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Casa d'Asburgo - Wikipedia

Casa d'Asburgo

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Bandiera della Casa d'Asburgo
Bandiera della Casa d'Asburgo
Questa voce è parte della serie
Storia dell'Austria

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La Casa d'Asburgo (o Absburgo, italianizzazione dal tedesco Habsburg o Hapsburg), è una delle più importanti case regnanti in Europa. I suoi membri sono stati reggenti in Austria come duchi (1282-1453), arciduchi (1453-1804) e imperatori (1804-1918); re di Spagna (1516-1700); re di Portogallo (1580-1640); e per molti secoli imperatori del Sacro Romano Impero (dal 1438 fino al 1806).

Il motto della dinastia è A.E.I.O.U in genere interpretato come Austriae est imperare orbi universo ("spetta all'Austria regnare sul mondo"). Il nome deriva dalla Habichtsburg (il "Castello del Falco"), in Svizzera, che fu sede della famiglia nel XII e XIII secolo.

Indice

[modifica] Storia

Dal sud-ovest della Germania, la famiglia estese la sua influenza ed i suoi possedimenti nei territori del Sacro Romano Impero verso est, nell'odierna Austria (1278-1382). In poche generazioni, la famiglia riuscì ad impossessarsi del trono imperiale, che tenne in distinti periodi (1273-1291 e 1298-1308, 1438-1740 e 1745-1806). Nel XIV secolo la linea ereditaria si divise nel ramo albertino (Alberto della Treccia) e in quello leopoldino (Leopoldo il Prode), estinto nel 1457.

Massimiliano I acquisì i Paesi Bassi in seguito al suo matrimonio con Maria (1477), erede dei duchi di Borgogna, mentre il figlio Filippo il Bello acquisì la Spagna in seguito al matrimonio con Giovanna la Pazza, figlia di Ferdinando II di Aragona e di Isabella I di Castiglia. Il loro figlio, Carlo V, ereditò da loro un impero dove "il sole non tramonta mai". Dopo la sua abdicazione nel 1556, la famiglia si divise nei due rami degli Asburgo di Spagna, estinto nel 1700 con Carlo II di Spagna, e degli Asburgo d'Austria.

L'Ungheria, formalmente sotto il regno degli Asburgo dal 1526, in seguito al matrimonio di Ferdinando I, fratello minore di Carlo V, con Anna Iagellona ma in realtà occupata dall'Impero Ottomano, fu riconquistata nel 1683-1699, e gli Asburgo ne mantennero il possesso fino al 1867. Nel 1806, dopo la dissoluzione del Sacro Romano Impero in seguito alle conquiste napoleoniche, gli Asburgo mantennero il titolo di imperatori d'Austria fino al 1918, a seguito della sconfitta nella prima guerra mondiale.

Massimiliano I del Sacro Romano Impero, diede inizio alla politica matrimoniale degli Asburgo
Massimiliano I del Sacro Romano Impero, diede inizio alla politica matrimoniale degli Asburgo

[modifica] Origini

Delle origini di questa importante casata si sa molto poco, gli storici forniscono notizie sulle origini della dinastia che risalgono al X secolo, e si riferiscono alla piccola nobiltà feudale delle regioni dell'Argovia e dell'Alsazia. Il capostipite della dinastia fu Guntram, vassallo dell'imperatore Ottone I e padre di Lanzellino conte di Altenburg, i cui figli Werner e Radbod diedero potere e prestigio alla famiglia. Werner divenne infatti Vescovo-Conte di Strasburgo, ed ereditò dei feudi in Alsazia e sulla sponda destra del Reno.

Con Werner I conte di Alsazia, figlio di Radbod, apparve per la prima volta la denominazione della Casa d'Asburgo, da un castello fatto costruire in Argovia da Werner, chiamato Habichtsburg, da cui Hapsburg o Habsburg. Werner I acquisì il titolo di conte di Asburgo, dopo il 1082. Nel 1273, con Rodolfo I, gli Asburgo guadagnarono la dignità imperiale, ottenendo l'Austria, la Stiria e la Carniola; la nomina però non fu riconosciuta da Ottocaro II di Boemia che contestò la cessione delle regioni reclamate dall'Imperatore. Allora lo scontro fu inevitabile, ed ebbe la meglio Rodolfo I, che riuscì a strappare al rivale il possesso della Marca Orientalis.

Il figlio di Rodolfo I, Alberto I, divenuto nel 1298 re dei romani, consolidò i propri domini; così in poche generazioni la famiglia riuscì ad impossessarsi del trono imperiale, che fino al 1740 tenne quasi ininterrottamente (dopo passò alla neonata dinastia degli Asburgo-Lorena). Al figlio di Alberto I, succedettero Alberto III dalla Treccia e Leopoldo III il Prode, con i quali la famiglia si divise in due linee ereditarie.

[modifica] Linea albertina e leopoldina

La linea albertina si estinse con Ladislao il Postumo nel 1457; mentre quella leopoldina perdurò negli anni. Federico I di Stiria, nipote di Leopoldo III e imperatore col nome di Federico III (1452-1493), riunì i vari possedimenti asburgici sotto un'unica bandiera ed elevò l'Austria ad Arciducato, grazie ai documenti passati alla storia con il nome di Privilegium maius. Il figlio Massimiliano I (imperatore dal 1493 al 1519) diede inizio alla serie di matrimoni che fecero degli Asburgo la più potente dinastia d'Europa (Tu, felix Austria, nube, frase attribuita a Mattia Corvino, re d'Ungheria); le nozze con Maria di Borgogna, erede dei possedimenti borgognoni, e quelle del figlio Filippo il Bello con Giovanna la Pazza, erede di Castiglia e Aragona, permisero al primogenito, futuro Carlo V, di ereditare il più vasto impero della terra, un impero dove "non tramonta mai il sole". Il fratello di Carlo V, Ferdinando I, sposò nel 1521 Anna Jagellona, erede di Boemia e Ungheria.

