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Liechtenstein - Wikipedia

Liechtenstein

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Liechtenstein
Liechtenstein - Bandiera
Liechtenstein - Stemma
(dettagli)
Motto: 

Informazioni
Nome completo: Liechtenstein
Nome ufficiale: Fürstentum Liechtenstein
Lingua ufficiale: tedesco
Capitale: Vaduz  (5.000 ab.)
Politica
Governo: Monarchia costituzionale
Principe: Hans-Adam II del Liechtenstein
Primo Ministro: Otmar Hasler
Indipendenza: 1806
Ingresso nell'ONU: 18 settembre 1990
Superficie
Totale: 160 km²  (189º)
 % delle acque: trascurabile
Popolazione
Totale (2004): 32.528 ab.  (187º)
Densità: 203 ab./km²  
Geografia
Continente: Europa
Fuso orario: UTC +1
Economia
Valuta: Franco svizzero


Energia:
Varie
TLD: .li
Prefisso tel.: +423
Sigla autom.: FL
Inno nazionale: Oben am jungen Rhein
Festa nazionale: 15 agosto

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Il Principato del Liechtenstein (in tedesco: Fürstentum Liechtenstein) è uno stato (160 km², 32.528 abitanti al 2004, capitale Vaduz) dell'Europa centrale.

È racchiuso tra la Svizzera (cantoni San Gallo e Grigioni) ad ovest e l'Austria (Land Vorarlberg) a est.

Il Liechtenstein è una monarchia costituzionale, l'attuale principe è Hans-Adam II del Liechtenstein e il capo del governo è Otmar Hasler.

La lingua ufficiale è il tedesco.

Indice

[modifica] Storia

Per approfondire, vedi la voce Storia del Liechtenstein.
Il Castello di Vaduz, sovrastante la capitale, ancora oggi residenza dei principi del Liechtenstein
Il Castello di Vaduz, sovrastante la capitale, ancora oggi residenza dei principi del Liechtenstein

Anticamente il territorio del Liechtenstein era parte del Sacro Romano Impero, compreso nella Provincia della Rezia. Per secoli questo territorio, geograficamente rimosso dagli interessi strategici dell'Europa, ebbe poco impatto sulla storia del continente. Prima del regno dell'attuale dinastia, la regione era stata infeudata ai Conti di Hohenems.

L'attuale dinastia, che prende il nome dal territorio che a sua volta deriva dall'omonimo Castello Liechtenstein, nel territorio della Bassa Austria, di cui la famiglia fu in possesso dal 1140 circa al XIII secolo, e dal 1807 in poi. Attraverso i secoli, la dinastia acquisì degli aumenti territoriali, soprattutto in Moravia, nella Bassa Austria, in Slesia ed in Stiria, ed in molti casi questi territori erano già feudi sotto altri signori, quali ad esempio diverse linee della famiglia degli Asburgo, di cui i principi del Liechtenstein furono nei secoli tra i più leali alleati. A causa della sua piccola estensione, però, il principato non riuscì ad avere un seggio al Reichstag (il parlamento imperiale).

Dopo diverso tempo, la famiglia fu in grado di ottenere minuscole Herrschaft ("Signorie") quali Schellenberg e la Contea di Vaduz (nel 1699 e nel 1712 rispettivamente) sempre dalla famiglia dei conti di Hohenem. In questo caso, la dinastia regnante godeva dei titoli di Conte Sovrano di Vaduz e Signore di Schellenberg, anche se il feudatario formale rimaneva sempre l'Imperatore.

Ad ogni modo, il 23 gennaio 1719, Carlo VI del Sacro Romano Impero, decretò l'unione tra Vaduz e Schellenberg, ed elevò la locale contea a Fürstentum ("Principato") con il nome di "Liechtenstein" in onore del suo fedele servitore, Anton Florian del Liechtenstein. È in questa data che il Liechtenstein entrò ufficialmente a far parte degli stati del Sacro Romano Impero. In realtà, per un espediente politico e testamentario, i principi del Liechtenstein non misero piede nei loro territori per 120 anni.

Nel 1806, gran parte del Sacro Romano Impero venne invaso da Napoleone. Questo evento ebbe conseguenze drastiche per il Liechtenstein: i meccanismi di governo imperiali, legali e politici crollarono, mentre l'Imperatore Francesco II, abdicò al trono e l'Impero stesso venne sciolto. Come risultato, il Liechtenstein cessò di avere ogni obbligazione verso l'Impero e nello specifico verso l'Austria. A questo periodo si fa risalire la "sovranità indipendente" dello stato. In realtà, il principe divenne effettivamente un principe sovrano, ma rimase ad ogni modo poco più di un comune feudatario di secondo piano. Dal 25 luglio 1806 quando la Confederazione del Reno venne fondata, il Principe del Liechtenstein ne fu membro, vassallo de facto come tutti gli altri stati aderenti, dell'Imperatore Napoleone Bonaparte, sino alla dissoluzione della Confederazione il 19 ottobre 1813.

