Lingua cimbra
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Cimbro (Zimbar) † | |
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Parlato in: | Italia |
Persone: | ~1000 |
Classifica: | |
Scrittura: | Latina (in precedenza Fraktur e Sütterlin) |
Filogenesi: |
Indoeuropee |
Statuto ufficiale | |
Nazioni: | tutelato in provincia di Trento |
Regolato da: | nessuna |
Codici di classificazione | |
ISO 639-1 | de |
ISO 639-2 | ger |
ISO 639-3 | deu (EN) |
SIL | GER (EN) |
Lingua - Elenco delle lingue - Linguistica | |
La lingua cimbra (Zimbar) è un idioma di origine germanica diffuso in alcune zone del Veneto e del Trentino.
Alcuni sostengono che il nome della lingua derivi dagli antichi antenati degli attuali parlanti, cioè quei Cimbri sconfitti dai Romani nel II sec. a.C. Si tratta però di un caso di omonimia, visto che gli attuali Cimbri discendono da quelle popolazioni di origine bavarese (anche se alcuni recenti studi non ne escludono l'origine danese [1]) che nel medioevo migrarono in Alto Adige ed infine sull'Altopiano dei Sette Comuni. Da qui si diffusero in Lessinia, nella zona orientale del gruppo del Monte Baldo e sugli Altopiani di Folgaria, Lavarone e Luserna. La comunità cimbra più recente (XVIII sec.) è quella del Cansiglio, costituita da alcuni villaggi nei comuni di Fregona (TV) e Tambre (BL).
La migrazione di queste popolazioni fu favorita dai feudatari locali che avevano bisogno di manodopera per sfruttare le risorse forestali. Gli antenati dei Cimbri erano esperti taglialegna e artigiani tant'è che lo stesso nome deriva dal termine tzimbar che significa "boscaiolo".
Arrivò a contare, nel Seicento, intorno ai 20.000 parlanti, per poi decadere e ridursi oggi a meno di un migliaio di persone in grado di parlarla o comprenderla. Attualmente, esistono solo alcune isole linguistiche a Luserna (Lusern) (TN), a Mezzaselva di Roana (Mittelbald/Toballe) sull'Altopiano dei Sette Comuni (R7C), a Giazza (Ljetzan) nel comune di Selva di Progno (VR) e in alcuni minuscoli villaggi sull'altopiano del Cansiglio (provincie di Treviso e Belluno).
Indice |
[modifica] Tutela e ricerca
La lingua cimbra è attualmente tutelata dalla Provincia autonoma di Trento, mentre nelle altre località è tenuta viva solo da istituzioni culturali e museali.
Per il cimbro di Giazza, esiste un dizionario cimbro-italiano, e italiano-cimbro, parzialmente anche in versione audio, che si può consultare sul sito www.cimbri.it. Per i cimbro di Luserna, nel sito dell'Istituto culturale cimbro c'è una serie, con audio, di proverbi popolari in cimbro, con traduzione. Dal 2006 inoltre viene trasmesso in tutto il territorio del Trentino-Alto Adige (dove risiedono numerosi oriundi luserni) un telegiornale settimanale in cimbro denominato "Zimbar Earde" (Terra Cimbra), anch'esso consultabile sul sito. L'Istituto di cultura cimbra di Roana ha pubblicato un Dizionario del cimbro dei Sette comuni (in realtà, quando il cimbro era parlato in tutto l'Altipiano, ogni località aveva un suo diverso dialetto; sulla situazione linguistica di circa un secolo fa, si può consultare la voce Sette Comuni dell'Enciclopedia Treccani).
Esiste almeno un corso di cimbro on-line, curato dall'Università di Francoforte, in tedesco e in inglese. Risultano regolarmente organizzati corsi di cimbro a Giazza e nell'Altipiano di Asiago, mentre a Luserna il cimbro viene correntemente utilizzato nella locale scuola elementare, sempre che non venga chiusa per carenza di alunni.
[modifica] Varianti
Essendo la lingua di una comunità a suo tempo essenzialmente rurale, era ed è segmentata in diversi dialetti propri delle vari gruppi più o meno isolati che la parlavano.
