Repubblica di Ragusa
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Capitale | Ragusa | ||
Superficie | 1.500 km² | ||
Città più popolosa | Ragusa | ||
Lingua ufficiale | latino italiano |
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Religione | Cattolica | ||
Capo di Stato | Rettore, in carica per due mesi e scelto tra il patriziato della città | ||
Esistenza | 1358 - 1808 | ||
Formazione | Affrancamento dal dominio veneto in seguito alla pace di Zara | ||
Estinzione | Dissolta nel 1806 dai francesi |
La Repubblica di Ragusa (nota anche come Repubblica Ragusea o, dal nome del santo protettore, Repubblica di San Biagio) è stata un'illustre repubblica marinara dell'Adriatico, esistita dal XIV secolo al 1808. La sua capitale era la città di Ragusa in Dalmazia ed il suo territorio fa oggi parte della Croazia.
[modifica] Geografia
Il territorio di Ragusa comprendeva una sottile fascia della costa dalmata lunga 120 km e larga appena 5-10 km, che si estendeva dalla foce della Narenta alla Punta d'Ostro presso l'imbocco delle Bocche di Cattaro. Nel corso dei secoli Ragusa acquisì l'arcipelago delle Elafiti (Giuppana, Isola di Mezzo e Calamotta, 1080), Meleda (1141), Lagosta (1216), la città di Stagno (1333) e l'intera penisola di Sabbioncello (1399). Per soli tre anni (1414-1417) Ragusa tenne anche le isole di Curzola, Brazza e Lèsina, ma fu poi costretta a cederle a Venezia. Da un punto di vista amministrativo, la Repubblica era divisa in tre capitanati (Ragusavecchia, Jagnina e Sabbioncello) e sette contee (Canali, Breno, Slano, Stagno, Lagosta, Meleda, Giuppana, Isola di Mezzo).
[modifica] Storia
[modifica] Fondazione e periodo bizantino (614-1204)
Nella prima metà del VII secolo (secondo la tradizione nel 614), epoca delle invasioni degli Slavi e degli Avari nella penisola balcanica, gli abitanti della città di Epidaurum (l'attuale Ragusavecchia o Cavtat) cercarono rifugio su un'isola di fronte alla costa che poi, unita alla terraferma, ha costituito il nucleo urbano di Ragusa. Seppur con notevole autonomia, la città fu da quel momento soggetta alla protezione dell'Impero Bizantino.
Durante questa epoca Ragusa cominciò a sviluppare un attivo commercio nel Mediterraneo orientale. A partire dal XI secolo si impose come città marittima e mercantile soprattutto nell'Adriatico, stringendo accordi e contratti con altre città; il primo contratto commerciale conosciuto risale al 1148 e fu stipulato con la città di Molfetta, ma altre città si aggiunsero nei decenni a venire, tra cui Pisa, Termoli e Napoli. In una lettera datata 29 agosto 1189 ed inviata dal Bano di Bosnia Kulin, appare menzionato per la prima volta il nome croato della città, Dubrovnik. Questa lettera è il testo di una concessione commerciale che il Bano offre alla Repubblica di Ragusa e ai suoi cittadini. Ciò dimostra l'esistenza ab antiquo del toponimo Dubrovnik, che nei documenti ufficiali della Repubblica comunque non venne mai utilizzato.
[modifica] Il periodo veneziano (1205-1358)
Dopo la caduta di Costantinopoli durante la IV Crociata nel 1204, Ragusa cadde sotto il dominio della Repubblica di Venezia, dalla quale ereditò gran parte delle sue istituzioni. Il dominio veneto si prolungò per un secolo e mezzo, con brevi interruzioni (dal 1207 al 1211, dal 1215 al 1217 e dal 1232 al 1235; inoltre, dal 1230 al 1232, la città fu soggetta alla sovranità del despotato d'Epiro.
In questa epoca venne a delinearsi l'assetto istituzionale interno della futura repubblica, con la comparsa del Senato (1252) e l'approvazione dello Statuto Raguseo (9 maggio 1272).
[modifica] L'indipendenza (1358)
Nel 1358, in seguito ad una guerra col Regno d'Ungheria, Venezia fu costretta a rinunciare, con la pace di Zara, a gran parte dei suoi possedimenti in Dalmazia. Ragusa colse l'occasione per affrancarsi dal giogo veneto e si diede volontariamente come vassallo al Regno di Ungheria.
