Corno alle Scale

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Corno alle Scale

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Paese

Bologna

Modena

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1.945 m s.l.m.

∅ Cratere

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Prima eruzione

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Ultima eruzione

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Coordinate

44°07′07″N 10°49′47″E / 44.1187, 10.8297

Altri nomi e significati

Data prima ascensione

Autore/i prima ascensione

Corno alle Scale

SOIUSA
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Coordinate: 44°07′07″N 10°49′47″E / 44.1187, 10.8297 Il Corno alle Scale (1.945 m s.l.m.) è una montagna dell'Appennino settentrionale divisa tra le Province di Bologna, Pistoia e Modena. Costituisce, inoltre, la maggiore altitudine delle prime due.

Parte del suo territorio è compreso nell'omonimo parco regionale, istituito nel 1988 dalla L.R. 11/88.

[modifica] Stazione sciistica

La stazione è sita completamente nella Provincia di Bologna ed è l'unica della Provincia stessa. Ê disposta in una sorta di anfiteatro naturale che si estende dalla cima fino al Lago Scaffaiolo. Sono presenti circa 36 chilometri di piste per lo sci alpino, servite da 4 seggiovie e 2 skilift, per un portata complessiva di oltre 10mila persone/ora.

Per lo sci di fondo sono presenti due anelli: uno di 4 chilometri, raggiungibile con la seggiovia Le Malghe e uno per principianti, nei pressi del Rifugio Cavone.

Per lo snowboard è presente uno snow park in località Le Malghe e una pista servita della seggiovia Cavone.

Per i bambini viene allestito nei week-end un baby park attrezzato con giochi gonfiabili.

[modifica] Accessi

La strada d'accesso principale percorribile in auto è la Strada Provinciale del Cavone (SP 71) che da Vidiciatico, frazione di Lizzano in Belvedere, risale la valle del torrente Dardagna e si arresta oltre il Rifugio Cavone a circa 1.500 m slm in prossimità di alcuni impianti di risalita. Questo accesso stradale è l'unico alla stazione sciistica. La montagna è raggiungibile anche dal versante modenese e da quello pistoiese.

[modifica] Orografia e clima

Dal punto di vista orografico la montagna si presenta nettamente differenziata fra il versante nord e quello meridionale. Il versante meridionale, che tributa nel fiume Lima tramite il torrente Verdiana, e quello nord-occidentale, che adduce nel Leo tramite il Dardagna, si presentano come caratterizzati da gibbosità ricoperte da praterie sopra i 1.500 m s.l.m.. Il versante nord-est, che tributa al Reno tramite il fiume Silla, si presenta assai impervio e caratterizzato da una parete a balze rocciose pressoché verticale, chiamata Balzi dell'Ora. Questa parete, alta circa 1.000 m sul fondovalle del Silla, non trova riscontro in nessuna altra formazione orografica appenninica, eccetto che in Abruzzo. Sulla cima, nelle vicinanze del burrone che precipita verso i Balzi dell'Ora, fu posta una grande croce metallica alta 15 metri, visibile da decine di chilometri di distanza.

Proprio per questa sua peculiare caratteristica, la vetta della montagna costituisce vertice principale di triangolazione delle rete geodetica italiana.

Sulla cima, a causa della diretta esposizione alle correnti umide provenienti dal Tirreno, s'addensano spesso fitte nuvole provocando piogge con inusitata copiosità e violenza (circa 4.000 mm/anno). Inoltre, sovente, soffiano venti con velocità superiori a 100 Km/h anche in piena estate.