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Gallipoli - Wikipedia

Gallipoli

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Gallipoli
Panorama di Gallipoli
Gallipoli - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Puglia
Provincia: stemma Lecce
Coordinate: 40°4′0″N 18°3′0″E / 40.06667, 18.05
Altitudine: 12 m s.l.m.
Superficie: 40 km²
Abitanti:
21.201 31-12-06
Densità: 513 ab./km²
Frazioni: Baia Verde, Rivabella 
Comuni contigui: Sannicola, Alezio, Taviano, Matino, Casarano, Parabita
CAP: 73014
Pref. tel: 0833
Codice ISTAT: 075031
Codice catasto: D883 
Nome abitanti: gallipolini 
Santo patrono: San Sebastiano, Sant'Agata 
Giorno festivo: 20 gennaio 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Gallipoli è una città di 21.201 abitanti del Salento posta lungo la costa occidentale della provincia di Lecce, nella Puglia meridionale.

Si affaccia sul mar Ionio e si divide in due parti, il borgo e il centro storico. Il primo è la parte più recente della città, costruita su una penisola che si protende nello Ionio verso ovest, la quale comprende tutte le nuove costruzioni, come ad esempio il palazzo di vetro (chiamato anche Grattacielo). Il centro storico, invece, si trova su un'isola di origine calcarea, collegata alla terra ferma attraverso un ponte seicentesco ad archi.

Di notevole importanza storico-naturalistica è l'Isola di Sant'Andrea, circa un miglio al largo del centro storico.

Indice

[modifica] Toponomastica

Si riteneva che l'antico nome della città, in epoca messapica, fosse Anxa, ma non si hanno conferme di questa ipotesi dai dati archeologici, già assai scarsi: è giusto ritenere, quindi, che Gallipoli fosse semplicemente uno scalo della messapica Alezio.

Contrariamente a quanto suggerito dal gonfalone cittadino, su cui campeggia un gallo, la radice del nome Gallipoli non pare avere nulla a che vedere con l'animale. Secondo un'opinione diffusa la parola Gallipoli deriverebbe dal greco καλή πόλις (kalé pólis), che significa "città bella". Alcuni studi, invece, riconducono l'origine del nome al toponimo kal, in questo caso nella sua variante gal, presente anche nei toponimi salentini Calimera, Galugnano, Alliste (originariamente Calliste). Stando a quest'ultima ipotesi, Gallipoli significherebbe "città dello scalo" oppure "dell'emporio/fondaco".

In dialetto locale la città si chiama Caddhìpuli.

[modifica] Storia

Per approfondire, vedi le voci Storia del Salento e Storia della Puglia.

Lo stemma di Gallipoli si compone dell'immagine di un gallo con la corona e di una scritta che recita "fideliter excubat" (sorveglia fedelmente). La leggenda narra che il gallo avrebbe impresso con la propria immagine lo scudo di Idomedeo di Creta, l'eroe che si crede fondatore delle città di Lecce e di Gallipoli.

Altre fonti attribuiscono le origini della città ad altri eventi. Plinio il vecchio, ad esempio, induce a dedurre che i Galli Senoni si siano insediati nel territorio; più credibile pare quella attribuita ai Messapi: è certo che Gallipoli fece parte della Magna Grecia controllando un vasto territorio comprendente l'attuale Porto Cesareo. Nel 265 a.c. a fianco di Taranto e di Pirro, si scontrò con Roma subendo una sconfitta che la relegò a colonia romana fino a diventare "municipium".

Agli inizi del medioevo fu quasi certamente saccheggiata dai Vandali e dai Goti. Ricostruita dai bizantini, Gallipoli conobbe un periodo di floridezza sociale e commerciale, sfruttando la sua posizione geografica. Durante il medioevo appartenne alla chiesa di Roma e fu teatro di durissimi scontri con il monachesimo greco, il cui ricordo si conserva ancora nell'abbazia di S. Mauro, i cui ruderi sono visibili sulla serra che da est guarda alla città.

