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Potenza (PZ) - Wikipedia

Potenza (PZ)

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Potenza (IPA: /po'tɛnʦa/, in dialetto potentino, Putenz', IPA: /pu'teηdz/), è una città italiana con circa 70.000 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia e della regione Basilicata.


Potenza
Panorama di Potenza (PZ)
Potenza (PZ) - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Basilicata
Provincia: stemma Potenza
Coordinate: 40°38′0″N 15°48′0″E / 40.63333, 15.8
Altitudine: 819 m s.l.m.
Superficie: 173 km²
Abitanti:
68.095 31-10-2007
Densità: 343,7 ab./km²
Frazioni: vedi Quartieri di Potenza 
Comuni contigui: Anzi, Avigliano, Brindisi Montagna, Picerno, Pietragalla, Pignola, Ruoti, Tito, Vaglio Basilicata
CAP: 85100
Pref. tel: 0971
Codice ISTAT: 076063
Codice catasto: G942 
Nome abitanti: potentini 
Santo patrono: San Gerardo 
Giorno festivo: 30 maggio 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Indice

[modifica] Presentazione della Città

Con un'area metropolitana che conta oltre 116.000 abitanti[1], Potenza è la città più popolosa della regione ed è situata ad un'altezza di 819 metri sul livello del mare, risultando il capoluogo di regione più alto d'Italia. Sorge lungo una dorsale appenninica nell'alta valle del Basento, attraversata dal corso del fiume omonimo e racchiusa da vari monti più alti come ad esempio i Monti Li Foj. L'antico nucleo medievale, il quartiere Centro Storico, è in alto, mentre i moderni ed estesi quartieri sono sorti più in basso, dando vita a numerose attività commerciali che hanno reso la città un punto di riferimento per tutta la Regione e zone limitrofe ad essa. L'attuale sindaco è Vito Santarsiero, eletto nel 2004. A causa delle varie amministrazioni, molte delle architetture di interesse culturale sono state restaurate, diventando così, normalissime costruzioni moderne con sembianze antiche, perciò nella città non ci sono monumenti di grande interesse culturale, soltanto i pochi rimasti come le antiche chiese, il teatro, alcuni palazzi e alcuni resti del castello. In Italia è presente, inoltre, un'altro centro con la stessa denominazione, ossia Potenza Picena, situata nelle Marche, e attraversata dal fiume che prende per l'appunto il nome di Potenza. Ancora, vi sono molte altre definizioni di "Potenza" che non hanno nulla a che vedere con la città; per approfondire vedi la voce Potenza (disambigua).

[modifica] Geografia

La città sorge sul versante Nord delle Dolomiti Lucane. É attraversata dal Fiume Basento, che purtroppo non è ben mantenuto e sarà presto sormontato da nuovi ponti e viadotti, la cui costruzione ha visto, ovviamente, l'abbattimento di alberi e piante che crescevano spontaneamente alle rive del fiume. Per quanto riguarda invece il Rischio Sismico nel centro urbano della città di Potenza il 70% circa degli edifici in cemento armato sono stati progettati e realizzati prima del 1981 e, anche per quelli realizzati successivamente che oggi non devono fare i conti anche con il degrado naturale dei materiali, i progetti sono stati portati a compimento secondo una classificazione che collocava Potenza in seconda categoria (media sismicità) mentre, attualmente, il capoluogo è considerato ricadente in zona ad alta sismicità. Il protocollo prevede un’indagine su tutto il territorio che proceda in modo graduale. Ci si interesserà prima delle zone meno conosciute che per numero di abitanti, però, risultano di importanza strategica per il sistema urbano. [2]

[modifica] Clima

Per approfondire, vedi la voce Stazione_meteorologica_di_Potenza.

Potenza gode di un clima freddo d'inverno e mite d'estate. Il mese più freddo risulta essere quello di gennaio, con la temperatura più alta in media del +3,5°C, mentre i mesi più caldi sono ovviamente Luglio ed Agosto, con la temperatura più alta in media del +20°C.


POTENZA Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Anno
Temp. max. media (°C) 6.5 7.1 9.9 13.3 18.1 22.2 25.5 25.8 21.9 16.6 11.5 8.1 15.5
Temp. min. media (°C) 0.9 1.0 2.6 5.1 9.2 12.7 15.2 15.6 12.8 9.0 5.2 2.4 7.6
Venti (dir.-nodi) W
5.7
W
6.0
W
5.6
W
5.5
W
5.0
W
4.9
W
5.1
W
4.9
W
4.8
W
4.7
W
5.3
W.
5.5
4.8


Potenza
Potenza

[modifica] Urbanistica e Popolazione

Capoluogo della Basilicata, Potenza è la prima città per popolazione della Regione, seguita da Matera e Pisticci, ed è l'ottantaquattresima città italiana per numero di abitanti. Il centro urbano di Potenza è il più importante della regione, difatti la città è trafficata giornalmente da più di 100.000 utenti, ed è questo uno dei motivi che creano disagi alla città, in quanto le arterie cittadine non sono capaci di sostenere un tale numero di autovetture, in termini di spazio, e perciò si creano grossi nodi di traffico quasi ad ogni ora della giornata. L'area metropolitana di Potenza comprende i contigui comuni di Pignola, Tito, Vaglio, Avigliano, Ruoti, Brindisi di Montagna e Pietragalla. Il comune più vicino alla città è quello di Pignola, distante 11 km dal centro di Potenza, ma le cui periferie distano tra loro soltanto 6 km. La città di Potenza sorge inizialmente sul quartiere Murate, un po' più a sud rispetto al centro storico, e più in basso in termini di altitudine sul livello del mare. Successivamente la popolazione si è spostata più in alto dove sorge l'attuale Centro Storico. Le maggiori zone di espansione della città sono Gallitello, Poggio Tre Galli e Macchia Romana, i quartieri più moderni e più importanti della città.

Nuove costruzioni nella zona di espansione del quartiere di Macchia Romana
Nuove costruzioni nella zona di espansione del quartiere di Macchia Romana

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Storia [3]

