Brasile
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Brasile | |||||||||
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Motto: Ordem e Progresso ("Ordine e Progresso") | |||||||||
Informazioni | |||||||||
Nome completo: | Repubblica Federativa del Brasile | ||||||||
Nome ufficiale: | República Federativa do Brasil | ||||||||
Lingua ufficiale: | portoghese | ||||||||
Capitale: | Brasilia (2.016.497 ab. / 2000) | ||||||||
Politica | |||||||||
Governo: | Repubblica presidenziale federale | ||||||||
Presidente: | Luiz Inácio Lula da Silva | ||||||||
Indipendenza: | dal Portogallo nel 1822 | ||||||||
Ingresso nell'ONU: | 24 ottobre 1945 1 | ||||||||
Superficie | |||||||||
Totale: | 8.514.876 km² (5º) | ||||||||
% delle acque: | 0,65 % | ||||||||
Popolazione | |||||||||
Totale (2007 stima): | 187.545.867 ab. (5º) | ||||||||
Densità: | 22 ab./km² | ||||||||
Geografia | |||||||||
Continente: | America del Sud | ||||||||
Fuso orario: | UTC da -2 a -5 | ||||||||
Economia | |||||||||
Valuta: | Real brasiliano | ||||||||
PIL (PPA) (2006): | 1.881.277 milioni di $ (9º) | ||||||||
PIL procapite (PPA) (2007 stima): | 9.070,75 $ (71º) | ||||||||
ISU (2005): | 0,800 (alto) (70º) | ||||||||
Varie | |||||||||
TLD: | .br | ||||||||
Prefisso tel.: | +55 | ||||||||
Sigla autom.: | BR | ||||||||
Inno nazionale: | Hino Nacional Brasileiro | ||||||||
Festa nazionale: | 7 settembre | ||||||||
1È uno dei 51 Stati che hanno dato vita all'ONU nel 1945. |
Il Brasile (nome ufficiale in portoghese República Federativa do Brasil, Repubblica Federativa del Brasile) è una repubblica federale democratica dell'America meridionale. Confina a nord con la Colombia, il Venezuela, la Guyana, il Suriname e la Guyana Francese, a sud con l'Uruguay e ad ovest con l'Argentina, il Paraguay, la Bolivia e il Perù. Ad est si affaccia sull'Oceano Atlantico. Il Paese ha come caratteristica principale la sua immensità: un'immensità fisica, climatica, ambientale e sociale. Esso può essere considerato un Paese in via di sviluppo, un Paese industrializzato, postindustriale o del Terzo mondo a seconda dell'aspetto che ne viene valutato. Può apparire ancora molto arretrato per via delle abissali differenze tra gruppi sociali o a causa delle estensioni forestali rase al suolo per favorire l'agricoltura e le piantagioni. È in via di sviluppo in quanto sta superando la transizione demografica, potenzia le vie di comunicazione, esporta prodotti tropicali e minerali, e stringe relazioni commerciali con nuove nazioni. È infine moderno e post-industrializzato per i suoi grattacieli, per lo sviluppo delle telecomunicazioni e della tecnologia. Oggi si sta assistendo ad una lenta ma progressiva crescita dei redditi, ad un aumento qualitativo delle relazioni tra le varie regioni, ad un incremento della struttura comunicativa, tutti fattori che consentono al Paese di crescere unitariamente, evitando la sperequazione tra i vari Stati. Inoltre la popolazione aumenta ragionevolmente insieme alla crescita economica, favorita dal Mercosur (Mercato Comune del Cono Sud) e dalla Comunità delle Nazioni del Sud America. Tutte queste premesse unite alla forte e sicura identità nazionale, alla cultura ricca e unitaria, pongono il Brasile in una posizione di primaria importanza per quanto riguarda gli sviluppi futuri dell'economia e della politica sulla scena mondiale.
Indice |
[modifica] Storia
Per approfondire, vedi la voce Storia del Brasile. |
Il Brasile ha molti aspetti in comune con gli altri Paesi dell'America latina anche se conserva alcune caratteristiche proprie, come la lingua (il portoghese) ed etnica (per la forte presenza di europei, africani ed indios)[1]. Dopo il raggiungimento dell'indipendenza nel 1822, nel Paese si sono alternate fasi democratiche a regimi dittatoriali nati a causa degli aspri conflitti interni, delle ricorrenti situazioni di difficoltà economica e anche delle grandissime differenze tra i vari strati della popolazione.
[modifica] Dall'età coloniale all'Impero brasiliano
[modifica] Il periodo coloniale
Per approfondire, vedi la voce Colonia del Brasile. |
La scoperta ufficiale del Brasile avvenne il 22 aprile del 1500, per opera dell'esploratore portoghese Pedro Álvares Cabral, che arrivò nella zona dove oggi si trova Porto Seguro, nello stato di Bahia.
La colonizzazione vera e propria ebbe però inizio nel 1532, quando venne fondata la città di São Vicente da Martim Alfonso de Sousa. Nel 1533, il re del Portogallo Giovanni III divise il Brasile in 12 territori (i capitanias) e li concesse a nobili affidatari (i donatários), che di fatto però diventarono signori feudali. Nel 1548, per paura di una secessione, Giovanni III inviò in Brasile come governatore generale Tomé de Sousa, che il 29 marzo del 1549 fondò la capitale São Salvador da Bahia de Todos os Santos. Con l'inizio della colonizzazione ci furono alcuni tentativi di insediamento anche da parte di Francesi e Olandesi. I Francesi, in particolare, tra il 1555 e il 1567, tentarono di stabilirsi nella zona dell'attuale Rio de Janeiro per poi spostarsi dal 1612 al 1614 nell'attuale São Luis. Furono successivamente scacciati grazie al tradimento dell'architetto Jean-Nicolas-Louis Durand, che aveva costruito un fortino nella stessa Rio.
Nel XVII secolo vennero introdotte le coltivazioni del tabacco e specialmente della canna da zucchero, inizialmente a Bahia e successivamente anche a Rio de Janeiro. Questo importante sviluppo dell'agricoltura fu accompagnato dall'arrivo di numerosi schiavi africani, che andavanono a sostituire per il lavoro nella piantagioni le popolazione autoctone, ormai del tutto insufficienti a garantire la sussistenza di un'economia agricola produttiva. Verso la fine del XVII secolo vennero scoperti grandi giacimenti di oro nella regione del Minas Gerais. Nel 1604 gli olandesi guidati da Maurizio di Nassau, attirati dalle ricchezze del territorio, saccheggiarono Bahia e, tra il 1630 e il 1654, si stabilirono nelle colonie costiere del nordeste, continuando a controllare l'interno. Lì si trovarono però in uno stato di continuo assedio, tanto che nel 1661 furono costretti a ritirarsi.
