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George W. Bush - Wikipedia

George W. Bush

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

George Walker Bush
George Walker Bush
43° Presidente degli Stati Uniti
Mandato
20 gennaio 2001 - in carica
Preceduto da Bill Clinton
Succeduto da in carica
Partito politico Repubblicano
Tendenza politica conservatore
Nascita New Haven, Connecticut, 6 luglio 1946
Coniuge Laura Bush
Religione Metodista
Firma
George Walker Bush

George Walker Bush (New Haven6 luglio 1946) è un politico statunitense.

È il 43° ed attuale Presidente degli Stati Uniti d'America. Il suo primo mandato quadriennale come presidente era cominciato il 20 gennaio 2001, in seguito alle elezioni presidenziali del 2000. Le elezioni presidenziali successive tenutesi il 2 novembre 2004 lo hanno riconfermato per un secondo mandato, che ha avuto inizio il 20 gennaio 2005.

Prima di diventare presidente, Bush è stato uomo d'affari e governatore del Texas dal 1995 al 2000. È figlio dell'ex presidente George H. W. Bush e fratello dell'ex governatore della Florida, Jeb Bush.

Indice

[modifica] Vita personale, istruzione e servizio militare

Nato a New Haven nel Connecticut, cresciuto a Midland e Houston (Texas), dove la famiglia si trasferì quando lui aveva due anni. È figlio di Barbara e George Bush, primo di sei fratelli e sorelle: Jeb, Neil, Marvin, Dorothy e Robin (morto di leucemia nel 1953, all'età di tre anni).

George W. Bush e Laura Bush con le loro figlie Jenna e Barbara, 1990
George W. Bush e Laura Bush con le loro figlie Jenna e Barbara, 1990
Bush in uniforme
Bush in uniforme

Come il padre, studiò alla Phillips Academy di Andover, Massachussets (settembre 1961–giugno 1964) e poi presso l'Università di Yale (settembre 1964–maggio 1968), dove si iscrisse alla confraternita (in inglese fraternity) Delta Kappa Epsilon (di cui rivestì pure la carica di presidente dall'ottobre 1965 fino alla laurea) e dove entrò a far parte della "società segreta" Skull and Bones. In quegli anni praticò il baseball e il rugby. Nel 1968 ottenne il bachelor's degree, ovvero il diploma universitario, in storia.

Dopo la laurea a Yale, il 27 maggio 1968, mentre era in corso la Guerra del Vietnam, venne chiamato alle armi nella Guardia aerea del Texas con l'obbligo di servire fino al 26 maggio 1974. Dopo un addestramento di due anni al pilotaggio nel novembre 1970, ricevette il grado di tenente. Jerry B. Killian, comandante della Guardia aerea del Texas e sponsor della sua promozione, lo descrive come un "giovane ufficiale dinamico", "pilota di caccia da intercettazione di prima qualità" e dalle capacità che "superano di gran lunga quelle dei suoi compagni", "un leader naturale che i suoi compagni considerano una guida", "un buon sottufficiale con eccezionali tratti disciplinari ed impeccabile portamento militare". Fino al 1972 pilotò i caccia F-102 Delta Dagger. Si dice che il padre, all'epoca membro del Congresso per il Texas, aiutò molto il giovane George nella carriera militare.

Nel settembre 1973, grazie ad un permesso per frequentare la Università di Harvard, termina la carriera militare con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza della ferma, passando alla riserva. Gli avversari politici avanzano dubbi sul "motivo ufficiale" del suo congedo anticipato: nel 2000 la consultazione del suo fascicolo militare avrebbe rivelato la sospensione dal volo come conseguenza dell'essersi sottratto ad un test sul consumo di droghe e ad alcuni esami psicologici.

La famiglia Bush guarda tee ball sul prato della Casa Bianca
La famiglia Bush guarda tee ball sul prato della Casa Bianca

Nel 1973 entrò all'università di Harvard e nel 1975 portò a termine il Master in Business Administration. Bush diventerà primo presidente degli Stati Uniti ad aver conseguito un MBA.

Nel 1977 sposò Laura Welch. Nel 1986, all'età di 40 anni, divenne "cristiano rinato", cambiando gruppo dall'Episcopale al Metodista, cui già aderiva la moglie. Nel 1981 da Laura ha due figlie gemelle, Barbara e Jenna.

Nel weekend della Festa del lavoro USA, 4 settembre 1976, sorpreso alla guida in stato di ebbrezza presso la residenza estiva di famiglia a Kennebunkport, nel Maine, venne arrestato e multato dalla polizia con sospensione della patente. La notizia sarà resa nota cinque giorni dopo l'elezione presidenziale del 2000 dallo stesso dipartimento di polizia di Kennebunkport.

Bush descrive la sua vita prima della conversione religiosa come un periodo "nomade" e di "gioventù irresponsabile", anche per il "troppo" bere ("Ho smesso di bere nel 1986 e non ho bevuto nemmeno una goccia da allora)[1][2][3] a cui rinuncia dopo il suo quarantesimo compleanno. Il suo cambiamento comportamentale e religioso è attribuito anche all'incontro, nel 1985, con il parroco Padre Billy Graham.

Sollecitato in più occasioni a parlare del suo presunto abuso di cocaina, non ha mai smentito né confermato.

