riconfermando i 3 seggi al Parlamento europeo, con l'elezione del portavoce Ripa di Meana e le conferme di Adelaide Aglietta e Alexander Langer, alla cui scomparsa subentra Gianni Tamino.

[modifica] Il Governo - Manconi portavoce

Nel 1995, nell'assemblea nazionale di Forte dei Marmi, Carlo Ripa di Meana viene riconfermato portavoce nazionale e poco tempo dopo parte la prima campagna di adesione ai Verdi.

L'appuntamento elettorale più importante è quello delle elezioni politiche del 1996, tenute in anticipo perché il Governo Berlusconi era stato sfiduciato e successivamente era entrato in carica un governo tecnico. Comincia l'era del bipolarismo in Italia, con la nascita di due coalizioni di centrosinistra e centrodestra.

I Verdi sono fondatori dell'alleanza di centrosinistra, denominata L'Ulivo e guidata da Romano Prodi, che vince le elezioni e forma il suo primo Governo. Il partito del "sole che ride" raggiunge il suo miglior risultato, in termini di seggi parlamentari: 14 deputati e 14 senatori, avendo conquistato nella quota proporzionale della Camera il 2,5%.

I Verdi, per la prima volta, entrano a far parte di un Governo nazionale, esprimendo il Ministro dell'Ambiente Edoardo Ronchi e 4 sottosegretari.

Mentre il governo comincia a lavorare, riprende l'attività interna del partito. A novembre del 1996 si svolge la XXI assemblea dei Verdi, durante la quale viene eletto Luigi Manconi come nuovo portavoce al posto di Carlo Ripa di Meana, che lascia dopo tre anni e mezzo.

Nel frattempo, il governo dell'Ulivo è caratterizzato da momenti di instabilità: Prodi viene sfiduciato e, tra il 1998 e il 1999, vengono costituiti due nuovi governi guidati da Massimo D'Alema, nei quali viene mantenuta, in ogni caso, la rappresentanza verde attraverso Ronchi al dicastero dell'Ambiente.

A marzo del 1999 la nuova assemblea dei Verdi, tenuta a Montecatini Terme, riconferma Manconi alla carica di portavoce nazionale. Manconi, tuttavia, si dimette subito dopo le elezioni europee di giugno, in seguito al risultato non soddisfacente dell'1,8% conseguito dal partito con la conseguente perdita di un seggio al Parlamento europeo: i posti a Strasburgo passano da 3 a 2, con l'elezione dell'etologo Giorgio Celli e del famoso alpinista Reinhold Messner.

[modifica] Grazia Francescato - sinistra voce delle associazioni ambientaliste storiche

Pertanto, il partito convoca un'assemblea straordinaria, che si svolge a Roma il 23 e il 24 luglio 1999, con l'obiettivo di avviare un processo di rinnovamento, eleggendo un comitato promotore e affidando la guida a Grazia Francescato, già portavoce del WWF International e per molti anni presidente del WWF Italia.

Grazia Francescato diventa presidente federale dei Verdi con l'assemblea costituente del 21-23 gennaio 2000, tenuta a Chianciano Terme, nel quale viene eletto anche un esecutivo nazionale.

Ad aprile del 2000, con la nascita del nuovo Governo Amato, Alfonso Pecoraro Scanio viene nominato ministro delle Politiche Agricole e Gianni Francesco Mattioli ministro delle Politiche Comunitarie che, insieme a 2 sottosegretari, rappresentano i Verdi nell'esecutivo. In realtà Edo Ronchi viene nominato ministro delle Politiche Comunitarie ma rifiuta l'incarico prima del giuramento in polemica con il partito per non essere stato riconfermato al Ministero dell'Ambiente.

Alle elezioni politiche del 2001, i Verdi si ripresentano sempre in alleanza col centrosinistra che stavolta candida alla premiership Francesco Rutelli, tra l'altro un ex verde che guidò il coordinamento nazionale pre-costitutivo nel '92. Nella quota proporzionale della Camera, i Verdi - per ovviare al "problema" dello sbarramento del 4% - formano una lista unitaria denominata Il Girasole insieme allo SDI, la quale, tuttavia, si rivela un forte insuccesso, in quanto raggiunge complessivamente soltanto il 2,2%.

I Verdi eleggono 8 deputati e 9 senatori, ma il centrosinistra perde le elezioni, nelle quali prevale invece il rinnovato centrodestra di Berlusconi.