[modifica] Età Antica

L'origine della città, certamente antichissima, è incerta ed oscura: la sua origine potrebbe essere stata pelasgica o sabellica o di stirpe italo-greca (Riviello). Indubbiamente la sua posizione equidistante tra le colonie greche di Poseidonia e Metaponto deve averla esposta al soffio della civiltà greca, molto più gentile e progredita rispetto ai costumi di vita spartani che dovevano caratterizzare queste aspre e fiere popolazioni montanare. Anche se non si ha notizia di monete potentine o altri ritrovamenti che attestino pienamente questa autonomia, essa dovette effettivamente rimanere libera fino a quando Roma non iniziò la sua politica di espansione. L'atteggiamento delle popolazioni lucane e di Potenza nei riguardi di Roma fu sempre di aperta ostilità: nelle guerre tra Romani e Sanniti prima e tra Roma ed i Bruzi dopo, essi si schierarono sempre con i nemici di Roma. Assoggettati dalla forza delle armi, i Lucani vissero senza particolari scosse fino all'epoca della battaglia di Canne, quando passarono nel campo di Annibale, puntando sulle sue fortune. Dopo la battaglia del Metauro, nel corso della quale fu vinto ed ucciso il fratello Asdrubale, Annibale oramai sconfitto si ritirava in Africa, lasciando Potenza alla vendetta di Roma che si abbatté spietata sulla città, che da municipium, fu ridotta al rango di praefectura prima e poi di colonia militare. Ma l'accortezza e la sapienza di Roma non sottovalutarono la posizione geografica e strategica della città, che fu collegata, con l'apertura di strade militari, a molti centri limitrofi: per Oppidum con Venusia e per Anxia a Grumentum. La città seguì poi le vicissitudini dell'Impero fino alla sua decadenza, e la sua fortuna peggiorò fino al rovinoso periodo delle invasioni barbariche. Vi giunsero allora i Bizantini che dettero alla regione il nome di Basilicata dai basilici o governatori che l'amministrarono ed in seguito, provenendo dalla Apulia attraverso la regione del Vulture, i Normanni sottomisero la città e tutta la Basilicata per unirla alla Calabria ed alla Sicilia e creare il forte regno che strinse in una sola unità l'Italia Meridionale. Già in età bizantina la regione perse definitivamente il nome di Lucania per assumere quello di Basilicata; in epoca normanna le scorrerie dei Saraceni minacciarono anche una città come Potenza, lontana dalle coste e arroccata sui contrafforti dell'Appennino all'interno. Presso Potenza una località denominata Campo Saraceno conserva nel nome il ricordo delle incursioni arabe. Il periodo normanno, comunque, fu ricco per Potenza di importanti avvenimenti: nel 1137, al tempo di Roberto il Guiscardo, vennero accolti in città Papa Innocenzo II e l'imperatore Lotario II; più tardi nel 1148 (o forse nel 1149) re Ruggero II vi ricevette Ludovico re di Francia, liberato ad opera della flotta normanna dalle mani dei saraceni, mentre ritornava da una sfortunata spedizione in Terra Santa. Già in tale epoca Potenza rivestiva particolare importanza come città vescovile: si vuole che il suo primo vescovo fosse Amando o Amanzio, altro pastore fu Gerardo di Piacenza, salito alla sedia vescovile nel 1111 e morto nel 1119: egli fu in seguito santificato ed è stato eletto a patrono del città. Nel '400 Martino V, poi papa, mosse da Potenza a Roma per partecipare al conclave che lo elesse pontefice. Con le nozze di Costanza d'Altavilla, ultima erede dei Normanni, con Enrico VI figlio del Barbarossa, subentrarono nel regno del sud gli Svevi. Potenza inquieta e forse un po' ambigua come sempre. Seguì comunque l'aquila sveva di Federico II il quale, nonostante questo, sospettandola di dubbia fede la punì devastandola. Il maestoso castello di Lagopesole, non distante dalla città, ed il rinnovato castello normanno di Melfi rimasero a monito di autorità e di potenza. Questa volta Potenza seguì la sorte di Manfredi e di Corradino e, quando il giovane e biondo re cadde decapitato in piazza del Carmine a Napoli, le città che avevano parteggiato per lui, come Potenza, furono soggette alla punizione ed all'ira del vincitore Carlo d'Angiò che, per mano dei suoi fedelissimi Conte di Belcastro e Ruggiero Sanseverino, conte di Marsico, infierì sui potentini ritenuti ribelli e sul centro abitato che per gran parte fu raso al suolo. Ma maggiori ed ancor più gravi devastazioni ed incendi distrussero la città allorquando il 18 dicembre 1273, uno dei tanti terremoti distruttivi si abbatté contro le sue stremate ed affamate popolazioni.


[modifica] Gli Angioini

Gli Angioini frazionarono le terre del sud tra vassalli francesi sotto i quali le città, tra cui Potenza, non godettero certo pace e prosperità, anzi esse furono spesso coinvolte nelle guerre dinastiche che travagliarono questo periodo storico: verso il 1390 re Ladislao, cui contestava il regno il cugino Ludovico d'Angiò, pose l'assedio alla città ed ad essa però usò clemenza il 10 aprile 1399 con decreto reale scritto "in campo Felia prope Potentiam", sollevandola dalla dipendenza feudale per qualche tempo. Nel 1414 Giovanna successe al fratello Ladislao al trono degli Angiò e la città fu ancora coinvolta nelle lotte che seguirono con i vari pretendenti o predestinati al trono. Ebbero ancora la città Francesco Sforza, che la passò a Michele Attendolo di Cotignola, e, per brevi periodi, gli Zurlo e Iacopo Caracciolo. Sopraggiunti gli Aragonesi, il re Alfonso la sottrasse alla contea degli Attendolo e la concesse con il suo contado al suo fido Don Indico de Guevara, giunto con lui dalla Spagna; a don Indico seguirono don Antonio e quindi don Giovanni che, quale terzo conte di Potenza, partecipò dalla parte degli Aragonesi alle guerre contro Carlo VIII e Luigi XII. Don Alfonso de Guevara, sesto conte di Potenza, maritò sua figlia Beatrice ad Enrico di Loffredo, marchese di S. Agata e di Trevico, è così la città, che costituiva la dote nuziale, passò ai Loffredo che già vi erano stati signori in epoca normanna, prima dei Sanseverino. L'antico castello di cui oggi non resta che una sbocconcellata torre, fu da don Carlo Loffredo, figlio di Beatrice Guevara e di Enrico, trasformato in monastero. Nelle lotte di predominio che seguirono tra Francesi e Spagnoli per la divisione del regno nella seconda metà del '600, Consalvo de Cordova e Luigi d'Armagnac, duca di Nemours, fatto un armistizio, convennero a Potenza per negoziare l'accordo, che non fu raggiunto tanto in breve tempo le ostilità ripresero e, cacciati i Francesi da tutto il reame, questo divenne provincia spagnola. Tutto il Mezzogiorno d'Italia, oramai Vicereame spagnolo subì una degradazione politica e morale che sfociò nella rivolta di Masaniello nel 1647. Anche Potenza agitata da fazioni contrastanti, fu teatro di moti di intolleranza popolare antispagnola che comunque vennero facilmente repressi e che portarono all'insorgenza di fenomeni di violenza nelle sue campagne, sempre più spopolate. Nel 1694 un altro violento terremoto la distrusse quasi per intero e ben poco fu fatto dai dominatori spagnoli in favore delle popolazioni e per la ricostruzione della città.

