Dialetti italiani mediani
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dialetto italiano centrale () † | |
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Parlato in: | Italia |
Regioni:Parlato in: | Abruzzo Lazio Marche Umbria |
Persone: | circa 5 milioni |
Classifica: | non è tra i primi 100 |
Tipologia: | regionale |
Filogenesi: |
lingue indoeuropee |
Statuto ufficiale | |
Codici di classificazione | |
Lingua - Elenco delle lingue - Linguistica | |
L'italiano centrale, conosciuto anche come italiano mediano è un raggruppamento linguistico di una serie di dialetti della lingua italiana con caratterisitiche fonetiche e sintattiche comune. Appartiene al gruppo delle lingue romanze, della famiglia delle lingue indoeuropee.
Indice |
[modifica] Classificazione
Secondo studi consolidati il territorio interessato dalle caratteristiche dell'italiano mediano ricalca vagamente gli antichi confini dello Stato Pontificio, occupando lo spazio compreso nell'intera regione Lazio (ad eccezione della parte meridionale della Provincia di Frosinone e Latina), l'Umbria e parte delle Marche (precisamente nelle province di Macerata e Ancona, fino a prima di Senigallia, dove iniziano indubbiamente le parlate gallo-romagnole). Sconfina a nord anche in territorio toscano. Verso sud, il confine approssimativo è costituito dalla linea Circeo-Priverno-Sora-Avezzano-L'Aquila-Accumoli-Aso, che rappresenta l'estensione massima settentrionale della vocale neutra dei dialetti italiani meridionali (tranne che per L'Aquila dove il vocalismo atono resta di tipo mediano).
In base alle caratteristiche fonetiche e lessicali si individuano tre gruppi principali: il gruppo romanesco, il gruppo umbro-marchigiano, il gruppo sabino.
[modifica] Gruppo romanesco
Vi sono inclusi i dialetti dell'area compresa tra il mar Tirreno e una linea immaginaria che circonda la capitale che da sud va dalla linea Circeo-Priverno-Sora verso nord lungo la catena degli Ernici fino al lago di Albano (Sublacense e monti Prenestini esclusi), proseguendo poi lungo il Tevere all'incirca fino al lago di Bolsena e Montalto di Castro. Appartengono al gruppo romanesco, oltre al romanesco classico le varianti albano-ciociare e viterbesi.
[modifica] Gruppo umbro-marchigiano
Il gruppo umbro-marchigiano è il più vasto e più variegato, generalmente è un raggruppamento piuttosto nominale perché comprende in realtà tre gruppi ben distinti; il gruppo "perugino", il gruppo propriamente umbro e il dialetto anconitano. Nel gruppo perugino sono compresi una serie di dialetti molto affini alle parlate toscane da Pitigliano (GR), Orvieto, Perugia fino a Fabriano[citazione necessaria]. Al gruppo umbro propriamente detto, fanno riferimento i dialetti dell'Umbria storica, tra il Tevere e l'Appennino, a nord fino ad Assisi-Matelica-Filottrano-Macerata, a sud entro lo spartiacque della Nera. Il dialetto anconitano non rientra nei suddetti raggruppamenti costituendo una varietà dialettale molto differenziata nel triangolo Jesi-Loreto-Ancona.
[modifica] Gruppo sabino
Il gruppo dialettale più estremo è il cosiddetto sabino o, secondo una connotazione geografica, aquilano-cicolano-reatino, che comprende le parlate della valle del Salto e Cicolano, del reatino, della valle del Velino, di Amatrice e della conca aquilana fino a Paganica. Alcuni vi includono anche il carseolano e il dialetto sublacense[citazione necessaria].
[modifica] Roma e Latina
Per approfondire, vedi la voce Varianti regionali della lingua italiana. |
Una variante dialettale piuttosto recente è il romanesco contemporaneo che, avendo perso buona parte delle caratteristiche dialettali originarie, risulta un vernacolo dell'italiano letterario, parlato nell'area metropolitana di Roma e nell'agro pontino attorno a Latina, dove si sta imponendo come koinè dialettale nella variegata situazione dell'incontro delle comunità venetopontine della bonifica con l'immigrazione ciociara e campana.
