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C.R.D.A. - Wikipedia

C.R.D.A.

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Voce principale: Fincantieri.

I Cantieri Riuniti dell'Adriatico furono una società italiana operante nel settore delle costruzioni navali mercantili e militari, dei grossi motori diesel, caldaie e turbine per la propulsione navale e per usi civili, degli aeroplani, di materiale rotabile ferroviario e di prodotti di elettromeccanica.

Il varo del Cadorna a Trieste con il transatlantico Conte di Savoia prossimo al varo
Il varo del Cadorna a Trieste con il transatlantico Conte di Savoia prossimo al varo

Indice

[modifica] Origini

Trieste sin dalla seconda metà del XIX secolo venne individuata come luogo strategico per la costituzione di officine e cantieri navali in funzione di un porto che nel giro di pochi anni divenne il principale approdo dell’impero austroungarico e l'industriale austriaco Georg Strudthoff vi impiantò la “Fabbrica Macchine Sant’Andrea” per la produzione di macchine a vapore, mentre negli stessi anni venne costituito il “Cantiere San Marco”.

[modifica] Stabilimento Tecnico Triestino

Nel 1857 lo stesso Strudthoff costituì sull’arenile di Muggia il “Cantiere San Rocco” che, con la “Fabbrica Macchine Sant’Andrea” confluì nello “Stabilimento Tecnico Triestino” che, a sua volta, negli anni ’90, rilevò il “Cantiere San Marco”, divenendo un soggetto industriale di grande rilevanza.

Tra le unità che vi furono costruite sono da citare:

[modifica] Cantiere Navale Triestino

Dal 1907 si aggiunse un nuovo impianto, progettato e finanziato dalla famiglia Cosulich, proprietaria di una compagnia di navigazione. Il cantiere, ufficialmente costituito a Monfalcone il 3 aprile 1908, assunse la denominazione di Cantiere Navale Triestino.

La famiglia Cosulich originaria di Lussinpiccolo aveva dato inizio alla propria attività armatoriale dal 1857, stabilendo negli anni seguenti la sede della compagnia a Trieste, dando impulso all'espansione della propria flotta con l'acquisto di diversi piroscafi e fondando tra il 1890 e il 1900 la compagnia di navigazione Austro-Americana i cui piroscafi cominciarono a collegare regolarmente Trieste con il Nord e il Sud America.

Durante la Prima Guerra Mondiale parte della flotta della compagnia venne distrutta insieme ai cantieri di Monfalcone dove erano costruite le navi della compagnia. Terminato il conflitto con il passaggio di Trieste all'Italia la compagnia passata sotto giurisdizione italiana assunse la denominazione Cosulich Società Triestina di Navigazione.

I cantieri di Monfalcone ripresero le attività e la compagnia cominciò ad essere conosciuta nel mondo come Cosulich Line. Nei primi mesi del 1928 la Banca Commerciale Italiana cedette il pacchetto azionario del Lloyd triestino di navigazione alla Cosulich Line che in tal modo riuscì a impossessarsi della quasi totalità delle azioni del Lloyd Triestino. Negli anni anni '30 la Cosulich Line ed il Lloyd Triestino per ordine del Governo sarebbero confluite nella società Italia Flotte Riunite il cui coordinamento e controllo era sotto le giurisdizione di una finanziaria a controllo statale, la Finmare.

Significative costruzioni del cantiere furono quelle dei transatlantici "Saturnia", "Vulcania", "Neptunia" e "Oceania".

[modifica] Officine Aeronautiche

Nel 1923 furono aperte le Officine Aeronautiche in quanto la famiglia Cosulich aveva rivolto il suo interesse alla navigazione aerea ed era proprietaria dal 1921 della SISA (Società Italiana Servizi Aerei), nata con lo scopo di gestire una scuola di volo per piloti di idrovolanti civili e militari, oltre che per effettuare voli turistici, pubblicitari e di collegamento tra le città italiane diventando così una delle prime compagnie aeree commerciali italiane.

