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Cirié - Wikipedia

Cirié

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Cirié
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Cirié]]
Cirié - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Piemonte
Provincia: stemma Torino
Coordinate: 45°14′0″N 7°36′0″E / 45.23333, 7.6
Altitudine: 344 m s.l.m.
Superficie: 17 km²
Abitanti:
18.178
Densità: 1069 ab./km²
Frazioni: Devesi, Vastalla 
Comuni contigui: Nole, San Carlo Canavese, San Maurizio Canavese, Robassomero
CAP: 10073
Pref. tel: 011
Codice ISTAT: 001086
Codice catasto: C722 
Nome abitanti: ciriaciesi 
Santo patrono: San Ciriaco 
Giorno festivo:  
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Cirié (in piemontese Siriè o Ciriè) è un comune di 18.178 abitanti della provincia di Torino.

Indice

[modifica] Geografia

Il comune, distante 21 chilometri dal capoluogo, è situato presso lo sbocco delle valli di Corio e di Lanzo, in prossimità di un altopiano chiamato Vaude, termine d’origine germanica, che significa foresta. Il territorio è bagnato dalla Stura di Lanzo, che scorre nelle vicinanze della città.

[modifica] Storia

La zona di Cirié e dell’Alto Canavese era abitata, sin dall’antichità, dai Salassi, una popolazione di origine gallo-celtica, discendente, con buona probabilità, dagli Allobrogi. Prima della dominazione romana il Canavese, come riferisce lo storico Polibio, era ricoperto da fitte boscaglie, con poche radure, qualche piccolo villaggio e rari sentieri che scorrevano tra la vegetazione. Nell’anno 141 a.C. i Romani, guidati dal console Appio Claudio, mossero guerra contro le tribù stanziate nelle valli dell’Orco e della Dora Baltea, con l’intento di aprirsi una via verso l’Elvezia e la Gallia transalpina. Si riteneva che l’occupazione sarebbe stata assai rapida, invece la reazione delle tribù locali fu invece durissima e gli invasori furono costretti, in un primo momento, alla ritirata. Per questo i Romani ritennero necessario stabilire alcuni accampamenti nella zona, per meglio organizzare l’esercito e sorvegliare le vie di comunicazione verso le valli. Vennero così allestiti accampamenti nei pressi di Ivrea, di Torino e nell’area dove sorge attualmente Cirié. Da qui era possibile sorvegliare l’accesso alle vallate di Lanzo e di Viù. L’accampamento stanziato presso l’attuale Cirié prese il nome di Castrum Cerreti, in riferimento alla grande quantità di cerri presenti nella zona. Successivamente, per brevità, venne chiamato semplicemente Cerretum. La strada maestra dell'antico accampamento era situata ove oggi si trova Via Vittorio Emanuele II, la strada principale del centro storico. Con il definitivo assoggettamento dei Salassi e con la conseguente pace, il campo cominciò a diventare un importante crocevia di scambi commerciali ed in prossimità di esso si concentra un gran numero di abitazioni, dapprima povere baracche di paglia e legno, successivamente case di pietra e mattoni. In seguito alla penetrazione della religione cristiana, si decise di assegnare all’abitato un santo protettore: venne scelto, per via della somiglianza con il precedente nome del paese, San Ciriaco, martire cristiano ucciso a Roma nel 303. La presenza romana nel territorio ciriacese è testimoniata dal ritrovamento di monete dell'età imperiale, frammenti di terracotte e lapidi funerarie, conservate, queste ultime, nella chiesa di San Martino. Dalla caduta dell'Impero Romano e dalle prime invasioni barbariche, vi è un vuoto di informazioni che dura quasi un millennio. Sappiamo per certo che nel 1229 il territorio di Ciriè viene occupato dai Marchesi del Monferrato. Nel 1296 Margherita di Savoia sposa Giovanni I, ottenendo in questo modo i diritti sulle terre di Caselle, Ciriè e Lanzo. Alla morte prematura del marito, Margherita si trasferisce nel grande castello di Ciriè, che sorgeva nella piazza che ancora oggi ne porta il nome. L'insediamento di Margherita nel castello, che avviene nel 1506, viene ricordato ancora oggi con il Palio dei Borghi, manifestazione che si svolge ogni due anni nel territorio ciriacese. Di questo castello non restano tracce, poiché andò distrutto durante l'invasione francese del 1536. Pochi resti, che si riducono ad alcuni fregi, sono stati rinvenuti durante operazioni di scavo nella piazza e sono conservati, incastonati in un muro interno, nella chiesa di San martino di Liramo. Margherita di Savoia procede al restauro e all'ampliamento del castello, che diventa in breve tempo una delle residenze più importanti del territorio. Nobili da tutta Europa vi si recano in visita portando appresso guarnigioni e servitù, che non vengono alloggiati a palazzo, ma presso le residenze dei cittadini ciriacesi. In segno di ringraziamento verso la pololazione, Margherita provvede alla concessione di "patenti", importanti riconoscimenti alla popolazione. Procede all'annullamento delle tasse e all'istituzione del mercato cittadino nella giornata di venerdì, che si svolge ancora oggi. Tale mercato, che, anche grazie alla favorevole posizione di Ciriè, attira un gran numero di visitatori da tutta la zona, diventa un'importante fonte di reddito per la città.

