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Zollino - Wikipedia

Zollino

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Zollino
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Zollino]]
Zollino - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Puglia
Provincia: stemma Lecce
Coordinate: 40°12′0″N 18°15′0″E / 40.2, 18.25
Altitudine: 90 m s.l.m.
Superficie: 9 km²
Abitanti:
2.297
Densità: 255 ab./km²
Frazioni:  
Comuni contigui: Calimera, Corigliano d'Otranto, Martano, Martignano, Soleto, Sternatia
CAP: 73010
Pref. tel: 0836
Codice ISTAT: 075094
Codice catasto: M187 
Nome abitanti: zollinesi 
Santo patrono: Sant'Antonio di Padova 
Giorno festivo: 13 giugno e 23 agosto 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Zollino è un comune di 2.297 abitanti del Salento in provincia di Lecce. Fa parte della Grecìa Salentina, un'area ellenofona dove si parla un antico dialetto, il griko. Dista circa 18 km dal capoluogo in direzione sud.

In dialetto salentino la città e detta Tzuddhinu.

Indice

[modifica] Toponomastica

Controverse sono le tesi che cercano di spiegare l'origine del nome del paese. La più accreditata è quella secondo la quale Zollino derivi da Soletino (piccola Soleto) e trasformato successivamente in Solino e Sollino. Secondo questa tesi, avvalorata dalla presenza dello stesso simbolo nei due paesi, il sole, Zollino era una sorta di frazione della città messapica di Soleto, fondata da alcuni abitanti della stessa. Una seconda ipotesi farebbe derivare il toponimo da un cognome greco bizantino, di radice tsuli, appartenete al proprietario di quelle terre. Da tsuli, cioè cencio, derivano numerosi cognomi bizantini quali, ad esempio, Zolis, Zulis, Tsulis, Zulinos (P. Stomeo - Cognomi greci nel Salento). Ed infatti nella lingua grika il nome di Zollino suona come Tsuddhinu. G. Alessio avanza l'ipotesi che il termine possa addirittura derivare dal germanico ed essere stato introdotto dai Normanni. Secondo il glottologo Francesco Ribezzo deriverebbe invece dal termine Sullinum. Non trova molti riscontri la tesi secondo cui il nome potrebbe essere collegato al longobardo zolla, massa compatta.

[modifica] Storia

Le sue origini sono tuttora incerte: secondo alcuni sarebbe stato fondato dai greci di Japigia nel vicino feudo di Apigliano (i cui abitanti sarebbero fuggiti secondo una leggenda a causa di un'invasione di vipere), secondo altri nacque da un insediamento rurale di abitanti della vicina località di Soleto (dal quale deriverebbe anche l'antico nome di Solino).

Tuttavia il territorio è stato abitato quasi sicuramente fin da epoche preistoriche come testimoniano numerose opere megalitiche in parte ancora oggi conservate (menhir di S. Anna, menhir "della Stazione", ed un dolmen).

Nei tempi antichi Zollino è stato un punto strategico, in quanto luogo di passaggio di tutti i traffici tra i paesi della costa ionica e quelli della costa adriatica.

Zollino ai primi del '900
Zollino ai primi del '900

Nel Medioevo Zollino appartenne alla contea di Lecce governata dai normanni di Altavilla. Nel 1190 re Tancredi d'Altavilla donò il casale di Zollino al barone Belingherio Chiaromonte; nel 1384 Maria d'Enghien ne divenne proprietaria e quando sposò il conte di Soleto, Raimondello Orsini del Balzo, portò in dono anche il casale. Quando il conte Orsini divenne principe di Taranto, Zollino fece parte del principato della città ionica e vi appartenne fino alla morte senza eredi di Giovanni Antonio Orsini Del Balzo figlio di Raimondello, avvenuta nel 1643. Sempre la famiglia Chiaromonte divenne feudataria di Zollino con Tristano di Chiaromonte, che sposò Caterina, figlia di Raimondello. Poi il casale passò di mano in mano ad altre famiglie ( Gentile, Alifi, Sarlo, D'Aiello, Saraceno, Simonetta, Gomez Omen, Ghezzi, Villapiana, Granafei, Gaetani, Castromediano, Prato, Frisi, De Leon, De Pietravalida ed altre) fino all'abolizione nel 1806 del regime feudale. Vi si praticò fino al XVI secolo il rito greco.