[modifica] Carlo V

Per approfondire, vedi la voce Carlo V del Sacro Romano Impero.

Carlo di Gand venne incoronato imperatore nel 1519 col nome di Carlo V; questi riunì grazie alla politica matrimoniale del nonno Massimiliano I, un impero vastissimo, formato da: Castiglia, Paesi Bassi, Borgogna, Franca Contea, Alsazia, Aragona (con tutti i possedimenti italiani), Austria, Stiria, Carinzia, e tutti i territori delle colonie spagnole nel nuovo mondo.

All'impero si accorparono anche Boemia e Ungheria, grazie al matrimonio del fratello Ferdinando I con Anna Jagellona. Carlo V combatté più volte contro la Francia, che era l'unico suo ostacolo nel tentativo di dominare l'Europa. Dopo continue guerre con i francesi, i principi tedeschi, e gli inglesi che saccheggiavano i carichi di oro e di argento provenienti dalle colonie, Carlo V fu costretto ad abdicare a favore del figlio Filippo II, a cui sarebbero andate: Spagna (colonie comprese), possedimenti italiani, Paesi Bassi, e Franca Contea; il rimanente venne dato al fratello Ferdinando I, insieme alla corona imperiale.

[modifica] Asburgo di Spagna

Per approfondire, vedi la voce Asburgo di Spagna.

Questo ramo della famiglia degli Asburgo viene chiamato di Spagna o spagnolo, per distinguerlo dal ramo austriaco. Si creò dopo la morte di Carlo V, il 21 Settembre 1558, con l'ascesa del figlio Filippo II. Filippo II cercò di riappacificare i rapporti con la Francia, firmando una tregua; ma questa mosse poco tempo dopo guerra alla Spagna, le truppe spagnole ebbero la meglio nella battaglia di San Quintino, in Francia, nel 1557. Dopo la vittoria sui francesi si avviarono le trattative, che si conclusero con l'accordo di Cateau-Cambrésis; tale accordo sancì la supremazia spagnola in Europa, e in Italia. Durante il regno di Filippo II, si svilupparono: la cultura, l'arte, e molti altri campi, come quello religioso; tuttavia proprio durante il suo regno riprese l'attività dell'inquisizione spagnola, che mise al rogo, ed espulse dallo stato, migliaia tra mori e ebrei.

[modifica] Contro inglesi, olandesi e turchi

Filippo II affrontò due importanti guerre, che cambiarono il corso della storia; la prima fu quella di indipendenza olandese, nella quale si divisero per sempre i Paesi Bassi, in Olanda, e Paesi Bassi spagnoli (futuro Belgio), che rimasero sotto il controllo spagnolo fino al 1700. La seconda venne combattuta da Spagna e Inghilterra, la quale terminò nel 1588, con la sconfitta dell' invincibile armata spagnola; questa sconfitta segnò l'inizio del declino della Spagna, che mezzo secolo prima era egemone incontrastata, in Europa e nelle Americhe. Gli Asburgo di Spagna parteciparono anche alla battaglia di Lepanto nel 1571, nel quale una potente flotta cristiana sconfisse la flotta turca. Il regno di Filippo II terminò con la guerra che scoppiò nel 1589, e vide sconfitta la Spagna, contro Francia, Inghilterra e Olanda.

[modifica] Il declino e la fine della dinastia

A Filippo II succedette Filippo III (1578-1621), il quale riprese le antiche guerre contro Inghilterra e Paesi Bassi, che non portarono a nulla; inoltre espulse dallo stato trecentomila mori, aggravando così la già precaria situazione economica del paese. Nel 1621, dopo la morte di Filippo III, venne incoronato il figlio, Filippo IV; che come suo padre si scontrò e combatté nuove guerre contro Francia, Savoia, Olanda e Repubblica di Venezia; ma ne uscì sconfitto perdendo importanti territori in Italia e nelle colonie.

L'ultimo Asburgo di Spagna fu Carlo II, figlio di Filippo IV. Come il padre si dimostrò inetto e incapace, e con le continue guerre contro la Francia portò la Spagna nel baratro. Con la sua morte, senza eredi, nel 1700, scoppiò tra Francia e Austria la Guerra di successione spagnola, che determinò il crollo totale della potenza spagnola, e la fine della dominazione asburgica in Spagna.

Mattia, Imperatore del Sacro Romano Impero
Mattia, Imperatore del Sacro Romano Impero

[modifica] Asburgo d'Austria

Per approfondire, vedi la voce Asburgo d'Austria.

A questo ramo della famiglia degli Asburgo viene dato l'appellativo d'Austria, per la loro reggenza in Austria e per distinguerlo dal ramo spagnolo, il quale fino al 1700 veniva considerato il più forte e prestigioso tra i due, dato che i suoi domini si estendevano dall'Europa fino all'America. Il ramo austriaco della famiglia si creò nel 1521 con il trattato di Worms, che stipulava la suddivisione dei domini asburgici tra i due eredi; a Ferdinando I venne concesso il governo sull'Austria, mentre Carlo V, il fratello maggiore, avrebbe governato i rimanenti territori. Ferdinando I riprese le riforme burocratiche del nonno Massimiliano I e riorganizzò con fermezza tutti i territori sotto il suo dominio.