Nel 1576 i Savoia effettuano uno scambio con i Marchesi genovesi D’Oria: la Castellania ciriacese viene ceduta in cambio di alcuni territori sulla costa ligure. Gian Gerolamo D’Oria stabilisce la sua residenza a Ciriè, inaugurando una lunga dinastia che durerà fino ai primi anni del Novecento, concludendosi con il marchese Emanuele D’Oria, che è anche il primo sindaco di Ciriè, dopo che questa, con un decreto regio del 1905, ottiene il titolo di città.

[modifica] Luoghi di interesse

Il Duomo di san Giovanni riprodotto su un cartolina degli anni Venti
Il Duomo di san Giovanni riprodotto su un cartolina degli anni Venti
  • Duomo di San Giovanni Battista. Dichiarato monumento nazionale nel 1887, si trova nella centralissima piazza San Giovanni, oggi pedonale. Bellissimo esempio di gotico piemontese, viene realizzato nel corso del XIV secolo. È affiancata da un campanile a quattro piani, la cui sommità si presenta con una guglia centrale e quattro pinacoli posti negli angoli. All'interno della chiesa si trovano alcune opere d'arte di gran pregio, fra cui una pala ovale conosciuta come la Madonna del Popolo, attribuita alla bottega del pittore chivassese Defendente Ferrari e un bel crocefisso in legno di scuola bizantina, databile fra il XII e il XIII secolo. Sopra l'altare maggiore è posto un trittico su legno realizzato nel 1531 da Giuseppe Giovenone da Vercelli. Per esso, racconta Angelo Sismonda nelle sue Notizie storiche di Cirié, il re Carlo Alberto offrì quattromila lire per arricchire la Pinacoteca Reale, ma il comune di Cirié non accettò la proposta. All'interno di una cripta (non accesibile al pubblico) che si trova al fondo della navata di destra della chiesa, sono custodite le tombe dei Marchesi D'Oria.


  • Palazzo dei Marchesi D'Oria L'edificio è realizzato sulla struttura di un precedente palazzo del Cinquecento di proprietà dell'importante ciriacese famiglia Provana. Acquistato in seguito dai marchesi D'Oria, viene modificato durante il XVII secolo, secondo lo stile delle "delizie" di caccia reali. A questo scopo, il complesso viene dotato di un ampio spazio esterno ad uso venatorio; una parte di questo viene recintato nella seconda metà del secolo XVIII. Il bel parco retrostante il palazzo era dotato anche di un laghetto.

L'appartamento situato a sud del palazzo, denominato di Carlo Emanuele, è riservato ai soggiorni dei Savoia, che di tanto in tanto, nel corso di uno dei loro itinerari di caccia, dimoravano nel palazzo. È questa la parte più ricca di decorazioni, sia plastiche che pittoriche, realizzate da artisti svizzeri provenienti da Lugano, che lavorano anche presso le residenze reali. All'inizio del Novecento tutto il complesso viene acquistato dalla Famiglia Remmert, proprietaria di un importante opificio nella città. Il laghetto viene prosciugato e il parco, che si estendeva fino all'attuale Via Parco, smantellato e il terreno lottizzato e reso edificabile. Nella sua area si costruiscono, durante i primi decenni del secolo, diverse ville in stile Liberty.


