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Provincia di Salerno - Wikipedia

Provincia di Salerno

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Provincia di Salerno
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Stato: bandiera Italia
Regione: Campania
Capoluogo: Salerno
Superficie: 4.918 km²
Abitanti:
1.102.374 10.2007
Densità: 224 ab./km²
Comuni: Elenco di 158 comuni
Targa: SA
CAP: 84121-84135 (Salerno), 84010-84099 (provincia)
Pref. tel: 089 - 081 - 0828 - 0974 - 0975
Codice ISTAT: 065
Presidente: Angelo Villani  13.06.04
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Sito istituzionale

La Provincia di Salerno è una provincia della Campania di 1.102.374 abitanti[1]. Si estende su una superficie di 4.918 kmq e comprende 158 comuni.

Affacciata a sud-ovest sul Mar Tirreno, confina a nord-ovest con la provincia di Napoli, a nord con la provincia di Avellino, ad est con la Basilicata (provincia di Potenza).

Indice

[modifica] Geografia

Per la vastità, la complessità e la diversificazione del territorio, comprendente diverse regioni storico-geografiche, è sicuramente una delle province più varie d'Italia. La parte a nord del capoluogo, meno estesa, si divide nella fascia costiera (la Costiera Amalfitana, cioè l'aspra costa meridionale della penisola sorrentina che va dal confine con la Provincia di Napoli fino a Sorrento e nel retrostante agro nocerino-sarnese, fertilizzato dalle ceneri vesuviane ed irrigato dal fiume Sarno. L'Agro è anche l'unica zona pianeggiante della provincia oltre alla grande piana del Sele o di Paestum, bagnata dal fiume Sele, fino al Novecento terra malsana e paludosa, oggi zona ad elevata produttività agricola e di forte richiamo turistico. Proseguendo verso est si trova il capoluogo, che affaccia appunto sulla piana di Paestum, da cui dista 40 chilometri. Infine, a sud, oltre il fiume Sele, la vasta area del Cilento, territorio montuoso e verdeggiante di difficile accessibilità, a lungo rimasto isolato dai principali flussi di traffico, ma di grande fascino paesaggistico. Attualmente il Cilento comprende il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Il Cilento è una delle zone costituenti la Lucania storica.
A est del capoluogo comprende una parte dell'Appennino campano e confina con la provincia di Avellino, cui è collegata attraverso la valle dell'Irno (il fiume da cui prese probabilmente nome il capoluogo). Sempre al confine con gli appennini, verso sud, si apre il Vallo di Diano dove è possibile ammirare la Certosa di Padula e le Grotte di Pertosa, altra regione storica della Lucania, che chiude ad est il Cilento e comunica con la Basilicata.
Il territorio, in prevalenza collinare, è ricco di corsi d'acqua, il principale dei quali è il fiume Sele, che nasce in provincia di Avellino e sfocia dopo 64 km nei pressi di Paestum, con una portata di circa 70 m/sec. Altri corsi d'acqua rilevanti sono il suo affluente Calore Salernitano, il Tanagro, il Bussento, il Sarno, e l'Alento, da cui prende il nome la regione cilentana (cis-alento).
Tra le alture di rilievo, vanno ricordate il Cervati (1898 m) e il massiccio degli Alburni (1742 m) col monte Motola (1700 m) nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, e il Pizzo San Michele (1.567 m) con la cima Mai (1.608 m), al confine con la provincia di Avellino. Tra le vallate va menzionata il Vallo di Diano a sud di salerno,un territorio di 15 comuni, attraversato dall'Autostrada A3, ricco di risorse ambientali e turistiche come la Certosa di Padula, le Grotte di Pertosa, il Centro Storico di Teggiano, il Convento di Polla. Il centro più popoloso del Vallo di Diano è Sala Consilina.

Mappa della provincia
Mappa della provincia

La costa della provincia di Salerno si estende per circa 220 km, da Positano a Sapri. La morfologia della costa è estremamente varia: la parte nord è rappresentata dalla celeberrima Costiera Amalfitana, aspra e frastagliata, dalla quale si godono panorami unici al mondo; la parte centrale è piatta ed è caratterizzata da un'ampia ed ininterrotta spiaggia, orlata da una rigogliosa pineta, che si estende per più di 50 km da Salerno ad Agropoli, passando per Paestum; la parte sud, detta "Costiera Cilentana", si estende per circa 100 km da Agropoli a Sapri ed è caratterizzata dal continuo alternarsi di tratti aspri e rocciosi a spiagge ampie e sabbiose.

