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Normanni - Wikipedia

Normanni

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I Normanni (da Northmen o Norsemen, ossia "uomini del Nord"), erano un misto di popolazioni della Scandinavia, insediati in Danimarca, in Norvegia e in Svezia. Essi erano di origine germanica, dotati di una propria cultura ed abituati a navigare nel mar Baltico e nel mare del Nord, anche se la maggior parte di essi non erano navigatori ma contadini.

Sono chiamati anche vichinghi, anche se questo termine indicava le popolazioni normanne stanziate sulle coste (soprattutto al riparo dei fiordi) e dedite alla pirateria.

Indice

[modifica] Origini

Normanni è quindi il nome collettivo di varie popolazioni scandinave, che compirono imprese diverse tra il IX e il XII secolo.

I Danesi batterono soprattutto tra IX e X secolo la costa inglese del mare del Nord, mentre gli Svedesi erano dediti al commercio tra mar baltico e mar Nero attraverso la rete fluviale della futura Russia: i guerrieri-mercanti svedesi (i variaghi), misti alle popolazioni slave autoctoni contribuirono a quella che sarebbe poi diventata la civiltà russa; i Norvegesi infine si dedicarono all'esplorazione dell'Oceano Glaciale Artico, grazie forse a un aumento delle temperature che rese possibile la navigazione nelle acque già ghiacciate, toccando tra X e XI secolo Islanda, Groenlandia e forse anche le coste del Labrador nell'attuale Canada. Dal norvegese dei coloni in Islanda nacque il norreno, la lingua letteraria delle grandi saghe nordiche.

I normanni, soprattutto danesi, si dedicarono alle scorrerie a partire dall'inizio del IX secolo. Dotati di leggere navi senza ponte e senza remi (drakkar cioè "dragoni", dal serpente di mare intagliato sulla prua) batterono le coste della Francia, dell'Inghilterra, fino alla penisola Iberica, all'Italia (rimasero quasi leggendari i saccheggi di città come Luni e Fiesole) e alle isole del Mediterraneo occidentale, passando solo in secondo momento all'insediamento. Essi erano inizialmente pagani e dediti alla razzia, ma in seguito allo stanziamento in Francia divennero cristiani e agricoltori. Essi erano ottimi guerrieri, specializzati nel combattimenti a cavallo con pesanti armature con un lungo camice in maglia di ferro (l'"usbergo") e con uno scudo a mandorla. Venivano molto richiesti come mercenari, fino anche all'Impero bizantino.

La cultura normanna, come quella di molti altri popoli migratori, era particolarmente versatile e aperta al nuovo. E per un certo periodo, questa caratteristica li portò a occupare diversi territori europei. Dopo l'insediamento in Normandia (910), nell'XI secolo si riversarono in Inghilterra (1066), in Francia e nell'Italia meridionale, creando poi il regno di Sicilia nel 1130.

[modifica] Normanni in Normandia

I Normanni passarono così ad occupare l'odierna Normandia (regione della Francia settentrionale che da essi prese il nome) a partire dall'ultimo quarto del IX secolo. Nel 911, Carlo il Semplice, re di Francia, concesse agli invasori un piccola porzione di territorio lungo il basso corso del fiume Senna, che andò poi espandendosi, diventando il ducato di Normandia. Gli invasori erano guidati dal principe norvegese (che guidava però dei danesi) Hrolf, latinizzato in Rollone, che strinse un'alleanza con Carlo.

I Normanni divennero agricoltori, fondendosi con la popolazione locale della Neustria, adottarono la religione cristiana e la lingua galloromanza, dando così vita a una nuova identità culturale, diversa sia da quella degli scandinavi sia da quella dei franchi.

Geograficamente, la Normandia corrispondeva alla vecchia provincia ecclesiastica di Rouen o Neustria. Non aveva frontiere naturali e precedentemente fu una semplice unità amministrativa.

Dopo una o due generazioni, erano pressoché indistinguibili dai vicini francesi. Nell'XI secolo la posizione degli invasori in Normandia era ormai consolidata. Via via (sia in Normandia sia in Inghilterra) andarono adottando il sistema feudale francese.