Nel 1269 fu conquistata dagli angioini, provocando la fuga dei gallipolini in quel di Alezio. Già nel 1300 la città si ripopola sotto il governo del principato di Taranto. Dal XVI al XVIII secolo la città conosce una grande evoluzione sociale e dei costumi. Sotto i regni degli Spagnoli e dei Borboni la città viene militarizzata. L'industria, il commercio e l'arte conoscono periodi di grande prestigio.

[modifica] Cultura

Il dialetto locale è il dialetto gallipolino, una variante del dialetto salentino.

Gallipoli è chiamata anche Perla dello Jonio per la sua bellezza. I suoi monumenti più importanti sono il Castello Angioino, la Cattedrale di S. Agata e la cosiddetta Fontana Greca, un tempo ritenuta la fontana più antica d'Italia, ma è ormai certo che risalga alla prima età rinascimentale.

[modifica] Economia

Per approfondire, vedi la voce Economia della Puglia.

L'economia della città di Gallipoli si basava nei tempi passati sul commercio internazionale di olio e vino e sulla produzione industriale delle botti e del sapone. Attualmente sono molto importanti le attività legate alla pesca e al turismo. A partire dal '600 Gallipoli e il suo porto ebbero un'importanza fondamentale per il commercio dell'olio lampante. Dal suo porto partivano navi cariche di olio verso tutto il mondo. Tuttora risiedono in città i discendenti di famiglie genovesi,sarde, veneziane e napoletane di commercianti di olio che si spostarono a Gallipoli come gli Spinola,i Vallebona, i Calvi, ecc.

[modifica] Trasporti e collegamenti

Gallipoli è raggiungibile via treno tramite le Ferrovie Sud Est, da due diverse tratte: Lecce-Zollino-Gallipoli e Lecce-Novoli-Nardò Centrale-Gallipoli. Un tempo la ferrovia arrivava fino al porto per facilitare il carico/scarico delle merci.

Per chi giunge in aereo, l'aeroporto più vicino è l'Aeroporto internazionale del Salento, distante 86 km. Basta poi percorrere la Strada Statale 613 Brindisi-Lecce e successivamente immettersi, tramite la Tangenziale est di Lecce, nella Strada Statale 101 Salentina di Gallipoli, importante asse viario del Salento.

[modifica] Ricorrenze, feste e fiere

[modifica] Festività religiose e folklore popolare

  • Madonna del Canneto (1-2 luglio)
  • Madonna del Carmine (14-15 luglio)
  • Santa Cristina: la maggiore ricorrenza sia religiosa che civile dell'estate gallipolina. Le celebrazioni hanno inizio il giorno 23 luglio, con sparo di colpi a salve nella prima mattinata. Nel tardo pomeriggio si svolge, prima per mare a bordo di pescherecci, e poi a terra per le vie della città, la processione religiosa della statua della santa. Il giorno successivo c'è il tradizionale concerto bandistico all'interno di un teatro e, alla sera, uno spettacolo pirotecnico nel porto della città. Tale spettacolo viene ripetuto anche il terzo giorno di festività.Durante tutta la durata dei festeggiamenti vi è un tradizionale mercato serale nel corso principale di Gallipoli che, per l'occasione, viene addobbato con luminarie per tutta la sua estensione.
  • La cuccagna a mare: trattasi di un'antichissima tradizione popolare gallipolina che consiste nel sistemare sulla banchina del porto un palo di legno in posizione orizzontale parallelo al mare con un leggero angolo verso l'alto. Il palo è interamente ricoperto di grasso e sull'estremità è fissata un'asticella con una bandiera tricolore. Lo scopo del gioco è riuscire ad afferrare la bandiera superando le difficoltà dovute all'inclinazione e al grasso che rende il palo scivoloso. Il mare attenua le cadute dei partecipanti spesso rovinose. Le origini del gioco sono immemorabili e con ogni probabilità l'albero della cuccagna simula, in realtà, l'albero di bompresso, una delle parti costitutive dei velieri, dimostrando la storica vocazione marinara della città. La manifestazione si svolge il 24 luglio in onore dei festeggiamenti di S. Cristina.