[modifica] Fine della dominazione Spagnola

Cessata la dipendenza della Spagna, nel Settecento il regno di Napoli vide l'avvento dei Borbone, prima dinastia italiana dopo tanto succedersi di case regnanti straniere. Soprattutto Carlo di Borbone portò una ventata nuova di rinnovamento sociale e di pace ma, come dice il Riviello nella "Cronaca Potentina", "le riforme di Carlo III e del ministro Bernardo Tanucci o non vi giunsero o vi lasciarono appena superficiali ritoccature". Durante il regno di Ferdinando IV, succeduto bambino al padre salito al trono di Spagna dopo la morte senza eredi maschi di suo fratello Filippo VI, a seguito delle ripercussione che ebbero anche a Napoli gli avvenimenti francesi della fine '700, nel 1799 fu proclamata la Repubblica Napoletana: a Potenza, grazie alla mediazione del vescovo Andrea Serrao, fu proclamata la municipalità repubblicana, ma il movimento repubblicano fu rapidamente represso dal partito borbonico che per la restaurazione si avvalse delle bande del cardinale Fabrizio Ruffo. Nello stesso anno il vescovo Serrao fu ucciso mentre, si disse, "nel suo letto pregava e benediceva" ed il colonnello Sciarpa, distaccato dal Ruffo dalla sua direttiva principale di marcia piegò sulla città e la prese, senza peraltro abbandonarsi a distruzioni o a saccheggi. Dopo la vittoria di Napoleone ad Austerlitz e la completa sconfitta dell'Austria, Napoli fu occupata dal generale Massena, Ferdinando fu dichiarato decaduto ed i Borbone dovettero fuggire per la seconda volta a Palermo. I Francesi ritornarono anche a Potenza, prima nel 1806 con Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone e poi nel 1808 con Gioacchino Murat, cognato dell'imperatore e suo generale. Sotto il dominio francese il 1806 Potenza fu elevata alla dignità di capoluogo della regione; in verità già al tempo del Tanucci, sotto Ferdinando IV, si era stabilito di portare la sede della Provincia di Basilicata a Potenza, ma per riguardo verso il conte Carlo Loffredo, feudatario della città e devoto alla casa regnante, al cosa non fu realizzata. Dai francesi, soprattutto per merito di Murat, fu introdotto un profondo mutamento nella amministrazione della Basilicata, lasciata nel completo abbandono da Ferdinando IV: furono molto migliorate le vie di comunicazione interne e con le regioni limitrofe, migliorata l'istruzione ed introdotte nuove norme igienico-sanitarie quali l'istituzione dei cimiteri fuori dai luoghi abitati (le sepolture avvenivano allora nelle chiese, in sarcofagi o cappelle per le famiglie nobili ed il clero ed in fosse comuni per il popolo). Furono dettate nuove normative sugli acquedotti, sulla prevenzione e l'isolamento di focolai di epidemie infettive, nuove modifiche per il ricovero degli infermi negli ospedali e nei luoghi di assistenza, quasi esclusivamente all'epoca gestiti da comunità religiose, ed emesse nuove disposizioni sulle costruzioni, tra le quali definite norme antisismiche (già in verità decretate a suo tempo da Carlo III) poi soppresse dopo la proclamazione della Unità d'Italia dai primi governi piemontesi. La fine del periodo francese estremamente repressivo nella sua prima fase lasciava la città di Potenza certamente meglio di quanto l'avesse trovata, ma come sempre dopo un periodo di trasformazioni sociali ed amministrative il ritorno all'antico portò vari scompensi e tra questi la ricomparsa del brigantaggio, che già aveva provocato orrore e sangue dopo la reazione del 1799. Le varie motivazioni sociologiche nelle quali questo fenomeno ricorrente nel sud affonda le sue controverse radici, pur avendo alla base sempre motivi di reazione ad abusi ed ingiustizie subite, in un contesto ambientale tutto particolare, non sembra fossero in tale epoca sostenute da motivi accettabili come nei successivi anni sotto Ferdinando II e poi infine dopo l'Unità d'Italia. La città di Potenza, comunque, come centro abitato non ebbe a soffrire anche dopo l'azione diretta di questo flagello, purtuttavia la fama di molti briganti atterrì spesso la nostra città ed i loro nomi e le loro sanguinose gesta rimasero sempre vive nella memoria degli abitanti e nelle leggende popolari, anche in epoca successiva. Il 17 giugno 1815 il vecchio re Ferdinando rientrò per la terza volta a Napoli assumendo, secondo quanto sancito dal congresso di Vienna, il titolo unico di Ferdinando I re del regno delle Due Sicilie. Subito dopo, un moto rivoluzionario, scoppiato nella notte tra l'1 e il 2 luglio 1820 guidato dal generale Florestano Pepe, indusse il re a concedere e giurare fede alla costituzione, ancora una volta repressi in nuovi propositi di libertà, ancora una volta repressi nel sangue: Domenico Corrado ed altri da Potenza furono giustiziati dalle truppe borboniche. Ferdinando I morì il 4 gennaio 1825, gli successe il figlio Francesco Gennaro Giuseppe duca di Calabria, col nome di Francesco I; alla sua morte, avvenuta poco dopo l'8 novembre 1830, gli seguì, col nome di Ferdinando II, il figlio. La salita al trono dell'appena ventenne Ferdinando fu accolta nel regno con grandi speranze, che nei primi anni ebbero riscontro in una politica di riforme, di rinnovamento delle istituzioni e della amministrazione civile e militare. Nell'autunno del 1846 il re Ferdinando si recò in visita a Potenza, sollecitato dall'intendente duca della Verdura che gli illustrò le opere più recenti eseguite nella città, tra le quali la nuova piazza dell'Intendenza - l'attuale Piazza Mario Pagano -, la sistemazione di Piazza Sedile con la costruzione dell'arco del Muraglione e l'apertura della strada che da Borgo Santa Lucia per il gomito del cavallo, raggiungeva lo stesso Muraglione, indicata come Strada Meridionale, ed altre costruzioni. A questo periodo seguì, contrariamente ad ogni aspettativa, una seconda fase repressiva ed intransigente, che sfociò nella rivolta del 1848.

[modifica] Il 18 Agosto 1860

Il protagonista assoluto di tale patriottica ribellione fu a Potenza Emilio Maffei, che riunì in città nel palazzo Loffredo il 5 giugno i delegati delle Provincie confinanti, i quali sottoscrissero un "memorandum" a sostegno e difesa della libertà. La repressione fu dura ancora una volta in tutto il regno ed anche a Potenza, come dice il Riviello..."le carceri si riempirono di accusati, mentre la polizia molestava pacifici e sospetti". Il terribile terremoto del 1857, distruggendo ancora una volta gran parte della città, aprì nuove tremende ferite e raffreddò notevolmente le attività e le trame dei patrioti e solo due anni dopo, nel 1859 le cospirazioni antiborboniche iniziarono a rialacciarsi in modo concreto, tanto che l'anno successivo, dopo lo sbarco di Garibaldi nel continente, cominciava la dissoluzione delle truppe borboniche, comandate da ufficiali vecchi ed incapaci e già si iniziava ad intravedere in modo tangibile un processo di inevitabile disgregazione del regno del Sud: il 16 agosto 1860 la città si sollevava in armi ed il 18 dello stesso mese veniva proclamata l'unione al Regno d'Italia sotto lo scettro di Vittorio Emanuele II di Savoia. Il brigantaggio meridionale, dilagato nel sud subito dopo l'Unità, alimentato da correnti filoborboniche nella speranza di una restaurazione e sostenuto dalle tradizionali ragioni di scompenso sociale, dalla miseria, dall'ignoranza e dall'incapacità dei nuovi governanti piemontesi a comprendere i veri problemi delle classi oppresse del meridione, insanguinò molti centri della provincia, ma tenne fuori ancora una volta la città di Potenza dagli avvenimenti più cruenti, anche se la maggior parte delle direttive operative e strategiche della repressione furono coordinate ed attuate proprio nel capoluogo della regione. Gli anni successivi del regno d'Italia fino alla Prima Guerra Mondiale, furono caratterizzati da lotte politiche condotte sempre in uno spirito di rispetto e correttezza anche se appassionate ed accese in duelli polemici legati alle personalità più rappresentative degli uomini che ne furono protagonisti. Le vicende che nel primo dopoguerra tanto travagliarono non solo le città del Nord, ma anche molte città del Sud, anche di regioni limitrofe e che alla fine portarono all'avvento del fascismo al potere, videro la città di Potenza distinta in una moderazione ed in una esemplare accettazione ed assimilazione degli aspetti più esasperati del nuovo clima politico che si affermò in tali anni. Eccessi di violenza, atti di grossolana limitazione della libertà individuale o di disprezzo della personalità umana furono solo episodi isolati durante l'intero periodo della dittatura fascista a Potenza. L'immane tragedia legata al II conflitto mondiale richiese alla nostra città un tributo di innumerevoli vite umane e provocò lutti, la cui memoria non è ancora spenta in tanti cittadini. Nel settembre 1943 alcuni bombardamenti aerei, non completamente richiesti da esigenze strategiche e cioè dall'intento di tagliare le comunicazioni stradali e ferroviarie che consentivano l'afflusso delle truppe tedesche alle zone dello sbarco alleato, avvenuto il 9 sulle spiagge del litorale salernitano, costarono alla città molte vittime innocenti tra la popolazione civile e portarono alla distruzione, coi pochi obiettivi militari esistenti, di molte costruzioni civili, private e pubbliche, tra le quali l'Ospedale S. Carlo e la Cattedrale.