Dal Catasto onciario del 1746 si evince che gli abitanti del paese in quell'anno erano 290, i nuclei abitativi 66, l'età media molto bassa ( solo 34 persone superavano i 50 anni), e che l'esclusiva attività lavorativa era quella agricola (a parte un discreto numero di ecclesiali). Nel 1800 la popolazione aveva superato le 560 unità. Da allora la popolazione continuò ad aumentare fino agli anni '60 del XX secolo, quando molti zollinesi emigrarono per trovare miglior fortuna soprattutto verso Svizzera e Germania. Un'inversione di tendenza si ebbe negli anni '80 con il rientro di molti emigranti.

[modifica] Trasporti

Nel paese è presente una stazione (Zollino) delle Ferrovie Sud Est.Questa stazione è nota per essere lo snodo ferroviario per Maglie e per Gallipoli. Difatti dopo la stazione la ferrovia che proviene da Lecce si divide in due "rami":uno va a Maglie e poi o a Otranto o a Gagliano e l'altro va a Gallipoli.

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti

[modifica] Cenni anagrafici

Dal censimento del 2001 la popolazione risulta pari a 2.194 abitanti. Si evidenzia quindi, nel decennio 1991-2001, una variazione percentuale di abitanti pari al -4%. Si apprende inoltre che la popolazione comunale è distribuita in 745 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,94 componenti.

Sempre nel 2001 risultavano occupati 348 individui, pari al 15,86% della popolazione.

Tra i 172 cognomi presenti, i più diffusi risultano essere, nell'ordine: 1) Castellano, 2) Tondi, 3) Pellegrino, 4) Gemma, 5) Verri, 6) Bianco, 7) Chiga, 8) Costa, 9) Calò, 10) Maniglio.

[modifica] Monumenti e luoghi di interesse

[modifica] Chiesa dei S.S. Pietro e Paolo Apostoli

La chiesa risale al periodo bizantino, anche se non si hanno fonti certe sull'anno della sua costruzione. La prima descrizione è dei primi anni del '500. Si trattava di un semplice edificio ad aula con tre altari all'interno, una piccola sacrestia e un campanile. La chiesa era dedicata a San Pietro. All'interno della chiesa era presente anche un cimitero. L'Arcivescovo Pietro Antonio De Capua in visita nel 1540 criticò alcuni aspetti dell'edificio, tra i quali, in particolar modo, la presenza delle tombe all'interno della struttura e diede avvio ad alcuni lavori di rifacimento.

Nel 1608 l'Arcivescovo Lucio De Morra chiese ai fedeli e al sindaco di impegnarsi nel rifacimento dell'edificio. I lavori cominciarono nello stesso anno. Venne rifatta la sacrestia, la pianta divenne a croce latina con una nuova facciata verso sud decorata con vari fregi. Questa facciata rappresenta oggi l'entrata secondaria dell'edificio. Nel 1893 vennero costruite la torre dell'orologio, poco distante dalla facciata seicentesca, e il campanile a guglia ottagonale. Erano presenti 2 campane che nel periodo fascista vennere rimosse per essere rifuse. Attualmente ne sono presenti tre.

La facciata principale del 1863 è a forma semipoligonale. La parte terminale di tale prospetto culmina con un fastigio scultoreo dedicato alla Gloria di Maria. Il ricco gruppo scultoreo (in pietra leccese) raffigurante la Madonna inizialmente non era posto all'esterno della chiesa, ma decorava l'altare maggiore consacrato all'Assunta in Cielo, insieme ale statue dei San Pietro e di San Paolo. Nel 1863 quando venne cocepito il prospetto principale si decise di collocare le tre stature sulla parte superiore della facciata e si completò l'opera con una serie di altre sculture raffiguranti vari putti. Sempre sulla facciata principale, poco sopra l'ingresso è presente lo stemma lapideo del comune di Zollino, eseguito in rilievo nel 1800. Rappresenta un sole raggiante e personificato sormontato da una corona, con ai lati due leoni e nella parte inferiore due ghirlande di fiori.

Attualmente la chiesa è a forma di croce latina, sulla navata principale si aprono 5 altari minori (3 per lato); ma fino a metà dell'800 gli altari erano nove. L'odierno altare maggiore, in marmo, fu eretto ne 1955 per volere del Cav. Antonio Tondi. Gli altari laterali sono: Altare Madonna del Rosario, Altare dell'Assunta, Altare San Giovanni Battista, Altare Sant'Antonio da Padova e Altare del S.S. Crocifisso. Questi altari presentano tutti elementi scultorio e vari dipinti.