Fin dall'inizio della colonizzazione portoghese, il Brasile fu teatro di rivolte e di movimenti di resistenza degli indigeni, che si unirono poi agli schiavi africani. Alla fine del XVII secolo l'arrivo di un sempre maggior numero di coloni dal Portogallo favorì la formazione dei primi movimenti contro la Corona Portoghese stessa. Alcune di queste guerre furono causate dalla crescita economica, come la Rivolta di Backman nel 1684. Poco più tardi furono fondati due movimenti che si proponevano di programmare l'indipendenza: la Inconfidência Mineira e la Conjuraçâo Baiana. Il primo nacque dalla minoranza creola nella zona del Minas Gerais: nella seconda metà del XVIII secolo, con la perdità di produttività da parte delle miniere, era divenuto difficile pagare tutte le imposte che la Corona Portoghese esigeva. Inoltre il governo portoghese aveva imposto la derrama, una tassa che prevedeva che tutta la popolazione, inclusi coloro che non erano minatori, versasse una cifra pari al 20% del valore dell'oro estratto. I coloni insorsero e iniziarono a cospirare contro il Portogallo. La cospirazione si proponeva di eliminare la dominazione portoghese e creare uno stato libero. La forma di governo doveva essere quella della Repubblica, ispirata alle idee illuministe, che si andavano diffondendo in Europa e in particolare in Francia, e che avevano recentemente portato, dopo la guerra d'indipendenza americana, alla nascita degli Stati Uniti d'America. I leader del movimento furono però catturati e inviati a Rio de Janeiro, dove furono condannati a morte e giustiziati. La Congiura Baiana, invece, fu un movimento che partì dalla fascia più umile della popolazione di Bahia, e che vide una grande partecipazione da parte di neri e mulatti. I rivoltosi volevano l'abolizione della schiavitù, l'istituzione di un governo egalitario e l'instaurazione di una Repubblica a Bahia.
Tra il 1756 e il 1777 il marchese di Pombal attuò una politica riformatrice, accentrando il potere politico-amministrativo nelle mani del viceré (il Brasile era stato costituito in Viceregno nel 1717) a scapito dei donatários e dei Gesuiti che furono espulsi nel 1759. Nel 1763 la capitale fu trasferita a Rio de Janeiro e nel 1775 venne abolita la schiavitù degli indios.
[modifica] L'indipendenza dal Portogallo
Nel 1807 l'ivasione da parte delle truppe francesi di Napoleone Bonaparte obbligarono il re del Portogallo Giovanni VI a fuggire in Brasile. Nel 1808 il re giunse a Rio de Janeiro, dopo avere stipulato un'alleanza difensiva con l'Inghilterra (che avrebbe fornito la protezione navale durante il viaggio). Allo stesso tempo i porti brasiliani si aprirono a nuove nazioni amiche, ponendo fine allo status di colonia del paese.
Questo fatto irritò coloro che esigevano il ritorno di Giovanni VI in Portogallo e la restaurazione della condizione di colonia per il Brasile. Nel 1821 il re decise allora di lasciare suo figlio Pietro IV come reggente del Brasile, mentre egli rientrò a Lisbona. Pietro, nonostante le pressioni dei liberali che tentavano di convincerlo a tornare in patria, decise invece di rimanere in Brasile, nel cosiddetto Dia do Fico (che letteralmente significa giorno del "io resto", in portoghese "Eu fico"). Il Portogallo, che si trovava già in condizioni abbastanze difficili, non poté più conservare il dominio sul Brasile; Pietro (che prese il nome di Pietro I del Brasile) poté allora facilmente dichiararne l'indipendenza il 7 settembre del 1822.
[modifica] L'Impero brasiliano
Dopo la separazione dal Portogallo il Brasile si trasformò in una monarchia costituzionale. Pietro I, alla morte del padre, tornò in Portogallo per assicurare la successione al trono a sua figlia Maria II del Portogallo.
Il figlio di Pietro I, Pietro II, a soli quattordici anni fu incoronato come nuovo imperatore del Brasile nel 1831, dopo l'abdicazione del padre.
Tra il 1825 e il 1828 si combatté una guerra con l'Argentina per il possesso della Banda Oriental, che si concluse il raggiungimento dell'indipendenza da parte dell'Uruguay (che si era pochi anni prima separato dal Brasile per unirsi all'Argentina). Tra il 1836 e il 1842 si verificò un tentativo secessionista della Repubblica del Rio Grande do Sul, al quale partecipò anche Giuseppe Garibaldi. Dal 1850 al 1852 il Brasile, fattosi sostenitore dei movimenti liberali moderati, si alleò con l'Uruguay e sostenne una nuova guerra contro l'Argentina contribuendo alla caduta del dittatore argentino Juan Manuel de Rosas.
Il 1860 fu un anno di fondamentale importanza per lo sviluppo economico, in quanto si introdusse la coltura del caffè nelle province di Rio de Janeiro e di São Paulo. Nel Sudeste i baroni del caffè superarono così gli antichi coltivatori del cotone e di canna da zucchero, mentre cominciava a farsi sentire anche un notevole afflusso di genti europee che immigravano nel paese, soprattutto italiani.
Tra il 1865 e il 1870 l'Argentina, l'Uruguay e il Brasile combatterono una guerra contro il Paraguay, che si concluse con la perdita, da parte del Paraguay stesso, delle regioni a nord del fiume Apa. A partire dal 1870 si registrò una notevole crescita dei movimenti repubblicani, che nel 1888 ottennero l'abolizione della schiavitù. Nel 1889, infine, scoppiò una rivoluzione incruenta che costrinse Pietro II ad abdicare: venne proclamata la Repubblica, e si adottò la Costituzione federale. Il passaggio dalla Monarchia alla Repubblica era così ultimato, senza alcun ricorso alla violenza. La famiglia imperiale, infatti, poté in tutta sicurezza tornare in Europa.