[modifica] Il Dopoguerra

Nel dopoguerra finalmente, con il ritorno alla vita democratica, la ricostruzione delle ferite della guerra e la comparsa all'orizzonte della Nazione di nuovi obiettivi, iniziava per Potenza la espansione urbana e la crescita di tanti nuovi poli di sviluppo civile e sociale, anche se questa crescita avviava la progressiva scomparsa di molte testimonianze del passato di questa città. fonte: Comune di Potenza

[modifica] Stemma, Gonfaleone e Onorificenze

D'azzurro alla banda, cucito di rosso, attraversato dal leone d'oro, coronato dal medesimo e sormontato da tre stelle d'argento ordinate in fascia.

[modifica] Gonfalone

Drappo di colore giallo, caricato dello stemma con l'iscrizione centrata in oro: Città di Potenza. La parte di metallo ed i cordoni sono dorati. L'asta verticale è ricoperta di velluto giallo con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia è rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome. La cravatta e i nastri sono ciascuno nei tre colori nazionali e frangiati d'oro

[modifica] Onorificenze conferite alla città

La città di Potenza è la XII tra le 27 città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale" per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del Risorgimento. Periodo, definito dalla Casa Savoia, compreso tra i motti insurrezionali del 1848 e la fine della prima Guerra Mondiale nel 1918. Tale medaglia fu conferita l'11/12/1898, come ricompensa per essere stata, il 18 agosto 1860 (giorno dello sbarco di Garibaldi in Calabria) la prima città meridionale a ribellarsi contro i Borbone. Il Comune è stato anche insignito della Medaglia d’oro al merito civile. fonte: Comuni Italiani

[modifica] La città di ieri e di oggi

Il centro della città è in piazza Matteotti, sulla quale si affaccia il Palazzo del Comune, attraversata dalla via Pretoria (U' Strusc' in potentino), animata via cittadina del centro che si allarga nella centrale piazza Mario Pagano, detta dai potentini Piazza Prefettura poiché ospita l'ottocentesco palazzo della prefettura, oggi dimora del Prefetto e sede degli uffici provinciali. Nella stessa piazza è presente il noto Teatro Stabile, costruito nel 1856 e inaugurato nel 1865 a causa di un'interruzione dei lavori dovuta a terremoti, frequenti nella zona. Nelle zone più a valle del colle sul quale sorge la città, invece, si sono venuti a formare svariati quartieri residenziali, zone popolari e commerciali che hanno reso la città più importante nel suo ruolo di capoluogo, contribuendo enormemente al suo sviluppo.

[modifica] Centro Storico e Luoghi d'interesse

Per approfondire, vedi la voce Centro Storico di Potenza.

[modifica] Chiese Antiche

  • Il duomo: situato nell'omonima piazza: restaurato a fine '700, conserva il rosone e l'abside della costruzione del XII secolo, è dedicato a San Gerardo, patrono della città.
  • Nel retro di Piazza Mario Pagano è situata la chiesa di S. Francesco, fondata nel 1274, con portale e campanile del '400. Nell'interno vi è il sepolcro rinascimentale De Grasis, che ha accanto una Madonna di stile bizantineggiante del '200.
  • Proseguendo in Via Pretoria verso ovest si incontra la chiesa romanica di S. Michele (XI-XII sec.), con tozzo campanile.
  • Nel rione Santa Maria ha sede la chiesa di S. Maria del Sepolcro, sec. XIII, XV e XVII.
  • Più a sud, nei pressi del Cimitero, ha sede l'antica chiesa di S. Rocco dove sono conservate delle antiche statue in legno raffiguranti San Vito e San Rocco, costruite a metà Ottocento.

[modifica] Via Pretoria

Il nome e l'origine di via Pretoria sono molto remoti, sulla loro origine le notizie che si hanno sono ancora poche e frammentarie. Le più probabili si possono ricavare dagli scritti dello storico antico potentino, Emanuele Viggiano. Da questi scritti si desume che al tempo di Silla e delle sue guerre civili contro Mario, egli vinse quest'ultimo e ridusse a colonie militari romane sei delle città Lucane, tra cui Potenza. In ognuna i queste città Silla vi stabilì il Pretorio, Comando dei Romani, e l'accampamento dei Pretoriani. Dunque doveva esistere un collegamento viario fra l'accampamento romano e il loro Comando che, con poca fantasia, venne chiamato Via Pretoria. Questa via, che nel corso degli anni non ha mai cambiato il suo nome ed è sempre rimasta lì, anche di fronte a tutte le distruzioni che la città ha dovuto subire, si estende per tutto il centro storico a partire dal Largo di Portasalza fino alla Torre Guevara, in quel piccolo tratto di strada, che fu aggiustato nel 1809, e che, secondo le legende, doveva essere chiamato Via Manhes, anziché via Pretoria. Questo però, mancando dei veri e propri atti comunali che lo testimoniassero, venne comunque rinominato via Pretoria, seguendo la scia e il basolato della strada principale.

La Torre Guevara.
La Torre Guevara
La Torre Guevara

Costruita probabilmente dai Longobardi intorno all'anno 1000, costituì la vera "piazza" delle varie dominazioni di Potenza. Dopo il sisma del 1980, fu restaurata e adibita a galleria d'arte.

[modifica] Torre Guevara

In piazza Beato Bonaventura, sull' estremità est del centro storico della città, si possono ammirare i resti del Castello. Costruito probabilmente dai Longobardi intorno all'anno 1000 e costituì la vera "piazza" delle varie dominazioni di Potenza. Gli ultimi proprietari, ovvero Carlo Loffredo e Beatrice Guevara donarono ai frati cappuccini l'intero edificio, ad eccezione della Torre. In seguito il castello fu adibito a lazzaretto, dedicando una cappella a San Carlo: divenne, così, la sede dell'Ospedale San Carlo per alcuni anni, almeno fino al 1935, quando l'ospedale si trasferì in una struttura più moderna, nel rione Santa Maria. A metà secolo scorso, un decreto ne dispose l'abbattimento permettendo di salvare la torre, cilindrica, dominante la valle del Basento. Tutto intorno, i diversi alberi nel piazzale, definiscono la zona come un Belvedere. Dopo il sisma del 1980, fu restaurata e adibita a galleria d'arte.

[modifica] Le Porte

Per approfondire, vedi la voce Le Porte di Potenza.