Ottenuto il diritto di autogoverno in cambio del vincolo di assistenza con la propria flotta e del pagamento di un tributo annuale al re di Ungheria, Ragusa iniziò la propria storia come stato indipendente. In quell'epoca la città venne fortificata e dotata di due porti. La Communitas Ragusina iniziò a chiamarsi Respublica Ragusina a partire dal 1403.
[modifica] Il periodo d'oro (XV e XVI secolo)
Basando la sua prosperità sul commercio marittimo, la Repubblica di Ragusa divenne la maggiore potenza dell'Adriatico meridionale e giunse a rivaleggiare con la Serenissima Repubblica di Venezia.
Ragusa fu in quel periodo la porta dei Balcani e dell'Oriente, luogo di commercio di vari metalli (argento, rame, piombo), sale, spezie e cinabro. Supportata dalla sua ricca e abile aristocrazia, Ragusa poté raggiungere il suo apogeo nei secoli XV e XVI grazie anche a convenienti accordi bilaterali di esenzione dalle tasse per le merci commerciate. Ma non furono soltanto la potente flotta, che toccava i principali porti del Mediterraneo, e la fitta rete di consolati (ben 50) a fare di Ragusa una potenza: la città ebbe illustri figli che si distinsero nella letteratura e nelle arti.
A causa della sua particolare posizione geografica (una sottile striscia costiera con l'Impero Ottomano alle spalle), lo stato raguseo fu anche uno strenuo difensore del Cattolicesimo, ed in tale veste si dimostrò intollerante anche verso la Chiesa ortodossa: in larghe parti del territorio furono registrate espropriazioni e conversioni forzose di massa. Come regola generale, i non cattolici erano esclusi dalla cittadinanza, oltre che dagli uffici pubblici e dalle alte magistrature dello stato; il che obbligò numerosi mercanti serbo-erzegovesi alla conversione. Tuttavia la città non esitò ad ospitare dal 1492 gruppi di ebrei sefarditi espulsi dalla penisola iberica, che diedero ulteriore impulso all'importanza commerciale della città.
Dal punto di vista interno, la struttura della società era rigidamente impermeabile: i matrimoni misti erano vietati e gli appartenenti alle due classi inferiori non avevano alcuna influenza sul governo della Repubblica. D'altro canto, la Repubblica di Ragusa si dimostrò estremamente avanzata per altri versi. Nel XIV secolo fu aperta la prima farmacia, poi un ospizio e il primo lazzaretto (1347); infine, nel 1418 fu abolita la tratta degli schiavi.
La vecchia bandiera della repubblica era caratterizzata dal motto Libertas, mentre l'ingresso alla fortezza di San Lorenzo (Lovrijenac, situata appena al di fuori delle mura cittadine) reca ancora l'iscrizione Non bene pro toto libertas venditur auro ("La libertà non si vende per tutto l'oro del mondo").
Di fronte alla prorompente avanzata ottomana nella penisola balcanica e in seguito alla sconfitta ungherese nella battaglia di Mohács (1526), Ragusa cambiò fronte e passò sotto la supremazia formale del sultano ottomano, obbligandosi a pagargli un simbolico tributo annuale: un'abile mossa che le permise di salvaguardare la sua indipendenza.
[modifica] Il declino
Col XVII secolo iniziò per la Repubblica di Ragusa un lento quanto inesorabile declino, dovuto sia alla scoperta dell'America (che tagliò fuori il Mediterraneo dalle principali rotte commerciali), sia soprattutto ad un catastrofico terremoto avvenuto il 6 aprile 1667, che rase al suolo gran parte della città facendo 5.000 vittime tra cui il rettore.
La città venne presto ricostruita a spese del Papa e dei sovrani di Francia e Inghilterra, che ne fecero un gioiello dell'urbanistica seicentesca, e con grandi sforzi la Repubblica visse una nuova quanto effimera ripresa, ma la sua stessa esistenza fu sempre più minacciata. Fiaccata nella sua importanza commerciale, indebolita politicamente, decaduta nella sua immagine di baluardo cristiano, Ragusa finì col diventare, al pari della Serenissima, un'anacronistica repubblica arroccata a difesa dei suoi privilegi.
