Poggio Rusco
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Poggio Rusco | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Lombardia | ||||||||
Provincia: | Mantova | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Altitudine: | 16 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 42,35 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 150 ab./km² | ||||||||
Frazioni: | Dragoncello , Quattrocase , Segonda , Stoppiaro , Agnolo , Verdonda , Cantaboa | ||||||||
Comuni contigui: | Magnacavallo, Mirandola (MO), San Giovanni del Dosso, Sermide, Villa Poma, Schivenoglia | ||||||||
CAP: | 46025 | ||||||||
Pref. tel: | 0386 | ||||||||
Codice ISTAT: | 020042 | ||||||||
Codice catasto: | G753 | ||||||||
Nome abitanti: | Poggesi | ||||||||
Santo patrono: | SS. Nome di Maria | ||||||||
Giorno festivo: | 31 maggio | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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Poggio Rusco è un comune di 6.459 abitanti (dati 31/03/2006) della Provincia di Mantova.Dista dal capoluogo provinciale 42 km.
Il paese estende il proprio territorio nella parte sud-orientale dell'Oltrepò Mantovano,circa 9 km a sud del fiume Po e a soli 2 km dalla Provincia di Modena,in posizione equidistante rispetto ad importanti città della Pianura Padana quali Mantova,Verona,Ferrara,Bologna e Modena.
[modifica] Storia
[modifica] Origine del nome
Risale al 1332 il documento ufficiale più antico in cui è nominato espressamente il toponimo "Podium", l'odierna Poggio Rusco.
Le origini, assai più antiche, risalgono all'epoca pre-romana ed etrusca. Il paese sorge su un'altura di 16 metri s.l.m (origine del nome Poggio), che è mediamente dai 3 ai 6 metri più alta rispetto alle valli e ad altri paesi circostanti, risultando meno esposta ai pericoli di alluvioni del fiume Po.
[modifica] Periodo Matildeo
Ottone III donò al Vescovo di Mantova il territorio di Poggio Rusco; l'atto di donazione fu confermato dalla Gran Contessa Matilde di Canossa nel 1082.
[modifica] Dai Gonzaga al Regno d'Italia
Nel 1332 il Vescovo di Mantova, secondo quanto riferito in un documento notarile, cedeva la Corte del Poggio ai Gonzaga. Da quel momento Poggio Rusco ha intrecciato la propria storia con quella del Capoluogo Mantovano.
A partire dal XV secolo, la proprietà dei terreni della Corte del Poggio venne suddivisa in due rami cadetti dei Gonzaga: i Nobili, signori della Corte Piccola, e i Marchesi di Vescovato, padroni della Corte Grande; Poggio Rusco rimase in mano loro ben oltre l'estinzione della famiglia Gonzaga, signori di Mantova.
Nel 1707, Poggio Rusco seguì il destino del Ducato di Mantova, entrò a far parte dell'Impero Austriaco.
Nuovamente nel XVIII secolo il paese si trovò a condividere la sorte della Repubblica Cisalpina, con una violenta rivolta antifrancese nel 1799 e alla definitiva capitolazione sotto l'Impero Austro-Ungarico come parte integrante del Lombardo Veneto nel 1814.
Solo nel 1866 dopo la partecipazione attiva alle guerre d'Indipendenza avvenne l'annessione all'Italia unita. Il Consiglio Comunale nel 1867, su richiesta del Ministero degli Interni, decise all'unanimità di identificare in modo migliore il nome Poggio, assai diffuso su tutto il territorio italiano, postponendo l'appellativo toponomastico "Rusco"; il nome prese spunto dalla vasta presenza sul territorio di un arbusto, il "Ruscus Aculeatus" meglio noto come pungitopo, pianta che cresce rigogliosa lungo i canali di irrigazione delle campagne poggesi. L'attributo "Rusco", per altri, ha derivazione ben diversa da quella proposta dalla toponomastica corrente: spazzatura, pattume. Esso deriverebbe dal nome del canale costruito dal Consorzio Interprovinciale per la Bonifica di Burana, che divide il Mantovano dal Modenese dal lato di mezzodì, denominato Canale Rusco, per il "Ruscus Aculeatus", la pianta della famiglia delle smilacee che cresce entro in gran parte dei fossi che solcano il territorio comunale.
