Lingua dalmatica
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Dalmatico (Dalmata) † | |
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Regioni:Parlato in: | Dalmazia |
Periodo: | estinto il 10 giugno 1898 |
Classifica: | non nelle prime 100 |
Filogenesi: |
Lingue indoeuropee |
Statuto ufficiale | |
Codici di classificazione | |
ISO 639-3 | dlm (EN) |
Lingua - Elenco delle lingue - Linguistica | |
Il Dalmatico (Dalmata) è una lingua romanza estinta, un tempo parlata lungo le coste della Dalmazia. Si distinguono due dialetti principali:
Un terzo dialetto, il Fiumano, secondo il linguista Carlo Tagliavini era molto simile alla lingua veneta della vicina Istria.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] Premesse
Con la caduta dell'impero romano d'occidente le popolazioni romanizzate dell' Illiria rimasero in balìa degli invasori barbari, principalmente Avari e Slavi.
Inizialmente la regione nel VII secolo si divise in due parti: la Dalmazia sulla costa ed un'area interna montuosa occupata dagli invasori barbari (Slavi ed Avari), ma con alcuni gruppi di pastori neolatini: i morlacchi. Infatti le invasioni barbariche non riuscirono a sopraffare le popolazioni romanizzate della costa dalmata, che si rifugiarono in città come Zara, Spalato e Ragusa (attuale Dubrovnik), a differenza di quanto avvenne in Tracia e Pannonia.
[modifica] I rapporti con la penisola italiana
Queste popolazioni della Dalmazia, grazie ai contatti marittimi colla penisola italica, svilupparono la lingua dalmata (una delle lingue romanze balcaniche) e si mantennero collegate nel medioevo col mondo neolatino tramite la Repubblica di Venezia. Secondo lo storico Giovanni De Castro, oltre 50000 persone parlavano il dalmatico nell'XI secolo. Nella città di Zara il dalmatico fu sostituito dalla lingua veneta prima del Rinascimento.
Lentamente tutta la Dalmazia entrò nell'orbita di Venezia e conseguentemente la lingua veneta finì per assimilare la lingua dalmata, ma nelle isole del Quarnero il dalmato si mantenne fino ai tempi di Napoleone.
L'ultimo nativo del dialetto settentrionale, Tuone Udaina, morì a Veglia per una mina di terra nel 1898. Prima di morire fu intervistato dal glottologo Matteo Bartoli che nel 1906 pubblicò due volumi in tedesco, tuttora fondamentali, sul dalmatico intitolati Das Dalmatische.
Il dialetto Raguseo parlato dalla maggioranza della popolazione della Repubblica di Ragusa fino alla metà del Quattrocento, sparì invece nel secolo XVII. Questo avvenne (secondo lo storico Randi) a seguito dell'immigrazione massiva in Dalmazia di Slavi che cercarono rifugio nelle terre cristiane protette dalla Serenissima, per sfuggire alle invasioni dei musulmani turchi.
[modifica] Il dalmatico oggi
Oggi, il termine dalmata identifica anche il dialetto croato detto čakavo-ikavo, parlato in Dalmazia e che comprende molte parole italiane e tedesche. Questo dialetto e l'originale lingua dalmata (che in italiano viene chiamata dalmatico) non devono essere confuse tra loro, poiché non esiste collegamento.
Il popolo dalmata (dopo essersi assimilato in quello italiano di lingua italiana e/o di dialetto veneto dalmato) ha seguito le sorti degli italiani nella Dalmazia del novecento, praticamente scomparendo dopo la seconda guerra mondiale non solo linguisticamente, ma anche come entità etnica.
[modifica] Caratteristiche
Un tempo si supponeva che la lingua fosse l'anello mancante tra il rumeno e l'italiano, ma effettivamente sembra fosse più simile alle altre lingue romanze occidentali che non all'italiano. Secondo Andrea Glavina risulta avere qualche legame solo con i dialetti romeni vicini, come per esempio l'istrorumeno, parlato nella vicina Istria orientale.
Matteo Bartoli considerava che il dalmatico parlato nella Dalmazia centro-meridionale (principalmente nelle Repubblica di Ragusa) era molto simile al morlacco, una lingua neolatina parlata da gruppi di pastori dell'Erzegovina prima delle invasioni turche. È interessante notare come il dalmatico abbia mantenuto le parole latine relative alla vita urbana, che invece sono state perdute dal romeno e dal morlacco. Si suppone che la popolazione dalmata abbia avuto una vita urbana piuttosto attiva, mentre i rumeni ed i morovalacchi furono costretti a fuggire sulle montagne balcaniche durante le invasioni barbariche dopo la caduta dell'impero romano d'occidente.
[modifica] Campione linguistico: il Padre Nostro
Successivamente sono messi a confronto i padre nostro di tre lingue neo-latine: dalmatico, italiano ed istrorumeno.
Dalmatico | Italiano | Istrorumeno |
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Tuota nuester, che te sante intel sil, | Padre nostro, che sei nei cieli, | Ciace nostru car le şti en cer, |
sait santificuot el naun to. | sia santificato il tuo nome. | neca se sveta nomelu teu. |
Vigna el raigno to. | Venga il tuo regno. | Neca venire craliestvo to. |
Sait fuot la voluntuot toa, coisa in sil, coisa in tiara. | Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. | Neca fie volia ta, cum en cer, aşa şi pre pemint. |
Duote costa dai el pun nuester cotidiun. | Dacci oggi il nostro pane quotidiano | Pera nostre saca zi de nam astez. |
E remetiaj le nuestre debete, | E rimetti a noi i nostri debiti, | Odproste nam dutzan, |
coisa nojiltri remetiaime a i nuestri debetuar. | come noi li rimettiamo ai nostri debitori. | ca şi noi odprostim a lu nostri dutznici. |
E naun ne menur in tentatiaun, | E non ci indurre in tentazione, | Neca nu na tu vezi en napastovanie, |
miu deleberiajne dal mal. | ma liberaci dal male. | neca na zbăveşte de zvaca slabe. |
[modifica] Raggruppamenti
[modifica] Vegliotto
Il vegliotto (secondo il nome originario Viklasun) è il dialetto settentrionale del dalmatico il cui nome deriva dall'isola di Veglia in cui era parlato. Sulle iscrizioni datate attorno al IV secolo Veglia è definita Splendissima civitas Curictarum, dal nome latino Curicum o Curicta sopravvissuto nel croato Krk. Il nome di Veglia deriva dal diminutivo del latino vetus/veteris, attraverso Vecla, Vegla e in italiano Veglia nel senso di "antica (città)", termine risalente al medioevo.
[modifica] Bibliografia
- Bartoli, Matteo. Le parlate italiane della Venezia Giulia e della Dalmazia. Tipografia italo-orientale. Grottaferrata 1919.
- De Castro, D. Dalmazia, popolazione e composizione etnica. Cenno storico sul rapporto etnico tra Italiani e Slavi nella Dalmazia. ISPI 1978.
- Randi, O. Dalmazia etnica, incontri e fusioni. Tipografie venete. Venezia 1990.
- Tagliavini, Carlo. Le origini delle lingue neolatine. Patron Ed. Bologna 1982.
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