Sulla volta sono presenti un'affresco del 1925, raffigurante la Natività e due dipinti a tempera dedicati all' Ultima Cena e all' Assunzione di Maria e Trinità .

All’interno, anche una tela ad olio, del 1651, di cui non si conosce l'autore. Le figure rappresentate sono distribuite su tre livelli: in basso ai lati due gruppi di fedeli in processione dietro due sacerdoti e al centro tre scudi araldici e un’ epigrafe con il nome di Doroteo Stiso, che la commissionò. Al centro, San Pietro, tra Sant'Antonio da Padova e San Domenico; in alto la Vergine con il Bambino tra San Francesco d’Assisi, San Carlo Borromeo e vari angeli.

[modifica] Chiesa di S. Anna

La prima chiesa di Sant'Anna, di cui non si hanno molte notizie, fu demolita per ordine vescovile nella seconda metà del 1500 dato il pessimo stato in cui si trovava. Nella visita del 1613 si segnala come "diruta" e nelle successive non è più menzionata. A seguito della demolizione un'anziana del paese (di nome Caterina) scoprì casualmente in una cappella diruta vicino all'abitato un'immagine raffigurante Sant'Anna. A seguito delle numerosissime grazie legate all'immagine nel paese ri riaccese la devozione per la Santa e si avviò una raccolta di denaro per la ricostruzione dell'edificio sacro. I lavori della nuova chiesa terminarono nel 1677. Il progetto è attribuito a Francesco Manuali.

Sulla facciata principale il portone si presenta adornato sui lati da due colonne con capitelli corinzi e sovrastato dallo stemma della famiglia Ghezzi e da un'epigrafe in latino. Sulla parte superiore si apre una finesta adornata da fregi in pietra leccese. La facciata ha una geometria rettangolare molto precisa, e presenta quattro nicchie con altrettante statue di santi: S. Emerentiana, S. Ioachim, S. Stolanus e S. Materana.

All'interno di particolare interesse l'Altare Maggiore in pietra, finemente lavorato in stile barocco, con una tela raffigurante Sant'Anna, San Gioacchino e Maria Fanciulla e gli altari secondari in stile gotico dedicati alla Madonna del Rosario e alla Madonna del Carmine. Al'interno della sacrestia un fonte battesimale scolpito in pietra leccese ed incastonato nella parete.

[modifica] Colonna votiva di San Pietro

Costruita tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo, sul luogo dove fino al 1700 era posta un'Osanna con una Croce, tanto che il luogo prendeva il nome di Croce Grande. L'Osanna venne fatta innalzare nel 1608 al posto della Chiesa di Santa Sofia caduta in rovina. La colonna termina con un capitello corinzio su cui poggia la statua di San Pietro collocata nella seconda metà del '700. Il basamento cubico, che ha sostituito dei gradini precedenti è del 1930. Ogni anno in occasione della festività del Santo, il 29 giugno, i fedeli collocano una collana di fiori intorno alla statua. Recentemente durante i lavori di sistemazione della piazza intorno alla colonna sono state rinvenute antiche tombe, forse adiacenti alla vecchia Chiesa di Santa Sofia.

[modifica] Frantoio Ipogeo

Il frantoio, di piccole dimensioni, fu costruito verso la fine del XVII secolo. È stato utilizzato fino al 1940, per poi essere abbandonato. È stato ristrutturato recetemente dall'amministazione comunale. Presenta una pianta articolata con un unico accesso da una scala a rampa retta coperta da una piccola volta a botte. Ai lati della scala vi sono quattro magazzini per le olive scavati nella pietra. Si accede poi ad un vano di forma circolare, l'ambiente principale dove è posta la vasca con la pietra molare e agli altri ambienti adiacenti quali stalle, cucine e nicchie riposo. In un vano è conservata una "pila", il contenitore in pietra usato per la raccolta dell'olio.

[modifica] Il Calvario

Sorge alla sinistra della Chiesa di Sant'Anna e fu costruito alla fine dell'800. La struttura è a base poligonale. Al centro è collocata una croce in bronzo con il Cristo Crocifisso . Sulla parete muraria alle spalle della Croce, suddivisa in quattro riquadri, vi sono dei dipinti eseguiti con la tecnica della sinopia su tonachino. I dipinti, oggi poco visibili, rappresentano scene religiose della Via Crucis: Gesù Cristo di fronte a Ponzio Pilato, la Flagellazione, il Trasporto della Croce e la Crocefissione. Dietro la Croce nella parte superiore anche una raffigurazione della Pietà.

