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Caltanissetta - Wikipedia

Caltanissetta

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Caltanissetta
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Caltanissetta]]
Caltanissetta - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Sicilia
Provincia: Caltanissetta
Coordinate: 37°29′0″N 14°4′0″E / 37.48333, 14.06667
Altitudine: 568 m s.l.m.
Superficie: 416,97 km²
Abitanti:
60.369 31-05-2007
Densità: 144,78 ab./km²
Frazioni: Borgo Petilia, Canicassè-Casale, Cozzo di Naro, Favarella, Grottarossa, Misteci, Prestianni, Santa Barbara, Santa Rita, Torretta, Xirbi 
Comuni contigui: Canicattì (AG), Delia, Enna (EN), Marianopoli, Mazzarino, Mussomeli, Naro (AG), Petralia Sottana (PA), Pietraperzia (EN), San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, Sommatino Riesi
CAP: 93100
Pref. tel: 0934
Codice ISTAT: 085004
Codice catasto: B429 
Nome abitanti: nisseni 
Santo patrono: San Michele arcangelo 
Giorno festivo: 29 settembre 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Caltanissetta è un comune italiano di circa 60.000 abitanti (fonte ISTAT, maggio 2007), capoluogo dell'omonima provincia.

L'etimologia deriva dall'arabo Qal'at al-nisā’, che significa "Castello delle donne", piccolo villaggio sicano, sorto nella zona di Sabucina.

Indice

[modifica] Geografia

Il territorio del comune di Caltanissetta nella provincia
Il territorio del comune di Caltanissetta nella provincia

[modifica] Clima

Per approfondire, vedi la voce Stazione meteorologica di Caltanissetta.

[modifica] Storia

Di origine antica, addirittura pre-greca, sicuramente sicana (i Sicani forse costruirono il castello di Pietrarossa), situata nella zona del monte Gibel Habib ("la montagna felice"), come attesta un'epigrafe nella quale si legge per la prima volta il nome Nissa, nel 123 a. C. venne conquistata dai Romani, guidati dal console Lucio Petilio, che fondò una colonia chiamata in suo onore "Petiliana".

Successivamente arrivarono gli Arabi, intorno all' 831 d. C., che aggiunsero all'originario nome il prefisso Q'al'at (castello) da cui Qal'at al-nisā’, il castello delle donne.

Nel 1087, venne strappata agli Arabi e divenne possedimento di Ruggero I di Sicilia normanno, la città, comincia a chiamarsi Calatanesat, successivamente modificato in Caltanixettum, viene trasfomata in feudo per vari membri della sua famiglia.

Condivise le sorti della Sicilia e particolarmente nel periodo spagnolo durante il quale soffrì spesso la carestia.

Nel 1407 passò ai Moncada di Paternò e ad essi rimase fino alla soppressione della feudalità in Sicilia, nel 1812. Nel febbraio del 1567 il castello di Pietrarossa crollò a causa di un terremoto e rimasero in piedi solo i resti di due torri, visibili ancora oggi.

Nel 1718 Caltanissetta fu uno dei centri della rivolta antisavoiarda in Sicilia, costringendo l'esercito sabaudo ad abbandonare la città.

Nel 1818, in pieno periodo borbonico, Caltanissetta fu elevata a capoluogo di provincia.

Nel 1820 si rifiutò di partecipare ai moti liberali siciliani, subendo per ciò le rappresaglie degli insorti. Ma nel 1848-1849 aderì alla rivoluzione, seguì le sorti della Sicilia, e venne annessa al Regno d'Italia nel 1860, quando fu interessata da un grande boom economico dovuto soprattutto ad un'intensa attività mineraria.