Proprio a causa delle scaramucce con i Veneziani, la Repubblica ragusea sentì sempre più la necessità di evitare ogni confine terrestre con la rivale veneta, al fine di impedire alla Serenissima di attaccare la città via terra. L'occasione propizia giunse in occasione dei negoziati per la pace di Carlowitz, quando Ragusa convinse il sultano ottomano a farsi cedere da Venezia due sottili strisce di costa al di là del proprio confine. La cessione delle due "zone cuscinetto" fu ufficializzata con la firma della pace il 26 gennaio 1699 (articoli IX e XI del trattato turco-veneziano), che rese lo stato raguseo un'enclave in territorio turco. Di queste due strisce, quella settentrionale (con la città di Neum) costituisce attualmente l'unico sbocco al mare della Bosnia-Erzegovina, mentre quella meridionale (Suttorina) fa oggi parte del Montenegro e separava la Repubblica dai territori dell'Albania veneta.
Negli ultimi secoli l'indipendenza ragusea fu quasi più una graziosa concessione: se il 20 agosto 1684 un trattato tra l'Impero Ottomano ed il Regno d'Austria aveva stabilito un protettorato congiunto sulla città, la pace di Passarowitz del 1718 ne riconobbe da un lato la piena indipendenza, ma dall'altro aumentò l'ammontare del tributo da versare alla Sublime Porta, fissandolo a 12.500 ducati. Per far fronte al caro prezzo della libertà, i ragusei si dedicarono al cabotaggio con la costa spagnola e italiana.
Nel 1776 la moribonda Repubblica di Ragusa fu il primo stato sovrano a riconoscere l'indipendenza degli Stati Uniti d'America, passando così idealmente il testimone dal decadente sistema oligarchico al nuovo modello democratico.
[modifica] La fine della Repubblica
Per ironia della sorte, la Repubblica ragusea riuscì ad assistere alla fine della veneta rivale (1797), ma dovette ben presto soccombere di fronte al precipitare degli eventi in Europa. Ragusa fu occupata dagli Austriaci il 24 agosto 1798, ma la pace di Presburgo del 1805 assegnò la città alla Francia napoleonica.
Nel 1806, dopo un assedio di un mese da parte della flotta franco-montenegrina in cui 3.000 palle di cannone piombarono sulla città, Ragusa si arrese ai Francesi del generale Lauriston. La Repubblica venne infine soppressa per decreto dal generale Marmont il 31 gennaio 1808, quando abolì l'antico Statuto e la unì agli ex possedimenti veneziani della Dalmazia sotto occupazione francese. Per quasi due anni Ragusa fece parte del napoleonico Regno d'Italia (1808-1809) e la lingua italiana divenne ufficiale nelle scuole della cittá.
Gli ultimi residui di autonomia scomparvero infine l'anno successivo, con l'annessione alle Province Illiriche (14 ottobre 1809). Assegnata definitivamente all'Austria con il Congresso di Vienna (1815), Ragusa fu unita alla Provincia della Dalmazia e rimase fino al 1918 col termine della prima guerra mondiale sotto il dominio diretto degli Asburgo.
[modifica] Governo e istituzioni
L'assetto istituzionale di Ragusa era strettamente aristocratico, cosicché il potere effettivo rimase sempre solidamente in mano a poche famiglie dell'aristocrazia cittadina. Nell'oligarchia ragusea il governo spettava ai due Consigli Maggiore e Minore, espressioni della nobiltà cittadina, con la figura del rettore (modellato sul doge veneziano) al vertice, quest'ultimo privo di reali poteri esecutivi.
Il Consiglio Maggiore era il supremo organo legislativo e consisteva esclusivamente di membri dell'aristocrazia, che vi accedevano di diritto al compimento del diciottesimo anno d'età, mentre il Consiglio Minore era più ridotto (11 membri dal 1238, 7 dal 1667) ed era l'organo esecutivo nominato dal rettore. Quest'ultima carica prevedeva un mandato di un solo mese ed ogni rettore era rieleggibile dopo un periodo di due anni. Infine dal 1253 fu introdotto il Senato come organo consultivo composto da 45 membri ultraquarantenni eletti ogni anno.
