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Argentina - Wikipedia

Argentina

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Argentina
Argentina - Bandiera
(dettagli) (dettagli)
Motto: In unione e libertà

Informazioni
Nome completo: Repubblica Argentina
Nome ufficiale: República Argentina
Lingua ufficiale: Spagnolo
Capitale: Buenos Aires  (2.776.138 ab. / 2001)
Politica
Governo: Repubblica federale
Presidente: Cristina Elizabeth Fernández de Kirchner
Capo di governo:
Indipendenza: Dalla Spagna, 9 luglio 1816
Ingresso nell'ONU: 24 ottobre 19451
Superficie
Totale: 2.766.8902 km²  ()
 % delle acque: 1.1% %
Popolazione
Totale (2005): 40,301,927 ab.  (30º)
Densità: 14 ab./km²  
Geografia
Continente: America del sud
Fuso orario: UTC -3 (dipende se ora legale/solare)
Economia
Valuta: Peso argentino
PIL (PPA)  (2006): 626.665 milioni di $  (19º)
PIL procapite (PPA)  (2005): 17.062 $  (50º)
ISU  (2005): 0,869 (alto)  (38º)
Energia: 0,24  kW/ab.
Varie
TLD: .ar
Prefisso tel.: +54
Sigla autom.: RA
Inno nazionale: Oid, Mortales
Festa nazionale: 9 luglio

1È uno dei 51 Stati che hanno dato vita all'ONU nel 1945.
2L'Argentina reclama anche 1.000.000 km² dell'Antartide, le Isole Falkland/Malvinas, la Georgia del Sud e isole Sandwich meridionali.
Portale:Portali Visita il [[Portale:{{{portale}}}|Portale {{{portale}}}]]

La Repubblica Argentina è uno stato dell'America meridionale. Viene formalmente chiamata Repubblica Argentina (in spagnolo: República Argentina, IPA [reˈpuβlika aɾxenˈtina]). Per molti scopi legali viene usata anche la dicitura Nación Argentina (Nazione Argentina).

Confina a ovest e a sud con il Cile, a nord con la Bolivia e il Paraguay, a nord-est con il Paraguay e il Brasile, a est con l'Uruguay e l'Oceano Atlantico.

Dal punto di vista politico è una repubblica federale composta da 23 Province (provincias) ed un Distretto Federale, le cui competenze sono quelle di stati confederati. Oggi l'Argentina è uno stato dal forte sviluppo economico. Dopo la crisi economica del 2001, economia e governo si sono stabilizzati e l'Argentina può di nuovo guardare al futuro con speranza.

Il nome "Argentina" deriva dal latino argentum (argento). Quando i primi conquistadores spagnoli scoprirono il Río de la Plata, chiamarono il suo estuario Mar Dulce ('Mare Dolce'). Le popolazioni indigene offrirono doni in argento ai sopravissuti di un naufragio guidati da Juan Díaz de Solís. La leggenda della Sierra del Plata – una montagna ricca di argento – raggiunse la Spagna attorno al 1524, e il nome venne messo su stampa per la prima volta su una mappa Veneziana del 1536. La fonte dell'argento era l'area sulla quale nel 1546 sarebbe stata fondata la città di Potosí. Una spedizione che seguì il percorso dell'argento risalendo i fiumi Paraná e Pilcomayo, raggiunse la fonte solo per trovarla già rivendicata da esploratori che l'avevano raggiunta partendo da Lima, la capitale del Viceregno.

Il nome Argentina iniziò ad essere usato estesamente nel libro del 1612 Historia del descubrimiento, población, y conquista del Río de la Plata (Storia della scoperta, popolamento e conquista del Río de la Plata) di Ruy Díaz de Guzmán, in cui il territorio veniva chiamato Tierra Argentina (Terra d'Argento).

Indice

[modifica] Storia

Per approfondire, vedi le voci Storia dell'Argentina e Presidenti dell'Argentina.

[modifica] Preistoria - Medioevo

I primi segni della presenza umana in Argentina si trovano in Patagonia (Piedra Museo, Santa Cruz), e risalgono all'11.000 a.C. Attorno all'anno 1 d.C. diverse civilizzazioni basate sul mais si svilupparono nella regione delle Ande Occidentali (Santa María, Huarpes, Diaguitas, Sanavirones, tra le altre). Nel 1480, l'Impero Inca, sotto il regno dell'imperatore Pachacutec, lanciò un'offensiva e conquistò l'odierna parte nord-occidentale dell'Argentina, integrandola in una regione chiamata Collasuyu. Nell'area nord-orientale, i Guaraní svilupparono una cultura basata sulla yucca e la patata dolce. Le aree centrali e meridionali (Pampa e Patagonia) vennero dominate da culture nomadi, unificate nel XVII secolo dai Mapuche.