Le Porte di Potenza, rappresentano le antiche entrate al centro storico della città, intorno alle mura di cinta che la racchiudevano per la difesa dagli assalti nemici. Attualmente quelle "visibili" sono soltanto tre, e sono:

  • Porta S.Giovanni - Via Caserma Lucana
  • Porta S.Luca - Via Manhes
  • Porta S.Gerardo - Largo Duomo

Le altre porte furono abbattute nel corso dei secoli, per la modernizzazione del nucleo urbano della città, e sono:

  • Portasalza - Via Portasalza
  • Porta Amendola - Largo Sinisgalli
  • Porta Trinità - Piazza Duca della Verdura

[modifica] Palazzi

  • Palazzo Loffredo. Situato nella piazza Pignatari, nei pressi del Duomo, è uno dei palazzi più antichi della città, che conserva le successioni avvenute nella città. Oggi è sede del Museo Archeologico Nazionale della Basilicata "Dinu Adamesteanu".
  • Palazzo Bonifacio. Si trova in Piazza Beato Bonaventura ed è uno dei pochi palazzi storici ancora esistenti nel Centro storico della città. Racchiude al suo interno un piccolo chiostro.
  • Palazzo Pignatari ex Palazzo Ciccotti. Ormai non più esistente, si trova in Largo Pignatari, nelle immediate vicinanze del Palazzo Loffredo. Conserva soltanto un antico portale oggi visibile dalla piazza.
  • Monastero di San Luca, attualmente la Caserma dei Carabinieri, sita alla fine di Via Pretoria in direzione della Torre Guevara. In principio affidato alle suore Cisternine dell'Ordine delle Benedettine, era l'unico Monastero di donne in città. Successivamente passò alle suore Clarisse o Chiariste.
  • Caserma Lucana. Di antica costruzione, situata in Via Ciccotti, a Santa Maria.
  • Palazzo degli Uffici. Visibile da molti panorami, si trova in Corso 18 Agosto.

Ad ogni modo, le vie del centro storico sono ricche di molti palazzi di rilievo, alcuni dei quali sono ricordati oggi soltanto da pochi potentini.

[modifica] Teatro Stabile

Per approfondire, vedi la voce Teatro Francesco Stabile.

Il Teatro Stabile di Potenza è dedicato a Francesco Stabile, musicista potentino, che ha sviluppato la sua arte nel conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. Occupa il lato occidentale della centralissima Piazza Mario Pagano ed è stato costruito sullo stile del teatro San Carlo di Napoli. La costruzione del teatro fu iniziata nel 1856, ma fu interrotta per qualche anno a causa dei frequenti terremoti verificatisi in città in quel periodo.

L'edicola di San Gerardo, meglio nota come San Gerardo di Marmo
L'edicola di San Gerardo, meglio nota come San Gerardo di Marmo

[modifica] Edicola di S.Gerardo

L'Edicola di S.Gerardo, rinominata dai potentini San Gerardo di Marmo è un tempietto che ospita al suo interno la statua di San Gerardo, santo patrono della città. Situato in piazza Matteotti, stando all'epigrafe sulla lastra al lato destro del Santo, il tempietto sarebbe stato ultimato nel 1865, probabilmente dallo scultore potentino Antonio Busciolano (1823 - 1871). L'edicola ripropone la facciata di un edificio a cupola, con pianta semicircolare, chiusa sul retro. Sul basamento formato a gradoni, poggiano cinque colonne con il fusto scanalato, decorato con il capitello a foglie. Le colonne sorreggono degli architravi decorati da angioletti e rose. Il retro è costituito da una parete continua, divisa in tre parti: il settore centrale è costituito da una vetrata poligroma a raggi, sulla quale poggiano due colonne scalanate che inquadrano la statua del santo, lateralmente invece, sono poste due iscrizioni, quella a destra ricorda l'edificazione dell'edicola e la dedica di esso, mentre quella a sinistra ricorda due momenti importanti della città: l'invasione dei briganti nel 1809, e l'insurrezione del 18 agosto 1860.

[modifica] Villa Romana

La Villa Romana di Malvaccaro è situata in una traversa della moderna Via Parigi nel quartiere di Poggio Tre Galli. Qualche anno fa si rinvennero in quella località degli ambienti appartenuti ad una villa d'epoca romana. Le strutture presentano dei mosaici e un'aula absidata attorno alla quale si sviluppano cinque ambienti. I dati acquisiti ci indicano una datazione post-Costantiniana, con arte musiva tendenziale che parte dal III secolo d.C. Della villa si sono trovati i muri perimetrali a Nord-Ovest e a Nord-Est e altre strutture verso Sud.

[modifica] Sito Archeologico

Recentemente rinvenuto nella zona Gallitello, il Sito Archeologico risulta essere il più importante sito mai scoperto nell'ambito urbano di Potenza. Grazie agli scavi per la costruzione del Nodo complesso del Gallitello, è stato possibile confermare la presenza di un complesso abitativo, ubicato presso la confluenza del torrente Gallitello con il fiume Basento. Allo stato attuale delle indagini questo insediamento sembrerebbe svilupparsi in almeno sei ambienti rettangolari di cui si conservano parzialmente i muri perimetrali, occupando un'area di circa 300 metri quadrati. Si tratterebbe di un'antica fattoria funzionale allo sfruttamento agricolo dell'area. L'esame dei manufatti ceramici e degli altri reperti rinvenuti fa ipotizzare una datazione tra la fine del IV ed i primi decenni del III secolo a.C., quindi da mettere in relazione con il sistema insediativo dei Lucani in un momento precedente la romanizzazione del territorio. Il complesso, che rappresenta uno dei pochissimi rinvenimenti effettuati ad oggi nel sottosuolo cittadino, e' ancora in corso di scavo, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata[4].

[modifica] Parchi Comunali ed Aree Verdi Attrezzate

  • La villa comunale di Santa Maria, storico parco della città.
  • Il parco di Montereale, al centro del quale si innalza un monumento ai caduti.
  • Il parco del Seminario, ristrutturato nel 2006.
  • La villa del Prefetto, annessa al palazzo della Prefettura.
  • Il parco Baden Powel, sito nei pressi di Viale Firenze, nel quartiere di Don Bosco, dove spesso vengono tenute manifestazioni di tipo musicale.
  • Il Parco dell'Europa Unita, sito nel quartiere Poggio Tre Galli, di recente costruzione, è un parco che nell'estate del 2007 ha attratto molte persone di svariate età con il suo verde, i suoi percorsi e le sue fontane.

Intorno alla città sono inoltre presenti molte aree verdi, boschi e foreste, atrrezzate e fruibili:

  • Parco Rossellino, alle porte della città, circonda il palazzetto dello sport, il "Palapergola";
  • il Lago Pantano, a 3 chilometri dal nucleo urbano verso Sud, è frequentatissima d'estate dagli amanti dello sport e delle passeggiate, sede di numerosi impianti sportivi, piscine, campi volo per ultraleggeri, campetti da calcio etc., ricca di pizzerie, ristoranti, locali giovanili; vi è l'Oasi del WWF, sede di un percorso di Bird Watching e di una clinica di riabilitazione per rapaci.
  • Il bosco di Pallareta, alle porte della città.
  • Il bosco di Rifreddo, con alberghi ristoranti, impianti per equitazione, impianti per il tiro al piattello. Stazione turistica montana.
  • La foresta della Sellata a 4 km dalla città, ricca di percorsi natura, stazione sciistica invernale, alberghi, ristoranti, agriturismo.

[modifica] Economia

Importante centro industriale della Basilicata, Potenza è un mercato per i prodotti del circostante territorio agricolo, con industrie alimentari (molini, frantoi, produzione di formaggi e di vini), calzaturiere e del legname. Negli anni precedenti ha anche avuto uno sviluppo industriale, ma ultimamente le industrie vanno spostandosi dalla città alla vicina zona industriale di Tito. Grande importanza per la città ha il settore terziario. Si vanno sviluppando, infatti, numerose zone adibite al commercio, delle quali la più importante è via del Gallitello, dove è in costruzione un centro direzionale, a pochi passi dal palazzo della Regione.

