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« Il cinema racchiude in sé molte altre arti; così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica.  »

Il cinema è una forma d'arte moderna nata alla fine del XIX secolo, nota anche come la settima arte.

La rapida successione di immagini che contengono una ripresa frazionata della medesima azione è alla base di quella illusione ottica che noi conosciamo con il nome di cinema.

Indice

[modifica] Movimento come illusione

È molto diffusa la convinzione che il fenomeno della persistenza delle immagini sulla retina consenta allo spettatore di avere l'illusione del movimento. Questa affermazione è sbagliata. Il fenomeno ora descritto consente all'occhio di percepire come un fascio di luce continuo ciò che, al contrario, è una rapida sequenza di lampi (nel cinema professionale 48 al secondo, pari a 24 fotogrammi al secondo: ogni fotogramma viene illuminato due volte); l'illusione del movimento è invece opera del cervello il quale, secondo meccanismi non ancora del tutto chiariti, "assembla" la raffica di immagini che gli vengono trasmesse in modo unitario e, ciò che più conta, in movimento.

Secondo alcuni studi la percezione del movimento si ha già con sole sei immagini al secondo, anche se, ovviamente, la fluidità dell'azione risulta molto scarsa. I primi film muti venivano girati a circa sedici fotogrammi al secondo; lo standard dei 24 fotogrammi fu codificato solo con l'avvento del cinema sonoro onde ottenere una velocità lineare della pellicola sufficiente per una dignitosa resa sonora della traccia.

[modifica] Proiezione

Le pellicole cinematografiche vengono proiettate in apposite sale dette appunto cinematografiche o cinematografi, per lo più teatri, adattati ad ospitare uno schermo al posto del palco e un proiettore in fondo alla sala; oggi, visto il numero e la specializzazione in generi del cinema, la tendenza è di riunire più sale cinematografiche di varia capienza in una sola struttura creata appositamente, i cinema multisala o più semplicemente multisale.

[modifica] I cinematografi

Un dispositivo elettronico del tipo DLP utilizzato oggi in un moderno proiettore digitale
Un dispositivo elettronico del tipo DLP utilizzato oggi in un moderno proiettore digitale

I primi luoghi ad ospitare delle proiezioni cinematografiche furono dei teatri adattati per l'occasione con uno schermo. Inizialmente, infatti, essendo i film muti, non servivano apparecchiature per la riproduzione del sonoro, e una qualsiasi stanza si adattava alle esigenze. Spesso, i proprietari dei locali ingaggiavano dei musicisti, in genere un pianista, per accompagnare musicalmente lo spettacolo.

Con l'avvento del sonoro, anche i cinematografi dovettero adattarsi alle nuove esigenze di quello che stava comiciando a diventare un ricco business, e nacquero le prime sale cinematografiche vere e proprie, dedicate esclusivamente alla proiezione di film. Cominciò così la prima età dell'oro del cinema, e le sale si diffusero rapidamente in tutto il mondo.

Il più antico cinema italiano ancora in esercizio, inaugurato il 15 dicembre 1905 e realizzato dall'architetto Luigi Bellincioni si trova a Pisa sul retro di Palazzo Agostini: il Cinema Lumière. Il 19 ottobre 1906 vi venne realizzato il primo esperimento di sonorizzazione di pellicole da parte del professore Pietro Pierini dell'Università di Pisa, brevettato dalla Fabbrica Pisana di Pellicole Parlate sotto la dizione ‘Sistema elettrico per sincronismo di movimenti’ e, dopo averne migliorato il funzionamento, come ‘Isosincronizzatore’.

Oggi ormai le sale uniche sono una rarità, e si sono sempre più diffusi i cinema multisala, che sfruttano il richiamo di più pellicole e sale più piccole per ottimizzare i ricavi, secondo la logica ormai diffusa dello show-business.

Una curiosità: il più piccolo cinema del mondo si trova in Italia. Il Cinema dei Piccoli, con 63 posti a sedere, si trova a Roma all'interno del parco di Villa Borghese, e risale al 1934. Fu realizzato da Alfredo Annibali ed oggi copre un'area di 71,52 m². In origine si chiamava Topolino. Restaurato nel 1991, dispone di uno schermo di 5 metri x 2.5 metri, stereo sound ed aria condizionata. È nel Guinness dei record.

