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Ucraina - Wikipedia

Ucraina

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Ucraina
Ucraina - Bandiera
Ucraina - Stemma
(dettagli) (dettagli)
Motto: Воля, Злагода, Добро
(Volja, Zlahoda, Dobro)
(Traduzione: Libertà, Consenso, Bontà)

Informazioni
Nome completo: Ucraina
Nome ufficiale: Україна
Ukrajina
Lingua ufficiale: ucraino, in Crimea anche il russo
Capitale: Kiev  (2.642.486 ab. / 2003)
Politica
Governo: Repubblica
Presidente: Viktor Juščenko
Primo Ministro: Julija Tymošenko
Indipendenza: Dall'Unione Sovietica, 24 agosto 1991
Ingresso nell'ONU: Dal 24 ottobre 1945
Superficie
Totale: 603.700 km²  (43º)
 % delle acque: trascurabile
Popolazione
Totale (2005): 47.425.336 ab.  (25º)
Densità: 78 ab./km²  
Geografia
Continente: Europa
Fuso orario: UTC +2
Economia
Valuta: Grivnia ucraina
PIL (PPA)  (2006): 365.327 milioni di $  (31º)
PIL procapite (PPA)  (2007): 8.059 $  (86º)
ISU  (2005): 0,788 (medio)  (76º)
Energia:
Varie
TLD: .ua
Prefisso tel.: +380
Sigla autom.: UA
Inno nazionale: Šče ne vmerla Ukrajina
Festa nazionale: 24 agosto

Associata all'UE dal 2001
Partnership NATO dal 1997
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L'Ucraina (in ucraino Україна, Ukrajina /ukraˈjina/; in russo Украина, Ukraina /ukrəˈjinə/; in italiano Ucraìna /ukraˈina/) è uno stato (603.700 km², 46.958.740 abitanti al 1° dicembre 2005, capitale Kiev) dell'Europa dell'Est. Ha uno sbocco sul Mar Nero a sud e confina con la Russia ad est, la Bielorussia a nord e con Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Moldova ad ovest.

L'Ucraina è una repubblica, il presidente della repubblica attuale è Viktor Juščenko mentre il primo ministro è Julija Tymošenko.

La lingua ufficiale è l'ucraìno, molto diffuso nelle regioni orientali è il russo, che nella repubblica autonoma della Crimea è anche lingua ufficiale.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Storia antica

La storia d'Ucraina inizia dalla cultura di Trypillia (Трипільська культура) tra il 5400 e il 4000 a.C. Le città più grandi della cultura di Trypillia esistevano già più di 6000 anni fa e occupavano centinaia di ettari nella zona centrale dell'Ucraina. In queste città abitavano 10000-15000 persone. In epoca preistorica l'Ucraina appare già abitata da popolazioni di agricoltori che, grazie all'abbondanza d'acqua e al fertile terreno della regione, trovano condizioni favorevoli all'insediamento. Queste popolazioni furono soggiogate dagli Sciti, un popolo indoeuropeo seminomade originariamente stanziato a nord del Caucaso che, all'apice della sua potenza, occupò le coste del Mar Nero e la valle del fiume Dnipro tra il VII e il VI secolo AC. Contemporaneamente la regione venne colonizzata dal mare da migranti Greci, che fondarono diverse colonie lungo la costa. L'interazione tra gli Sciti e i Greci delle colonie produsse una cultura propria con caratteristiche originali rispetto a quelle dei popoli confinanti. Nei lunghi secoli di vicinanza diverse comunità scite divennero in parte ellenizzate, e costruirono a loro volta delle città-stato improntate al modello greco.

Nel II secolo AC il territorio scita fu invaso da est dai Sarmati, una popolazione seminomade di etnia affine agli Sciti, originaria delle steppe del Volga. In origine i Sarmati si mescolarono pacificamente con gli Sciti, ma ben presto si rivoltarono contro di loro e li attaccarono, arrivando a conquistare quasi tutto il loro territorio intorno al 150 AC. Solo alcune città-stato e la regione del Caucaso rimasero sotto il controllo scita. A differenza di quanto fecero gli Sciti con i Greci, i Sarmati non si mescolarono con i popoli invasi, mantenendo la propria identità per molti secoli.