La classe guerriera normanna era diversa dalla vecchia aristocrazia francese. Molte delle famiglie di quest'ultima si facevano risalire ai Carolingi, mentre i Normanni avrebbero raramente potuto vantare antenati antecedenti all'XI secolo. La maggior parte dei cavalieri rimasero poveri e senza terra e per questo molti di loro divennero guerrieri di professione e crociati, per procacciarsi ricchezze e terre.

[modifica] Normanni in Inghilterra

Cavalieri normanni della battaglia di Hastings.
Cavalieri normanni della battaglia di Hastings.

I Normanni erano in contatto con l'Inghilterra già da lungo tempo. I pagani vichinghi avevano più volte devastato non solo i litorali inglesi, ma anche la maggior parte dei più importanti porti di fronte all'Inghilterra al di qua della Manica.

I danesi riuscirono a imporre la loro egemonia ai vari regni inglesi, con l'eccezione del regno sassone del Wessex, nel quale il re Alfredo il Grande (che regnò dall'871 all'878) seppe tener loro testa.

Emma, figlia del duca di Normandia Riccardo I, sposò il re inglese Etelredo II d'Inghilterra. Fu per questo che Ethelred fuggì in Normandia nel 1013, quando fu scacciato da Sven di Danimarca. La sua permanenza in Normandia (fino al 1016) influenzò lui e i figli avuti da Emma, che rimasero in Normandia dopo l'unificazione dell'Inghilterra da parte di Canuto il Grande.

Quando infine Edoardo il Confessore ritornò dal rifugio di suo padre nel 1041, su invito del fratellastro Canuto II d'Inghilterra, portò con sé l'educazione normanna ricevuta, molti consulenti e combattenti Normanni. Assoldò anche un piccolo numero di Normanni per addestrare e stabilire una forza militare di cavalleria inglese. Nominò Robert di Jumièges arcivescovo di Canterbury e Ralph il timido conte di Hereford. Invitò suo cognato Eustazio II di Boulogne alla sua corte nel 1051, cosa che provocò il più grande dei primi conflitti fra sassoni e Normanni e portò all'esilio del conte del Wessex, Godwin.

Nel 1066 Edoardo morì senza discendenti, ma lasciò come suo erede il duca Guglielmo di Normandia. Costui attraversò la Manica per far valere i propri diritti, dando l'inizio alla conquista normanna dell'Inghilterra, con il rientro dei discendenti dei vecchi abitanti inglesi, ormai francesizzati. Nel frattempo l'aristocrazia inglese aveva però eletto re il più potente fra i suoi esponenti, Aroldo II, che regnò per qualche mese, fino a ottobre, quando fu assassinato nella celebre Battaglia di Hastings che decise le sorti dell'Inghilterra. Poco più di due mesi dopo Guglielmo, detto il Conquistatore, fu incoronato re dall'arcivescovo di York presso Westminster.

Dopo una tale drammatica ascesa al potere fu facile per Guglielmo rimodellare le strutture politiche e amministrative del regno escludendo dal potere le aristocrazie anglo-sassoni locali e rafforzando contemporaneamente la presenza normanna secondo il processo iniziato già da Edoardo il Confessore. Nei suoi 20 anni di regno Guglielmo trapiantò in Inghilterra il modello feudale francese (definito giogo normanno), retribuendo con feudi i servizi resigli dall'aristocrazia al suo seguito (ai suoi tempi vennero costruiti circa ottanta castelli). Dopo un'iniziale periodo di risentimento e ribellione, i due popoli iniziarono a fondersi, mescolando lingue e tradizioni. Tra le sue iniziative ci fu anche nel 1086 la redazione del Grande Libro del Catasto d'Inghilterra, che intendeva censire i beni e le persone del territorio del regno. Questo censimento catastale, redatto in una lingua latina ricca di termini anglosassoni, è uno dei documenti dell'epoca più importanti a livello storico, sociale, economico e politico della zona.

I Normanni cominciarono a identificarsi con il nome di anglonormanni, mentre la lingua anglonormanna fu ampiamente distinta dal "francese parigino", soggetto all'humor di Goffredo Chaucer. Alla fine questa distinzione scomparve quasi del tutto nel corso della Guerra dei Cento Anni, con l'aristocrazia anglonormanna che andò progressivamente definendosi con il termine di inglese e la lingua anglosassone e quella anglonormanna andarono emergendo come medio inglese.