[modifica] Dall'istituzione della Repubblica ad oggi
[modifica] La prima fase repubblicana
Deodoro da Fonseca, che aveva guidato il colpo di stato del 1889, divenne il primo presidente del Brasile. Per il nuovo stato si scelse come nome quello di Repubblica degli Stati Uniti del Brasile, che fu poi camibato in Repubblica Federale del Brasile. Dal 1889 al 1939 la presidenza si alternò tra i due stati principali, quello di São Paulo e quello del Minas Gerais. In questo periodo il sistema economico del Brasile poggiava soprattutto sull'esportazione del caffè, coltivato nella zona di São Paulo, e sulla produzione di latte, nel Minas Gerais, tanto che la politica di questi anni fu definita come la politica del caffellatte. Verso la fine del XIX secolo il caffè divenne il primo prodotto di esportazione del paese superando lo zucchero, e favorendo così una grande crescita economica. Tuttavia tra il 1926 e il 1930 si registrò un crollo dei prezzi del caffè e una conseguente depressione economica alla quale fecero seguito violente agitazioni sociali.
[modifica] L'età di Vargas
Nel 1930, Getúlio Vargas, candidato del partito liberal-progressista Alleanza Nazionale Liberale, venne eletto presidente della Repubblica. Nel 1931, avendo riunito molti poteri nelle sue mani suscitò l'indignazione degli oppositori, in massima parte esponenti della classe media paulista. Nel 1934, allora, messo sotto pressione, fu costretto a promulgare una Costituzione democratica, con la quale concesse il diritto di suffragio alle donne. Nel 1937 Vargas, avendo sciolto il Congesso Nazionale e i partiti, e avendo revocato molte delle libertà dei singoli individui, instaurò una dittatura (quella del cosiddetto Estado Novo) di ispirazione fascista, che durò fino al 1945. Nel 1942, sotto la pressione degli Stati Uniti d'America, Vargas dichiarò guerra alle potenze dell'Asse e un corpo militare brasiliano fu inviato a combattere in Italia e in Nordafrica.
Nel 1945 Vargas fu deposto da un colpo di stato militare che impose l'adozione di una nuova Costituzione, democratica e federale. Tra il 1950 e il 1954 Vargas fu rieletto alla presidenza e si verificò una nuova svolta nazionalista e radicale. Tuttavia nel 1954 le forze militari conservatrici gli si rivoltarono contro, e lo statista si suicidò.
[modifica] Il periodo populista
In seguito alla fine della dittatura di Vargas e alla promulgazione della nuova Costituzione Federale del 1946, il Paese visse, tra il 1946 e il 1964, una fase storica durante la quale si susseguirono più governi democratici. Nel gennaio del 1956 fu eletto il social democratico Juscelino Kubitschek, ex governatore del Minas Gerais, ed ebbe inizio un periodo di forte industrializzazione e di imponenti lavori pubblici, come la costruzione della nuova capitale, Brasilia, nel 1960. Si registrò tuttavia un netto peggioramento della situazione finanziaria, con forte inflazione e raddoppio del debito estero. Tra il 1961 e il 1964 ci fu la presidenza di João Goulart, del partito cristiano democratico, che cercò di frontaggiare la crisi economica promuovendo una riforma agraria e la nazionalizzazione delle compagnie petrolifere.
[modifica] La dittatura militare
Il colpo di stato militare del 31 marzo 1964 destituì João Goulart e instaurò un regime dittatoriale. Il primo presidente militare ad essere eletto fu il maresciallo Humberto de Alencar Castelo Branco che sciolse tutti i partiti politici e inaugurò la dittatura detta dei gorillas, adottando una politica di liberismo economico che causò l'accentuamento delle sperequazioni sociali. Nel 1969 salì alla presidenza il generale Emílio Garrastazu Médici, che diede inizio ad una nuova fase di incremento industriale ed economico, facendo parlare di un miracolo economico brasiliano che però si spense successivamente con la crisi petrolifera del 1973. Dal 1974 al 1979 la presidenza passò a Ernesto Geisel che dichiarò legale solo il Partito del Movimento Democratico Brasiliano (MDB). Dal 1979 al 1985 fu in carica il presidente João Baptista de Oliveira Figueiredo: egli promulgò una legge elettorale che rese legali tutti i partiti politici tranne quello comunista, e praticò una forte riduzione dei salari atta a frenare la spinta inflazionistica. Essa, però, portò allo scatenarsi di grandi manifestazioni di piazza che furono represse con la forza (1980). Il periodo della dittatura militare finì nel 1984, con le grandi manifestazioni di Rio de Janeiro e São Paulo: il governo militare fu da esse costretto a concedere il ritorno ad elezioni democratiche, che la popolazione reclamava.
[modifica] La nuova Repubblica
Nel 1985 fu eletto Tancredo Neves, candidato dell'MDB, ma morì tre mesi dopo. Il suo vice-presidente José Sarney assunse la presidenza della repubblica. Egli attuò un programma di consolidamento della democrazia, anche se le difficoltà finanziarie erano in crescita, insieme alle tensioni sociali.
Nel 1989 si svolsero le prime elezioni libere dopo 25 anni di dittatura, e furono vinte Fernando Collor de Mello, leader del nuovo Partito di Ricostruzione Nazionale, tendenzialmente liberal-conservatore. Nel 1991 il Brasile diede vita all'alleanza economica chiamata Mercosur assieme ad Argentina, Uruguay e Paraguay. Nel 1992 il presidente Collor fu destituito con l'accusa di corruzione, evasione fiscale ed esportazione di valuta. Dal 1992 al 1995 ci fu la presidenza di Itamar Augusto Cautiero Franco che organizzò un referendum costituzionale. Questo, svoltosi il 21 aprile 1993, confermò il regime presidenziale proclamato nel 1988. Nel 1994 Fernando Henrique Cardoso conquistò la presidenza e, attraverso delle riforme che prevedevano la privatizzazione delle imprese e il rigore finanziario, riuscì ad arrestare l'inflazione, a rilanciare l'economia nazionale e a stabilizzare le tensioni sociali. Nel 1997 ottenne un emendamento costituzionale che gli permise di ricandidarsi alla presidenza. Nel 1998 si registrarono delle considerevoli fughe di capitali che gettarono il Paese nel caos, ma Cardoso, rieletto, riuscì a convincere il Fondo Monetario Internazionale ad approvare un piano di intervento triennale per il Brasile, al quale furono erogati in prestito 41,5 miliardi di dollari. Infine, confermò la presenza brasiliana nel Mercosur. Tra il 2000 e il 2001 il Brasile festeggiò il suo 500° anniversario della scoperta. L'evento, particolarmente significativo, fu causa di alcune manifestazioni di protesta da parte degli indios, da sempre relegati ai margini del sistema statale. Nelle elezioni presidenziali del 2002-2003 si affermò Luiz Inácio Lula da Silva che è tuttora il presidente in carica. Il suo programma, che garantiva provvedimenti per favorire la giustizia sociale, riscosse ampi consensi, in particolare tra i meno agiati. Tuttavia, la protesta degli strati più poveri della popolazione riesplose di fronte al nuovo piano economico. Venne quindi approvata una riforma delle pensioni e varato il programma Fame zero per affrontare il problema della denutrizione, diffuso in tutto il Paese. Nel 2004 il Brasile fondò con gli altri Paesi dell'America Latina la Comunità delle Nazioni del Sud America.