Il clima è uno dei più miti d'Italia ed è caratterizzato da inverni tiepidi e da estati calde ma non afose. La temperatura media del mese di gennaio è 10,8 ° mentre quella di luglio è di 24,5°. La dolcezza climatica è dovuta al fatto che il territorio provinciale è protetto dai venti freddi nordorientali ed esposto a quelli sudoccidentali. Il clima è marittimo, temperato e moderatamente piovoso, specie nelle zone interne. I periodi di maggiore piovosità sono l'autunno e l'inizio della primavera.

Le più note località turistiche balneari a livello internazionale sono Amalfi e Positano, incluse nella Costiera Amalfitana, oltre che Sapri, Marina di Camerota, Paestum e Palinuro (Centola) nella Costiera Cilentana.

È attraversata dalle Autostrade A3 e A30.

[modifica] Storia

Palazzo della provincia a Salerno, sullo sfondo il Castello di Arechi
Palazzo della provincia a Salerno, sullo sfondo il Castello di Arechi

Storicamente, lo sviluppo territoriale è stato pesantemente influenzato dall'assetto geografico. I primi insediamenti umani di cui si abbiano tracce interessano la parte della piana pestana più vicina al capoluogo (comune di Pontecagnano Faiano e zone limitrofe). In epoca storica, la provincia fu visitata dagli Etruschi che fondarono Nuceria Alfaterna ed un insediamento a Fratte e soprattutto dai Greci, che vi fondarono un importante centro della Magna Grecia, Posidonia, poi ribattezzata dai Romani Paestum, oggi area archeologica tra le più importanti d'Italia. I coloni greci conquistarono anche la città focea di Elea, che avrebbe dato i natali a Parmenide e Zenone, tra i maggiori filosofi dell'antichità.
Il capoluogo fu probabilmente insediamento etrusco, poi colonia greca che venne più tardi conquistata o sostituita da una colonia romana, come altri centri della provincia, al tempo della seconda guerra punica. Divenne comunque colonia cittadina nel III secolo ac. Era in origine un castrum, un accampamento militare posto sul fiume Irno, all'inizio della valle omonima che risale verso le zone più interne della regione, Avellino e Benevento. Tale valle rivestirà grande importanza negli anni successivi alla caduta dell'Impero Romano.
Nel quinto secolo, infatti, il territorio fu coinvolto nella guerra greco-gotica, e le zone più meridionali rimasero tagliate fuori dagli sviluppi successivi, accomunandosi alla Basilicata anche in termini di isolamento e ritardo storico a causa della relativa facilità di collegamento con l'allora Lucania attraverso il Vallo del Diano. Subito dopo, i Longobardi (succeduti ai Goti nella lotta contro Bisanzio) istituirono a Benevento un loro ducato, detto Longobardia Minor per distinguerlo dai possedimenti longobardi in Italia settentrionale. Attraverso la valle dell'Irno i guerrieri nordici calarono poi su Salerno, allora bizantina, e la espugnarono istituendo anche lì una sede ducale (la statale che collega i due capoluoghi appunto lungo la valle dell'Irno è ancor oggi detta dei Due Principati). La storia della Longobardia minor finirà con l'esser ancor più lunga di quella maggiore: a Salerno infatti il governo longobardo giunse fin oltre il 1000, quando fu sostituito dalla fondazione del primo regno normanno d'Italia, ad opera di Roberto il Guiscardo, che rovesciò l'ultimo duca longobardo Guaimario V, impalmandone la figlia Sichelgaita (1077). Qualche anno dopo i normanni misero fine anche alla Repubblica Amalfitana, a lungo rivale del capoluogo, e si rivolsero a fini di conquista ad altre regioni, disinteressandosi delle zone meridionali della provincia (Cilento e Vallo di Diano), abbandonate alle incursioni saracene ed alla fame.
Il successivo sviluppo della dinastia normanna, che culminerà nella straordinaria figura di Federico II, porterà poi la Storia e il potere (e la Scuola Medica Salernitana, straordinario esempio di cooperazione interculturale) lontano da Salerno e dalla sua provincia, iniziando un processo di lenta decadenza. Solo nel XIX secolo, durante il regno Borbonico, l'economia della provincia conobbe una forte crescita, grazie all'investimento di diverse famiglie svizzere, gli Züblin, Wenner, e Schlaepfer a Fratte di Salerno sul fiume Irno e poi i Mayer e i Freitag a Scafati sul fiume Sarno, che vi iniziarono una fiorente attività tessile. Tali insediamenti portarono la Rivoluzione Industriale nel salernitano, favorendo la nascita di un significativo polo industriale tessile che riguarderà anche Angri e Nocera, espandendosi poi fino a Poggioreale e Piedimonte Matese, giungendo ad impiegare ben 12.000 operai.
Le fortune del tessile nella provincia subiranno un forte rallentamento durante il regno dei Savoia e la produzione andrà scemando nel corso del XX secolo. L'ultima fabbrica tessile della valle dell'Irno è stata delocalizzata nel settembre 2007. Prima dell'Unità, nel 1857 Carlo Pisacane trovò la morte a Sanza nel Vallo di Diano, ucciso dai contadini del posto che pensavano si trattasse di un fuorilegge. Il regime fascista promuoverà poi la bonifica della piana pestana, liberando terra fertile che sarà assegnata anche a coloni italiani, e con la ferrovia tirrenica a binario unico si favorirà la penetrazione della modernità in Cilento, 2500 anni dopo l'involontaria visita del mitico prototurista Palinuro, nocchiero d'Enea.

[modifica] Politica

L'attuale Presidente della provincia è Angelo Villani (DL) sostenuto da una coalizione di centro-sinistra. La giunta è composta dal vicepresidente Giovanni Iuliano (DS) con delega al bilancio, Francesco Alfieri (DL) con deleghe ai lavori pubblici ed urbanistica, Maddalena Arcella (PdCI) con delega al personale, Gaetano Arenare (DS) con deleghe alle attività produttive e beni culturali, Pierangelo Cardalesi (Verdi) con deleghe allo sport e qualità della vita, Massimo Cariello (PRC) con delega al lavoro, Carmine Cennamo (UDEUR) con delega all'attività faunistica-ittico-venatoria, Rocco Giuliano (SDI) con delega ai trasporti, Corrado Martinangelo (DS) con delega all'agricoltura, Angelo Paladino (DL) con delega all'ambiente, Pasquale Stanzione (DS) con delega alla scuola, Guerrino Terrone (UDEUR) con delega alle politiche sociali.

I gruppi politici presenti in consiglio provinciale sono: PRC (1 seggio), PdCI (1 seggio), Verdi (1 seggio), Democrazia Federalista Campania (1 seggio), DS (7 seggi), SDI (3 seggi), DL (7 seggi), UDEUR (4 seggi), Insieme per la Provincia (1 seggio), UDC (3 seggi), FI (4 seggi), AN (3 seggi).

[modifica] Cronologia essenziale

[modifica] Ambiente

Malgrado la Campania sia una delle regioni italiane più colpite dall'inquinamento, la Provincia di Salerno presenta diverse eccellenze ambientali, spesso riconosciute anche a livello amministrativo. il territorio accoglie infatti un parco nazionale, il già ricordato Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, un Parco Regionale, il Parco naturale Diecimare, una Riserva Naturale Statale, la Valle delle ferriere, due Riserve Naturali Regionali, quella della Foce Sele e Tanagro e quella dei Monti Eremita e Marzano, poi un' Area Protetta Marina, la riserva marina di Punta Campanella (oltre al Parco Marino di Punta Licosa, primo del genere in Italia, che, previsto fin dal 1972, è purtroppo ancor oggi non operativo), e infine le oasi protette di Monte Polveracchio e Persano.
Inoltre, sul territorio sono presenti due siti riconosciuti dall'Unesco Patrimonio dell'umanità, la Costiera Amalfitana e il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo del Diano, che è riconosciuto anche riserva di biosfera.

La Costiera Amalfitana comprende i territori dei comuni rivieraschi compresi tra Positano e Vietri sul Mare, alle porte del capoluogo. Si tratta di un territorio di straordinaria bellezza paesaggistica in cui l'attività umana ha saputo integrarsi perfettamente, attraverso il paziente lavoro millenario per strappare alle scoscese balze montane fazzoletti di terra per uso agricolo o edilizio. Si è creato così un paesaggio antropizzato unico al mondo, impreziosito da testimonianze storiche ed architettoniche tra le quali occorre segnalare il Duomo di Amalfi e i giardini di Villa Cimbrone e Villa Rufolo a Ravello.

Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano è invece un vasto territorio di 180.000 ettari che, anche grazie ad un isolamento secolare, ha saputo conservare usi antichissimi, di grande valore salutistico ed ambientale. È infatti ad Acciaroli e Pioppi, sulla costa cilentana, che Angel Keys, insigne nutrizionista statunitense, ha condotto gli studi sull'alimentazione che hanno portato alla definizione della famosa 'dieta mediterranea'. Attualmente, il territorio è interessato da una ricerca del CNR, mirante a individuare i fattori anche genetici che consentono eccezionale, attiva longevità in perfette condizioni di salute alla popolazione cilentana. Al Parco, ai fini dell'attribuzione della qualifica di Patrimonio dell'Umanità sono stati aggiunti i siti archeologici di Paestum e Velia (l'antica Elea), la Certosa di Padula e la Grotta di Pertosa.

Occorre infine segnalare che l'area del Cilento è oggi uno straordinario serbatoio di biodiversità in campo florofaunistico, esemplificata dalla Primula di Palinuro (Primula palinuri), ma in particolare per quanto riguarda le piante alimentari: per tutte, si segnala il fagiolo di Controne, dalla buccia sottilissima e dall'eccellente digeribilità. Per questi motivi nel 1997 il Parco è stato inserito dall'Unesco nel Programma MAB (Man And Biology), come Riserva della biosfera. Un'altra caratteristica è l'area ambientale incontaminata del Vallo di Diano, territorio ai confini della Basilicata a 60 km da Salerno. Il Vallo di Diano è un punto di riferimento per tutti coloro che amano la natura e la gastronomia,dalla Valle delle Orchidee a Sassano alle Grotte di Pertosa, dalle escursioni trekking per i sentieri del Cervati ai Boschi di Sanza. Sul piano Gastronomico il Vallo di Diano è ricco di prodotti tipici: da menzionare il Carciofo Bianco di Pertosa e l'Olio d'Oliva Valdianese. Il territorio ospita anche complessi ipogei di grande interesse, fra i quali si citano le Grotte di Castelcivita, con uno sviluppo di oltre 4 km., le Grotte dell'Angelo di Pertosa, da visitare in parte in barca, le Grotte del Bussento sul fiume omonimo.

Area completamente diversa è l'agro nocerino sarnese, il quale è sempre stato densamente abitato e di conseguenza l'impatto sul territorio dell'intervento dell'uomo è chiaramente visibile. La zona, di circa 100 Km2, con una popolazione di quasi 300.000 abitanti, è fortemente urbanizzata e ricca di infrastrutture. Le rimanenti zone rurali sono sottoposte ad una coltivazione intensiva, di cui il prodotto maggiormente rapprersentativo ne è senza ombra di dubbio il pomodoro San Marzano DOP.

[modifica] Sport

[modifica] Calcio

Nella Provincia di Salerno è possibile rintracciare diverse squadre di calcio relativamente importanti, sia per quanto concerne la loro collocazione tra le categorie professionistiche, sia per la storia che possono vantare. Rispetto ad altre realtà territoriali, come ad esempio le provincie di Milano, Roma, Genova, Torino, il territorio salernitano si contraddistingue per il fatto che al suo interno, oltre alla squadra che rappresenta il capoluogo, hanno voce in capitolo anche le società con sede in comuni diversi. Le principali squadre calcistiche della provincia sono:

  • Salernitana Calcio 1919, società della città di Salerno, sicuramente la più importante compagine calcistica della Provincia per storia, tradizione sportiva e tifoseria. Negli anni passati e recenti è stata tra le principali squadre protagoniste della serie B (22 presenze), ed ha conquistato la massima serie nazionale in due occasioni nella sua storia (la promozione in serie A più recente risale alla stagione 1997-'98). A partire dalla prossima stagione agonistica militerà nuovamente in serie B dopo aver vinto il campionato di serie C1 girone B, e disputa le gare "in casa" nello Stadio Arechi.
  • Paganese Calcio 1926, società di Pagani che milita in Serie C1 girone A. Annovera nella sua storia una lunga presenza tra i professionisti negli anni '70 e '80. Può vantare la vittoria di uno Scudetto Dilettanti nella stagione sportiva 2005-'06. Il campo di gioco ufficiale di questa squadra è lo Stadio Marcello Torre di Pagani (SA).

[modifica] Origini del calcio nella provincia di Salerno

Agli inizi del novecento, l'attività sportiva salernitana si riassume in gare di canottaggio, ciclismo e attività di ginnastica e scherma tra gli studenti del Convitto Nazionale e del Liceo "Tasso". Gli studenti del Liceo Tasso sono i primi, nella provincia, ad appassionarsi al foot-ball e a fondare, nel 1911, con sede a Baronissi, la Unione Sportiva Salerno, una società a carattere polisportivo con una sezione dedicata al calcio che avrà, però, vita breve: sarà liquidata nel 1913. Intanto, però, nel territorio salernitano questo gioco importato dagli inglesi risulta bello, piacevole, divertente. Tant'è che in questo periodo si formano diverse squadre a Salerno e provincia, prime tra tutte la Associazione Giovanile Nocerina 1910 a Nocera Inferiore e la FC Salerno guidata da Donato Vestuti nella città di Salerno. Dal 1913 al 1915 hanno luogo tra squadre cittadine e della provincia i primi tre campionati provinciali di calcio, ma a causa del primo conflitto mondiale il calcio salernitano sarà sospeso per circa tre anni, per poi tornare in piena attività nel 1919, anno in cui si assiste, tra l'altro, alla fondazione della Salernitana e della Cavese.

[modifica] Rivalità tra i tifosi di Salerno e provincia

I sostenitori delle rispettive squadre salernitane hanno tra di loro un rapporto di odio e disprezzo reciproco, sfociato tantissime volte in episodi di estrema violenza.

I sostenitori della Cavese e della Salernitana, hanno reciprocamente una rivalità accesissima a partire dagli anni '80, ossia quando la Cavese per tre stagioni consecutive militò nella serie cadetta, mentre nello stesso periodo i granata erano nella serie C1. Dopo questa parentesi le due squadre si sono ritrovate più volte nello stesso campionato (sempre in C1), fino a quando negli anni novanta la rivalità si è congelata, in quanto la Cavese arrancava tra le serie dilettantistiche, mentre i granata raggiungevano la serie A (1997/98). A partire dal 2006, la rivalità si è accesa nuovamente perché a distanza di vent'anni i salernitani e i metelliani si ritrovano a disputare il derby in serie C1, ma dalla stagione 2006/2007, con la Cavese nel girone A e la Salernitana nel girone B della terza serie nazionale, questa rivalità si è nuovamente attenuata.

Anche la rivalità tra Paganese e Nocerina è storica: le due compagini, rispettivamente di Pagani e Nocera Inferiore, si sono ritrovate diverse volte nella stessa serie, ma c'è comunque da dire che l'odio tra paganesi e nocerini va ben oltre il tifo sportivo e riguarda questioni più ampie.

La Nocerina, inoltre, ha forti rivalità anche nei confronti dei supporters della Cavese, mentre con quelli della Salernitana ha un odio che si trascina dietro da svariati lustri, sebbene difficilmente è possibile trovare dei campionati di calcio recenti in cui i granata e i "molossi" si sono sfidati.

L'unico rapporto di amicizia tra le squadre di Salerno e provincia è quello tra i tifosi della Salernitana e della Paganese. Molti cittadini di Pagani, inoltre, da svariati anni seguono allo stadio Arechi la Salernitana, ed il rapporto di amicizia e rispetto reciproco appare stabile e duraturo. Non è possibile parlare di un vero e proprio gemellaggio poiché molto raramente le due squadre hanno gareggiato assieme con le rispettive tifoserie al seguito.

[modifica] Comunità montane presenti nella provincia

[modifica] Comuni principali

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

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