Il Senato, noto anche con il nome veneziano di Consiglio dei Pregati, divenne a partire dal XV secolo il più importante organo della Repubblica. Come a Venezia era composto dall'unione di vari uffici e magistrature: il Rettore, gli undici membri del Minor Consiglio, i cinque Provveditori, i dodici giudici delle corti civile e criminale, i tre deputati della Mercanzia e i membri del Collegio dei Ventinove.
Lo Speculum Maioris Consilii Rectores, conservato nell'Archivio di Stato di Ragusa, elenca 4397 rettori eletti tra il settembre 1440 ed il giugno 1806; di questi, due terzi appartenevano alle più antiche famiglie patrizie ragusee:
[modifica] Governatori bizantini (1023-1114)
- 1023-1036 Lampidio
- 1036-1042 Gregorio, Priore di Ragusa e Zara
- 1042-1044 Catacalone, Stratego
- 1044-1072 Pietro Slabba
- 1072-1114 Vitale Ventrano
- 1114 Drago Gondola
[modifica] Governatori veneziani (1114-1172)
- 1114-1124 Marco Dandolo
- 1124-? Cristiano Pontestorto
- ?-? Jacopo Dorsoduro
- ?-1152 Pietro Molina
- 1152-1172 Tre governatori di cui non si è trovato il nome
[modifica] Visconti veneziani (1172-1180)
- 1172-? Rainieri, Conte di Zane
- ?-? Falcone
- ?-1180 Trifone, Conte di Cattaro
[modifica] Conti veneziani (1186-1194)
- 1186 - 1190 Gervasio
- 1190 - 1194 Conte di cui non si è trovato il nome
[modifica] Podestà di Ragusa in rappresentanza della Repubblica di Venezia (1205-1358)
Per oltre centoncinquant'anni la Repubblica di Venezia, detenne il controllo stabile di Ragusa. Per il controllo del territorio venivano periodicamente eletti dei Podestà con funzione di Governatore. Essi erano quasi tutti di origine veneziana (salvo rarissime eccezioni) e molti di loro divennero in seguito dogi di Venezia.
- 1196 - 1198 Marino Morosini
- 1204 - 1206 Lorenzo Quirini
- 1206 - 1207 Giovanni Dandolo (prima elezione)
- 1211 - 1215 Giovanni Dandolo (seconda elezione)
- 1217 - 1221 Giovanni Dandolo (terza elezione)
- 1221 - 1223 Damiano Guida
- 1223 - 1229 Zellovello
- 1229 - 1230 Giovanni Michieli
- 1230 Andrea Dauro
- 1230 - 1232 Giovanni Dandolo (quarta elezione)
- 1232 - 1232/33 Giovanni Dandolo (quinta elezione)
- 1232/1233 - 1235 Teodoro Croce e Petar Ballislav
- 1235 - 1237 Giovanni Tiepolo
- 1237 - 1239 Nicolo Tomistio e Andija Dobranc
- 1239 - 1249 Nicolo Tonisto
- 1249 - 1252 Marino De Giorgi (Marsilio)
- 1252 - 1260 Marco Dandolo
- 1260 - 1262 Giovanni Tiepolo
- 1262 - 1264 Tristano Pontestorto
- 1264 - 1266 Marino Contarino
- 1266 - 1268 Piero Tiepolo (prima elezione)
- 1268 - 1270 Iacomo Dossodoro
- 1270 - 1272 Marco Iustiniano (prima elezione)
- 1272 - 1273 Marino Badoer
- 1273 - 1275 Piero Tiepolo (seconda elezione)
- 1275 - 1277 Andrea Venier
- 1277 - 1278 Marco Iustiniano (seconda elezione)
- 1278 - 1279 Marco Geno
- 1279 - 1281 Niccolò Morosini (Mauriceni)
- 1281 Egidio Quirini
- 1281 - 1283 Giovanni De Giorgi
- 1283 - 1284 Michele Morosini
- 1284 - 1286 Niccolo Quirini
- 1285 - 1291 Andrea Dandolo
- 1291 - 1292 Marino Badoer
- 1292 - 1296 Marino Morosini
- 1296 - 1298 Marino Geni
- 1298 - 1299 Andrea Dauro (prima elezione)
