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Sceneggiatura - Wikipedia

Sceneggiatura

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La sceneggiatura è un testo destinato ad essere girato o filmato, e diventare quindi un film. Costituisce il primo e fondamentale passo nella realizzazione di tutte le opere cinematografiche e di fiction televisiva. Lo sceneggiatore è l’autore che lo scrive.

Indice

[modifica] Sceneggiatura e testo teatrale

Ad un primo sguardo, una sceneggiatura non differisce molto da un testo teatrale. Anche nella sceneggiatura vengono riportati i dialoghi dei personaggi, con alcune indicazioni sulle loro intenzioni, e vengono descritte le azioni e gli ambienti in cui si svolgono. Talvolta è possibile trovare nelle sceneggiature anche alcune indicazioni sui movimenti che la macchina da presa dovrebbe fare, o se dovrebbe ad esempio riprendere l’attore in primo piano (ovvero da vicino, inquadrandone solo il volto) o in campo lungo (ovvero da lontano). Ma è più facile che queste scelte vengano lasciate al regista.

La differenza fondamentale tra sceneggiatura cinematografica e testo teatrale è nel valore letterario, che la sceneggiatura non ha. Il testo teatrale può esistere, ed essere magari anche pubblicato, a prescindere dalla sua messa in scena; la sceneggiatura no. Diversi grandi drammi del passato sono stati scritti per essere magari letti in pubblico, ma non proprio rappresentati – come, a titolo di esempio, le tragedie di Seneca o i drammi di Alfred de Musset, o anche di Alessandro Manzoni.

D’altra parte, un testo teatrale può conoscere una quantità praticamente illimitata di rappresentazioni, molto diverse l’una dall’altra: due messe in scena dello stesso dramma di Shakespeare possono arrivare a sembrare due storie completamente differenti. Che invece dalla stessa sceneggiatura siano realizzati due film diversi è un fatto che non si è praticamente mai verificato. Non è difficile trovare in libreria le sceneggiature di, ad esempio, Woody Allen, Pedro Almodovar o Quentin Tarantino, che oltre ad essere registi sono anche sceneggiatori; ma è difficile riuscire ad immaginarle realizzate da qualcun altro.

La sceneggiatura è un progetto, e ha il solo valore del progetto, che per essere sviluppato e compiuto avrà bisogno dell’apporto di altri linguaggi. Ma come ogni progetto, contiene gli elementi fondamentali che ne decreteranno il successo o l’insuccesso. La storia è una responsabilità dello sceneggiatore, e senza una buona storia è difficile fare un buon film.

[modifica] Scrittura della sceneggiatura

Le sceneggiature possono nascere da idee originali, oppure possono essere basate su romanzi, testi teatrali o addirittura su altre sceneggiature. In ognuno di questi casi, la scrittura della sceneggiatura segue di norma le seguenti tappe:

Il soggetto è un’esposizione chiara e piuttosto breve della storia (1-5 pagine). Il trattamento è invece una narrazione più ampia (attorno alle 30 pagine) che può assomigliare ad un racconto letterario, con descrizioni di luoghi, motivazioni psicologiche dei personaggi e qualche indicazione di dialogo. La scaletta è la sequenza "tecnica" delle scene, con una brevissima descrizione di quanto accade in ognuna di esse; serve a mettere in evidenza il ritmo e la progressione della storia e le eventuali falle da correggere. Il prodotto finale, ovvero la sceneggiatura completa di un lungometraggio, supera di norma le 100 pagine.

Quando la sceneggiatura è basata su un romanzo, molto spesso lo riscrive completamente e in ogni caso deve necessariamente operare una ristrutturazione della storia. Il romanzo utilizza una modalità di racconto che non può essere trasposta nella sceneggiatura così com’è, per via della diversa durata e del diverso meccanismo di fruizione dell'opera.

