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Economia della Puglia - Wikipedia

Economia della Puglia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Voce principale: Puglia.

Scorcio della campagna pugliese nei pressi di Bitonto
Scorcio della campagna pugliese nei pressi di Bitonto

Da un punto di vista economico la Puglia è riuscita a coniugare le proprie tradizioni,[1] la propria storia e le vocazioni produttive con l'innovazione e la tecnologia. Ha raggiunto, infatti, buoni livelli di specializzazione in numerosi comparti industriali.

Indice

[modifica] Caratteristiche generali

Diverse politiche con l'obiettivo di sviluppare processi di innovazione insieme ad una vasta disponibilità di incentivi agli investimenti, hanno fatto si che il sistema produttivo locale crescesse e che si attirassero oltre 40 gruppi industriali internazionali appartenenti ai settori aerospaziale, automotive, chimico e ICT.

Il sistema regionale della ricerca conta oltre 5.000 ricercatori e vanta competenze scientifiche specializzate in ambiti interdisciplinari: settori Biologia, ICT e nanotecnologie, che hanno contribuito alla nascita e consolidamento di tre distretti tecnologici: biotecnologie, high tech e meccatronica.
La regione dispone inoltre di un capitale umano altamente qualificato e specializzato che conta oltre 103.000 studenti universitari e quasi 15.000 nuovi laureati l’anno.

La posizione geografica divenuta strategica, grazie al recente protagonismo delle economie orientali e mediterranee, la discreta dotazione infrastrutturale e la solidità dei rapporti culturali e degli scambi commerciali con il bacino del Mediterraneo fanno sì che la Puglia sia una regione con elevate potenzialità economiche.
Per quanto concerne i nodi portuali e aeroportuali, ottimi sono i collegamenti marittimi grazie alla presenza di tre porti importanti: Bari, Brindisi e Taranto, quest'ultimo il terzo in Italia per dimensioni e volume di traffico. Gli aeroporti passeggeri più importanti sono l'Aeroporto Internazionale di Bari Karol Wojtyla di Bari e l'Aeroporto Internazionale del Salento di Brindisi.

[modifica] Performance macroeconomiche

Il tasso di disoccupazione è al 15,5% (quello nazionale è l'8,2%), valore sostanzialmente basso rispetto al resto del Mezzogiorno, in parte a causa dell'emigrazione giovanile e in parte a causa della piaga del lavoro nero che si attesterebbe intorno al 21% del totale dei lavoratori[2] (quello nazionale è il 13,5%). Basso resta, però, anche il tasso di occupazione: solo il 45% (quella nazionale è il 62%).

La Puglia spicca, però, nel confronto con le altre regioni meridionali: i dati macroeconomici pugliesi sono infatti più vicini a quelli nazionali e in alcuni casi perfino migliori. Nel decennio 1995-2004, infatti, il valore aggiunto in media per abitante, calcolato a prezzi correnti, ha conosciuto un aumento del 46%[3] (quello nazionale è stato il 41%). Le performance migliori sono state registrate dalle province di Taranto, Foggia e Bari (rispettivamente il 50, 49 e 47%), meno quelle di Lecce e Brindisi (45 e 35 %). Emerge quindi il fatto che la regione dal 1995 è cresciuta e che ha recuperato, sia pure in parte, il divario rispetto al resto del Paese[4].

Di seguito la tabella che riporta il PIL ed il PIL pro capite [5] della Puglia dal 2000 al 2007:

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Prodotto Interno Lordo
(Milioni di Euro)
55.716,8 58.348,9 60.173,5 61.632,8 63.634,3 64.998,7 67.185,4 68.976,4
PIL ai prezzi di mercato per abitante
(Euro)
13.825,2 14.504,5 14.962,2 15.284,0 15.694,4 15.971,0 16.504,6 16.943,4
provincia di Taranto provincia di Bari provincia di Brindisi provincia di Lecce provincia di Foggia
Prodotto Interno Lordo pro capite
(Euro)
19.276,2 17.620,4 16.904,0 15.601,0 14.987,8

[modifica] Agricoltura

Il grano duro
Il grano duro
« Tutta questa regione è assai fertile di prodotti di ogni genere, ottima per i cavalli e le pecore;
e poi, dato l'avvallamento delle pianure, è ben riparata dai venti. »
(Strabone - Geografia, VI, 3, 9. Traduzione di Nicola Biffi)