Sito archeologico di Sabucina
Sito archeologico di Sabucina

[modifica] Economia

L'economia della città si basa principalmente sul settore primario; nel territorio comunale vi insistono numerose azinede agricole che producono grano, mandorle, olive ed ortaggi. Di notevole rilievo è anche la produzione vinicola locale; tra i prodotti di maggior rilievo vi è il nero d'Avola, vino molto apprezzato. La città raggiunse la massima prosperità agli inizi del '900, con lo sfruttamento dei giacimenti di zolfo, attività che ben presto diviene primaria. Caltanissetta diviene la maggior esportatrice di zolfo ed arrivava a coprire i 4/5 della produzione mondiale. La concorrenza americana divenne così spietata da far chiudere tutti i giacimenti della zona. Altro settore economico cittadino è quello artigianale, soprattutto nel campo dei dolciumi e del torrone. A Caltanissetta ha sede il Gruppo Averna S.p.A. che produce il famoso amaro Averna, liquore conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo.

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Salvatore Antonio Messana dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0934 74111
Email del comune: sindaco@comune.cl.it

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Università

Già dal 1996 Caltanissetta è diventata sede di svariati corsi laurea universitari attivati dagli atenei di Palermo, Catania e della Lumsa di Roma. Attualmente, tra i corsi più importanti, possiamo annoverare:

  • Ateneo Catania

- Scienze dell'amministrazione (convenzionata con le forze dell'ordine)

  • Ateneo Palermo

- Medicina e chirurgia (6 anni)

- Ingegneria elettrica per la realizzazione e la gestione di sistemi automatizzati

- Ingegneria elettronica

- Scienze Biologiche

- Organizzazione del terzo settore

  • Lumsa

- Educatore professionale

- Psicologia


Dall'anno accademico 2005/2006 sono stati attivati anche alcuni master, corsi di laurea specialistica e corsi di alta formazione.

[modifica] Manifestazioni

  • Coppa nissena - competizione automobilistica valida per il Campionato Italiano velocità montagna

[modifica] La Settimana santa a Caltanissetta

Immagine:La pietà.jpg
La pietà, una delle "vare" del Giovedì santo (costruita da Vincenzo e Francesco Biangardi nel 1888)

Durante la settimana che precede la Pasqua, si svolge per le impervie vie del centro storico di Caltanissetta la manifestazione denominata "A simana Santa" (La settimana Santa).

Visitatori da tutta Italia, raggiungono il luogo per ammirare il suggestivo spettacolo offerto dalla Real Maestranza e da tutti coloro prendono parte a manifestazioni e rappresentazioni.

[modifica] Domenica delle Palme

Le festività si aprono la mattina della Domenica delle Palme quando in piazza Garibaldi (piazza principale del centro storico) il vescovo della diocesi nissena benedice le palme intrecciate (nella tradizione di Caltanissetta le palme vengono intrecciate in svariate forme dagli artigiani e sono vendute in mercatini allestiti nella stessa piazza o davanti le altre parrocchie della città) e i ramoscelli di olivo. Nel pomeriggio vi è la processione per le vie del centro del Gesù Nazareno, un simulacro di Cristo (o "vara" nella lingua siciliana) posto sopra una barca costruita con tanti fiori di campo.

[modifica] Martedì Santo

La sera del Martedì santo, in una scalinata molto suggestiva, prende atto la rappresentazione della "scinnenza"(è una rappresentazione sacra interpretata da giovani attori nisseni e vengono narrati il processo a Gesù, la Via Crucis per le vie del centro storico nisseno, la crocifissione di Cristo al Calvario, ricostruito in piazza Garibaldi, e la Resurrezione).

[modifica] Mercoledì Santo

[modifica] Giorno

Una rappresentanza dei dieci mestieri artigiani più antichi chiamata Real Maestranza e guidata da un capitano eletto annualmente tra le categorie (egli, durante la processione, è vestito secondo la tradizione del XVIII secolo: cappello nero a forma spicchio con piuma e spadino alla cintura) sfila in processione il mattino del Mercoledì Santo, aprendo ufficialmente la manifestazione. I dieci mestieri artigiani o categorie della Real Maestranza sono:

  • Barbieri (i protettori della categoria sono i Santi Cosma e Damiano)
  • Calzolai-Pellettieri-Tappezzieri (i protettori della categoria sono i Santi Crispino e Crispiano)
  • Carpentieri-Ferraioli (la protettrice della categoria è la Madonna di Loreto)
  • Fabbri ferrai (il protettore è Sant'Adriano di Nicomedia)
  • Falegnami-Ebanisti (il protettore è San Giuseppe)
  • Idraulici-Lattonieri (il protettore è Sant'Eligio)
  • Marmisti (il protettore è San Pietro)
  • Muratori (il protettore è San Vincenzo Ferreri)
  • Panificatori (il protettore è San Michele Arcangelo)
  • Gessisti-Pittori decoratori (il protettore è San Luca)