Da alcuni studiosi tra i principali viene considerato che vi sia un cimbro standard, e che questo sia quello di Asiago, che però poche persone risultano oggi in grado di parlare. Ciò perché questo linguaggio sarebbe quello che mantiene le caratteristiche più arcaiche, essendo questa zona il primo areale di stanziamento dei coloni. Paradossalmente, il cimbro di Luserna, quello che oggi concretamente è il più parlato, sarebbe anche il cimbro meno originale, e più moderno, essendo anche influenzato dal tedesco moderno. Per quanto riguarda il cimbro di Giazza, detto localmente tauc', ne viene apprezzato il fatto che la comunità veronese sia stata l'unica a non essere interessata a spostamenti di popolazione, dovuti alla prima guerra mondiale, e poi alle "opzioni" in epoca nazi-fascista.
Nelle zone più marginali dell'areale cimbro, cioè Terragnolo, Vallarsa, e l'alto vicentino confinante con Folgaria, si era nell'Ottocento identificata una parlata che non era più germanica, ma non era ancora veneta, soprannominata col curioso termine di slambròt, parola germanica che evocava il pane inzuppato e sporco, oggi estinta. La presenza delle lingua cimbra sul territorio dell'alto vicentino ed in particolare di Recoaro Terme rimane tuttavia in molti toponimi e nella permanenza di alcuni termini nel dialetto locale.
Il maggiore linguista esperto in cimbro fu il tedesco Bruno Schweizer; la maggior parte del suo lavoro rimane tuttora inedita, ed è conservata presso l'archivio del Forschungsinstitut für Deutsche Sprache (Istituto di Ricerca per la Lingua Tedesca) di Marburg.
[modifica] Esempi di lingua Cimbra
Segue il testo, in cimbro ed in italiano, della leggenda "La merla", diffusa nell'area di Luserna da secoli.
Di merla (cimbro)
Di merla is ghebeest a schuan-dar ballar vógl, on at's acht-onzbuanzekh vo'n genaro (vo'n ghenar) hat-se khòt: « Eest vòrte-me ne-mear/nicht mear) vo'n bintar on vo'n vrost, umbróm da létzarste zait is vort».
On at's naunonzbuanzekh, drai-zekh on uanondraizekh ista (is da) khent a schaiiladar bint on a schaùladar vrost, on si hat ne-mear ghebisst bia zo tiiana zo bohùata-se vo'n vrost. On -si is gànt àu aPn khemmech on is sèm ghestànt alle drai di taghe. On bai se is aus-ghevlatart (aus-gheflatart)1 vo'n khemmech, isse ghebeest alla schbarz (schbartz) a-be dar ruas, on asó isse (is se) no' in ta' vo haiit o' ... On dise drai lestn taghe vo'n genaro (vo'n ghenar) hòast-ma'-se no' hèrta de taghe vo dar merla.
La merla (italiano)
La merla {il femm. sta qui per il masch. italiano) era un bell'uccello bianco e al 28 di gennaio si era permessa di dire: « Ora non ho più paura dell'inverno e del gelo, perché il tempo peggiore e già passato ».
Ma al 29, 30 e 31 del mese arrivò un vento così forte e un freddo così grande, che essa non seppe più come fare per difendersi dal gelo. Salì sul camino e rimase là tutti e tre i giorni. Quando volò via da qui, la merla era nera come la fuliggine e così è rimasta anche al giorno d'oggi... questi tre ultimi giorni di gennaio si indicano proprio per questo motivo come " i giorni della merla".
[modifica] Voci correlate
- Cimbri
- Cimbri (minoranza linguistica)
- Mocheni
- Luserna (Lusern)
- Asiago (Sleghe)
- Roana (Robaan)
- Foza (Wüsche)
- Mezzaselva (Mittebald/Toballe)
- Giazza (Ljetzan)
- Cansiglio
[modifica] Note
[modifica] Collegamenti esterni
- I Cimbri della Lessinia
- L'istituto culturale cimbro di Luserna
- Le minoranze linguistiche della Provincia di Trento
- L'istituto di cultura cimbra dell'Altopiano dei Sette Comuni con sede a Roana
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