[modifica] I Drive-In

I Drive-In, Guida-Dentro tradotto letteralmente, sono una forma di cinema particolare che si diffuse soprattutto negli Stati Uniti nel corso degli anni '50 e '60, che consisteva in proiezioni cinematografiche all'aperto, dove ci si poteva recare a vedere il film in automobile, sistemandosi nelle apposite piazzole allestite di fronte allo schermo, con a lato gli altoparlanti per l'audio (in alcuni casi era trasmesso su frequenze radio su cui ci si poteva sintonizzare con l'impianto stereo della macchina).

[modifica] Storia del cinema

Per approfondire, vedi le voci Storia del cinema e Pre-cinema.
Pellicola cinematografica
Pellicola cinematografica

I primi rudimentali esempi di cinematografia erano semplici sviluppi della lanterna magica e strumenti ottici simili, che potevano essere usati per proiettare immagini ferme per fare in modo che l'occhio umano percepisse il movimento tramite la loro successione rapida. Naturalmente, le immagini usate per simili strumenti dovevano essere scelte e preparate con cura per raggiungere l'effetto desiderato. Usando immagini simili tra loro, ma con lievi differenze, si poteva trasmettere alla percezione del pubblico l'effetto del movimento. Il principio è ancora oggi quello applicato nel campo dell'animazione.

Con lo sviluppo della fotografia, e in particolare della pellicola cinematografica (film) di celluloide, divenne possibile registrare le immagini. L'uso della pellicola, inoltre, era decisamente più comodo per un sistema di proiezione delle immagini ad un pubblico, quando all'epoca si usavano strumenti che potevano essere utilizzati da una persona per volta, che doveva guardare all'interno dell'oggetto.

Il 28 dicembre 1895 i fratelli Lumiere proiettarono al Grand Café des Capucines di Parigi dieci film di circa un minuto l'uno, tra i quali un primo piano di uno dei fratelli e sua moglie che davano da mangiare a loro figlio e Arroseur et arrose (Innaffiatore e innaffiato).

L'intento dei fratelli Lumiere era quello di dare allo spettatore la sensazione del vero, e ci riuscirono pienamente. Infatti in uno dei loro primi corti ripresero un treno che rientrava in stazione e chiunque lo vedeva aveva paura che il treno lo travolgesse.

Il cinema fu inizialmente pura arte visiva. Comunque, quando un film veniva proiettato in un cinematografo, per lo più teatri adattati alle esigenze, i proprietari dei locali ingaggiavano dei musicisti per accompagnare la proiezione con della musica. I musicisti, solitamente pianisti, dovevano dunque adattarsi ed accompagnare l'umore del film nei vari passaggi.

Più tardi, lo sviluppo tecnologico permise di creare una colonna sonora sincronizzata con le immagini sullo schermo, e che poteva essere registrata a parte dalle riprese del film. I film sonori vennero inizialmente conosciuti come "film parlanti".

L'ultimo decisivo gradino che ha portato il cinema alla concezione moderna fu l'introduzione del colore, che venne adottato più gradualmente rispetto al sonoro. Come la tecnologia si sviluppò, sempre più film si avvalsero del colore, ed è oggi ormai una pratica universale, diversamente dalla fotografia, dove il bianco e nero è sopravvissuto per vari motivi. Ma ancora oggi in non pochi casi, il postulato di Eisenstein sul bianco nero come forma d'arte viene raccolto: basti pensare a numerosi registi dell'era del colore come il Wim Wenders de "Il cielo sopra Berlino", o il grande Michelangelo Antonioni o lo stesso Federico Fellini. Quando il cinema torna agli antichi splendori, il bianco nero torna a sottolineare che la lanterna magica è ancora in grado di incantare la realta'.

[modifica] La produzione cinematografica

Per approfondire, vedi la voce Produzione cinematografica.

Se la proiezione di un film è una cosa tutto sommato semplice ed economica,la sua creazione invece è una vera e propria impresa che richiede la coordinazione di una troupe di centinaia di persone, l'impiego di macchinari e attrezzature molto costose, la pianificazione di molte attività diverse, a volte contemporanee, e l'investimento di grosse somme di denaro: girare (creare) un film in modo professionale, anche in economia, costa comunque cifre dell'ordine del milione di euro. A fronte di questi costi e di queste difficoltà un film riuscito, che ha successo, può rendere cifre straordinarie. D'altra parte, se il film non piace, la perdita è molto grave.