- 1299 - 1301 Marco Cornaro (Corner)
- 1301 - 1302 Iacopo Candalmir
- 1302 Marino Badoer
- 1302 - 1305 Andrea Dauro (seconda elezione)
- 1305 - 1306 Benedetto Falliero
- 1306 - 1308 Andrea Dauro (terza elezione)
- 1308 - 1309 Bartolomeo Gradenigo (prima elezione)
- 1309 - 1311 Pietro Michieli
- 1311 Andrea Marcello
- 1311 - 1312 Bartolomeo Gradenigo (seconda elezione)
- 1312 - 1314 Pietro Geni
- 1314 - 1317 Paolo Morosini
- 1317 - 1318 Ugolino Iustiniano (prima elezione)
- 1318 - 1320 Bartolomeo Gradenigo (terza elezione)
- 1320 - 1322 Ludovico Morosini (prima elezione)
- 1322 - 1325 Paolo Trevisan
- 1325 Ugolino Iustiniano (seconda elezione)
- 1325 - 1327 Biagio Geni
- 1327 - 1328 Baldovino Dolfin
- 1328 - 1331 Ludovico Morosini (seconda elezione)
- 1331 - 1333 Niccolo Fallier
- 1333 - 1334 Cristoforo Geni
- 1334 - 1337 Iacopo Gradenigo
- 1337 - 1339 Filippo Belegno
- 1339 - 1342 Ugolino Iustiniano
- 1342 Giovanni Foscari
- 1342 - 1343 Leonardo Morosini (prima elezione)
- 1343 - 1346 Marco Morosini
- 1346 Leonardo Morosini (seconda elezione)
- 1346 Filippo Horio
- 1346 - 1348 Filippo Bellegno
- 1348 - 1350 Pietro Iustiniano
- 1350 - 1354 Niccolo Volpe
- 1354 Niccolò Barbarigo
- 1354 - 1358 Marco Soranzo (Superanzo)
[modifica] Duchi e Rettori della Repubblica di Ragusa (1358-1805)
Sull'esempio della vicina Repubblica di Venezia, Ragusa, ottenuta l'indipendenza, istituì una forma di governo dogale definita "Rettorato". Di questi, si sa che tra il 1485 ed il 1533, sei furono di origine dalmata. Tra il 1542 ed il 1688 i dalmati furono sette. Tra parentesi sono indicati gli anni di rettorato.
Nel Trecento
- 1358 - ? Nicola de Sorgo
- ...
- 1370 - 1390 Marco de Bobali, Rettore per 3 volte
- ...
Nel Quattrocento
- 1403 - 1417 Vittorio de Bobali
- ...
Nel Cinquecento
- 1500-1501 Giunio Andrea de Bobali e Simone Benessa
- 1501-1502 ?Bernardo Bona
- 1502-1503 ?
- 1503-1504 Giunio Andrea de Bobali e Simone Benessa
- 1504-1505 ?
- 1505-1506 Francesco Andrea de Bobali
- 1506-1507 Giunio Andrea de Bobali
- 1507-1508 ?
- 1508-1509 ?
- 1509-1510 Luca Bona e Antonio Bona
- 1510-1511 ?
- 1511-1512 Antonio Bona
- 1512-1513 ?
- 1514-1515 Antonio Bona
- 1515-1516 ?
- 1516-1517 ?
- 1517-1518 Antonio Bona
- 1518-1519 ?
- 1519-1520 ?
- 1520-1521 Antonio Bona
- 1521-1522 Giacomo Bona
- 1522-1523 Bartolo Bona
- 1523-1524 Antonio Bona e Giacomo Bona
- 1524-1525 ?
- 1525-1526 Luigi Bona e Bartolo Bona
- 1526-1527 Antonio Bona e Giacomo Bona
- 1527-1528 Luigi Bona
- 1528-1529 Matteo Francesco de Bobali
- 1529-1530 Luigi Bona e Francesco Bona
- 1530-1531 Michele Giunio de Bobali
- 1531-1532 Damiano Benessa e Francesco Bona
- 1532-1533 Luigi Bona e Giacomo Bona
- 1533-1534 ?
- 1534-1535 Damiano Benessa, Matteo Francesco de Bobali, Luigi Bona e Francesco Bona
- 1535-1536 Zuppano Bona e Girolamo Bona
- 1536-1537 Michele Simone de Bobali e Francesco Bona
- 1537-1538 Damiano Benessa e Matteo Francesco de Bobali
- 1538-1539 Francesco Bona, Elio Bona e Girolamo Bona
- 1539-1540 Matteo Francesco de Bobali e Michele Simone de Bobali
- 1540-1541 ?