[modifica] Imperatori del Sacro romano Impero

Dopo la morte di Carlo V nel 1558, il titolo imperiale passò a Ferdinando I. Il titolo di Imperatore del Sacro Romano Impero, acquisito nel 1558 da Ferdinando I, rimase al ramo austriaco della famiglia, che data la sua potenza e influenza sui principi tedeschi riuscì a tenerlo fino alla morte di Carlo VI, ultimo maschio della famiglia. Dopo la perdita del titolo imperiale, Francesco Stefano di Lorena lo riprese; da lui passò ai figli maschi della dinastia austriaca degli Asburgo-Lorena.

[modifica] Contro turchi e protestanti

Gli Asburgo d'Austria furono costretti dalle circostanze ad affrontare le invasioni dei turchi, che stavano mettendo in ginocchio i Balcani e avevano invaso l'Ungheria, della quale Ferdinando era l'erede; questi, nel giro di un decennio avevano raggiunto le porte di Vienna (assediata per la prima volta dai turchi nel 1529).

Dal XVI secolo in poi, quasi tutti i membri della famiglia si ritrovarono a combattere i turchi. A Ferdinando I succedettero Massimiliano II e Rodolfo II; quest'ultimo spostò la corte reale e il centro del potere da Vienna a Praga. Succedette a Rodolfo II, Mattia, che già prima della morte di questi lo aveva sconfitto e gli aveva tolto il potere, lasciandogli molto formalmente il titolo imperiale. Dopo la nomina ad imperatore, Mattia tentò di togliere quei privilegi che un decennio prima Rodolfo II aveva concesso ai nobili boemi; ma la reazione fu lo scoppio della Guerra dei Trent'anni, conseguenza della defenestrazione di Praga.

[modifica] La defenestrazione di Praga

Il 23 Maggio 1618 alcuni nobili protestanti capeggiati dal conte di Thurn, temendo che venisse abolita la libertà religiosa già sancita dagli editti di Rodolfo II, inviarono una loro delegazione al castello per chiedere precise garanzie ai rappresentanti del governo imperiale. L'incontro degenerò subito in uno scambio di oltraggi tra le due parti, e si trasformò in rivolta quando i due luogotenenti asburgici e il segretario furono gettati dalle finestre del palazzo.

[modifica] La guerra dei Trent'anni

Per approfondire, vedi la voce Guerra dei Trent'anni.

La guerra dei Trent'anni fu combattuta su più fronti e a più riprese da: Austria, Francia, Olanda, Inghilterra, Danimarca, Svezia, Polonia, e dai vari stati tedeschi cattolici e protestanti. Questa guerra religiosa fu guidata per gli Asburgo dall'idea di dominare l'Europa e riunirla sotto un'unica fede, restaurando un imperium universale guidato da idee di giustizia; ma i piani asburgici fallirono: l'esito fu la Pace di Westfalia del 1648.

La perdita della guerra segnò l'inizio del declino asburgico. Dopo la sanguinosa guerra dei Trent'anni, incombeva l'invasione turca che avrebbe dovuto fronteggiare Leopoldo I, grande condottiero e militare. Dal 1663 iniziò una grande e massiccia offensiva dei turchi, che miravano ai possedimenti asburgici. All'inizio l'esercito imperiale si trovò favorito, ma poi in seguito ad una rivolta di nobili ungheresi cominciò a ritirarsi verso la capitale; finché il re polacco Jan Sobieski non soccorse gli austriaci, e sconfisse i turchi sotto le porte di Vienna. La definitiva sconfitta venne inflitta ai turchi sul fiume Tibisco, dal principe Eugenio di Savoia. La pace di Carlowitz del 1699 riportò tutti i domini ungheresi e balcanici alla Casa d'Austria.

[modifica] Le guerre di successione

Per approfondire, vedi la voce Guerra di successione spagnola.

Nel 1700 scoppia un'altra guerra, tra Austria e Francia, per la successione al trono spagnolo, il quale era vacante data la morte dell'ultimo Asburgo di Spagna Carlo II. Luigi XIV voleva unire le corone di Francia e di Spagna designando come erede Filippo di Borbone, così la Casa d'Austria, per la violazione del testamento di Carlo II da parte della Francia, gli dichiarò guerra.

Pur non vincendo la guerra, Carlo VI annesse alla corona d'Austria numerosi territori sparsi in Europa come: la Lombardia, i Paesi Bassi spagnoli o il Regno di Napoli. Carlo VI combatté anche la Guerra di successione polacca, al fianco della Russia, contro la Francia e, la Spagna; a favore dell'elettore di Sassonia. Negli anni seguenti Carlo VI non riuscì ad avere figli maschi, quindi nominò erede la giovane Maria Teresa d'Asburgo, che dopo la morte del padre dovrà affrontare la Guerra di successione austriaca. Maria Teresa d'Asburgo sposò Francesco Stefano di Lorena, con il quale ebbe inizio la dinastia degli Asburgo-Lorena.

[modifica] La Prammatica Sanzione

Carlo VI non riuscì ad avere figli maschi, e per paura della dissoluzione del potente stato asburgico dovette emanare la Prammatica Sanzione, documento che sanciva l'ereditarietà del dominio asburgico da parte della figlia Maria Teresa d'Asburgo, e l'indivisibilità dei territori soggetti alla Casa d'Austria. Questo documento venne riconosciuto da tutti i più grandi sovrani d'Europa, in cambio di territori e altri benefici; ma questi, morto Carlo VI, non rispettarono la Prammatica Sanzione, e mossero guerra all'Austria, tranne la Gran Bretagna che appoggiò la causa austriaca. Ciò fu la maggior causa scatenante della Guerra di successione austriaca.