[modifica] Mezzi di Comunicazione

Potenza è sede di redazioni giornalistiche locali ed areali:

  • Sede dell'ANSA di Basilicata.
  • Sede della redazione regionale della Rai, da Potenza si trasmettono il TGR Basilicata, e i radiogiornali.
  • Sede della redazione di Basilicata della Gazzetta del Mezzogiorno e della Gazetta di Basilicata.
  • Sede della redazione del Quotidiano della Basilicata.
  • Sede della redazione del quotidiano La Nuova del Sud.
  • Sede della redazione di Basilicata della televisione Telenorba.
  • Sede della redazione del mensile Totem Magazine.
  • Sede della redazione del mensile Il Lucano Magazine.
  • Sede delle agenzie di stampa della Regione Basilicata e della redazione del Portale web Basilicatanet.
  • Sede della redazione del portale web Lucanianet.it
  • Sede della redazione del settimanale Controsenso ( www.controsensobasilicata.it [1] )
  • Sede del settimanale Il Balcone del Conte.
  • Sede degli studi di Radio Potenza Centrale e della collegata Telecento.
  • Sede degli studi di Radio Tour Basilicata.
  • Sede degli studi della radio on line RadioStudioWeb.
  • Sede della redazione di http://www.mediaticom.it

[modifica] Sanità

Per approfondire, vedi la voce Ospedale San Carlo.

L'importante Ospedale San Carlo è situato a Potenza nel quartiere Macchia Romana. Con numerosi parcheggi per le automobili è allo stesso tempo ben collegato sia con linee di autobus urbani che con la vicinissima stazione FS di Potenza Macchia Romana.

[modifica] Lavori in Città

La città è in pieno restauro: difatti, sono stati approntati sono molti cantieri per rendere più agibile e moderna la città. A cominciare dal Ponte Attrezzato, struttura che collega il Rione Cocuzzo, al Centro, sovrastando il Viale Dell'Unicef. I Vari Attraversamenti Pedonali (Via Di Giura, Via Angilla Vecchia), i vari centri direzionali in Via del Gallitello, e per ultimo, non per importanza, il Nodo Viario Complesso del Gallitello, nodo viario che cambierà l'ingresso in città da Potenza-Ovest e che renderà la città un centro importante non solo per la Regione ma anche per la zona del Meridione Italiano.


[modifica] Il Nodo Complesso del Gallitello

Il Nodo Complesso del Gallitello comprende una serie di arterie stradali atte a migliorare la condizione del traffico in città, diventata insostenibile a causa delle strade poco adatte alla circolazione che la città deve sostenere giornalmente. I lavori sono iniziati nel settembre del 2007 e l'opera viene stimata per un costo complessivo pari a 22.304.447,71 di euro. I lavori interesseranno la zona del Passaggio Ferroviario di Viale del Basento, di Via Vaccaro, di Via degli Oleandri, attraverso il Rione Murate, di Viale dell'Unicef, di Via del Gallitello e del Serpentone (Rione Cocuzzo).

[modifica] Critiche e Lamentele

[modifica] Rione Murate

L'inizio dei lavori ha ovviamente dovuto creare dei percorsi alternativi per deviare gli utenti al fine di meglio consentire le operazioni degli scavi e della costruzione dei pilastri per sostenere i viadotti. L'amministrazione comunale ha creato una circolazione rotatoria attraverso Via degli Oleandri, la via principale di Rione Murate, il quale ha visto aumentare di un grandissimo numero le autovetture che l'attraversano, essendo ora quella via, l'unica via percorribile per chi deve accedere alla zona nord della città (Don Bosco, Macchia Romana) e anche per chi proviene dall'Autostrada. Dunque il Rione è diventato una zona svincolo della città, e sono state mosse molte critiche verso l'amministrazione comunale, a causa della negligenza degli automobiisti che percorrono quel tratto, tra l'altro in discesa, ad alta velocità, essendo la strada a due corsie e a senso unico. C'è da dire che spesso la Polizia Municipale è posizionata lungo il percorso per supervisionare l'andatura delle automobili, ma nulla ha tolto ai cittadini l'obbligo di procedere ad alta velocità. Un alto fattore di cui gli abitanti del quartiere si lamentano è quello dell'inquinamento, dato l'alto numero di automobili che percorrono la strada al giorno, i gas di scarico delle vetture hanno inquinato maggiormente quel quartiere che prima dell'inizio dei lavori era un quartiere non di passaggio e molto tranquillo, abitato da persone per lo più anziane, sollecitando così l'ARPAB (Azienda Regionale per la Protezione Ambientale di Basilicata) a posizionare attrezzature che rivelano l'inquinamento per farlo presente all'amministrazione comunale.

[modifica] L'attraversamento ferroviario

Un altro disagio è stato nell'istituire il divieto di accesso per gli automobilisti provenienti da Viale del Basento, in via Vaccaro e Via del Gallitello, dopo la chiusura del Sottopassaggio Ferroviario, per l'attraversameno dei binari della Ferrovia a Viale del Basento. Dunque bisognerebbe fare un lungo giro attraverso Viale Marconi o il Viadotto Musmeci, creando così numerose file di automobili, anche dall'Autostrada, essendo stata consigliata l'uscita a Potenza Centro e non più a Potenza Ovest per chi proviene da Salerno.

[modifica] Dialetto

Per approfondire, vedi la voce Dialetto Potentino.

Ecco alcuni proverbi tipici della città:

  • Nun sputà n'ciel cà n'vacc t ven! (Non sputare in cielo che in faccia ti ritorna)
  • Megli a tene' nu mort ind n'gasa ca nu pignules vicin d n'gasa! (Meglio avere un morto in casa che un pignolese vicino di casa)
  • Apr l'uocchie ca a chiurl nun ce vol niend'! (Apri gli occhi che a chiuderli non ci vuole niente una sorte di raccomandazione alla vita)
  • Si chiov' e mena viend', chiur l'usc' e statt'attiend'! (Se piove e tira vento, chiudi la porta e stai attento!)
  • Agg' vist' 'a mort' mbacc' (Ho visto la morte in faccia, cioè ho corso un serio,grave pericolo)
  • Chi tropp' s'abbascia , lu cul s' mostra (Chi troppo si abbassa, mostra il sedere)
  • 'nnanz cà mov nu per, l'atu s'lu magnan li furmic' (Nel frattempo che si muove un piede, l'altro se lo mangiano le formiche)
  • Va' p't'fà la croc e t' ceca l'uocchie (Vai per farti il segno della croce e ti cechi gli occhi)
  • Fac prim la femmena à s'truvà na scus, cà no nu pir't a s'truvà nu pertus (Fa prima la donna a trovarsi una scusa, che non un peto a trovarsi un pertugio)
  • Tre sò i potent': U' papa, U'rrè, e chi nun ten nient' (Tre sono i potenti: il Papa, il Re e chi non ha niente)
  • Bbuon bbuon, chiù scur da mezzanott nun pot ess (Mal che vada non potrà mai essere più buio della mezzanotte)
  • Chi manegg' festegg' (Chi detiene i giusti ruoli ne trae sicuramente beneficio)
  • Pigl'e porta n'gasa e dic a mamma ca sò cerase (Lett: Prendi, porta a casa e dici a mamma che sono ciliegie. In realtà questa frase si pronuncia per sfogarsi dopo essere riusciti in qualche intento, magari sbeffeggiando l'avversario)
  • Si qualcun m' addummann, stac megl mo ca tann, si m' addummanna chiù d qualcun gne dic ca so diggiun....' (Se qualcuno mi domanda, sto meglio adesso che prima, se mi domanda piu di qualcuno gli dico che sono digiuno)
  • Chi vol va e chi nun vol manna! (Chi vuole va e chi non vuole manda)
  • Marit n'trov figl n'fazz, ma frat m'abbrazz (Il marito lo trovo, i figli li faccio, ma mio fratello me lo tengo stretto)
  • Sona mattutin e stenn lu pier: sai ca n'amma spusa' e nun tien pnsier! (La campana mattutina suona e tu continui a dormire: sai che ci dobbiamo sposare e non te ne preoccupi!)
  • Discia bbon zi Cuttella: "aviesc pan ca canllin!": nun 'u sai ca a sti fstin semb i gruoss anna balla'? (diceva bene zio Cuttella: "avessi pane piuttosto che confetti!": non sai che nelle feste importanti solo i potenti ballano?