[modifica] Accento di Bush e parlata texana

Bush e Mack Brown
Bush e Mack Brown

Bush è talvolta chiamato Dubya (variante di double-u, dato che nella conversazione you, che equivale foneticamente a U è sostituito da ya, come in how'd ya, "how did you ...?", come in "how'd ya make the cake?" / "come hai fatto la torta?"). Dubya è una variante texana di "W"), che sta per Walker. La pronuncia non segue lo standard nazionale modellato secondo la parlata del Middle West, regione che comprende gli stati centro-settentrionali. È piuttosto vicina a quello che negli USA è chiamato colloquialmente southern drawl, la cadenza meridionale. Uno tra i neologismi più noti coniati da Bush è misunderestimate (al posto di underestimate) che pronunciò dopo le elezioni in un discorso rivolto ai democratici ("you misunderestimated me", cioè "voi mi avete sottovalutato").

[modifica] Affari e carriera politica

Nel 1978, Bush si candidò alla Camera dei Rappresentanti, ma venne sconfitto dal senatore democratico Kent Hance.

Bush iniziò la sua carriera nell'industria del petrolio nel 1979, quando fondò la "Arbusto Energy" ("arbusto" è la traduzione spagnola del sostantivo anglo-americano "bush"), una società di prospezione petrolifera e gas che formò nel 1977 grazie a quanto gli rimaneva della sua borsa di studio e, in massima parte, grazie ai fondi messi a sua disposizione da altri investitori, in primo luogo dal suo socio Salim Bin Laden, fratello del miliardario saudita Osama Bin Laden. La crisi energetica del 1979 colpì anche la Arbusto Energy e, dopo averne cambiato il nome in "Bush Exploration Oil & Gas Co.", Bush la vendette nel 1984 a Spectrum 7, un'altra compagnia texana di ricerca di petrolio e gas per circa 1 miliardo di dollari. Secondo i termini della vendita, Bush divenne amministratore delegato di Spectrum 7. La storia si ripeté quando durante la crisi del 1985-1986 Spectrum 7 fece bancarotta. Spectrum 7 fu infatti salvata dall'acquisto deciso dalla "Harken Energy Corporation" nel 1986 e Bush entrò nel Consiglio di amministrazione della Harken.

Bush fu accusato di insider trading (sfruttamento indebito di informazioni riservate) per aver venduto le azioni mentre era nel consiglio di amministrazione di Harken Energy Corporation nel 1990. La Commissione di controllo della Borsa USA (SEC) ha terminato nel 1992 un'investigazione con un documento in cui si legge che: "Sembra che Bush non sia implicato in commerci interni illegali", aggiungendo che il memoriale "non deve in alcuno modo essere considerato come indicativo che la parte è stata assolta o che nessuna azione legale possa derivarne".[4] I suoi detrattori affermano che l'investigazione è stata influenzata dal fatto che il padre di Bush era al momento Presidente degli USA, sebbene nessuna azione fosse avviata nemmeno durante la presidenza di Bill Clinton. Da presidente, Bush ha rifiutato di autorizzare la SEC a divulgare il rapporto intero dell'indagine.

Dopo aver lavorato alla campagna presidenziale di suo padre, Bush jr ha riunito un gruppo di partner tra gli stretti amici di suo padre e nel 1989 acquistò i Texas Rangers, una squadra di baseball della Major League Baseball con sede ad Arlington, in Texas (in seguito Bush nominò uno di questi partner, Tom Schieffer, ambasciatore in Australia). I critici espressero dubbi sulla trasparenza di questo acquisto, indicando l'uso dell'influenza politica ed il favoritismo nei confronti di un amico di famiglia.[5] Bush guadagnò personalmente 14,9 milioni di dollari nella vendita della squadra nel 1998 (il guadagno totale della vendita fu di 170 milioni di dollari).[6]

George W. Bush ha svolto la funzione di partner amministrativo generale dei Rangers fino a quando fu eletto Governatore del Texas l'8 novembre 1994, sconfiggendo il candidato democratico Ann Richards grazie ad una campagna elettorale spregiudicata. Nel 1998 divenne il primo governatore texano ad essere eletto per due volte consecutive e il suo comportamento durante lo svolgimento di questo compito gli fece guadagnare una buona immagine di leader. Tra le questioni che durante i suoi mandati, attirarono l'attenzione nazionale ed internazionale sullo stato di cui era governatore, ci fu l'uso nel Texas della pena di morte: Bush autorizzò l'uso della pena capitale per 152 criminali, ivi inclusa quella di Karla Faye Tucker.

Nella campagna presidenziale per le elezioni del novembre 2000, Bush promise, tra le altre cose, che gli organismi religiosi di beneficenza avrebbero potuto usufruire, su un piano di parità, di alcuni benefici: a) programmi federali di distribuzione di fondi; b) sconti sulle tasse; c) uso di buoni scuola; d) attività di prospezione petrolifera nel Rifugio Nazionale della Fauna Artica (ANWR, un'area protetta di inestimabile valore conservazionistico) e degli approvvigionamenti per l'esercito degli Stati Uniti. In politica estera ha asserito di essere contrario all'uso delle forze armate statunitensi per esportare la democrazia all'estero [citazione necessaria].

