Montemurro
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Montemurro | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Basilicata | ||||||||
Provincia: | Potenza | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Altitudine: | 723 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 56,54 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 26 ab./km² | ||||||||
Frazioni: | Le Piane | ||||||||
Comuni contigui: | Armento, Corleto Perticara, Grumento Nova, San Martino d'Agri, Spinoso, Viggiano | ||||||||
CAP: | 85053 | ||||||||
Pref. tel: | 0971 | ||||||||
Codice ISTAT: | 076052 | ||||||||
Codice catasto: | F573 | ||||||||
Nome abitanti: | montemurresi | ||||||||
Santo patrono: | San Giorgio e san Maurizio. San Rocco è il santo protettore | ||||||||
Giorno festivo: | 23 aprile (san Giorgio) e 16-18 agosto (san Rocco) | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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Montemurro (in dialetto montemurrese Munt'murr) è un comune di circa 1400 abitanti in provincia di Potenza.
Indice |
[modifica] Geografia
Il paese si trova nella Val d'Agri nei pressi del lago di "Pietra del Pertusillo" ed è facilmente raggiungibile grazie alla Strada Statale 598 di Fondo Valle dell'Agri.
[modifica] Storia
Fu fondato intorno all'anno Mille a seguito delle continue incursioni saracene patite da Grumentum, che costrinsero gli abitanti ad abbandonare la città e a spargersi sulle alture circostanti, ove costruirono forticazioni. Una di queste fu il Castrum Montis Murri (distrutto da un terremoto nel 1343), che sorgeva nell'attuale Piazza Giacinto Albini, e quale derivò poi il nome del nuovo nucleo abitato. Appartenne al feudo della sede episcopale di Tricarico e fu dominio dei Sanseverino e dei Carafa.
Il paese venne quasi interamente raso al suolo dal terribile terremoto del 16 dicembre 1857, il cui epicentro fu localizzato proprio a Montemurro; subì inoltre non pochi danni da una vasta frana abbattutasi sulla zona alta dell'abitato il 26 febbraio 1907, e dal terremoto del 23 novembre 1980, c.d. Terremoto dell'Irpinia. Queste tre gravi calamità naturali provocarono un'ampia emigrazione in gran parte transoceanica.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
I dati sulla popolazione residente ci confermano un inarrestabile spopolamento, tipico delle zone del Sud Italia, che non tende ad arrestarsi nemmeno negli anni più recenti[1]:
- 2002: 1546
- 2003: 1524
- 2004: 1514
- 2005: 1479
- 2006: 1460
E' significativo comunque riflettere su due dati:
- Il primo (e finora più grave) periodo in cui si avverte una sensibile diminuzione della popolazione è quello successivo al terremoto del 1857, quando gli abitanti passarono dai 7500 del 1857 ai 3655 del 1861, in forza della morte di alcune migliaia di abitanti e dell'emigrazione di coloro che potevano permetterselo;
- Anche nel decennio 1961-1971 si registra una considerevole diminuzione di abitanti (nell'ordine di circa mille unità), dopo trent'anni in cui la popolazione accennava ad aumentare, mostrando nei numeri di non risentire nemmeno della Seconda Guerra Mondiale così come invece risentì della fine dei lavori della Diga del Pertusillo.[2]
[modifica] Economia
Un tempo (fino al citato terremoto del 16 dicembre 1857) centro fiorente per la concia delle pelli e l'esportazione di cuoio, tessuti, funi e vasellame in ceramica, attualmente vede una rinascita della coltura dell'ulivo e della conseguente produzione di olio, attività tuttavia non sufficienti a frenare la continua emigrazione.
Recentemente è sorto nel suo territorio un grande parco eolico, ad opera della società bolzanese Fri-El, che comprende 36 aerogeneratori e sviluppa una potenza complessiva di 29,1 MW; la producibilità annua prevista è di circa 60 milioni di KWh; l'emissione di CO2 evitata è stimata nell'ordine di 30/35.000 t l'anno, pari a quanto assorbito da circa 7/10.000 ettari di bosco.
[modifica] Luoghi di interesse
- Chiesa madre dedicata a San Giorgio, ora parrocchia di Santa Maria Assunta, un tempo appartenente al convento francescano di Sant'Antonio (1635), con interno a due navate.
- Santuario di Maria Santissima di Servigliano, ricostruito sull'altopiano di Santo Jaso nel 1911 dalla popolazione di Montemurro. La chiesa originaria (già citata nel 1068 dal diploma di concessione di Roberto di Montefuscolo, conte di Montescaglioso, nipote di Roberto il Guiscardo, alla chiesa episcopale di Tricarico), si trovava in contrada Servigliano e fu distrutta dalla frana del 1907.