[modifica] Pozzelle

È un complesso sistema di raccolta idrico che si trova appena fuori l'abitato in una depressione naturale del terreno dove confluivano le acque piovane. Si tratta di numerosi pozzi scavati nel terreno, ad una profondità variabile dai tre ai sette metri. Nelle buche così scavate venivano poi realizzate delle costruzioni trulliformi in pietra a secco, con un'apertura sulla sommità, che venivano successivamente ricoperte dal terreno. Alcune pozzelle sono collegate tra loro, e sono provviste di due o più aperture sui lati della vera, dalle quali passa l'acqua piovana, che si raccoglie nella parte inferiore della cavità artificiale, trattenuta dal terreno argilloso circostante.

Secondo alcuni studiosi le pozzelle risalirebbero al XVIII secolo, secondo altri avrebbero un'origine molto più antica, poiché costruzioni analoghe si ritovano in casali vicini (es. Apigliano) già disabitato da alcuni secoli. Il complesso si trova oggi in un parco di pini ed eucalipti.

Oltre al parco principale esisono altri pozzi, forse più antichi, sulla via che collega Zollino a Martano. Secondo la tradizione qui si accampò Pirro, re dell' Epiro, prima della battaglia con i Romani.

[modifica] Cappella Madonna di Loreto

Sorge fuori dal centro abitato, attalmente in un'area verde sulla strada che collega Soleto a Martano. La sua costruzione avvenne tra il 1774 e il 1781, per volere dell' Università di Zollino il cui stemma (un sole) compare sull'altare maggiore. Esternamente presenta una semplice struttura a capanna, senza particolari decorazioni. All'interno l'altare maggiore, in stile barocco, con la statua della Vergine Maria che riporta la data del 1665. Al centro del'altare una nicchia dove è posto un affresco raffigurante la Madonna di Loreto con Gesù, in stile bizantino. Si ritiene che la statua del 1665 appartenesse originariamente alla Chiesa dell'Assunta demolita nel 1624. Gli altari laterali sono dedicati a San Rocco e ai S.S. Cosma e Damiano.

Sul santuario si trova anche una colonna con in cima una statua della Madonna di Loreto.

Al lato della chiesa, in una grotticella costruita con pietre a secco, si trova un'alta statua della Madonna, in origene donata dai soldati (la Madonna di Loreto è protettrice degli aviatori e ogni anno l'aeronautica Militare offre la sua devozione con una visita al santuario) al Comune di Zollino, nel 1945, e successivamente rubata. Quella attuale è stata prodotta recentemente da un'artista locale.

[modifica] Dolmen e Menhir

Attualmente sono presenti sul territorio comunale due menhir e un dolmen. Tuttavia si ipotizza che fino a pochi secoli fa potessero essere molti di più, perché distrutti per far spazio a nuove costruzioni, strade e terreni agricoli. Secondo numerose descrizioni dei primi del '900 i menhir censiti erano quattro (sono scomparsi il menhir Pozzelle e uno in località San Vito), i dolmen due (scomparso uno in località Pozzelle) mentre Cosimo De Giorgi descrive anche una pietra triangolare (dimensioni 3 x 2,35 x 0,5 m), confitto nel terreno, che egli ritiene possa essere un bethel.

  • Menhir S. Anna - Lumardu

Si trova sulla strada che dalla Chiesa di Sant'Anna porta verso il largo "Lumardu", antico crocevia di strade sterrate della zona. È realizzato in pietra leccese ed è incastrato in un blocco di roccia in direzione E-W. È alto 3,5 metri, largo 43 cm e profondo 30 cm. Quasi sicuramente di risale al periodo preistorico ed è stato in seguito cristianizzato con dei segni di Croce sulle faccciate più larghe. In una descrizione fatta ai primi del '900 da D. De Rossi si legge: "una leggenda zollinese racconta che a largo Lumardu, aveva dimora una potente tribù, il cui capo venuto a morte, fu sepolto sul posto con tutti i suoi tesori e che al di sopra della tomba venne eretto atitolo di onere il parallelepipedo".