- 1541-1542 ?
- 1542-1543 Michele Giunio de Bobali
- 1543-1544 Matteo Francesco de Bobali
- 1544-1545 ?
- 1545-1546 Michele Simone de Bobali
- 1546-1547 Matteo Francesco de Bobali e Bernardo Bona
- 1547-1548 Zuppano Bona
- 1548-1549 ?
- 1549 Matteo Francesco de Bobali
- 1549 - ? Pasquale Francesco Cerva
- ?-1555 Zuppano Bona
- ?
- ?-1559 Geronimo Sigismondo de Bobali
- 1559 Giunio Michele de Bobali
- 1559-1560 Luciano Bona (eletto in seguito per un totale di 8 volte)
- 1561-1562 Giunio Michele de Bobali e Lorenzo Michele de Bobali
- 1562-1563 Simone de Bobali (eletto in seguito un totale di 3 volte)
- 1563-1564 ?
- 1564-1565 Lorenzo Michele de Bobali
- 1565 Giunio Michele de Bobali
- 1565-1567 Marino Darsa (Marin Držić)
- 1567-1568 Nicolò Vito di Gozze
- 1568-1569 Giunio Michele de Bobali
- 1569-1570 Nicolò Vito di Gozze
- 1570 Lorenzo Michele de Bobali
- 1570-1571 Jacopo Antonio Benessa
- 1571-1572 Giunio Michele de Bobali
- 1572-1573 Jacopo Antonio Benessa
- 1573-1575 Giunio Michele de Bobali
- 1575 Jacopo Antonio Benessa
- 1575-1576 Nicolò Vito di Gozze
- 1576-1577 Antonio Bona
- 1577-1578 ?
- 1578-1579 Jacopo Antonio Benessa
- 1579-1580 Antonio Bona
- 1580 Luciano Bona
- 1585-1586 ?
- 1586-1587 ?
- 1587-1588 Giovanni Binciola
- 1588-1589 Matteo Benessa e Pietro Benessa
- ?-? Francesco Gondola
Nel Seicento
- ?-1638 Giovanni Gondola (Ivan Gundulić), Rettore per 2 volte
- ...
- ?-1658 Giovanni Serafino Bona (Ivan Bunić Vučić), Rettore per 5 volte
- ?
- 1660-? Luca di Gozze
- ?-? Giovanni Bona
- 1667- Simone Ghetaldi
- ?-1682 Sigismondo Gondola
- ...
- ?-? Matteo Gondola
- ...
- 1696-1700 Giovanni Sigismondo Gondola
Nel Settecento
- ...
Nell'Ottocento
- 180?-1808 Simone de Giorgi
[modifica] Governatori francesi (1806-1807)
- 1806-1807 Jacques Alexandre de Lauriston, Comandante
[modifica] Duchi di Ragusa (1808-1813)
- 1808-1813 Auguste Frederic Louis Viesse de Marmont, per conto di Napoleone
[modifica] Rettori di Ragusa (1813-1815)
- 1813-1814 Biagio Caboga
- 1814-1815 Simone De Giorgi (seconda elezione)
[modifica] Famiglie patrizie
Ragusa come sopra detto era una repubblica aristocratica e tutti i poteri politici erano nelle mani dei patrizi maschi con più di 18 anni. Le famiglie patrizie ragusee, secondo lo statuto del 1372 (che rimase quasi immutato per i successivi cinquecento anni), erano le seguenti. Con una croce (†) sono indicate le famiglie oggi estinte.
- Bassegli† (Bassegli-Gozze)
- Bobali†
- Bona
- Bonda
- Caboga
- Cerva
- Giorgi† (Giorgi-Bona)
- Ghetaldi
- Gondola+(Ghetaldi-Gondola)
- Gozze
- Gradi†
- Menze†
- Pozza(di Zagorie)
- Saraca
- Tudisi†
- Zamagna
Un secondo gruppo di nuove famiglie fu accettato nel patriziato nel 1667 (dopo il terremoto):
- Bosdari
- Bucchia
- Natali
- Pauli
- Ragnina
- Resti†
- Slatarich
[modifica] Lingua e cultura
Per tutta la sua storia Ragusa costituì un ponte tra Oriente ed Occidente, tra mondo slavo e romanzo. Ragusa fu fondata da popolazioni latine, di lingua dalmatica. L'italiano fu per secoli la lingua di cultura della Repubblica, nonché la lingua ufficiale della Repubblica (subentrando al Latino) dal 1492 sino alla sua fine.