[modifica] Caratteristiche comuni
Per discriminare i dialetti mediani si prendono in considerazione due caratteristiche comuni che ben li distinguono da quelli toscani e meridionali:
- l'assimilazione della vocale atona rispetto alla vocale tonica o alla vocale finale, che si verifica a sud di una linea immaginaria che va da Orbetello-Pitigliano-Città della Pieve-Chiusi-Trasimeno-Città di Castello-Pergola-Cesano.
- mancanza assoluta della vocale atona (schwa) 'ə', a nord della linea Circeo-Sora-Avezzano-L'Aquila-Accumoli-Aso.
[modifica] Fonetica
- Sistema vocalico romanzo comune con quasi tutti i dialetti romanzi e italiani, fatta eccezione per l'area meridionale estrema, e la Sardegna.
- Distinzione vocalica tra ô (<-o, -ō del latino) e ö (<ū latina), in forte regressione per influsso del toscano e scomparsa del tutto a Roma e Perugia.
- Assimilazione progressiva dei nessi consonantici ND > nn, MB > mm, probabilmente derivante dalle parlate degli Umbri e dei Sanniti, caratteristica forse da loro importata a Roma e nel Lazio (a sud di Perugia).
- Assimilazione progressiva dei nessi consonantici LD > ll e NG> gn (calla 'calda', piagne 'piange'). N + G > gn è proprio della maggiorparte dei dialetti mediani, ma è caratteristico di un'area ben discriminata dei dialetti italiani meridionali che comprende parte dell'Abruzzo, il Lazio meridionale e la Campania fino al salernitano.
[modifica] Fenomeni generali
Apocope degli infiniti, come per i meridionali intermedi (magnà 'mangiare', véde 'vedere', occìde 'uccidere', dormì 'dormire').
[modifica] Morfologia
Posposizione dell'aggettivo possessivo, come nei dialetti meridionali intermedi (ad esempio, màmmeta 'tua madre', pàtremo 'mio padre', sòreta 'tua sorella').
Genere neutro: aggettivi e articoli conservano il neutro in due forme; il neutro di materia per le sostanze e riproposizione del neutro latino per cui i nomi neutri del latino si ritrovano al neutro anche nel dialetto (lo pane<lat. PANE, lo sangue<lat. SANGUEM, lo casu<lat. CASEUM).
[modifica] Sintassi
- Costruzione Andare + gerundio (che vànno facendo? 'che stanno facendo'?).
- Uso della preposizione 'da' davanti all'infinito modale preceduto dal verbo dovere (Dovemo da fare 'dobbiamo fare')
[modifica] Gruppi e caratteristiche regionali
[modifica] Fonetica
La maggior parte dei dialetti raggruppati nei mediani presenta un singolare sistema fonetico per cui si conserva regolarmente la distinzione fra ô (< -ŏ, -ō latine) e -u da ö preromanzo (< -ŭ latina); l'area interessa il gruppo umbro-marchigiano e il gruppo sabino entro le fasce: Cupramontana-Filottrano-Macerata-Civitanova Marche a settentrione; Matelica-Camerino-Assisi-Foligno-Spoleto-Pitigliano-Bolsena-Albano a oriente; Licenza-Paganica (L'Aquila)-Norcia a sud e ovest.
- Esempi
- Treia: sardu 'salto', pocu 'poco', dittu 'detto', potutu 'potuto'; omo 'uomo', quanno 'quando'. Matelica: campu, lampu, sbagliu; credo, voglio, dicenno, quanno. Civitanova: sonnu, ricursu, tardu, miu, issu; io, questo (neutro), quello (neutro), dico, dicenno. Foligno: capillu, fiumicillu; meglio. Paganica: cavagliu 'cavallo'; ajo 'ho'.