Ecco invece alcune variazioni totali di vocaboli:

  • Albicocca -> prn'kokk
  • Arancia -> partgall
  • Barattolo -> buatt'
  • Pantalone -> cavuzon
  • Peperone -> u'zafaran
  • Sacerdote -> zi'prevt
  • Setaccio -> c'rnegg
  • Vagina -> pr'gnagna cioppa o p'tokka
  • Padre (papà) -> sir
  • Mestolo -> cucchiara
  • Forchetta -> furcina
  • Coltello -> curtiedd
  • Prezzemolo -> ptrsin
  • Sedano -> accio
  • Grembiule -> uandsin
  • Salsiccia -> sauzizza
  • Pene -> c'ndron
  • Vino -> mier
  • Vicolo -> cuntana
  • Fidanzata -> zita
  • Rete -> rezza
  • Nonno -> tat grann

[modifica] Cultura

[modifica] Musei

Per approfondire, vedi la voce Museo Archeologico Nazionale della Basilicata "Dinu Adamesteanu".
  • Il Museo Archeologico Nazionale della Basilicata "Dinu Adamesteanu", inaugurato nel 2005 presso "Palazzo Loffredo" è sito nei pressi del Duomo.
  • Galleria Civica, inaugurata nel 2005 nello stesso palazzo del Museo Archeologico Nazionale "Adamesteanu"
  • Museo Archeologico Provinciale, sito nel Polo della Cultura al quartiere S.Maria, in via Ettore Ciccotti (via Lazio).
  • Pinacoteca Provinciale, sede di mostre di importanza nazionale, è sito in un palazzetto di inizio '900 ubicato nel Polo della Cultura, al quartiere S. Maria.
  • Area espositiva del Covo Degli Arditi, ricavato nel tunnel di collegamento dell'antico ospedale Psichiatrico, al quartiere S.Maria nel Polo della Cultura, interessanti le scritte e i graffiti sui muri che risalgono alla Seconda guerra mondiale, quando il tunnell era usato come rifugio durante i bombardamenti. Nel Covo degli Arditi hanno sede mostre itineranti a tema variabile, dalle automobili d'epoca, alle mostre storiche.

[modifica] Manifestazioni

Per approfondire, vedi la voce PIAFF.
  • L'8 agosto 2006 si è celebrato il bicentenario di Potenza Città Capoluogo di Regione (1806-2006) e in occasione di tale evento sono stati molti i festeggiamenti in città.
  • Ogni anno, il 29 e 30 Maggio, si prepara la festa cittadina. Il 29 caratterizza la classica Sfilata dei Turchi, sfilata in costume che rispecchiano la tradizione della città, seguita dal Palio dei Cavalli, allo Stadio Viviani. Mentre il 30 corrisponde al giorno in cui si venera il Santo Patrono, San Gerardo.
  • Nel mese di maggio si tiene il MiniMusicMarket, un festival musicale che ha lo scopo di rappresentare anno per anno la situazione musicale nell'intera regione Basilicata. La manifestazione produce un cd antologico distribuito in tutta la Basilicata.
  • Agli inizi di settembre, si tiene presso la località San Luca Branca (Potenza-Est), la gara di fuochi pirotecnici. Questo evento raccoglie ogni anno migliaia di cittadini provenienti dall'area urbana e dalla provincia di Potenza.
  • Solitamente ogni mese di Maggio si tiene presso uno dei tre piazzali della Regione, a Poggio Tre Galli, la Giornata dell'Arte e della Creatività Studentesca, che vede protagonisti tutti gli alunni degli istituti superiori, licei e anche non appartenenti al rango scolastico, in competizioni di ambito artistico e musicale, con stand organizzati dai ragazzi stessi.

[modifica] La città di oggi

Potenza è una città in continua espansione ed evoluzione. Difatti stanno sorgendo nuove zone commerciali e direzionali, come ad esempio nella zona Gallitello, dove si costruisce un nuovo centro direzionale, e sempre nella via del Gallitello, dove stanno sorgendo tantissimi nuovi palazzi comprendenti abitazioni, uffici ed attività commerciali, e dove è prevista una completa riqualificazione, al fine di rendere la strada commerciale più trafficata e più frequentata dai potentini, più agevole e comoda.

[modifica] Quartieri

Per approfondire, vedi la voce Quartieri di Potenza.
  • Betlemme
  • Bucaletto
  • Castello
  • Centro Storico
    • Montereale
    • Via Cavour
  • CEP (Centro Edilizia Popolare - Viale Firenze)
  • Cocuzzo
  • Don Bosco
  • Francioso
  • Gallitello
  • Libertà
  • Lucania
  • Macchia Giocoli
  • Macchia Romana
  • Malvaccaro
  • Mancusi
  • Murate
  • Parco Aurora
  • Poggio Tre Galli - Città-Studi
  • Rossellino - Presidenti della Repubblica
  • San Rocco
  • Santa Croce
  • Santa Maria, Principe di Piemonte
  • Sant'Oronzio - Zona Industriale

[modifica] Istruzione

Per approfondire, vedi la voce Università degli Studi di Basilicata.

Potenza possiede la maggior parte delle scuole, alle quali fanno capo gran parte degli studenti della Provincia, anche dalla Campania, con un flusso particolare dalla Provincia di Salerno; è sede dell'Università degli Studi di Basilicata.

Il Logo dell'UniBas
Il Logo dell'UniBas

[modifica] UniBas

A Potenza sono operative due sedi universitarie:

  • L'UniBas Francioso, situata in via Nazario Sauro, nei pressi dello Stadio, è la sede più antica, dove sorgono le facoltà di Farmacia, Lettere e Filosofia, e dove sorge il Centro Linguistico di Ateneo, equivalente della facoltà di Lingue.
  • L'UniBas Macchia Romana, situata in Viale dell'Ateneo Lucano, la nuova zona del quartiere Macchia Romana, nei pressi dell'Ospedale S.Carlo, dedicata all'Ateneo, con una sede imponente di moderna costruzione. Qui sorgono le restanti facoltà di Ingegneria, Scienze Matematiche, Agraria e Economia.

[modifica] Trasporti e Collegamenti

A Potenza la viabilità e i collegamenti interni, a causa della posizione della città, e del grande rischio sismico della zona, hanno sempre creato un problema che ancora oggi risulta difficile da risolvere alle autorità, e provoca grandi disagi all'utenza.

[modifica] Autostrade, Raccordi e Tangenziali

La città, che è servita dalla Tangenziale di Potenza, è raggiungibile attraverso l'A3 Napoli-Reggio Calabria e la Superstrada Potenza-Metaponto. Inoltre, per chi proviene da Nord, è possibile l'accesso dalla Tangenziale Nord, che parte dal quartiere Macchia Romana e si congiunge con la SS 658 Potenza-Foggia, nei pressi della zona Piani del Mattino di Potenza.

