Ragusa (Croazia)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Ragusa | |
---|---|
Dubrovnik | |
Stato: | Croazia |
Regione: | Regione raguseo-narentana |
Coordinate: | |
Altitudine: | 0 m s.l.m. |
Superficie: | 143,35 km² |
Abitanti : | 48.770 (2005) |
Densità: | 305 ab./km² |
CAP: | 20000 |
Prefisso tel: | 020 |
Nome abitanti: | Ragusei |
Status: | Comune |
Sindaco: | Dubravka Šuica |
Sito istituzionale |
(LA)
« Non bene pro toto libertas venditur auro »
|
(IT)
« La libertà non si vende per tutto l'oro del mondo »
|
(motto di Ragusa)
|
« Coloro che cercano il paradiso in terra devono venire a Dubrovnik » | |
(George Bernard Shaw nel 1929)
|
Ragusa (in croato Dubrovnik), è una città della Croazia meridionale situata lungo la costa della Dalmazia. La città, che ha lungamente mantenuto la sua indipendenza, vanta un centro storico di particolare bellezza che figura nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO e che le è valso il soprannome di "perla dell'Adriatico".
Indice |
[modifica] Geografia
Ragusa è il capoluogo della regione raguseo-narentana, nonché la maggiore città della Dalmazia meridionale.
La città di Ragusa è stata fondata originariamente su un'isola rocciosa e poi collegata alla terraferma mediante interramento di un sottile braccio di mare (che corrisponde oggi alla parte pianeggiante della città). Le fortificazioni attuali risalgono al XVII secolo, quando in seguito ad un devastante terremoto la città venne ricostruita quasi interamente.
Dal punto di vista urbanistico, il centro storico (che è tassativamente pedonale) è diviso a metà da un lungo stradone lastricato (detto appunto Stradún) che termina in prossimità del porto e lungo il quale si affacciano i palazzi più significativi della città. Difronte alla città vi è l'isola di Lacroma.
[modifica] Storia
Per approfondire, vedi la voce Repubblica di Ragusa. |
Bene protetto dall'UNESCO | |
Patrimonio dell'umanità | |
Città vecchia di Ragusa Old City of Dubrovnik |
|
Tipologia | Culturali |
Criterio | (i) (iii) (iv) |
Pericolo | 1991-1998 |
Anno | 1979 |
Scheda UNESCO | inglese francese |
Patrimoni dell'umanità in Croazia |
La città venne fondata col nome di Ragusium nella prima metà del VII secolo ad opera degli abitanti della vicina città di Epidaurum (l'attuale Ragusavecchia o Cavtat) in fuga dalle invasioni degli Slavi e degli Avari. Successivamente, la città entrò sotto la protezione dell'Impero Bizantino ed iniziò a sviluppare un fiorente commercio nell'Adriatico e nel Mar Mediterraneo orientale. Nel XI secolo Ragusa era ormai una florida città mercantile e grazie ad alleanze con altre città poté svilupparsi ulteriormente come repubblica marinara, la quinta dopo Venezia, Amalfi, Pisa e Genova.
Caduta Costantinopoli durante la IV Crociata (1204), la città passò sotto il dominio della Repubblica di Venezia e tale rimase, seppur con brevi interruzioni, fino al 1358. In questo periodo Ragusa mutuò dalla Serenissima il proprio assetto istituzionale.
Approfittando della sconfitta dei Veneziani (1358) per opera dell'Ungheria, Ragusa si sottomise formalmente a quest'ultima in cambio di un tributo annuale, che si pagava sia in termini di denaro che di imbarcazioni, garantendosi tuttavia un'indipendenza di fatto. Ottenuta in questo modo la libertà i cittadini poterono di nuovo scegliere un proprio assetto istituzionale elegendo un consiglio cittadino e un proprio senato. Ragusa iniziò a prosperare grazie ad una spiccata attitudine mercantile ed all'abilità dei suoi governanti. Nel giro di pochi decenni la città divenne un primario centro commerciale e culturale e giunse a rivaleggiare con la Serenissima Repubblica di Venezia. Neppure il declino della potenza ungherese (battaglia di Mohács, 1526) riuscì a scalfire la prosperità di Ragusa: la città si diede, così come aveva fatto con gli ungheresi, all'Impero ottomano e preservò ancora una volta, tramite il pagamento di un tributo, la sua sostanziale indipendenza.
Nel 1416 la repubblica di Ragusa fu il primo stato europeo ad abolire la schiavitù e l'uso degli schiavi.
