Romània (filologia)
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Il termine Romània in filologia romanza designa il territorio di diffusione delle lingue romanze, sia nella sua estensione storica che in quella attuale; il termine indica anche l'insieme delle lingue stesse. Nel corso dei secoli l'influenza del latino e delle lingue romanze ha dato luogo alla nascita di altre lingue, le conquiste territoriali delle popolazioni di lingua romanza hanno ampliato l'area di diffusione di alcune lingue, mentre altre sono scomparse; è quind mutata la consisistenza della Romània (sia in senso geografico che linguistico) ed è pertanto possibile definire diversi «stadi» nella cosiddetta Romània, normalmente se ne individuano tre: Romania continua, Romania submersa e Romania nova.
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[modifica] Le origini del mondo romanzo
Il nucleo originario del mondo romanzo è la città di Roma; nel 500 a.C. infatti il latino era solo la parlata locale degli abitanti della città del Lazio, al cui esterno si parlavano altre lingue delle quali sappiamo molto poco. Intorno al 350 a.C. i Romani iniziarono a costituire delle colonie fuori città, esportando, per così dire, anche la lingua latina. Nel 272 a.C. tutta la penisola italica a sud del Rubicone era divenuta romana. Nei secoli successivi i Romani conquistarono una provincia dopo l’altra finché nel 107 d.C. l’imperatore Traiano conquistò la Dacia (attuale Romania); l’Impero conobbe così la sua massima espansione: si estendeva dalla Hispania all’Armenia (da ovest verso est), e dalla Britannia e Germania fino all’Africa ed all’Ægyptus (da nord verso sud). In tali province il latino soppiantò sempre più le lingue parlate prima dell’arrivo dei Romani, più per il suo prestigio che per loro esplicita imposizione; nella parte orientale dell’impero, tuttavia, il latino non si impose sul greco. Dagli studi condotti si è potuta individuare la cosiddetta linea Jireček che separa l’occidente di lingua latina dall’oriente di lingua greca. Tale linea ideale parte dalla città di Valona (Albania), attraversa Skopje, a Sofia devia verso est in linea retta e prosegue poi, a pochi chilometri dal Mar Nero, svolta verso nord per arrivare alla foce del Danubio (o secondo alcuni presso Varna). Nelle regioni a sud di tale linea, come pure in tutte le province dell’Asia e gran parte dell’Africa, la lingua dominante era il greco e non si attuò mai una romanizzazione linguistica.
[modifica] La «Romania continua»
Con il termine latino Romania continua si indica l’area delle province romane che subirono una latinizzazione linguistica ed in cui ancora oggi si parlano lingue romanze. In tale area, localizzata nell’Europa occidentale, meridionale e sudorientale, si individuano circa una dozzina di lingue romanze, la cui distribuzione geografica nell'ambito della Romania continua è descritta sinteticamente di seguito.- Il francese, parlato prevalentemente in Francia, ma anche nelle province vallone del Belgio (Hainaut, Namur, Liegi, Lussemburgo ed il Brabante ), nei cantoni francofoni della Svizzera (Ginevra, Giura, Neuchâtel, Vaud) e in quelli bilingui franco-tedeschi (Berna, Friburgo, Vallese), nonché in Italia (Val d’Aosta). Il francese è parlato anche nel Granducato del Lussemburgo, dove è lingua ufficiale accanto al tedesco e al lussemburghese , (ma non è appreso come lingua nativa). Nelle isole britanniche del Canale (Jersey, Guernsey, Alderney, Sark), è ormai pressoché scomparso.
- L’occitano[1] è la lingua che si sviluppò dal latino nelle regioni della Francia meridionale, a sud della mezzaluna, vale a dire di quell’arco che inizia dalla foce della Garonna, include le Cevenne, e a sud di Lione incrocia il Rodano per arrivare al confine Italiano ad est di Grenoble.
- Il francoprovenzale è parlato in quel territorio che forma una sorta di cuneo al confine orientale di passaggio dal francese all’occitanico, tale lingua condivide alcuni tratti con ambedue le lingue confinanti; oltre al territorio francese, questo include anche i basiletti[2] romanzi della Svizzera francese e della Val d’Aosta.
- Il catalano è parlato su entrambi i versanti dei Pirenei, in Francia nella regione storica del Roussillon (attuale distretto dei Pirenei orientali) ed in Spagna nelle regioni di Alicante, Barcellona, Castellón, Gerona, Lerida, Tarragona, Valencia e nelle isole Baleari, dove gode dello status di lingua regionale. In Andorra è lingua ufficiale; in Italia è parlato ad Alghero, dove è testimonianza della dominazione spagnola in Sardegna.