La Puglia è una delle regioni in cui l'agricoltura riveste un ruolo preminente nel contesto economico. Si tratta di un'agricoltura assolutamente intensiva e moderna che permette alla regione di essere ai primi posti in Italia per la produzione di molti prodotti. È il caso del grano duro, oltre che alla produzione di olio di oliva, che con i suoi stimati 50 milioni di alberi di olivo mette la Puglia al primo posto, nonché di uva da tavola. Compete inoltre per il primato del pomodoro, destinato alla produzione industriale soprattutto nella provincia di Salerno. Detiene ruoli capitali anche per quanto riguarda l'insalata, il carciofo, il finocchio, il cavolo, il sedano e l'avena. La Puglia deteneva un antico primato nella produzione di mandorle, oggi tramontato nonostante i tentativi di costituire mandorleti moderni sul modello californiano. Aree specifiche registrano il successo di colture frutticole quali il pesco e il kiwi.[6]

Secondo il quinto censimento dell'agricoltura,[7] risalente all'anno 2000, in Puglia sono presenti 352.510 aziende agricole per un totale di 1.249.644,92 ettari di superficie agricola utilizzata. A livello provinciale la zona del barese è quella con il maggior numero di aziende (118.720), mentre la provincia di Foggia registra il più elevato valore di superficie utilizzata nell'agricoltura (500.843,81 ettari suddivisi in 61.027 aziende).

[modifica] Allevamento

« Le pecore dell'Apulia hanno il pelo corto e sono famose solo per la produzione di mantelli;
quelle dei dintorni di Taranto e Canosa hanno la massima notorietà. »
(Plinio il Vecchio - Storia naturale, VIII, 190. Traduzione di Elena Giannarelli)

L'allevamento è poco sviluppato. Si allevano solo ovini e si cerca di incrementare l'allevamento dei bovini. Nel Gargano esiste l'allevamento delle vacche Podoliche, una razza di origine ucraina introdotta con l'invasione dei Barbari, che forniscono un latte dalle superbe qualità organolettiche.

[modifica] Pesca

I mitili
I mitili

La pesca è un'attività importantissima per la Puglia, che può contare sulla più lunga estensione costiera tra le regioni non insulari. Le marinerie maggiori sono quelle di Taranto Manfredonia, Molfetta, Mola di Bari, Monopoli, Gallipoli e Castro, le quali praticano tanto la pesca sottocosta nei pescosi mari che lambiscono la regione, quanto quella l'alto bordo. Di recente introduzione è anche l'acquacoltura, ossia l'allevamento ittico in mare. Tradizionale è invece la vocazione di Taranto nella mitilicoltura[8], praticata nelle calme acque del Mar Piccolo. La città rappresenta oggi la più importante area di produzione al mondo di mitili allevati, con un stima prossima alle 30.000 tonnellate/anno e oltre 1.300 addetti.[9]

[modifica] Industria

Cave di Bauxite dismesse nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia
Cave di Bauxite dismesse nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia

La Puglia è la regione più industrializzata del Meridione d'Italia. La maggior parte degli insediamenti industriali sono situati nel triangolo Bari - Brindisi - Taranto, dove sorgono industrie per la produzione dell'acciaio e per raffinare il petrolio, nonché l'industria tessile e della plastica. Ci sono anche stabilimenti vinicoli, conservieri, del tabacco e dell'olio. Nella Provincia di Barletta-Andria-Trani è presente una forte concentrazione di industrie tessili e calzaturiere come in quella di Lecce. Nella Provincia di Foggia particolarmente sviluppata è l'industria alimentare. La regione è molto povera di minerali, si estraggono solo modeste quantità di bauxite e di gas metano.