[modifica] Colonizzazione e Indipendenza

Buenos Aires nel 1536.
Buenos Aires nel 1536.

Gli esploratori europei arrivarono nel 1516. La Spagna nel 1537 fonda la città di Cordoba della Nuova Andalusia; nel 1580 stabilì una colonia permanente dove oggi sorge Buenos Aires; il Vicereame del Río de la Plata venne creato nel 1776. Nel 1806-1807 l'Impero Britannico lanciò due invasioni contro Buenos Aires, ma la popolazione creola respinse entrambi i tentativi . Il 25 maggio 1810, dopo la conferma delle voci circa la detronizzazione di re Ferdinando VII da parte di Napoleone, i cittadini di Buenos Aires con Manuel Belgrano in testa sfruttarono la situazione a proprio vantaggio e crearono la Prima Junta di Governo (Rivoluzione di maggio). La formale indipendenza dalla Spagna venne dichiarata il 9 luglio 1816 a Tucumán.

Nel 1817, il generale José de San Martín attraversò le Ande per liberare Cile e Perù, eliminando così la minaccia spagnola. Centralisti e Federalisti (in spagnolo: Unitarios e Federales) furono in conflitto fino a quando nel 1853 venne istituita l'unità nazionale e promulgata la costituzione.

Investimenti stranieri e immigrazione dall'Europa portarono all'adozione delle moderne tecniche agricole nel paese. Negli anni 1880, la "Conquista del deserto" soggiogò o sterminò le rimanenti tribù indigene della Pampa meridionale e della Patagonia.[1]

Il Congreso dil Popolo Argentino.
Il Congreso dil Popolo Argentino.

Dal 1880 al 1930, l'Argentina godette di una sempre maggiore prosperità e importanza grazie ad una economia volta all'esportazione, e la popolazione del paese aumentò di sette volte. Le forze conservatrici dominarono la politica argentina fino al 1916, quando i tradizionali rivali, i radicali, ottennero il controllo del governo. L'esercito costrinse nel 1930 Hipólito Yrigoyen a lasciare il potere, portando ad un altro decennio di governo conservatore. I cambiamenti politici portarono nel 1946 alla presidenza di Juan Perón, che cercò di dare più potere alla classe lavoratrice e aumentò notevolmente il numero di lavoratori sindacalizzati. La Revolución Libertadora del 1955 lo depose.

Il Presidente Juan Perón (1946).
Il Presidente Juan Perón (1946).

[modifica] Desaparecidos e "Guerra Sporca"

Tra gli anni 1950 e gli anni 1970 l'economia crebbe forte e la povertà declinò (meno del 7% nel 1975), ma divenne sempre più protezionista. Allo stesso tempo la violenza politica continuò a crescere. Nel 1973, Perón ritornò alla presidenza, ma morì nel giro di un anno. La sua terza moglie Isabel, sua vice presidente, gli successe in carica, ma il golpe militare del 24 marzo 1976 la depose.

Le forze armate presero il potere per mezzo di una junta autoincaricatasi del Processo di Riorganizzazione Nazionale, fino al 1983. Il governo militare represse l'opposizione e i gruppi di sinistra usando aspre misure illegali (la "Guerra Sporca"); migliaia di dissidenti "scomparvero", mentre il SIDE cooperò con la DINA e altri servizi segreti sudamericani, e con la CIA nell'Operazione Condor. I "desaparecidos" erano giovani ragazzi che - stanchi di subire continuamente torture e volendo rivendicare la giusta libertà di un paese messo in ginocchio - protestavano; sotto ordine delle autorità dittatoriali venivano catturati e gettati nell'Oceano da un aereo. Molti dei capi militari che presero parte alla Guerra Sporca vennero addestrati nella School of the Americas finanziata dagli USA, tra i quali i dittatori argentini Leopoldo Galtieri e Roberto Eduardo Viola. Problemi economici, accuse di corruzione, la ripulsione pubblica davanti agli abusi dei diritti umani, e infine la sconfitta del 1982 inflitta dai britannici nella Guerra delle Falkland, screditarono il regime militare argentino.

[modifica] Democrazia

La democrazia venne ripristinata nel 1983. Il governo radicale di Raúl Alfonsín si mosse per render conto dei "desaparecidos", stabilì il controllo civile delle forze armate e consolidò le istituzioni democratiche. I membri delle tre giunte militari vennero processati. Il fallimento nella risoluzione dei problemi economici endemici e l'incapacità nel mantenere la fiducia dell'opinione pubblica portarono all'abbandono anticipato di Alfonsín, sei mesi prima che scadesse il suo mandato.