- Il castigliano (o spagnolo) è la lingua originaria della Castiglia, diffusasi poi da nord verso sud in tutto il territorio spagnolo durante la Reconquista [3], guadagnando terreno a scapito dei dialetti aragonese e asturiano.
- Il gallego (anche detto galiziano) è la lingua parlata nella regione spagnola della Galizia, questa lingua ha molti elementi comuni con il portoghese, (le due sono “evoluzioni” distinte della stessa lingua). Probabilmente insieme all’italiano è la più antica delle lingue romanze; in passato ebbe perfino lo status di lingua ufficiale in Spagna, ma poi retrocesse a lingua regionale con la diffusione del castigliano durante la Reconquista.
- Il portoghese è parlato esclusivamente nell’area del Portogallo (una delle pochissime nazioni europee in cui si parli una sola lingua). In prospettiva storica questa lingua coincide con il galiziano.
- L’italiano è parlato principalmente in Italia (Repubblica di San Marino e Città del Vaticano incluse), ma anche in Svizzera (nel canton Ticino e, accanto al tedesco e al romancio, nei Grigioni) ed in Francia (in Corsica sebbene la lingua ufficiale sia il francese, è riconosciuto come lingua regionale anche il corso che per alcuni studiosi è una variante regionale dell'italiano[4]).
- Il retoromanzo costituisce un caso complesso, normalmente con tale termine s’individua la lingua romanza parlata nel cantone svizzero dei Grigioni (insieme all’italiano), il cui nome più preciso sarebbe romancio grigionese (Rumantsch Grischun). In termini strettamente linguistici retoromanzo è un iperonimo che include tre lingue romanze: romancio grigionese, ladino e friulano. Queste lingue, infatti, derivano da una lingua comune che si è andata differenziando quando nella loro area di diffusione si sono inserite zone di lingua tedesca (tra il romancio e il ladino delle valli dolomitiche altoatesine), e di lingua italiana (tra il ladino ed il friulano) dando luogo all'attuale diversificazione.
- Il sardo è l’insieme dei cinque dialetti romanzi parlati nella regione italiana della Sardegna; questi sono più o meno differenziati l’uno dall’altro, tuttavia nel 2001 si è giunti ad una prima definizione della Limba sarda unificada (lingua sarda unificata, in italiano); il 18 aprile 2006 è stata riconosciuta la Limba sarda comuna (lingua sarda comune) come lingua ufficiale della Regione Sardegna.
- Il siciliano è la lingua parlata principalmente in Sicilia, nella Calabria Ulteriore e nel Salento (che ne costituiscono le principali varianti), oltreché da numerose comunità di emigrati in Europa Settentrionale e nel continente americano; sono stimati circa 10 milioni di parlanti in tutto il mondo. È riconosciuta come tale numerose organizzazioni linguistiche internazionali, tra le più importanti Ethnologue, nonché dall'Unesco che l'ha inserita nella lista delle lingue in pericolo, ma non dallo Stato Italiano.
- Il rumeno è la lingua parlata nelle repubbliche di Romania e di Moldavia (qui è anche chiamata "lingua moldava", al tempo dell’Unione Sovietica si scriveva in alfabeto cirillico). Tuttavia la varietà normalmente individuata con tale nome è il dacorumeno, quello cioè parlato nell’area che costituiva la provincia romana della Dacia, ma ne esistono altre, che insieme al dacorumeno formano il gruppo linguistico rumeno: arumeno (o macedorumeno) parlato in alcune zone della Grecia centrale e settentrionale, dell'Albania meridionale e della Macedonia; meglenorumeno parlato nell’area orientale del confine greco-macedone; istrorumeno parlato in zone dell’Istria. Di queste le ultime due sono in via di estinzione.