[modifica] Dall'Unità d'Italia ai giorni nostri
Il Novecento poggese, segue a grandi linee le vicissitudini del territorio mantovano. La nascita del Socialismo vede a Poggio Rusco due protagonisti: Giovanni Zibordi poggese di adozione e Francesco Zanardi, poggesse classe 1873, ricordato a Bologna come il "Sindaco del Pane" nella Grande Guerra.
Il Fascismo si impone in tutta l'Italia e proprio a Poggio Rusco il 13 marzo 1921, l'assalto alla Camera del Lavoro ha un eco nazionale; su tutti i giornali nazionali viene resa nota la notizia.
Durante gli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, il paese assume un ruolo strategico per la sua posizione poiché gli Alleati avanzano verso il fiume Po e la Germania lungo la direttrice Bologna - Verona. Importante ricordare l'operazione militare denominata Operazione Herring, che ebbe luogo nei giorni 20-23 aprile 1945. In questa missione 226 paracadutisti del neo Esercito Italiano furono lanciati per proteggere strutture ed edifici e favorire l'avanzata alleata; morirono 14 militari e 2 civili. Lo scontro più importante si consumò presso "Cà Bruciata" di Dragoncello. A ricordare quella valorosa impresa un Monumento ai Caduti presso Dragoncello, una Chiesa a loro dedicata e un battaglione della Brigata Paracadutisti Folgore denominato 3° Battaglione Paracadutisti Poggio Rusco.
[modifica] Trasporti
Poggio Rusco è da sempre importante nodo stradale. È attraversato dalla Strada Statale 12 dell'Abetone e del Brennero, essenziale collegamento tra Pianura Padana e la Germania, e dalla Strada Provinciale 496 Virgiliana,che collega il capoluogo di provincia con la vicina Ferrara.
La cittadina è anche un importante nodo ferroviario. Presso l'omonima stazione, la ferrovia Verona-Bologna, appartenente al corridoio del Brennero, si incrocia con la linea di proprietà regionale Suzzara-Ferrara, appartenente alla direttrice che collega il Tirreno a Verona e l'Adriatico a Mantova e Cremona.
[modifica] Le Frazioni
[modifica] Dragoncello
Diverse le ipotesi che sono circolate sul nome della più grande frazione di Poggio Rusco. Sembra che l'origine derivi dalla "Artemisia Dragunculus" (Dragoncello) un'erba officinale utilizzata per aromatizzare preparazioni culinarie. La prima testimonianza scritta dell'esistenza del piccolo borgo risale al 1082. A Dragoncello ha sede la moderna Chiesa di Maria Ausiliatrice e Santa Maria Maddalena,protettrice dei paracadustisti; la chiesa fu eretta negli anni Sessanta insieme al Cimitero Monumentale per ricordare il sacrificio dei paracadutisti e dei civili caduti durante l'Operazione Herring (20 -23 Aprile 1945) negli ultimi atti della Seconda Guerra Mondiale. L'attacco di Dragoncello svolse un ruolo decisivo per l'avanzata degli alleati verso il Po.Ogni anno durante la Festa della Liberazione, il 25 aprile, le campagne intorno al piccolo borgo sono sede del lancio commemorativo dei paracadutisti attirando numerosi spettatori.
[modifica] Quattrocase
Documenti risalenti al 1409 in merito ad una donazione di un latifondo di Francesco Gonzaga a Francesco De Zaffardis identificano per la prima volta Quattrocase. A metà del 1400 è stato eretto anche l'Oratorio della frazione;il campanile è di epoca più recente , stimato a cavallo del XVIII e XIX secolo. Di rilievo all'interno della piccola chiesetta il dipinto raffigurante la Madonna e il Bambino , San Francesco , San Sebastiano e Santa Caterina.Al centro della raffigurazione compare lo stemma araldico della nobile famiglia Lanzoni.