Nei film con un alto budget viene talvolta realizzato anche uno storyboard, ovvero una serie di disegni che anticipano alcune inquadrature, così come dovranno apparire sullo schermo. Lo storyboard in realtà viene realizzato da un disegnatore, quando lo sceneggiatore ha consegnato il lavoro e sta probabilmente scrivendo qualcos’altro. È uno strumento pratico che serve al regista e alla produzione per lavorare meglio sul set, preparando solo quello che effettivamente verrà inquadrato, specialmente nelle scene molto complesse; serve a dare un'idea univoca a tutti i componenti della troupe (ovvero il gruppo di persone presenti sul set) di come dovrà venire la scena.

Una forma particolare di sceneggiatura è quella desunta, che è una trascrizione integrale del film ad opera normalmente di cinefili o studiosi. Essa non ha niente a che fare con la produzione del film, ma solo con una sua possibile analisi critica.

[modifica] Layout delle sceneggiature

Sul piano della formattazione della pagina, esistono tre diversi modelli:

  • sceneggiatura all'italiana
  • sceneggiatura all'americana
  • sceneggiatura alla francese.

Nel primo modello, all'italiana, il testo è diviso in due parti disposte longitudinalmente: a sinistra c'è la parte descrittiva, ovvero le didascalie, a destra compaiono i dialoghi dei personaggi; quindi la pagina è come divisa in due colonne. Inoltre si cambia pagina ad ogni cambio scena.

Esempio di sceneggiatura all'americana
Esempio di sceneggiatura all'americana

La sceneggiatura all'americana, invece, dispone sia le didascalie che i dialoghi nella parte centrale del foglio; le didascalie ne occupano tutta la larghezza, mentre i dialoghi vengono disposti al centro, incorporati in un margine ridotto.

Il modello alla francese si sintetizza in una via di mezzo tra gli altri due (disponendo in alto al centro una parte descrittiva e in basso a destra la parte coi dialoghi). E' comunque il meno usato dei tre.

Al momento il layout più utilizzato è proprio quello all’americana, che offre una migliore leggibilità. La sceneggiatura all’italiana era comoda perché cambiando pagina ad ogni scena rendeva lo spoglio della sceneggiatura molto semplice: permetteva cioè di aggregare le varie scene in unità di luogo, in modo da massimizzare le riprese. Tutte le sceneggiature del cinema italiano dagli anni '40 in poi avevano questa formattazione. Oggi, però, il computer è in grado di compiere il lavoro di spoglio in automatico, e allora si preferisce usare il modello americano, per il quale esistono anche dei programmi appositi che rendono agevole la videoscrittura, e che sono anche in grado di calcolare la durata in minuti di ogni singola scena e dell'intera sceneggiatura.

Il carattere più utilizzato è il Courier corpo 12. I nomi dei personaggi e le intestazioni delle scene vengono scritti tutti in maiuscolo. Nell’intestazione bisogna scrivere il luogo nel quale la scena è ambientata, se si svolge in esterno (all'aria aperta) o in interno (in un qualunque ambiente chiuso) e alla luce del giorno oppure di notte. Le didascalie sono tendenzialmente prive di orpelli letterari e tendono a descrivere ambienti e azioni in modo chiaro e sintetico.

[modifica] Acronimi e abbreviazioni utilizzati nelle sceneggiature

PPP Primissimo piano
PP Primo piano
PM Piano medio
PA Piano americano
FI Figura intera
CL Campo lungo
CLL Campo lunghissimo
CR Campo ravvicinato (rispetto al CL o CLL)
FC Fuori campo
SOGG. Soggettiva
PAN Panoramica
TK Truka
MdP Macchina da presa
DIDA Didascalia
PV Punto di vista (telecamera)
CG Computer grafica

[modifica] Bibliografia

  • Syd Field - La sceneggiatura - Lupetti Editore, 1991
  • Robert McKee - Story - International Forum Edizioni, 2000
  • Linda Seger - Come scrivere una grande sceneggiatura - Dino Audino Editore, 1997
  • Dominique Parent-Altier - Introduzione alla sceneggiatura - Edizioni Lindau, 2007
  • Dara Marks - L'arco di trasformazione del personaggio - Dino Audino Editore, 2007
  • David Mamet - I tre usi del coltello - Minimum Fax, 2002

[modifica] Collegamenti esterni


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