[modifica] Natale: religiosità, cultura, tradizioni, gastronomia

Durante le festifità natalizie è in uso suonare la Pastorale gallipolina per le vie della città. E dopo il Natale arriva il Capodanno, e per salutare l'anno nei migliori dei modi, a Gallipoli si fa il tradizionale "Pupu"; un personaggio di cartapesta artigianale che generalmente raffigura un vecchio, e che rappresenta l'anno che va via. Alla mezzanotte viene fatto scoppiare per dare il benvenuto al nuovo anno e si comincia a festeggiare.

[modifica] Il carnevale: Le Focareddhe, i carri allegorici e il trionfo della cartapesta, "lu Titoru"

Il carnevale comincia il 17 gennaio con la festa di S. Antonio ("te lu focu"=del fuoco); e qui viene accolto con la tradizionale "Focareddha"; cioè un grande falò fatto dagli alberi usati a Natale come addobbo; dove tutt'intorno si festeggia con le prime maschere e soprattutto le prime "Chiacchere" (dolce tipico carnevalesco gallipolino) Generalmente l'ultima domenica di carnevale e il martedì grasso, vi è la sfilata dei carri allegorici e dei gruoppi mascherati sulla strada principale ossia il Corso Roma. I carri allegorici sono dei pupazzi molto alti fatti di cartapesta che raffigurano un tema scelto dal maestro cartapestaio; possono essere una protesta, una satira politica, ecc..... Il gruppo mascherato più importante di Gallipoli è "lu Titoru", cioè Teodoro. Tradizione vuole che sia un giovane gallipolino, che tornato dal militare, chiede alla madre un piatto di polpette, a quanto pare il suo piatto preferito. La madre accontenta il figlio, che purtroppo nella foga di mangiare queste polpette, una gli va di traverso e il ragazzo muore. Nel gruppo mascherato vi è il giovane morto, la madre e un gruppo di comari che piangono (le "chiangimorti"), che poi sono sempre dei ragazzi vestiti da donna, e tra l'altro è molto divertente. Infine, bisogna anche render noto che la madre del "Titoru", è la "Caremma", che ritroviamo nei riti della settimana santa.

[modifica] I riti pasquali e la Settimana Santa

Giovedì Santo, visita ai "Sepolcri"
Giovedì Santo, visita ai "Sepolcri"
Maria SS. Addolorata venerata a Gallipoli
Maria SS. Addolorata venerata a Gallipoli
  • L'Addolorata: la ricorrenza maggiormente sentita e festeggiata dalla cittadinanza e che da l'inizio ai riti della Settimana Santa. Il venerdì antecedente la Domenica delle Palme la Confraternita di Maria SS. del Monte Carmelo e della Misericordia celebra la festa di Maria SS. Addolorata preceduta da un solenne Settenario a Lei dedicato. Alle ore 12:00 del Quinto Venerdì di Quaresima dalla Chiesa del Carmine parte la processione solenne che raggiunge la Basilica Cattedrale di S. Agata; subito dopo la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Diocesano, ad anni alterni, ha luogo l'esecuzione degli Oratori Sacri, opere di musica classica donate da grandi maestri della città alla Confraternita per la celebrazione della solennità. Subito dopo, la processione continua per le vie della Città nuova, sostando in tutte le Chiese Parrocchiali per un momento di preghiera e per la riesecuzione degli Oratori Sacri. A sera, rientrando dalla Città nuova, la processione sosta sulle mura sovrastanti il porto mercantile per la benedizione al mare e ai naviganti. La processione prosegue per le vie del centro storico, assumendo quel carattere suggestivo unito ad un profondo raccoglimento e ad una corale preghiera. Nella tarda serata la processione rientra nella Chiesa del Carmine percorrendo lentamente via Antonietta De Pace. Ciò che più risalta in questa manifestazione è la corale partecipazione dell'intera comunità gallipolina la quale, stringendosi intorno all'immagine dell'Addolorata, vive questo momento di profondo sentimento religioso, compartecipando così ai Dolori della Vergine.