Il dalmatico fu la lingua dominante a Ragusa sino al XI secolo. Nei secoli seguenti la città subì un processo di slavizzazione. Grazie a Giovanni Conversini da Ravenna (1343-1408), che si lamentò di non poter parlare con gli abitanti, sappiamo che alla fine del XIV secolo la lingua parlata a Ragusa era già il croato. Le classi alte erano comunque bilingui o trilingui. Filippo de Diversis riporta che negli anni 1434-1440, quando insegnava la grammatica latina a Ragusa, nei tribunali si parlava ancora in dalmatico, ma gli stessi giudici parlavano con lui in italiano. Il dalmatico si estinse a Ragusa verso la fine del Quattrocento. Per il grande umanista raguseo Elio Lampridio Cerva (1460 circa - 1520) il dalmatico era già una lingua dimenticata, un ricordo dell'infanzia. Così tra le lingue usate a Ragusa rimasero il croato (un dialetto štokavo con qualche caratteristica čakava), il latino e l'italiano (la lingua letteraria e il dialetto veneto).
A Ragusa si sviluppò una ricchissima letteratura scritta in queste tre lingue. Spesso gli stessi autori scrivevano sia in croato che in latino o italiano.
Ragusa fu anche il maggiore centro di propagazione della letteratura croata: molti autori ragusei scrissero in italiano ma rappresentarono anche saghe e tradizioni dei popoli slavi. Fu proprio grazie a questa pacifica commistione che per vari secoli Ragusa poté rifulgere nelle scienze e nelle arti.
Tra i maggiori scienziati e letterati che nacquero o vissero a Ragusa vanno ricordati:
- Giorgio Sisgoreo (Juraj Šižgorić) (1440-1509);
- Elio Lampridio Cerva (Ilija Crijević) (1460 circa - 1520);
- Sigismondo Menze (Šišmundo (Šiško) Mencetić) (1457-1527), poeta amoroso di stile trobadorico;
- Giorgio Darsa (Džore Držić) (1461-1501), poeta amoroso di stile trobadorico;
- Mauro Vetrani (Mavro Vetranović) (1482-1576), autore di teatro e poesia filosofica;
- Marino Darsa (Marin Držić) (1507- 1567), tipico scrittore rinascimentale;
- Domenico Slatarich (Dominko (Dinko) Zlatarić) (1555 circa - 1609), poeta amoroso;
- Marino Ghetaldi (Marin Getaldić) (1568-1626), matematico e fisico;
- Giovanni Gondola (Ivan Gundulić) (1589-1638), letterato di ispirazione religiosa e patriottica ed autore del poema epico Osman;
- Ruggero Boscovich (Ruđer Bošković) (1711-1787), illustre astronomo, fisico e matematico;
- Luca Sorgo (Luka Sorkocević) (1734-1789), compositore;
- Antonio Sorgo (Anton Sorkocević) (1775-1841), compositore.
Nel XVII secolo la lenta decadenza si ripercosse sulla vita culturale ragusea, anche se la figura di maggior spicco della città, Ruggero Boscovich, visse proprio nel Settecento. A partire dalla fine della Repubblica (1808) e per tutto il corso dell'Ottocento la letteratura confluì gradualmente in quella nazionale croata, anche se Ragusa mantenne lungamente il proprio prestigio in tutta la Dalmazia.