Il presidente Carlos Menem, nel 1991, impose un tasso di cambio fisso tra Peso e Dollaro per fermare l'iperinflazione e adottò delle estese politiche basate sul mercato, smantellando le barriere protezioniste e le regolamentazioni degli affari, e implementando un programma di privatizzazioni. Queste riforme contribuirono a un significativo aumento degli investimenti privati internazionali e con una recessione che toccò l'apice intorno alla fine degli anni '90. Fu allora che debito estero, disoccupazione, corruzione e malcontento sociali arrivarono a livelli epocali.

[modifica] Crisi economica

Proteste contro il corralito (2002).
Proteste contro il corralito (2002).

Le amministrazioni di Menem e de la Rúa fronteggiarono una diminuita competitività nelle esportazioni, massicce importazioni che danneggiarono l'industria nazionale e ridussero l'impiego, un deficit fiscale e commerciale cronico, e il contagio di diverse crisi economiche. La crisi finanziaria asiatica del 1998 causò una fuoriuscita di capitale che sfociò nella recessione e culminò nella crisi economica nel novembre del 2001. Il mese seguente, in mezzo a sanguinose rivolte, il presidente de la Rúa si dimise.

Nel giro di due settimane, 4 presidenti si avvicendarono in rapida successione, fino alla nomina ad interim di Eduardo Duhalde come presidente dell'Argentina, da parte dell'assemblea legislativa, il 2 gennaio 2002. L'Argentina andò in default sulle sue obbligazioni internazionali. L'ancoraggio del Peso al Dollaro, vecchio di quasi undici anni, venne abbandonato, producendo un grosso deprezzamento della valuta e un picco di inflazione.

Con un tasso di cambio più competitivo e flessibile, la nazione implementò nuove politiche basate su reindustrializzazione, sostituzione di importazione, maggiori esportazioni e consistenti surplus fiscali e commerciali. Per la fine del 2002 l'economia cominciò a stabilizzarsi. Nel 2003, Néstor Kirchner venne eletto presidente. Durante la sua presidenza l'Argentina ristrutturò il suo debito in default con un forte sconto (circa il 75%) su molte obbligazioni, ripianò il suo debito con il Fondo Monetario Internazionale, rinegoziò contratti con i fornitori di servizi e nazionalizzò alcune industrie in precedenza privatizzate. Attualmente, l'Argentina sta godendo di un periodo di alta crescita economica e un miglioramento della stabilità politica.

[modifica] Geografia

Per approfondire, vedi la voce Geografia dell'Argentina.

L'Argentina occupa una superficie continentale di 2.766.890 km², tra la catena delle Ande a ovest e l'Oceano Atlantico meridionale a est e a sud. Figura al secondo posto per superficie nel Sud America e all'ottavo nel mondo.

[modifica] Morfologia

Mappa topografica dell'Argentina (incluse alcune rivendicazioni territoriali)
Mappa topografica dell'Argentina (incluse alcune rivendicazioni territoriali)

[modifica] Caratteristiche principali

La superficie totale dell'Argentina (esclusa la parte antartica rivendicata), è la seguente:

  • Totale: 2.766.890 km²
  • Terra: 2.736.691 km²
  • Acqua: 30.200 km²

L'Argentina è lunga quasi 3.700 km da nord a sud, e 1.400 km da est a ovest (valori massimi). Può essere grossolanamente divisa in quattro parti: le pianure fertili della Pampa nel centro del paese, fonte del benessere agricolo argentino; il plateau della Patagonia nella metà meridionale fino alla Terra del Fuoco; le piane subtropicali del Gran Chaco a nord e la catene delle Ande lungo il confine occidentale con il Cile.

Il punto più elevato sul livello del mare si trova nella Provincia di Mendoza. Il Cerro Aconcagua, con 6.962 metri, è la montagna più alta delle Americhe, dell'emisfero meridionale,[2] e dell'emisfero occidentale.[3] Il punto più basso è la Laguna del Carbón, nella Provincia di Santa Cruz, 105 metri sotto il livello del mare.[4] Questo è anche il punto più basso del continente sudamericano. Il centro geografico del paese si trova nella Provincia di La Pampa.

L'Argentina ha delle rivendicazioni territoriali su una porzione d'Antartide]](L'Antartide Argentina, non riconosciute ancora da nessun'altra nazione), dove dal 1904 mantiene una presenza costante.

