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Sci di fondo - Wikipedia

Sci di fondo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Skating in salita
Skating in salita

Lo sci di fondo è uno sport invernale molto popolare nei paesi nordici, nelle regioni alpine e nel Canada.


Indice

[modifica] La storia

Lo sci come mezzo di locomozione nacque dall’esigenza dei popoli nordici e asiatici di muoversi in un ambiente coperto dalla neve per molti mesi all'anno. È difficile, se non impossibile, dare una primogenitura allo sci. Per quelle popolazioni, anche d'inverno era questione di vitale importanza procurarsi il cibo con la caccia e la pesca. Ecco che per semplice caso o per intuizione geniale, un giorno qualcuno iniziò a mettersi ai piedi cortecce, rami intrecciati in grado di sostenerlo sulla neve, consentendogli così di inseguire gli animali cui dava la caccia o raggiungere fiumi e laghi in cui pescare. Con l'andare del tempo queste rudimentali racchette da neve subirono una lenta ma costante evoluzione che le portò, soprattutto nelle regioni dove il terreno era ondulato, a scivolare in modo da rendere meno faticosa e più veloce la marcia. Nelle regioni scandinave incisioni rupestri, graffiti e dipinti preistorici mostrano molto spesso cacciatori con ai piedi lunghe assi ricurve, inseguire cervi e bisonti. Da alcuni reperti ritrovati nelle torbiere della Svezia si ritiene che si utilizzassero uno sci più corto e uno più lungo. Quello corto, ricoperto di pelle, serviva per dare la spinta, per frenare e per cambiare direzione; quello lungo serviva per scivolare in velocità. Numerose sono le testimonianze storiche che parlano degli sci. A partire dalla mitologia scandinava, in cui si narra di un certo Leminkeinnen che usava uno sci corto e uno lungo. Addirittura Senofonte, storico greco vissuto attorno al IV secolo a.C. parla di popoli asiatici che usavano calzature speciali per avanzare agevolmente sulla neve. Un altro storico, Strabone, circa 30 anni prima della nascita di Cristo parla di "lamelle di legno" ricoperte di pelle usate per marciare sulla neve. Altre fonti descrivono lunghissime scarpe adottate dai mongoli per inseguire le loro prede sulla neve. Testimonianze più recenti ci giungono dai paesi scandinavi. Attorno al 1100 il re svedese Sverre vinse una battaglia nei pressi dell’odierna Oslo grazie all'utilizzo degli sci. Nel 1520 in Svezia Gustavo Vasa, ribelle contro la dominazione danese, dopo aver cercato di fomentare inutilmente la rivolta contro gli invasori, mentre si recava in esilio fu raggiunto sul confine da due sciatori mandati dagli insorti per farlo ritornare e guidare la rivolta. Epico fu il suo ritorno da Salen a Mora dove, unitosi ai ribelli, scacciò gli invasori e fu coronato re di Svezia con il nome di Gustavo I. In ricordo di questa epica impresa nel 1922 fu istituita una gara di gran fondo, la Vasaloppet (corsa di Vasa), di 90 km che si snoda sullo stesso percorso. Fu nella seconda metà dell’Ottocento che lo sci assunse anche connotati sportivi. La prima gara di cui ci sono notizie documentate risale al 1843. Si disputò a Tromso (Norvegia) e fu vinta da un lappone che percorse i 5 km in 29 minuti. Nel 1884 si svolse la prima gara di gran fondo sulla ragguardevole distanza di 200 km, vinta in 21 ore dal lappone Lars Tourda. Confinati sia per conoscenza sia per utilizzo nelle regioni scandinave, gli sci ebbero il loro momento di notorietà internazionale grazie all'impresa del norvegese Fridtjoff Nansen che, nel 1888 compì la traversata dell’inesplorata Groenlandia, utilizzando appunto gli sci. Il libro che scrisse divenne ben presto un best-seller in tutta Europa e contribuì a far conoscere lo sci al di fuori della sua terra d’origine.