  • Chiesa di San Giuseppe

Durante la terribile peste del 1630-1631, la popolazione di Ciriè fa voto di edificare un ospedale, se riesce a superare la terribile epidemia. Nell'anno successivo, mancando i fondi necessari per l'edificazione dell'ospedale, si decide di procedere alla costruzione di una chiesa, che, terminata nel 1647, viene dedicata a San Giuseppe. Tipico esempio di architettura della Controriforma, la chiesa custodisce al suo interno diverse opere di pregio, tra cui spicca una bellissima pala d'altare raffigurante la Madonna e attribuita a Defendente Ferrari. Tale opera, commissionata dai commercianti di lana ciriacesi, era precedentemente custodita nel convento agostiniano, oggi non più presente.


  • Chiesa di San Martino di Liramo

E' uno dei più significativi esempi di architettura romanica del territorio piemontese. Il campanile è la parte più antica del complesso, essendo stato edificato intorno all'anno 900. L'abside centrale viene invece realizzata un secolo dopo. Esterna alle mura che cingevano il borgo di Ciriè, la chiesa si trovava in corrispondena di una antico insediamento e il suo ingresso non era rivolto verso Ciriè, ma verso il sentiero che conduceva a Nole. Venne probabilmente edificata sulle fondamenta di un antico tempio di epoca romana. Lo testimoniano le due pietre utilizzate come altari, ancora oggi presenti all'interno della Chiesa, che rivelano, con la presenza di cavità per raccogliere il sangue animale, un loro uso per la celebrazione di antichi riti pagani.


La chiesa di San Martino di Liramo in una fotografia di fine Ottocento
La chiesa di San Martino di Liramo in una fotografia di fine Ottocento

[modifica] La Ciriè industriale

A partire dalla fine dell’Ottocento, la città ha dimostrato una spiccata vocazione all’industria, che è andata crescendo nel corso del secolo successivo. Al suo sviluppo ha contribuito in modo determinante la presenza della ferrovia proveniente da Torino, che ha raggiunto Ciriè nel 1869. In quell'occasione viene inaugurata la stazione ferroviaria, presente ancora oggi. Nel 1876 la linea viene portata fino a Lanzo e nel 1919 fino a Ceres. Nel 1921 la Torino-Ceres è una delle prime ferrrovie italiane ad adottare la trazione elettrica a corrente continua ad alta tensione.

All’inizio del Novecento sono presenti a Ciriè la fabbrica di nastri e trecce Remmert & C, diverse cartiere (De Medici, Olivetti, Marietta, Borla, Melanotte), la prestigiosa fabbrica di coperte Mosconi & Cesa, che sorgeva nell’area conosciuta come il Babau, a ridosso di dove oggi è situato il quartiere del Villaggio Sant'Agostino, l’antico stabilimento di filatura della seta Craponne & Vigano; inoltre tintorie, cuoifici, coltellerie, falegnamerie. Nel 1935 viene fondata la SAIAG, Società Anonima Industria Articoli Gomma, nata dalla fusione di due aziende preesistenti: la IAC, produttrice di teli gommati per dirigibili e maschere antigas usate dall'esercito italiano durante la prima guerra mondiale e la FIRGA, specializzata nel settore della produzione di articoli rigenerati in gomma. Nel 2000 l'azienda è stata venduta e successivamente frazionata in due società: la Trelleborg e la Metzeler. Di grande importanza per lo sviluppo industriale e per la crescita dell’occupazione nell’area di Ciriè fu l’arrivo della famiglia Remmert, di origini prussiane, che insediò due importanti opifici nella zona e costruì, accanto allo stabilimento ciriacese, la bella villa di famiglia.


  • ex Opificio Remmert

Attiva fino ai primi anni Ottanta, l’area della vecchia Remmert, conosciuta come La Biancheria, è stata oggetto, in tempi recenti, di una vasta opera di ristrutturazione, che ha portato alla nascita del centro polivalente chiamato Ciriè 2000, che ospita, oltre a diverse attività commerciali, il tribunale, l’Ufficio Postale, il Ministero delle Finanze, la redazione dello storico settimanale Il Risveglio e la Biblioteca comunale Alvaro Corghi.

La centrale elettrica della ferrovia Torino-Ceres in una riproduzione degli anni Venti
La centrale elettrica della ferrovia Torino-Ceres in una riproduzione degli anni Venti


  • Villa Remmert

Edificata tra il 1902 e il 1906 in stile liberty, su progetto dell'architetto Roberto Fenoglio. La villa comprendeva, in origine, un vasto giardino all'inglese e una tenuta agricola. Nel 1988 viene acquistata dal comune e dal maggio 2006 ospita mostre di arte contemporanea gestite dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino.




