Steadicam
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La steadicam (o "steadycam" nel caso si tratti di sistemi prodotti da case diverse dalla Cinema Products o dalla Tiffen che attualmente commercializza il prodotto) è un supporto meccanico, su cui può essere montata una macchina da presa, o una telecamera, sostenuto dall'operatore per mezzo di un sofisticato sistema di ammortizzazione agganciato ad un "corpetto" indossabile.
Grazie al corpetto, l'operatore (detto "steady-man") ha le mani libere per controllare la macchina, ed allo stesso tempo può muoversi liberamente, o addirittura correre, senza che il sistema da lui sorretto riceva vibrazioni od oscillazioni eccessive (essendo collegato al corpetto da un braccio con molle o pistoni a gas - a seconda del modello). Al posto del mirino classico, si adotta un piccolo monitor di servizio, che consente di tenere d'occhio l'inquadratura ed anche il terreno sul quale si cammina. L'operatore può eventualmente essere aiutato da un assistente che lo guidi negli arretramenti e sorregga eventuali cavi. Questi ultimi sono presenti in particolare nelle steadicam utilizzate per le riprese televisive anche se sempre più spesso si ricorre alle radiocamere che trasmettono il segnale video via etere.
Introdotto a metà degli anni settanta dall'operatore Garrett Brown, rappresentò fin da subito una piccola rivoluzione, scatenando la fantasia dei registi. Lo steadicam può essere infatti utilizzato nelle situazioni più disparate, dalle carrellate tipiche del cinema, alle riprese sul palco di un concerto, o a quelle effettuate in luoghi angusti, dove altre attrezzature più ingombranti, come i dolly, non possono arrivare o necessitano di tempi di messa in opera troppo lunghi. È inoltre utilizzato spesso nelle riprese di scene d'azione o di guerra, poiché le immagini ottenute riescono a simulare il punto di vista dei protagonisti, aumentando il realismo e, di conseguenza, la partecipazione dello spettatore.
[modifica] Il primo film girato con la steadicam
I testi di storia del Cinema offrono varie interpretazioni su quale possa essere stato il primo film in assoluto girato utilizzando la steadicam. Queste differenze derivano, probabilmente, dal fatto che l'inventore di questo supporto per la macchina da presa, Garrett Brown, creò diversi prototipi prima di giungere al modello definitivo, per cui non esiste ancora una posizione univoca che stabilisca da quale momento quest'invenzione, nelle sue svariate versioni, possa essere considerata giunta alla sua forma finale. Tuttavia, è ragionevole individuare nel periodo compreso tra il 1979 e il 1980 il momento che vide definirsi la steadicam nel senso più odierno del termine.
Nel 1976 furono fatti i primi esperimenti con quello che ancora era chiamato "Brown stabilizer". Questo avvenne nel corso delle riprese di tre film: Questa terra è la mia terra di Hal Ashby, Il maratoneta di John Schlesinger e Rocky di John G. Avildsen.
Un nuovo modello fu messo a punto nel 1978, e usato per le riprese di Halloween, la notte delle streghe di John Carpenter.
Tutti questi prototipi, ancora troppo ingombranti, pesanti e non semplici da maneggiare, non soddisfarono appieno il suo creatore il quale si dedicò alacremente ad apportare tutte quelle migliorìe e modifiche che sfoceranno, a cavallo tra il 1979 e il 1980, nella steadicam così come la conosciamo oggi.
Proprio nel 1980, l'invenzione di Garrett Brown conobbe quella che è rimasta, ad oggi, la sua migliore applicazione: Stanley Kubrick la usò, infatti, per girare moltissime scene del suo capolavoro Shining, con un risultato finale - a detta dello stesso Brown[citazione necessaria] - tutt'ora insuperato, per eleganza e capacità espressiva.
Oltre alle celeberrime scene del bambino che percorre gli inquietanti corridoi dell'hotel a bordo del suo triciclo, oppure le claustrofobiche scene ambientate nel labirinto, giova ricordare le impressionanti primissime inquadrature del film, girate issando la steadicam a bordo di un elicottero (Kubrick fu quindi il precursore della moderna wescam) e che ci propongono delle immagini - filmate con un grandangolare molto potente - di una strepitosa ed inarrivabile potenza visiva, vanamente imitata negli anni successivi da molti registi.