Nel XVI secolo i corsari saraceni saccheggiavano le coste del Mediterraneo e ogni città della Sicilia si era creata una milizia urbana per difendersi da questi attacchi. Pure Caltanissetta aveva una di queste milizie formate solo da persone che si potevano comprare l'armatura da loro, cosa che potevano fare solo gli artigiani. Questa milizia fu chiamata Maestranza (le cui armi principali erano l'archibugio e la picca) e doveva rendere l'onore delle armi al S.S. Sacramento (una grande ostia consacrata contenuta in un calice-contenitore in oro) che veniva mostrato al popolo solo al mattino del Mercoledì santo (da questo onore delle armi ebbe origine la processione della Real Maestranza che vediamo oggi). Nel 1820 le armi furono sostituite dalle candele. Nel 1806 il re Ferdinando IV di Borbone giunse in visita a Caltanissetta e per l'occasione la Maestranza sfilò in sua presenza. Il re, impressionato dalla grandezza di questo corteo, diede alla Maestranza il titolo di Reale.

La Cattedrale di Caltanissetta e la fontana del tritone (scolpita dal Tripisciano) in piazza Garibaldi
La Cattedrale di Caltanissetta e la fontana del tritone (scolpita dal Tripisciano) in piazza Garibaldi

La processione della Real Maestranza avviene nel seguente modo: intorno alle ore 9.00 del mattino, il sindaco consegna al capitano le chiavi della città (egli è accompagnato dalla banda musicale e da tutte le corporazioni della Maestranza). Poi tutti vanno nell'atrio della biblioteca comunale di Caltanissetta "Lucio Scarabelli" e tutte le corporazioni, compreso il capitano, indossano calze di seta, guanti e cravattino neri, in segno di lutto per la morte di Nostro Signore Gesù Cristo. Il capitano, che porta in braccio un crocifisso velato, e tutta la Real Maestranza escono in processione intorno alle 11.00. Ogni categoria artigiana porta una lunga candela la cui fiamma è protetta da un parallelepipedo di carta con sopra disegnata una croce e scritto il nome della categoria a cui appartiene (barbieri, pittori, falegnami, calzolai, ecc...). Il corteo entra nella Cattedrale (situata in piazza Garibaldi) e tutti si tolgono le calze, i guanti e il cravattino neri ed indossano quelli bianchi, in segno che Nostro Signore è risorto ed il capitano non porta più il crocifisso velato ma la candela. Poi escono dalla Cattedrale e sfilano di nuovo in processione, seguiti dal vescovo, coperto da un baldacchino e che porta il S.S. Sacramento.

[modifica] Sera

La sera del Mercoledì è il turno delle "variceddi": statue in cartapesta e gesso, rappresentanti la passione di Cristo.

La storia delle variceddi comincia agli inizi del 1900, quando alcuni garzoni di bottega, a cui veniva impedita la partecipazione nella processione delle "vare" del Giovedì santo, cominciarono a costruirsi delle miniature in gesso e cartapesta delle vare. Solo tra gli anni '30, '40 e '50 del 1900, grazie all'intervento degli scultori Capizzi ed Emma, si arrivò ad avere le variceddi attuali.

