CANT Z.506
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CRDA CANT Z.506 Airone | ||
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Il CANT Z.506 I-CANT ormeggiato all'idroscalo di Orbetello |
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Descrizione | ||
Ruolo | bombardiere, aereo da ricognizione e soccorso | |
Equipaggio | ||
Primo volo | 19 agosto 1935 | |
Costruttore | Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Cantiere Navale Triestino (C.R.D.A. CANT) | |
Dimensioni | ||
Lunghezza | 19.24 m | |
Apertura alare | 26.5 m | |
Altezza | 7.45 m | |
Superficie alare | 87 m² | |
Peso | ||
A vuoto | 8300 kg | |
Massimo al decollo | 12300 kg | |
Propulsione | ||
Motore | 3 Alfa Romeo 126 RC.34 con eliche metalliche tripala a passo variabile | |
Potenza | 750 CV | |
Prestazioni | ||
Velocità massima | 364 km/h | |
Autonomia | 2.745 km | |
Tangenza | 8000 m | |
Lista di aerei militari |
Il CANT Z.506 Airone era un idrovolante trimotore ad ala bassa, doppio galleggiante prodotto dalla italiana C.R.D.A. CANT.
Indice |
[modifica] Storia
Progettato dall'ingegnere Filippo Zappata era caratterizzato dall'impiego ancora massiccio del legno come materiale strutturale. Sia la fusoliera che le ali erano difatti realizzate in legno al contrario dei due galleggianti realizzati in duralluminio. Lo Z.506 è stato uno dei più longevi aerei militari italiani. Costruito presso i Cantieri Riuniti dell'Adriatico e il Cantiere Navale Triestino, (da cui C.R.D.A. CANT), su progetto di Filippo Zappata, volò per la prima volta nel 1935 ai comandi di Mario Stoppani, subito ne fu realizzata una versione per usi militari (versione B, bellica) che si differenziava dalla prima versione civile per la presenza di una gondola sotto la fusoliera e la cabina di pilotaggio rialzata.
Fu impiegato anche nella Guerra di Spagna per ottemperare a funzioni di ricognizione e soccorso. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale la Regia Aeronautica disponeva già di un centinaio di apparecchi ripartiti in due stormi da bombardamento marittimo e in alcune squadriglie di ricognitori navali. In particolare i CANT Z.506 in forza allo stormo di Brindisi parteciparono alla battaglia di Punta Stilo. I CANT Z.506 furono impiegati anche sul fronte greco, ad Atene, Corinto, Corfù, Cefalonia e Zante. Alcune versioni furono destinate a scopi sanitari (versione S) e di soccorso. Il 15 settembre 1943 restava solo una trentina di Aironi alcuni dei quali restarono in servizio fino al 1960 nel Soccorso Aereo.
[modifica] Versioni
- Z.506 (MM.296, I-CANT) - prototipo dotato di 3 motori Pratt & Whitney R-1690 da 700 CV, un esemplare costruito.
- Z.506 B (Bombardamento) - versione militare, prodotta in 324 esemplari.
- Z.506 C (inizialmente Cyclone poi Civile) - versione civile dotata di motori Wright R-1820 Cyclone 9 da 750 CV e successivamente Alfa Romeo 126 RC.34 da 750 CV.
- Z.506 S (Soccorso) - versione da soccorso aereo
[modifica] Versioni derivate
- Z.509 - versione rinforzata derivata dallo Z.506 A. Tre esemplari prodotti.
- Z.1003 - prototipo di versione terrestre derivata dallo Z.506 C mai entrato in produzione.
[modifica] Operatori
[modifica] Civili
[modifica] Militari
- Luftwaffe (requisiti)
- Polish Air Force - un esemplare ricevuto di un ordine complessivo di 6 velivoli.
- Aviazione Legionaria italiana
- Ejército del Aire
- Royal Air Force - un esemplare catturato dopo un ammaraggio di fortuna sulla costa maltese.
[modifica] Primati
Nel 1936 lo Z.506 conquistò, con l’equipaggio composto dal collaudatore Mario Stoppani assieme ad Amelio Novelli, ben otto primati di velocità con carichi progressivi sui 1.000 e 2.000 km. Successive versioni, dotate prima di motori Wright R-1820 Cyclone 9 da 750 CV e successivamente di tre Alfa Romeo 126 RC.34 di pari potenza, si aggiudicarono altri 16 primati internazionali di velocità e altezza.
[modifica] Velivoli attualmente esistenti
L'unico modello sopravvissuto è un 506 B, numero di costruzione MM.45425 ed immatricolato 84-4 della 84ª Squadriglia, ed è esposto al Museo storico dell'aeronautica di Vigna di Valle, Bracciano (Roma).
[modifica] Bibliografia
- Ali sull'Adriatico. Quando il mare toccò il cielo, L. Bruschina - S. Mecchia - A. Turrini - C. d'Agostino