Stati indipendenti Ducato di Savoia | Marchesato di Saluzzo | Marchesato del Monferrato | Marchesato di Ceva | Marchesato di Finale | Marchesato di Incisa | Contea di Asti | Dominio estense (comprendente i territori di Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Polesine, Lunigiana) | Ducato di Milano | Signoria di Carrara | Signoria di Piombino | Repubblica di Venezia | Repubblica di Ragusa | Repubblica di Ancona | Repubblica di San Marino | Repubblica di Firenze | Repubblica di Siena | Stato della Chiesa | Cospaia (territorio libero fra Granducato di Toscana e Stato Pontificio a causa di un errore in un trattato) | Regno di Napoli e Sicilia | Senarica (in Abruzzo) | Regno di Sardegna e Corsica
Stati del Sacro Romano Impero Principato Vescovile di Trento | Principato Vescovile di Bressanone
Stati del Ducato di Savoia Ducato di Savoia | Contea di Nizza | Contea di Asti
Stati del Sacro Romano Impero Principato Vescovile di Trento | Principato Vescovile di Bressanone
Stati indipendenti Marchesato di Finale | Repubblica di Venezia | Repubblica di Ragusa | Principato di Monaco | Principato di Oneglia | Repubblica di Genova | Ducato di Mantova | Ducato di Parma e Piacenza | Mirandola | Signoria di Correggio | Ducato di Ferrara, Modena e Reggio (dal 1598 il Ducato di Ferrara passò allo Stato Pontificio, mentre Modena e Reggio rimasero agli Este come Ducato di Modena e Reggio) | Repubblica di San Marino | Ducato di Urbino | Ducato di Massa e Carrara | Lunigiana | Repubblica di Lucca | Pietrasanta | Ducato di Firenze (Granducato di Toscana dal 1569) | Principato di Piombino | Ducato di Castro | Stato della Chiesa
Domini degli Asburgo di Spagna Ducato di Milano | Regno di Napoli (governato da un viceré) | Regno di Sicilia (governato da un viceré) | Regno di Sardegna | Stato dei Presidi
Sacro Romano Impero Ducato di Milano | Ducato di Mantova | Principato vescovile di Trento | Principato vescovile di Bressanone
Repubblica di Genova Repubblica di Genova e Corsica | Marchesato di Finale (acquistato nel 1713, ma formalmente autonomo sino al 1797)
Stati indipendenti Regno di Sicilia (ai Savoia nel 1713-1720) | Regno di Sardegna | Principato di Masserano | Principato di Monaco | Repubblica di Venezia | Repubblica di Ragusa | Ducato di Parma e Piacenza | Ducato di Modena e Reggio | Repubblica di San Marino | Ducato di Massa | Repubblica di Lucca | Granducato di Toscana | Principato di Piombino | Stato dei Presidi | Stato della Chiesa | Ducato di Sora | Regno di Napoli (Asburgo d'Austria nel 1713-1734, poi ai Borbone) | Regno di Sicilia, col feudo di Malta (Asburgo d'Austria nel 1720-1734, poi ai Borbone)
Repubblica di Genova Torriglia, Seborga e Noli | Marchesato di Finale
Stati del Sacro Romano Impero Principato Vescovile di Trento | Principato Vescovile di Bressanone
Stati indipendenti Regno di Sardegna | Ducato di Milano | Repubblica di Venezia | Repubblica di Ragusa | Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla | Ducato di Modena e Reggio | Ducato di Massa e Principato di Carrara | Repubblica di Lucca | Granducato di Toscana | Principato di Piombino | Stato dei Presidi | Repubblica di San Marino | Stato della Chiesa | Regno di Napoli e Regno di Sicilia
Stati della Confederazione del Reno Principato Vescovile di Trento | Principato Vescovile di Bressanone
Stati indipendenti Repubblica Astese (1797) | Repubblica di San Marino | Regno di Sardegna | Benevento | Regno di Sicilia
Stati sottoposti al dominio francese Repubblica Ligure (1796-1805) | Repubblica di Alba (1796) | Repubblica Reggiana (1796) | Repubblica Bolognese (1796) | Repubblica Cispadana (1796-1797) | Repubblica Transpadana (1796-1797) | Repubblica di Crema (1797) | Repubblica Cisalpina (1797-1802), poi Repubblica Italiana | Repubblica di Venezia (sino al 1797) | Repubblica di Ragusa (sino al 1797 | Repubblica Anconitana (1797-1798), poi Repubblica Romana | Repubblica Tiberina (1798), poi Repubblica Romana | Repubblica Romana (1798-1800) | Repubblica Piemontese (1798–1799) | Repubblica Partenopea (1799) | Repubblica Subalpina 1800–1802), prima Repubblica Piemontese | Regno di Etruria (1801-1807) | Granducato di Toscana (dal 1809) | Principato di Lucca e Piombino (1805-1815) | Repubblica Italiana (1802-1805) | Regno d'Italia (periodo napoleonico) (1805-1814) | Regno di Napoli (periodo napoleonico) (1806-1815) | Ducato di Sora (unito nel 1796 al Regno di Napoli)