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Torre Pellice - Wikipedia

Torre Pellice

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Torre Pellice
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Torre Pellice]]
Torre Pellice - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Piemonte
Provincia: stemma Torino
Coordinate: 44°49′0″N 7°14′0″E / 44.81667, 7.23333
Altitudine: 516 m s.l.m.
Superficie: 21 km²
Abitanti:
4.573
Densità: 218 ab./km²
Frazioni:  
Comuni contigui: Angrogna, Villar Pellice, Luserna San Giovanni, Rorà
CAP: 10066
Pref. tel: 0121
Codice ISTAT: 001275
Codice catasto: L277 
Nome abitanti: torresi 
Santo patrono: San Martino 
Giorno festivo: 11 novembre 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
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Torre Pellice (anticamente Torre di Luserna; in occitano La Toure de Pèlis, in piemontese La Tor) è un comune di 4.573 abitanti della provincia di Torino, nella Val Pellice.

È il centro principale della Chiesa Valdese italiana.
È sede della Comunità Montana Val Pellice.

Indice

[modifica] Geografia e topografia

Sorge in Val Pellice, subito a monte della confluenza tra il Pellice e l'Angrogna.

La borgata Ruà, situata su di un promontorio, da cui si gode una vista panoramica sulla vallata, rimase abitata fino alla metà del Novecento, ma è oggi completamente disabitata. La borgata dei Coppieri, un tempo il limite del ghetto in cui erano confinati i Valdesi, è oggi un vero e proprio villaggio completamente ricostruito.

[modifica] Storia

Le prime notizie sull'esistenza del comune di Luserna risalgono a un atto del 1186, nel quale si parla della Torre di Luserna. Il nome deriva da una torre innalzata nell'XI secolo sulla collina alla confluenza dei torrenti Pellice e Angrogna e intorno alla quale in seguito furono innalzate le fortificazioni che nei secoli successivi verranno più volte demolite e ricostruite. Era una appendice fortificata del capoluogo Luserna.

Come gli altri comuni della Val di Luserna, Torre era sotto la giurisdizione dei conti di Luserna e dal XIII secolo divenne un feudo dei Rorenghi per una metà e per l'altra dei Manfredi. La famiglia dei Luserna è oggi presente in tre rami superstiti i Luserna di Campiglione residenti dalla fine del secolo XIX in Francia e Svizzera, i Rorengo di Rorà residenti in Toscana, i Manfredi residenti in Germania e Lombardia, vedasi http://www.armorial-register.com/arms-it/luserna-von-staufen-berg.html.

La valle iniziò a popolarsi di Valdesi all'inizio del XIII secolo.

Nel 1536 anche la Val Pellice, come tutti i possedimenti piemontesi dei Savoia, fu invasa da Francesco I di Francia e rimase sotto dominio francese fino al 1556. Fu poi del duca Emanuele Filiberto, che nel 1565 l'assegnò al governatore Sebastiano Grazioli, detto Castrocaro. Nel 1582 ritornò in mano ai Luserna.

Tra il Cinquecento e l'Ottocento il paese fu fortemente colpito dalle persecuzioni antivaldesi.

Nel 1590 iniziò la guerra civile francese fra cattolici e ugonotti. Carlo Emanuele I di Savoia tentò di espandere i suoi territori, ma fu fermato dal maresciallo francese e ugonotto Lesdiguières, che nel 1592 occupò le valli Chisone e Pellice.

Nel 1630 la peste uccise 900 abitanti; nel 1635 gli abitanti erano 1200, in grande maggioranza valdesi.

Nel 1655 riprese la persecuzione dei valdesi, per opera di Maria Cristina, reggente per conto del figlio Carlo Emanuele II: 91 persone furono uccise e 56 bambini furono rapiti e convertiti a forza al cattolicesimo.

Il 31 gennaio 1686 Vittorio Amedeo II firmò l'editto di Fontainebleau che obbligava i seguaci della «religione pretesa riformata» a evitare la pratica di tale religione, demolire tutti i templi, battezzare e allevare nella religione cattolica tutti i bambini, mandare in esilio tutti i pastori, predicatori, maestri.

Il 2 aprile 1686, in un'assemblea generale, circa due terzi della popolazione valdese (tra cui una parte degli abitanti di Torre Pellice) si dichiarorono disposti a partire, ma un terzo decise di resistere a oltranza: a seguito degli scontri armati tra savoiardi e francesi da una parte, comandati dal generale Catinat, e valdesi dall'altra, Vittorio Amedeo II firmò un accordo con i ribelli, concedendo loro di espatriare in Svizzera con le famiglie, armi alla mano: 150 dalla val Pellice, 260 dalla valle di San Martino partirono verso Ginevra.

I Valdesi tornarono in valle nel 1690 e ottennero dal duca di Savoia la pace in cambio dell'impegno a schierarsi con le sue truppe contro la Francia.

Nel Settecento le persecuzioni si attenuarono, anche se i valdesi non potevano ancora ricoprire cariche istituzionali, destinate ai pochi cattolici, né celebrare il culto in pubblico. Nella seconda metà del secolo ebbe inizio il processo di industrializzazione di Torre (la prima filatura della seta è del 1760), che la portò, nel secolo successivo, a diventare il capoluogo della valle.

Fu annessa alla Francia durante la Rivoluzione Francese.

Nel 1808 il paese fu danneggiato da un terremoto e venne ricostruito.

Le discriminazioni cessarono brevemente sotto Napoleone, per riprendere con Vittorio Emanuele I e Carlo Felice. Finalmente, nel 1848, Carlo Alberto pose fine per sempre alle discriminazioni con "l'editto di pacificazione".