Confraternita del SS. Crocifisso, Venerdì Santo
Confraternita del SS. Crocifisso, Venerdì Santo
  • La visita ai "Sepolcri": Nelle chiese confraternali e nella cattedrale di Gallipoli, il giovedì Santo, la giornata liturgica dedicata alla celebrazione dell'Eucaristia, si allestisce l'altare della Reposizione, detto "Sepolcro". Folle di fedeli, gremiscono la città vecchia, recandosi nelle chiese per adorare il Santissimo, mentre le processioni dei confratelli incappucciati, in segno di anonimato, iniziano il loro pellegrinaggio con lento incedere, scandito dal rullo di tamburi e dal lamentoso sibilo della tromba. Alcune confraternite hanno l'antico privilegio di indossare, in questa occasione, il capello da pellegrino ed il bordone.


  • La processione dei Misteri: Il venerdì Santo le confraternite del SS. Crocifisso e di S. Maria degli Angeli organizzano la toccante processione dei Misteri. Pochi istanti prima del crepuscolo, la sacra rappresentazione viene iniziata dall'apparizione del troccolante della confraternita del Crocifisso, che indossa un saio rosso, una mozzetta celeste e un cappuccio rosso che nasconde il viso. Porta sul capo una corona di spine, ricavata da una pianta cespugliosa che cresce spontaneamente nella macchia mediterranea (Asparagus acutifolius). La troccola o "trozzula" è un rudimentale strumento percussivo, costituito da un legno sul quale sono riposti dei battenti metallici. La funzione della "trozzula", come anche, della tromba e del tamburo è di annunciare alla popolazione il passaggio della processione. Seguono la croce dei Misteri e varie coppie di confratelli del Crocifisso che accompagnano le statue raffiguranti la Passione di Cristo e il Cristo Morto, antica statua lignea di pregevole fattura. Chiudono la processione i confratelli di S.Maria degli Angeli i quali indossano un saio bianco, mozzetta azzurra e un cappuccio bianco calato sul viso, in segno di lutto. Il sodalizio conduce il simulacro dell'Addolorata. La processione percorre le vie del borgo antico e della città nuova, seguita da centinaia di fedeli che partecipano composti in religioso silenzio, mentre bande musicali locali intonano strazianti marce funebri, composte da valenti musicisti concittadini, contemporanei e del passato. La processione rientra nelle chiese del SS. Crocefisso e di S. Maria degli Angeli a notte fonda.
  • La processione della Desolata con il Cristo Morto: L'alba del Sabato Santo, la confraternita di S. Maria della Purità organizza la processione di Maria Desolata e del Cristo Morto. I confratelli vestono saio bianco, mozzetta giallo paglierino, cappuccio bianco calato sul viso e portano con se pesanti ceri. Le statua della desolata è particolarmente toccante, il suo viso esprime lo strazio per la perdita del caro figlio. Il cristo, disteso, è riposto in un'urna dipinta in oro zecchino. Gli splendidi simulacri, realizzati in cartapesta, risalgono al XIX secolo. Intriso di sacralità è il momento in cui la processione fa rientro nella città vecchia, le statue del Cristo e della Desolata, nel piazzale antistante il sagrato della chiesa, vengono accostate dai confratelli per sancire un incontro fisico e spirituale dopo la brutale separazione.
  • La "Caremma" La "Caremma" è un fantoccio allegorico raffigurante una vecchia, abbigliata con abiti scuri e mesti. Rappresenta la penitenza quaresimale. La domenica di Pasqua viene incendiata, sancendo la fine dei rigori penitenziali della quaresima e annunciando la resurrezione di Gesù Cristo.

[modifica] Cittadini illustri

  • Antonietta De Pace (Gallipoli, 2 febbraio 1818 - 4 aprile 1894), patriota italiana, un'importante figura del Risorgimento italiano, entrò in Napoli al fianco di Garibaldi e all'indomani dell'unità d'Italia si occupo di scuola ed educazione. Il municipio di Gallipoli alla sua morte le intitolò la via principale del centro storico.
  • Giorgio Da Gallipoli (XIII secolo), poeta.
  • Umberto Biancamano (Gallipoli, 8 novembre 1893 - 4 marzo 1961), soldato cannoniere scelto, medaglia di bronzo al valor militare, primo conflitto mondiale. Partecipò l'11.2.1918 all'azione militare conosciuta come "la Beffa di Buccari" assieme a Rizzo e a Gabriele D'Annunzio.