[modifica] Asburgo-Lorena

Per approfondire, vedi la voce Asburgo-Lorena.
Maria Teresa d'Asburgo arciduchessa d'Austria e regina d'Ungheria
Maria Teresa d'Asburgo arciduchessa d'Austria e regina d'Ungheria

Questa dinastia asburgica, creatasi con il matrimonio tra Maria Teresa d'Asburgo e Francesco Stefano di Lorena, apre la sua storia con la Guerra di successione austriaca, nella quale l'Austria, fiancheggiata dall'Inghilterra, combatte contro la Francia, la Spagna e la Prussia, per mantenere la propria indipendenza. L'iniziativa fu presa dal re prussiano Federico II, che con le sue truppe invase la Slesia, regione della Boemia ricca di industrie minerarie e tessili. La giovane arciduchessa Maria Teresa d'Asburgo non era pronta a guidare una guerra, in più l'esercito disorganizzato e le casse di stato vuote peggioravano la situazione.

La guerra, perlopiù combattuta in Germania e in Italia, ebbe un risvolto positivo per gli austriaci: quando l'elettore di Baviera morì, si sciolse la grande coalizione antiasburgica, e tutte le vittorie della Francia e della Prussia furono vanificate. Con l'intervento a fianco degli Asburgo della zarina di Russia, la guerra finì ufficialmente, e ad Aquisgrana nel 1748 venne firmata la pace, che riconosceva i diritti imposti dalla Prammatica Sanzione, e la cessione della Slesia alla Prussia. Non riconoscendo però il possesso della Slesia alla Prussia, Maria Teresa d'Asburgo riprese le ostilità con Federico II, e riuscì a trovare appoggio nella Francia. Iniziò così la guerra dei Sette anni (1756-1763), che non fu vinta da nessuno, però non portò alla restituzione della Slesia.

Successivamente, Maria Teresa d'Asburgo si occupò principalmente della politica interna; migliorò quasi tutti gli organi statali, e fece tornare l'Austria tra le grandi potenze europee. A Maria Teresa d'Asburgo succedette Giuseppe II, un sovrano cresciuto dalla nuova corrente illuminista, e dai nuovi ideali che essa portò; attuò molte riforme, la maggior parte delle quali era a discapito del clero ecclesiastico. Alla morte di Giuseppe II nel 1790, gli succedette il fratello Leopoldo II, che nel 1791 invitò l'Europa a soccorrere la famiglia reale francese, e a sopprimere gli ideali della rivoluzione, senza interventi militari; mori alcuni giorni prima della dichiarazione di guerra della Francia all'Austria.

[modifica] Il periodo rivoluzionario

Nel 1792 venne incoronato imperatore a Francoforte il figlio di Leopoldo II, Francesco II. Questi, dopo la decapitazione dei sovrani francesi, insieme agli altri sovrani europei creò una prima coalizione contro la Francia rivoluzionaria.

La coalizione ebbe inizialmente qualche successo, ma cominciò subito ad arretrare, soprattutto in Italia, dove gli austriaci vennero sconfitti ripetute volte dal generale corso Napoleone Bonaparte. Con il trattato di Campoformio nel 1797, veniva dato alla Francia il milanese, mentre agli austriaci restò il Veneto, l'Istria e la Dalmazia. A questo trattato di pace ne seguirono altri, che ridussero il dominio asburgico all'Austria, la Boemia e l'Ungheria; Francesco II fu anche costretto a perdere il titolo imperiale, ma si fece proclamare Imperatore d'Austria, per porre rimedio alla grave perdita. Dopo le sconfitte di Lipsia (1813) e di Waterloo (1815), Napoleone venne esiliato all'isola di Sant'Elena dove morì.

[modifica] La Restaurazione

Nello stesso anno della sconfitta francese di Waterloo, venne istituito il Congresso di Vienna, con il quale ebbe inizio la Restaurazione. Il congresso imponeva la restaurazione degli antichi regimi, e l'Austria riottenne tutti i possedimenti italiani, slavi e tedeschi che aveva perso durante le guerre napoleoniche; inoltre si instaurò la Santa Alleanza, tra Austria, Russia e Prussia, che aveva il compito di sopprimere tutti i moti rivoluzionari filofrancesi, o di indipendenza, che sarebbero scoppiati in Europa.

Negli anni che seguirono, Francesco II seguì una politica accentratrice, su consiglio del primo ministro Metternich; ma proprio a causa sua, e dei nuovi ideali di indipendenza, scoppiarono i moti del 1848, che devastarono tutta l'Europa, segnarono l'espulsione dello stesso primo ministro dalla cancelleria imperiale, e l'ascesa di Francesco Giuseppe, sostituitosi a Ferdinando I, che fu costretto ad abdicare a favore del giovane diciottenne.

[modifica] Fine dell'Impero asburgico

Francesco Giuseppe fu l'ultima grande personalità della Casa d'Asburgo. Sotto il suo regno, l'Austria, sembrò rivivere il periodo del suo grande splendore, e Vienna divenne la città più grande e bella della Mitteleuropa. L'Imperatore affrontò le guerre di indipendenza italiana, e la guerra austro-prussiana; portò in entrambi i casi sconfitte, che misero fine alla supremazia dell'Austria in Italia e in Germania, e affrettarono il lento declino della dinastia.