Poco dopo, il Liechtenstein aderì alla Confederazione tedesca (20 giugno 181524 agosto 1866, che era presieduta dall'Imperatore d'Austria).

Quindi, nel 1818, Johann I garantì una costituzione allo stato, anche se fu di natura estremamente limitata.

Nel 1836 venne aperta la prima fabbrica dello stato, avviando la produzione di ceramiche. Nel 1842, inoltre, si assistette alla prima visita di un principe del Liechtenstein sul suolo del suo principato, era il Principe Luigi. Nel 1861, venne fondato il primo banco di pegno e mutuo, e il primo mulino per la cardatura del cotone. Nel 1868 vennero costruiti due ponti sul Reno e nel 1872 venne inaugurata la prima ferrovia che attraversava il Liechtenstein.

Allo scoppio della Guerra Austro-Prussiana nel 1866 vennero realizzate nuove pressioni sul Liechtenstein e quando la pace venne firmata, la Prussia accusò il Liechtenstein di essere stata la causa dello scoppio della guerra con l'Austria. Questo fatto portò il Liechtenstein a rifiutarsi di siglare la pace con la Prussia, rimanendo in guerra con il grande regno del nord della Germania, ma senza che nessun conflitto venisse combattuto. Questo fu uno degli argomenti che vennero portati in causa dalla Germania nazista che tentò di invadere lo stato negli anni trenta del Novecento.

Sino al termine della prima guerra mondiale, il Liechtenstein fu sempre molto legato all'Impero Austriaco prima ed a quello Austro-Ungarico poi; ad ogni modo, la devastazione economica, subita durante il primo conflitto mondiale, portò il piccolo stato a concludere accordi monetari con la vicina Svizzera; l'esercito statale era stato addirittura soppresso nel 1868 per motivi finanziari. Al crollo dell'Impero Austro-Ungarico, lo stato venne formalmente sciolto da ogni obbligo verso l'Austria (dal momento che lo stesso Principe del Liechtenstein era visto formalmente come feudatario dell'Imperatore d'Austria, anche se il Sacro Romano Impero aveva cessato la propria esistenza nel 1806). Il Liechtenstein rimane oggi l'ultima traccia persistente dell'esistenza del Sacro Romano Impero.

Gli anni seguenti la prima guerra mondiale furono per il Liechtenstein importanti:

  • nel 1921 fu varata la nuova Costituzione;
  • nel 1923 entrò in Unione Doganale con la Svizzera;
  • nel 1924 introdusse come propria valuta il Franco Svizzero.

Questo periodo fu marcato da due gravi eventi:

  • nel 1927 una terribile inondazione che mise a dura prova l'economia del Paese;
  • nel 1928 il fallimento della "Sparkasse" (Cassa di Risparmio) del Liechtenstein, che azzerò le riserve del locale Ministero del Tesoro.

Il Liechtenstein fu finanziariamente rovinato e pesantemente indebitato con la Svizzera. Subito dopo fu varata una legislazione che permise il segreto sui clienti e sui conti bancari. In Liechtenstein sorsero una miriade di aziende private, piuttosto sospette, che cavalcando il periodo d'euforia, nell'incertezza che caratterizzò il periodo del dopoguerra, diedero spazio ad una moltitudine di avventurieri e truffatori ed alle loro spregiudicate idee ed azioni finanziarie, che qualcuno vide solamente come facile raccolta di fondi. Il Liechtenstein assecondò la più stravagante richiesta: quella della "Globocapital Company Inc.", attiva a Vaduz dal 1926 al 1930, che, oltre una comoda sovvenzione, richiese, nientedimeno, la cessione della proprietà di un territorio in cui esercitare la propria sovranità internazionale completa, e che doveva servire da base di lancio per una valuta internazionale, il "Globo", legato a valute estere ed all'oro. Il Governo di Vaduz approvò, malgrado le inefficienze evidenti dello schema proposto. Il Volkspartei (Partito Popolare) affidò il Paese ad una Lotteria Nazionale gestita da alcuni finanzieri di New York.