[modifica] L'era di Pecoraro Scanio - sinistra ecologista e pacifista

Dopo il flop elettorale, dal 30 novembre al 2 dicembre 2001 la nuova assemblea nazionale di Chianciano Terme pone fine al processo costituente ed elegge un nuovo presidente, il già ministro Alfonso Pecoraro Scanio, insieme ad un nuovo esecutivo nazionale.

I Verdi guidati da Pecoraro Scanio si caratterizzano per un ritorno ad una politica più fortemente legata ai temi della difesa dell'ambiente, della salute dei cittadini, dei diritti e della pace. La battaglia contro gli organismi geneticamente modificati (OGM), la proposta per la messa in sicurezza del territorio italiano, le azioni per lo sviluppo delle energie rinnovabili sono solo alcune delle linee più rilevanti di questo nuovo corso.

Fortemente significativo è il cambiamento di simbolo del partito, che nel corso del 2004 inserisce nella mezza luna inferiore l'inscrizione "per la Pace" e i colori dell'arcobaleno del movimento pacifista, cambiamento che avviene all'indomani l'intervento militare in Iraq. Pecoraro Scanio è anche il responsabile della nuova collocazione del partito nell'area della sinistra italiana, abbandonando così le precedenti posizioni moderate. Ciò provoca l'abbandono di esponenti e simpatizzanti moderati che aderiscono alla Margherita, ai Democratici di Sinistra (come l'ex portavoce Manconi).

Il primo nuovo banco di prova elettorale sono le elezioni europee del 2004: i Verdi tornano a percentuali più consistenti, conquistano il 2,5% ed eleggendo due parlamentari europei, Monica Frassoni (tra l'altro presidente del gruppo parlamentare dei Verdi Europei) e Sepp Kusstatscher, rappresentante dei Verdi altoatesini.

Dal 23 luglio 2004 viene istituito il settore di iniziativa "Giovani Verdi: politiche giovanili e studentesche".

Intanto la coalizione di centrosinistra si rinnova, si apre a nuovi contributi e assume la denominazione di "L'Unione" nel febbraio 2005, di cui i Verdi fanno parte come soggetti fondatori, riaffidando la leadership a Romano Prodi in vista delle elezioni politiche dell'anno seguente.

L'Unione si presenta per la prima volta alle elezioni regionali del 2005: in questa occasione, i Verdi, nelle 14 regioni chiamate al voto, raggiungono una percentuale media del 2,8%.

Nel frattempo, Prodi rilancia l'organizzazione di elezioni primarie per scegliere il candidato premier, per avere una forma di legittimazione popolare e basandosi prevalentemente sul modello americano. Le primarie si svolgono il 16 ottobre 2005 con sette candidati: i Verdi sostengono la candidatura del loro segretario nazionale, Alfonso Pecoraro Scanio, che arriva al quinto posto con il 2,2% dei voti, alle spalle di Romano Prodi, Fausto Bertinotti, Clemente Mastella e Antonio Di Pietro.

Si preparano, dunque, le elezioni politiche del 2006: cambia la legge elettorale, si torna ad un sistema proporzionale con premio di maggioranza. I Verdi, sempre all'interno del centrosinistra, presentano una propria lista autonoma alla Camera e un cartello elettorale denominato "Insieme con l'Unione" al Senato, insieme ai Comunisti Italiani e al piccolo movimento dei Consumatori Uniti. C'è anche un'intesa di supporto da parte dei Radicali di sinistra.

[modifica] 2006: i Verdi tornano al Governo

Si svolgono le elezioni. Il centrosinistra vince per poche decine di migliaia di voti alla Camera dei deputati, dove ottiene il 49,81% dei consensi contro il 49,74% della CdL. Al Senato, si rivela determinante il voto della circoscrizione Estero, che consente all'Unione di ottenere la maggioranza.

Alla Camera, la lista dei Verdi raccoglie 783 mila voti (il 2,1%), a sostanziale conferma dei voti conquistati nelle altre recenti consultazioni elettorali. Il partito elegge, così, 16 deputati, uno dei quali nella circoscrizione estera. Al Senato, la lista Verdi-PdCi-Cons.Uniti raccoglie invece 1,4 milioni di voti (il 4,2%) superando in molti casi gli sbarramenti regionali del 3% ed eleggendo 11 senatori (6 in quota Verdi e 5 fra i Comunisti Italiani). Angelo Bonelli è il nuovo capogruppo dei Verdi alla Camera.

Nasce il secondo Governo Prodi: Pecoraro Scanio viene nominato Ministro dell'Ambiente, Paolo Cento è sottosegretario all'Economia, Stefano Boco sottosegretario alle Politiche Agricole.