[modifica] Le tecniche

[modifica] La tecnica classica

La tecnica classica è stata l'unica fino agli anni 80 e si esegue utilizzando il binario tracciato su neve battuta, che consente allo sciatore un facile appoggio dello sci e una guida sicura in fase di scivolata. I bastoncini trasmettono la spinta degli arti superiori e si piantano nella neve per mezzo del puntale, mentre gli sci per trasmettere le spinta degli arti inferiori necessitano di sciolina di tenuta che consente "l'ancoraggio", condizione indispensabile per ottenere la spinta. Durante tale fase lo sci è fermo pertanto il baricentro avanzerà con continue ed accentuate variazioni di velocità. Gli sci procedono paralleli, normalmente nei binari, ad eccezione della spina di pesce che si esegue fuori dalle tracce con sci a punte divaricate e disposti sullo spigolo interno. In tecnica classica, con l'aumentare della velocità di avanzamento, i tempi di applicazione della forza si riducono, fino al punto in cui l'ancoraggio dello sci non sarà più possibile e si dovrà procedere con la sola azione di spinta degli arti superiori. Tutte le forze sono espresse su piani paralleli alla linea di avanzamento, quindi non esistono grosse dispersioni, ma la necessità di ancorare gli sci crea un limite nell'utilizzo degli arti inferiori, per questo con l’aumento della velocità si utilizza il passo spinta e successivamente la scivolata spinta. A seconda dei livelli atletici (e finanziari), si può scegliere la tipologia di soletta dello sci da da tecnica classica. Esistono:

  • solette a "scaglie": solchi che bloccano il movimento di arretramento
  • solette chimiche: materiali chimici che permettono l'attrito con la neve
  • solette trattate con scioline: colle speciali applicate alla parte centrale della soletta

In particolari condizioni di neve, è possibile utilizzare uno sci con soletta da sciolina passando la soletta con carta vetrata, in modo da garantire l'aderenza.

[modifica] La tecnica di pattinaggio

La tecnica di pattinaggio è piuttosto giovane poiché incomincia a fare la sua comparsa agli inizi degli anni 80. Ad alto livello uno degli sperimentatori di un nuovo passo fu il finlandese Pauli Siitonen che, nella stagione invernale 1981 - 82, cominciò ad usare un passo che venne poi chiamato dai tecnici federali come "scivolata spinta pattinata". La conferma della bontà di questo nuovo modo di progredire la diede lo statunitense Bill Koch nella stagione successiva in cui riuscì, primo e ultimo fondista americano, ad aggiudicarsi la Coppa del Mondo. Nata inizialmente come tecnica puramente agonistica, è stata ben presto assimilata anche da sciatori meno provetti, per merito soprattutto della Scuola Italiana di Sci. Nella tecnica di pattinaggio gli sci non procedono nel binario, ma scorrono alternativamente, divaricati di punta, su un terreno privo di tracce e diagonalmente rispetto al senso di marcia. A differenza della tecnica classica, lo sci, durante la spinta dell’arto inferiore, è sempre in movimento, di conseguenza i tempi di applicazione della forza possono essere prolungati. Il contatto sci/neve avviene sullo spigolo esterno. Per ottenere poi la spinta lo sci deve essere posto sullo spigolo interno e divaricato di punta in modo da creare una superficie di appoggio perpendicolare alla composizione laterale della direzione di spinta e consentirne quindi la sua efficacia senza "scappare" lateralmente. Il vantaggio, in termini di rendimento, è che durante l’azione di spinta dell’arto inferiore lo sci può continuare a scorrere nella sua direzione consentendo così allo sciatore di mantenere la velocità anche in fase di spinta. La velocità di avanzamento risulta così più elevata rispetto alla tecnica classica. I passi della tecnica di pattinaggio presentano sempre il lavoro combinato in coppia degli arti superiori e si eseguono solitamente fuori dalle tracce. Ogni passo di pattinaggio è composto da due pattinate, gli arti superiori coadiuvano l’azione di spinta di quelli inferiori, muovendosi il più possibile vicini al piano sagittale in modo da indirizzare le spinte nella direzione di avanzamento. Questa tecnica richiede maggior intervento muscolare e un buon equilibrio; spesso si può contare su un solo punto d’appoggio e la fase di passaggio del peso del corpo da un piede all’altro deve essere molto rapida, poiché, gli sci seguono traiettorie divergenti. Gli arti superiori, con l'incremento della velocità, non riescono più ad eseguire spinte efficaci e l’azione propulsiva viene assicurata solamente dalla spinta degli arti inferiori. È fondamentale la bilateralità del gesto in tutte le esecuzioni dei passi dove è richiesto un accoppiamento degli arti inferiori e superiori.