In generale, le fasi della produzione sono: lo sviluppo del progetto, la pre-produzione, la lavorazione e la post-produzione.

[modifica] Gli aspetti più importanti

[modifica] Regia

Per approfondire, vedi la voce Regia cinematografica.

[modifica] Soggetto e Sceneggiatura

Per approfondire, vedi le voci Soggetto (cinema) e Sceneggiatura.

La produzione di un film parte generalmente da un'idea. Lo sviluppo di questa idea porta alla stesura del soggetto, una prima bozza di quello che potrebbe diventare il copione di un film. Il soggetto, contenente solo lo svolgimento della vicenda in linea di massima, è presentato a uno o più produttori. Se ci sono i presupposti per uno sviluppo del progetto, il soggetto viene tramutato in sceneggiatura. Questo secondo processo è decisamente più lungo e delicato del precedente, e richiede delle buone conoscenze tecniche: una buona sceneggiatura, infatti, getta le basi per una buona riuscita del prodotto finale. Lo svolgimento dell'azione narrato nel soggetto viene elaborato e raffinato, creando il copione finale del film, che comprende la suddivisione in scene, i dialoghi, le ambientazioni, indicazioni sulle azioni dei personaggi e sulle loro personalità, tutto quello che, insomma, può servire al regista per sviluppare le riprese. Il regista, se già coinvolto nel progetto durante questa fase (spesso il regista viene scelto a sceneggiatura ultimata), può fornire il suo apporto nella stesura del testo. In seguito, avrà comunque la possibilità di cambiarlo e modificarlo in itinere durante le riprese.

[modifica] Fotografia

Per approfondire, vedi le voci Fotografia (cinema) e Direttore della fotografia.

La fotografia cinematografica ha un ruolo fondamentale nella produzione di un film, essendo la responsabile principale dell'aspetto estetico finale del prodotto. Il direttore della fotografia è uno dei collaboratori più stretti ed importanti del regista. Insieme decidono la composizione ed il taglio dell'inquadratura, a che distanza inquadrare un soggetto, con quale angolo di ripresa, etc. In base alla scena che si vuole riprendere, si deciderà, ad esempio, se effettuare una carrellata, una panoramica, un primo piano, un campo lungo, etc. La vicinanza o meno della macchina da presa può influire, infatti, sulla carica emotiva della scena. Ad esempio, inquadrando il volto di un attore, lo spettatore è coinvolto maggiormente rispetto ad un'inquadratura più ampia comprendente tutto l'ambiente circostante. Oppure, in una scena di guerra, utilizzando una steadicam ed adottando il punto di vista di un soldato, si proietta lo spettatore nel vivo dell'azione. In questo contesto, possiamo affermare che la fotografia è l'arte di "raccontare per immagini", ed è parte integrante di quello che è definito come "il linguaggio cinematografico": le immagini non sono altro che le parole (o i segni) del linguaggio, ed il montaggio ne è la grammatica (o la sintassi).

[modifica] Montaggio

Il montaggio è solitamente considerato l'anima del cinema e parte essenziale della messa in scena operata dal regista. Il primo a rendere evidenti le potenzialità del montaggio fu David W. Griffith nel film La nascita di una nazione, ove teorizzò gli elementi alla base del "linguaggio cinematografico": inquadratura, scena e sequenza.

Grande attenzione al montaggio venne riservata dai registi sovietici degli anni '20. Lev Vladimirovič Kulešov e Sergej Michajlovič Ejzenštejn furono i principali teorici del montaggio. Kulešov dimostrò l'importanza del montaggio nella percezione del film attraverso un famoso esperimento. Facendo seguire sempre lo stesso primo piano dell'attore Ivan Mozzhukhin di volta in volta a un piatto di minestra, un cadavere o un bambino, rese evidente che lo spettatore avrebbe letto nel volto fame, tristezza o gioia. Questo prende il nome di "Effetto Kulešov". Ejzenštejn invece teorizzò il "Montaggio delle attrazioni". Nel 1923 pubblicò un saggio in cui anticipava la pratica che avrebbe usato poi nelle sue pellicole. Nei suoi lavori, come Sciopero (1925) o La corazzata Potemkin (1925), il regista inserì varie immagini non diegetiche, cioè estranee al testo filmico rappresentato, ma che per la loro capacità di esemplificazione potevano essere associate alle scene. Ad esempio, in Sciopero, la soppressione della rivolta viene mostrata attraverso lo sgozzamento di un bue. Praticò un'estrema frammentazione delle inquadrature, per cui un unico gesto viene mostrato da più angolazioni. Questo metodo di Montaggio si contrapponeva al montaggio classico o invisibile. Hollywood infatti attraverso i campo-controcampo o i raccordi sullo sguardo cercava di rendere il montaggio il più fluente possibile.