  • L'IPCA. La Fabbrica del Cancro

L'Industria Piemontese dei Colori di Anilina viene fondata nel 1922 dai fratelli Sereno e Alfredo Ghiotti nel territorio della frazione Borche, dove prima sorgeva una fabbrica di fiammiferi. La fabbrica è passata alla storia per una tragica vicenda di inquinamento ambientale e per i moltissimi lavoratori deceduti per cancro alla vescica. Nel 1972 due ex operai dell'IPCA, Albino Stella e Benito Franza, entrambi ammalati di tumore alla vescica, presentano denuncia contro la fabbrica. Nel 1977, al termine di un lungo e tortuoso processo, i titolari e i dirigenti dell'azienda vengono condannati per omicidio colposo. L'IPCA chiude definitivamente i battenti nel 1982. Da una ricerca condotta dall'INAIL emerge che ben 168 lavoratori dell'IPCA sono deceduti per cancro alla vescica. Nel 2005 viene realizzato il documentario Non si deve morire per vivere, del regista Daniele Gaglianone (Ancona, 1966), al quale partecipano Cinzia Franza, Daniele Stella, figli dei due operai che denunciarono l'azienda e Paolo Randi, ex lavoratore dell'IPCA, il quale racconta le terribili condizioni di lavoro a cui erano sottoposti gli operai della fabbrica.

[modifica] Artisti ciriacesi

[modifica] Letteratura

Il poeta dialettale Nino Costa (1886-1945) nasce a Torino da una famiglia di origini ciriacesi. Studente al liceo Cavour, laureato in Lettere e in Veterinaria, svolge per tutta la vita la professione di bancario presso la Cassa di Risparmio di Torino. Con lo pseudonimo di Mamina pubblica le sue prime poesie sul settimanale dialettale Birichin, fondato a fine Ottocento. A partire dal 1922 pubblica le sue raccolte di versi in piemontese: Mamina (1922), Sal e Pèiver (1924), Brassabòsch (1928), Fruta madura (1931), Poesie religiose piemontèise (1934), Ròba nòsta (1938), Tempesta, pubblicato postumo nel (1946). Muore a Torino il 5 novembre 1945, un anno dopo la prematura scomparsa del figlio diciannovenne Mario, ucciso durante un’azione partigiana in Val Chisone. È sepolto accanto al figlio nel cimitero di Ciriè. A lui il Comune ha dedicato una scuola media e una via nel centro cittadino.

A Ciriè è nato nel 1954 ed ha abitato per molti anni lo scrittore Ugo Riccarelli, uno dei più significativi esponenti della letteratura italiana contemporanea, vincitore del Premio Campiello nel 1998 con Un uomo che forse si chiamava Schulz e del Premio Strega nel 2004 con il romanzo Il dolore perfetto. Riccarelli era già conosciuto al grande pubblico per il suo libro Le scarpe appese al cuore, racconto autobiografico di un difficile trapianto di cuore e di polmoni.

Sempre a Ciriè ha vissuto e lavorato per diversi anni il poeta e pedagogista Gianni Milano(1938), uno dei principali esponenti del movimento beat in Italia durante gli anni sessanta e autore di un gran numero di antologie poetiche, articoli e libri di argomento pedagogico-educativo. Nell'ambito della cultura underground, che trae i propri temi e le modalità espressive dagli autori della beat generation, si colloca anche la produzione poetica di Pier Castrale. Nato a Torino nel 1955, Castrale visse a Ciriè fino alla fine degli anni Ottanta. Di lui va ricordata, in particolare, la raccolta Le rovine curiose, pubblicata nel 1979 per l'editrice Forum/Quinta Generazione, con prefazione di Giorgio Barberi Squarotti. Nell'ambito degli autori contemporanei di poesia, va segnalata la raccolta Blu e oro in scaglie di Nicoletta Polon, pubblicato nel 2007 per l'editore Libroitaliano World (ISBN 9788878655904) A Ciriè risiedono tuttora lo scrittore Luigi Bairo (1962), autore di diversi saggi, libri di viaggio e di narrativa per ragazzi e lo storico Giovanni Crosetto, che ha pubblicato alcuni interessanti testi di storia locale.