[modifica] Regioni geografiche

Il paese viene tradizionalmente distinto in diverse regioni principali, geograficamente distinte:

Pampa
si suddivide in pampa secca e pampa umida. La Pampa umida, copre gran parte delle province di Buenos Aires, Córdoba, e un'ampia porzione delle province di Santa Fe e La Pampa. La Pampa secca si estende invece nella parte occidentale della provincia de La Pampa, in quella di San Luis e nella parte sud-occidentale di quella di Córdoba. La Pampa secca è utilizzata soprattutto per il pascolo. La Sierra de Córdoba, nella provincia omonima, delimita ad occidente la pampa. Segnaliamo che secondo molti geografi la pampa si estenderebbe, verso oriente, anche nella provincia di Entre Ríos fino a raggiungere l'Uruguay, sovrapponendosi a un'altra regione geografica: la Mesopotamia argentina.
Gran Chaco
La regione del Gran Chaco, nel nord del paese è stagionalmente secca/umida, adibita principalmente alla coltura del cotone e all'allevamento di bestiame. Copre le province di Chaco e Formosa. È punteggiata da foreste subtropicali, terreni aridi e alcune paludi, casa di numerose specie di piante e animali. La provincia di Santiago del Estero si trova nella parte più arida del Gran Chaco.
Mesopotamia
La zona tra i fiumi Paraná e Uruguay viene chiamata Mesopotamia ed è divisa tra le province di Corrientes e Entre Ríos. Caratterizzata da pianure adatte al pascolo e alla coltivazione, e dalle paludi Iberá nella parte centrale di Corrientes. La provincia di Misiones è più tropicale e appartiene, come caratteristiche geografiche, all'altopiano brasiliano, caratterizzata dalla foresta pluviale subtropicale e dalle Cascate dell'Iguazú.
Patagonia
Le steppe della Patagonia, nelle province di Neuquén, Río Negro, Provincia di Chubut e Santa Cruz, sono di origine terziaria. Gran parte della regione è semi-arida a nord e fredda e arida all'estremo sud, ma le foreste crescono sul suo confine occidentale, punteggiate da diversi grossi laghi. La Terra del Fuoco è fredda e umida, moderata dalle influenze atlantiche. La Patagonia Settentrionale (all'incirca la provincia di Río Negro a sud del fiume omonimo e quella di Neuquén) possono essere indicate come regione del Comahue (non usato comunemente).
Cuyo
L'Argentina centro-occidentale è dominata dall'imponente catena montuosa delle Ande. Ad est di questa si trova la regione arida del Cuyo. Le acque disciolte dai ghiacciai delle montagne formano l'ossatura delle oasi delle terre basse irrigate, al centro di una ricca regione di coltivazione di piante da frutto e di vite nella regione delle province di Mendoza e San Juan. Più a nord la regione diventa più calda e secca nella provincia di La Rioja.
NOA o Noroeste
Questa regione è quella con la maggiore altitudine media. Diverse catene montuose parallele, molte delle quali con vette superiori ai 6.000 metri, dominano l'area. Queste catene crescono in estensione andando verso nord. Sono tagliate da fertili vallate fluviali, la più importante delle quali è la valle del Calchaquí nelle province di Catamarca, Tucumán, e Salta. Più a nord la provincia di Jujuy, vicino alla Bolivia, occupa prevalentemente l'altopiano delle Ande Centrali. Il Tropico del Capricorno attraversa l'estremo nord della regione.

[modifica] Fiumi e laghi

I principali fiumi dell'Argentina sono: Pilcomayo, Paraguay, Bermejo, Colorado, Río Negro, Salado, Uruguay e il più grande tra tutti, il Paraná. Gli ultimi due scorrono assieme prima di sfociare nell'Oceano Atlantico, formando l'estuario del Río de la Plata. Fiumi importanti a livello regionale sono l'Atuel e il Mendoza, nelle province omonime, il Chubut in Patagonia, il Río Grande nel Jujuy, e il San Francisco nella Provincia di Salta.

Ci sono diversi grossi laghi in Argentina, molti dei quali in Patagonia. Tra questi i laghi Argentino e Viedma nella provincia di Santa Cruz, Nahuel Huapi nel Río Negro e Fagnano nella Terra del Fuoco, e Colhué Huapi e Musters nella provincia di Chubut. Il Lago Buenos Aires e il lago O'Higgins/San Martín sono condivisi con il Cile. Il Mar Chiquita (Córdoba), è il più grande lago di acqua salata del paese. Esistono inoltre numerosi laghi artificiali creati da dighe. In Argentina sono presenti diverse fonti termali, come le Termas de Río Hondo, con temperature tra i 30°C e i 65°C.[5]

[modifica] Mari e aree costiere

L'Argentina ha 4.665 chilometri di linea costiera.[6] La piattaforma continentale è insolitamente ampia; in Argentina questa area poco profonda dell'Atlantico viene chiamata Mar Argentino. Le acque sono ricche di pesci e si sospetta che conservino importanti risorse di idrocarburi. La linea costiera argentina varia tra aree con dune di sabbia e scogliere. Le due principali correnti oceaniche che toccano la costa sono la Corrente del Brasile (calda) e la Corrente delle Falkland (in spagnolo: corriente Antártica, fredda). A causa della variabilità della massa costiera, le due correnti si alternano nella loro influenza sul clima e non permettono alle temperature di scendere gradualmente con l'aumentare della latitudine. La costa meridionale della Terra del Fuoco forma la sponda settentrionale del Canale di Drake.