Nel 1867, Francesco Giuseppe firmò l'Ausgleich, ovvero un compromesso, che divideva l'Impero asburgico, in Impero Austriaco, e Regno d'Ungheria: politicamente e militarmente erano uniti, ma in quanto a politica interna e amministrazione erano due entità separate. Con il crescente interesse dell'Austria-Ungheria e della Russia per i Balcani, si crearono forti tensioni all'interno del reich asburgico, e portarono l'Austria a firmare un'alleanza con la Germania e l'Italia (Triplice Alleanza).

Nel 1914 in seguito all'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo, esplose la Prima guerra mondiale, dovuta ad un complesso sistema di alleanze tra gli stati europei, che vide schierati da una parte le potenze centrali (Austria-Ungheria, Germania), dall'altra quelle occidentali (Francia, Regno Unito e Italia) e la Russia. Nel 1916 morì Francesco Giuseppe: a questi successe Carlo I, che perdendo la guerra (1918), in seguito a molteplici eventi, fu condannato all'esilio, e i domini asburgici furono definitivamente divisi in repubbliche indipendenti.

[modifica] Cronologia

Ferdinando II, capeggiò la "Lega Cattolica" durante la guerra dei Trent'anni
Ferdinando II, capeggiò la "Lega Cattolica" durante la guerra dei Trent'anni

[modifica] Asburgo imperatori del Sacro Romano Impero

[modifica] Asburgo d'Austria imperatori del Sacro Romano Impero

[modifica] Imperatori del ramo degli Asburgo-Lorena (Habsburg-Lothringen)

[modifica] Attuali eredi non regnanti

  • Otto d'Asburgo-Lorena nato nel 1912, ultimo erede al trono d'Austria dal 1916 al 1918, divenne Capo della Casa d'Asburgo-Lorena nel 1922 alla morte del padre Carlo, Imperatore d'Austria e Re Apostolico d'Ungheria.

[modifica] Re di Spagna della Casa degli Asburgo

[modifica] Re di Portogallo della Casa degli Asburgo

[modifica] Granduchi di Toscana della Casa degli Asburgo-Lorena

[modifica] Duchi di Modena della Casa degli Asburgo-Este

[modifica] Duchesse di Parma della Casa degli Asburgo-Lorena

[modifica] Imperatori del Messico della Casa degli Asburgo-Lorena

[modifica] Imperatrice del Brasile della Casa degli Asburgo-Lorena

[modifica] Consorti di sovrani stranieri

[modifica] Grandi personalità al servizio della Casa d'Asburgo

[modifica] Artisti

[modifica] Comandanti

[modifica] Politici

[modifica] Musicisti

[modifica] Importanti casate asburgiche

[modifica] Motto

Il famoso motto A.E.I.O.U. risale all'epoca di Federico III che lo utilizzò come siglatura per oggetti e edifici. Egli non fornì mai la spiegazione del significato, ma poco dopo la sua morte all'acronimo venne attribuito i significati di Austriae Est Imperare Orbi Universo, "Spetta all'Austria regnare sul mondo" in latino, oppure la simile frase in lingua tedesca: Alles Erdreich Ist Österreich Untertan ("L'Intero Mondo è Soggetto all'Austria"). Sebbene questo sia il significato più correntemente accettato, in quanto ben si accorda all'idea che i sovrani della casata d'Asburgo aspirassero ad un potere sempre più vasto, in grado di unire sotto la loro dinastia tutta l'Europa, esistono anche altre interpretazioni.

« AEIOU - Austriae Est Imperare Orbi Universo »
(spetta all'Austria regnare sul mondo)
« AEIOU - Austria est imperio optime unita »
(L'Austria è un impero unito)
« AEIOU - Austria erit in orbe ultima »
(L'Austria sarà l'ultima tra le nazioni)
« AEIOU - Alles Erdreich Ist Österreich Untertan »
(L'Intero Mondo è Soggetto all'Austria)

AEIOU significa anche Adoretur Eucharistia in Orbe Universo. In particolare la Austria erit in orbe ultima ebbe una certa diffusione in Europa, in quanto nel senso negativo del termine ultimo rappresentava una parodia del motto. Esistono anche altre interpretazioni comunque successive alla fine dell'Impero Asburgico.

[modifica] Frasi famose

« Fiat iustitia et pereat mundus (Sia fatta giustizia e perisca pure il mondo) »
(Ferdinando I d'Asburgo)
« Bella gerant alii! Tu, felix Austria, nube! Nam quae Mars aliis, dat tibi regna Venus. »
(Allusione alla politica della casa d'Absburgo)

La cui traduzione è - Le guerre le facciano gli altri! Tu, felice Austria, unisciti in matrimonio! A te infatti Venere dona quei regni, che gli altri conquistano con l'aiuto di Marte. Questa frase pare enunciata dal re ungherese Mattia Corvino, allude alla politica matrimoniale degli Asburgo, che porterà Carlo V a regnare su un territorio vastissimo, su cui - non tramonta mai il Sole.

Stemma dell'Impero austriaco
Stemma dell'Impero austriaco

Recte facendo neminem time, facendo bene non temer niente

Viribus unitibus con tutte le forze motto di Francesco Giuseppe d'Asburgo

AEIOU: austriae est imperare orbi universo, spetta all'austria governare su tutto motto di Federico III d'Asburgo

Fiat voluntas Tuas Sia fatta la Tua volontà Motto del beato Carlo I d'Asburgo

[modifica] Lo stato asburgico

Per approfondire, vedi la voce Monarchia asburgica.