Nel novembre 2006 subiscono una piccola scissione: nascono gli Ecologisti per l'Ulivo con l'intento di partecipare alla costruzione del Partito Democratico.

[modifica] 2008: i Verdi fuori dal parlamento nazionale

Nel 2007 i Verdi aderiscono al progetto la Sinistra/l'Arcobaleno, che li porta a costituire un cartello elettorale con lo stesso nome per le elezioni politiche italiane del 2008 insieme a Comunisti italiani, Rifondazione comunista e Sinistra democratica. L'insuccesso elettorale di questo cartello, che non riesce a fare eleggere nessun parlamentare nella XVI legislatura, porta alle dimissioni di Alfonso Pecoraro Scanio da presidente dei Verdi e alla convocazione di un congresso straordinario che si terrà nel mese di luglio 2008.

[modifica] Aree interne

Non sono ravvisabili, all'interno del partito, correnti vere e proprie formalmente costituite; si possono tuttavia distinguere varie aree politico-culturali:

  • Governativi: è l'area del leader verde Alfonso Pecoraro Scanio, caratterizzata dalla disponibilità del movimento a stringere alleanze con i partiti moderati e riformisti all'interno di coalizioni di centro-sinistra.
  • Movimentisti: è l'area più a sinistra all'interno del partito, guidata da Mauro Bulgarelli e caratterizzata da una linea politica vicina a quella portata avanti dal PRC e dal PdCI.
  • Sociali: area intermedia tra i "governativi" ed i "movimentisti", guidata da Paolo Cento.
  • Animalisti: area animalista, vicina alla linea politica di A. Pecoraro Scanio e guidata da Annamaria Procacci.
  • Indipendenti: si tratta di un'area priva di un vero e proprio retroterra culturale o politico, che raccoglie tuttavia l'appoggio di personalità verdi quali Fiorello Cortiana, Marco Moruzzi e Gianluca Borghi.
  • Riformisti': area moderata "laica/cattolica" guidata da Palmiro Manco .

[modifica] Valori

È scritto nella "Dichiarazione sui principi ispiratori" della Federazione dei Verdi:

L'ambiente è il mondo vitale del nostro pianeta, il sistema di relazioni fisiche e sociali che lega tra loro gli umani; le altre specie animali, la natura, le cose.

  • Verde è chi assume la tutela dell’ecosistema come ragione della propria identità,
  • Verde è chi vede nella crescita economica, imperniata sullo sfruttamento più intenso ed esteso della natura e del lavoro umano, la causa originaria dello stato di degrado del nostro pianeta,
  • Verde è chi ritiene che le grandi migrazioni e il riprodursi di conflitti locali e di guerre regionali abbiano la loro radice nel crescente divario tra Nord sviluppato e Sud depresso, tra aree ricche e aree povere, tra mondi dell’opulenza e mondi della miseria.
  • Verde è chi rifiuta ogni forma di razzismo e discriminazione.
  • Verde è chi si adopera per la salvaguardia e in difesa dei diritti degli altri animali e fa propria la dichiarazione universale dei diritti degli animali approvata dall’UNESCO.
  • Verde è chi si impegna per l’unità politica dell’Europa sulla base del federalismo democratico e del principio di sussidiarietà.

[modifica] Risultati elettorali

– Verdi alle Elezioni Politiche
Elezione Parlamento Voti % Seggi
1992


1994


1996


2001 (liste del Girasole)


2006


2008
Camera
Senato

Camera
Senato

Camera
Senato

Camera
Senato

Camera°
Senato°°

Camera°°°
Senato°°°
1.093.995
1.022.558

1.047.268
-

938.665
-

805.340
-

783.944
1.423.226

1.124.298
1.053.154
2,8
3,0

2,7
-

2,5
-

2,2
-

2,1
4,2

3,0
3,2
16
4

11
7

14
14

8
10

16
11

0
0

°gli eletti alla Camera 2006 nella lista del Sole che ride sono in effetti 15, ma a loro ne va aggiunto 1 eletto nelle liste dell'Unione della circoscrizione estera.
°°lista Insieme con l'Unione (con Comunisti Italiani e Consumatori Uniti)
°°°lista la Sinistra - l'Arcobaleno (con Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Sinistra Democratica)

– Verdi alle Elezioni Europee
Elezione Parlamento Voti % Seggi
1994

1999

2004
Parl. Europeo

Parl. Europeo

Parl. Europeo
1.047.681

548.987

802.502
3,1

1,8

2,5
3

2

2

[modifica] Assemblee Nazionali

[modifica] Presidenti

[modifica] Note

[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Voci correlate


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