Bush nel 2003, alle spalle (a sinistra) il suo vice Dick Cheney
Bush nel 2003, alle spalle (a sinistra) il suo vice Dick Cheney

Bush è divenuto presidente degli Stati Uniti d'America il 20 gennaio 2001 come vincitore di una delle più indecise elezioni nella storia statunitense, sconfiggendo il democratico vicepresidente Al Gore in 30 dei 50 Stati con una vittoria per poco in cinque collegi elettorali. Gore ha conseguito la maggioranza dei voti popolari con circa 51 milioni di preferenze su un totale di 105 milioni di votanti: un margine quindi di mezzo punto percentuale. Era dal 1888 che un candidato alla presidenza, sconfitto in quanto a preferenze, risultasse eletto grazie ai voti del grandi elettori. Fu decisivo per Bush il vantaggio di circa 600 voti conseguito in Florida, Stato del quale era governatore suo fratello Jeb Bush.

Il voto della Florida, che Bush conquistò per un pugno di voti, fu contestato aspramente dopo che furono espresse preoccupazioni riguardo a fughe ed irregolarità nel processo di voto e divenne oggetto di una serie di processi giudiziari. Dopo una decisione a maggioranza della Corte Suprema degli Stati Uniti a metà dicembre in favore di Bush, Gore ha riconosciuto la validità dell'elezione che lo vedeva sconfitto. I risultati dell'elezione sono ancora contestati da molti osservatori, anche se non è stata avviata alcuna azione giudiziaria in merito, escludendo ovviamente il sopracitato intervento della Corte Suprema degli Stati Uniti.

[modifica] La presidenza

[modifica] Politica estera

George W. Bush affiancato dalla moglie Laura Bush, Marta Sahagún Fox e il marito, l'allora presidente messicano Vicente Fox
George W. Bush affiancato dalla moglie Laura Bush, Marta Sahagún Fox e il marito, l'allora presidente messicano Vicente Fox

[modifica] Prima del 9/11

In campagna elettorale, il programma di politica estera di Bush prevedeva un forte sostegno economico e politico all'America Latina, specialmente al Messico, e una riduzione dei coinvolgimenti statunitensi in azioni militari di esportazione della democrazia e di altre attività militari; i suoi primi provvedimenti, infatti, sembravano prospettare uno scenario quasi isolazionista per gli Stati Uniti, col disimpegno da alcuni importanti trattati internazionali.

Durante la sua prima visita presidenziale in Europa nel giugno 2001, Bush è stato fortemente criticato dai leader europei per il suo rifiuto di aderire al protocollo di Kyōto, che prevede la riduzione nelle emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera, che contribuiscono al riscaldamento globale del pianeta. Il trattato è stato respinto dal Senato con la motivazione che esso avrebbe risparmiato paesi in via di sviluppo, come la Cina. Il Trattato è stato ratificato nel 2005, quando la Russia lo ha ratificato consentendone l' entrata in vigore. Ciò lascia gli Stati Uniti, paese al mondo col più alto grado di emissioni nocive nell'atmosfera, in una posizione politica sfavorevole al momento dell'applicazione del Trattato stesso.

Nello stesso periodo, Bush aveva manifestato l'intenzione di ritirarsi dal Trattato anti missili balistici (ABM) del 1972 che era stato una roccaforte della stabilità nucleare sovietico-statunitense durante la Guerra Fredda, ritenendo non fosse più rilevante (il ritiro ufficiale è avvenuto il 14 dicembre 2001). Al suo posto Bush aveva programmato di impegnare risorse necessarie a dar vita a un nuovo sistema di difesa dai missili balistici intercontinentali. Il sistema è stato oggetto di vivace critica da parte degli ambienti scientifici e gli esperimenti sul campo sono stati costellati sia di successi che di fallimenti. Il progetto dovrebbe cominciare ad essere attuato nel 2005 e in proposito Bush ha incrementato i finanziamenti per sistemi di armamento militare.

Un altro aspetto controverso è stato la decisione di Bush di non ratificare il trattato che istituisce la Corte penale internazionale.

[modifica] Dopo il 9/11

Dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001, l'amministrazione ha cambiato registro e si è concentrata soprattutto sulla questione mediorientale. Da subito Bush si è reso conto che un atto simile doveva essere punito, il che necessitava l'utilizzo dell'esercito: nell'ottobre 2001, da parte della NATO e su autorizzazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, è stato avviato l'intervento contro l'Afghanistan per abbattere il regime talebano, accusato di ospitare il quartier generale di Al-Qaeda, il gruppo terroristico, capeggiato da Osama bin Laden, accusato di aver realizzato l'attentato. L'azione ha avuto un forte appoggio internazionale e il governo talebano è caduto poco dopo l'invasione. Tuttavia i successivi tentativi di ricostruzione del paese, in collaborazione con le Nazioni Unite, sotto la direzione di Hamid Karzai si sono rivelati problematici: Bin Laden non è mai stato catturato e i talebani non sono mai stati completamente neutralizzati. Un ampio contingente di truppe e di osservatori rimane tutt'oggi in Afghanistan nella speranza di formare un governo democratico, obiettivo più volte proclamato essenziale da parte dell'amministrazione Bush.

Forte opposizione ha incontrato la chiusura in via semi-permanente dei presunti terroristi (catturati dalle truppe americane) nella base militare di Guantanamo; essa, a detta dei suoi critici, viola la Convenzione di Ginevra.