Un più ristretto insieme di parlate, tutte a settentrione dei dialetti dei gruppi sabini e umbro-marchigiani propri, si distingue dal gruppo toscano per l' -i finale che si è aperta in -e; i dialetti che presentano simili caratteristiche sono perciò considerati mediani. Il centro del raggruppamento è Perugia, mentre a nord da Sassoferrato-Fabriano-Arcevia scende fino a Montalto di Castro. Distingue nel gruppo romanesco i dialetti del viterbese e di Orvieto.
- Esempi
- Arcevia: puorte 'porti', pire 'peri', mitte 'metti', giughe 'giochi'. Fabriano: sti birbune 'questi birboni', li cannune 'i cannoni', nue 'noi, vue 'voi'. Assisi-Perugia-Viterbo: tajjaltre 'agli altri, certe malvivente 'certi malviventi'. Orvieto: arche 'archi', vetre 'vetri', cane 'cani'. Castel Viscardo: l'omine morte 'gli uomini morti', le sasse '(l)i sassi'. Montalto di Castro: arbere 'alberi', òmmene 'uomini', ògge 'oggi'.
Una vasta area tra il gruppo sabino e il gruppo romanesco si insinua dalla valle dell'Aniene dove la distinzione preromanza fra -ô e -ö si contestualizza in un sistema vocalico per cui l' -ö resta o se la tonica è e od o, diventa u se invece la tonica è i, a od u. L'area è generalmente inclusa nel gruppo sabino ad eccezione dei colli albani.
- Esempi
- Cervara di Roma, Carsoli, Subiaco: ômo 'uomo', meglio 'meglio', ôtto 'otto'; acitu 'aceto', spìrdu 'spirito', niru 'nero', miju 'mio'. Paganica: questo (neutro), quesso (neutro), ajo 'ho', pozzo 'posso', esso 'costui'; rumitu, nimmicu, riccu, novu, bonu.
[modifica] Gruppi
[modifica] Gruppo umbro-marchigiano (perugino)
Dialetto perugino, Dialetti altotiberini, Dialetto fabrianese
- Indistinzione di ò e o (caratteristica anche dei toscani)
- Trasformazione della finale -i latina in -e
[modifica] Gruppo umbro-marchigiano (sensu stricto)
Dialetti umbri centromeridionali, Dialetti marchigiani centromeridionali
- distinzione di ò e o
- posposizione del pronome personale [1]
[modifica] Gruppo romanesco
Dialetto romanesco
- Indistinzione di ò e o (come nel toscano)
- Assimilazione nei nessi ND > nn e MB > mm.
- Trasformazione della finale -i latina in -e (parlate viterbesi-orvietane)
- Sonorizzazione della sorda dopo n: NT > nd
- posposizione del pronome personale (patremo) (parlate albano-ciociare).
- distinzione di ò e o (umbro-sabino): dialetto velletrese (albano in senso stretto).
[modifica] Gruppo sabino
- sonorizzazione dei nessi NT > nd
- distinzione di ò e o
- Carseolano
- Sublacense
[modifica] Note
- ^ Pellegrini G., Carta dei dialetti d'Italia, CNR - Pacini ed., Pisa 1977 (La caratteristica è limitata ad una piccola parte dell'Alta Valnerina e del Reatino)
[modifica] Bibliografia
- Giammarco E, Profilo dei dialetti italiani (a cura di Manlio Cortelazzo)- Abruzzo, CNR Pacini ed, Pisa 1979.
- Moretti G, Profilo dei dialetti italiani (a cura di Manlio Cortelazzo)- Umbria, CNR Pacini ed, Pisa 1987.
- Merlo C., Fonologia del dialetto di Sora, Forni ed., Sala Bolognese 1978.
- Pellegrini G. B, Carta dei dialetti d'Italia, Pacini ed., Pisa 1977.
[modifica] Voci correlate
- Lingue parlate in Italia
- Dialetti italiani meridionali
- Dialetti umbri
- Dialetto marchigiano
- Dialetto romanesco
- Romanesco classico
- Clemente Merlo
[modifica] Collegamenti esterni
- Carta dei Dialetti d'Italia on line (Pellegrini).