[modifica] Clima

Valle del Calchaquí, provincia di Salta.
Valle del Calchaquí, provincia di Salta.

A causa dell'ampiezza nella longitudine e nei rilievi, l'Argentina è soggetta a una varietà di climi. Di norma, il clima è prevalentemente temperato, con estremi che vanno dal subtropicale a nord al subpolare nell'estremo sud. Il nord del paese è caratterizzato da estati molto calde e umide, con inverni miti e secchi, ed è soggetto a periodiche siccità. L'Argentina centrale ha estati calde con temporali (che nell'Argentina occidentale producono alcune delle più grandi grandinate del mondo), e inverni freschi. Le regioni meridionali hanno estati fresche e inverni freddi con pesanti nevicate, specialmente nelle zone montagnose. Le zone più elevate, a tutte le latitudini, sperimentano condizioni più rigide.

Sia la temperatura massima che la minima mai registrate in Sudamerica si sono avute in Argentina. Il record per la temperatura massima di 48,8 °C, venne registrato a Rivadavia, Provincia di Salta, l'11 dicembre 1905. La temperatura minima record fu −32.7 °C, registrata a Sarmiento, Provincia di Chubut, il 1 giugno 1907.[7]

I principali venti dell'Argentina comprendono il freddo Pampero, che soffia sulle pianure della Patagonia e della Pampa a seguito di un fronte freddo; il Viento Norte, un vento caldo che può soffiare da nord nella seconda parte dell'inverno, creando condizioni miti; e il Zonda, un vento caldo e secco (si veda anche Föhn), che influenza l'Argentina centro-occidentale. Privato di tutta l'umidità durante i 6.000 metri di discesa dalle Ande, lo Zonda può soffiare per ore con raffiche fino a 120 km/h, alimentando gli incendi e causando danni. Quando soffia il Zonda (giugno-novembre), tempeste di neve (viento blanco) si verificano alle maggiori altitudini.

La Sudestada può considerarsi simile al Noreaster, anche se raramente coinvolge nevicate. Entrambi sono associati a un sistema di bassa pressione invernale. La sudestada solitamente modera le temperature fredde ma porta piogge molto forti, mari agitati e inondazioni costiere. È più comune nel tardo autunno e in inverno, lungo le coste dell'Argentina centrale e nell'esturaio del Río de la Plata.

Le regioni meridionali, in particolare l'estremo sud, sperimentano lungi periodi di luce solare da novembre a febbraio (fino a diciannove ore), e notti lunghe da maggio ad agosto. Tutta l'Argentina usa il fuso orario UTC-3. La nazione non osserva l'ora legale.

[modifica] Estremità

Il punto più orientale dell'Argentina continentale si trova a nordest della città di Bernardo de Irigoyen, provincia di Misiones, il punto più occidentale e la catena del Mariano Moreno nella provincia di Santa Cruz. Il punto più settentrionale si trova alla confluenza dei fiumi Grande de San Juan e Mojinete, provincia di Jujuy, mentre quello più meridionale è Capo San Pío, nella Terra del Fuoco[8].

[modifica] Popolazione

La popolazione è in massima parte di origine europea (soprattutto di ascendenza italiana o spagnola). Ricordiamo che fino alla metà circa del XIX secolo la componente indigena, costituita da una decina di etnie amerindie principali, e meticcia, frutto dell'unione di queste con i conquistatori spagnoli (da cui nasce il cosiddetto gaucho), ebbe un peso demografico notevole anche se difficilmente quantificabile. Già con il primo censimento del 1869 tuttavia, si registrava nel paese la presenza di numerosi residenti stranieri, in grande maggioranza europei: su poco più di 1.830.000 abitanti i non nativi rappresentavano oltre il 12% della popolazione complessiva (210.000 circa fra cui ben 71.000 italiani).