Nel gennaio 2002, in un celebre discorso sullo Stato dell'Unione, Bush ha introdotto l'espressione Asse del Male per riferirsi a un insieme di nazioni sospettate di sostenere il terrorismo internazionale e di minacciare la pace mondiale con ricerche sulle armi di distruzione di massa; queste erano:

Da questa interpretazione della situazione mondiale ne nasce la cosiddetta dottrina Bush, fondata sull'uso della guerra preventiva come risposta ai possibili attacchi da parte degli Stati canaglia (la legittimità di questa concezione non è riconosciuta dal diritto internazionale).

La politica estera di Bush, compresa la dottrina Bush, è stata influenzata parecchio dal movimento neoconservatore Project for the New American Century, molti dei cui membri hanno incarichi importanti nell'amministrazione Bush (molti ritengono invece che l'amministrazione sia molto più ispirata dalla Heritage Foundation e in maniera minore dall'Istituto Cato, anche se queste organizzazioni non hanno rappresentanti nella sua amministrazione).

Gli attacchi dell'11 settembre 2001 hanno anche spinto l'amministrazione ad impegnarsi maggiormente nella questione israelo-palestinese, incoraggiando con scarso successo la conclusione di un accordo tra i due popoli

[modifica] La Guerra in Iraq

Silvio Berlusconi incontra Bush per parlare della Guerra in Iraq
Silvio Berlusconi incontra Bush per parlare della Guerra in Iraq

Nel marzo 2003, dopo una lunghissima contesa circa la necessità di procedere al disarmo del regime iracheno, gli USA hanno dichiarato guerra all'Iraq per spodestare il dittatore Saddam Hussein, accusato di possedere armi di distruzione di massa e di appoggiare il terrorismo internazionale. La guerra ha scatenato un'infinità di polemiche, con alcuni degli alleati europei - come Francia, Germania e Russia - fortemente contrari, ed è stata oggetto di numerose proteste in tutto il mondo. Non riuscendo ad ottenere l'approvazione di un intervento militare da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, fortemente voluta dal Segretario di Stato Colin Powell, Bush era riuscito a raccogliere una "coalizione di volenterosi" che includeva paesi come la Spagna, la Polonia e la Gran Bretagna (l'Italia ha inviato le sue truppe quando il governo di Hussein era già stato spodestato).
Già subito dopo l'occupazione del Paese, l'impossibilità di ritrovare la benché minima traccia delle armi di distruzione di massa di Saddam e le accuse di aver falsificato le informazioni necessarie per convincere l'opinione pubblica statunitense e quella internazionale della necessità assoluta di entrare in guerra, hanno fatto perdere una parte del sostegno all'amministrazione Bush, sia all'interno del Paese che all'estero. Queste accuse sono state sostenute dalle investigazioni e rapporti della commissione d'inchiesta appositamente costituita dal Senato. Nonostante ciò, Bush sostiene che entrare in guerra è stata comunque una buona decisione e che un brutale tiranno è stato comunque spodestato, così da non poter più minacciare il mondo libero. Inoltre, già dal 2004 la situazione irachena è diventata ingestibile per la coalizione, a causa della recrudescenza della guerriglia interna, prima diretta contro le truppe di occupazione e gli apparati iracheni alleati, poi anche interna ai vari gruppi etnici e religiosi dell'Iraq; nonostante la decisione, presa nei primi mesi del 2007, di inviare nuove truppe per la stabilizzazione del paese, la situazione resta tutt'ora irrisolta. Per questo e per gli spettri evocati dalla guerra (il supposto parallelismo con la Guerra del Vietnam), la popolarità del presidente è precipitata ben sotto il 40% (almeno secondo i sondaggi).

[modifica] Altri interventi

Bush con Napolitano
Bush con Napolitano
  • L'imposizione di tasse sull'acciaio importato e sul legname leggero canadese è stata contestata a causa dell'impegno dell'amministrazione Bush a favore del libero mercato ed ha attirato critiche sia da parte dei suoi amici conservatori che dalle nazioni sfavorite. La tassa sull'acciaio fu in seguito eliminata grazie alle pressioni effettuate dall'Organizzazione Mondiale del Commercio.
  • Nel luglio 2002, Bush ha tagliato tutti i fondi al Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) asserendo che l'UNFPA sosteneva l'aborto praticato e la sterilizzazione in Cina.
  • Nel 2003-2004 ha inviato le truppe americane ad Haiti e in Liberia per togliere quei paesi dalla guerra civile.
  • Nel settembre 2006 la tensione tra USA e Corea del Nord è salita a causa degli esperimenti nucleari di quest'ultima; dopo qualche mese di trattative e con la mediazione della Cina la situazione si è risolta con la chiusura dei reattori nucleari in Corea del Nord.
  • Ha supportato con generosi finanziamenti i movimenti che hanno portato alla democratizzazione della Georgia e alla Rivoluzione arancione in Ucraina; inoltre, è strenuo sostenitore dell'indipendenza del Kosovo (attualmente amministrato dall'ONU).
  • I fatti del punto precedente più il progetto di difesa missilistica di Bush hanno peggiorato i rapporti con la Russia di Vladimir Putin.

[modifica] Politica interna

George W. Bush ai pompieri il 4 novembre 2003 e il neoeletto governatore della California Arnold Schwarzenegger e il Gov. Gray Davis ascoltano.
George W. Bush ai pompieri il 4 novembre 2003 e il neoeletto governatore della California Arnold Schwarzenegger e il Gov. Gray Davis ascoltano.