[modifica] Normanni in Scozia

Uno dei rivali di Guglielmo il Conquistatore, Edgar Atheling, alla fine si rifugiò in Scozia. Re Malcolm Canmore di Scozia sposò la sorella di Edgar, Margherita, ed entrò così in contrapposizione con il normanno, che stava già minacciando e mettendo in discussione la sicurezza dei confine scozzesi del sud. Guglielmo allora invase il regno nel 1072, giungendo fino al Firth di Tay, dove si incontrò con la sua flotta. Malcolm fece atto di sottomissione, pagò l'omaggio a Guglielmo e gli diede come ostaggio il figlio Duncan.

I Normanni penetrarono in Scozia, costruendo castelli e dando inizio ad una serie di nobili famiglie da cui discesero alcuni futuri sovrani come Robert Bruce o i fondatori di clan scozzesi delle Highland. Re David I giocò un ruolo importante nell'introduzione dei Normanni e della cultura normanna in Scozia, avendo passato del tempo alla corte di Enrico I d'Inghilterra, che era sposato con la sorella di David, Maud di Scozia. Il processo continuò sotto i successori di David. Il sistema feudale normanno fu applicato anche alle pianure scozzesi, mentre l'influenza sulla lingua degli scozzesi della pianura fu limitata.

Rovine normanne di Trim, Contea di Meath, Irlanda.
Rovine normanne di Trim, Contea di Meath, Irlanda.

[modifica] Normanni in Irlanda

I Normanni ebbero un effetto profondo sulla cultura, la storia e la composizione etnica (e anche sulla lingua) dell'Irlanda, con una fusione e una mescolanza molto rapida. I Normanni si insediarono soprattutto nella parte orientale dell'isola verde, poi conosciuta come Pale, dove costruirono molti castelli e insediamenti, come quelli di Trim e di Dublino.

[modifica] Normanni nel Mediterraneo e nell'Italia meridionale

Territori normanni - XII secolo
Territori normanni - XII secolo

I Normanni si stabilirono con successo anche lontano dalla Normandia. Quasi contemporaneamente alla conquista dell'Inghilterra, gruppi di Normanni si diressero verso il sud Italia (1000-1016), inizialmente prestando i loro servizi per vari compiti, come la protezione a pagamento dei pellegrini che si recavano o tornavano dal santuario di San Michele a Monte Sant'Angelo nel Gargano. Successivamente furono ingaggiati come mercenari nella difesa delle città costiere dai saraceni e soprattutto nelle ribellioni anti-bizantine in Puglia. In questo modo si arricchirono, costituendo delle signorie territoriali (la prima fu la contea di Aversa con Rainulfo Drengot nel 1030). Presto, per darsi una direzione politica si affidarono alla famiglia degli Altavilla guidata da Guglielmo Braccio di Ferro (morto nel 1046), che portò un radicale cambiamento all'interno dell'assetto politico-territoriale del Mezzogiorno.

Papa Leone IX, vedendo la sua Benevento minacciata, tentò di contrastarne l'ascesa; ma l'esercito pontificio fu rovinosamente sconfitto nella battaglia di San Paolo di Civitate (1053), nella neonata contea di Puglia, il Papa fu catturato, e così Benevento rimase un'isola pontificia in terra normanna.

Nel 1059 Roberto il Guiscardo degli Altavilla strinse un patto con papa Niccolò II, il Concordato di Melfi, con cui si dichiarava formalmente suo vassallo, ottenendo in cambio i titoli (ancora solo nominali) di duca di Puglia (che comprendeva anche la Basilicata) e di Calabria (che era però ancora in parte in mano ai bizantini), parte della Campania e Sicilia (che era però ancora in mano agli Arabi). I Normanni riuscirono ben presto a cacciare dal Meridione la presenza bizantina con ripetute spedizioni che si conclusero con la conquista ad opera di Roberto il Guiscardo della città di Reggio Calabria, dove egli confermò il suo titolo di duca di Calabria. Gli Altavilla così poterono ben presto dedicarsi alla Sicilia.