[modifica] Forma di governo
In seguito alla promulgazione della Costituzione del 1988, il Brasile è una Repubblica presidenziale federale. Per quanto riguarda la divisione amministrativa prende ispirazione dal modello nordamericano. Tuttavia il federalismo brasiliano è differente da quello statunitense: il potere esecutivo è esercitato dal Presidente, che possiede anche le funzioni di Capo di Stato e di Capo del Governo e viene eletto ogni quattro anni. In concomitanza con le elezioni presidenziali si vota anche per il Congresso nazionale, che detiene il potere legislativo ed è diviso in due camere parlamentari: la Camera dei Deputati, quadriennale, e il Senato Federale, i cui membri hanno un mandato di otto anni. Il sistema di voto è di tipo regionale per l'elezione dei senatori: ogni regione elegge tre candidati, indifferentemente dal numero degli abitanti; per l'elezione del presidente e della Camera dei Deputati, invece, si adopera un sistema proporzionale che tiene conto della popolazione complessiva di tutto il Paese. Infine, il potere giudiziario, la cui istanza massima è il Supremo Tribunale Federale, responsabile dell'applicazione della Costituzione, è composto da undici ministri scelti dal Presidente con l'approvazione del Senato, tra persone con noto sapere in ambito giuridico. La composizione del Supremo Tribunale Federale non viene rinnovata completamente ogni volta che si rinnova, invece, il mandato presidenziale: il Presidente indica un nuovo ministro quando uno di coloro che sono in carica muore o si dimette. Esistono anche il Tribunale Superiore di Giustizia, il Supremo Tribunale del Lavoro, il Supremo Tribunale Elettorale e il Tribunale Superiore Militare, che si occupano dell'amministrazione della giustizia nei rispettivi ambiti.
[modifica] Geografia
Nel territorio del Brasile si individuano:
- il massiccio della Guyana
- l'altopiano del Brasile
- la depressione amazzonica.
Si possono distinguere cinque grandi regioni geografiche:
- il Nord o Amazzonia (Norte)
- il Nord-Est (Nordeste)
- il Sud-Est (Sudeste)
- il Sud (Sul)
- il Centro-Ovest (Centro-Oeste)
[modifica] Morfologia
[modifica] Altopiani
A sud della foresta amazzonica si estende la grande regione degli altipiani, che comprende l'altopiano del Brasile e il Mato Grosso. Gli altipiani, formate da rocce antiche ricoperte di arenaria o di calcare, digradano dolcemente vero ovest, mentre terminano a est, verso la costa, con rilievi granitici dalle cime arrotondate chiamati "pan di zucchero". Lungo la costa si trova anche una stretta fascia pianeggiante.
[modifica] Idrografia
Il fiume più importante è il Rio delle Amazzoni, che attraversa la foresta amazzonica.
Ai confini con Argentina e Paraguay si trovano le più grandi cascate del mondo: le cascate dell'Iguazú, che si trovano all'interno di un Parco Nazionale. Sono 275 cascate che scendono da varie altezze per circa 4 Km.
Tra i fiumi più importanti, il Paraná e il São Francisco e immancabilmente il Rio delle Amazzoni lungo 6280 km per 4000 navigabili, mentre il São Francisco è lungo 2900 km per la metà navigabili.
Caratteristiche del clima: due stagioni una umida ed una arida.
[modifica] Popolazione
Con circa 190 milioni di abitanti, il Brasile è il paese più popoloso dell'America Latina ed il quinto Paese più popoloso del mondo. Grazie all'eccezionale estensione del suo territorio, la densità del Brasile si rivela decisamente bassa: solo 21 ab./km². La popolazione, tuttavia, risulta distribuita in modo fortemente squilibrato.
[modifica] Etnie
Per approfondire, vedi la voce Popoli indigeni del Brasile. |
Il Brasile ha una società multietnica.
La popolazione brasiliana è, principalmente, discendente degli indios, coloni portoghesi, schiavi africani e di diversi gruppi di immigrati, che sono arrivati nel Brasile soprattutto fra il 1820 e il 1970. Gli immigrati erano principalmente italiani e portoghesi, ma anche tedeschi, spagnoli, giapponesi e siriani-libanesi.[2]
Secondo il IBGE, la maggioranza della popolazione brasiliana si considera di razza o colore bianca (49,7%). Il 42,6% si considera di colore marrone (mulatti, meticci, etc) e il 6,9% di colore nera. 0,5% della popolazione è di origine asiatica e 0,3% sono indios.[3]
[modifica] Comunità italiana
Per approfondire, vedi la voce Italo-brasiliano. |
Il 15% della popolazione brasiliana è di origine italiana, circa 25 milioni di persone. È la più numerosa popolazione di oriundi italiani nel mondo.[4]
I primi immigrati italiani arrivarono in Brasile nel 1875.[5]Erano contadini veneti attirati dal lavoro come piccoli coltivatori nel sud del paese. Il picco massimo dell'immigrazione italiana in Brasile si ebbe tra il 1880 e il 1920. La maggior parte degli italiani trovarono lavoro nelle piantagioni di caffè brasiliane negli stati di San Paolo, Rio Grande do Sul, Santa Catarina, Paraná, Minas Gerais e Espírito Santo.
Più di un milione e mezzo d'italiani emigrarono in Brasile fra il 1880 e il 1950. Più della metà proveniva dal nord-Italia, con 30% dal Veneto. Il resto era originario di Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e del sud-Italia e dell'Italia centrale (Campania, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Toscana).