Il presidente ha sostenuto la necessità di approvare un emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti in favore del solo matrimonio tra uomo e donna, cosa che bandirebbe i matrimoni gay ma lascerebbe la possibilità di unioni civili. Bush tende ad opporsi alla discriminazione dell'omosessualità, ma ha espresso il suo apprezzamento sul giudizio della Corte Suprema di controllare la selezione dei candidati ai college per mantenere la diversificazione fra i sessi. Sebbene Bush abbia già incontrato la National Urban League, una delle più famose organizzazioni americane per i diritti civili, egli è il primo presidente a non aver incontrato l'Associazione Nazionale per l'Avanzamento della Gente di Colore (NAACP) dai tempi di Herbert Hoover.

Il presidente Bush ha applicato tre tagli alle tasse che hanno eliminato la "penalizzazione per matrimonio" e la "tassa sulla morte" e ridotto le aliquote di tasse marginali. Queste riduzioni sono state approvate dal Congresso con larghe maggioranze di ambo i partiti, ma furono in seguito criticate come donazioni regressive. Bush ha sostenuto la privatizzazione parziale della Previdenza sociale nazionale, in modo che ogni individuo possa essere libero di investire una parte delle sue tasse per la previdenza in fondi pensionistici privati.

Il Presidente Bush firma la legge sulla responsabilità e trasparenza dei fondi federali, mentre gli artefici Tom Coburn (R-OK) e Barack Obama osservano.
Il Presidente Bush firma la legge sulla responsabilità e trasparenza dei fondi federali, mentre gli artefici Tom Coburn (R-OK) e Barack Obama osservano.[7]

Nel 2006 Bush ha firmato il "Medicare Act", una legge che ha introdotto un programma di prescrizione di medicinali in base al sistema Medicare, oltre a elargire sussidi a compagnie farmaceutiche che vendono queste medicine e contemporaneamente a vietare ai governi federali di negoziare sconti con le industrie farmaceutiche.

Dei 2400 miliardi di dollari di budget del 2005, circa 401 miliardi[8] sono destinati alla difesa. Tale livello è in linea di massima paragonabile alle spese di difesa durante la guerra fredda. [1]

Bush si incontra con il suo Gabinetto. (2001)
Bush si incontra con il suo Gabinetto. (2001)

Nel gennaio 2003 Bush ha firmato il "No Child Left Behind" Act, una legge che si concentra sul sostegno all'apprendimento dei giovani, misura il rendimento degli studenti, rifinanzia le scuole in difficoltà ed assicura più risorse per le scuole. I critici dicono che alle scuole non sono state date risorse la legge fino a che non saranno sufficientemente finanziati. [2]

Gli scienziati hanno ripetutamente criticato l'amministrazione Bush per la riduzione di fondi per la ricerca scientifica, le restrizioni nella ricerca sulle cellule staminali, l'ignorare l'opinione scientifica su problemi critici come il riscaldamento globale (rifiuta costantemente di firmare il protocollo di Kyōto) e l'ostacolo alla cooperazione con scienziati stranieri mediante l'applicazione deterrente di pratiche burocratiche di immigrazione e la concessione di visti. Nel febbraio 2004, circa 5000 scienziati (compresi 48 premi Nobel) hanno firmato una petizione contraria all'uso fatto dall'amministrazione Bush dei consigli scientifici. Hanno sostenuto che "l'amministrazione Bush ha ignorato i pareri imparziali espressi dai consigli scientifici su tematiche importanti per il nostro benessere comune".[9] La politica ambientale di Bush è stata largamente criticata dagli ambientalisti, secondo i quali la sua politica agevola le richieste dell'industria di diminuire le protezioni ambientali.

[modifica] I ministri del Governo Bush

Il gabinetto ministeriale di Bush comprende il più grande numero di minoranze etniche di tutti i gabinetti federali fino ad oggi ed include i primi due segretari di gabinetto di origine asiatica. Secondo il Guinness dei primati, è anche il più opulento gabinetto di tutti i tempi.
Il Ministro dei Trasporti Norman Mineta, il primo segretario di gabinetto asiatico-americano, è stato in precedenza Ministro del Commercio sotto Bill Clinton; è l'unico democratico nel gabinetto Bush.

Il governo include (o ha incluso) figure molto in vista nelle passate amministrazioni repubblicane, in particolare Colin Powell che era Consigliere per la Sicurezza nazionale sotto Ronald Reagan e Capo di Stato maggiore dell'esercito sotto George H. W. Bush, e il Ministro della Difesa Donald Rumsfeld, che ha avuto lo stesso incarico sotto Gerald Ford.