La Stazione Centrale di Potenza, in primo piano la pensilina della fermata Stazione Centrale della Metropolitana.
La Stazione Centrale di Potenza, in primo piano la pensilina della fermata Stazione Centrale della Metropolitana.
La Stazione Superiore di Potenza.
La Stazione Superiore di Potenza.

[modifica] Aeroporti e Stazioni Ferroviarie

La città non è servita da un Aeroporto cittadino, ma sono 4 gli Aeroporti più vicini e più facili da raggiungere, come quello di Napoli, che risulta il più usato dai potentini, o anche quello di Bari. Entrambi gli Aeroporti distano dalla città circa 150 km. Gli aeroporti ancor più vicini sono quello di Pontecagnano, l'Aeroporto di Salerno, e quello di Pisticci, l'Aeroporto di Basilicata, entrambi in funzione per attività militari e commerciali. Per quanto riguarda i collegamenti ferroviari, la città di Potenza è servita dalle Ferrovie dello Stato, e dalle Ferrovie Appulo Lucane, i quali scali sono sparsi nella maggior parte delle zone della città. La Stazione Centrale si trova in Piazzale Marconi, più conosciuto come Viale Marconi, nei pressi dello Stadio, e serve la linea delle FS e della FAL. Altri scali importanti in città sono quello di Potenza Superiore, nel quartiere di Santa Maria, e Potenza - Macchia Romana, nei pressi dell'Ospedale S.Carlo. Inoltre è in via di ultimazione un'altra stazione delle FS nei pressi di via Cavour (nelle vicinanze dell'Università) chiamata Potenza - Università.

[modifica] Metropolitana, Scale Mobili e Bus

Per approfondire, vedi la voce Metropolitana di Potenza.

Potenza è stata dotata di un servizio di Metropolitana che sfrutta le reti ferroviare delle Ferrovie Appulo Lucane sul modello del sistema del Passante già attivo in numerose città europee. La Linea 1 è in funzione circa delle ore 7 alle ore 19 ogni giorno, con una frequenza in media di un treno ogni 30 minuti. Tecnicamente non è possibile aumentare sensibilmente la frequenza del servizio dato che la linea è a binario unico (e non elettrificata). Inoltre è in progettazione l'allungamento della tratta da Viale del Basento, fino a Piazza Adriatico, a Poggio Tre Galli, percorrendo tutta Via del Gallitello, l'importante via della città che ospita numerose attività commeriale ed uffici pubblici. Questo servizio fornito ai cittadini, dovrebbe cercare di diminuire le svariate code presenti in città ed alleggerire dunque il traffico cittadino che diventa di giorno in giorno più caotico. Tuttavia, data la posizione della città, era necessario fornire ai cittadini un servizio che permettesse loro di non dover usare le automobili per arrivare in centro, così si creò una prima linea di Scale Mobili, che parte dallo Stadio Vivianifino ad arrivare a Piazza Vittorio Emanuele II, con scali in Viale Dante e Via Vespucci. Sono in via di ultimazione, e di inaugurazione, le due nuove linee di Scale Mobili, una che collega via Mantova, dove è presente la Stazione della Metro, al Centro Storico, e un'altra è quella corrispondente al Ponte Attrezzato, che parte dal Serpentone e giunge a Portasalza, in pieno centro. Oltre a questi servizi vi è ovviamente il classico servizio urbano di Autobus di linea che collegano i vari quartieri della città e anche le varie zone limitrofe appartenenti al comune.

[modifica] Personalità legate alla città

  • Giacinto Albini - patriota risorgimentale lucano
  • Giuseppe Rendina - storico, vissuto a metà del XVII secolo
  • Emanuele Viggiani - storico, vissuto a fine Settecento
  • Tommaso Pedio - intellettuale, storico
  • Sergio de Pilato - intellettuale, storico
  • Emilio Colombo - senatore a vita e statista, già Presidente del Consiglio, Ministro del Tesoro e Padre Costituente della Repubblica Italiana
  • Alfredo Viviani - giornalista ed animatore sportivo
  • Francesco Stabile - compositore
  • Antonio Rubino - esponente della riforma psichiatrica in Basilicata

[modifica] Gemellaggi

[modifica] Sport

Lo Stadio Viviani all'interno, per vedere una webcam puntata sullo stadio vai su http://meteo.apotenza.it
Lo Stadio Viviani all'interno, per vedere una webcam puntata sullo stadio vai su http://meteo.apotenza.it

[modifica] Calcio

Per approfondire, vedi la voce Associazione Sportiva Calcio Potenza.

Potenza ha una squadra di calcio, il Potenza Calcio che milita nel campionato italiano della serie C1 gir.B. Lo Stadio cittadino, sito in Viale Marconi, è intitolato ad Alfredo Viviani. La società venne fondata nel 1919 sotto il nome di Sport Club Lucano, con sezioni di calcio ed atletica leggera, ma solo nel 1921 inizia l'attività calcistica a carattere episodico in ambito regionale. Nella stagione 1933/1934 la squadra partecipa ad un torneo ufficiale e poi dal campionato 1935/1936, la società assume la denominazione di Potenza Sport Club, lasciato per alcuni anni come S.C. Monticchio Potenza per poi riprenderla dalla stagione 1959/1960 fino al 1986, data del primo fallimento. Rifondata con il nome di Associazione Sportiva Calcio Potenza; dal 2006 ha ripreso la vecchia denominazione di Potenza Sport Club.

[modifica] Ciclismo

Potenza è stata più volte arrivo di tappa del Giro d'Italia:

[modifica] Altri sport

La città di Potenza ha una squadra maschile di basket, l'A.S.Potenza'84 - Mach20 (campionato di B d'eccellenza), una femminile di basket, la Basilia Codra Mediterranea (campionato di B d'eccellenza) e due femminili di volley: una in B1, la Sepim - LoreLei Polizia Municipale Volley (girone D) e l'altra in B2, la Supermercati PickUp (girone G), mentre per la pallavolo maschile la "VIRTUS POTENZA" rappresenta la Città (campionato di B2 girone G). Per quanto riguarda le strutture ci sono il Palazzetto Antonello Pergola ex Palarossellino, sito nel Parco Rossellino, il Complesso Sportivo Via Roma, sito in via Roma (Rione Risorgimento), la Palestra Caizzo, sita in via Pasquale Grippo (Rione Lucania) e la palestra C.O.N.I., sita nel Parco di Montereale. La squadra di scacchi dell'Accademia Scacchi Potenza ha militato nel massimo campionato, giungendo per tre volte fra le prime quattro; attualmente disputa il campionato di serie B. Per quello che riguarda l'impegno nel sociale, le ragazze della Polizia Municipale Volley si preparano a scendere nuovamente in campo con la campagna non cadere nella rete, schiaccia la droga dedicata alla prevenzione del consumo di stupefacenti tra i giovani.

[modifica] Amministrazione

Sindaco: Vito Santarsiero (Partito Democratico) dal 13 giugno 2004
Centralino del comune: 0971 415111
Email del comune: urp@comune.potenza.it

[modifica] Voci correlate

[modifica] Note

  1. ^ http://www.virusmedia.it/xhtml/news.php?id=1894
  2. ^ Protezione Civile - Rischio Sismico. http://www.comune.potenza.it
  3. ^ Tutto ciò che appartiene a questo paragrafo è stato desunto dal sito http://www.comune.potenza.it, dalla sezione La Città - La Storia.
  4. ^ Resoconto tratto da Metropolisinfo.it sezione della Provincia di Potenza.

[modifica] Collegamenti esterni

Potenza (PZ) su DMoz (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Potenza (PZ)")

[modifica] Fonti e Bibliografia



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