Il territorio governato dagli Asburgo d'Austria non poteva essere definito un vero e proprio stato; pur regnando su ampie regioni, questi amministravano separatamente ogni stato membro, naturalmente vi erano entità statali più o meno autonome da Vienna (sede del potere degli Asburgo d'Austria). Infatti sotto il dominio asburgico, uno stato manteneva perlopiù la propria integrità formale; siccome non veniva unito ad uno stato più grande, ma bensì il titolo di regnante in quella regione veniva assegnato ad un membro della famiglia, così da inglobarlo in una specie di confederazione sotto il comando degli Asburgo.

Nei vari regni, ducati o territori che la Casa d'Austria annetteva venivano mantenuti intatti l'ordinamento statale, la suddivisione amministrativa (che solo in casi eccezionali veniva alterata), e l'organizzazione dello stato . Ogni stato, però, avrebbe dovuto sostenere militarmente ed economicamente la famiglia, e sarebbe venuto comunque amministrato da persone fedeli agli Asburgo, o da diretti familiari. Solitamente era l'Arciduca d'Austria a governare sugli stati inglobati alla potenza asburgica.

Il primo vero stato asburgico comparve nel 1804, quando Francesco II proclamò l'Impero d'Austria. Questo primo stato che si era venuto a creare sotto la dinastia degli Asburgo adottava ancora sistemi feudali, quasi totalmente integri dalle innovazioni avvenute nei secoli, ed era formato da vasti territori, comprendenti numerose etnie. Il secondo prese battesimo nel 1867, nato da un compromesso fra austriaci e magiari, prese il nome di Austria-Ungheria, uno stato politicamente unito, ma diviso e amministrato da due entità statali differenti. L'Austria-Ungheria era dotata di un buon esercito, e un ampia economia che reggeva tutto l'impero, ma le continue rivolte nazionaliste e l'avvento della Prima guerra mondiale portarono alla rovina il potente stato mitteleuropeo.

[modifica] Stati formati sotto la Casa d'Asburgo

Per approfondire, vedi la voce Austria-Ungheria.

[modifica] Uno stato Danubiano

Nel 1740 alla fine del regno di Carlo VI d'Asburgo, la Casa d'Austria aveva in possesso la maggior parte del fiume Danubio, lungo il quale correvano importanti vie commerciali. Ciò segnò l'egemonia politico economica degli Asburgo in quell'area, che portò alla famiglia immense ricchezze, e il controllo dei commerci verso l'oriente, che con un Impero Ottomano sempre più debole e sfiancato dalle rivolte erano diventati la più importante risorsa del casato d'Austria. Lungo questo fiume si trovavano importanti città fluviali come: Vienna, Presburgo, Budapest, e Belgrado, le quali grazie al commercio fluviale si svilupparono moltissimo, fino a diventare grandi città.

Verso la fine del XIX secolo, i territori asburgici (Austria-Ungheria) inglobavano un vasto mosaico di etnie: tedeschi (principalmente in Austria), magiari (in Ungheria e in Transilvania), boemi (in Boemia e Moravia), polacchi (in Galizia), sloveni (nella Carniola), croati (in Croazia), serbi (in Slavonia e Bosnia), bosniaci (in Bosnia), italiani (in Trentino e nell'Istria), rumeni (in Transilvania), ruteni (nella Rutenia), e slovacchi (in Slovacchia); proprio i vari popoli che comprendeva la Casa d'Asburgo furono la principale causa della caduta della dinastia, poiché i nuovi ideali nazionalisti che portò il 1848 scatenarono in questi un forte sentimento nazionale, portandoli a lottare contro gli Asburgo per ottenere l'indipendenza.

L'epilogo di queste continue rivolte si ebbe durante la Prima guerra mondiale, quando una ribellione di massa rese impossibile per l'Austria-Ungheria continuare la guerra, portando Carlo I ad abdicare.

[modifica] L'Impero austriaco

Per approfondire, vedi la voce Impero austriaco.

L' Impero Austriaco venne costituito nel 1804 come monarchia ereditaria in seguito alla formazione dell'Impero francese da parte di Napoleone I. Il primo imperatore d'Austria fu Francesco I, che al tempo aveva anche il titolo di Sacro Romano Imperatore che però abbandonò nel 1806 in seguito al disfacimento del Sacro Romano Impero.

Per mantenere il titolo proclamò il ducato d'Austria impero. Dopo alcuni tentativi di riforma costituzionale nel 1867 vi fu una parificazione di status con la parte ungherese del regno e quindi l'Impero d'Austria prese il nome di Impero Austro-Ungarico. L'Impero d'Austria, dalla sua fondazione, ebbe continui problemi dovuti all'accentramento della politica sulla parte austriaca dei domini asburgici; le varie e numerose etnie che lo componevano si trovarono subito in contrasto con gli ideali imperiali degli Asburgo.

[modifica] 1804-1815

L'imperatore Francesco I guidò la prima coalizione antifrancese contro la Francia di Napoleone, coalizione che subì le due gravi sconfitte di Ulma e Austerlitz. In quest'occasione l'Austria cedette alla Francia il Veneto. Consigliato dal principe Metternich, già in servizio dal 1801, Francesco I dichiarò guerra alla Francia; Napoleone, insieme al suo esercito, arrivò sino alle porte di Vienna, e costrinse gli austriaci a firmare l'umiliante pace di Schönbrunn, nel quale cedettero il Tirolo, Trento, la Galizia, le province illiriche e le città di Trieste e Fiume.

