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Finmeccanica - Wikipedia

Finmeccanica

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Finmeccanica
Logo
[[Immagine:{{{foto}}}|200x200px]]
Tipologia Società per azioni
Borse valori
Fondazione 1948 a Roma

Fondata da

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Chiusa

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Sede principale

Bandiera dell'Italia Italia, Roma

Gruppo {{{gruppo}}}
Filiali

Persone chiave

Settore

aeronautica, spazio, elettronica, energia, trasporti

Prodotti

aerei, elicotteri, sistemi spaziali, sistemi elettonici, treni, autobus, navi, impianti energetici

Fatturato

13,429 miliardi (2007)

Margine d'intermed.

Risultato operativo

Utile netto

521 milioni (2007)

Dipendenti 60.748 (2007)
Slogan Further on
Note {{{note}}}
Sito web www.finmeccanica.it

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Progetto Economia

Finmeccanica è un gruppo italiano attivo nella difesa e nell'aerospazio; negli ultimi decenni ha progressivamente assorbito quasi tutte le aziende italiane attive in questi settori, espandendosi in modo significativo anche all'estero (soprattutto nel Regno Unito).

Indice

[modifica] Periodo IRI

Nata nel 1948 come finanziaria caposettore dell’IRI per il settore meccanico, per molti decenni è stata una holding relativamente diversificata; fino agli anni ’80 le principali aziende del gruppo erano:

  • l'Aeritalia (nata nel 1969 dalla fusione della Società Italiana Aviazione, di proprietà della Fiat, dell'Aerfer e della Salmoiraghi, del gruppo Finmeccanica), attiva nella costruzione di aerei a corto-medio raggio nonché nella fornitura ai grandi costruttori di aerei civili e militari;
  • l'Alfa Romeo (settore automobilistico), ceduta alla Fiat nel 1986;
  • l'Ansaldo, che, scorporate le storiche attività cantieristiche, era attiva prevalentemente nell'elettromeccanica (turbine, centrali, trasmissione) e nel settore ferroviario.

Come tutto il sistema delle partecipazioni Statali, anche Finmeccanica era esposta a forti condizionamenti da parte dei partiti politici, a maggior ragione per le sue attività in settori strategici come l’automobilistico (grande volano di forza lavoro), l’aeronautico e l’energetico (per i quali le commesse pubbliche erano fondamentali). Importante era la sua funzione sociale come datore di lavoro al Sud (stabilimenti Alfasud e Aeritalia di Pomigliano d'Arco).

[modifica] Il progetto della “grande Finmeccanica”

Dal 1982, con Fabiano Fabiani direttore generale e poi amministratore delegato, prende corpo il progetto della "grande Finmeccanica", cioè di centralizzare nella finanziaria pubblica le aziende italiane attive in settori tecnologicamente avanzati e conferire così una certa "massa critica" alla presenza italiana (pubblica e privata) in settori come le tecnologie spaziali, i sistemi di difesa, la robotica, la microelettronica, fino ad allora frammentata tra le finanziarie Finmeccanica e STET (Iri), Aviofer e FinBreda (EFIM); infatti, pur trattandosi di gruppi con un medesimo azionista (lo Stato), le varie aziende di fatto si muovevano autonomamente e la collaborazione tra di esse era minima. Vi erano inoltre alcuni gruppi privati in difficoltà nei quali Finmeccanica acquisì partecipazioni (risalgono a quegli anni l'ingresso nel capitale dell'Aermacchi, acquisita completamente vent’anni dopo e l’acquisizione delle Officine aeronavali di Venezia). Ma questo processo di centralizzazione fu lento e molto contrastato, per le rivalità politiche nella spartizione degli incarichi ai vertici di aziende e finanziarie.

[modifica] L’acquisizione delle aziende dalla Stet

Il primo risultato fu raggiunto nel 1989, quando Stet cedette a Finmeccanica tre aziende-chiave:

  • la Selenia, attiva nelle tecnologie spaziali e nei sistemi di difesa (missili e siluri), che si fuse con l’Aeritalia per dare origine ad Alenia;
  • la Elsag (già Elettronica San Giorgio), attiva nella robotica e nell’automazione industriale;
  • la SGS-Thomson, joint-venture italo-francese produttrice di semiconduttori, che negli anni ’90 prese il nome di ST Microelectronics e divenne uno dei maggiori gruppi del settore.

Nel 1990 acquisì le attività italiane del gruppo inglese Ferranti, che comprendevano aziende già in ambito Montedison come la fiorentina OTE (comunicazioni mobili), la milanese Laben (spazio) e la Elmer (elettronica) di Pomezia.