INCARICO NOME MANDATO
Presidente George W. Bush 2001—
Vice Presidente Dick Cheney 2001—
Segretario di Stato Colin Powell 2001–2005
Condoleezza Rice 2005—
Difesa Donald Rumsfeld 2001–2006
Robert Gates 2006—
Tesoro Paul H. O'Neill 2001–2002
John W. Snow 2002—2006
Henry Paulson 2006—
Giustizia John D. Ashcroft 2001–2005
Alberto R. Gonzales 2005—
Interni Gale A. Norton 2001—2006
Dirk Kempthorne 2006—
Agricoltura Ann M. Veneman 2001–2005
Mike Johanns 2005—
Commercio Donald L. Evans 2001–2005
Carlos M. Gutierrez 2005—
Lavoro Elaine L. Chao 2001—
HHS Tommy G. Thompson 2001–2005
Michael O. Leavitt 2005—
HUD Melquiades R. Martinez 2001–2003
Alphonso R. Jackson 2004—
Trasporti Norman Y. Mineta 2001—2006
Mary Peters 2006—
Energia E. Spencer Abraham 2001–2005
Samuel W. Bodman 2005—
Educazione Roderick R. Paige 2001–2005
Margaret Spellings 2005—
Affari dei Veterani Anthony J. Principi 2001–2005
James Nicholson 2005—
Sicurezza della Patria Thomas J. Ridge 2003–2005
Michael Chertoff 2005—

[modifica] Altri consiglieri e funzionari dell'ufficio del Presidente

  • Direttore della CIA - George Tenet (2001-2004), John E. McLaughlin (direttore ad interim, 2004), Porter Goss (2004-oggi)
  • Direttore dell'FBI - Robert Mueller
  • Consigliere per la Sicurezza nazionale - Condoleezza Rice
  • Amministratore dell'Agenzia di Protezione ambientale (EPA)- Christine Todd Whitman (2001-2003), Michael O. Leavitt (2003-oggi)
  • Ambasciatore alla Nazioni Unite - John Negroponte (2001-2004), John Danforth (2004- )
  • Presidente della Commissione Federale per le Comunicazioni (FCC) - Michael Powell
  • Direttore dell'Ufficio Gestione del Bilancio (OMB) - Mitch Daniels (2001-2003), Joshua B. Bolten (2003-oggi)
  • Capo di Gabinetto (il nostro Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) - Andrew Card
  • Consigliere anziano - Karl Rove
  • Consigliere della Casa Bianca - Alberto R. Gonzales
  • Consigliere - Karen Hughes (2001-2002)
  • Capo ufficio stampa della Casa Bianca - Ari Fleischer (2001-2003), Scott McClellan (2003-oggi)

Tra le nomine più criticate troviamo quelle di John Negroponte, Elliott Abrams, Otto Reich e John Poindexter per i loro ruoli nello scandalo "Iran Contra Connection" e per le accuse di aver occultato gli abusi ai diritti umani in America centrale e meridionale. In più alcune nomine sono state sospettate di nepotismo, inclusa quella di Micheal Powell (figlio del segretario di Stato Colin Powell) come presidente della FCC, il ventottenne J. Strom Thurmond Jr (figlio del senatore Strom Thurmond) come procuratore della Carolina del Sud, Eugene Scalia (figlio di Antonin Scalia della Suprema Corte di Giustizia) come procuratore del Dipartimento del Lavoro, Janet Rehnquist (figlia del Capo della Suprema Corte di Giustizia William Rehnquist) come Ispettore Generale del Dipartimento della Salute e Servizi Umani (in seguito licenziata per vicende relative tra l'altro ad armi da fuoco), e Elizabeth Cheney (figlia del vicepresidente Dick Cheney) alla nuova posizione di Vice Assistente Segretario di Stato per gli affari del Vicino Oriente.

[modifica] Attività legislativa del governo

Lista parziale (i titoli delle leggi sono in lingua originale):

[modifica] Opinione pubblica e consensi

L'incontro tra Bush, Ariel Sharon e Mahmoud Abbas tenutosi ad Aqaba, in Giordania, il 4 giugno 2003
L'incontro tra Bush, Ariel Sharon e Mahmoud Abbas tenutosi ad Aqaba, in Giordania, il 4 giugno 2003
Mahmoud Abbas incontra Bush alla Casa Bianca
Mahmoud Abbas incontra Bush alla Casa Bianca

Nel periodo di crisi nazionale seguito agli attacchi dell'11 settembre 2001, Bush godette per un breve periodo di consensi superiori all'85 per cento. Per alcuni mesi dopo l'attacco, Bush mantenne questi risultati eccezionali (i consensi più alti per un presidente da quando sondaggi regolari cominciarono ad essere effettuati nel 1938), ma gradualmente essi scesero a livelli sempre più bassi.

Durante le elezioni per il Congresso tenutesi a metà del mandato presidenziale, nel 2002, Bush ottenne il più alto livello di consensi in elezioni di mezzo termine dai tempi di Dwight Eisenhower e di conseguenza il Partito Repubblicano riprese il controllo del Senato e aumentò la sua maggioranza nella Camera dei Rappresentanti. Questi risultati hanno segnato una deviazione insolita rispetto alla tendenza per il partito del Presidente di perdere seggi al Senato durante elezioni di metà mandato, e fu solo la terza volta dalla Guerra di secessione americana che il partito che controllava la Casa Bianca ha guadagnato seggi in entrambi i rami del parlamento statunitense (le altre occasioni furono nel 1902 e nel 1934). Una spiegazione di questo evento storico è che la popolarità di Bush nel periodo di guerra ha giovato anche agli altri repubblicani candidati alle elezioni. Un'altra è che i risultati straordinariamente vicini al pareggio nell'elezione del 2000 hanno complicato le aspettative rispetto alle linee tendenziali storiche.