Dopo la grave sconfitta subita, il primo ministro Metternich decise di cambiare tattica e volle cercare in Napoleone un alleato, in attesa del momento della rivincita. Per suggellare il patto, Francesco I rinunciò ufficialmente al titolo di sacro romano imperatore, e diede in sposa a Napoleone Maria Luisa d'Austria. Dopo le disastrose sconfitte dei francesi a Lipsia (1813) e a Waterloo (1815), venne istituito il Congresso di Vienna. Nell'ottobre del 1814, si aprì a Vienna il congresso, che vide riuniti i più grandi sovrani e governatori d'Europa.

[modifica] 1815-1848

Il congresso prevedeva il ripristino degli antichi regimi europei, e il ritorno della situazione politico-territoriale a quella esistente prima della rivoluzione francese e delle guerre napoleoniche. L'Austria riprese tutti i territori in Italia, in Polonia e nei Balcani, e formò la Santa Alleanza con Russia e Prussia, il cui compito era la reciproca difesa da rivolte filofrancesi, o di indipendenza. Francesco I d'Austria, profondamente condizionato dal primo ministro Metternich, continuò la sua politica accentratrice e tradizionalista, riducendo lo stato ad un dispotismo; ciò mise le basi per i moti rivoluzionari del 1848.

[modifica] 1848-1867

Dopo la morte di Francesco I, salì al trono imperiale l'epilettico figlio Ferdinando I d'Austria, che allo scoppio dell'insurrezione viennese del "48" si ritrovò a congedare Metternich, e a fare generose concessioni ai rivoltosi; ma poi fuggì via dalla capitale lasciando tutto nelle mani dei generali dell'esercito. La situazione si fece critica allo scoppio di pesanti rivolte in Ungheria, e in Italia, dove, sollecitato dai rivoltosi, il regno di Sardegna dichiarò guerra all'Austria. Si aprì così la prima guerra di indipendenza italiana, che si concluse con il ritorno degli austriaci in tutto il Lombardo-Veneto.

Ferdinando I nello stesso anno abdicò a favore di Francesco Giuseppe. Il nuovo imperatore, che aveva combattuto a fianco del generale Radetzky, assunse il nome di Francesco Giuseppe I, e nel tentativo di creare uno stato centralizzato creò un'efficiente burocrazia, e un esercito ben organizzato; grazie a questo e all'aiuto dei russi vennero represse le rivolte in Italia e in Ungheria. L'impero austriaco combatté due importanti guerre, contro piemontesi e francesi, e contro piemontesi e prussiani, in entrambe i casi perse, cedendo agli italiani la Lombardia e il Veneto; questo segnò la fine dell'egemonia austriaca in Italia. L'impero si trasformò, con la formazione dell'Austria-Ungheria nel 1867, in base ad un compromesso tra austriaci e ungheresi.

[modifica] 1867-1914

L'Austria-Ungheria dopo il "Compromesso"
L'Austria-Ungheria dopo il "Compromesso"

Nel 1867, Francesco Giuseppe firmo l'Ausgleich, ovvero un compromesso, che divideva l'Impero asburgico in Impero Austriaco, e Regno d'Ungheria, politicamente e militarmente erano uniti, ma in quanto a politica interna e amministrazione, erano due entità separate. Con il crescente interesse dell'Austria-Ungheria e della Russia per i Balcani, si crearono forti tensioni all'interno del reich asburgico, e portarono l'Austria a firmare un'alleanza con la Germania e l'Italia.

[modifica] 1914-1916

Nel 1914 in seguito all'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo, esplose la Prima guerra mondiale, dovuta ad un complesso sistema di alleanze tra gli stati europei, che vide schierati da una parte le potenze centrali (Austria-Ungheria, Germania), dall'altra quelle occidentali (Francia, Regno Unito e Italia)e la Russia. Gli austriaci, alleati dei tedeschi, ebbero subito numerose vittorie sulle potenze alleate, ma quella che sarebbe dovuta essere una guerra lampo si trasformò in una logorante guerra di trincea; nonostante ciò l'Austria-Ungheria sconfisse gli italiani a Caporetto, facendoli indietreggiare fino al fiume Piave.

[modifica] 1916-1918

Gli eserciti delle due grandi potenze centrali riuscirono per quattro anni a difendere i confini dalla Francia, dalla Russia, dall'Italia e dalla Gran Bretagna, che aveva creato un'enorme blocco navale all'Austria e alla Germania; ciò fece scoppiare in entrambi i paesi tensioni, che nell'Impero Austro-Ungarico, si trasformarono in vere e proprie rivolte; infatti le numerose nazionalità comprese nell'impero decisero di prendere l'indipendenza con la forza. Con lo scoppio nell'ultimo anno della guerra di queste rivolte e con la sconfitta a Vittorio Veneto, l'Austria si trovò impossibilitata a continuare la guerra, e firmò l'armistizio nel 1918, che però non contribuì a risolvere i problemi interni del paese. Nel 1916 morì Francesco Giuseppe; a questi successe Carlo I, che perdendo la guerra (1918), in seguito a molteplici eventi, fu condannato all'esilio, e i domini asburgici furono definitivamente divisi in repubbliche indipendenti.

[modifica] I territori dal 1427 al 1918

I territori asburgici nel 1547
I territori asburgici nel 1547

[modifica] Vienna

Per approfondire, vedi la voce Vienna.

Vienna che era sin dal XIII secolo residenza degli Asburgo, sotto il governo del casato d'Austria divenne uno dei principali poli d'Europa, nonché principale via d'accesso per l'Est Europa, che nel XVII secolo era molto arretrato, rispetto ai paesi occidentali. Dal XVIII secolo, nella città si conobbe una sempre maggiore crescita demografica, che portò i viennesi a costruire, anche molto distante dalle mura che attorniavano la città. Vienna dovette affrontare il periodo di maggiore crisi durante le invasioni turche, dal XVI secolo.