Le "varicedde" che sfilano il Mercoledì santo sono:

  1. La Cena (realizzata nel 1958 da Salvatore Capizzi)
  2. L'Orazione nell'Orto (realizzata nel 1952 da Salvatore Capizzi)
  3. La Cattura (realizzata nel 1939 da Giuseppe Emma)
  4. Il Sinedrio (realizzato nel 1947 da Salvatore Capizzi)
  5. La Flagellazione (realizzata nel 1947 da Giuseppe Emma, scultore)
  6. l'Ecce Homo (realizzato nel 1933 da Salvatore Capizzi)
  7. La Condanna (realizzata nel 1950 da Giuseppe Emma Junior)
  8. La Prima Caduta (realizzata nel 1885 dagli scultori napoletani Biangardi, autori delle "vare" che sfilano la sera del Giovedì santo)
  9. Gesù incontra la madre (realizzata nel 1987 da Giuseppe Emma Junior)
  10. Il Cireneo (realizzato nel 1924 da Giuseppe Emma)
  11. La Veronica (realizzata nel 1949 da Salvatore Capizzi)
  12. Lo Spoglio (realizzato nel 1955 da Salvatore Capizzi)
  13. Gesù inchiodato alla croce (realizzato nel 1995)
  14. Il Calvario (detto anche "Il Crocifisso", realizzato nel 1924)
  15. La Deposizione (realizzata nel 1965 da Savatore Capizzi)
  16. La Pietà (realizzata nel 1924 da Giuseppe Emma)
  17. La Traslazione (realizzata nel 1924 da Salvatore Capizzi)
  18. L'Urna (realizzata nel 1948 da Salvatore Capizzi)
  19. La Desolata o Addolorata (realizzata nel 1934 da Salvatore Capizzi).

[modifica] Giovedì Santo

Quasi simili alle "variceddi" sono le vare, eguali per scena rappresentata ma di dimensione molto maggiore. È la processione di quest'ultima, che avviene la sera del Giovedì Santo, il punto focale di tutta la settimana santa.

Le vare sfilarono per la prima volta nel 1780 quando di numero erano cinque, alte circa cinquanta centimetri e portabili in processione a palmo di mano. La processione fu interrotta nel 1801 e ripresa solo nel 1840. Ma nel 1881 alcuni operai della miniera di zolfo di Gessolungo sfuggirono miracolosamente ad una esplosione nelle gallerie (però non riuscirono a sopravvivere circa sessanta operai) e commissionarono agli scultori napoletani Vincenzo e Francesco Biangardi, padre e figlio, la costruzione delle nuove vare. Grazie all'intervento dei due scultori i simulacri divennero imponenti come li vediamo oggi e raggiunsero l'attuale numero di sedici.

Le vare si riuniscono in Piazza Garibaldi nel presto pomeriggio del Giovedì santo e si mettono in cerchio ordinatamente.Dopo il discorso del vescovo e del sindaco verso le ore 21.00, gli enormi simulacri si mettono in fila e comincia la processione per le antiche e strette vie del centro storico.Le vare sono accompagnate da bande musicali che offrono la loro musica alla festa. Verso l'1.00 o le 3.00 di notte le vare ritornano in piazza Garibaldi e si separano, ritornando nel magazzino dove vengono tenute tutto l'anno sino al prossimo giovedì santo (questa separazione è chiamata in lingua siciliana "a spartenza"). Le vare del giovedì santo sono:

  1. La Cena (costruita nel 1885, appartiene ai panificatori)
  2. L'Orazione nell'Orto (costruita nel 1884, appartiene ai mugnai)
  3. La Cattura di Gesù (costruita nel 1884, appartiene F.lli Biagio)
  4. Il Sinedrio (costruito nel 1886, appartiene al Municipio)
  5. La Flagellazione (costruita nel 1909, appartiene ai minatori di Gessolungo)
  6. L'Ecce Homo (costruito nel 1892, appartiene agli ortofrutticoli)
  7. La Condanna di Gesù (costruita nel 1902, appartiene ai tipografi)
  8. La Prima Caduta (costruita nel 1886, appartiene ai marmisti)
  9. Il Cireneo (costruito nel 1886, appartiene ai gessai)
  10. La Veronica (costruita nel 1883, appartiene alla miniera di Gessolungo)
  11. La Crocifissione (costruita nel 1891, appartiene ai macellai)
  12. La Deposizione (costruita nel 1885, appartiene ai commercianti d'abbigliamento)
  13. La Pietà (costruita nel 1888, appartiene alla banca "S.Michele")
  14. La Traslazione (costruita nel 1853, appartiene ai muratori)
  15. La Sacra Urna (costruita nel 1892, appartiene ai preti e "Devoti Sacra Urna)
  16. L'Addolorata (costruita nel 1896, appartiene ai trasportatori).