Numerosi sono stati gli aerei sia civili che militari costruiti nei Cantieri Aeronautici e Navali Triestini, alcuni dei quali rimasero solo prototipi. Il primo aereo di successo delle officine di Monfalcone fu il biplano trimotore CANT 6, mentre i primi piloti della Regia Aeronautica, nata nel 1923, vennero addestrati su CANT 7 e CANT 18, mentre aerei CANT 10 e CANT 22 vennero utilizzati dal 1926 per i primi servizi di linea.

Il principale designer dei primi anni delle officine fu Raffaele Conflenti. La Società Italiana Servizi Aerei sarebbe stata poi assorbita all'inizio degli anni '30 dalla Società Aerea Mediterranea che a sua volta nel 1934 sarebbe confluita nella società Ala Littoria.

[modifica] Cantieri Riuniti dell'Adriatico

Il 18 settembre 1930 si costituì la società anonima per azioni Cantieri Riuniti dell'Adriatico (C.R.D.A.), con sede a Trieste dalla fusione dello Stabilimento tecnico triestino e Cantiere navale triestino. Presidente della società l'Ammiraglio Umberto Cagni.

La società risultava così articolata:

  • Direzione generale a Trieste
    • Cantiere San Marco a Trieste
    • Cantiere San Rocco a Trieste
    • Fabbrica Macchine Sant’Andrea (FMSA) a Trieste
    • Cantiere Navale Triestino a Monfalcone (allora in provincia di Trieste, ora in provincia di Gorizia)

Le Officine Aeronautiche mantennero la denominazione CANT acronimo di Cantieri Aeronautici e Navali Triestini.

Tra le società affiliate, si ricordano:

  • la S.A. Fonderie e Officine di Gorizia
  • Il Cantiere Scoglio Olivi di Pola
  • la S.A. Gas Compressi di Trieste
  • la S.A. Cantieri Navali e Officine Meccaniche (CNOMV) di Venezia
  • la S.A. Esercizio Bacini di Venezia

I Cantieri Riuniti dell'Adriatico contribuirono inoltre anche all’ istituzione dell’ ‘’Ufficio Tecnico di Unificazione Navale (UNAV)’’ con sede a Genova

Nel 1933 i Cantieri Riuniti dell'Adriatico entrarono nell’orbita dell’IRI. Nello stesso anno le Officine Aeronautiche, furono riorganizzate e potenziate e nel 1935-1936 fu appositamente allestito l'aeroporto di Ronchi dei Legionari, dove poter testare i nuovi modelli CANT. Inoltre tra il 1926 e il 1935 furono realizzati presso i cantieri CRDA CANT di Monfalcone circa 140 velivoli su licenza SIAI e gli aerei usciti dalle officine conquistarono 40 record mondiali, mentre per volere di Italo Balbo il capo designer diventò Filippo Zappata che aveva lavorato con Louis Blériot.

La società, grazie all'integrazione tra gli stabilimenti di Monfalcone, Trieste, Venezia e Pola, diede luogo a un polo navalmeccanico all'avanguardia nella produzione di motori, macchine elettriche e velivoli che arrivò a contare nel periodo prebellico oltre 12.000 dipendenti.

La gestione della famiglia Cosulich durò incontrastata fino al 1933, quando i Cantieri Riuniti dell'Adriatico entrarono nell’orbita dell’IRI, tuttavia i Cosulich continuarono a godere la massima fiducia della nuova proprietà, tanto da rimanere alla direzione del cantiere fino al 1949, anno della morte di Augusto Cosulich.

[modifica] Imbarcazioni militari costruiti fra le due guerre

[modifica] Sommergibili[1]

  • Fratelli Bandiera, sommergibile della Classe Santarosa (conosciuta anche come classe Bandiera);
  • Luciano Manara, sommergibile della classe Santarosa;
  • Argo, Velella, sommergibili della classe Argo;[2]
  • Amm. Simone Antonio Pacoret de Saint Bon sommergibile della Classe Ammiragli varato il 6 giugno 1940
  • Amm. Umberto Cagni sommergibile della Classe Ammiragli varato il 20 luglio 1940
  • Amm. Enrico Millo sommergibile della Classe Ammiragli varato il 31 agosto 1940
  • Amm. Francesco Caracciolo sommergibile della Classe Ammiragli varato il 16 ottobre 1940