Industria barese
L'industria è da sempre trainante e si sviluppa nei comparti alimentare, chimico, petrolchimico, tessile, del legno e, soprattutto, meccanico. Nella meccanica operano aziende come Magneti Marelli, Bosch e Getrag (Bari ospita il principale distretto industriale tedesco in Italia). Alla fine degli anni ottanta nel centro Elasis fu sviluppato il noto sistema common rail, i cui diritti per l'industrializzazione furono ceduti nel 1994 dalla Fiat alla Bosch. L'area industriale si è progressivamente spostata all'esterno della città, ed è oggi ospitata fra i comuni di Bari e Modugno, con propaggini verso i comuni di Palo e Bitonto. L'avvio alla saturazione dell'area ha inoltre favorito, nell'ultimo decennio, la crescita del comparto industriale di Molfetta.
Bacino in muratura "Edgardo Ferrati" dell'Arsenale M.M. di Taranto
Bacino in muratura "Edgardo Ferrati" dell'Arsenale M.M. di Taranto
Industria brindisina
Brindisi ospita l'industria aeronautica, quella di materie plastiche e mobilifici. La città è, inoltre, leader per la produzione di energia elettrica in Italia. Sul territorio comunale insistono tre grandi centrali pertinenti ai gruppi ENEL, Edipower ed EniPower ed è inoltre in progetto la realizzazione di una importante centrale fotovoltaica.
La Centrale Federico II è una centrale termoelettrica articolata su 4 sezioni termoelettriche policombustibili dalla potenza di 660 MW ciascuna, è entrata in servizio tra il 1991 e il 1993. La Centrale Edipower è situata presso Costa Morena, nella zona industriale di Brindisi. Ne fu iniziata la costruzione nel luglio del 1964.
La Centrale EniPower è la centrale termoelettrica a ciclo combinato di EniPower, una volta completata, con una potenza installata di 1.170 megawatt, sarà la più potente tra quelle della Società Eni.
Industria tarantina
Verso la fine degli anni cinquanta, fu decisa la costruzione del "IV Centro Siderurgico Italsider", uno dei maggiori complessi industriali per la lavorazione dell'acciaio in Europa. La presenza del colosso siderurgico, risollevò in quegli anni la stagnante economia locale, e contribuì allo sviluppo delle numerose attività industriali e di servizio ad esso collegate. Nel corso degli anni ottanta, la crisi mondiale della siderurgia e l'avvento di nuovi materiali, condusse il gruppo siderurgico verso un inesorabile declino, sfociato nella sua privatizzazione avvenuta nel 1995, con conseguenti problemi di riconversione e calo dell'occupazione.

[modifica] Il polo aeronautico

Il logo dell'Agusta
Il logo dell'Agusta

In Puglia è localizzato un importante polo aeronautico, con gli stabilimenti di Alenia Aeronautica. A Foggia lo stabilimento di Alenia Aeronautica lavora sulle tecnologie dei materiali compositi e delle fibre di carbonio (per usi militari e civili).

A Brindisi sono dislocati gli stabilimenti di Alenia Aeronavali (specializzata nella modifica di velivoli dalla configurazione passeggeri a quella cargo), Avio (centro di eccellenza per i motori militari) e Agusta (produzione di strutture metalliche e revisione di elicotteri). A Grottaglie è stato realizzato lo stabilimento dove si producono sezioni di fusoliera per il Boeing 787 Dreamliner.

[modifica] Energia

Piazza Cavour, Foggia
Piazza Cavour, Foggia
Una tipica via nel centro di Lecce
Una tipica via nel centro di Lecce

La Puglia produce una quantità di energia elettrica di 31.230 GWh, dovuta ad una potenza installata di 6.100 MW (dati aggiornati al 2004), pari a circa il doppio del suo fabbisogno energetico, ed a circa un nono del consumo totale nazionale, grazie alle centrali presenti sul proprio territorio, concentrate in particolare nella città di Brindisi (vedi voce correlata).

Ciò nonostante, è in aumento la quota prodotta soprattutto da fonti rinnovabili, energia eolica in particolare. Ai 300 MW di potenza ottenuta da generatori eolici già installati nel Gargano, ne verranno aggiunti altri 40 nel nuovo parco eolico di Troia, oltre ai 36 del parco di Surbo (LE), entrato in funzione nel marzo 2007 (evitando l'immissione in atmosfera di 51.000 tonnellate di CO2 l'anno), più una serie di parchi di dimensioni minori in altri comuni di tutte le province, fino a raggiungere la produzione stimata di 1600 MW.

Nell'anno 2005 la Puglia, soprattutto grazie agli impianti eolici, ha venduto alla rete nazionale 455,9 gigawattora (il 9,5% del totale nazionale) di energia elettrica.

È inoltre in fase di realizzazione a Brindisi un grande parco fotovoltaico che in funzione sarà il più grande d'Europa, con una potenza di 11 MWp[10]. Il gruppo industriale incaricato della costruzione verrà affiancato dalle Università della Puglia. L'impianto dovrebbe entrare in funzione nel 2010, nell'area dismessa dell'ex polo petrolchimico Montecatini.