[modifica] La tecnica di discesa

La pista in discesa, come del resto qualsiasi altro terreno, fa parte integrante dell’orizzonte del fondista. Non è possibile definire un buon fondista chi ha carenze tecniche in discesa. Affrontare una discesa ha significati differenti in relazione al livello tecnico del fondista: l'agonista ricerca il massimo della velocità, il turista il controllo della propria andatura, l’escursionista la sicurezza. Per rispondere a tutte queste esigenze sono stati messi a punto esercizi applicabili alle differenti situazioni di pendio. Così come nella tecnica classica e nel pattinaggio, gli esercizi messi a punto per affrontare una discesa si sono evoluti nel corso degli anni di pari passo con il mutare delle condizioni di battitura delle piste e, successivamente, con quello dell'attrezzatura. In discesa l'esecuzione tecnica è, in primo luogo, un adattamento della propria andatura al terreno che si sta affrontando, intervengono poi l'abilità tecnica dello sciatore e la finalità che ci si prefigge. La battitura meccanica delle piste ha portato, a partire dagli anni 80, ad un atteggiamento tecnico nei confronti delle discesa più dinamico. A questo ha contribuito anche il perfezionamento dei sistemi scarpa/attacco che hanno aumentato la sensibilità e la precisione di guida. La scorrevolezza uniforme degli sci, le scarpe con tomaia medio - alta anche nella tecnica classica, la maggior uniformità del terreno hanno reso meno problematica la ricerca e il mantenimento dell'equilibrio. Hanno inoltre portato ad un aumento della velocità media, di conseguenza anche i movimenti si sono velocizzati. Nelle curve in discesa, a parità di capacità tecniche, dove una volta si manteneva un atteggiamento passivo ora si agisce in modo più attivo e funzionale al terreno per cercare di trovare un equilibrio ideale tra forza centrifuga e forza centripeta evitando decelerazioni inutili.

[modifica] Attrezzatura

Per la pratica dello sport dello sci di fondo si usano sci privi di lamine e scarpette particolari, che si fissano agli sci solo in punta, consentendo al tallone di sollevarsi liberamente.
Per la tecnica classica, gli sci hanno una soletta specifica che impedisce di scivolare all'indietro durante il passo alternato: la parte centrale viene ricoperta da una sciolina particolare ("di tenuta") o ha delle piccole scaglie rilevate. Quando il peso del corpo poggia su questa zona, lo sci si blocca e non arretra.
Le scarpette sono avvolgenti, ma alte fino alla caviglia.

Per la tecnica pattinata, le scarpe hanno un gambaletto più alto, la soletta degli sci è uniformemente liscia. La presa sulla neve viene garantita dalla disposizione obliqua e dalla presa di spigolo degli sci.

[modifica] Specialità

Le gare di sci di fondo in coppa del mondo si possono dividere in 6 tipologie: con partenza a cronometro, con partenza in linea, gran fondo, Gundersen o pursuit, duathlon o double pursuit, sprint, staffetta.

[modifica] Partenza a cronometro

Rappresenta la gara storica dello sci di fondo. Mediante sorteggio pilotato (attraverso gruppi di merito) viene estratto l'ordine di partenza. Gli atleti partono a distanza regolare (tra i venti e i trenta secondi, in base alle condizioni atmosferiche) e vengono cronometrati i tempi. Queste gare sono disputate sia in tecnica classica che in tecnica libera. Le lunghezze possono essere di 10km, 15km, 30km, 50km per gli uomini e 5km, 10km,15km, 30km per le donne.

[modifica] Partenza in linea (mass start)

Gli atleti sono disposti in griglia di partenza secondo l'ordine di merito. Viene dato lo start mediante un colpo di pistola. Vince l'atleta che per primo attraversa il traguardo. Il confronto fisico tra gli atleti (assente nelle gare a cronometro) ha portato a un introduzione della tattica nelle gare in linea, aggiungendo elementi di spettacolarità. Queste gare sono disputate sia in tecnica classica che in tecnica libera. Le lunghezze possono essere di 10km, 15km, 30km, 50km per gli uomini e 5km, 10km,15km, 30km per le donne.

[modifica] Gran fondo

Sono gare storiche, con partenza in linea e con chilometraggi superiori ai 40km. Sono gare sia a tecnica classica che a tecnica libera. La più famosa al mondo è la Vasaloppet, disputata in Svezia, a tecnica classica, su un percorso di 90km. In Italia possiamo ricordare la Marcialonga (in val di Fiemme) e la Sgambeda (a Livigno).

[modifica] Gundersen o pursuit

La gara è composta da due prove, spesso disputate in giorni successivi. La prima prova è una gara individuale a cronometro, di solito in tecnica classica, che serve per stabilire l'ordine e i tempi di partenza della seconda prova, disputata solitamente in tecnica libera. Questa gara è stata abbandonata a favore del duathlon.

[modifica] Duathlon o double pursuit

La gara consiste in due prove consecutive in tecniche diverse e senza interruzioni. La prima prova normalmente è a tecnica classica. Nel momento del cambio gli atleti sostituiscono sempre gli sci e spesso anche i bastoncini.