[modifica] Pittura

Romano Gazzera, nato a Ciriè nel 1906 e morto a Torino nel 1985 è conosciuto come il pittore dei fiori giganti. Figlio del Ministro della Guerra Pierto Gazzera, comincia ad appassionarsi alle arti figurative sin da giovane, ma deve lottare contro l'opposizione del padre. Legato da profonda amicizia con pittori quali De Chirico e Savinio, Gazzera deve la sua fama internazionale proprio ai suoi dipinti che raffigurano fiori dalle proporzioni enormi. È autore di un importante ritratto del marchese Emanuele D'Oria, ultimo esponente della nobile famiglia ciriacese. Questo dipinto è conservato insieme agli altri ritratti della dinastia nella quadreria storica del Palazzo dei Marchesi D'Oria. A lui è dedicata la scuola elementare di Devesi.


Alvaro Corghi (1908-1998) è stato uno degli ultimi artisti futuristi italiani. Nato in Emilia Romagna, nel 1933 ottiene il terzo posto nel concorso Ritratto sintetico del Duce. Dopo aver aderito al gruppo di futuristi torinesi guidati dal poliedrico artista Luigi Colombo, in arte Fillia, Corghi si trasferisce a Ciriè dove risiede per lungo tempo, diventanto uno dei principali animatori della vita culturale della città e dove fonda l'importante circolo culturale Ars et Labor. Corghi deve la sua fama soprattutto alle sue caricature - o, come lui stesso le definiva, fisiosintesi - di importanti personaggi della storia del Novecento. A lui è dedicata la biblioteca comunale cittadina. Suo figlio Azio Corghi (1937) è un importante compositore di musica contemporanea.


Luciano Blotto


Giovanni Carlo Rocca, nato a Tiriolo, in provincia di Catanzaro nel 1960, si trasferisce a Balangero, in provincia di Torino nel 1969, vive a Torino dal 1994. Già conosciuto come restauratore, ha legato strettamente la sua produzione pittorica alla città di Ciriè. Dopo aver proceduto al lungo restauro dei dipinti della quadreria D'Oria, Rocca ha voluto reinterpretare gli stessi in chiave moderna. Da questo vasto progetto è nata la mostra Radici quadrate, che si è svolta presso il Palazzo D'Oria nella primavera del 2006. In occasione della mostra, l'artista ha realizzato, sotto gli occhi del pubblico, l'opera intitolata La cavalcata dei vizi, un grande dipinto di 20 metri per 2,10 ispirato ad un affresco quattrocentesco restaurato dallo stesso Rocca.

[modifica] Musica

Azio Corghi, figlio del pittore Alvaro Corgi, nato a Ciriè il 9 marzo 1937, è compositore, musicologo e didatta. Ha compiuto gli studi musicali presso Conservatorio di Torino e a Milano sotto la guida di Bruno Bettinelli. Dal 1995 è docente del corso di perfezionamento di composizione presso l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma. Estraneo alle forme più estreme e radicali della musica contemporanea, Corghi ama confrontarsi con i grandi compositori del passato, attraverso parodie di opere di Rossini, Händel, Mozart e altri autori. Da tempo collabora con lo scrittore portoghese Jose Saramago. Tra le sue opere si segnalano Gargantua (1984), Blimunda (1989), Divara (1993), Tatjana (1999) e Senja (2002). Nel 2006 ha presentato a Lisbona e poi al Teatro alla Scala la sua ultima opera, Il dissoluto assolto, una parodia del Don Giovanni di Mozart.

Musica pop e Musica rock Fin dagli anni Sessanta il territorio ciriacese è stato ricco di musicisti rock, pop e jazz. Fra i gruppi più significativi che gravitavano nell'area cittadina vanno ricordati gli Assoluto Naturale, gruppo di rock progressivo attivo nei primi anni Settanta. I Free Wave System, nati nella seconda metà del decennio, proponevano un jazz-rock strumentale vicino alle sonorità dei Perigeo. Nel 1981 il gruppo pubblica un LP per l'etichetta torinese Drums Records. Il disco, dal titolo Nonostante tutto, viene riproposto su cd nel 2004 (Mellow MMP 410 - 2004). Fra i gruppi attivi nel corso degli anni Ottanta si ricordano i Nightdriving Gossip, che mutarono in seguito il loro nome in Harp1. Nel 1991 nascono gli Arigret, i quali, muovendosi con una libertà espressiva tipica degli anni Settanta, fondevano jazz, metal, rap, progressive. Dal vivo gli Arigret, oltre al loro repertorio, nel quale spiccava Fisionomia contadina, ironica hit provinciale, riproponevano brani degli Area, dei Gong e dei newyorkesi Lounge Lizard. A partire dal 1993, dopo lo scioglimento della formazione originaria, gli Arigret iniziano un percorso indirizzato verso il free jazz. Nel 1995 pubblicano il cd Se Una Notte d'inverno un Viaggiatore... e suonano in diversi paesi europei. In seguito il batterista Dario Bruna e il bassista Federico Marchesano entrano a far parte della band di Carlo Actis Dato, uno dei più importanti sassofonisti di sax baritono del panorama mondiale. Con la Actisband realizzano quattro cd e si esibiscono dal vivo in diversi continenti. Nel 1999, inoltre, Marchesano e Bruna danno vita, insieme al trombettista Ramon Moro, al terzetto 3quietmen, che pubblica l'album trump’n’drum’n’bass(2000) per la CMC Records. Federico Marchesano collabora inoltre come contrabbassista con l'Orchestra sinfonica della RAI ed è attualmente bassista nei Mau Mau e nella Banda Ionica. A partire dal 2006 è attivo, nell'area dell'ex Opificio Remmert, il Taurus, uno spazio dato in gestione dal Comune di Ciriè, che ospita importanti eventi culturali e musicali sia nazionali che internazionali.