I Sarmati si opposero efficacemente all'espansionismo romano fino al II secolo, quando furono assoggettati dagli Alani. Gli storici ritengono che gli Alani fossero anch'essi della stessa stirpe dei Sarmati, e che l'invasione in realtà fosse solo un rivolgimento di potere interno alle tribù di questo popolo.

Nonostante le guerre di confine che opponevano Romani e Sarmati, è accertata anche l'alleanza delle città-stato Scite dell'Ucraina con l'impero Romano. Pur senza entrare a far parte dei domini Romani le città-stato commerciarono abitualmente con i mercanti imperiali.

Intorno al 220 DC i Goti e i Gepidi, facenti parte della stessa famiglia e incalzati ad est dagli Unni, invasero le pianure ucraine mescolandosi con i discendenti degli Sciti e dei Sarmati. Alcune città furono conquistate mentre altre rimasero neutrali, agendo come mercati per lo scambio dei beni saccheggiati dagli invasori barbari durante le loro prime campagne contro i Romani (che durarono fino al 270). Contemporaneamente, i Goti affinarono le loro tecniche di combattimento grazie al prolungato contatto con i cavalieri Sarmati. Durante la loro permanenza in Ucraina i Goti si divisero in due gruppi principali, gli Ostrogoti (Goti di Oriente, la "gente delle campagne") e i Visigoti (Goti di Occidente, la "gente delle foreste").

Nel 375 DC l'Ucraina fu occupata dagli Unni stessi, che sterminarono gli Alani, assoggettarono gli Ostrogoti e sconfissero i Visigoti sul fiume Nistro spingendoli oltre il Danubio contro i confini Romani.

Alla morte di Attila, e alla conseguente dispersione degli Unni, gran parte degli Ostrogoti emigrò nelle terre dell'Impero Romano d'Occidente, ma una parte rimase in Crimea, fondandovi la cosiddetta cultura di Chernyakov.

Nel VI secolo l'Ucraina fu invasa dagli Avari provenienti dalla Mongolia che, incalzati dai turchi, furono fermati nel 550 dall'imperatore d'Oriente Giustiniano che li costrinse a stanziarsi temporaneamente nelle pianure a nord del Mar Nero.

Tra l'VII e il IX secolo la regione costiera del Mar Nero fu invasa da popoli di stirpe turca, come i Peceneghi e i Kazari.

[modifica] Storia moderna (Rus')

La prima unificazione del territorio risale all'invasione di un popolo scandinavo, i Rus', appartenenti al grande gruppo dei Variaghi da cui discesero anche altri ceppi normanni. I Rus conquistarono la città di Kyiv nel 882 e ne fecero il centro di un regno chiamato Rus' di Kyiv la cui estensione andava dalle rive del Volga al Danubio fino al Mar Baltico. I Rus' formarono per lungo tempo l'élite militare e politica della regione, ma si slavizzarono velocemente, assumendo le stesse tradizioni del resto della popolazione. L'unificazione di un territorio così vasto sotto un'unica autorità conferì per due secoli una grande prosperità alla regione di Kiev, che divenne un punto di passaggio obbligato del commercio lungo il Dnipro, tra il Baltico e il Mar Nero. Lungo il fiume si trasportavano merci pregiate come pellicce, cera, miele, zanne di tricheco e schiavi provenienti dall'odierna Bielorussia.

Nel 988 il sovrano Volodimir I del regno del Rus' di Kyiv si convertì con tutto il suo popolo al cristianesimo di Costantinopoli, sposò Anna, sorella dell'imperatore bizantino Basilio II e iniziò così un periodo di forte influenza bizantina sulla cultura del regno (già iniziata, probabilmente, nel 957). Per diverso tempo la conversione religiosa della popolazione fu solo di facciata, ma la chiesa ebbe l'opportunità di inserire i propri esponenti nell'amministrazione degli insediamenti del Rus di Kyiv, e di condizionarne le vicende.

All'inizio del XII secolo la regione conobbe un periodo di decadenza: probabilmente a causa di tassazioni troppo elevate, di conflitti tra i nobili e di reiterati attacchi dei popoli nomadi confinanti, molti abitanti abbandonarono la regione per colonizzare le terre ancora selvagge che si trovavano a nord est, lungo il Volga. I tentativi dei sovrani di arginare il declino demografico introdussero nel territorio le popolazioni delle steppe circostanti che, precedentemente nomadi, iniziarono ad assumere uno stile di vita più stanziale.