Intorno alla metà degli anni '70 dell'800 iniziò una massiccia immigrazione dall'Europa in Argentina che si protrasse fino alla vigilia del primo conflitto mondiale (1914). Si riattivò successivamente negli anni '20 del '900, perdendo però vigore nel decennio successivo. L'ultima grande ondata immigratoria si registrò a partire dal 1945, protraendosi fino alla fine degli anni '50 del XX secolo. Fra il 1869 ed il 1971 sono complessivamente entrati in Argentina oltre 9.000.000 di immigrati, in grande maggioranza europei e fra questi quasi 3.500.000 di italiani (ma anche molti spagnoli, e, in minor numero, francesi, tedeschi, polacchi, inglesi, ecc.). Pur considerando l'immigrazione stagionale, importante soprattutto negli ultimi decenni dell'800 e nei primi del '900, ed i numerosi rientri, questa cifra appare sbalorditiva. L'Argentina è senz'altro il paese al mondo che ha accolto più immigrati dopo gli Stati Uniti. Tenendo però conto della scarsa popolazione presente nel paese alla vigilia dello sviluppo del fenomeno immigratorio, si può senz'altro asserire che quest'ultimo ha assunto, per l'Argentina, un'importanza di gran lunga superiore a quella avuta per gli Stati Uniti.

Negli ultimi decenni l'immigrazione dall'Europa è cessata quasi del tutto, sostituita da quella procedente dai paesi limitrofi (Bolivia e Paraguay in particolare) localizzata in gran parte nelle Province settentrionali del paese. A partire dagli anni '70 ha avuto inizio una consistente corrente di espatri dall'Argentina, diretta principalmente verso l'Europa e gli Stati Uniti, e costituita in massima parte da tecnici e professionisti.

[modifica] Demografia

L'Istituto Nazionale di Statistica e Censimento dell'Argentina (INDEC) ha mostrato che la popolazione dell'Argentina è di 40.301.927 abitanti. [9] L'Argentina si classifica terza in America Meridionale e trentesima nel mondo. La densità di popolazione dell'Argentina è di 14 abitanti per chilometro quadrato. La popolazione non è distribuita uniformemente: aree della città di Buenos Aires hanno una densità di popolazione di più di 14.000 ab/km², mentre Santa Cruz è la provincia che ne ha meno: 1 ab/km². L'Argentina è l'unica nazione in America Meridionale con una percentuale di migrazione positiva, approssimativamente del +0.4%.

[modifica] Città ed aree metropolitane

Oroño Boulevard, Rosario
Oroño Boulevard, Rosario

Buenos Aires è la capitale dell'Argentina fin dal 1880 (prima di allora il paese non aveva capitale), ma ci sono stati progetti per spostare il centro amministrativo altrove. Durante la presidenza di Raúl Alfonsín venne approvata una legge che ordinava il trasferimento della capitale federale a Viedma, una città nella provincia di Río Negro. Erano in corso degli studi di fattibilità quando problemi economici determinarono il definitivo allontanamento dal progetto nel 1989. Anche se la legge non è mai stata formalmente annullata, è divenuta una semplice "reliquia storica", e il progetto è stato dimenticato.

Le quindici più grandi aree metropolitane dell'Argentina, secondo dati del 2005, sono:

Classificazione Città Provincia Popolazione Regione
1 Buenos Aires Città + 24 partidos in Provincia di Buenos Aires 11.453.725 Pampa
2 Córdoba Córdoba 1.513.200 Pampa
3 Rosario Santa Fe 1.210.000 Pampa
4 Mendoza Mendoza 1.009.100 Cuyo
5 La Plata Buenos Aires 857.800 Pampa
6 San Miguel de Tucumán  Tucumán 833.100 NOA
7 Mar del Plata Buenos Aires 699.600 Pampa
8 Salta Salta 531.400 NOA
9 Santa Fe Santa Fe 524.300 Pampa
10 San Juan San Juan 456.400 Cuyo
11 Resistencia Chaco 399.800 Gran Chaco
12 Neuquén Provincia di Neuquén 391.600 Patagonia
13 Santiago del Estero Santiago del Estero  389.200 Gran Chaco
14 Corrientes Corrientes 332.400 Mesopotamia
15 Bahía Blanca Buenos Aires 310.200 Pampa

[modifica] Etnie

É calcolato che più di 25 milioni di argentini hanno almeno un antenato italiano. È il più importante gruppo etnico del paese.
É calcolato che più di 25 milioni di argentini hanno almeno un antenato italiano. È il più importante gruppo etnico del paese.

Diversamente dalle altre nazioni latinoamericane, i cittadini di origine europea costituiscono la grande maggioranza della popolazione, con stime che variano dal 90% al 97% [10] della popolazione totale. L'ultimo censimento nazionale, basato su richiesta di autoattribuzione agli intervistati, indicò una stima simile (95%).