- Chiesa di Santa Maria del Soccorso, annessa al cimitero, ricostruita a seguito del terremoto del 1857 poco distante dall'antico luogo, conserva un crocifisso del XV secolo.
- Chiesa di San Rocco, a navata unica, è la chiesa più recente essendo sorta negli anni '20 del XX secolo.
- Chiesa di San Domenico (sconsacrata), sorta sulle rovine del Convento dei domenicani del 1442, a sua volta sorto sulle rovine del castrum. Si trova nei pressi del Municipio ed è tuttora in fase di ristrutturazione, così come tutta la piazza circostante (piazza Giacinto Albini).
- Il Lago di Pietra del Pertusillo, in contrada Pertusillo, fu creato negli anni '60 sbarrando con una diga le acque del fiume Agri, ed è compreso anche nel territorio di Grumento Nova e Spinoso.
[modifica] Personaggi illustri
- Maurizio De Rosa, (1779- ? ), capitano dei "veliti a cavallo", in Russia con Napoleone, ottenne la legion d'onore nella battaglia di Beresina (dalla lapide posta sulla casa ove visse in piazza Santa Maria);
- Giacinto Albini, (1821-1884), patriota risorgimentale, fu nominato da Garibaldi prodittatore del provincia di Basilicata e in seguito venne eletto parlamentare del Regno d'Italia. Gli è dedicato un busto al Pincio a Roma;
- Antonio Cotugno (1823-1870), brigante;
- Giuseppe Capocasale, (1754-1828), precettore del principe Ferdinando nelle discipline filosofiche e giuridiche e membro di varie accademie (tra cui la Parmense, la Fiorentina, l'Augusta di Perugia e la Cosentina), con il nome di Albionio Tagetano. Contrario a favori e onori, rifiutò i vescovadi di Cassano, Sora, Aquino e Pontecorvo, ritenendo di dover operare in povertà la missione datagli da Dio, senza contaminazioni di potere;
- Sebastiano e Carlo Infantino (in arte Sellitto), padre e figlio, pittori attivi in Napoli tra il XVI e il XVII secolo: Sebastiano fu anche indoratore, ma il più famoso dei due fu Carlo (1581-1614), definito dagli storici dell'arte il "primo caravaggesco napoletano"[3]
- Gian Tommaso, Matteo e Gian Giacomo Manecchia, pittori anch'essi attivi nel XVI - XVII secolo, di cui restano due grandi tele a firma di Gian Giacomo nella chiesa di Santa Maria della Sapienza a Napoli (Le nozze di Cana e L'Adorazione dei Magi);
- Leonardo Sinisgalli (1908-1981), ingegnere, pubblicitario, poeta, fu collaboratore della Pirelli, della Finmeccanica, dell'Olivetti, dell'ENI e di Alitalia. Dopo la laurea in Ingegneria fu chiamato da Enrico Fermi che lo voleva tra i suoi allievi, ma egli preferì la poesia all'atomica. Nel 1953 fondò e diresse fino al 1979 la nota rivista culturale "Civiltà delle Macchine" (fonte: in bibliografia);
- Maria Padula (1915-1987), pittrice e scrittrice.
[modifica] Cittadini onorari
Il comune di Montemurro ha finora concesso la cittadinanza onoraria a due importanti personaggi legati al paese:
- Giuseppe Antonello Leone, nato nel 1917 a Pratola Serra (Avellino) ma montemurrese d'adozione (sposò Maria Padula), artista contemporaneo[4].
- Mario Trufelli, nato nel 1929 a Tricarico, giornalista RAI, poeta, e conduttore del programma televisivo Check-up.
[modifica] Note
- ^ Andamento demografico di Montemurro, sul periodico "Dietro Le Mura".
- ^ Vedi Turismo e occupazione su "Lago di Pietra del Pertusillo".
- ^ Carlo Sellitto, primo caravaggesco napoletano, Napoli 1977; vedi anche A. Miraglia, Pittura del seicento in Basilicata: Carlo Sellitto.
- ^ Mostre in Napoli di questo artista sono state curate dal critico Philippe Daverio ([1]).
[modifica] Bibliografia
- Enrico Schiavone, Montemurro perla dell'Alta Val d'Agri, Comune di Montemurro, 1990.
[modifica] Voci collegate
- Basilicata/Galleria immagini
- Carlo Sellitto
- Fiume Agri
- Giacinto Albini
- Gian Giacomo Manecchia
- Lago di Pietra del Pertusillo
- Leonardo Sinisgalli
- Santuario di Maria Santissima di Servigliano
- Terremoto del 1857 in Basilicata
- Val d'Agri
[modifica] Collegamenti esterni
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