[modifica] Navi

[modifica] Aerei costruiti nei Cantieri Aeronautici e Navali Triestini

Un Cant Z.511 in decollo vicino Trieste
Un Cant Z.511 in decollo vicino Trieste
  • C.S.6: prototipo di modello per un bando della Regia Aeronautica che richiedeva un idrovolante plurimotore da usare come aerosilurante, fine del 1924, la sigla sinifica CNT Silurante ;
  • CNT II: o CNT 2, progettato da Alessandro Guidoni per gareggiare alla Coppa Schneider del 1925.
  • CANT 6ter: versione modificata del precedente per il trasporo passeggeri;
  • CANT 7: o CNT 7, simile al successivo CANT 12. In attività dal 1924 fino a metà degli anni trenta.
  • CANT 10:e CANT 10ter, idrovolante di linea, biplano a scafo centrale, 1925 - 1931.
  • CANT 10M.RI.: idrovolante da ricognizione.
  • CANT 11: settembre 1924, velivolo realizzato per gareggiare alla coppa Schneider.
  • CANT 12: idrovolante, biplano, monomotore a scafo centrale. 1925.
  • CANT 13: aereo anfibio a scafo centrale, monomotore, biposto, biplano. Fine del 1925.
  • CANT 18: e CANT 18bis idrovolante da addestramento avanzato. Biplano a scafo centrale. in servizio dal 1926 al 1944.
  • CANT 21: idrovolante da ricognizione, simile al CANT 10 e 13. 1926.
  • CANT 22: idrovolante di linea, trimotore, sesquiplano, capace di portare una decina di passeggeri. I 10 esemplari prodotti, furono in servizio dal 1927 al 1937 principalmente sulla lnea Brindisi - Valona.
  • CANT 23: aereo di linea, terrestre. 1932.
  • CANT 25: idrocaccia imbarcato. Derivato dal 18ter fu prodotto dal 1927, in circa 40 esemplari (il modello più di successo per la CANT), di cui 14 CANT 25M (ad ala smontabile) e circa 20 CANT 25A.R. (ad ala ripiegabile). I CANT 25 erano imbarcati, tra l'altro, sugli incrociatori pesanti della classe Zara. In seguito sostituito dagli IMAM Ro.44, rimase comunque in servizio come addestratore.
  • CANT 26: biplano, poteva essere modificato in un idrovolante sostituendo al carrello due scarponi. Prodotto nel 1928.
  • CANT 35: idrovolante imbarcato ad ali ripiegabili. 1932.
  • CANT 36: biplano biciclo da usarsi come addestratore avanzato, non vinse perciò il concorso indetto dalla Regia Aeronautica. 1931
  • CANT 37: identico al CANT 35, aveva però le ali smontabili.
  • CANT 38: idrovolante biplano a scafo da ricognizione e bombardamento leggero. 1934.
  • CANT Z.501 Gabbiano: idrovolante da ricognizione e bombardamento, primo volo 7 febbraio 1934.
  • CANT Z.504: idrovolante biplano imbarcato da ricognizione, primo volo 1 settembre 1934, tecnicamente inferiore dal Ro.43, non vinse il bando della Regia Aeronautica.
  • CANT Z.505: idrovolante postale, realizzato in un solo esemplare effettuò il primo volo il 10 luglio 1935, e fu radiato il 27 luglio 1941.
  • CANT Z.506: idrovolante da ricognizione e bombardamento.
  • CANT Z.508: idrovolante da ricognizione e bombardamento, trimotore, volò per la prima volta il 17 novembre 1936; i tre esemplari realizzati, in forza presso una squadriglia a Cadimare (La Spezia), furono radiati nel 1941.
  • CANT Z.509: simile al Z.506, idrovolante postale, primo volo 10 novembre 1937 fu realizzato in 3 esemplari. Nell'agosto del 1943 due Z.509 erano ancora in servizio.
  • CANT Z.511: noto anche come CANT Z.511A era un idrovolante di linea, destinato alle rotte atlantiche da cui la A. Il più grande idrovolante a galleggianti mai costruito.
  • CANT Z.514: versione con galleggianti dello CANT Z.1018Z.1018.
  • CANT Z.515: idrovolante da ricognizione marittima veloce, inizialmente gli fu preferito il CMASA (Costruzioni Meccaniche Aeronautiche S.A.) R.S.14 (o Fiat Rs.14), ma poi ne furono commissionati 15 nel 1942, di cui solo 10 furono completati.
  • CANT Z.516: idrovolante da bombardamento.
  • CANT Z.1007 Asso e Z.1007bis Alcione: ;
  • CANT Z.1010 Balilla: aereo civile quadriposto, monoplano con ala alta, carrello biciclo e pattino caudale (in coda). Il prototipo volò la prima volta il 21 agosto 1935, andò perso in un volo di test l'anno successivo. Non ne furono realizzati altri esemplari.
  • CANT Z.1011: bombardiere bimotore, volò per la prima volta il 2 marzo 1936, realizzato in 6 esemplari.
  • CANT Z.1012: aereo di linea, simile per molti aspetti al CANT 1007. 1937.
  • CANT Z.1015: derivato dal CANT Z.1007ter;
  • CANT Z.1018 Leone: 1939