[modifica] Storia moderna (Russia)

Intorno alla fine del XV secolo vi fu un'imponente ondata immigratoria da parte di esuli e rifugiati ortodossi, genericamente definiti kozak, cosacchi (parola che in turco significava libero) che diedero vita ad una nazione autonoma pur essendo prima sotto la dominazione polacca e in seguito sotto quella russa. La nazione venne poi smembrata e divisa fra questi due paesi. Da questa divisione nacque, intorno al 1840 un forte movimento nazionalista ucraino che spinse i russi a vietare l'uso della lingua.

In seguito alla caduta dello zar, dopo la prima guerra mondiale, l'Ucraina perse l'occasione per ottenere l'autonomia, perché il vertice dello stato Ucraino fu troppo debole nel combattimento contro l'invasione della russa bolscevica.

Vi fu un lungo periodo di guerra civile e di anarchia con continui cambi di fazioni al potere; questo periodo fu anche segnato dall'esistenza di più entità statali separate, come ad esempio la Repubblica Nazionale dell'Ucraina Occidentale e la Repubblica popolare ucraina. Ponendo termine ad un periodo di aspre lotte, la Polonia infine si appropriò di alcune zone dell'Ucraina occidentale, i sovietici ottennero il resto del paese e nel 1922 l'Ucraina entrò ufficialmente a far parte dell'URSS come Repubblica socialista sovietica ucraina.

Stalin utilizzò in Ucraina una politica tesa a dimostrare i pericoli del nazionalismo e quindi a confermare la sua ideologia. A partire dal 1929 operò una sistematica nazionalizzazione delle piccole imprese agrarie che in Ucraina erano numerosissime (la cosiddetta dekurkulizzazione, dal termine Kurkuli, piccolo proprietario terriero) e una politica di collettivizzazione dei terreni. Sedò con numerose deportazioni la ribellione degli agricoltori e nel 1932 procedette ad un sistematico ammasso delle derrate e dei raccolti il cui risultato fu una carestia che costò al paese circa 10 milioni di morti (il cosiddetto holodomor ucraino). Ulteriori perdite avvennero in seguito a deportazioni ed esecuzioni. Vennero distrutte oltre 250 chiese e cattedrali. La seconda guerra mondiale fu causa di altre devastazioni e di morte (oltre 6 milioni di persone vi persero la vita, tra cui buona parte della comunità ebraica ivi residente).

[modifica] Storia contemporanea (indipendenza)

A partire dal 1990 si diffuse nel paese un movimento nazionalista, il Movimento del Popolo Ucraino per la Ricostruzione e nel luglio del 1990 il parlamento proclamò la repubblica. Nel 1991 il partito comunista ucraino venne dichiarato fuorilegge e la popolazione votò, con una maggioranza di circa il 76% degli aventi diritto, per l'indipendenza, che comunque era già stata proclamata dal parlamento.

Il primo presidente fu Leonid Kravčuk. I rapporti con la Russia furono inizialmente molto tesi, restavano da risolvere la questione degli armamenti nucleari sul territorio ucraino e il controllo della flotta del Mar Nero ancorata a Sebastopoli.

L'economia del paese conobbe un periodo di crisi dovuto alla mancanza di riserve energetiche, si ebbero tassi elevatissimi di inflazione e le tensioni interne aumentarono. Kravčuk fu sconfitto nel 1994 da Leonid Kučma, riformatore filo-russo rieletto poi nel 1999. Nel 1995 divenne una repubblica autonoma. Alla fine degli anni '90 i rapporti fra Ucraina e NATO furono causa di nuove tensioni con la Russia.

Nel 2000 viene formato un governo riformista con a capo Viktor Juščenko‎.

Nell'aprile 2001 la maggioranza parlamentare si discioglie e il primo ministro Viktor Juščenko viene destituito, dando inizio a un periodo di instabilità. Dopo il breve mandato di Anatolij Kinakh, dal 21 novembre 2002 fu nominato primo ministro Viktor Janukovyč.