La loro fortuna fu nell'avere dalla loro parte il papa, in cerca di alleanze durante la difficile disputa contro l'Impero tedesco. Il pontefice infatti, superata l'iniziale diffidenza e ostilità, aveva commesso l'ennesima infrazione formale rispetto a Bisanzio, legittimamente proprietaria dei territori italiani (altri smacchi del pontefice a Bisanzio erano stati, secoli addietro, le incoronazioni dei di Pipino il Breve e di Carlo Magno, arrogandosi diritti che poteva vantare solo sostanzialmente, ma non formalmente). Il papa in quell'occasione aveva comunque il pretesto della scisma d'Oriente, che gli diede l'opportunità per rivendicare a sé territori dell'imperatore eretico, sui quali quest'ultimo non era ormai più in grado di esercitare la propria autorità.

I Normanni divennero allora nemici dei bizantini, venendone espulsi dall'esercito (molti erano i mercenari), e Roberto il Guiscardo tentò oltretutto la conquista dell'Epiro, che non gli riuscì (1081-1085), nonostante un nuovo avallo papale.

Ruggero Bosso d'Altavilla, fratello di Roberto, alla testa di un folto gruppo di cavalieri nel 1061 sbarcò a Messina e invase l'isola (allora sotto dominio saraceno), riuscendo nel 1072 ad arrivare a Palermo, che venne poi eletta capitale. Mentre Boemondo I d'Antiochia, figlio della prima moglie di Roberto, diventava verso la fine del 1088 sovrano incontrastato del Principato di Taranto, Ruggero I insieme al figlio Ruggero II, formavano il Regno di Sicilia, creando così in Italia uno stato di dimensioni considerevoli: il Regno normanno di Sicilia.

Ruggero II, nominato re di Sicilia e duca di Puglia e di Calabria nella cattedrale di Palermo durante la notte di Natale del 1130, estese il dominio normanno in Italia meridionale con la conquista del Ducato di Napoli (1137) e, con le Assise di Ariano (1140), conferì al suo Regno un'organizzazione feudale rigidamente gerarchica e strettamente legata alla persona del sovrano. Il dominio dei Normanni nell'Italia meridionale ebbe termine tra il 1194 (morte di Tancredi di Lecce) e il 1198, quando Enrico VI di Svevia, Imperatore del Sacro Romano Impero (morto nel 1197), in virtù del suo matrimonio con Costanza d'Altavilla (morta nel 1198), unì alla corona imperiale quella di re di Sicilia.

[modifica] Normanni in Terrasanta

Con Boemondo, figlio di Roberto il Guiscardo, i normanni conquistarono anche la ricca città di Antiochia nel corso della prima crociata, creando una sorta di "diaspora" normanna che originò un variegato "impero" che andava dall'Inghilterra alla Terrasanta, privo di una qualsiasi unità familiare o istituzionale, ma figlio della medesima spinta espansiva dell'intraprendente popolo scandinavo.

[modifica] Bibliografia

  • Franco Cardini e Marina Montesano, Storia medievale, Firenze, Le Monnier Università, 2006. ISBN 8800204740
  • John Julius Norwich, I Normanni nel Sud 1016-1130. Mursia: Milano 1971 (ed. orig. The Normans in the South 1016-1130. Longmans: London, 1967).
  • John Julius Norwich, Il Regno del Sole 1130-1194. Mursia: Milano 1971 (ed. orig. The Kingdom in the Sun 1130-1194. Longman: London, 1970).
  • Crouch, David. The Normans: The History of a Dynasty. Hambledon & London, 2003.
  • Green, Judith A., The Aristocracy of Norman England. Cambridge University Press, 1997.
  • Maitland, F. W., Domesday Book and Beyond: Three Essays in the Early History of England. 2d ed. Cambridge University Press, 1988. (feudal Saxons)
  • Muhlbergher Stephen, Medieval England (Saxon social demotions)
  • Reynolds Susan (vedi Feudalesimo)
  • Robertson A. J., ed. and trans. Laws of the Kings of England from Edmund to Henry I. AMS Press, 1974. (Mudrum fine)
  • European Commission presentation of The Normans Norman Heritage, 10th-12th century.
  • Carlo Ruta, I normanni in Sicilia, Promolibri, Palermo 2007
  • Ugo Falcando, Il libro del regno di Sicilia, a cura di Carlo Ruta, Promolibri, Palermo 2008
  • Hubert Houben, Normanni tra nord e sud, Di Renzo Editore, 2003

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni



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