[modifica] Venerdì Santo

L'unica tra le processioni che ancora trasmette forte sensazioni di misticismo è quella del Cristo Nero. Tradizione vuole che un gruppo di "fogliamari" (coloro i quali raccolgono erbe selvatiche e verdure) trovò un crocifisso in legno nero; nessuna successiva pittura riuscì a modificare quel macabro colore. Sono gli stessi fogliamari che accompagnano la particolare raffigurazione del Cristo in croce per le vie più degradate della città, la sera del Venerdì Santo, bruciando molto incenso e accompagnati dalla Real Maestranza, vestita a lutto.

[modifica] Domenica di Pasqua

La Settimana Santa a Caltanissetta si conclude la mattina della domenica di Pasqua, quando il sindaco, il vescovo e tutta la Real Maestranza sfilano per le vie del centro storico e, arrivati in piazza Garibaldi, fanno volare le colombe bianche perché Gesù è risorto e perché vi sia pace nel mondo.

[modifica] Punti di interesse

  • Monte San Giuliano e santuario del Redentore (eretto nel 1900, in occasione del Giubileo)
  • Abbazia di Santo Spirito (eretta forse nel 1086) ed adiacente Museo Archeologico
  • Sito archeologico di Gibil Gab-ib
  • Cattedrale di Caltanissetta (costruita nel 1539 e ingrandita nel 1570, nelle sue navate vi sono gli affreschi di Guglielmo Borremans), chiesa di San Sebastiano (eretta nel 1542 e ricostruita nel 1711, si trova di fronte la cattedrale, in piazza Garibaldi) e chiesa del Collegio (S. Agata)
  • Museo diocesano (ove è custodito anche il quadro dello Spasimo, probabilmente eseguito da Raffaello)
  • Palazzo comunale (Palazzo del Carmine)
  • Palazzo Moncada
  • Castello di Pietrarossa
  • Colle Sant'Anna e l'Impianto di Trasmissione Radio della RAI
  • Maccalube di Terrapelata (nome in lingua siciliana del villaggio Santa Barbara, frazione di Caltanissetta).

[modifica] Cittadini illustri

[modifica] Trasmettitore di Caltanissetta

L'impianto radiotrasmettitore di Caltanissetta è un impianto per la radiodiffusione in onde lunghe, medie e corte. Il suo principale elemento è un'antenna omnidirezionale di 282 metri di altezza, che detiene il primato per la struttura più alta d'Italia.

La struttura è situata sul Colle Sant'Anna È costituita da una torre autoportante a traliccio, provvista di tiranti. Il trasmettitore in onde lunghe ha una potenza di 10 kW. L'impianto, di proprietà della RAI, fu utilizzato per la trasmissione in onde lunghe sui 189 kHz. Gestito nell'ultimo periodo da Rai Way, è stato spento nell'agosto 2004, a causa del progressivo allontanamento dell'audience dalla radio AM e del costo di mantenimento degli impianti, che ha spinto numerose emittenti ad abbandonare le trasmissioni in queste bande.

L'impianto ad onde corte, costituito da antenne separate dalla struttura principale, operava sulle frequenze di 6060 kHz con 3 kW di potenza, mentre sui 7175 e 9515 kHz con 5 kW. In precedenza, l'impianto sui 6060 kHz era usato con una potenza di 25 kW.

È stato utilizzato anche per le trasmissioni di un notiziario in lingua araba trasmesso in onde medie (Caltanissetta 1 - 567 kHz).

[modifica] Sport

La squadra di calcio cittadina è la Nissa Football Club militante nel campionato di serie D

La squadra di pallavolo maschile è la Look Nissa Volley militante nel campionato di serie C

Le squadre di pallacanestro maschile sono: l'Invicta 93cento militante nel campionato di serie C2; la Polisportiva ROGE militante nel campionato di serie C2

La squadra di pallamano è l'ASD Nova Audax militante nel campionato di serie B

[modifica] Città gemellate

Caltanissetta è gemellata con le seguenti città:

[modifica] Collegamenti esterni


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