Immigrazione italiana verso il Brasile (1876-1920) Fonte: Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística (IBGE) |
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Regione di origine | Numero di immigrati | Regione di origine | Numero di immigrati |
Veneto | 365 710 | Sicilia | 44 390 |
Campania | 166 080 | Piemonte | 40 336 |
Calabria | 113 155 | Puglia | 34 833 |
Lombardia | 105 973 | Marche | 25 074 |
Abruzzo-Molise | 93.020 | Lazio | 15 982 |
Toscana | 81 056 | Umbria | 11 818 |
Emilia-Romagna | 59 877 | Liguria | 9 328 |
Basilicata | 52 888 | Sardegna | 6 113 |
Totale: 1 243 633 |
Immigrazione italiana verso il Brasile, tra il 1884 e il 1959 Origine: Brazilian Institute for Geography and Statistics (IBGE)[6] |
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Nationalità | 1884-1893 | 1894-1903 | 1904-1913 | 1914-1923 | 1924-1933 | 1945-1949 | 1950-1954 | 1955-1959 |
Italiani | 510.533 | 537.784 | 196.521 | 86.320 | 70.177 | 15.312 | 59.785 | 31.263 |
- San Paolo : 13 milioni di oriundi italiani; 32,5% della popolazione locale. San Paolo ha più italiani rispetto a ogni altra regione nell'Italia.[7]
- Paraná: 3,7 milioni; 37%[8]
- Rio Grande do Sul: 3 milioni; 27,0%[9]
- Santa Catarina: 3 milioni; 50,0%
- Espírito Santo: 1,7 milioni; 65%
- Minas Gerais: 1,5 milione; 7,5%[10]
- Rio de Janeiro: 600.000; 4,0%[11]
- Nord-Brasile: 1 milione; 6,8%[12]
- Centro-Brasile: 400.000; 4,0%[13]
- Nord-este Brasile: 150.000; 0,35%[14]
- Oriundi italiani in Brasile: tra 25-28 milioni.
[modifica] Religione
La religione predominante è quella cattolica (73,6%), il che rende il Brasile il Paese con il maggior numero di cattolici del mondo; assai più modeste percentuali praticano confessioni e culti diverse, come il protestantesimo 15,4%, ortodossia, buddhismo, ebraismo, islam, ecc.[15]
[modifica] Lingue
Il portoghese è la lingua ufficiale del Brasile ed è parlato da quasi tutti i suoi abitanti[16] 180 lingue dei nativi americani sono parlate da circa 460 mila indios brasiliani.[17][18]
Il tedesco e l'italiano sono parlati da numerosi comunità nel sud Brasile.[19][20] La maggioranza dei brasiliani di origine italiana parla soltanto il portoghese, tuttavia c'è un'importante comunità nello stato del Rio Grande do Sul che ancora parla il talian, un dialetto veneto con influenze dal portoghese.[21]
[modifica] Ordinamento dello stato
[modifica] Divisione amministrativa
Il Brasile è composto da 26 stati federati, più un distretto federale nel quale si trova la capitale, che è uno stato autonomo.
Stati federati del Brasile (dati del 2003) |
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Stato | Capoluogo | Abitanti | Superficie km² | |
1 | Acre | Rio Branco | 600.595 | 152.522 |
2 | Alagoas | Maceió | 2.917.664 | 27.819 |
3 | Amapá | Macapá | 534.835 | 142.816 |
4 | Amazonas | Manaus | 3.031.068 | 1.570.947 |
5 | Bahia | Salvador | 13.435.612 | 564.273 |
6 | Ceará | Fortaleza | 7.758.441 | 145.712 |
7 | Distretto Federale | Brasília | 2.189.789 | 5.802 |
8 | Espírito Santo | Vitória | 3.250.219 | 46.047 |
9 | Goiás | Goiânia | 5.306.459 | 340.118 |
10 | Maranhão | São Luís | 5.873.655 | 331.918 |
11 | Mato Grosso | Cuiabá | 2.651.335 | 903.386 |
12 | Mato Grosso do Sul | Campo Grande | 2.169.688 | 357.140 |
13 | Minas Gerais | Belo Horizonte | 18.553.312 | 586.552 |
14 | Pará | Belém | 6.574.993 | 1.247.703 |
15 | Paraíba | João Pessoa | 3.518.595 | 56.341 |
16 | Paraná | Curitiba | 9.906.866 | 199.282 |
17 | Pernambuco | Recife | 8.161.862 | 98.527 |
18 | Piauí | Teresina | 2.923.725 | 251.312 |
19 | Rio de Janeiro | Rio de Janeiro | 14.879.118 | 43.797 |
20 | Rio Grande do Norte | Natal | 2.888.058 | 53.077 |
21 | Rio Grande do Sul | Porto Alegre | 10.510.992 | 281.734 |
22 | Rondônia | Porto Velho | 1.455.907 | 237.565 |
23 | Roraima | Boa Vista | 357.302 | 224.118 |
24 | Santa Catarina | Florianópolis | 5.607.233 | 95.285 |
25 | San Paolo | San Paolo | 38.709.320 | 248.177 |
26 | Sergipe | Aracaju | 1.874.613 | 21.962 |
27 | Tocantins | Palmas | 1.230.181 | 277.298 |
Da un punto di vista geografico il paese è inoltre diviso in 5 regioni (região, pl. regiões), queste sono usate talvolta anche per fini statistici e non hanno dunque rilevanza da un punto di vista amministrativo; gli stati sono così distribuiti:
- (Região Norte): Acre, Amapá, Amazonas, Pará, Rondônia, Roraima, Tocantins
- (Região Nordeste): Alagoas, Bahia, Ceará, Maranhão, Paraíba, Pernambuco, Piauí, Rio Grande do Norte, Sergipe
- (Região Centro-Oeste): Goiás, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul, Distrito Federal do Brasil
- (Região Sudeste): Espírito Santo, Minas Gerais, Rio de Janeiro, São Paulo
- (Região Sul): Paraná, Santa Catarina, Rio Grande do Sul
[modifica] Politica estera
Per analizzare in dettaglio la politica estera di questo Paese si può ricorrere ad uno schema di cerchi concentrici, ognuno riguardante un ambito delle relazioni internazionali brasiliane. Partendo dall'interno di questo schema, nel primo cerchio troviamo il Mercosur.
Il Mercato Comune del Cono Sud fu istituito il 26 Marzo 1991 ed era composto inizialmente da: Argentina, Paraguay, Uruguay e lo stesso Brasile; oggi comprende anche il Venezuela, entrato dopo la recente ratifica del governo brasiliano. L'obiettivo del Mercosur è quello di raggiungere un mercato comune con l'abolizione delle tasse doganali. Per ulteriori informazioni confronta la voce Mercosur.