Il Primo Ministro iracheno Nuri al-Maliki stringe la mano a Bush nella East Room della Casa Bianca, in occasione della conferenza-stampa ivi svolta.
Il Primo Ministro iracheno Nuri al-Maliki stringe la mano a Bush nella East Room della Casa Bianca, in occasione della conferenza-stampa ivi svolta.

Nel 2003, i consensi per Bush continuarono la loro lenta discesa dalle vette raggiunte nel 2001: i risultati di 13 sondaggi principali erano concordi nell'indicare un calo decisamente costante dell'1,7% al mese per l'intera durata della sua presidenza, con l'eccezione di tre significativi momenti di crescita: subito dopo l'11 settembre, durante la guerra in Iraq, e dopo la cattura di Saddam Hussein. Verso la fine del 2003, le percentuali dei consensi si aggiravano intorno al 50-55%. Tuttavia, i consensi rimasero ancora solidi durante il terzo anno della Presidenza, quando, come di norma, gli avversari del Presidente iniziarono sul serio ad effettuare le loro campagne di critica. La maggior parte dei sondaggi mostrava una correlazione tra il calo dei consensi e una crescente preoccupazione sull'andamento dell'occupazione dell'Iraq guidata dagli USA, oltre al lento recupero dell'economia dalla recessione del 2001. Verso la fine delle primarie dei Democratici, la maggior parte dei sondaggi principali mostrava Bush sconfitto per un leggero margine dai vari sfidanti democratici. I sondaggi del maggio 2004 mostravano risultati incerti - dal 53 per cento di consensi [4] al 46 per cento [5]. Grafici compositi e datati dei consensi per Bush dal gennaio 2001 al maggio 2004 sono disponibili a [6] e [7], mentre un'analisi della popolarità di G. W. Bush's nel corso degli anni è disponibile a [8].

George W. Bush è stato oggetto sia di grande apprezzamento che di forti critiche ed è stato chiamato il presidente "love him or hate him" ("o lo ami o lo odi" — ossia, senza vie di mezzo). Le lodi nei suoi confronti si sono concentrate su materie come l'economia, la sicurezza interna e specialmente la sua leadership dopo gli attacchi dell'11 settembre; le critiche vertono invece sull'economia, le controverse elezioni presidenziali del 2000 e l'occupazione dell'Iraq.

Bush sulla guerra in Libano dell'agosto 2006
Bush sulla guerra in Libano dell'agosto 2006

I suoi detrattori, oltre ad attaccarlo sul piano politico, sono non raramente arrivati a metterne in dubbio la salute mentale. I documentari di Michael Moore rappresentano spesso Bush come una persona con la psicologia di un adolescente o di un bambino, incapace di prendere decisioni in modo autonomo e di decifrare correttamente il mondo intorno a sé. Molto diffuse su Internet e altri media sono anche le raccolte di "bushismi", frasi di Bush che dimostrerebbero problemi nell'uso del linguaggio o gravi lacune culturali.

[modifica] Al di fuori degli Stati Uniti

Una caricatura con Condoleeza Rice
Una caricatura con Condoleeza Rice
Altra vignetta critica.
Altra vignetta critica.
Bush a colloquio con l'allora Presidente francese Jacques Chirac durante le sessioni del G8 il 21 luglio 2001.
Bush a colloquio con l'allora Presidente francese Jacques Chirac durante le sessioni del G8 il 21 luglio 2001.

La popolarità di Bush al di fuori degli Stati Uniti è solitamente più bassa. È decisamente impopolare in molte parti del mondo, dove molti criticano la sua personalità e politica estera. L'invasione dell'Iraq gli attirò in particolare accuse di unilateralismo. Sondaggi recenti indicano un'erosione del sostegno per Bush tra gli europei, per esempio una caduta di consenso dal 36% al 16% nel corso dello scorso anno in Germania.[10]

Secondo un sondaggio più ampio condotto da Associated Press/Ipsos nei paesi industrializzati, la maggioranza delle persone in Francia, Italia, Germania, Messico, Spagna - oltre a Canada e Gran Bretagna, dove esiste ancora una tradizione di cooperazione anglo-americana - ha un'opinione sfavorevole di Bush e della sua politica estera, sebbene delle minoranze mantengano opinioni favorevoli.[11]

Nei Paesi musulmani la percentuale di opinioni sfavorevoli a Bush è particolarmente alta, spesso sopra il 90%.[9] Tra le nazioni non-statunitensi sondate in una ricerca mondiale, la popolarità di Bush raggiunge i livelli più alti in Israele, dove il 62% esprime opinioni a lui favorevoli.[12]