I risultati delle elezioni presidenziali dell'ottobre/novembre 2004, dopo proteste popolari per sospetti di brogli a favore del primo ministro Janukovyč (sostenuto dal presidente uscente Kučma) e la cosiddetta "Rivoluzione arancione" da parte dei sostenitori di Juščenko,‎ sono stati sospesi dalla Corte Suprema.

Le elezioni si sono ripetute il 26 dicembre 2004 e il nuovo presidente è Viktor Juščenko‎ che è entrato in carica il 23 gennaio 2005. Tale rivoluzione ha visto il forte sostegno degli Stati Uniti e dell'Unione Europea, che hanno salutato con favore la caduta di un'altra autocrazia post-sovietica. Con l'arrivo di Juščenko‎ ed il conseguente spostamento politico dell'Ucraina verso l'Unione Europea, Gazprom ha tuttavia iniziato a tariffare il gas all'Ucraina al prezzo di 230 dollari, aumentando considerevolmente la precedente tariffa di 50 dollari, da sempre un prezzo di favore della Russia verso l'Ucraina.

In seguito alle elezioni per la Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, tenutesi il 26 marzo 2006, la "coalizione arancione" presieduta da Juščenko‎ è uscita notevolmente ridimensionata a causa del voltafaccia di una parte della coalizione, il partito socialista. Attualmente la situazione politica all'interno del paese è molto difficile: la decisione del premier Janukovyč di modificare la Costituzione per via parlamentare allo scopo di ridurre i poteri del Presidente ha spinto Juščenko‎, il 2 aprile 2007, a firmare un decreto per sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni legislative; il decreto è stato bocciato in parlamento ed ha scatenato le proteste del premier Janukovyč e dei suoi sostenitori in piazza.

Il 30 settembre 2007 la crisi è sfociata in elezioni parlamentari anticipate, frutto di un accordo tra Juščenko, Janukovič e il presidente del Parlamento, Oleksandr Moroz. L'esito è stato controverso: se il Partito delle Regioni di Janukovič è risultato essere il primo partito, la coalizione tra il Blocco Elettorale Julija Tymošenko di Julija Tymošenko e il partito Nostra Ucraina di Juščenko potrebbe aver ottenuto la maggioranza dei seggi.

Dal 21 dicembre 2007, in seguito all'estensione dell'area Schengen, arrivata fino alla Polonia, sono aumentate le pressioni ucraine sull'Unione europea per un'accelerazione del processo di integrazione. Schengen, infatti, comporta un notevole inasprimento del regime dei visti fra i paesi che vi aderiscono e gli altri, e ciò ha reso molto difficile i passaggi di frontiera dall'Ucraina alla Polonia, che erano prima circa 6,5 milioni l'anno. Questo è un problema soprattutto per le circa centomila persone che si stima vivessero di traffici transfrontalieri, e per gli abitanti della Galizia, sottomessa alla Polonia dal XV al XVIII secolo, poi all'Austria e di nuovo alla Polonia dal 1921 al 1941, dove pertanto molti abitanti hanno parenti oltreconfine. Per questo Polonia e Ucraina hanno sottoscritto un accordo secondo cui gli abitanti a meno di 50 km dal confine non avranno bisogno dei visti, se l'UE approverà.[1]

[modifica] Geografia

Le città più importanti sono: Kyiv (2,643,000 ab., in italiano spesso 'Kiev'), Charkiv (1,455,000, in italiano spesso 'Karkov'), Dnipropetrovs'k (1,049,000), Donec'k (1,016,000 ), Odessa (Odesa; 1,013,000), Zaporižžja (900,000), Leopoli (L'viv; 830,000), Kryvyj Rih (717,000).

Il paesaggio ucraino consiste prevalentemente di fertili pianure o steppe attraversate da diversi fiumi, tra cui il Dnipro, il Donec ed il Nistro (Dnister), che vanno a gettarsi nel Mar Nero e nel più piccolo Mar d'Azov. Nella parte sudoccidentale il delta del Danubio costituisce il confine con la Romania. Le poche catene montuose presenti sono ad ovest le propaggini dei Carpazi (la cui cima più alta è Hoverla con 2061 m) e nella penisola di Crimea.

Il clima è temperato continentale, la stagione migliore va da maggio a settembre.