Il secondo cerchio concentrico riguarda l'attenzione del Brasile verso gli altri Stati sudamericani con i quali vuole attuare un programma di collaborazione politica, culturale ed economica; tra questi paesi esisteva una cooperazione che prima si chiamava CASA e dall'Aprile del 2007 ha preso il nome di UNASUR. Il terzo cerchio concentrico è costituito dall'alleanza del Brasile con i Paesi emergenti dei continenti in via di sviluppo. In particolare, esistono rapporti con la Repubblica sudafricana per quanto riguarda l'Africa e con l'India, in rappresentanza dell'Asia. Questo accordo tuttavia si trova ancora in uno stato embrionale, in quanto avvengono ancora pochi scambi commerciali, ma le previsioni per la crescita dei rapporti economici sono ottimistiche.
Per quanto riguarda poi in particolare l'Asia è palpabile la notevole presenza di mercati asiatici in Brasile, nonché la notevole quantità di esportazioni brasiliane in Asia (45 miliardi di attivo commerciale) che riguardano materie prime insieme ad alcuni prodotti finiti.
Il quarto cerchio è costituito dal rapporto con i Paesi industrializzati. Il primo partner commerciale del Brasile è l'Unione Europea considerata nel complesso. Esiste un ottimo rapporto con gli USA che non hanno buone relazioni con tutti i paesi dell'America latina: il Brasile svolge un importante ruolo di mediazione tra i due blocchi, anche se con cautela in quanto non desidera spiccare nei confronti degli altri Paesi.
Il quinto ed ultimo cerchio riguarda la volontà del Brasile di entrare come stato permanente nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (gli stati permanenti sono: USA, Russia, Cina, Regno Unito e Francia) e di avere un maggiore peso anche all'interno dell'Organizzazione Mondiale del Commercio in qualità di capofila degli altri Paesi Sudamericani.
[modifica] Economia
- Prodotto Nazionale Lordo: 1.269 trilione $ (10° posto nella classifica mondiale).[22]
Punti di forza: l'industria locale è ben sviluppata e assicura al paese una posizione dominante nella regione. Immense le risorse agricole e zootecniche (caffè, cacao, soia, mais, canna da zucchero, bovini). Ampi giacimenti d'oro, d'argento e di ferro. È uno dei più importanti produttori di acciaio e petrolio.
Le dissestate finanze regionali rischiano di mettere a repentaglio la stabilità economica. Gli investimenti esteri sono frenati dalle imposte sulle attività economiche e dalla corruzione. La vulnerabilità dell'economia è causata dalle fluttuazione dei prezzi delle materie prime.
Nel periodo 2003-2006 Il Brasile ha avuto una crescita economica del 3,3%, in confronto ad una media per i paesi sviluppati del 7,3%. Il trasporto via mare è strategico ma molti scali sono strutturalmente arretrati. Le strade ed i quartieri residenziali delle grandi città sono abnormemente sviluppati in rapporto alle esigenze funzionali collettive.
Gli interventi pubblici sono stati sovrabbondanti per ispirazione grandiosa ma hanno avuto poca sintonia con le possibilità di sviluppo. Il paese è profondamente urbanizzato ma il costo del lavoro è alto. La lunga abitudine alla burocrazia ed al gravoso prelievo fiscale non è stata efficacemente contrastata dal governo riformatore di Lula da Silva, al potere dal 2002. Il nuovo corso si è sostanzialmente saldato a quello del vecchio apparato di potere. I programmi non si sono aggiornati alle esigenze di mercato: in Brasile l'autorità centrale interviene sempre con iniziative di programma unilaterale. Tuttavia le grandi possibilità nelle forniture di biocombustibili, soia e minerali mantengono alto l'interesse per il paese. Nel 2006 gli investimenti sono cresciuti del 7% ed i salari del 8%. Gli ostacoli alla liberalizzazione dell'economia continuano ad essere forti in un contesto internazionale favorevole ad eliminarli.
Dal 2006 l'economia ha ripreso a crescere a un vigore superiore (nel 2006 l'economia è cresciuta del 3,8% e nel 2007 del 5,4%) anche grazie al nuovo progetto di accelerazione della crescita economica, il PAC.
[modifica] Risorse
- Produzione di energia elettrica: 59.000.000 kWh.
- Pesca: 850.000 tonnellate.
- Petrolio: 1.840.000 b/g.
- Allevamento: pecore 18,3 milioni, capre 12,6 milioni, bovini 183 milioni, suini 31,4 milioni.
- Minerali: ferro, manganese, carbone, bauxite, nichel, petrolio, stagno, argento, diamanti, oro.
[modifica] Agricoltura
Da sola produce il 10 per cento del reddito brasiliano, ed occupa soprattutto i territori pianeggianti della costa atlantica. Le coltivazioni principali sono il caffè, di cui è primo esportatore al mondo, la soia (secondo dopo gli Stati Uniti) e il frumento (specie nel Sud), ma anche riso, mais, canna da zucchero e cacao. La produzione è in prevalenza rivolta all'esportazione, e ciò obbliga il paese a importare derrate alimentari per far fronte al fabbisogno alimentare interno.
L'agricoltura del Brasile presenta ancora strutture perlopiù di tipo coloniale: l'1% dei proprietari possiede il 40% dei terreni coltivabili, organizzati in grandi proprietà fondiarie in cui si pratica per lo più l'allevamento estensivo, oppure aziende capitalistiche dedite all'agricoltura di piantagione. Esistono anche i minifundos, piccole proprietà gestite da agricoltori più poveri e coltivate a mais, riso, manioca e frumento. Nel Nordeste vi sono invece terre un tempo incolte o abbandonate, oggi in mano ai posseiros, che gestiscono da affittuari ogni 5 anni.
[modifica] Allevamento
Il 22% del suolo è utilizzato dalle grandi proprietà per l'allevamento. Nell'allevamento, prevalgono i bovini, quindi seguono suini, ovini e caprini.
[modifica] Risorse minerarie
Il sottosuolo è ricco. Il Brasile fornisce il 30% delle esportazioni mondiali di ferro. Inoltre è ricco di manganese, di zinco, oro, stagno, pietre preziose e carbone.
[modifica] Industria
In Brasile l'industria si è sviluppata solo dalla seconda metà del XX secolo. Tuttavia la sua crescita è stata rapida, e le produzioni si sono molto diversificate. Sostenuta anche da capitali stranieri e presente soprattutto a San Paolo e Belo Horizonte, vede la prevalenza dei settori metallurgico, chimico, tessile, alimentare e dei più recenti comparti meccanico (automobili, aerospazio) ed elettronico (radiotecnica, microelettronica).
[modifica] Trasporti
- Reti autostradali: 5.000 km.