Il montatore segue le indicazioni del regista, che supervisiona il lavoro, e procede a visionare il girato tagliando le inquadrature utili ed unendole tra loro. Tutte le scene, girate secondo le esigenze della produzione, sono poi montate nell'ordine previsto dalla sceneggiatura, o in altro ordine che emerge secondo le necessità della narrazione. Non sono rari casi di film completamente rivoluzionati in fase di montaggio, rispetto a come erano stati scritti (un esempio su tutti: Il Paziente Inglese, scritto e diretto da Anthony Minghella, montato da Walter Murch, autore, fra l'altro, di un importantissimo testo di teoria del montaggio, In un batter d'occhi).

Il montaggio detta il ritmo del film ed il suo stile narrativo.

Nella figura a lato potete vedere un esempio di pellicola 8mm, non super8.

[modifica] Colonna sonora

Con il termine colonna sonora ci si riferisce solitamente alle musiche di un film, ma il termine comprende l'audio completo (con dialoghi e effetti sonori). Dal punto di vista "fisico", la colonna sonora è l'area della pellicola cinematografica (il vero film) dedicata alla registrazione dell'audio rappresentata da fori laterali di forma quadrata.

La colonna sonora di un film accompagna e sottolinea lo svolgimento della pellicola, e le musiche possono essere "originali" e non (due categorie premiate distintamente, per esempio, agli Oscar). Può anche essere completamente assente, e in questo caso la musica proviene direttamente dall'interno del film (musica diegetica)

[modifica] Effetti speciali

Per approfondire, vedi la voce Effetti speciali.

Gli effetti speciali sono una delle caratteristiche peculiari del cinema fin dai tempi del regista francese Georges Méliès, inventore dei primi rudimentali effetti visivi, ottenuti tramite un sapiente montaggio e lunghe sperimentazioni. Gli effetti sono stati poi progressivamente perfezionati grazie all'introduzione di nuove tecnologie, passando attraverso diverse fasi di sviluppo, fino ad approdare ai moderni effetti basati sulla computer grafica, la quale ha rivoluzionato l'industria cinematografica liberando la fantasia di sceneggiatori e registi. Nonostante questo, molti degli effetti dipendono ancora oggi dall'estro di coreografi, controfigure, truccatori, disegnatori, etc.

Gli effetti speciali sono realizzabili sia durante le riprese sia in post-produzione, e sono classificabili in "visivi" e "sonori", ed anche in "effetti fisici" ed "effetti digitali".

[modifica] Tecnologie e figure professionali

La storia del cinema è costellata di piccole e grandi invenzioni tecniche. Il progresso tecnologico non si è mai arrestato, ed ha visto anche alcune svolte epocali, come il passaggio dal muto al sonoro, dal bianco e nero al colore, e dall'analogico al digitale (quest'ultimo è tuttora in corso). Come conseguenza dello sviluppo tecnologico, è aumentato il grado di specializzazione delle maestranze impegnate sul set, e sono state create nuove figure professionali. Le grandi produzioni sono popolate da un vero e proprio esercito di assistenti, costruttori, attrezzisti, direttori di reparti, disegnatori, progettisti, truccatori, controfigure, e così via. Le attrezzature utilizzate sono sempre più complesse, e permettono evoluzioni della macchina da presa controllate al millimetro. Anche la proiezione si è evoluta, specialmente con l'introduzione dei grandi formati panoramici. Per non parlare del mondo degli effetti speciali, del montaggio, dei Dvd, etc. Nel complesso, sono ormai migliaia i termini tecnici e gli acronimi oggi utilizzati dagli "addetti ai lavori".

Per un elenco approssimativo dei termini più utilizzati consultare il Glossario cinematografico.

[modifica] Film

[modifica] Movimenti cinematografici

[modifica] Scuole

[modifica] Cinematografie nazionali

[modifica] Premi cinematografici

[modifica] Festival cinematografici

[modifica] Cineteche in Italia

[modifica] Voci correlate

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[modifica] Collegamenti esterni

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