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Leone di San Marco - Wikipedia

Leone di San Marco

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Il leone di San Marco
Il leone di San Marco

Per leone di San Marco o leone marciano o leone alato si intende la rappresentazione simbolica dell'evangelista San Marco, raffigurato in forma di leone alato. Altri elementi in varie combinazioni presenti sono: l'aureola sul capo e un libro ed una spada tra le zampe.

Il leone di San Marco è secolare simbolo della città di Venezia, della sua antica Repubblica e attuale simbolo del Comune e della Provincia di Venezia, nonché della Regione Veneto e di numerosi altri enti ed amministrazioni civili e militari.

Il leone marciano compare in bandiere, gonfaloni, stemmi, statue e monete. Compare inoltre nella bandiera navale sia mercantile che militare della Repubblica Italiana.

Indice

[modifica] Lettura dell'immagine

[modifica] Significato

La rappresentazione di San Marco in forma di leone alato è una tipica iconografia cristiana derivante dalle visioni profetiche contenute nel libro dell'Apocalisse di San Giovanni. Il leone è infatti uno dei quattro esseri viventi descritti nel libro come posto attorno al trono dell'Onnipotente ed intenti a cantarne le lodi, poi scelti come simboli dei Quattro Evangelisti. Il leone è associato a Marco in funzione delle parole con le quali inizia il suo Vangelo in riferimento a San Giovanni Battista:

« Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio.

Come è scritto nel profeta Isaia: "ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada.

Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri".  »

Il Battista vestiva nell'immaginario cristiano una pelle di leone e la frase evangelica della voce che grida nel deserto richiamava l'idea di un ruggito nel deserto.

Il leone simboleggia anche la forza della parola dell'Evangelista, le ali l'elevazione spirituale, mentre l'aureola è il tradizionale simbolo cristiano della santità.
Il libro, simbolo del Vangelo, nella maggior parte delle rappresentazioni veneziane si presenta aperto recando solitamente la scritta latina PAX TIBI MARCE, EVANGELISTA MEVS ("Pace a te, Marco, mio evangelista") che secondo un'antichissima tradizione delle Venezie un angelo avrebbe rivolto al Santo, naufrago nelle lagune, preannunciandogli che in quelle terre avrebbe trovato un giorno riposo e venerazione il suo corpo.
Tuttavia il simbolo leonino esprimeva anche il significato araldico di maestà e potenza (tratto quest'ultimo sottolineato soprattutto dalla coda felina alzata), mentre il libro ben esprimeva i concetti di sapienza e di pace e l'aureola conferiva un'immagine di pietà religiosa. La spada, oltre all'ovvio significato guerresco, è invece anche simbolo di giustizia e difatti è ricorrente nelle rappresentazioni antropomorfe e non della Giustizia.
Erano dunque simbolicamente presenti tutti i caratteri con cui Venezia ama pensare e descrivere sé stessa: maestà, potenza, saggezza, giustizia, pace, forza militare e pietà religiosa.

Numerose le interpretazioni possibili riguardo la combinazione tra spada e libro:

  • il solo libro aperto è ritenuto simbolo della sovranità dello Stato (numerose le raffigurazioni dei dogi inginocchiati davanti a tale rappresentazione);
  • il solo libro chiuso è invece ritenuto simbolo della sovranità delegata e quindi delle pubbliche magistrature;
  • il libro aperto (e la spada a terra non visibile) è ritenuto simbolo della condizione di pace per la Serenissima;[citazione necessaria]
  • il libro chiuso e la spada impugnata è invece ritenuto simbolo della condizione di guerra;[1]
  • il libro aperto e la spada impugnata sarebbe infine simbolo della pubblica giustizia.

Tuttavia tali interpretazioni non sono universalmente accettate e la più diffusa interpretazione si limita a ritenere il libro aperto simbolo di pace e quello chiuso con spada simbolo di guerra[citazione necessaria]. Rare, ma presenti, sono anche raffigurazioni del leone privo sia del libro, che della spada, che talvolta dell'aureola (soprattutto nella statuaria).

