Il buono, il brutto, il cattivo, diretto da Sergio Leone nel 1966, è uno dei più celebri film western della storia del cinema, ed è considerato la quintessenza del fortunato genere spaghetti-western.[3]
Per completare la trilogia del dollaro e per sfuggire ancora una volta al rischio della ripetizione, Sergio Leone aumenta il numero dei protagonisti da due a tre. Come Clint Eastwood aveva ceduto il passo a Lee Van Cleef in Per qualche dollaro in più, Eastwood e Van Cleef devono cederlo a Eli Wallach ne Il buono, il brutto, il cattivo.
Un'altra novità è l'irruzione massiccia della storia ufficiale, sotto forma di guerra di secessione americana. Ma è ancora più singolare la collocazione del film all'interno della trilogia. L'autore sembra voler suggerire un andamento ciclico che potrebbe non aver mai fine: se nei primi due film si poteva intuire la guerra già conclusa, qui si trova in atto. Più che di un'ultima parte, insomma, si tratterebbe di un antefatto. A conferma di ciò, il personaggio di Clint Eastwood (la costante che lega i tre film) non si presenta con il consueto abbigliamento: invece del poncho, indossa un lungo soprabito. Alla fine, disfattosi del soprabito, "trova" un poncho, il suo poncho, e lo indossa giusto in tempo per il duello conclusivo, tornando ad essere anche esteriormente il personaggio di sempre.[4] La questione dell'antefatto non va presa però alla lettera: sarebbe strano, infatti, che Eastwood lasciasse Il buono, il brutto, il cattivo con 100 mila dollari in tasca per arrivare a San Miguel a cavallo di un mulo, povero in canna e pronto a vendersi «per un pugno di dollari». Da non dimenticare, poi, che in Per qualche dollaro in più, il personaggio di Eastwood (Il Monco) pronuncia la battuta: "Intasco i dollari della taglia, compro un ranch e mi ritiro".
continua...