[modifica] Segonda
Il toponimo "Segonda" probabilmente trae origine dal canale fluviale che scorreva nella zona. Èconfermata l'esistenza di un corso d'acqua con quel nome in un documento datato 1339 , un contratto di acquisto di Agnese Pico della Mirandola moglie di Guido Gonzaga di un "terreno in Podio".Tra i confini del podere si includeva anche il canale "Secunde". A metà della strada che da Poggio Rusco va a Segonda, c'è il fondo noto come "La Vrèra" (La Verrara). Ora, tutti i fabbricati, residenziali ed adibiti ai servizi d'un fondo agricolo, sono crollati nell'attesa che un giudice stabilisca quale, tra gli eredi, abbia ragione. Avanti per la strada verso Segonda, ad un centinaio di metri da "La Vrèra", esiste sotto la strada un'antichissima chiavica a servizio di un canale. Narra la leggenda, che nella chiavica trovò rifugio una scrofa pregna, sfuggita al legittimo proprietario mentre la pascolava. Era talmente impensato il nascondiglio occupato dalla scrofa, che il proprietario non riuscì più a trovarla. Pur non avendo prove concrete, era certo che i suoi odiati vicini l'avessero catturata ed occultata e, affinché non potessero godere nulla di lei e dei nascituri suinetti, chiese a San Simeone, al quale era particolarmente devoto, di trasformare la scrofa in un mostro orrendo. Egli si sarebbe sdebitato portando, tutte le prime domeniche del mese, un grosso cero sull'altare a lui dedicato. I compaesani avevano saputo della sparizione e della maledizione e reputando che, sicuramente, la scrofa avesse trovato un altro accogliente porcile, deridevano nascostamente l'ex-proprietario. Una sera, mentre tornava a casa dopo un convegno galante, extramatrimoniale, una delle persone che maggiormente derideva chi aveva perduto la scrofa, transitando sopra la chiavica udì un urlo bestiale. Davanti gli si parò davanti una orrenda bestia che aveva una grossa testa suina quasi appoggiata a terra, gambe corte, avanzamento lento ed un corpo quasi gelatinoso irto di setole. Seguivano il mostro altri nove piccoli mostri d'aspetto identico. Non morì dalla paura, quella persona: i capelli, però, gli divennero bianchi da corvini che erano, e divenne balbuziente. La prima domenica d'ogni mese, nello stesso momento in cui l'ex proprietario della scrofa accendeva in chiesa il cero a San Simeone, la persona cui erano diventati bianchi i capelli diventava momentaneamente cieco e gli uscivano fiotti di sangue dalla bocca. La bestia orrenda non era altro che il primo Pidrüs della storia che, ancor oggi, si narra "al Pòs".
[modifica] Stoppiaro
Vanta origini antichissime , probabilmente Etrusche , ne è prova il ritrovamento di insediamenti presso Boccazola, corte agricola non distante dal centro di Stoppiaro. Ufficialmente l'esistenza della borgata è documentata per la prima volta in un documento del 1353. La piccola chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena , eretta nel XVII secolo è l'edificio più antico di Stoppiaro; fu edificata su volontà della famiglia Fachetti, storici proprietari terrieri della zona. Il campanile, leggermente inclinato, è stato costruito nell'800. Dice la leggenda che in un nascondiglio della chiesa che solo il parroco "pro tempore" conosce, sia custodita un piccolo osso appartenuto ad un animale primordiale dal quale, ogni determinate centinaia di secoli, cade una goccia (il tipo di liquido non è specificato). All'impatto col suolo, sul mondo s'abbatte un cataclisma. L'ultima volta che l'evento si è verificato è stato lo "tsunami" tra Indonesia, Sri Lanka e Thailandia.
[modifica] Cantaboa
Non è una vera frazione: si tratta di un gruppo di case situate in un luogo ove s'insediarono degli Etruschi. La prima citazione (secondo documenti conservati nell'Archivio di Stato a Mantova - busta n° 154) è del 1332 allorquando tra i Gonzaga ed "i figli di Manfredo" (che divennero i Pico) si tenta di apporre un confine tra i propri possedimenti al fine di riscuotere il "boscatico". In una nota degli incaricati dei due interessati, si legge che "tale Amadasino, figlio di Tano Trenta da Custellum, non frequenta la zona da alcuni anni, ma anteriormente e per quasi tutta la sua vita, ha 50 anni, ha frequentato la zona del Poggio pescando nelle valli di CANTABOVO e raccogliendovi legna"
[modifica] Manifestazioni
[modifica] Carnasciale Podiense
Poggio Rusco è famoso nel Basso Mantovano per il suo "Carnasciale Podiense" organizzato dalla "Duccal Achademia dal Pidrüs e dal Comune di Poggio Rusco. La manifestazione solitamente si protrae per due domeniche consecutive a cavallo del carnevale.
