Mezzogiorno
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Il termine Mezzogiorno (derivato da Sud, punto cardinale) indica il meridione d'Italia da un punto di vista storico, politico, economico e sociale.
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[modifica] Estensione geografica
Secondo i manuali di geografia e secondo la classificazione ufficiale NUTS, comprende le regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria. Secondo le classificazioni statistiche dell'EUROSTAT, dell'ISTAT e la classificazione NUTS, la Sicilia e la Sardegna, da alcuni considerate parti del Mezzogiorno, appartengono all'Italia insulare. Durante il periodo fascista, parte dell'attuale Lazio (il circondario di Sora e quello di Gaeta) furono scorporati dalla ex provincia di Terra di Lavoro e quindi dal Mezzogiorno.
[modifica] Connotazione politico-economica
In termini politici, dopo l'Unità d'Italia, il problema del Mezzogiorno assunse rilevanza a causa della arretratezza economica e della povertà, oltre che per la distanza di ricchezza rispetto al Centro-Nord (problematiche causate dalle stesse vicende unitarie) dando origine a partire dal 1870 alla famosa questione meridionale e a una corrente di pensiero a favore dello sviluppo del territorio detta meridionalismo. Dopo il 1880 a seguito della crisi agraria che interessò il Mezzogiorno, aumentò la povertà delle regioni meridionali, favorendo una massiccia emigrazione verso le Americhe. In questo senso, nel Novecento si sono operati interventi speciali sulle aree interessate, al fine di diminuire lo squilibrio che a molti livelli le separava dalle restanti regioni a partire dalla legge speciale per Napoli, voluta fortemente da Francesco Saverio Nitti.
L'emigrazione dal Mezzogiorno, però, è stata anche interna all'Italia, e non meno percentualmente sensibile, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, quando la ricostruzione industriale, più pronta nel Centro-Nord, richiamò manodopera nazionale per il lavoro nelle fabbriche.
Dopo l'avvento della Repubblica, dunque, si ebbe l'istituzione negli anni '50 di un apposito ente statale con funzioni di gestione separata delle politiche incentivanti la produzione e sussidiarie delle economie locali, la Cassa per il Mezzogiorno (CASMEZ), la cui attività, cessata negli anni '90, è stata più volte oggetto di sospetti per una presunta gestione clientelare a partire dagli anni '70.
Lo sviluppo di questa macroregione italiana è oggetto di studi da parte di Istituzioni specializzate come la Svimez[1] con sede a Roma e l'Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno[2] con sede a Napoli.
[modifica] Demografia
La popolazione residente nell'Italia meridionale ammonta a 14.081.931 unità. Di seguito si riporta l'elenco della popolazione residente nei 10 comuni più popolosi.
Nome | Popolazione | Regione |
---|---|---|
Napoli | 975.139 | Campania |
Bari | 325.052 | Puglia |
Taranto | 196.369 | Puglia |
Reggio Calabria | 185.612 | Calabria |
Foggia | 153.529 | Puglia |
Salerno | 146.324 | Campania |
Pescara | 122.402 | Abruzzo |
Giugliano in Campania | 112.000 | Campania |
Andria | 100.000 | Puglia |
[modifica] Note
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
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