[modifica] Dal dopoguerra ad oggi

Il cantiere di Monfalcone fu bombardato dalla RAF il 19 marzo, il 4 e il 20 aprile 1944. Questi bombardamenti distrussero completamente le Officine Aeronautiche e i velivoli in costruzione e soltanto il cantiere nel dopoguerra sarebbe stato ricostruito, mentre le Officine Aeronautiche avrebbero cessato la loro produzione.

[modifica] Dopoguerra

Il dopoguerra e la ricostruzione furono uno dei momenti più alti per la cantieristica nazionale e vide prodigarsi, con grande spirito di sacrificio, a tutti i livelli, il personale che vi operava, dai massimi dirigenti agli operai, nell'opera di ricostruzione degli impianti e della flotta, adottando soluzioni nuove ed economiche. A Monfalcone uno dei massimi protagonisti fu il direttore del Cantiere Nicolò Costanzi e già nel 1950, era stato demolito il relitto del Conte di Savoia, costruito a Trieste nei Cantieri Riuniti dell'Adriatico all'inizio degli anni '30, ed eseguito il riallestimento del Conte Biancamano, mentre nel 1951, venne varato il Giulio Cesare, primo transatlantico italiano ad essere stato costruito nel dopoguerra. Il Biancamano, che riprese la navigazione nel 1949 sulle rotte dirette in Nord e Sud America, fu la prima unità della rinnovata flotta mercantile italiana e al suo riallestimento collaborarono pittori come Massimo Campigli, Mario Sironi, Roberto Crippa.

[modifica] Italcantieri e Fincantieri

All'inizio del 1966, il governo elaborò un piano di riordino della cantieristica nazionale che prevedeva un nuovo raggruppamento denominato Italcantieri – Cantieri Navali Italiani, società facente parte della galassia IRI, in cui confluirono il Cantiere navale di Sestri Ponente, che venne così separato dall’Ansaldo, i Cantieri Riuniti dell’Adriatico di Monfalcone e Trieste e il Cantiere navale di Castellammare di Stabia.

Nel 1966, ultimo anno societario, i Cantieri Riuniti dell'Adriatico risultavano così composti:

  • Sede e Direzione Centrale a Trieste
    • Cantiere San Marco a Trieste
    • Officine Ponti e Gru a Trieste
    • Fabbrica Macchine Sant’Andrea (FMSA) a Trieste
    • Fonderie ghisa e bronzo a Trieste
    • Cantiere Navale di Monfalcone

Con il riordino della canieristica una parte dei Cantieri Riuniti dell'Adriatico venne incorporata nella Italcantieri, ed un’altra parte confluì nella Grandi Motori Trieste.

La società Italcantieri fondata il 22 ottobre 1966 con sede in Trieste era così articolata:

Dei Cantieri Riuniti dell'Adriatico confluì nell’Italcantieri la Direzione Generale di Trieste e lo stabilimento di Monfalcone.