  • Menhir della Stazione

Si trova a circa quattrocento metri dalla stazione ferroviaria di Zollino, ad un quadrivio di antiche vie vicinali che conducono ai paesi di Zollino, Sternatia, Soleto e Corigliano d'Otranto. È alto 4,27 metri, con facce di 55 e 27 cm. Fu trasformato in Osanna, incidendovi una Croce. Ad una certa altezza presenta un piccolo incavo in cui si racconta che venisse collocata di notte una lanterna ad olio per i viaggiatori che dovevano raggiungere Lecce.

  • Dolmen Cranzari

[modifica] Altri

[modifica] Eventi

  • Canti di Passione (periodo quaresimale)
  • Festa della Madonna di Loreto (lunedì di pasquetta)
  • Fiera di San Giovanni [1](22-23-24 giugno)
  • Sagra della Sceblasti (2-3 agosto)
  • Giornata dell'incontro [2](8 agosto)
  • Festa di S. Antonio (22-23 agosto)"Sito http://santoniozollino.blogspot.com "
  • Festa di Sant'Anna (25-26 luglio)
  • Festival la Notte della Taranta (agosto)
  • Festa della Solidarietà (novembre)
  • Festa de lu Focu (28 dicembre)

[modifica] La Festa de lu focu

L'accensione della tradizionale "focara" alla Festa de lu focu
L'accensione della tradizionale "focara" alla Festa de lu focu

La Festa de lu focu si svolge il 28 dicembre di ogni anno. Può essere definita come la classica “festa d’inverno” o del solstizio, della fine e dell’inizio del ciclo annuale,una festa che sfida la brutta stagione. Con l'accensione della grande focara si vuole riprodurre, nella fredda notte invernale, una sorta di “sole artificiale”; si possono degustare anche i cibi tipici del paese dove primeggia la famosa sceblasti[1] e i legumi preparati ”alla pignata” proprio come un tempo.

Il fuoco è un elemento ancestrale, emblema ancora attuale della socializzazione e della partecipazione di tutti. Il progetto originario, che nasceva da un’idea di Giovanni Pellegrino, era il recupero delle tradizionali focare di Sant'Antonio, in crisi mortale negli anni ‘70, anticipandole dal 17 gennaio al 28 dicembre cioè, in epoca di emigrazione, da un tempo vuoto a un tempo pieno di gente (anticipare la festa di una ventina di giorni significava infatti permettere agli emigranti, che tornavano al paese per il Natale, di trascorrere un momento di vita comunitaria intorno al falò). In ordine di tempo è stata la seconda delle grandi feste popolari del Salento, dopo la "Festa de lu mieru" di Carpignano Salentino. Oltre ai tradizionali gruppi musicali che si esibiscono sul palco, la festa è animata anche dalla musica spontanea dei tamburelli che accompagna i danzatori di pizzica e che risuona intorno al fuoco per tutta la notte. La festa è un mix di giochi, tradizioni e di riti liberatori.

Negli ultimi anni la festa si svolge nella spianata “Lumardu”: un incrocio di antiche strade e tratturi che attraversavano il Salento da sud a nord e da est a ovest, accanto agli antichi puzzieddhi degli Ursi, che permettevano le soste di uomini e animali; a due passi dal menhir Sant'Anna, un luogo sacro e attrezzato per gli incontri e gli scambi fin dalla preistoria. In caso di maltempo la festa si svolge il 29 Dicembre.


[modifica] Festa Patronale S. Antonio Padova 22-23 agosto Zollino

Nell'inizi del novecento in un giorno di agosto (si pensa il 23) un disastroso temporale colpiva Zollino tutti la popolazione spaventata scappa in chiesa a pregare, ma quando si incaminano per una processione con la statua del santo il temporare andava sepre più scomparire è salvò tutta la popolazione di zollino. Oggi come sempre si festeggia il santo il 22 e 23 agosto, il 22 ci sarà la processione con la reliquoa del santo patrono.