In quegli anni i turchi assediarono Vienna più volte: nel 1529, nel 1532 e nel 1683; nella maggior parte dei casi questi assedi riducevano la popolazione alla fame, facendo dilagare epidemie all'interno delle mura. Nel XVIII secolo Vienna era la città tedesca più popolosa ed importante, e divenne un centro culturale-artistico di primo grado, centro di riferimento per artisti e musicisti.

[modifica] Palazzi costruiti sotto la Casa d'Asburgo

[modifica] Chiese costruite sotto la Casa d'Asburgo

[modifica] Documenti

[modifica] Privilegium maius

Il Privilegium maius è un documento che faceva della Casa d'Asburgo la discendente dei grandi imperatori romani come Nerone o Giulio Cesare; naturalmente per gli storici di oggi questo documento è un falso, dato che loro ritengono impossibile e assurda questa discendenza.

Emanato da Federico III (1452-1493) era composto da cinque atti e sanciva:

  • L'ereditarietà dei possedimenti della casata.
  • L'indivisibilità di tali possedimenti.
  • Una giurisdizione indipendente
  • L'elevazione dell'Austria ad Arciducato, assieme a tutti i privilegi che caratterizzavano questo titolo.

[modifica] Dal regolamento dell'esercito di Wallenstein

Nessuno deve rubare aratri, né danneggiare o rompere mulini, forni o ciò che serve a una comunità.' 'Non bisogna rovinare il grano e la farina, né rovesciare volutamente il vino. Non bisogna neppure opprimere, battere, saccheggiare i sudditi e i cittadini del nostro paese durante le spedizioni, l'avanzata e la ritirata, e nemmeno durante l'attraversamento dei territori, o quando si sistemano gli accampamenti. Non bisogna fare alcun danno e tutto ciò che occorre va pagato. Chi non osserva queste disposizioni verrà punito con la morte.

[modifica] Maria Teresa, la morte di Francesco

L'Imperatore Francesco, mio marito, è vissuto cinquantasei anni, otto mesi, dieci giorni; è morto il 18 Agosto 1765 alle nove e mezza della sera; è dunque vissuto 680 mesi, 2958 settimane, 20708 giorni, 496992 ore. La mia felice unione è durata ventinove anni, sei mesi e sei giorni e come il giorno memorabile in cui gli ho concesso la mia mano era domenica, pure in una domenica mi è stato tolto; questo fa ventinove anni, 354 mesi, 1540 settimane, 10781 giorni e 258744 ore. Pater Noster, Ave, Requiem, Gloria Patri e molte elemosine.

V.L.Tapie, L'Europa di Maria Teresa dal barocco all'illuminismo, Mondadori, Milano, 1982

[modifica] Nella battaglia di Solferino

La nebbia azzurrina fra i due fronti si diradò un poco... Allora fra il sottotenente e le schiere di soldati, comparve l'Imperatore con due ufficiali dello stato maggiore. Fece per portarsi agli occhi un binocolo da campo che uno degli accompagnatori gli porgeva. Trotta sapeva cosa ciò significava: ammesso pure che il nemico stesse ripiegando, la sua retroguardia aveva pur sempre il viso rivolto agli Austriaci, e chi alzava un binocolo si faceva riconoscere come un bersaglio che valeva la pena di colpire. E questi era il giovane Imperatore. Trotta si sentì il cuore in gola. La paura per l'immaginabile, immensa catastrofe che avrebbe nichilito lui stesso, il reggimento, l'esercito, lo Stato, il mondo intero, gli trapassò il corpo con brividi ardenti... Con le mani afferrò le spalle del Monarca perché si chinasse. La presa del sottotenente fu sin troppo energica. L'Imperatore cadde a terra di botto e gli accompagnatori si precipitarono in suo aiuto. In quell'istante una pallottola trapassò la spalla sinistra del sottotenente, quella pallottola, appunto, che era destinata al cuore dell'Imperatore.

Joseph Roth, La marcia di Radetsky, Milano, Adelphi, 1987

[modifica] Traduzione

  • Asburgo in italiano
  • Habsburg in tedesco e inglese
  • Habsbourg in francese
  • Habsburg-csalàd in ungherese
  • Habsburkòve in ceco

[modifica] Bibliografia

  • (IT) Arthur A. May, La monarchia asburgica, Il Mulino, Bologna, 1973.
  • (IT) Andrew Wheatcroft, Gli Asburgo. Incarnazione dell'impero, Laterza, Roma-Bari, 2002, ISBN 8842067156.
  • (FR) Jean Bérenger, Histoire de l'Empire des Habsbourg : 1273 - 1918, Fayard, [Paris], 1990.
  • (FR) Henry Bogdan, Histoire des Habsbourg : des origines à nos jours. Paris, Perrin, coll. « Tempus », n° 107, 2005. 425 pp., 18 cm. ISBN 2-262-02376-X.
  • (FR) Philippe Nuss, Les Habsbourg en Alsace, des origines à 1273. Recherches pour une histoire de l'Alsatia Habsburgica. Société d'Histoire du Sundgau, Altkirch, 2002, 542p.
  • (FR) Habsbourg Biographies
  • (IT) Flavia Foradini,Otto d'Asburgo. L'ultimo atto di una dinastia, mgs press, Trieste, 2004, 230 pp
  • (IT) Stephan Baier - Eva Demmerle, Otto d'Asburgo. La biografia autorizzata, Il Cerchio, Rimini, 2006, 386 pp ISBN 88-8474-132-7.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

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