[modifica] Popolazione

L’Ucraina è, dopo la Russia, la nazione più popolata tra quelle nate dal crollo dell’Unione Sovietica; il paese conta infatti 46.299.862 abitanti (2007), con una densità media di 77 persone per km². Il 67% (2005) della popolazione vive in aree urbane; le regioni più densamente popolate sono quelle orientali e occidentali, mentre nella sezione centrale dell’Ucraina, fatta eccezione per l’area urbana di Kiev, il popolamento è molto più rado. Il tasso di crescita annuo, di -0,68% (2007), indica una tendenza al decremento, che riflette una situazione di incertezza del paese dopo il crollo dell’URSS e la grave crisi economica che ne è scaturita. La speranza di vita alla nascita, di 67,9 anni (2007), non è elevata. Il tasso di mortalità infantile, del 10‰, è nettamente superiore a quello dei paesi dell’Europa occidentale.

Gli ucraini costituiscono la maggioranza della popolazione (73%). Tra le minoranze vi sono russi (22%) – presenti soprattutto verso il confine orientale e in Crimea –, bielorussi (0,9%), ebrei (0,9%), moldavi (0,6%), bulgari (0,5%), polacchi (0,4%), ungheresi (0,3%) e tatari di Crimea (che subirono deportazioni durante la seconda guerra mondiale). Gli ebrei, assai numerosi prima degli anni Quaranta, si sono ridotti della metà, come risultato della Shoah e delle emigrazioni favorite dalle autorità sovietiche negli anni Ottanta. Sono numerosi, peraltro, gli ucraini che risiedono in Russia e nelle altre ex repubbliche sovietiche, ed esistono delle forti comunità anche in Europa centrale, Canada e Stati Uniti.

Una consistente comunità di origine italiana (soprattutto pugliese) si era stanziata in Crimea dalla metà dell'Ottocento: alcune migliaia di persone. Con l'avvento del comunismo alcuni rientrarono in Italia, ma rimasero circa 1200 persone che nel 1942 vennero deportate in Kazakistan. Sia durante il percorso della deportazione (con carri piombati), sia nei luoghi di arrivo perirono per malattie e stenti circa i due terzi. Circa 200 rientrarono a Kerc (città della Crimea) ai tempi di Kruscev. Essi e i loro discendenti si trovano ancora colà, altri sono dispersi sul territorio dell'ex Unione Sovietica.(www.italianinelmondo.com/crimea/italiano.asp)

[modifica] Lingue

Per approfondire, vedi la voce Ucraini.

[modifica] Religione

In Ucraina la religione prevalente è quella cristiana ortodossa.

Per quanto riguarda i cattolici, essi fanno capo alla Chiesa greco-cattolica ucraina (che comprende anche eparchie al di fuori dell'Ucraina) ed alla Chiesa cattolica ucraina (latina). L'Ucraina è il Paese dell'Europa dell'est in cui i contrasti tra ortodossi e cattolici, dopo la caduta del comunismo, hanno portato alle maggiori tensioni.

[modifica] Geografia politica

[modifica] Suddivisioni

Per approfondire, vedi la voce Suddivisioni dell'Ucraina.

L'Ucraina è divisa in 24 province (область - òblast al plurale області - òblasti) e una repubblica autonoma (автономна республіка - avtonòmna respùblika), Crimea. Vi sono inoltre due città (місто - mìsto, plurale - містa - mistà), Kyiv e Sebastopoli che hanno statuto speciale.

[modifica] Economia

L'Ucraina è una nazione con 47 milioni di abitanti e con un vasto mercato interno. Storicamente le ricchezze di questa regione sono state il grano, il legname e l'estrazione mineraria. Per valutare il percorso che l’Ucraina ha compiuto dall’indipendenza ad oggi, basta confrontare la situazione economica subito dopo l'indipendenza con quella attuale. Nel 1994, il livello di inflazione superava il 10.650  %. Il denaro non valeva la carta sulla quale veniva stampato. Per fare un esempio, nel solo 1993 i redditi della popolazione diminuirono del 44 % rispetto all'anno precedente.