Il "Pidrüs" è un fantastico animale del "Bestiario Podiense" , un compendio di 21 animali folkloristici della tradizione contadina poggese , ispirato ai Bestiari medievali e settecenteschi. Il "trattato" grazie all'uso dell'italiano maccheronico , di latinismi e di parole di derivazione dialettale è piacevole da leggere e il contesto storico delle descrizioni lo rende verosimile. La raccolta è stata compilata dal giornalista della Gazzetta di Mantova e cittadino poggese Stefano Scansani che ha realizzato i disegni e da Mario Setti che ha scritto i testi.
Ogni anno , durante l'ultima domenica del "Carnasciale" , dopo lo "Sproloquio del Brigante della Pertica" (un discorso satirico , pronunciato in dialetto poggese dallo storico banditore Giuseppe Belluzzi) viene scoperta la "Bestia" , un simulacro di cartapesta che raffigura la mitica creatura realizzata secondo le descrizioni riportate nel "Bestiario Podiense". La Bestia rappresenta vizi e virtù del Carnevale e della società poggese.
Con l'edizione 2006 del Carnasciale Podiense , dopo 21 anni , si è concluso il ciclo del bestiaro. Il Carnevale 2007 incorona il Pidrus come Re della carnevalata.Per il futuro si prospetta l'idea di un "Erbario Podiense" e non è da escludere in qualche appendice del Bestiario.
Il "Carnasciale" è una manifestazione consolidata che attira moltissime persone dai paesi vicini.Al carnevale ogni anno si registrano affluenze in aumento.Durante la sfilata dei carri allegorici , sono somministrate ai visitatori vino , panini con salciccia e gnocco fritto. L'edizione 2007 del Carnevale si svolge nelle giornate di domenica 11 e 18 Febbraio
[modifica] Fiere
Solitamente a Poggio Rusco si tengono due fiere annuali:la fiera di Giugno , ogni terza domenica del mese di giugno , e la più grande fiera di Santa Maria Alba , la terza domenica di settembre.
[modifica] Mercato settimanale
Ogni lunedì si tiene il Mercato della Bassa , il tradizionale punto di scambio commerciale. Il mercato del lunedì è molto esteso e frequentato anche da cittadini che non risiedono nel capoluogo.Si trovano ogni genere di merce , dagli alimenti freschi all'abbigliamento. Ogni venerdì , nel centro storico invece ha luogo un piccolo mercato con la sola vendita di generi alimentari.
[modifica] Mercato delle antichità della Corte del Poggio
La seconda domenica di ogni mese si svolge il Mercato delle Antichità della Corte del Poggio. Nel centro storico si snodano i venditori e collezionisti di antichità e numismatica.La protezione dei lunghi porticati del centro storico rendono il mercatino idoneo sia in inverno che in estate.
[modifica] Poggio Nightlife
Manifestazione di intrattenimento musicale . Poggio Nightlife , alla sua prima edizione , si propone come principale evento di aggregazione nel Destra Secchia. L'Organizzazione punta su musica di qualità , buon cibo ed ottima birra per attirare e divertire il maggior numero di persone. Poggio Nightlife è patrocinato dalla Pro Loco Poggese , dal Comune di Poggio Rusco , oltre ad un gran numero di sponsor. L'organizzazione è curata dai giovani poggesi . Sito ufficiale della manifestazione Poggio Nightlife
[modifica] Personaggi famosi nati a Poggio Rusco
[modifica] Don Gaetano Buganza
nacque a Poggio il 3 ottobre 1732. Gesuita, celebre oratore, le sue "Prediche" ed un "Trattato di retorica" andarono alle stampe nel 1805 a Verona. Pubblicò, a Mantova, alcuni libri di "Sermoni" e, a Firenze, poesie latine sulle consuetudini fiorentine.