In questo periodo, emerse una visione del Principato debole, in balia degli eventi, che lo portò a diventare una sorta di "azienda riservata" piuttosto sospetta, che abusava della congiunture internazionali per arricchirsi e svilupparsi e recuperare il più possibile dal crack della valuta austriaca.

Del "Globo" furono anche coniate delle monete in oro da parte della "Verlag Globocapital Association" di Lugano.

Nell'estate del 1938, poco dopo l'annessione dell'Austria al Reich tedesco, l'ottantaquattrenne Principe Franz I abdicò in favore del trentunenne cugino Franz Joseph II. Mentre il Principe Franz I apportava a proprio favore il fatto che la sua età avanzata fosse un motivo sufficientemente valido per abdicare, si ha ragione di credere che egli vedesse come imminente l'annessione alla Germania e non intendesse piegarsi alla volontà nazista rimanendo a capo del proprio stato. Sua moglie, che aveva sposato nel 1929, era una benestante dama ebrea di Vienna, e i locali nazisti del principato avanzarono anche su di lei il problema della discriminazione razziale. Anche se il Liechtenstein non ebbe mai un Partito Nazista ufficiale, tracce di simpatizzanti si potevano ravvisare nel Partito d'Unione Nazionale.

Nel corso della seconda guerra mondiale, il Liechtenstein rimase neutrale e i suoi tesori e quelli della famiglia principesca vennero tratti in salvo a Londra. I Principi del Liechtenstein vissero a Vienna sino all'Anschluss del 1938. Le espropriazioni a cui fu soggetta la famiglia, che ancora oggi sono discusse presso la Corte Internazionale di Giustizia, includevano oltre 1.600 chilometri quadrati di terreno agricolo e foreste, oltre a molti castelli di famiglia e palazzi. Il Liechtenstein fornì asilo a 500 soldati russi al termine della seconda guerra mondiale; il fatto venne commemorato da un monumento nel villaggio di Hinterschellenberg.

Al termine del conflitto, per risanare le casse dello stato, i principi del Liechtenstein furono costretti a vendere alcune delle loro preziose opere d'arte tra cui ad esempio spiccava il ritratto di "Ginevra de' Benci" di Leonardo da Vinci, che venne acquistato dalla National Gallery of Art degli Stati Uniti nel 1967. Il Liechtenstein divenne uno stato prospero, durante i decenni successivi, dal momento che la sua economia venne modernizzata col vantaggio della bassa tassazione, il che incentivò molte imprese a prendere sede nel principato.

Oggi, il Principe del Liechtenstein è il sesto uomo più ricco del mondo con un patrimonio stimato in circa 4 miliardi di dollari. La popolazione del principato detiene il più alto reddito procapite del mondo.

[modifica] Geografia

Per approfondire, vedi la voce Geografia del Liechtenstein.
Liechtenstein, panorama
Liechtenstein, panorama

Il Liechtenstein è situato nella valle del Reno, nelle Alpi. Tutto il confine occidentale del Liechtenstein è formato da questo fiume. La parte orientale del paese è completamente montuosa, il punto più alto è il Grauspitze, con un'altezza di 2,599 m. Nonostante la collocazione alpina il clima del Liechtenstein è abbastanza mite, grazie ai venti che soffiano da meridione. Durante l'inverno le montagne offrono una serie di ottime stazioni per gli sport invernali. Esso confina con la Svizzera e con l'Austria.

[modifica] Popolazione

La popolazione residente in Liechtenstein, la quarta più piccola nazione d'Europa, è composta per circa un terzo da stranieri, principalmente tedeschi, austriaci e svizzeri. La lingua ufficiale è il tedesco, anche se molti parlano un dialetto alemanno. L'80% circa della popolazione è cattolica, il 7% è protestante.

[modifica] Ordinamento dello stato

[modifica] Suddivisioni storiche e amministrative

Il Liechtenstein è diviso in undici comuni (Gemeinden, Gemeinde al singolare), la maggior parte dei quali consiste di un unico centro abitato. I comuni sono i seguenti:

[modifica] Politica

Il Liechtenstein è una monarchia costituzionale, guidata dal Principe (in tedesco Fürst). L'attuale Principe è Hans-Adam II del Liechtenstein, che succedette al padre, morto nel 1989. Il parlamento del Liechtenstein, il Landtag, consiste di 25 rappresentanti eletti dal popolo. Un gabinetto di cinque persone è responsabile delle questioni politiche quotidiane. Diversamente da molte altre monarchie costituzionali, la Costituzione del Liechtenstein dà molti importanti poteri al Principe, che ne fa frequente uso. Questo fatto ha sollevato qualche controversia negli anni recenti.