[modifica] Gastronomia

Prodotti tipici della gastronomia gallipolina :

  • scapece: l'ingrediente principale della scapece è il pesce che viene fritto e fatto marinare tra strati di mollica di pane imbevuta con aceto e zafferano all'interno di tinozze chiamate, in dialetto gallipolino, "calette". Lo zafferano dona al piatto il colore giallo che lo rende caratteristico.
  • 'Mboti: tipici involtini fatti con polmone e fegato di vitello.

[modifica] Sport

Il Gallipoli Calcio è una società in forte ascesa. Nel campionato italiano di serie C2 girone C 2005/2006 è stato saldamente in testa ed ha ottenuto la promozione in serie C1 con 3 giornate d'anticipo, oltre che la vittoria della Coppa Italia di serie C. Attualmente milita in serie C1, e ha concluso la stagione 2007/2008 in nona posizione.

[modifica] Monumenti e luoghi di interesse

[modifica] Centro storico

  • Castello aragonese-angioino
  • Rivellino
  • Spiaggia della Purità
  • Chiesa del Carmine, sede della confraternita di Maria Santissima del Monte Carmelo e della Misericordia
  • Santuario della Madonna del Canneto
  • Chiesetta di Santa Cristina
  • Fontana greco-romana ( XVI secolo )
  • Cattedrale di Sant'Agata (in stile barocco leccese)
  • Chiesa di San Francesco di Paola, sede della confraternita di Santa Maria ad Nives, o Cassopo)
  • Chiesa di Santa Maria della Purità (sede della omonima confraternita)
  • Chiesa di San Francesco d'Assisi
  • Chiesa di Santa Maria degli Angeli (sede della omonima confraternita)
  • Chiesa del Santissimo Crocifisso (sede della omonima confraternita)
  • Chiesa del Santissimo Rosario (sede della omonima confraternita)
  • Chiesa della Santissima Trinità e delle Anime del Purgatorio (sede della omonima confraternita)
  • Chiesa dei Santi apostoli Pietro e Paolo (sede della confraternita di San Giuseppe e della Buona morte]]
  • Chiesa di Santa Teresa (conventuale)
  • Chiesa dell'Immacolata Concezione (sede della omonima confraternita)
  • Chiesetta di San Luigi
  • Chiesetta dei Santi medici Cosimo e Damiano
  • Chiesetta di San Giuseppe
  • Monastero delle suore di clausura
  • Ex oratorio e chiesa di Sant'Angelo, attuale archivio storico comunale
  • Museo civico e biblioteca comunale
  • Frantoio ipogeo (scavato nella roccia calcarea)
  • Palazzo Tafuri (esempio di stile barocco)
  • Palazzo Senape-De Pace
  • Palazzo Pirelli
  • Palazzo Venneri
  • Teatro Garibaldi
  • Palazzo Granafei (con epigrafi relative al dominio spagnolo)
  • Seminario vescovile adiacente la Cattedrale di Sant'Agata (pinacoteca)

[modifica] Borgo

[modifica] Associazioni culturali e volontariato

  • FIDAS Gallipoli, Associazione Donatori Volontari di Sangue, Sezione Dr. Dante Provenzano;
  • Legambiente, sede di Gallipoli
  • Lega Navale Italiana, sede di Gallipoli
  • Associazione Città Nuova

[modifica] Gemellaggi

[modifica] Amministrazione

Sindaco: Giuseppe Venneri (centrodestra) dal 28/04/08 (1º mandato)
Centralino del comune: 0833 260111
Email del comune: segreteriasindaco@comune.gallipoli.le.it

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Bibliografia

[modifica] Note


[modifica] Galleria fotografica

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