FESTEGGIAMENTI 22-23 AGOSTO 2008

22 agosto: Concerto bandistico della banda di Zollino "Grecia Salentina" ore 22:00: MEGANOIDI in concerto

23 agosto: Concerto bandistico delle bande LECCE e NOCI

Spettacolo pirotecnico alla fine della festa da MEGA Angelo da Scorrano

[modifica] Personaggi illustri

[modifica] Prodotti Tipici

  • Pisello Nano di Zollino. [3] (riconosciuto prodotto tipico con D.M. del 10/07/2006)
  • Fava di Zollino, cuccìa. [4] (riconosciuto prodotto tipico con D.M. del 10/07/2006)
  • Sceblasti

[modifica] Sport

  • Nel paese è presente una squadra dilettantistica di calcio, la Polisportiva Zollino [5], fondata nel 1966 da Renato Ferente, sulle ceneri della A.S.C. Zollino, presente fin dagli anni '50. Attualmente milita nel campionato di terza categoria. I colori sociali sono Giallo e Blu.
  • Ogni anno a Zollino e nei paesi limitrofi si svolge la competizione ciclistica Giro della Grecìa Salentina, prova valida per il campionato Italian Master Mundialito e Giro dell'Arcobaleno.
  • Nel mese di Luglio, dal 2005, si svolge la CorriZollino, gara podistica di 8 km che attraversa le vie del paese. L'iniziativa è organizzata dall'Assessorato alla Sport del Comune di Zollino in collaborazione con la Atletica Amatori di Corigliano.
  • Tra le vie di campagna appena fuori l'abitato, nel mese di giugno, si svolge una prova speciale della gara automobilistica Rally del Salento. Particolarmente suggestivo il passaggio nel parco delle pozzelle, che richiama centinaia di appasionati da tutta la provincia.

[modifica] Curiosità

  • I festeggiamenti in onore del Santo Patrono S. Antonio da Padova, si svolgono ogni anno il 23 agosto, in ricordo del miracolo compiuto in questa stessa data nel 1898 quando, in seguito ad un violento uragano che stava devastando il paese, i fedeli portarono in processione la statua del Santo. Si racconta che alla vista della statua la tromba d'aria si placò immediatamente. Per questo la festività è anche detta dagli abitanti Sant'Antonio dellu maletiempu.
  • Gli abitanti di Zollino, sono soprannominati cufiari, termine griko che indica gente introversa, chiusa tanto che una vecchia filastrocca recita "gli zollinesi sono sordi (cufiari) ad ogni canto", forse perché un tempo molti matrimoni erano celebrati tra parenti o comunque con gente del paese.

[modifica] Associazioni

Queste sono le principali associazioni operanti sul territorio:

  • Associazione turistica Pro-Loco Zollino, dal 2000
  • Gruppo Fratres, dal 1983
  • Protezione Civile “Emergenza Zollino” - Sezione Gianfranco Calò, dal 2005
  • Associazione musicale "Grecìa Salentina" , dal 1998
  • Polisportiva Zollino, dal 1965
  • Bottega del Teatro, dal 1981
  • Associazione di volontariato "N'agapisi" dal 2005

[modifica] Gemellaggi

[modifica] Amministrazione comunale

[modifica] Sindaco

Sindaco: Francesco Pellegrino (lista civica) dal Giugno 2005
Centralino del comune: 0836 600003
Email del comune: sindaco@comune.zollino.le.it

[modifica] Cronologia sindaci (dal 1611)

