Fotografia (cinema)
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La fotografia cinematografica (in inglese cinematography) è il processo tecnico ed artistico di registrazione delle immagini dei film.
Il processo ha molti punti in comune con la fotografia tradizionale, e determina l'aspetto estetico finale di un'opera cinematografica. La fotografia è considerata, quindi, una delle componenti fondamentali della produzione di un film.
Il responsabile della fotografia e di tutti gli accorgimenti tecnici inerenti le riprese, è chiamato "direttore della fotografia". Egli collabora col regista nella composizione delle inquadrature e nelle scelte stilistiche. Alcune delle figure professionali che solitamente lavorano al suo fianco sono: l'operatore (che manovra la mdp), il primo assistente operatore (che gestisce la messa a fuoco), ed il secondo assistente operatore (che cambia il magazzino con la pellicola). Ovviamente, chi si occupa della fotografia dovrà necessariamente collaborare anche con lo scenografo, il costumista, gli addetti all'illuminazione, eventuali "seconde unità" e vari attrezzisti che preparano il set (ed i binari per i dolly). Questo perché, solo per fare un esempio banale, un costume di un determinato colore può non intonarsi con la scenografia quando è inquadrato ed illuminato in un certo modo.
[modifica] Gli aspetti più importanti
[modifica] Formato del fotogramma
- È una delle prime scelte che sono fatte in pre-produzione (assieme alla scelta della pellicola). Determina il rapporto dimensionale tra la base e l'altezza dell'inquadratura, influendo quindi sulle scelte stilistiche successive e sulle distanze di ripresa. Il formato può variare dal più antico 1,37:1 (poi adottato anche dalla televisione e noto come 4:3), al 1,85:1 (molto usato anche nei Dvd), fino al 2,35:1 (proposto dall'SMPTE per tutti i formati 35mm con compressione anamorfica 2x).
[modifica] Macchina da presa (mdp)
- È lo strumento principale usato dal direttore della fotografia o da un eventuale operatore. Può presentare ingombri e pesi non indifferenti, costringendo all'uso di dolly e di altri supporti per garantire immagini stabili. Alcune funzionalità possono consentire, ad esempio, controlli motorizzati di assoluta precisione, messa a fuoco automatica, possibilità di ottenere riprese con velocità di scorrimento della pellicola diversa dai soliti 24 fotogrammi al secondo, controlli a distanza, obiettivi intercambiabili, possibilità di usare filtri, ecc. Possono essere utilizzate più macchine contemporaneamente, anche con troupe dedicate (chiamate "seconda unità", "terza unità", ecc.). Esistono macchine specifiche per ogni tipo di formato, e recentemente si stanno affermando quelle digitali, che offrono un notevole contenimento dei costi e numerosi altri vantaggi (per esempio montaggio diretto in Avid, visione immediata del girato e maggiore manovrabilità)
[modifica] Posizione della macchina da presa
- Può variare a seconda dell'altezza da terra, dell'inclinazione rispetto all'orizzonte e dell'angolazione rispetto ai soggetti inquadrati.
[modifica] Punto di vista
- È determinato dalla posizione della macchina da presa, ed è percepito dallo spettatore come "oggettivo" quando è neutrale, o come "soggettivo" quando coincide col punto di vista di uno dei soggetti presenti nell'inquadratura. È possibile avere anche una semi-soggettiva, con la mdp che segue da vicino uno dei personaggi (come ad esempio nel film Elephant). Il punto di vista è chiamato anche ocularizzazione.
[modifica] Illuminazione
- È uno degli aspetti più importanti della fotografia. Può essere effettuata in vari modi: dall'alto, dal basso, da dietro i soggetti (controluce), da un lato e frontalmente. Sono possibili infinite combinazioni nella disposizione delle sorgenti luminose artificiali, con in più la possibilità di filtrarle, di utilizzare direttamente la luce naturale del sole o la cosiddetta "luce diffusa" (con le ombre ridotte al minimo). È nell'uso della luce che entrano maggiormente in gioco le abilità artistiche del direttore della fotografia e la sua capacità di evidenziare le superfici, le prospettive, i contorni, la fisionomia di un volto, ecc. Inoltre, la quantità di luce sulla scena influisce sulla scelta del diaframma, con ripercussioni sull'ampiezza della profondità di campo.
[modifica] Distanza di ripresa
- È la distanza tra la macchina da presa ed il soggetto inquadrato. È classificabile in piani di ripresa quando è in rapporto alla figura umana, ed in campi di ripresa quando è in rapporto all'ambiente. Può essere ampia, come nel panorama, o ridottissima, come nella ripresa ravvicinata di un dettaglio.
[modifica] Angolo di campo
- Come nella fotografia tradizionale, indica l'ampiezza della scena inquadrata, e può variare all'interno della singola inquadratura se si utilizza un obiettivo dotato di zoom o una lente grand'angolo.
[modifica] Inquadratura
- Delimita la scena (porzione di ambiente) ripresa dalla mdp. Tutto quello che non figura nell'inquadratura è definito come "fuori campo". Durante il montaggio, l'inquadratura è intesa come "unità di montaggio", ossia una ripresa (o una sua porzione) non interrotta da stacchi o tagli. Le singole inquadrature, una volta montate nell'ordine voluto, formano le scene e le sequenze del film. L'inquadratura può rappresentare un particolare "punto di vista", e può avere un "angolo di campo" fisso, o variabile nel caso delle "zoommate".
[modifica] Movimenti di macchina
- A seconda delle attrezzature utilizzate (ad esempio treppiedi, carrelli, gru, steadicam, sky-cam o camera-car), la mdp può effettuare tutta una serie di movimenti, dando dinamismo alle riprese, simulando la corsa dell'uomo, il rollio di una barca, il volo di un aereo, ecc. I movimenti più utilizzati sono: le panoramiche, le carrellate, le riprese effettuate con la steadicam, quelle con la mdp in spalla o con la camera a mano.
[modifica] Messa a fuoco
- Come nella fotografia tradizionale, è possibile variare il punto di messa a fuoco durante una ripresa. Solitamente, accanto alla mdp è situato un assistente col compito specifico di controllare manualmente la messa a fuoco, misurando le distanze fra mdp e soggetti inquadrati. L'effetto "flou" si ottiene applicando dei filtri (o diffusori) che sfocano dettagli e contorni.
[modifica] Profondità di campo
- È l'area visibile (e nitida) davanti e dietro il punto di messa a fuoco. Dipende dal diaframma impostato (chiudendolo aumenta la profondità di campo, e viceversa).
[modifica] Monitor di servizio
- Detto anche video control, consente di controllare l'inquadratura anche prima che la ripresa su pellicola abbia inizio. È collegato direttamente al mirino della mdp, fornendo quindi al regista la stessa visuale che ha l'operatore di macchina, e che risulterà nel film. Consente anche di rivedere le immagini.
[modifica] Correzione del colore
- Avviene nella fase di post-produzione, e consente di intervenire sulla tonalità del colore delle varie inquadrature, al fine di ottenere una continuità stilistica o particolari effetti cromatici. Mentre un tempo era realizzata tramite l'uso di filtri in fase di ripresa, o con accorgimenti nella fase di stampa della pellicola, oggi avviene molto spesso direttamente al computer e contemporaneamente al montaggio, specie se si utilizzano mdp digitali.