[modifica] Luigi Borchetta
nacque a Poggio nel 1767. Giovane "industrioso e intrepido", ufficiale dell'esercito austriaco, alla notizia della calate dei Francesi in Italia, lasciò il suo reggimento e raggiunse Poggio Rusco, dove divenne l'anima del movimento giacobino. Incaricato della diffusione della Carboneria, fu sottoposto " rigorosa sorveglianza". a Fu deportato a Petervaradino.
[modifica] Cesare Albertini
nacque a Poggio il 21 gennaio 1770. Ardente repubblicano, cisalpino, venne deportato a Petervaradino. Era farmacista a Quingentole, quando, nel 1822, venne arrestato ed avviato allo Spielberg, dove morì dopo dodici anni di carcere duro.
[modifica] Carlo Craici
nacque a Poggio nel 1773. Giacobino, fu nel triennio 1796-99 segretario della Municipalità di Poggio e tenente della Guardia Nazionale. Deportato a Sebenico ed a Petervaradino, al suo ritorno, nel 1801, fu eletto Sindaco. Nel 1821 fu tra gli indiziati (col fratello Vincenzo) di appartenenza a società segrete. Scrisse le "Memorie dal carcere", pubblicato a Mantova nel 1963.
[modifica] Don Fermo Lanzoni
nacque a Poggio il 23 ottobre 1792. Canonico e dottore in Sacra Teologia, pubblicò opere latine, tra cui "De Sublimitate Scripturarum" e "Sull'uso filosofico della Sacra Bibbia". Fu anche autore di poesie latine ed italiane.
[modifica] Carlo Marchi
nacque a Poggio il 3 gennaio 1801. Maestro di lingua francese a Mantova, fu condannato a morte dagli Austriaci per cospirazione nel 1853. Ridotta la pena a dodici anni di carcere duro, venne graziato nel 1856.
[modifica] Isidoro Cappi
nacque a Poggio il 18 ottobre 1810. Fu il prrimo Sindaco di Poggio Rusco italiana e per 19 anni tenne l'incarico, con zelo e capacità, riscuotendo anche la simpatia degli avversari politici. Promosse la fondazione della biblioteca comunale, della società operaia, dell'asilo infantile e del ricovero di mendicità. Lasciò il suo patrimonio al comune per la costruzione ed il mantenimento di un ospedale, che prese il suo nome.
[modifica] Veridico Speziali
nacque a Poggio il 27 aprile 1836. Scarriolante, stradino, costituì a Poggio una Sezione della Società di Mutuo Soccorso fondata da Eugenio Sartori. Arrestato assieme ad altri diciotto mantovani "per aver fondato società tra contadini", venne processato a Venezia ed assolto dopo un anno di ccarcere.
[modifica] Luigi Colli
nacque a Poggio Rusco il 2 agosto 1838 e fece il calzolaio di professione. Seguì Giuseppe Garibaldi nelle campagne del 1859, 1860 e 1866. Fu ferito in combattimento. Autodidatta, si formò una buona cultura che gli permise d'intraprendere l'attività di editorialista, oltreché di scrittore e giornalista. Fondò e diresse la Fratellanza operaia e, successivamente, L'affarista alla berlina, un giornale battagliero, anticlericale. Trasferitosi a Roma, entrò nell'edilizia. Venne eletto presidente della sezione degli edili della Camera del Lavoro di Roma. Iscrittosi nel 1906 al Partito Socialista, quando in esso prevalsero le correnti riformista ed integralista, entrò a far parte della direzione del partito.
[modifica] Ariodante Speziali
nacque a Poggio nel 1844. Giovanissimo volontario garibaldino, fu decorato con una medaglia d'argento ed una di bronzo. Partecipò alle campagne per l'unità d'Italia del 1859-60, 1866 e 1870.
[modifica] Arrigo Tamassia
nacque a Poggio il 7 gennaio 1849. Professore di Medicina Legale presso le Università di Pisa e di Padova, fu tra i primi studiosi a dare un indirizzo scientifico e sperimentale alla Medicina Legale. Venne nominato senatore del Regno nel 1910.