[modifica] La «Romania submersa»
Il concetto di Romania submersa (in italiano Romània sommersa, o perduta) è complesso ed articolato, possiamo semplificarlo affermando che essa include quei territori dell’Impero Romano in cui il processo di latinizzazione non fu tale da originare delle lingue romanze, nello stesso modo include quei territori in cui queste si svilupparono, ma in seguito furono soppiantate da altre lingue. Al primo gruppo appartengono ad esempio l’Africa settentrionale, le Isole Britanniche[5] e la Germania, nelle cui lingue si hanno numerose parole di origine latina, alcune non conservate neppure nelle lingue romanze, come ad esempio CATILLUS ‘pentola’ > ing.[6] kettle, CAUPO ‘taverniere’ > a.a.ted.[7] Kaufmann ‘commerciante’ > ted.[8] kaufen ‘comprare’. Al secondo gruppo appartengono invece quelle lingue quali il romanzo della Mosella, che fino al 1200 era diffuso lungo il corso del fiume fra Treviri e Coblenza, e dal 1891 anche il dalmatico, che fino a tale data (in cui morì l’ultimo parlante nativo) sopravviveva lungo la costa adriatica della Croazia; questa lingua si diffuse da Fiume fino ad Antivari (Montenegro) prevalentemente lungo la costa, ma sotto la pressione delle lingue slave finì per estinguersi, sopravvivendo fino al Quattrocento a Ragusa (Dubrovnik); l'ultimo rifugio della lingua fu l’isola di Veglia.
[modifica] La «Romania nova»
La Romània però non ha solamente perso dei territori, anzi molto più estesi sono quelli che ha guadagnato con la scoperta e la colonizzazione del Nuovo Mondo ad opera principalmente di Spagnoli e Portoghesi, e in minor misura anche dei Francesi. Con il trattato di Tordesillas (1494) Spagnoli e Portoghesi si spartirono i territori già occupati e quelli ancora da scoprire. Importante anche la colonizzazione delle regioni africane e asiatiche; l'insieme di tutti questi territori prende il nome di Romania nova (Romània nuova, in italiano)
Oggi si parla portoghese in Brasile, nelle ex-colonie africane di Angola, Guinea-Bissau e Mozambico, inoltre nelle isole di São Tomé e Príncipe, e nelle isole di Capoverde; anche nelle isole Azzorre, Madeira e Porto Santo (appartenenti al Portogallo ma colonizzate solo nella prima metà del 1400). In tutti gli altri stati del centro e sud America e in Messico si parla invece spagnolo, che è peraltro la lingua madre del 10% circa dei nativi degli Stati Uniti. Appartengono alla Romania nova anche le isole Canarie, (riscoperte dagli spagnoli verso la fine del XV secolo, ma già note ai Romani come Insulae fortunatae); gli insediamenti spagnoli di Ceuta e Melilla in territorio marocchino. Nelle Filippine la presenza spagnola terminò alla fine dell’Ottocento, ma ha lasciato tracce negli antroponimi (nomi di persona). Per quel che riguarda il francese occorre notare che i Dipartimenti d'Oltremare di Martinica e Guadalupa, della Guyana francese e di Réunion appartengono al territorio metropolitano francese; inoltre sono francofoni anche i Territori d’Oltremare: Polinesia francese, Nuova Caledonia, Wallis e Futuna. Fu importante la presenza francese nel Canada, dove attualmente i francofoni non superano il 25% della popolazione, pur costituendo il 90% della popolazione del Québec. In diminuzione la presenza francofona negli stati americani del New England (dovuta alle immigrazioni di canadesi del Sette-Ottocento), e nella Louisiana; le ex colonie africane hanno conservato il francese come lingua ufficiale, di scambio e di comunicazione anche dopo l’indipendenza.
[modifica] Note
- ^ Spesso chiamato impropriamente provenzale (questo non è che una una delle forme dialettali dell'occitano).
- ^ Nella classificazione dei creoli si distinguono tre gradi in base alla distanza dalla “lingua ufficiale”: acroletto (più vicino), mesoletto (intermedio), basiletto (il più lontano).
- ^ Il processo storico che tra l’VIII ed il XV sec. portò alla progressiva liberazione dei territori occupati dagli Arabi
- ^ La definizione del corso come dialetto o come lingua è tuttora controversa, alcuni linguisti ne riconoscono l'indipendenza dall'italiano in quanto gode dello status di lingua ufficiale in Corsica, altri studiosi, invece, ravvisano una grande dipendenza dall'italiano considerandola una sua variante regionale.
- ^ Nonostante gran parte del lessico inglese sia di origine romanza, occorre evidenziare che solo alcune di tali parole entrarono nell'anglo-sassone direttamente dal latino, la maggior parte vi entrò infatti sotto forma di prestito linguistico dal francese, che fu la lingua della corte durante la dominazione normanna (iniziata da Guglielmo il Conquistatore)
- ^ Inglese.
- ^ Antico alto tedesco.
- ^ Tedesco.
[modifica] Bibliografia
Rainer Schlösser, Le lingue romanze - Bologna, Il Mulino, 2005
[modifica] Voci correlate
Filologia romanza
Impero romano
Lingue romanze
[modifica] Collegamenti esterni
(DA) Romania vetus - Romania nova
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