È attualmente in costruzione nel porto di Brindisi un rigassificatore (da parte della British Gas), che consentirà l'attracco di navi metaniere. La società civile e le istituzioni si sono però fermamente opposte, a causa delle carenti valutazioni sugli impatti ambientali[11] che potrebbero essere generati dall'opera (nel mese di dicembre 2006 si è deciso a questo scopo di riaprire la conferenza dei servizi e la Valutazione di impatto ambientale).

A Taranto è invece ancora in fase di progettazione un altro rigassificatore, che sarebbe costruito dalla società spagnola Gas Natural.

Ad Otranto è invece previsto l'approdo di un gasdotto proveniente dalla Grecia, che consentirà all'Italia di ottenere approvvigionamenti di metano estratto in Asia minore e centrale.

[modifica] Indice di libertà economica

Secondo uno studio effettuato dal centro Einaudi nel 2007[12] la Puglia si è classificata al 19° posto per libertà economica in ambito nazionale, superando soltanto la Sicilia. Tale indice tiene conto di vari fattori:

  • fattori economici (reddito pro capite, tasso di cessazione delle imprese, saldo esportazioni-importazioni e ricerca e sviluppo);
  • fattori relativi alla pubblica amministrazione (valore aggiunto della pubblica amministrazione sul valore aggiunto totale, addizionale regionale IRPEF e crediti verso la pubblica amministrazione su crediti totali);
  • fattori finanziari (tassi di interesse a breve e copertura offerta degli sportelli bancari);
  • fattori infrastrutturali (capacità del trasporto autostradale e ferroviario);
  • fattori relativi al mercato del lavoro (disoccupazione generale, di lungo periodo, giovanile e femminile, tasso di attività e di irregolarità lavorativa);
  • fattori relativi alla società (percentuale di amministratori sotto i 30 anni, percentuale di amministratori donna, posti letto per 1000 abitanti, incidenza di povertà relativa tra gli individui e saldo migratorio);
  • fattori riguardanti istruzione e accesso al mercato del lavoro (istruzione superiore, universitaria ed accesso al mercato del lavoro).

Il valore totale raggiunto dalla Puglia è pari a 6,02, inferiore sia alla media nazionale (7,35) che a quella locale (per il sud Italia tale valore è 6,24). Un'altra analisi, effettuata dal centro studi sintesi di Venezia e risalente al 2006, permette di estendere questa analisi anche alle varie province prese singolarmente (tra parentesi i valori dell'indice e la posizione raggiunta rispetto a tutte le provincie italiane):

Secondo questo rapporto la Puglia risulta essere ultima tra le regioni italiane, con un valore di 9,2. Sia il valore totale regionale che i singoli indici relativi a tutte le province sono largamente al di sotto della media nazionale, che si attesta al valore di 56,1.

[modifica] Riferimenti e Note

  1. ^ Tutte le risorse di una delle regioni più produttive del Sud-Italia. URL consultato il 26-03-2008.
  2. ^ Rapporto di Confindustria 2007
  3. ^ Rapporto dell’Osservatorio regionale banche-imprese di economia e finanza sul Prodotto interno lordo della Puglia 1995-2004.
  4. ^ Secondo Federico Pirro, docente di Storia dell’Industria all’Università di Bari ed editorialista del «Corriere del Mezzogiorno»
  5. ^ Dati Istat - Tavole regionali
  6. ^ Antonio Saltini, Mezzogiorno agricolo che cambia. Viaggio tra Tavoliere e Aspromonte, Edagricole, Bologna 1985.
  7. ^ Dati riportati nell'annuario statistico regionale Puglia 2004
  8. ^ Inform@pesca. URL consultato il 26-03-2008.
  9. ^ Centro pesca pugliese. URL consultato il 26-03-2008.
  10. ^ Vedi I parchi fotovoltaici in Italia
  11. ^ Rigassificatore sul sito della provincia di Brindisi
  12. ^ Il risultato di questi studi sono stati pubblicati in la libertà economica nel mondo, in Europa, in Italia, di Giovanni Ronca e Gabriele Guggiola; Milano, Guerini e associati, 2007 ISBN 8883358813. Qui una presentazione del rapporto e un link con la possibilità di scaricare gratuitamente la prefazione di Mario Deaglio e il database
  13. ^ Dal sito della Gazzetta del Mezzogiorno l'articolo riguardante questo rapporto

[modifica] Bibliografia

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[modifica] Voci correlate


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