[modifica] Gli anni novanta

La difficoltà maggiore per Finmeccanica era quella di reperire le risorse finanziarie necessarie per una crescita molto dispendiosa, dato che l’azionista Iri non era certo nelle condizioni di sostenerla. Così nel 1993 parte del capitale Finmeccanica fu aperto ai privati e l’azienda fu quotata in Borsa.
Con la messa in liquidazione dell’Efim divenne più semplice per Finmeccanica fungere da polo aggregante dell’industria italiana della difesa; nel 1994 Finmeccanica assorbì aziende storiche già in orbita Efim come la Breda Meccanica Bresciana (munizioni), la Oto Melara di La Spezia (artiglieria), la Officine Galileo di Firenze (sistemi di puntamento) e la Agusta di Samarate (VA, elicotteri); nel 1996, dopo anni di estenuanti trattative con i liquidatori dell’EFIM, fu ufficializzato l’acquisto della Breda Ferroviaria, che andò a formare la AnsaldoBreda.
Il disegno strategico non doveva però essere del tutto chiaro se dal 1991 vennero impiegate ingenti risorse per acquisire le aziende americane Bailey Controls Company e Fisher & Porter Company e la tedesca Hartmann & Braun, tutte attive nel settore dell’automazione industriale (che nulla aveva a che vedere con la difesa) e completamente dismesse già nel 1998 per fare fronte all’enorme indebitamento contratto per la crescita mediante acquisizioni.

[modifica] Gli anni Duemila

Tuttavia tra il 1999 ed il 2000 Finmeccanica stipulò accordi internazionali che sarebbero stati decisivi per il suo sviluppo successivo:

  • con la britannica Marconi (poi BAE Systems) venne costituita la joint-venture AMS, che raccoglieva le attività ex Selenia nell’elettronica per la difesa;
  • con GKN fu costituita la joint-venture AgustaWestland, che costituiva il secondo produttore di elicotteri al mondo.

Nonostante l'importante partecipazione in ST Microelectronics ed il mantenimento delle attività nell'energia e nel settore ferroviario, dal 2001, sotto la presidenza di Pier Francesco Guarguaglini, la strategia di sviluppo di Finmeccanica si propose in modo deciso di focalizzarsi nel settore dell’aerospazio e della difesa. Ulteriori passi in questa direzione furono:

  • nel 2002-2003 le acquisizioni di Marconi Mobile (telecomunicazioni), Telespazio (trasmissioni satellitari) e della varesina Aermacchi (produttrice di velivoli da addestramento militare);
  • nel 2004-2005 la ridefinizione degli accordi delle joint-ventures AgustaWestland ed AMS, che portarono Finmeccanica ad assumerne il pieno controllo (rilevando così anche numerosi stabilimenti nel Regno Unito).

Dopo l'acquisizione della totalità di AgustaWestland ed AMS, Finmeccanica è diventata la terza azienda europea per fatturato nel settore della difesa. Eredità del passato ed estranee all’attuale core-business del gruppo, rimangono Ansaldo Energia, Ansaldo STS ed AnsaldoBreda.

Finmeccanica inoltre possiede ancora una partecipazione (intorno al 10%) in ST Microelectronics ed una quota del 25% nella Avio (già Fiat Avio), produttrice di propulsori aerei e navali, ceduta dal gruppo Fiat nel 2003. Dopo la messa in liquidazione dell’Iri nel 2002, il pacchetto di controllo della società è direttamente in mano al Ministero dell’Economia.

Nel maggio 2008 viene finalizzata l'acquisizione (per 3.4 miliardi di Euro) della DRS Technologies, società statunitense specializzata nel settore dei servizi e dei prodotti elettronici integrati per la difesa.

Con il controllo di DRS Technologies, Finmeccanica migliora la propria posizione competitiva sul mercato mondiale della difesa in modo particolare negli Usa.[1]

[modifica] Struttura

Attualmente Finmeccanica è una holding le cui partecipazioni sono suddivise in sei aree di business:

[modifica] Consiglio d'amministrazione

Consiglio d'amministrazione in carica al 1 gennaio 2008 (dati Consob).

[modifica] Principali azionisti

Goldman Sachs Asset Management LP, che ne possedeva il 3,282%, il 26 novembre 2007 è scesa sotto il 2%.

Dati Consob aggiornati al 28 dicembre 2007

[modifica] Partecipazioni azionarie

  • 100% AgustaWestland NV - Amsterdam (NL); holding che controlla il gruppo AgustaWestland tra le cui società vi è Agusta Spa con sede a Cascina Costa.
  • 20% STMicroelectronics Holding NV - Amsterdam (NL); società che permette a Finmeccanica di detenere il 6.6% di STMicroelectronics.
  • 100% Aeromeccanica SA - Lussemburgo; società che permette a Finmeccanica di detenere il 15% del gruppo Avio.


  • 100% Finmeccanica Finance SA[2] - Lussemburgo
  • 100% Finmeccanica Group Real Estate SpA - Roma; prima del 2007 era GA Immobiliare Spa[3]
  • 100% Finmeccanica Group Services SpA - Roma; prima del 2007 era Meccanica Finanziaria Spa (MECFIN)
  • 100% Finmeccanica INC. - Dover, Delaware (USA)
  • 100% Finmeccanica UK LTD - Londra (UK)

Fonte:Bilancio consolidato gruppo Finmeccanica 2006

[modifica] Bibliografia

M. Pini, I giorni dell’Iri, Arnoldo Mondadori, 2004

[modifica] Voci correlate

[modifica] Note

  1. ^ Comunicato stampa della società (13 maggio 2008). URL consultato il 31-05-2008.
  2. ^ il 26.36% è controllato indirettamente
  3. ^ dove GA è l'acronimo di Galileo Avionica
  4. ^ il 35.4% è controllato indirettamente
  5. ^ il 25% è controllato indirettamente
  6. ^ il 19% è controllato indirettamente

[modifica] Collegamenti esterni


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