Secondo un sondaggio condotto in luglio e agosto del 2004 dall'University of Maryland e da GlobeScan su 34.330 persone in 35 nazioni, in 30 di questi 35 paesi, una maggioranza relativa o assoluta avrebbe preferito che il candidato democratico John Kerry vincesse le elezioni del 2004. Kerry è stato nettamente preferito a Bush nelle nazioni europee tradizionalmente alleate degli Stati Uniti come la Norvegia (74% per Kerry, 7% per Bush), la Germania (74% contro 10%), la Francia (64% contro 5%), i Paesi Bassi (63% contro 6%), l'Italia (58% contro 14%), la Spagna (45% contro 7%) e la Gran Bretagna (47% contro 16%). Risultati simili anche per altri alleati come il Giappone (43% contro 23%), il Messico (38% contro 18%), la Turchia (40% contro 25%) e il Sudafrica (43% contro 29%). Le uniche nazioni in cui il presidente Bush otteneva le preferenze della maggioranza erano le Filippine, la Nigeria e la Polonia. L'India e la Thailandia erano divise.[13] Un sondaggio condotto nell'ottobre del 2004[14] da un gruppo di testate giornalistiche internazionali indica che in Australia, Gran Bretagna, Canada, Francia, Giappone, Spagna e Corea del Sud, una maggioranza di elettori esprime opposizione all'invasione dell'Iraq, dissenso verso l'amministrazione Bush e una crescente ostilità verso gli Stati Uniti; tuttavia, anche chi si oppone apertamente alla politica del governo Bush non esprime antipatia per il popolo americano.

[modifica] Curiosità

Papa Giovanni Paolo II incontra Bush
Papa Giovanni Paolo II incontra Bush
Il Presidente Bush con la moglie, Bill Clinton e H.W. Bush inginocchiati davanti al corpo di Papa Giovanni Paolo II
Il Presidente Bush con la moglie, Bill Clinton e H.W. Bush inginocchiati davanti al corpo di Papa Giovanni Paolo II
  • Il 14 gennaio 2002 ha mangiato un salatino che gli è andato di traverso, ed ha rischiato il soffocamento fino a perdere conoscenza, e fu aperto il sito www.bretzelforbush.com (salatino per Bush) ormai disattivato
  • Nel 2004 Bush ottenne il premio cinematografico Razzie Awards quale peggiore interpretazione dell'anno, nel ruolo di sé stesso nel documentario Fahrenheit 9/11 di Michael Moore.
  • Nel 2004 vinse anche il Razzie Awards alla peggior coppia in compagnia di Condoleezza Rice e del libro The Peat Goat che leggeva durante l'incontro con la scolaresca a Sarasota in Florida mentre era stato avvisato dell'attacco alle Twin Towers l' 11 settembre.
  • L'11 ottobre 2006, tiene un discorso nel quale cita il 30 febbraio come termine dell'anno fiscale.
  • Nel 2006 è protagonista di Death of a president, un documentario in cui si immagina la sua uccisione dopo un discorso pubblico.
  • Il 6 maggio 2007 ricevendo in visita ufficiale la Regina Elisabetta II ha affermato che era la seconda volta che i due si vedevano, dopo la sua precedente visita nel 1794. La platea ha riso divertita e Bush ha affermato che la Sovrana lo ha guardato come una mamma guarda un figlio (battuta poco apprezzata dalla Regina). La Regina nella cena di gran gala della sera stessa, dando fondo al suo humor, ha iniziato il discorso riprendendo la gaffe mattutina di Bush dicendo: "Probabilmente dovrei iniziare il mio discorso ricordando la mia precedente visita nel 1794".

[modifica] Ulteriori letture

  • George W. Bush, A Charge to Keep, (1999) ISBN 0688174418
  • J. H. Hatfield, Fortunate Son: George W. Bush and the Making of an American President (1999) ISBN 1887128840
  • B. Minutaglio, First Son: George W. Bush and the Bush Family Dynasty (1999) ISBN 0609808672
  • M. Ivins and L. Dubose, Shrub: The Short but Happy Political Life of George W. Bush (2000) ISBN 0375503994
  • E. Mitchell, W: Revenge of the Bush Dynasty (2000) ISBN 0786866306
  • H. Gillman, The Votes That Counted: How the Court Decided the 2000 Presidential Election (2001) ISBN 0226294080
  • Bob Woodward, Bush At War, (2002) ISBN 0743244613
  • Bill Sammon, Fighting Back: The War on Terrorism from Inside the Bush White House, (2002) ISBN 0895261499
  • Stephen Mansfield, The Faith of George W. Bush, (2003) ISBN 1585423092
  • George W. Bush, We Will Prevail, (2003) ISBN 0826415520
  • David Frum, The Right Man, (2003) ISBN 0375509038 ISBN 0812966953
  • Corrado Maria Daclon, Elezioni in USA e lotta al terrorismo, (2004) Analisi Difesa, n. 50
  • Ronald Kessler, A Matter Of Character: Inside The White House Of George W. Bush, Penguin, USA, August (2004) hardcover, 320 pages, ISBN 1595230009
  • Bob Woodward, Plan of Attack, (2004) ISBN 074325547X
  • Bill Sammon, Misunderestimated: The President Battles Terrorism, John Kerry, and the Bush Haters (2004) ISBN 0060723831
  • Ben Fritz, Bryan Keefer & Brendan Nyhan, All the Presidents Spin: George W. Bush, the Media, and the Truth (2004) ISBN 0743262514
  • K. Auletta (January 19, 2004). Fortress Bush: How the White House Keeps the Press Under Control, The New Yorker, LXXIX, 53.
  • Ian Williams, Deserter: George Bush's War on Military Families, Veterans, and His Past ISBN 1560256273
  • Robert Bryce, Cronies: Oil, The Bushes, and the Rise of Texas, America's Superstate, PublicAffairs, ISBN 1586481886
  • Craig Unger, House of Bush, House of Saud: The Secret Relationship Between the World's Two Most Powerful Dynasties ISBN 074325337X


[modifica] Note

[modifica] Voci correlate

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