Nel 1966 venne formata anche una Joint Venture tra L’IRI e la FIAT, in base alla quale le due società rilevavano la Fabbrica Macchine Sant’Andrea accordandosi per trasferire le rispettive produzioni di grossi motori diesel in una nuova società, chiamata Grandi Motori Trieste. L’accordo prevedeva anche la costruzione di un nuovo e moderno stabilimento a Bagnoli della Rosandra, in provincia di Trieste.

Dopo l’entrata in funzione del nuovo stabilimento, la produzione venne spostata da Sant’Andrea a Bagnoli, ed i vecchi impianti vennero dimessi. In quella sede sorge oggi un palazzo direzionale della Fincantieri, subentrata all’Italcantieri. Lo stabilimento di Bagnoli della Rosandra costituisce invece oggi la sede della Wärtsilä Italia, facente parte della Wärtsilä Corporation finlandese.

L'Italcantieri, nel 1984, venne a sua volta totalmente inglobata nel gruppo Fincantieri.

Tra le realizzazioni più importanti fatte a Monfalcone ci sono la piattaforma off-shore "Micoperi 7000", le petroliere costruite per l'ENI lunghe oltre 250 m e le bulk-carrier lunghe oltre 320m con 131.000 tonnellate di stazza lorda. All'inizio degli anni '90 il cantiere rivolge la sua produzione alla costruzione di prestigiose navi da crociera, iniziando nel 1990 con la "Crown Princess" e continuando con varie unità per la Holland America Line, fino alla costruzione nel 1995 della "Carnival Destiny" per la Carnival Corporation, della "Grand Princess" nel 1998, della "Golden Princess" nel 2001 e della "Star Princess" nel gennaio 2002, costruite tutte per l'armatore britannico P&O Princess Cruises. Costruzioni davvero notevoli, non solo per lunghezza e tonnellaggio delle navi, ma anche, e soprattutto, per la loro qualità e il loro stile.

Tra le costruzioni fatte per la Marina Militare i sommergibili classe Toti, varati tra il 1967 e il 1968, e classe Sauro, varati tra il 1976 e il 1993, e sopratutto la portaerei Garibaldi, varata il 4 giugno 1983 che ricopre il ruolo di ammiraglia della flotta della Marina Militare.

Oggi il cantiere di Monfalcone fa capo alla Direzione Navi da Crociera, dopo che con la consegna del Gazzana Priaroggia e del Longobardo la produzione dei sommergibili è stata trasferita al Muggiano.

Lo stabilimento con oltre 750.000 metri quadrati, 205.000 dei quali coperti, è il più grande della Fincantieri, con un bacino da 350 x 56 metri, 2 gru a cavalletto da 400 tonnellate ciascuna e banchine per 1260 metri ed attualmente vi lavorano 1930 persone, di cui 1478 operai, 437 impiegati, 8 quadri e 7 dirigenti.

In occasione del centenario del cantiere di Monfalcone, il 27 marzo 2008 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è recato in visita al cantiere di Monfalcone.

Il varo del sommergibile Gazzana-Priaroggia il 26 giugno 1993
Il varo del sommergibile Gazzana-Priaroggia
il 26 giugno 1993
Il varo dell'incrociatore portaeromobili Garibaldi il 4 giugno 1983
Il varo dell'incrociatore portaeromobili Garibaldi
il 4 giugno 1983

[modifica] Voci correlate

[modifica] Note

  1. ^ Fonte per queste informazioni: SubNet Italia.
  2. ^ fonte Velella.it

[modifica] Bibliografia

  • Libro commemorativo ‘’CANTIERI RIUNITI DELL’ ADRIATICO – ORIGINI E SVILUPPO – 1857 – 1907 – 1957’’ edito nel 1957 dai Cantieri Riuniti dell'Adriatico nel centenario della fondazione dello Stabilimento Tecnico Triestino e nel cinquantenario del Cantiere Navale Triestino di Monfalcone.

[modifica] Collegamenti esterni

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