A Ciriè si svolge ogni anno il concorso musicale Senza etichetta per gruppi, cantautori e cantanti, giunto ora all'undicesima edizione. Il vincitore di Senza Etichetta 2008 riceverà in premio una borsa di studio che permetterà di frequentare un corso di alta formazione presso il CET, Centro Europeo di Toscolano (TERNI), la scuola fondata e coordinata da Giulio Rapetti, in arte Mogol.

Musica per banda. Dal 1976 è attiva a Cirié l'Orchestra a Fiati Giovanile Italiana "I Music Piemonteis", fondata e diretta da Ugo Bairo. Con l'orchestra a fiati, lavora stabilmente il coro dei Music Piemonteis, diretto da Carmelo Luca Sambataro: l'ensemble, specializzato in trascrizioni operistiche per orchestra a fiati e coro (trascrizioni curate dai due direttori), si è esibito in tutto il mondo (da ricordare, fra le numerose altre, le due ultime tournée in Brasile nel 2005 e 2007 e la tournée austriaca del 2006) riscuotendo ovunque calorosi consensi.

[modifica] Esponenti del mondo culturale

Domenico Giacomino Piovano (Ciriè,1943). A cavallo tra il 1972 e il 1973, per sei puntate, fu campione nella trasmissione televisiva Rischiatutto condotta da Mike Bongiorno. Allora trentenne, avrebbe voluto rispondere a domande sulla storia russa, ma i curatori del programma gli suggerirono un argomento meno “sospetto”: la geografia. Vinse 32 milioni di lire. Alla settima puntata perse contro Enzo Bottesini. Grande viaggiatore, Piovano conosce alla perfezione oltre dieci lingue.


Il marchese Emanuele Doria in un autoscatto di fine Ottocento
Il marchese Emanuele Doria in un autoscatto di fine Ottocento

[modifica] Bibliografia

  • Angelo Sismonda, Notizie storiche di Ciriè, 1924, ristampato a cura della Bottega d’Erasmo, 1972.
  • AA.VV., Immagini di Ciriè, appunti di storia e vita di una città, a cura del comune di Ciriè, 1979
  • Calza, Paviolo, Ciriè, proposte di itinerario alla scoperta del paese e delle sue bellezze con breve cenno storico, Mulatero, 1999.
  • Calza, Sergnese, Ciriè…in cartolina, Garbolino editore, 1999.
  • Calza, Bonci, Nelle terre di Margherita di Savoia, Garbolino editore, 2002.
  • Gruppo Storico Ars et Labor, Ciriè nel Medioevo - Statuti e franchigie del XIV secolo , Editori Il Risveglio 1995
  • Armando Pellegrino, I D'Oria - Marchesi di Ciriè , Circolo Culturale Ars et Labor, 1990
  • Ernesto Bellone, Ciriè Ducale, Centro Studi Piemontesi 1987
  • Giovanni Crosetto, Dall’assistenza all’educazione: l’Istituto Troglia di Ciriè 1904-2004, Garbolino, 2004 ISBN 8888815074

[modifica] Amministrazione

Sindaco: Francesco Brizio Falletti di Castellazzo (centrosinistra) dal 30/05/2006
Centralino del comune: 011 9218111
Email del comune: comunecirie@comune.cirie.to.it

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Siti di carattere generale

[modifica] Arte e musica a Ciriè

[modifica] Approfondimenti

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