Dopo i coloni spagnoli, ondate di coloni europei arrivarono in Argentina tra la fine del XIX secolo e la metà del XX secolo. Una grandissima parte degli immigrati arrivarono dall'Italia (inizialmente da Piemonte, Veneto e Lombardia, più tardi da Campania e Calabria)[11], dalla Spagna (primi fra loro galiziani e baschi), e dalla Francia (soprattutto a Buenos Aires e Mendoza). Più piccoli ma significativi gruppi di immigranti vennero da Germania e Svizzera (alla Regione di Laghi di Patagonia), Scandinavia, (Danimarca, Norvegia e Svezia) Grecia, Libano, Regno Unito ed Irlanda (a Buenos Aires, Santa Fé, e Patagonia; vedi anche sistemazione inglese in Argentina), e Portogallo. Anche dall'est-Europa gli immigrati furono numerosi: da Polonia, Ungheria, Russia, Ucraina, Croazia [12] e Lituania, così come dai paesi balcanici (Romania e Montenegro, particolarmente in Chaco). C'è una grande comunità armena, e la valle di Chubut in Patagonia ha una significativa presenza di origine gallese. Il censimento del 2001 registrò i gruppi etnici seguenti:

Etnie Popolazione Percentuale
Europei 35.678.044 88,9%
Meticci 2.914.115 6,9%
Arabi 1.491.171 3,8%
Amerindi 402,921 0,6%
Total 40.301.927 (2007) 100%

Questi gruppi sono spesso combinati in categorie più larghe[13]:

Etnie Popolazione Percentuale
Europei ( Spagnoli e Italiani ) 37.169.215 92,5%
Amerindi/Meticci 3.132.712 7,5%

[modifica] Religione

La religione ufficiale è quella cattolica apostolica romana.

[modifica] Lingue

La lingua ufficiale dell'Argentina è lo spagnolo, chiamato solitamente "castellano" dagli argentini. Rispetto alla lingua parlata in Spagna, tuttavia, vi sono alcune differenze a livello fonetico e morfologico.

Un studio fonetico condotto dal Laboratorio per Investigazioni Sensorie CONICET e dall'Università di Toronto ha mostrato che l'accento degli abitanti di Buenos Aires (noti come porteños) è più vicino al dialetto napoletano dell'italiano che ad alcuna altra lingua parlata. L'immigrazione italiana e le altre immigrazioni europee hanno influenzato il lunfardo, il gergo parlato nella regione del Río de la Plata, permeando anche il vocabolario vernacolare di altre regioni.

Gli argentini sono la più grande popolazione di lingua spagnola che usa universalmente quello che è noto come voseo (l'uso del pronome di seconda persona singolare vos al posto del , che causa anche l'uso di forme verbali alternate). Il dialetto più comune è il rioplatense i cui parlanti sono localizzati principalmente nel bacino del Rio de la Plata. Il tedesco standard è parlato da 400.000 e forse 500.000 [14] argentini di ascendenza tedesca, sebbene è stato affermato anche che ci potrebbero essere addirittura 1.800.000 parlanti. Il tedesco, oggi, è la terza o quarta lingua più parlata in Argentina.

Secondo uno studio, l'italiano è parlato da circa 1.500.000 di persone[15] (che lo rendono la seconda lingua più parlata in Argentina) e l'arabo da circa 1.000.000 di persone. [16], ma questi dati probabilmente non sono più corretti, poiché le nuove generazioni parlano soprattutto lo spagnolo e non la lingua dei loro progenitori.

[modifica] Ordinamento dello stato

[modifica] Suddivisione amministrativa

Per approfondire, vedi le voci Province dell'Argentina e Dipartimenti dell'Argentina.
Province (stati federali) dell'Argentina
Province (stati federali) dell'Argentina

L'Argentina è divisa in ventitré province (provincias; singolare provincia), e una città autonoma (comunemente nota come la capitale federale ma ufficialmente come "Capital de la República" o "Capital de la Nación").

Le province sono:

  1. Città Autonoma di Buenos Aires*
  2. Provincia di Buenos Aires
  3. Catamarca
  4. Chaco
  5. Chubut
  6. Córdoba
  7. Corrientes
  8. Entre Ríos
  9. Formosa
  10. Jujuy
  11. La Pampa
  12. La Rioja
  13. Mendoza
  14. Misiones
  15. Neuquén
  16. Río Negro
  17. Salta
  18. San Juan
  19. San Luis
  20. Santa Cruz
  21. Santa Fe
  22. Santiago del Estero
  23. Terra del Fuoco, Antartide e Isole dell'Atlantico del Sud
  24. Tucumán

* La capital federal; l'attuale nome ufficiale del distretto federale è Ciudad Autónoma de Buenos Aires.

Le province sono divise in unità secondarie più piccole chiamati departamentos, ovvero dipartimenti. Esistono 376 dipartimenti. La provincia di Buenos Aires ha 134 divisioni simili note come partidos. Departamentos e partidos sono a loro volta suddivisi in municipalità o distretti.