La prima fase del declino della città è dovuto alla scoperta dell'America nell'anno 1492 che escluse il Mediterraneo dalle principali rotte commerciali. Ma solo con il dominio Ottomano del XVI secolo iniziò per la città un lento quanto inarrestabile declino, accelerato soprattutto dal catastrofico terremoto del 6 aprile 1667, che rase al suolo gran parte della città facendo 5.000 vittime.
Ragusa risorse velocemente dalle macerie dotandosi di un impianto urbanistico moderno grazie all'attività di molti scalpellini, ma la ripresa fu parziale e di breve durata. La città venne sempre più a dipendere dal gioco delle potenze straniere e poté conservare la sua indipendenza solo grazie alla sua modesta importanza. Nell'anno 1806 la città venne occupata militarmente dalle truppe napoleoniche, e nel 1808 un proclama del Maresciallo Marmont pose fine alla secolare repubblica di Ragusa. L'amministrazione francese la riconobbe parte del Regno d'Italia e venne annessa alle Province Illiriche nel 1809.
Assegnata definitivamente all'Austria con il Congresso di Vienna (1815), Ragusa fu unita alla Provincia della Dalmazia e rimase fino al 1918 (termine della prima guerra mondiale) sotto il dominio diretto degli Asburgo. Nel 1919 Ragusa divenne parte del neonato Regno di Jugoslavia e successivamente, dopo la seconda guerra mondiale, della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.
In seguito alla dissoluzione di quest'ultima ed alla successiva guerra in Jugoslavia, la città si trovò quasi sulla linea del fronte ed il 6 dicembre 1991 venne bombardata dalle forze armate jugoslave (in particolare montenegrine) dalle montagne alle spalle della città. Le bombe causarono molte vittime e non risparmiarono neppure il centro storico, che venne notevolmente danneggiato.
Con la fine delle ostilità la città si è velocemente ripresa ed ha ripreso infine la sua vocazione culturale e turistica.
Il santo patrono di Ragusa è San Biagio (a Dubrovnik: sveti Vlaho; o in croato: sv. Blaž). Nella chiesa a lui dedicata è conservato il cranio in un ricco reliquiario a forma di corona bizantina, che viene portato solennemente in processione nella ricorrenza del santo, che secondo la leggenda e la tradizione popolare, difese e protesse la città da un'aggressione della repubblica di Venezia.
[modifica] Popolazione italiana
Fino al 1600, l'elemento latino fu prevalente a Ragusa. Dopo il terremoto che il 6 aprile 1667 colpì duramente la città l'immigrazione dalla campagna circostante comportò l'aumento della componente urbana slava che divenne maggioritaria. Ragusa diventò culla della letteratura croata pur rimanendo un centro culturale italiano. Nel 1900 il 5,5% della popolazione del comune si dichiarava di madrelingua italiana e la comunità italiana manteneva tra il XIX e gli inizi del XX secolo numerose scuole, e centri culturali. Alla fine della prima guerra mondiale la città venne annessa al Regno di Jugoslavia e ciò provocò una diminuzione della popolazione italiana completatosi dopo la seconda guerra mondiale. Nel 2001 i ragusei dichiaratisi di nazionalità italiana sono 36. La Società Dante Alighieri, ricostituita nello stesso anno, è la principale istituzione culturale italiana di Ragusa.
[modifica] Personaggi illustri
- Franco Sacchetti (1332-1400), poeta e novelliere
- Elio Lampridio Cerva (1463-1520), umanista, poeta e lessicografo
- Marino Ghetaldi (1566-1617), matematico
- Giovanni Gondola (1589-1638), letterato, autore del poema epico Osman
- Anselmo Banduri (1671 – Parigi 1743), archeologo e numismatico
- Ruggero Boscovich (1711-1787), illustre matematico, astronomo, fisico e filosofo
- Federico Seismit-Doda (1825-1893), deputato e ministro del Regno d'Italia
- Benito Bersa (1873-1934), musicista
- Ottavio Missoni (n. 1921), celebre stilista
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Ragusa (Croazia)
Città e regione raguseo-narentana | |
---|---|
Città: Curzola (Korčula) · Metković · Opuzen · Ploče · Ragusa (Dubrovnik) Comuni: Blatta (Blato) · Dubrovačko primorje · Janjina · Valle dei Canali (Konavle) · Kula Norinska · Lagosta (Lastovo) · Lombarda (Lumbarda) · Meleda (Mljet) · Pojezerje · Sabbioncello (Orebić) · Slivno · Smoquizza (Smokvica) · Stagno (Ston) · Trappano (Trpanj) · Vallegrande (Vela Luka) · Zažablje · Župa dubrovačka · |
- Portale Patrimoni dell'umanità: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di patrimoni dell'umanità