Vincenzo Stefano Breda

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Vincenzo Stefano Breda (Limena, 30 aprile 1825 – Padova, 4 gennaio 1903) è stato un ingegnere, politico e imprenditore italiano.

Lasciò un profondo segno nella storia dello sviluppo economico e sociale dell'Italia contemporanea.

Nel 1872 fondò la Società Veneta Costruzioni Pubbliche, e nel 1884 diede vita alle Acciaierie di Terni. Partecipò all'edificazione di importanti opere architettoniche, tra cui rammenteremo almeno il palazzo del Ministero delle Finanze, ovviamente in Roma.

Tra i suoi interessi vanno annoverate la politica (cinque volte deputato e poi senatore), e l'ippica: a lui, infatti, si deve la costruzione dell'ippodromo (che ancora porta il suo nome, pur essendo noto anche come Le Padovanelle ^[1] ) di Ponte di Brenta, frazione di Padova dove abitava.

Padova lo ricorda con l'intitolazione di una via nelle centralissime Piazze, la cui lapide attribuisce a Breda anche la qualità di filantropo.

[modifica] Lo scandalo "Fondazione Breda"

Il nome dell'illustre padovano è, infatti, ricordato tuttora da una fondazione (che gestisce fra l'altro l'ippodromo già nominato, oltre a varie attività di pubblica assistenza), la Pia Fondazione Vincenzo Stefano Breda, ^[2] nel marzo 2008, peraltro, coinvolta in un supposto scandalo che per certi versi ricorda l'inchiesta Mani Pulite. ^[3] ^[4] ^[5] ^[6] ^[7]

Lo stato del procedimento penale — in cui sono ipotizzati i reati di truffa ai danni dello Stato, corruzione e turbativa d'asta, falso ideologico e materiale — non consente al momento ^[8] ^[9] di esprimere alcun giudizio obiettivo e completo sulla vicenda.

Sicuramente, una conseguenza^[10] sul piano politico dell' affaire Fondazione Breda è rinvenibile nelle dimissioni di Gilberto Vettorazzi dalla carica di sindaco di Limena, rassegnate il 3 aprile 2008. ^[11]