Da allora il governo ucraino ha scelto la strategia delle riforme economiche radicali. All'inizio sono state prese misure urgenti per stabilizzare il sistema finanziario. È seguita quindi una vasta privatizzazione, inoltre è stata avviata una radicale riforma agraria che ha restituito la terra agli agricoltori, sono stati sciolti dei kolchoz e sono state create cooperative sulla base della proprietà privata. Al tempo stesso, lo Stato ha continuato a sostenere lo sviluppo dei settori strategici ad alta tecnologia, come l’ingegneria aeronautica, l’industria spaziale, la costruzione di macchine utensili.

I primi risultati sono apparsi già negli anni 1996-97. Tuttavia la crisi finanziaria globale del 1998 ha notevolmente ridotto tali progressi e la crescita economica è ripresa solo nel 2000. Negli ultimi quattro anni il prodotto interno lordo è cresciuto di un terzo, la produzione industriale – del 60%. Solo nei primi sette mesi del 2004 l'incremento del Pil ha raggiunto il 13,5%, e il volume dei crediti bancari è poi aumentato del 19,2%, mentre l’inflazione si è attestata al 4,4%. È stata inoltre raggiunta una crescita record nell’industria metalmeccanica, nella poligrafia, nella costruzione di automobili, nella siderurgia: ritmi di crescita non raggiunti con i proventi dal settore petrolifero (non vi sono risorse sufficienti), ma grazie allo sviluppo dell’industria di trasformazione.

La crescita economica ha determinato un impatto positivo nel settore sociale. Il tenore di vita degli ucraini è ancora lontano dagli standard europei-occidentali, ma i redditi e i salari crescono a ritmi sostenuti. Nel primo semestre del 2004 il reddito pro capite medio della popolazione è cresciuto del 15,5%, triplicandosi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il progresso dell’Ucraina nel settore della stabilizzazione macroeconomica e finanziaria è stato valutato positivamente dalla comunità internazionale. Nel 2005 il rating creditizio è raddoppiato.

L’economia ucraina è una delle più aperte fra i paesi post-sovietici. Negli ultimi quattro anni le esportazioni sono quasi raddoppiate. Secondo le stime dell' “Economist Intelligence Unit” entro il 2008 il PIL dovrebbe più che raddoppiare. Non a caso alcuni osservatori hanno iniziato ad annoverare il Paese tra le nuove “tigri” dell’Europa orientale, e molti giudicano favorevole il clima per gli investimenti.

In Ucraina esiste già l’economia di mercato. Ma vi è la necessità di riformarla strutturalmente, il che significa un maggior sviluppo dell’industria meccanica, innanzitutto dei settori spaziale e aeronautico. L’Ucraina risolverà questi compiti impegnativi in stretta collaborazione con i suoi partner europei, con l’Italia in primis.

Attualmente per l’Ucraina l’Italia è un partner strategico, essendo da alcuni anni il secondo partner commerciale, e il primo importatore nell’Europa Occidentale. Ciononostante è probabile che le notevoli opportunità del mercato ucraino non siano appieno utilizzate dalle due parti. Le aziende ucraine ed italiane potrebbero realizzare congiuntamente progetti tecnologici, agire insieme sui mercati europeo ed internazionale. Desta particolare sorpresa il fatto che il livello della collaborazione economica tra i due paesi resti indietro rispetto allo sviluppo dei contatti politici.

[modifica] Cultura

[modifica] Bandiera

La bandiera Ucraina è rettangolare con proporzioni 2:3. Presenta due bande orizzontali di uguali dimensioni blu (sopra) e oro (sotto). I colori sono mutuati dalle armi del principato di Galizia ovvero un leone d'oro in campo blu. Apparsa per la prima volta nella forma attuale nel 1848, è stata adottata ufficialmente nel gennaio 1918 durante il breve periodo di indipendenza; reintrodotta in maniera definitva il 21 gennaio 1992, con la dissoluzione dell'Unione Sovietica e la proclamazione della sovranità nazionale. Nella tradizione popolare i colori indicano il cielo (blu) e il frumento (oro), una delle principali risorse del paese.

[modifica] Lingua

L'ucraino è la lingua ufficiale ma 13 altre lingue minoritarie sono riconosciute.

[modifica] Luoghi patrimonio dell'umanità

Sono due:


[modifica] Filatelia e numismatica

[modifica] Filatelia

Per approfondire, vedi la voce Emissioni filateliche dell'Ucraina.

La prima emissione filatelica risale al 1990.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

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