Nell'Ottocento si consolidò l'industrializzazione: sorsero stamperie, pastifici, fabbriche di grafite ed altre industrie. Gli abitanti passarono da 2300 nel 1819 a 6000 circa all'inizio del 1900. Nel 1882 venne realizzata la ferrovia con Pinerolo che si collegava, a sua volta, con la Torino-Pinerolo (inaugurata nel 1854).

Nel 1920 nacque a Torre la prima sezione del partito fascista e nel 1926 il consiglio comunale fu costretto a dare le dimissioni. Nonostante ciò, la maggior parte dei cittadini di Torre fu antifascista e combatté durante la guerra di resistenza fra il 1943 e il 1945.

Durante le XX Olimpiadi Invernali ha ospitato gli allenamenti di hockey su ghiaccio e ha ospitato le gare della stessa specialità durante l'Universiade invernale 2007.

[modifica] Arte e cultura

Tempio Valdese di Torre Pellice.
Tempio Valdese di Torre Pellice.

Edifici e istituzioni di Torre Pellice testimoniano la sua realtà di capitale del mondo valdese. Si possono ricordare la Foresteria, il Museo con una ricca documentazione storica e etnografica, la Casa Valdese, che ogni anno ospita il Sinodo, il tempio neo-romanico del 1852, il Collegio (oggi Liceo Europeo) costruito nel 1835, il Convitto Valdese, eretto in memoria dei 500 valdesi caduti nella prima guerra mondiale, la Casa Valdese della Gioventù e la Casa delle Diaconesse, sede centrale delle sorelle infermiere all'opera nei numerosi istituti di assistenza.

La città ha due importanti biblioteche, una annessa al Museo, con oltre ventimila volumi, e un'altra presso la Casa Valdese, che conserva oltre cinquantamila libri, molti dei quali rari, come la preziosa Bibbia di Olivetano del 1535), preziosi incunaboli e collezioni bibliche. Presso il Collegio Valdese si trova l'Erbario Rostan, che raccoglie la flora alpina delle valli pinerolesi.

Appena fuori dall'abitato, l'Ospedale Valdese è il primo istituto assistenziale edificato in favore delle popolazioni valdesi nel XIX secolo.

In posizione dominante si trovano i ruderi del forte di Santa Maria, fatto incendiare da Catinat nel 1690.

L'abitato ospita un busto di Edmondo De Amicis, opera di Leonardo Bistolfi e un monumento in bronzo al pastore-condottiero Enrico Arnaud scolpito da Davide Calandra e Emilio Musso.

Nel 1989 è sorto il Centro Culturale Valdese, con l'obiettivo di conservare e promuovere il patrimonio documentario e relativo alle lingue minoritarie della zona.

La Galleria Civica d'Arte Contemporanea "Filippo Scroppo" raccoglie circa quattrocento opere di pittura, scultura e disegno di artisti italiani del dopoguerra (tra i quali Carena, Cordero, Gallizio, Levi, Menzio, Paulucci, Rambaudi, Ruggeri.

Nel territorio di Torre Pellice e in tutto il pinerolese opera inoltre un'associazione culturale giovanile, la SPAD, il cui scopo è promuovere il confronto tra generazioni e portare i giovani a comunicare con il mondo. La [SPAD] crea inoltre momenti di svago, organizzando feste e concerti sul territorio, tra cui spicca l'Arts on Air, sviluppato e realizzato a partire dal 2005 in collaborazione con numerose realtà locali.

[modifica] Personalità legate a Torre Pellice

  • Filippo Scroppo, pittore
  • Paolo Paschetto, pittore
  • Walter Eynard, cuoco e titolare del ristorante Flipot

[modifica] Lingue

Le vicende storiche hanno fatto di Torre Pellice un centro internazionale, definito da Edmondo De Amicis «la Ginevra italiana», e questa vocazione internazionale si riflette nel multilinguismo.

Tutta la Val Pellice è caratterizzata dalla presenza di quattro parlate contemporanee: l'italiano, lingua ufficiale fin dal 1560, il francese, lingua ufficiale della Chiesa Valdese per due secoli, l'occitano, lingua letteraria nel Medioevo, e il piemontese, lingua popolare e commerciale.

[modifica] Economia

Oggi l'economia di Torre si basa soprattutto sul terziario e sui servizi. Sono presenti, tuttavia, anche attività industriali nei settori tessile, farmaceutico, dolciario e dell'abbigliamento.

Il turismo si basa, oltre alla villeggiatura estiva e agli sport invernali, sull'interesse storico anche internazionale della comunità valdese.

Gli Ospedali Valdesi, nati come enti di assistenza, rientrano oggi nella rete sanitaria nazionale e regionale e dopo una grave crisi economica sono ora gestiti dalla Regione.

[modifica] Sport

Torre Pellice ospita un'importante squadra di hockey su ghiaccio, la più antica del Piemonte, nata nel 1934: l'Hockey Club Valpellice, che ha un passato nella massima serie, ma che dal campionato 2004-05 milita in Serie A2.

In l'occasione delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, la Regione Piemonte ha costruito un nuovo palaghiaccio, intitolato a Giorgio Cotta Morandini.

Dall'11 al 17 dicembre 2006, al palaghiaccio olimpico "Giorgio Cotta Morandini" si sono tenuti i campionati del mondo Under 20 di Hockey su ghiaccio, con le squadre del gruppo B della seconda divisione.

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Claudio Bertalot (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: non disponibile
Email del comune: disponibile non disponibile

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Bibliografia

[modifica] Collegamenti esterni

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