Non rare le rappresentazioni in cui il leone poggia le zampe anteriori su una terra in cui spesso compare anche una città turrita e quelle posteriori sull'acqua: tale particolare rappresentazione intendeva indicare il saldo potere di Venezia sulla terra e sul mare.

[modifica] Differenti Versioni del Leone di San Marco

L'immagine del Leone di San Marco può essere rappresentata in due diverse posizioni:


  • andante, ovvero quando è possibile vedere per intero il corpo del leone di profilo: tipica raffigurazione presentata nei gonfaloni e nelle grandi statue, dove vi era abbondanza di spazio per riportare la rappresentazione completa;


  • in moeca, in cui invece viene rappresentato il leone frontalmente e accovacciato, assumendo un aspetto che per la forma delle ali appare simile a quello di un granchio (ed in veneziano moleca è il nome dei piccoli granchi in periodo di muta): una forma più utile da utilizzare negli stemmi e nei sigilli, dando una rappresentazione più raccolta.


Il simbolo del Reggimento Lagunari Serenissima (detto MAO) è rappresentato da un Leone di San Marco in moleca nella sua versione da guerra (quindi Vangelo chiuso e spada alzata), a cui fanno da cornice due più moderni fucili.

[modifica] Il leone marciano nei gonfaloni della Repubblica Serenissima

Voci principali: Venezia, Repubblica di Venezia.

Il più antico gonfalone e simbolo di Venezia era probabilmente costituito da una croce dorata in campo azzurro (i colori dell'Impero Bizantino, di cui la città faceva formalmente parte).

Con la traslazione in città del corpo dell'evangelista San Marco e la sua adozione a santo patrono della città e dello Stato, si prese a raffiugurare il santo in figura umana negli stemmi e nei gonfaloni pubblici.
La prime raffigurazione di San Marco in forma di leone alato furono adottate nel 1261 [2], quando con la caduta dell'Impero Latino Venezia strinse maggiori rapporti con l'Egitto, terra il cui sultano, Baybars, innalzava un leone passante quale stemma, e il porto di Alessandria d'Egitto, città di cui il santo era stato primo vescovo. In quest'epoca la raffigurazione preminente era quella del leone in moleca.
A metà del XIV secolo si iniziò poi ad esporre gonfaloni nei quali campeggiava il classico leone marciano passante con libro e spada. Nella stessa epoca tale iconografia venne in generale adottata quale simbolo dello Stato.
Il gonfalone presentava il leone marciano su campo azzurro bordato di croci e decorazioni dorate su fascia rossa. Le sei fiamme rappresentavano i sei sestieri della città (oggi, nell'attuale gonfalone della Regione Veneto compaiono invece una fascia per ciascuna provincia).
Le navi della flotta usavano invece esporre lo stesso gonfalone, ma con campo rosso (come nell'attuale gonfalone della Città di Venezia), colore sin dall'epoca romana associato alla forza militare.

Il leone marciano compariva poi inquartato anche nel tricolore dell'effimera Repubblica di San Marco, durante i moti risorgimentali del 1848.

Venne inoltre utilizzato per la bandiera delle Isole Ionie, antico possedimento veneziano, sotto protettorato inglese prima come Repubblica delle Isole Jonie (1800-1807 e 1815-1817) e successivamente come Unione delle Isole Jonie (1817-1864). Nella bandiera di questi due stati il leone reggeva una Bibbia chiusa su sette frecce che simboleggiavano le sette isole (Corfù, Cefalonia, Zante, Santa Maura, Itaca, Cerigo e Paxos). Nella bandiera dell'Unione venne aggiunta nel cantone la Union Flag britannica.[3]

[modifica] Immagini

  • Statue, dipinti e monete:
  • Bandiere e stemmi:
  • Stemmi di vari comuni italiani recanti il leone marciano:

[modifica] Note

  1. ^ Articolo de L'Arena di venerdì 18 Aprile 2008, p.22
  2. ^ cfr. Maria Pia Pedani, Venezia tra Mori, Turchi e Persiani: [1]
  3. ^ http://www.rbvex.it/jonioetc.html

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