- Reti stradali: 224.397 km.
- Reti ferroviarie: 30.379km.
- Reti navigabili interne: 50.000 km.
Nelle regioni costiere la rete stradale è efficiente, mentre non lo è nell'interno. Il traffico ferroviario non è di rilevante importanza, mentre sta cominciando ad attivarsi quello aereo.
[modifica] Turismo
Un visitatore all'anno per ogni 55 abitanti.
Paesi di provenienza: Argentina 43%, Uruguay 9%, USA 9%, Paraguay 5%, Germania 5%, altri 30%
Principali poli turistici:
Rio de Janeiro, San Paolo, Bahia, Foz do Iguaçu, Regione Amazzonica, Minas Gerais, Nordeste, Pantanal.
Parchi nazionali:
Cascate di Iguazu, Lençois Maranhenses, Chapada Diamantina, Parco Marino Fernando de Noronha, Itatiaia, Jericoacoara, Monte Pascoal, Monte Roraima, Pau Brasil, Tijuca, Serra dos Órgãos, Sete Cidades, Serra da Canasta, Ubajara, Pico da Neblina.
[modifica] Esportazioni
USA 17.8%, Argentina 8.5%, Cina 6.1%, Olanda 4.2%, Germania 4.1% (2006) [23]
[modifica] Importazioni
USA 16.2%, Argentina 8.8%, Cina 8.7%, Germania 7.1%, Nigeria 4.3%, Giappone 4.2% (2006) [24]
[modifica] Povertà
29,3% dei brasiliani vivono sotto la linea di povertà. La popolazione povera vive, soprattutto, nelle favelas delle grandi città e nelle regioni più povere del Brasile (il Nord e il Nord-est).[25] Il Brasile è un paese di contrasti tra ricchi e poveri. Molte città nelle regioni Sud e Sud-est hanno un grande sviluppo sociale. Per esempio, la città di São Caetano, nello stato di San Paolo, ha un Indice di sviluppo umano di 0,919, superiore a quello di Portogallo (0.897). Però, la città di Manari, nello stato di Maranhão, ha in ISU di 0,467, lo stesso ha Tanzania, nell'Africa.[26]
Ci sono anche differenze razziali: i brasiliani di origine europea o asiatica sono più ricchi che i brasiliani di origine africana. Un brasiliano nero guadagna la metà della retribuzione di un bianco. [27] I neri sono 65% della popolazione povera ed i bianchi 36%.[28]
[modifica] Festività
Per approfondire, vedi la voce Festività in Brasile. |
[modifica] Cultura
La cultura brasiliana è stata principalmente influenzata dalla cultura del Portogallo. La lingua portoghese, la religione cattolica e le tradizioni principali sono state portate dai colonizzatori portoghesi durante l'era coloniale. I nativi americani hanno influenzato la lingua e la cucina e gli schiavi africani hanno influenzato la musica, cucina, lingua e religione del Brasile.[29][30]
L'influenza tedesca e, soprattutto, l'italiana, sono forti nelle regioni Sud e Sudorientale del Brasile. L'immigrazione italiana verso il Brasile meridionale è stata intensa fra il 1870 e il 1920.[31]
Tutte queste culture mescolate hanno generato la ricca cultura brasiliana.
[modifica] Arte
Sin dal sedicesimo secolo, le chiese ed i conventi cattolici del Brasile presentavano decorazioni di stile europeo, realizzate spesso da artigiani brasiliani addestrati alle tecniche di oltreoceano. Durante i secoli diciassettesimo e diciottesimo, i modelli barocco e rococò, importati dal Portogallo, influenzarono in maniera determinante l'architettura religiosa del Brasile. Molte di queste chiese possono essere ammirate ancora oggi.
L'artista più interessante dell'intero periodo coloniale fu senz'altro lo scultore e architetto Antônio Francisco Lisboa (1738-1814), meglio noto con il nome di Aleijadinho. Autodidatta, figlio di un colono portoghese e di una schiava, sviluppò una notevole maestria nelle più raffinate decorazioni rococò e le sue sculture lignee policrome e le statue di pietra esprimono una grandiosità di sentimenti fuori dal tempo. Aleijadinho, nonostante avesse contratto una grave malattia deformante, continuò a lavorare ugualmente per altri trent'anni, con lo scalpello ed il mazzuolo legati al polso. La sua arte può essere apprezzata nelle molte chiese barocche dello stato natio di Minas Gerais, specialmente nella città di Ouro Preto e nella zona circostante. Nella Chiesa del Bom Jesus de Matosinhos nella città di Congonhas do Campo, Aleijadinho scolpi nella pietra, a grandezza naturale, le statue dei dodici Profeti poste sulla scalinata e sul loggiato esterni. Di fronte alla scalinata della chiesa, in sei piccole cappelle devozionali, creò le stazioni della Via Crucis con 66 statue in legno di cedro.
Durante gli ultimi 40 anni del secolo diciottesimo, specialmente a Rio de Janeiro, apparvero i segni di un'arte nuova, non più dominata dai temi religiosi. Diventarono sempre più frequenti nella produzione artistica di Rio opere di contenuto mondano, come i ritratti di personaggi famosi.
All'inizio del diciannovesimo secolo, con il trasferimento in Brasile della corte reale portoghese, determinato dall'invasione del Portogallo da parte delle truppe di Napoleone, si assiste ad un processo di "europeizzazione" della vita culturale. Dom João VI, il re portoghese fuggitivo, incoraggiò la vita intellettuale di Rio de Janeiro, fondando istituzioni culturali come la Stampa Regia e la Biblioteca Nazionale. Inoltre, portò con se un gruppo di maestri francesi per creare in Brasile un'Accademia delle Arti, sul modello di quelle europee, e introdurre lo stile neoclassico nel piano di ammodernamento di Rio de Janeiro come capitale del Regno. Facevano parte del gruppo artisti come i fratelli Taunay, l'architetto Auguste Grandjean de Montigny (1776-1850) ed il pittore Jean-Baptiste Debret (1768-1848), che con i suoi quadri ha lasciato una preziosa documentazione iconografica del paesaggio, della gente e delle abitudini rurali e cittadine dell'epoca. L'impronta lasciata da Debret e dai suoi colleghi fu tale che il neoclassicismo ha dominato le arti figurative brasiliane fino al periodo repubblicano.
[modifica] Letteratura
Alcuni tra gli autori brasiliani sono Machado de Assis, Paulo Coelho e Jorge Amado.