In un recente referendum la grande maggioranza della popolazione ha accordato ulteriori poteri al Principe (nomina dei giudici, possibilità di veto contro qualunque legge del Parlamento, possibilità in casi particolari di nominare personalmente un governo). Tuttavia in qualunque momento il popolo potrà indire un referendum con cui destituire il Principe ed instaurare una Repubblica.

[modifica] Governo

Ministro Nome Partito
Ministro dell’Ambiente, dell’Agricoltura, delle Foreste, degli Affari Sociali e dell’Istruzione Hugo Quaderer Partito Progressista dei Cittadini
Ministro degli Affari Economici, della Giustizia e dello Sport Klaus Tschütscher Partito Progressista dei Cittadini
Ministro degli Affari Interni, della Salute Pubblica, dei Trasporti e delle Comunicazioni Martin Meyer Partito Progressista dei Cittadini
Ministro dell’Edilizia, dei Lavori Pubblici e delle Finanze Otmar Hasler Partito Progressista dei Cittadini
Ministro della Famiglia, delle Pari Opportunità e degli Affari Culturali ed Esteri Rita Kieber-Beck Partito Progressista dei Cittadini

[modifica] Economia

A dispetto della sua ridotta superficie, il Liechtenstein è uno dei Paesi più ricchi del mondo. Il benessere del Principato si fonda principalmente su un sistema bancario chiuso a qualsiasi ingerenza esterna, che incita l'afflusso di ingenti capitali in fuga dai rispettivi sistemi fiscali nazionali. Il Liechtenstein è pertanto notoriamente considerato come paradiso fiscale e riparo ottimale per evasori fiscali di tutta Europa.

Sviluppate sono anche l'agricoltura, l'allevamento, l'industria tessile e il turismo invernale. I turisti sono soprattutto attratti dai boschi. Il Liechtenstein è formato dalla maggior parte da boschi da cui si ricava molto legname (industria cartaria, ecc.).

[modifica] Arte

Il Kunstmuseum Liechtenstein è il museo d’arte moderna e contemporanea con sede a Vaduz
Il Kunstmuseum Liechtenstein è il museo d’arte moderna e contemporanea con sede a Vaduz

Il Liechtenstein è caratterizzato da una coesistenza di vive tradizioni locali e intensi scambi internazionali, che costituisce la base di una vita culturale incredibilmente varia. Concerti, teatro, danza e cabaret, musei, gallerie e atelier costituiscono un’importante attrattiva per chi è interessato alla cultura e all’arte.

Un vero e proprio emblema architettonico è rappresentato dal Museo d’arte Liechtenstein (Kunstmuseum Liechtenstein) degli architetti svizzeri Morger, Degelo e Kerez, museo inaugurato nell’anno 2000. La facciata è stata realizzata con materiali quali il cemento – colato senza fughe e colorato di nero – il basalto e ciottoli di fiume colorati. Grazie alla particolare lavorazione, le superfici generano un vivace gioco di riflessi. In quanto Museo d’arte moderna e contemporanea, esso ospita la collezione nazionale del Liechtenstein ed è noto per le mostre itineranti di livello internazionale.

[modifica] Sport

Il principale sport del principato è lo sci alpino, nel quale il Liechtenstein ha potuto vantare alcuni buoni atleti: fra questi Hanni Wenzel, di origine tedesca, che ha vinto due medaglie olimpiche di nel 1980, e Marco Büchel. In generale, visto il suo territorio, il paese è rinomato per gli sport invernali.

Sul piano calcistico, il Liechtenstein è membro della UEFA, pur non possedendo un proprio campionato di calcio nazionale: le sette squadre ufficiali del principato partecipano infatti al campionato svizzero. La nazionale di calcio non ha mai superato le qualificazioni della coppa del mondo; la sua gestione è affidata alla Federazione calcistica del Liechtenstein (Liechtensteiner FussballVerband, LFV) che si occupa inoltre di organizzare l'unico torneo calcistico del paese, la Coppa del Liechtenstein (Liechtensteiner Cup), la cui vittoria dà accesso alla Coppa UEFA. La più importante squadra del paese è l'FC Vaduz, che milita in Challenge League svizzera.

Il Liechtenstein partecipa inoltre ai Giochi dei Piccoli Stati d'Europa, che si svolgono con cadenza biennale sotto il patrocinio del CIO. Il Principato ne ha ospitato l'edizione del 1999.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

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Associazione europea di libero scambio (EFTA)
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Altre lingue
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