[modifica] Giovanni Zibordi
nacque a Padova il 20 settembre 1870 (breccia di Porta Pia). Figlio di un commerciante di bestiame di Poggio Rusco, a Poggio Rusco trascorse gran parte della sua giovinezzaa. Fu direttore, a Mantova, de "La Nuova Terra" ed, a REggio Emilia, della prampoliniana "Giustizia". Socialista riformista, collaborò a "Critica Sociale". Fu eletto deputato nel 1915 e confermato nel 1919. Autore di molti libri di politica e di letteratura, scrisse "Il cavallo rosso", nel quale narra la vita e le consuetudini di Poggio Rusco.
[modifica] Francesco Zanardi
nacque a Poggio Rusco il 6 gennaio 1873. Giovanissimo si diede alla politica ed al sindacalismo. Fu Sindaco di Poggio Rusco e quindi di Bologna dove ancora lo ricordano come "il Sindaco del pane", per aver garantito la produzione del pane bianco per tutta la durata della prima guerra mondiale. Venne eletto deputato in più legislature.
[modifica] Ettore Zapparoli
Nacque a Poggio Rusco l'11 marzo 1844. Ingegnere validissimo ed illustre idraulico, elaborò il progetto idraulico dell'Agro Mantovano-Reggiano, un'opera grandiosa, "apportatrice della redenzione delle fertili terre della Bassa". Sotto i suoi auspici presero vita la Banca Popolare Agricola e la Società Operaia di Poggio Rusco, delle quali fu a lungo presidente. Fu per tre lustri membro attivo e cospicuo della Deputazione Provinciale di Mantova. Sue opere sono l'edificio scolastico e l'ospedale di Poggio Rusco (ora Casa di Riposo).
[modifica] Salvatore Ziroldi
Poggio Rusco 1888-1975, falegname e pittore. Ritrattista sommo, non disdegnava i colorati orizzonti della "sua" valle, in cui profuse tutta la malinconia della sordità. Ispirato da Carrà e da Pelizza da Volpedo, ha lasciato innumerevoli opere che ha anche barattato con cibarie e legna da ardere.
[modifica] Tito Vezio Zapparoli
di Poggio Rusco , laureato in agraria, studiò e diffuse in Italia la coltivazione del granoturco italiano denominato "Marano" (da Marano Vicentino dove fu costituito). Nel 1920 diresse la Sezione Maiscoltura di Bergamo fino ad intitolarla col proprio nome. Nel 1968, tale Sezione è stata assorbita dall'Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura. Nel 1937, definì il "Marano" un GRANOTURCO prezioso DAI RISULTATI SORPRENDENTI".
[modifica] Arnoldo Mondadori
- Il famoso editore italiano è nato a Poggio Rusco il 2 Novembre 1889 nella casa posta in via Montata (ora via Marconi) al n° 97. Si trasferì giovanissimo ad Ostiglia, da dove, in un piccolo scantinato, partì la sua grande avventura di editore.
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Poggio_Rusco&action=edit§ion=36
[modifica] Mario Morselli
poggese puro sangue (Poggio Rusco 1904 - Grottaferrata 1963). Laureato in chimica industriale, venne assunto dalla Pirelli che lo inviò in Spagna a Villanueva y Geltrù. Svolse il suo lavoro, sempre per la Pirelli, in Francia ed in Belgio. Richiamato in Italia, fu vicedirettore della Pirelli di Tivoli e successivamente, dell'Azienda di Roma. Divenuto alto dirigente del Gruppo, si distinse nel dirimere questioni d'ordine sindacale.
[modifica] Roberto Monesi
Nato a Poggio Rusco il 9 Dicembre 1941,è stato ottimo tiratore per il Tiro a Volo. Nazionale d'Italia, partecipò nel maggio del 1972 a Neuchatel al Campionato Federale Svizzero e dal 2 al 4 giugno dello stesso anno, al Campionato di Francia a Juan les Pins.Campione italiano "cacciatori-tiratori" 1971
[modifica] Andrea Anastasi
Pallavolista. *E' nato a Poggio Rusco, il 3 ottobre 1960.
[modifica] Collegamenti esterni
[modifica] Città gemellate
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Sergio Rinaldoni (lista civica) dal 30/05/2006
Centralino del comune: 0386 51001
Email del comune: sindaco@comune.poggiorusco.mn.it
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti