Cetara
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Cetara | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Campania | ||||||||
Provincia: | Salerno | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Altitudine: | 15 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 4,91 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 589 ab./km² | ||||||||
Frazioni: | Fuenti | ||||||||
Comuni contigui: | Maiori, Vietri sul Mare | ||||||||
CAP: | 84010 | ||||||||
Pref. tel: | 089 | ||||||||
Codice ISTAT: | 065041 | ||||||||
Codice catasto: | C504 | ||||||||
Nome abitanti: | cetaresi | ||||||||
Santo patrono: | San Pietro | ||||||||
Giorno festivo: | 29 giugno | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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Cetara è un comune di 2.355 abitanti della provincia di Salerno e fa parte della Costiera Amalfitana.
Indice |
[modifica] Etimologia
Cetara è sempre stato un paese di pescatori, non a caso il suo nome deriva dal latino "Cetaria", tonnara, o da "cetari", venditori di pesci grossi. Lo stesso vocabolo latino deriva probabilmente dal greco "Ketèia", che vuol dire sempre tonnara. Recentemente, nel libro "Cetara: una sponda del Mediterraneo", l'avvocato cetarese Costantino Montesanto avanza l'ipotesi, già citata nel libro di G.D.Serra "Lineamenti di una storia linguistica dell'Italia Meridionale", che il toponimo in realtà derivi dal termine "caeditaria", cioè "pertinenza della caedita", ossia luogo disboscato. Ancora, si potrebbe far risalire l'origine al termine "citrus", ossia limone, da secoli coltura importantissima non solo nel paese ma in tutta la Costiera Amalfitana.
[modifica] Territorio
Pittoresco borgo marinaro della Costiera Amalfitana, Cetara sorge ai piedi del monte Falerio e, distendendosi in una profonda vallata fiancheggiata da vigneti ed agrumeti, si apre quasi a ventaglio sulla stretta fascia pianeggiante a livello del mare.
[modifica] Cenni storici
Già insediamento nell'880 di un gruppo di armati musulmani, con la benedizione del vescovo di Napoli Atanasio, che così poteva colpire i suoi nemici locali di Capua, Salerno Spoleto o Benevento, nel 1551 Cetara fu assalita dalle armate turche che fecero strage di chi non voleva imbarcarsi al loro servizio. Dopo il tragico episodio gli abitanti di Cetara costruirono una possente torre di avvistamento, (attualmente in fase di restauro, con lo scopo di essere prossimamente adibita a museo del mare) simbolo caratteristico della ridente cittadina. Dal 1685 la vita cetarese ebbe nei Francescani un essenziale punto di riferimento pedagogico, culturale e morale. La loro presenza è testimoniata dall'imponente complesso monumentale conventuale. Le bellezze naturali ed artistiche, complice la splendida posizione geografica, hanno reso Cetara patrimonio dell'Unesco.
[modifica] Cenni artistici
La chiesa di San Francesco del XVII secolo, ove la cupola dell'unica navata esistente fu affrescata dal pittore Marco Benincasa, e la chiesa di San Pietro Patrono della città di Cetara: ristrutturata nel XVIII secolo, ha l' interno barocco, con la cupola maiolicata e il campanile duecentesco a bifore, e la cella campanaria a forma ottagonale. Tra le altre, da menzionare la chiesa di Santa Maria del Popolo situata in collina da tempo ricostruita, e la chiesa di San Francesco, eretta a convento nel 1585 e ristrutturata in tempi recenti.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Gastronomia
Per approfondire, vedi la voce Colatura di alici di Cetara. |
Cetara è inoltre da ricordare per il suo cibo, tutto ovviamente a base di pesce (tonno ed alici in particolar modo). Tipici del paese sono gli spaghetti con la colatura d'alici, che è il ricavato della fermentazione delle alici messe a marinare negli orci: l'antico "garum" dei romani. Altro piatto caratteristico è il cosiddetto "cuòppo", cioè il cartoccio di frittura mista di alici e calamari salati.
[modifica] Feste
Durante l'estate, è particolarmente suggestiva la Festa Patronale di S.Pietro (29 giugno) corredata da bellissimi fuochi pirotecnici sul mare. Altro evento importante è la Sagra del tonno, con degustazione di prodotti tipici locali a base di pesce.
[modifica] Filmografia
Per i suoi scorci panoramici Cetara è stata più volte usata come set cinematografico. Tra i vari film girati qui, da ricordare "L'uomo, la bestia e la virtù", diretto da Steno, con Totò, Orson Welles e Viviane Romance; "Le castagne sono buone" (1970) di Pietro Germi con Gianni Morandi, dei quali la popolazione locale conserva ancora vivo il ricordo.
[modifica] Gemellaggi
[modifica] Altri progetti
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[modifica] Collegamenti esterni
- (fr) Fotografia di Cetara