[modifica] Rivendicazioni territoriali ed enclavi

La nazione rivendica la sovranità sul territorio d'oltremare britannico delle Isole Falkland (in spagnolo: Islas Malvinas) e della Georgia del Sud e isole Sandwich meridionali. Con il nome di Antartide Argentina, rivendica 969.464 km² di Antartide, che si sovrappongono in parte ad analoghe rivendicazioni di Cile e Regno Unito.

Esiste un enclave argentina, l'isola Martín García. Si trova vicino alla confluenza dei fiumi Paraná e Uruguay, un chilometro all'interno delle acque territoriali uruguaiane, e a 3,5 chilometri dalla costa dell'Uruguay, vicino alla piccola cittadina di Martín Chico (a sua volta a metà strada tra Nueva Palmira e Colonia del Sacramento).

Un accordo raggiunto da Argentina e Uruguay nel 1973 ha riaffermato la giurisdizione argentina sull'isola, ponendo fine ad una disputa secolare. In base all'accordo, Martín García è dedicata ad essere solo una riserva naturale. La sua superficie e di circa 2 km quadrati, e la sua popolazione conta 200 abitanti.

[modifica] Istituzioni

[modifica] Ordinamento scolastico

[modifica] Sistema sanitario

[modifica] Forze armate

[modifica] Politica

[modifica] Politica estera

L'Argentina fa parte del Sistema economico latino-americano, del Mercosur, dell'Organizzazione degli Stati Americani, del Gruppo di Rio e del G15.

[modifica] Politica interna

[modifica] Ambiente

Per approfondire, vedi la voce Aree naturali protette in Argentina.

[modifica] Flora

[modifica] Fauna

[modifica] Trasporti

Le linee ferroviarie sono praticamente inesistenti, eccettuati i collegamenti tra i sobborghi della capitale con alcune province confinanti ed i treni a scartamento ridotto "Tren a las Nubes" nella provincia di Salta, "La Trochita", che collega Esquel a El Maitén ed il "Tren de la Fin del Mundo" ad Ushuaia.
Il metodo più facile per spostarsi in Argentina è costituito dagli autobus a lunga percorrenza (detti colectivos o micros), molti dei quali a due piani.
Ogni città o paese ha una stazione degli autobus, dove si trovano anche gli sportelli delle varie compagnie, ognuna con la propria offerta di orari, prezzi e servizi.
Si può optare per un viaggio in un colectivo tradizionale, oppure scegliere un coche semi-cama o coche cama, dove i sedili sono più larghi e si possono reclinare fino a diventare orizzontali; inoltre nei viaggi più lunghi viene servito il pasto (colazione, pranzo o cena) ed, a volte, anche coperta e cuscino. Distributori di the, caffé ed acqua calda sono a disposizione di tutti i passeggeri.
I bagagli vengono sistemati nei vani in basso e su di essi viene collocata un'etichetta con un numero, che servirà per il ritiro una volta arrivati a destinazione.

[modifica] Arte

[modifica] Architettura

[modifica] Pittura e scultura

[modifica] Letteratura

[modifica] Poesia

[modifica] Romanzo

[modifica] Teatro

[modifica] Musica

[modifica] Cinema

Per approfondire, vedi la voce Cinema argentino.

[modifica] Sport

Lo sport più seguito e praticato dagli argentini è senza dubbio il calcio. La nazionale di calcio argentina ha conquistato due Coppe del Mondo: nel 1978 e nel 1986. È anche la nazionale di calcio sudamericana ad aver vinto più Coppe America: ben 14, la più recente nel 1993. Sono argentini due dei calciatori che secondo molti critici sportivi e tifosi sono considerati tra i migliori di tutti i tempi: ovvero Alfredo Di Stéfano e Diego Armando Maradona.

La nazionale è stabilmente tra le prime 10 al mondo, ma il mancato passaggio al professionismo fa sì che molti giocatori giochino all'estero o addirittura scelgano di difendere i colori di altre nazioni, Italia in testa.

Anche il basket, rugby, hockey, tennis e la pallavolo hanno un buon seguito in Argentina.

[modifica] Tradizioni

[modifica] Gastronomia

Per approfondire, vedi la voce Cucina argentina.

[modifica] Festività

24 marzo: giorno della memoria della verita' e della giustizia; 2 aprile: giorno del veterano e di tutti i caduti nella guerra di Malvinas; 25 maggio: primer gobierno patrio; 25 giugno: giorno dela bandiera; 9 julio: dichiarazione di indipendenza; 17 agosto: Dia del fallecimiento del gral joae' de San Martin; 11 settiembre: giorno del maestro; 12 ottobre: giorno della razza;

[modifica] Galleria fotografica

[modifica] Note

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

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