[modifica] Musica
La musica del Brasile è fortemente influenzata da quelle d'Africa e d'Europa. In 500 anni di storia, nel Paese sono sorti stili unici ed originali come choro, forró, frevo, samba, bossa nova, Música Popular Brasileira (MPB) e rock brasiliano genere, quest'ultimo, ripreso e promulgato anche fuori dai confini nazionali come nel caso del compositore italiano Bruno Pignatiello.
[modifica] Il calcio
Il calcio (futebol) è lo sport più seguito e più amato. La passione calcistica coinvolge migliaia di ragazzini fin da tenera età, il Brasile risulta essere il paese dove il calcio è più popolare nel mondo. La Nazionale brasiliana, nota informalmente come Seleção (Selezione), è la Nazionale di calcio più titolata del mondo, vantando 5 campionati mondiali vinti 1958, 1962, 1970, 1994, 2002 e 8 Coppe America 1919, 1922, 1949, 1989, 1997, 1999, 2004, 2007.
Inoltre è l'unica Nazionale di calcio ad essersi sempre qualificata alla fase finale di tutte le edizioni del Mondiale. Alcuni dei suoi giocatori sono considerati tra i più forti di sempre, come Pelè, Didì, Vavà, Jairzinho, Carlos Alberto, Zico, Falcão, Romario, Bebeto.
Tra i giocatori in attività i più rappresentativi vi sono Cafu, Roberto Carlos, Rivaldo, Ronaldo, Kaká, Robinho e Ronaldinho.
Il Brasile ha ospitatato una volta un'edizione della Coppa del mondo FIFA, nel 1950. Arrivò in finale e perse per 2-1 contro l'Uruguay al Maracanà.
Dopo la rinuncia della Colombia alla candidatura per ospitare il campionato del mondo 2014 il 30 ottobre 2007, la FIFA ha confermato quella del paese carioca, quindi i mondiali del 2014 si svolgeranno in Brasile.[32]
[modifica] Il Carnevale
Il carnevale brasiliano è considerato il più trasgressivo e più importante del mondo, ogni anno sono milioni di turisti provenienti da tutto il mondo che si recano alla manifestazione più importante, in Brasile viene svolto normalmente quaranta giorni prima della quaresima a secondo dell'anno dura circa due settimane e viene svolto nello stesso periodo in tutto il Paese. La Festa più grande e più importante è quella che si svolge a Rio de Janeiro, una folla immensa dove tra musica e festa vengono spinti enormi carri con varie rappresentazioni di tutti i colori e ballerine brasiliane che ballano a suon di samba. Nei giorni di festa del carnevale il paese vanta una forte crescita economica.
[modifica] Ambiente
Il 4,0% del territorio è protetto (1% parzialmente protetto).
Trattati ambientali a cui è associato: Convenzione di Ramsar, CITES, CBD (sulla biodiversità), Convenzione di Basile sui rifiuti tossici, Protocollo di Montreal (emissione clorofluorocarburi), Protocollo di Kyōto (effetto serra)
[modifica] Note
- ^ http://www.pubmedcentral.nih.gov/articlerender.fcgi?artid=140919#id2601616
- ^ http://www.pubmedcentral.nih.gov/articlerender.fcgi?artid=1234928
- ^ http://www.ibge.gov.br/home/estatistica/populacao/condicaodevida/indicadoresminimos/sinteseindicsociais2006/indic_sociais2006.pdf
- ^ http://www.consultanazionaleemigrazione.it/itestero/Gli_italiani_in_Brasile.pdf
- ^ http://familia.prati.com.br/familiaprati/livro.htm
- ^ http://www.ibge.gov.br/brasil500/index2.html
- ^ http://milpovos.prefeitura.sp.gov.br/interna.php?com=1&lang=1&id=324
- ^ http://www.italianossa.com.br/site.php?area=estatistica&PHPSESSID=48a1a4e26ce2388867024965cbfef484
- ^ http://www.italianos.it/novo/noticias.aspx?id=591&editoria=96
- ^ http://www.italiaoggi.com.br/migrazioni/noticias/migra_20061020a.htm
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- ^ https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/br.html#People
- ^ http://www.brasil.gov.br/ingles/about_brazil/portuguese_language/
- ^ http://orbita.starmedia.com/~i.n.d.i.o.s/textos/txt008or.htm
- ^ http://www.funai.gov.br/indios/fr_conteudo.htm
- ^ http://www.alfredosimon.com.br/~alemao/destaque.php?des=3
- ^ http://www.labeurb.unicamp.br/elb/europeias/talian.htm
- ^ http://www2.regione.veneto.it/videoinf/periodic/precedenti/99/8/cultura.htm
- ^ https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/br.html#Econ
- ^ https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/br.html#Econ
- ^ https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/br.html#Econ
- ^ http://www.rebidia.org.br/novida/FGV_MFOME.htm
- ^ http://www1.folha.uol.com.br/folha/cotidiano/ult95u65599.shtml
- ^ http://www.espacoacademico.com.br/013/13cmtrag.htm
- ^ http://www.consciencia.net/cidadania/arquivo01/negros2.html
- ^ http://www.sustainabletourismbrazil.org/publique/cgi/cgilua.exe/sys/start.htm?UserActiveTemplate=brasil&sid=20
- ^ http://findarticles.com/p/articles/mi_m1310/is_1986_May-June/ai_4375022
- ^ http://www.historiadobrasil.net/imigracao/
- ^ http://www.calcioblog.it/post/4263/al-brasile-il-mondiale-2014
[modifica] Bibliografia
- Ugo Guadalaxara, Brasile, cuore del mondo. Dalla conquista portoghese alla sinistra di Lula, Firenze Atheneum, Firenze, 2004 (quarta edizione).
- Brasile in: Enciclopedia di Geografia, Garzanti, Milano, 2006.
- Brazil - Lazy, hazy days for lucky Lula, "The Economist", June 30th, 2007, pp. 51-52.
- Dreaming of Glory: a 14-Page Special Report on Brazil, "The Economist", April 14th, 2007.
[modifica] Voci correlate
- Brasiliani
- Bandiera brasiliana
- Città del Brasile
- Elezioni in Brasile
- Lista di partiti politici brasiliani
- Nazionale di calcio del Brasile
- Regioni del Brasile
- Stati del Brasile
- Fiumi del Brasile
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Brasile
[modifica] Collegamenti esterni
Brasile su DMoz (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Brasile") |
- Scheda del Brasile dal sito Viaggiare Sicuri - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
Comunità delle Nazioni del Sud America (CSN) | |
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