Periodo Primo Cittadino Partito Carica Note
1611  ? Vito Antonio Conte Sindaco
1687 1689 Benedicto Pelegrino Sindaco
1689 1690 Antonio Chica Sindaco
1690 1691 Donato Maria Lumbardo Sindaco
1691  ? Annibale Scordari Sindaco
1746 1759 Lazzaro Cedra Sindaco
1759 1778 Antonio Castellano Sindaco
1778 1779 Paolo Maniglio Sindaco
1779 1781 Vitantonio Pellegrino Sindaco
1781 1783 Benedetto Pellegrino Sindaco
1783 1783 Leonardo Ferente Sindaco
1784 1785 Donatantonio Castellano Sindaco
1785 1792 Vito Maria Castellano Sindaco
1792 1801 Francesco Passabì Sindaco
1801 1806 Benedetto Pellegrino Sindaco
1806 1809 Vitantonio Palma Sindaco
1809 1810 Donato Palma Sindaco
1810 1811 Donato Maria Castellano Sindaco
1811 1813 Vitantonio Pellegrini Sindaco
1813 1816 Pietro Bianco Sindaco
1816 1822 Domenico Castellano Sindaco
1822 1823 Donato Castellano Sindaco
1823 1826 Vincenzo Pellegrino Sindaco
1826 1829 Leonardantonio Maggio Sindaco
1829 1830 Vitantonio Pellegrini Sindaco
1830 1830 Vitantonio Palma Sindaco
1830 1832 Vincenzo Verri Sindaco
1832 1837 Vitantonio Palma Sindaco
1837 1838 Francescantonio Bianco Sindaco
1838 1841 Leonardantonio Ferente Sindaco
1841 1844 Donato Maniglio Sindaco
1844 1847 Pantaleo Bianco Sindaco
1847 1850 Leonardantonio Ferente Sindaco
1950 1854 Donato Maniglio Sindaco
1854 1859 Marcellino Pellegrino Sindaco
1859 1861 Pantaleo Bianco Sindaco
1861 1870 Marcellino Pellegrino Sindaco
1870 1873 Il Comune è aggregato a Sternatia
1873 1873 Pantaleo Bianco Sindaco
1873 1875 Francesco Maniglio di Pantaleo Sindaco
1875 1881 Francesco Ferente Sindaco
1881 1885 Francesco Maniglio Sindaco
1885 1895 Marcellino Pellegrino Sindaco
1895 1903 Luigi Maniglio Sindaco
1903 1905 Francesco Maniglio di Carlo Sindaco
1905 1926 Cav. Francesco Pellegrino Sindaco
1926 1935 Avv. Paolo Maniglio Podestà
1935 1936 Avv. Salvatore Mandorino Comm. prefettizio
1936 1936 dott. Michele Comiadamo Sindaco
1936 1936 Avv. Salvatore Mandorino Podestà
1936 1936 Cav. Uff. dott. Francesco Magi Comm. prefettizio
1936 1936 Geom. Pasquale Mandorino Comm. prefettizio
1936 1938 Cav. Ernesto Mandorino Comm. prefettizio
1938 1939 Cav. Ernesto Mandorino Podestà
1939 1939 Geom. Pasquale Mandorino Comm. prefettizio
1939 1940 Cav. Mario De Luca - Comm. prefettizio
1940 1942 Antonio Maniglio - Comm. prefettizio
1942 1944 Antonio Maniglio - Podestà
1944 1945 Antonio Maniglio - Sindaco
1945 1945 Cav. Olindo Nasta - Comm. prefettizio
1945 1946 Antonio Tondi - Comm. prefettizio
1946 1946 Cav Niccolò Grilli - Comm. prefettizio
1946 1949 Dott. Marcellino Pellegrino - Sindaco
1949 1951 Giovanni Pellegrino - Sindaco
1951 1956 Cav. Antonio Tondi Sindaco
1956 1975 Avv. Ferdinando Tondi Sindaco
1975 1985 Sign. Michele Bianco Sindaco
1985 1995 Luigi Calò Sindaco
1995 2005 dott. Wilson Giuseppe Castellano Lista Civica Sindaco
2005 in carica dott. Francesco Pellegrino Lista Civica Sindaco


[modifica] Parrocchia

Nel paese è presente un'unica parrocchia dedicata SS. Pietro e Paolo Apostoli, eretta nel 1625 ed appartenente alla Diocesi di Otranto nel vicariato di Martano. Vi si pratica il Rito romano dal 1665.

[modifica] Cronologia parroci e arcipreti

(a.r./aa.r.= anno/anni di riferimento in cui si è trovato il nominativo nelle Sante Visite Pastorali)

[modifica] Letteratura su Zollino

  • Zollino. Arte,società e cultura in un percorso storiografico - Andrea Cappello, Edizioni Del Grifo
  • Glossa. La lingua greca del Salento - Domenicano Tondi, Piero Manni Editore
  • Zollino 1914/1918. Fatti e figure nella grande guerra - Antonio Apostolo, Piero Manni Editore
  • Zollino nelle guerre del fascismo - Antonio Apostolo, Piero Manni Editore
  • Analisi Socio - economica del comune di Zollino - Francesco Ferente, Università di Bari
  • Grecìa Salentina. Cappelle e chiese - Antonella Perrone, Besa Guide

[modifica] Voci correlate

[modifica] Fonti

  • A. Cappello. Zollino. Arte, società e cultura in un percorso storiografico. Ed. Del Grifo

[modifica] Note

  1. ^ Si tratta di una puccia tipica di Zollino realizzata con impasto lievitato di farina di grano e condita con sale, olio, olive nere, zucchine, pomodori, capperi e peperoncino piccante.

[modifica] Collegamenti esterni

Il Tafaluro a Torre Sant'Andrea, marina di Melendugno (LE)

Salento - Tacco d'Italia

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Ulivi e muretti a secco a San Vito dei Normanni (BR)
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