[modifica] Sprint

La gara sprint si disputa su una pista relativamente corta (1-1,5 km). Si effettua una qualificazione con partenza a cronometro. I primi 30 classificati sono immessi in un tabellone di tipo tennistico (5 batterie da 6 sciatori). Passano il turno i primi 2 di ogni batteria (10 sciatori) e vengono ripescati i due migliori tempi (Lucky Loser). Sono poi disputate 2 semifinali e passano alla finale A i primi due di ogni semifinale e i due migliori tempi. Gli sconfitti disputano la finale B per assegnare i posti dal 7 al 12. Queste gare sono disputate sia in tecnica classica che in tecnica libera e spesso vengono organizzate in percorsi cittadini (con neve riportata). Sono particolarmente spettacolari per la brevità delle gare, l'incalzante ritmo e la presenza del confronto fisico. Di solito le gare vengono disputate intercalando le gare di maschi e femmine per annullare i tempi morti.

[modifica] Staffetta

La staffetta prevede due modalità:

  • staffetta tradizionale: è una gara con partenza in linea. Le squadre sono composte di quattro staffettisti. Le prime due frazioni sono disputate a tecnica classica, le altre a tecnica libera. Il cambio avviene mediante il tocco della mano dell'atleta che arriva sulla spalla dell'atleta che parte. Il cambio deve avvenire in una zona delimitata, pena la squalifica. Spesso vengono formate squadre miste per permettere a un maggior numero di atleti di partecipare
  • staffetta sprint: è una gara con partenza in linea su pista breve (1-1,5km). le squadre sono composte da due staffettisti che, a ogni giro, dovranno darsi il cambio. Ogni atleta deve percorrere 4 giri di pista, per un totale di 8 giri. Sono effettuate due semifinali dividendo le squadre iscritte. Le prime cinque squadre di ogni semifinale partecipano a una finale a 10.

[modifica] Tour de ski

Dalla stagione 2006/2007 si è sviluppata una nuova formule competitiva chiamata "Tour de ski". Questa consiste in un insieme di gare molto ravvicinate (con poco riposo) riprendendo e adattando la struttura di una corsa a tappe ciclistica. Per la classifica finale sono sommati i tempi di tutte le gare non sprint, mentre le gare sprint assegnano abbuoni per i piazzamenti. Sono anche assegnati abbuoni per alcuni traguardi volanti. La formula varia di anno in anno. Particolarmente spettacolare è stata nelle stagioni 2006/2007 e 2007/2008 la tappa finale, caratterizzata dalla cosiddetta "Final climb" (salita finale) con la risalita della pista di sci alpino dell'alpe del Cermis. L'edizione 2007/2008 ripropone la formula dell'edizione precedente, dove le 8 gare vengono svolte nelle località di Nové Město na Moravě (Repubblica Ceca), Asiago e in Val di Fiemme (sui tracciati che hanno ospitato i mondiali di sci nordico). In questa edizione hanno vinto rispettivamente la classifica generale, il ceco Lukas Bauer e la svedese Charlotte Kalla.

[modifica] Attività fisica

Lo sci di fondo è uno sport completo che fa lavorare tutta la muscolatura. L'impegno muscolare è diverso nelle due tecniche:

  • nella tecnica di pattinaggio si usano particolarmente i glutei, i quadricipiti e i polpacci
  • nella tecnica classica, le spalle, le braccia e il dorso

Questo sport è un ottimo allenamento cardiovascolare e l'esercizio frequente migliora considerevolmente le prestazioni del cuore e dei polmoni. La disciplina ha anche effetti antistress, grazie all'ambiente in cui viene praticato.

[modifica] Sci di fondo paralimpico

Per approfondire, vedi la voce Sci di fondo paralimpico.

Lo sci di fondo può essere praticato anche da persone con disabilità fisiche o visive. L'attrezzatura va adattata all'abilità funzionale dello sportivo, che può utilizzare normali sci, una slitta montata su sci o protesi ortopediche a seconda dei casi. Le persone affette da cecità o ipovisione possono sciare accompagnate da una guida che li precede sulla pista dando loro indicazioni sul percorso da seguire.

L'attività agonistica internazionale è organizzata dall'International Paralympic Nordic Skiing Committee (IPNSC). Per le competizioni internazionali vale il regolamento della Federazione Internazionale Sci (FIS) integrato da apposite disposizioni dettate dall'IPNSC. Lo sci di fondo è presente nel programma dei Giochi Paralimpici invernali sin dai I Giochi Paralimpici invernali tenutisi a Örnsköldsvik, in Svezia, nel 1976.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni


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